Unità di Lavoro. Mappa Concettuale



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Unità di Lavoro Mappa Concettuale Mappa Concettuale CITTÀ = SPAZIO ABITATO caratterizzato da COMPOSIZIONE SOCIALE COMPLESSA nel tempo CITTADINANZA = Riconoscimento variabile di Diritti e Doveri nello spazio Obiettivo formativo: Conoscere il fenomeno urbano e prendere coscienza della città come habitat sociale complesso, legato al processo di status sociale che cambia nel tempo e nello spazio per maturare una cittadinanza basata sulla condivisione e corresponsabilità giuridica. ****** Fase 0 Obiettivo: pre-conoscenze sul concetto di città e cittadinanza Cosa fa l insegnante Cosa fa l allievo Per introdurre l argomento chiede agli allievi Si dispone in circle time e ascolta. di mettersi in circle time, spiega la modalità e la funzione di svolgimento della Conversazione Clinica. Pone una serie di domande stimolo del tipo: Risponde uno per volta alle domande stimolo Che cos è una città? Come si forma un città? Perché si forma? A cosa serve una città? Da chi è formata? Come ha avuto origine? Quando ha avuto origine? Chi è un cittadino? Cosa fa un cittadino? Chi non è cittadino? Come mai? Come si diventa cittadino? Raggruppamento alunni: lavoro gruppo classe. Metodo: Conversazione Clinica; Circle time Mezzi e strumenti: Risorse umane; registratore; carta e penna Fase 1 Obiettivo: Conoscere il significato del concetto di città, cogliendone la differenza qualitativa - rispetto agli abitanti e alle loro attività - che la distingue da altri insediamenti umani. Cosa fa l insegnante Cosa fa l allievo Invita a realizzare un gioco di ruolo, diretto a mettere in luce quali siano i tratti distintivi della città rispetto al villaggio (e al borgo) sulla base di criteri qualitativi (divisione del lavoro e specializzazione). ( All. A) Ascolta le regole del gioco e, attraverso l attività ludica, coglie i tratti distintivi della città rispetto al villaggio e al borgo. 1

Chiede di definire i concetti di città, (borgo) città e consolida, mediante esercitazione (vedi allegato B, seconda parte) i rispettivi significati. Osserva le immagini di diverse agglomerati ed individua le caratteristiche della città e del villaggio definendone il concetto. Raggruppamento alunni: Lavoro con il gruppo classe. Lavoro individuale. Metodo: attività ludica, attività di osservazione; esercizi sui dati iconici;lettura guidata, definizione di concetti Mezzi e strumenti: gioco; immagini; questionari; testi. Prima parte - Gioco di ruolo ALL. A Villaggio, borgo e città Vengono distribuiti in modo casuale agli alunni cartoncini di tre colori diversi, ad esempio verde per quelli pertinenti il villaggio, rossi quelli relativi al borgo, blu quelli inerenti la città. 1. Riconoscere i tratti distintivi della città rispetto al villaggio (e al borgo) in rapporto alle funzioni (il villaggio e il borgo vivono di attività agricole, silvo-pastorali; la città svolge funzioni amministrative, culturali, politiche). Il conduttore del gioco chiede agli alunni di dividersi in tanti gruppi quanti sono i colori dei cartoncini distribuiti. Quindi invita i ragazzi a dare lettura del contenuto del loro cartoncino e di rilevare le differenti funzioni caratterizzanti ciascun insediamento: ai cittadini assegna un ruolo (vasaio; scriba; soldato; fabbro; falegname; tessitore; orefice, carpentiere; sacerdote ecc.), gli abitanti del borgo sono contadini, ma anche dediti ad altre attività. Chi vive nel villaggio è solo contadino. I tratti distintivi delle tre forme di insediamento vengono scritti alla lavagna. Il conduttore del gioco guida gli alunni ad individuare definizioni adeguate per i tre concetti e chiede agli alunni se, secondo loro, esse possono essere estendibili al mondo attuale, pur con alcuni aggiustamenti. Il gruppo discute. Cartoncini villaggio borgo città Contadino Contadino Vasaio Contadino Contadino Scriba Contadino Contadino Soldato Contadino Contadino Fabbro Contadino Falegname Falegname Contadino Vasaio Tessitore Contadino Falegname Orefice Contadino Boscaiolo Carpentiere Contadino Boscaiolo Sacerdote Contadino Contadino Re Glossario di riferimento per la definizione dei concetti (da Dagradi P. Cincini C. Compendio di Geografia umana, Bologna, Patron, 2003, pp.277 e ss.) Villaggio Borgo Città insediamento essenzialmente agricolo insediamento con una parte notevole di popolazione non legata alla terra un insediamento umano caratterizzato da attività extragricole, di controllo sul territorio, di distribuzione delle risorse. È la costruzione più artificiale dell uomo. 2

All. B Seconda parte 1. Sviluppo del gioco di ruolo ed esercitazione Conoscere le implicazioni a livello spaziale che scaturiscono dalle diversità delle funzioni assolte, rispettivamente, dai villaggi (borghi) e dalle città; individuare ulteriori tratti distintivi dei tipi di insediamenti, utilizzando criteri di carattere qualitativo (città = divisione e specializzazione del lavoro; villaggio = omogeneità delle attività umane). Il conduttore del gioco chiede agli alunni di immaginare di essere una comunità di migliaia di anni fa e forma due gruppi: uno costituito dai contadini del villaggio (in cui confluiscono anche quelli del borgo) e uno dai cittadini delle prime città. Il conduttore del gioco invita ciascuno ad esprimere ciò che serve loro per portare avanti il proprio lavoro in un post-it da attaccare ad un cartellone: quindi chiede a ciascuno di leggere quanto scritto ed apre un dibattito sulla base di domande guida simili alle seguenti. Cosa chiedono i contadini?e i fabbri?e gli scribi? Se le esigenze sono molto diverse cosa accade? Come si possono soddisfare le varie esigenze? Cosa serve? 2. Attraverso l osservazione di piante topografiche di città e di villaggi di ieri e di oggi, di qui e d altrove riscontrare le implicazioni che la divisione del lavoro,la specializzazione delle mansioni (e il diverso ruolo svolto) producono a livello spaziale; comprendere come la differenza delle due forme entrambe coesistenti a tutt oggi - dipenda dalla diversificazione delle mansioni e dei ruoli caratterizzanti i due tipi di insediamenti, prima ancora che da fattori ascrivibili al grado di sviluppo tecnologico della comunità che vi abita. ***** L insegnante propone agli allievi l esercitazione che segue e li guida a riflettere. Osserva attentamente gli insediamenti umani (città e villaggi di ieri/oggi di qui/altrove) e scrivi, sotto ogni pianta topografica, alcune considerazioni relative alle continuità/discontinuità intercorrenti tra le due forme di insediamento (analogie e differenze), all incidenza che la divisione del lavoro e tipica della città -, determina rispetto all organizzazione territoriale (origine di quartieri, costruzione di edifici simbolo ecc.)......... 3

Ricostruzione della città di Babilonia, 2000 a.c..... Villaggio agricolo di Catal Huyuk (Turchia) 7000 anni fa..... Plastico della città di Roma nei primi decenni della Repubblica (Roma, Museo della civiltà Romana)..... Mappa del villaggio di Bedolina, Val Camonica, 5000 a. C..... villaggio di Monte Verde (Cile) 12500 e i 13000 anni fa 4

Villaggio in Burundi (Africa), oggi........ Villaggio Maya (Messico) oggi.. ***** Ora leggi i seguenti brani: quindi prova a scrivere una definizione del concetto di città che sia il più possibile rispondente alle riflessioni a cui ti hanno portato i materiali introdotti. Gli Stati usano diversi criteri per definire una città. Per esempio, in Italia nei Paesi Bassi o in Giappone, una città deve avere almeno 10.000 abitanti, mentre in Danimarca può averne anche solo qualche centinaio. La città non ha una dimensione stabile: cresce o si riduce, si riempie o si svuota, per ragioni economiche e politiche. Oggi alcune città si sono estese, hanno occupato le campagne circostanti e hanno inglobato i comuni limitrofi, formando in tal modo delle conurbazioni, cioè delle aree in cui diverse città, un tempo divise dalla campagna, si sono progressivamente saldate tra loro. Altre città, invece, hanno piccole dimensioni perché sono rimaste centri periferici con una modesta economia o perché si sono svuotate a causa dell emigrazione o di calamità naturali. In esse, mancano servizi importanti quali, ad esempio, le scuole secondarie di secondo grado, le prestazioni specialistiche del servizio sanitario o la rete dei servizi culturali (cinema, teatri, biblioteche ). Sono insediamenti prevalentemente agricoli o pastorali, caratterizzati da un economia di sussistenza e da attività commerciali che assicurano la distribuzione di poche tipologie di merci. A volte si tratta di luoghi turistici che sono presi d assalto dal villeggianti solo in alcuni periodi dell anno, mentre negli altri mesi tornano ad essere piccoli centri, isolati e lontani dai principali luoghi della vita sociale e culturale. ***** Al nostro è un territorio ricco di insediamenti urbani, soprattutto di piccole e medie dimensioni. Molti di questi centri hanno ricevuto dallo Stato italiano il titolo di città. La motivazione, molte volte, non riguarda il numero di abitanti o l importanza economica, ma il fatto che essi abbiano una storia antica e ospitino monumenti e opere d arte di grande pregio. La legge, infatti, tenendo conto di questa particolarità dei centri abitati italiani, stabilisce che: «Il titolo di città può essere concesso con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell Interno, ai Comuni insigni per ricordi, monumenti storici e per l attuale importanza» (art. 18 del d.lgs. n. 267 del 18 agosto 2000, Testo 5

unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali). Del resto, molte città sono tali anche per effetto di titoli acquisiti prima della nascita dello Stato italiano. In Sicilia, ad esempio, Bivona, in provincia di Agrigento, è città in virtù di un privilegio concesso dall imperatore Carlo V il 27 giugno 1543. Ai Comuni insigniti del titolo di città spetta avere, nello stemma cittadino, un particolare tipo di corona turrita, uno dei simboli della nazione italiana. Gli stemmi sono assegnati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del dipartimento del Cerimoniale dello Stato - Ufficio onorificenze e araldica pubblica. Città Fase 2 Obiettivo: conoscere le motivazioni all origine delle prime città. Cosa fa l insegnante Cosa fa l allievo Divide la classe n gruppi di tre allievi (A, B, C) e Forma i tre gruppi. assegna a ciascuno di essi di una delle letture predisposte (Il processo di urbanizzazione; dal villaggio alla città; la città genera differenze sociali) ( All. A). Chiede di leggere ciascuno nel gruppo di base (A, B, C) il suo testo; di approfondirlo nel gruppo di esperti ( AAA, BBB, CCC ) ; di comunicare gli esiti dell analisi agli altri membri del gruppo di base che prendono appunti. Legge il testo nel gruppo di base; lo approfondisce in quello degli esperti; lo riferisce ai membri del gruppo di base. Raggruppamento alunni: Lavoro di gruppo e di intergruppo. Metodo: analisi di testo secondo la modalità della cooperative-learning,metodo Jigsaw. Mezzi e strumenti: testi storici Gruppo A Il processo di urbanizzazione In seguito al processo di addomesticamento di piante ed animali gruppi di pastori ed agricoltori occuparono tutto il pianeta. Lungo i grandi fiumi si insediarono gli agricoltori e le società agricole crearono due grandi aree: L Occidente, che andava dal Mediterraneo fino alla valle dell Indo, e l Oriente, che comprendeva le valli dei grandi lunghi fiumi della Cina. Si costituiscono così le grandi aree urbanizzate che sono formate da un sistema di città e villaggi. Ogni villaggio lavorava per la città dalla quale dipendeva. Ogni città scambiava merci con le città vicine, e, tutte insieme producevano per la città capitale. Dalla città capitale partivano le grande spedizioni commerciali e le spedizioni militari, dirette verso terre lontane. In questo modo, tutto l ambiente della regione urbanizzata diventava una specie di macchina, organizzata e potentissima, che dominava sul mondo circostante. Nel III Millennio a.c. si formarono quattro regioni urbanizzate: Sumer; Egitto, Valle dell Indo e Cina. 6

Gruppo B Dal villaggio alla città Le città hanno una storia recente, rispetto alla storia dell umanità. Per milioni di anni, infatti, gli uomini hanno vissuto in bande, si riparavano in accampamenti, che smontavano e rimontavano, man mano che perlustravano il territorio in cerca di cibo. Dove trovavano cibo a sufficienza, costruivano dei villaggi: cioè degli insediamenti stabili. I villaggi potevano essere molto grandi e estesi: un esempio è Gerico, in Palestina, un villaggio di raccoglitori, che arrivò ad avere 9 mila abitanti. Verso il 3500 a.c. nella pianura mesopotamica, i villaggi era prevalentemente popolati da contadini: infatti, quelle popolazioni avevano appreso l arte dell agricoltura. Coltivavano i campi e allevavano gli animali. L acqua era indispensabile per le loro attività: scavavano canali per irrigare i terreni e per far defluire l acqua, dopo le piene dei grandi fiumi, che bagnavano la regione, il Tigri e l Eufrate. I canali scorrevano accanto a molti villaggi. Ciascuno doveva curare la manutenzione del proprio tratto e doveva attingere solo l acqua necessaria. E naturale che scoppiassero litigi. Occorreva che un villaggio si assumesse l incarico di appianare le liti e amministrare il funzionamento del sistema idrico del territorio. Questo villaggio, col tempo, diventò diverso dagli altri villaggi: al suo interno abitavano non soltanto contadini: vi erano gli scribi, che misuravano canali e controllavano il territorio; soldati che lo difendevano e un capo, che decideva. Questo villaggio fu la prima città. La differenza fra villaggio e città, dunque, non dipende dalla grandezza. Vi erano villaggi molto popolati e città molto piccole. Dipendeva dalla qualità della popolazione. Gli abitanti dei villaggi erano quasi tutti contadini e pastori. Gli abitanti delle città, erano una gran parte contadini (necessari sempre per produrre il cibo per tutti). Ma, accanto a loro vi erano i lavoratori specializzati come fabbri, falegnami, tessitori, orefici, carpentieri, scribi, soldati, sacerdoti. La città si fondava sulla divisione del lavoro e sulla differenza sociale ed economica dei cittadini. Gruppo C La città genera le differenze sociali. La città funzionava in questo modo. I contadini portavano una parte del cibo, ottenuta dal loro lavoro, nei magazzini del re. Questi la ridistribuiva agli altri cittadini, che non lavoravano la terra, ma erano addetti ad altri compiti. Quindi il re era la persona più importante della città. Era Dio, per i suoi abitanti. E avevano ragione, dal loro punto di vista: la loro vita, infatti, dipendeva dalla giustizia con la quale il re ridistribuiva il cibo ai suoi sudditi. In realtà, il re distribuiva le risorse in modo diseguale: agli scribi dava molte risorse, e ai lavoratori meno specializzati e ai contadini poche. Il motivo era che gli scribi facevano un lavoro specializzato ed erano molto pochi. I contadini e gli artigiani di basso livello, invece, erano tanti, e valevano agli occhi del re molto di meno. Fase 3 Obiettivo: conoscere i concetti di regione urbanizzata e di città-centro in prospettiva cronospaziale. Cosa fa l insegnante Cosa fa l allievo Legge un brano sull origine delle città e sulla Ascolta e colloca nel planisfero muto le geminazione delle prime regioni urbanizzate e informazioni che estrapola dalla lettura chiede una contestuale collocazione dei luoghi dell insegnante. citati nel racconto su un planisfero muto. Pone domande di riflessione per comprendere come alcune ragioni che giustificavano la localizzazione dei centri urbani in passato siano coerenti con quelle odierne. Chiede di elaborare una definizione dei concetti di regione urbanizzata e di città-centro. ( All. B) Invita a ricercare in internet documenti e altri planisferi (riferiti ad altri periodi storici) da cui siano deducibili dati relativi alle regioni urbanizzate. Divide la classe in coppie con il compito di formulare considerazioni relative al dinamismo del fenomeno ed invita poi a confrontare con il gruppo Ascolta, risponde e socializza le proprie idee con quelle dei suoi compagni di classe. Estrapola dalla conversazione e dai dati informativi fin qui ricevuti i concetti di regione urbanizzata e di città-centro. Ricerca in internet planisferi e informazioni da cui sia deducibile il processo di urbanizzazione. ( All. C) Forma la coppia e discute sul dinamismo del processo di urbanizzazione (ALL. D) e le discute successivamente con il gruppo classe. 7

classe le proprie considerazioni. Raggruppamento alunni: lavoro individuale, a coppie, con gruppo classe. Metodo: strategia carta e racconti; discussione orientata; definizione di concetti; attività di ricerca in internet; attività di sintesi con strategia di cooperative learning e di peer-teaching. Mezzi e strumenti: Brano tratto da A. Brusa, L atlante del-le storie, Palumbo, Firenze, 2010 Planisfero muto. Planisferi tematici e grafici relativi all urbanizzazione del Pianeta. computer, internet. ALL. A Leggi attentamente, disegna nel planisfero muto l area di cui parla il racconto della storia e scrivi delle definizioni corrette per le parole che ti vengono suggerite. Intorno al 3500 a.c., la Mesopotamia meridionale diventò una regione urbanizzata. Questa parola vuol dire che esistevano molte città, ciascuna delle quali dominava su un territorio di villaggi. Queste città, poi, erano legate fra di loro da scambi commerciali, oppure da trattati politici. Una città, Uruk, era la più importante, di tutto il territorio. Tutte le altre città dipendevano da essa. Uruk era il centro della regione urbanizzata. Intorno a questa ragione, si estendevano i vastissimi territori, abitati dai nomadi (popoli pastori), disseminati di villaggi di raccoglitori e di agricoltori. Questo territorio circostante si chiama la periferia. Fra centro e periferia vi erano scambi continui. Ogni anno, dalla città capitale partivano carovane di mercanti che trasportavano orzo, birra e tessuti. Erano protette da schiere armate, e si dirigevano verso terre lontane. Queste merci venivano scambiate con l ambra, l avorio, l oro, l argento, il rame, i lapislazzuli, la corniola, legnami pregiati: tutto ciò che la periferia produceva. Era uno scambio diseguale, se guardiamo il valore delle merci: materie prime pregiate in cambio di prodotti agricoli e tessuti. Ma per quelle popolazioni non era così. Il vero valore di quelle merci era nel fatto che venivano dalla città più importante e splendida di quel tempo. Quelle merci davano prestigio a chi le possedeva. Perciò, i capi delle tribù lontane li utilizzavano, per mostrare a tutti la loro importanza, e per premiare i sudditi più fedeli. ***** ALL. B Regione urbanizzata Città-centro.... 8

ALL. C Confronta il planisfero delle regioni urbanizzate del III millennio che hai realizzato con i dati di grafici o di planisferi di altri tempi storici sempre relativi al fenomeno urbano. Fai delle considerazioni sullo sviluppo del fenomeno urbano, cercando ragioni che spieghino la scomparsa di alcune regioni urbane e delle rispettive città-centro e la geminazione di altre. Tratti da 'L urbanizzazione del pianeta', Miriam Marta, AIIG sez. LAZIO 9

Tratto da 'L urbanizzazione del pianeta', Miriam Marta, AIIG sez. LAZIO Dalla fine degli anni '50, del secolo scorso, in alcune aree del mondo, città con funzioni specifiche differenti si sono messe in relazione, creando un sistema urbano denominato megalopoli. La megalopoli è una regione urbanizzata multifunzionale e policentrica con una soglia di popolazione che supera i 25 milioni di abitanti, caratterizzata da un sistema di scambi fra le città che la compongono. Un geografo americano, John Gottman, chiamò "Megalopoli atlantica" l'area compresa tra New York, Washington, Baltimora, Filadelfia e Boston. In questo sistema urbano New York svolgeva un ruolo centrale nelle attività finanziarie e nei settori della comunicazione, Washington controllava il potere politico e le istituzioni governative, Filadelfia i traffici e il commercio, Boston la cultura e la ricerca. Tra queste città si sviluppava un territorio vario, destinato ad usi diversificati: le spiagge di Long Island, i centri montani degli Appalachi, le campagne coltivate, le aree tecnologiche, le aree industriali e le zone residenziali. All'interno di questa regione le istituzioni e le imprese scambiavano beni e servizi, tessevano sistemi di comunicazione, mediante autostrade, metropolitane, sopraelevate, per consentire la circolazione e gli spostamenti dei cittadini che costituivano un mosaico di razze e di culture. ALL. D 10

Considerazioni Fase 4 Obiettivo: conoscere le funzioni assolte dalla città e coglierne le implicazioni territoriali rispetto all area gravitazionale che essa intercetta. Cosa fa l insegnante Cosa fa l allievo Introduce un attività ludica sulle funzioni della Partecipa al gioco città. ( All. A) Conduce un de briefing orientato a riflettere sulle funzioni assolte dalla città sull incidenza che la città-centro esercita sulla periferia sui flussi che attiva (di merci, risorse e di individui) sull eventuale corrispondenza rilevabile con le funzioni della città del passato. Divide la classe in coppie; assegna uno schema da riempire durante la lettura di un testo (All. B); alla fine lettura lascia alcuni minuti per il confronto tra i membri della coppia e poi chiede i risultati alle coppie e al gruppo classe. Divide la classe in gruppi di tre allievi ( A,B,C) e assegna ad A la lettura riguardante la città industriale; a B una rappresentazione delle diverse tipologie di città legate alle proprie funzioni; a C un testo che problematizza la liedership delle città a livello mondiale. ( All. C) Riflette sulle funzioni della città attivando le conoscenze acquisite nel gioco Durante al lettura prende nota delle informazioni richieste, le confronta successivamente con il compagno di coppia e le socializza con il gruppo classe. Forma il gruppo; analizza nel gruppo di base il testo assegnato; lo discute nel gruppo degli esperti (AA, BB, CC) e riporta le informazioni nel gruppo di base mentre gli altri prendono appunti. Chiede ai gruppi di riferire quanto appreso. I gruppi riferiscono e socializza le conoscenze relative a concetti di gerarchie/ranghi di città; città mondiali. Raggruppamento alunni: lavoro con il gruppo classe; a coppie; individuale. Metodo: attività ludica; de briefing; ascolto attivo con tecnica di presa di appunti e confronto; analisi di testo con il metodo Jigsaw della Cooperative-learning Mezzi e strumenti: testi tratti da A. Brusa, L atlante delle storie, Palumbo, Firenze, 2010 ALL. A Gioco sulle funzioni della città Il conduttore del gioco distribuisce a ciascuno alunno una delle carte relative alle funzioni della città e chiede di collocarle in un cartellone in cui tali funzioni vengono classificate in economiche, sociali e di irradiamento. FUNZIONI ECONOMICHE FUNZIONI FUNZIONI DI SOCIALI IRRADIAMENTO legate all industria legate al commercio legate alla finanza legate al turismo legate ai servizi legate all influenza Esempio delle carte assorbimento materie prime attrazione turistica motivata dalla concentrazione di monumenti simbolo religiosi o informazione 11

raccolta e moltiplicazione delle risorse e loro reinserimento nel processo produttivo (banche e istituti di investimento, prestito ecc.) diffusione di modi di vita, delle innovazioni accumulazione monetaria ottenuta tramite gli scambi garanzia delle strutture sanitarie necessarie alla popolazione di interesse culturale produzioni di posti di lavoro relativi al turismo e specializzati trasformazione dei materiali grezzi provenienti dalla periferia amministrazione del territorio (certificati, permessi) organizzazione della sicurezza richiamo manodopera dalla periferia consumo dei prodotti regionali e distribuzione dei manufatti locali o di quelli importati ridistribuzione della ricchezza sotto forma di salario organizzazione dei servizi dell istruzione (scuole ecc.) Soluzione del gioco Funzioni economiche (accrescimento dei beni disponibili utilizzabili nel luogo o altrove; crescita della città e esercitano un azione verso l esterno, integrandosi con lo sviluppo regionale o nazionale). Industria assorbimento delle materie prime trasformazione dei materiali grezzi provenienti dalla periferia richiamo di manodopera dalla periferia ridistribuzione della ricchezza sotto forma di salario Commercio accumulazione monetaria ottenuta tramite gli scambi consumo dei prodotti regionali e distribuzione dei manufatti locali o di quelli importati Turismo attrazione turistica motivata dalla concentrazione di monumenti simbolo religiosi o di interesse culturale produzione di posti di lavoro specializzati Finanza raccolta e moltiplicazione delle risorse e loro reinserimento nel processo produttivo (banche e istituti di investimento, prestito ecc.) Funzioni sociali legate all amministrazione del territorio legate alla organizzazione dei servizi dell istruzione (scuole ecc.) finalizzate a garantire le strutture sanitarie necessarie alla popolazione legate alla sicurezza Funzioni di irradiamento diffusione di modi di vita, delle innovazioni esercizio del potere di formazione, informazione e trasformazione ***** Il conduttore del gioco chiede di ricopiare lo schema emerso sul quaderno individuale e invita gli alunni a discutere sulle funzioni assolte dalla città sull incidenza che la città-centro esercita sulla periferia sui flussi che attiva (di merci, risorse e di individui) sull eventuale corrispondenza rilevabile con le funzioni della città del passato. ALL. B Amplia lo schema che hai realizzato in precedenza, inserendo le altre funzioni della città che puoi dedurre dalla lettura del brano che segue. Aiutati utilizzando le parole chiave che risultano dalla marcatura della voce. 12

FUNZIONI legate all industri a ECONOMICHE legate al commerci o legate alla finanz a legate al turism o SOCIAL I legate ai serviz i DI IRRADIAMENT O legate all influenza POLITICH E CULTURAL I RICETTIV E MILITAR I Ascolta il seguente brano e compila lo schema sopra consegnato. Specializzazione di città determinata dalla dominanza di una funzione. Le città si possono classificare, anche, secondo le funzioni economiche, sociali e politiche che esercitano in rapporto al territorio circostante. Alcune hanno assunto una funzione politica cioè sono diventate capitali di stati, capoluoghi di regioni o di province. Questa particolare destinazione ha inciso sul loro sviluppo. Essere sede di organismi politici rafforza, infatti, la presenza di uffici, di servizi e, di conseguenza, fa crescere il numero di abitanti e quindi di trasporti, di servizi socioculturali (scuole, università, teatri, cinema, musei, biblioteche ecc) ed economici e di reti commerciali. Altre si sono specializzate come città commerciali o città porto. In genere sorgono lungo le coste, il corso dei fiumi o alle loro foce, e sono luogo di scambio delle merci provenienti dal mare e dall entroterra. Vi sono moltissimi esempi di città-porto nel mondo, tra questi ricordiamo New York, Honk Kong, Sidney, Shanghai, Singapore. In Europa le città-porto costituirono il motore dello sviluppo industriale e lungo il Danubio sono sorte città capitali come Vienna, Budapest e Belgrado. Altre ancora, come per esempio, La Mecca, Oxford, Santiago de Compostela si sono specializzate in particolari servizi legati alla funzione religiosa (di accoglienza e assistenza a pellegrini); altre, come centri turistici (Las Vegas, Rimini, Cancun) o universitari (Cambridge) hanno sviluppato funzioni ricettive per studenti universitari o appassionati di gioco e divertimento. Alcune città sono basi militari, basi fortificate di frontiera o località per la concentrazione di soldati o armamenti. Si tratta allora di città militari. Vi sono poi città che fin dalle origini o nel tempo, hanno assolto a funzioni principalmente politiche e amministrative (capitali, capoluoghi). ***** ALL. C Gruppo A In prossimità di alcune fabbriche, per volontà degli stessi imprenditori sono sorti, inoltre, piccoli villaggi operai. Ad esempio alla fine dell Ottocento ad Essen, in Germania, i Krupp, una famiglia di imprenditori dell acciaio, costruirono insediamenti per gli operai e le loro famiglie con scuole e parchi gioco. Anche in Italia, a Rosignano Solvay nei pressi di Livorno, la società belga Solvay, specializzata nel settore chimico e farmaceutico, fece costruire, a partire dal 1913, una città fabbrica, attrezzandola con ampie zone verdi. All interno di un ampia zona alberata sono state costruite le abitazioni per i dipendenti della fabbrica, secondo diverse tipologie abitative, dalla casa per i dirigenti a quella per i semplici operai. Alcune di queste città, nel tempo, si sono trasformate in aree metropolitane. Hanno incluso nel proprio territorio, altri centri abitati e hanno sviluppato funzioni diverse. Ad esempio Londra, capitale e centro politico del Regno Unito, è diventata una città multifunzionale, in cui sono presenti importantissimi servizi sociali, culturali, commerciali e agglomerati industriali. Gruppo B 13

Gruppo C Quando gli uomini creano una società organizzano anche lo spazio che li circonda, fin dove possono dominarlo. Organizzare uno spazio vuol dire creare un centro dove abiteranno gli uomini che hanno più potere, e una periferia dove si insedieranno i gruppi umani dominati. Nel centro si vive meglio: la gente è più ricca, gli scambi commerciali sono sempre facilitati, le idee, religioni, tradizioni si diffondono rapidamente e spesso affascinano e vengono imitate da chi vive in periferia. Chi abita al centro tende a mantenere la propria organizzazione, ovvero è contento della sua società perché pensa che il suo stile di vita sia il migliore e che durerà nel tempo. In periferia, invece, vive bene chi ha potere o è collegato ai potenti: re, dittatori, politici che gestiscono i rapporti commerciali con il centro (ad esempio, vendendo materie prime) godono di condizioni di vita nettamente migliori del loro popolo. La gente, di solito, è scontenta perché le condizioni di vita sono pessime o poco soddisfacenti e si ribella per costruire nuovi sistemi nella speranza che siano più favorevoli. Vi è, dunque, una sperimentazione in campo sociale, politico ed economico che spesso produce tragedie, ma talvolta crea sistemi efficaci che iniziano a competere con il centro. Questo modello, valido per ricostruire la storia delle società umane, può essere applicato alle città. Alcune di esse hanno assunto, nel tempo, un ruolo dominante negli scambi economici e culturali della loro epoca. La loro area di influenza poteva variare da una regione fino all intero pianeta, a seconda dei periodi storici. Ma in ogni caso, vivere lì significava essere al centro di un mondo: persone, religioni, tributi, materie prime, prodotti agricoli convergevano verso queste città. La loro popolazione aumentava, i ceti dominanti e le persone più facoltose facevano costruire monumenti, edifici per lo spettacolo e il divertimento della comunità, infrastrutture per potenziare i trasporti. Pensate a Roma imperiale con il suo milione di abitanti, i suoi meravigliosi monumenti, le mura imponenti, gli spettacoli nel Colosseo e le corse nei Circhi, gli acquedotti, le strade che la collegavano con tutto l Impero. Oppure alla Londra di fine Ottocento, che stupiva il mondo per la quantità di abitanti, l illuminazione elettrica delle strade, la sua metropolitana e la ricchezza dei suoi traffici e delle sue industrie. Eppure nel Novecento Londra ha perso il suo primato mondiale a 14

vantaggio di New York, una città che nel 1800 aveva appena 60 mila abitanti, ma nel 1910 ne ospitava 4 milioni e 700 mila e nel 1950 era l unica città al mondo a superare i 10 milioni di abitanti! Cosa era accaduto nel corso di un secolo? New York ha attirato tantissimi europei che vivevano di stenti ed erano alla ricerca di un opportunità, ha saputo espandersi e offrire occasioni di lavoro. Possedeva una posizione strategica: un porto naturale affacciato sull Atlantico, ovvero di fronte all Europa che, allora, era al centro del mondo e offriva molte occasioni di commercio. La città era inserita in uno Stato democratico in grande espansione, mentre in Europa si lottava ancora per ottenere una Costituzione. In futuro quali città, con i loro Stati, saranno centro del mondo? L Europa sarà capace di occupare nuovamente una posizione dominante? Gli Stati Uniti sapranno mantenere la loro leadership o sarà un mondo cinese, indiano, giapponese o brasiliano? Oppure emergerà qualche outsider? Tutto dipenderà dalle scelte che faranno, nei prossimi anni, i gruppi di potere e i popoli delle diverse aree del pianeta. Fase 5 Obiettivo: Conoscere alcune forme urbane prodotte dalle trasformazioni recenti del fenomeno e le conseguenze a livello sociale e ambientale che esse hanno comportato. Cosa fa l insegnante Cosa fa l allievo Divide la classe in coppie e precisa che leggerà un testo per chiarire i seguenti termini Forma la coppia; ascolta la lettura; prende appunti e li scambia con il proprio compagno. megalopoli Risponde. agglomerato conurbazione urban sprawl megalopoli super city Legge un testo (All. A) ed invita i singoli membri della coppia a prendere appunti e a scambiarli. Alla fine della lettura lascia il tempo per socializzare gli appunti e i interroga sul significato dei termini. Divide la classe in due gruppi a ciascuno dei quali viene assegnato un caso di studio diverso diretto a rilevare le questioni ambientali e sociali che attanagliano le città di oggi. Invita ciascun gruppo a relazionare le informazioni acquisite ed apre un dibattito per il confronto di idee da riportare su uno schema-guidato ( All. C) Forma il gruppo, analizza la situazione di caso e la dibatte con i compagni. Relaziona, ascolta, partecipa al dibattito e compila lo schema-guidato. Raggruppamento alunni: lavoro a coppie; in gruppo; con gruppo classe. Metodo: analisi di testo con metodo della cooperative learning; compilazione di schema-guidato Mezzi e strumenti: testo; internet; schema. ALL. A Definizioni di concetti geografici legati ai recenti sviluppi del fenomeno urbano Dalla fine degli anni 50 del Novecento in alcune aree del mondo, città con funzioni specifiche differenti si sono messe in relazione, creando un sistema urbano denominato megalopoli. La megalopoli è una città diffusa, un arcipelago di città, una regione urbanizzata multifunzionale e policentrica con una soglia di popolazione che supera i 25 milioni di abitanti, caratterizzata da un sistema di scambi fra le città che la compongono. Un geografo americano, John Gottman, chiamò «Megalopoli atlantica» l'area compresa tra New York, Washington, Baltimora, Filadelfia e Boston. In questo sistema urbano New York svolgeva un ruolo centrale nelle attività finanziarie e nei settori della comunicazione, Washington controllava il potere politico e le istituzioni governative, Filadelfia i traffici e il commercio, Boston la cultura e la ricerca. Tra queste città si sviluppava un territorio vario, destinato ad usi diversificati: le spiagge di Long Island, i centri montani degli Appalachi, le campagne coltivate, le aree tecnologiche, quelle industriali e le zone residenziali. All'interno di questa regione le istituzioni e le imprese scambiavano beni e servizi, tessevano sistemi di comunicazione mediante autostrade, metropolitane, sopraelevate, per consentire la circolazione e gli spostamenti dei cittadini che costituivano un mosaico di razze e di culture. Una situazione analoga si è realizzata in Europa nella North-Western Metropolitan Area (Nwma), un territorio compreso tra Bruxelles, Gand, Anversa, L Aia, Amsterdam, Rotterdam, Colonia e altre città 15

ancora. La Nwma rientra nell Unione europea e non ha vincoli di frontiere e cittadinanze, il che garantisce una totale mobilità di merci e persone. L area è attraversata da una fitta rete ferroviaria e stradale che collega in modo rapido e capillare una superficie notevole. La mobilità è fondamentale per questo modello di città diffusa poiché esso si fonda proprio sulla possibilità di spostarsi di luogo in luogo per lavoro, studio, affari o altro. La Nwma è anche un punto di attrazione e di redistribuzione continentale e mondiale per le merci, grazie ad aeroporti, porti, autostrade efficienti e di grandi dimensioni. In queste due aree, dunque, sembra che la città non abbia più senso, almeno nel suo antico significato. Per sapere se questo sarà un modello vincente bisognerà attendere i prossimi decenni. Definizioni, per fare chiarezza Agglomerazione insieme continuo sul piano topografico e unitario su quello economico, anche se può trovarsi diviso in contee, comuni ecc. Conurbazione È un tipo particolare di agglomerazione urbana in cui due o più centri si dilatano fino a saldarsi spesso fondendo i loro nomi e assumendone uno nuovo. Città mondiali Città che esercitano un ruolo motore nel sistema mondo Urban Sprawl Incremento in estensione disorganizzato delle città a scapito dell ambiente circostante. Super city Due o più città/metropoli poste ai lati opposti dell oceano e unite da scambi di carattere commerciale (es. New York Londra = NyLon) Leggi il brano tratto da Brusa A., L atlante delle storie, Palumbo, Firenze, 2010 (e, se vuoi, collegati a qualche web cam delle città su cui vertono i documenti che seguono). Prova a cogliere alcuni problemi di carattere ambientale e sociale: quindi confrontati con i tuoi compagni. Lavoro di gruppo Gruppo A Detroit Detroit è la stessa città che fu di Barry Gordy, fondatore della Motown, di Eminen rapper di grande successo, ma soprattutto di Henry Ford e Walter Chrysler degli anni ruggenti, quando guidare una Cadillac era l unica cosa che desiderasse un americano medio. Il cuore di Detroit oggi è una sorta di Kabul occidentale senza le bombe però, dove il tasso di analfabetismo supera il 40 per cento, il 70 per cento degli omicidi rimane serenamente impunito e dove tre persone su dieci, primato nazionale, non hanno lavoro. Il municipio è sull orlo della bancarotta. Nel 1950, quando sporcarsi le mani in fabbrica era un orgoglio nazionale, la città aveva 2 milioni di abitanti, oggi non arriva al milione, è circa l 80% sono neri poiché i bianchi per lo più sono andati via. Infatti chi ha potuto è fuggito altrove. Chi resta dentro al perimetro è atteso a un corpo a corpo col destino. Nell enclave di Hamtramck, si può comprare una casa con quattro stanze da letto per 100 dollari (69 euro). Non aspettatevi di trovarci porte e finestre, a volte manca pure il tetto, ma per qualcuno è pur sempre un affare. A fine 2003 il costo medio di una casa era di circa 100 mila dollari (69 mila euro). Sei anni dopo è piombato a 15 mila (10.300 euro). Per primi arrivarono i libanesi, negli anni Ottanta. Oggi i ristoranti di kebab che battono McDonalds tre a uno come presenze, sono pieni di profughi iracheni e afghani. Senza la loro manodopera, la crisi dell auto sarebbe iniziata molto prima. Eppure nessuno li considera americani veri, viene consigliato loro di non lasciare il quartiere, di non dare nell occhio. Ma anche attraverso le loro mani passerà la ripresa economica. Anche a questi americani Barack Obama ha parlato in autunno, quando è venuto a Detroit. Ha promesso che la città saprà risollevarsi. A Detroit vive gente onesta che raccoglie i ragazzini dalle scuole e li porta in gita dentro alle prigioni dello Stato. Mostra loro gli effetti devastanti della droga, e la vita che fanno gli spacciatori confinati in isolamento. Non sarà come andare a Disneyland, ma qui è il meglio che si può pretendere. Si potrebbe anche portarli a vedere un film questi ragazzi, i cui risultati scolastici sono i peggiori di tutti gli Stati Uniti d America, ma a Detroit 16

non esiste un cinema e neppure la metropolitana oppure una ferrovia dove far viaggiare un treno per i pendolari. La soprannominarono Motor City perché, dicevano, la felicità viaggia esclusivamente su quattro ruote. E se rinascita sarà, su quelle quattro ruote dovrà per forza poggiare. (Adattamento dell articolo Detroit trincea della nuova America di Riccardo Romani pubblicato su Corriere della sera.it 21 gennaio 2010) http://www.corriere.it/esteri/10_gennaio_21/detroit-trincea-della-nuova-america-riccardoromani_4b50a9e6-068d-11df-a8ce-00144f02aabe.shtml Gruppo B Bangkok Bangkok, sporca, caotica,appestata, dove l acqua è inquinata e l aria carica di piombo, dove una persona su cinque non ha una vera casa, una su sessanta inclusi i neonati ha il virus dell Aids, una donna su trenta si prostituisce e ogni ora qualcuno si uccide (...) Nel giro degli ultimi dieci anni Bangkok è stata travolta dal desiderio di modernità,e giganteschi lavori hanno messo a soqquadro l intera città: i canali sono stati coperti e trasformati in strade asfaltate; magnifici alberi centenari sono stati abbattuti; intere strade di vecchie case sono state spazzate via dai bulldozer e decine di grattacieli, con le loro profondissime barbe di ferro e cemento, sono stati costruiti al loro posto. La terra è stata aperta, rovesciata, trivellata, sconquassata e, benché qua e là si sia fatta attenzione a scusarsi con gli spiriti, il disturbo è stato tale e tanto che moltissimi di loro sono arrabbiatissimi e la città è ora percorsa da queste invisibili presenze che, per vendetta, fanno impazzire la gente e accadere terribili disastri. I vecchi abitanti di Bangkok, almeno, sono convinti che le cose stiano così e io penso davvero che non abbiano torto. Eravamo arrivati a Bangkok appena da una settimana che poco lontano da casa nostra, nel pieno centro della città, alle sette di sera, quando il traffico è al suo peggio, un camion carico di gas liquido si rovesciò, una nuvola di morte avvolse decine di macchine e di case, una scintilla innescò l esplosione e più di cento persone finirono carbonizzate. Era il settembre del 1990. (..) Un disastro è seguito a un altro. Uno dei più drammatici è stato quello di centonovanta ragazzine-operaie bruciate vive in una fabbrica di bambole. Ai primi segni dell incendio avrebbero tutte potuto scappare, ma la direzione, per impedire possibili furti, aveva chiuso a lucchetto ogni via d uscita e le ragazze rimasero intrappolate. Bangkok è ormai una città stregata, una città con il malocchio. Si dice che si è costruito troppo, che il peso di tutti i grattacieli la sta facendo affondare di almeno dieci centimetri all anno e che presto sarà inghiottita dal mare. (Liberamente tratto da Un indovino mi disse di Tiziano Terzani ed. TEA 2006) questioni sociali questioni ambientali 17

Fase 6 Obiettivo: conoscere modalità qualitative di classificare le città. Cosa fa l insegnante Cosa fa l allievo Presenta i rapporti Mercer e di Sole 24 ore che, Osserva la classificazione delle città in riferimento attraverso una valutazione comparativa, alla qualità della vita stabilita da indicatori Mercer classificano le città riferendosi alla qualità della e di Sole 24 ore vita (alla modalità con cui sono stati superati i vari problemi). ( All. A) Sottopone una serie di esercizi per riflettere ed Esegue gli esercizi. approfondire la questione relativa alla qualità della vita nelle città. ( All. B) Raggruppamento alunni: lavoro con gruppo classe; individuale. Metodo: analisi di dati e tabelle; discussione orientata; attività di consolidamento di conoscenze. Mezzi e strumenti: tabelle; esercizi. ALL. A Nel XXI secolo le trasformazioni continueranno. Per questa ragione le città si studiano reciprocamente: vogliono capire in che direzione si evolvono gli altri e possono adottare le soluzioni che hanno avuto più successo nel campo della gestione del traffico, delle strategie di ampliamento urbano, nella riconversione di aree ormai abbandonate, nel miglioramento della qualità dell aria e della salute collettiva. Valutare la qualità della vita nelle diverse città può avere vari scopi: orientare le politiche dei governi locali verso standard qualitativi più elevati, valutare le condizioni ambientali e la salute dei cittadini, offrire servizi alle aziende. Esistono molte agenzie nazionali e internazionali che valutano e confrontano le città per misurare la qualità della vita e delle infrastrutture, il costo della vita e la qualità dell ambiente Per raggiungere questo obiettivo devono individuare un elenco di aspetti della vita sociale, economica e politica da valutare. Tra le agenzie internazionali le più autorevoli sono l ONU, l Organizzazione Mondiale della Sanità, Mercer, il settimanale britannico The Economist (che si basa però, in buona parte, sui dati di Mercer). In Italia svolgono ricerche analoghe il Censis, l Eurispes, l ISTAT, Legambiente e Il Sole 24 Ore. Vivibilità globale per città Classifica dei livelli di vivibilità di alcune città del mondo pubblicata dall'economist nel giugno 2009. Immagine pubblicata nel sito www.forumtime.it http://www.forumtime.it/forum/index.php?showtopic=6437&view=getlastpost Mercer: un identikit Mercer è oggi una società leader nella consulenza nel campo delle Risorse Umane, nell Outsourcing (ovvero il trasferimento a ditte esterne di alcune attività che prima venivano svolte all interno delle aziende) e negli investimenti, elaborare e gestire piani sanitari, pensionistici o di altra natura. Mercer ha più di 18.000 dipendenti distribuiti in oltre 40 stati. L'Azienda è quotata in borsa a New York, Chicago e Londra. 18

La sua storia comincia nel 1937 come società di consulenza, innovazione e gestione delle risorse umane. Dopo varie trasformazioni, la società acquisisce il nome Mercer nel 2007. Questa società svolge molte indagini, tra queste anche quella sui costi e la qualità della vita nelle principali città del mondo. Mercer prende in considerazione 143 città distribuite su sei continenti. Lo scopo di questa analisi è offrire un servizio a governi e grandi aziende per far conoscere il costo e la qualità della vita nelle città dove è maggiore la presenza di personale in trasferta per ragioni di lavoro. In questo modo chi invia personale all estero può calcolare un rimborso che possa garantire un adeguato livello di vita ai propri dipendenti. Per questa ragione Mercer valuta il costo delle case e un ampia lista di merci in grado di soddisfare tutti i bisogni. La graduatoria stilata da Mercer è condizionata sia dalle scelte di lunga durata compiute da ogni città (struttura urbanistica, infrastrutture ecc) sia da fattori estemporanei, come il rafforzamento o la svalutazione di una valuta internazionale (Euro, Dollaro, Sterlina) che rende un economia e le città coinvolte - più forte o più fragile. Le grandi aziende sono oggi più che mai attente a tagliare i costi e un cambiamento delle condizioni di vita può influenzare le loro scelte rispetto alle trasferte all estero del personale. http://governancefocus.blogspot.com/2008/04/risks-identified-in-marsh-mercerkroll.html Criteri Mercer per misurare la qualità della vita Valutare una città non è cosa semplice: a seconda di cosa si osserva si possono ottenere risultati differenti. Inoltre, confrontare città di dimensioni diverse richiede l adozione di criteri sofisticati. I responsabili di Mercer credono che se si usa un buon metodo si possa proporre un confronto anche tra megalopoli e città di medie dimensioni. Il punto è decidere cosa osservare e valutare. Per analizzare le condizioni di vita nelle 420 città oggetto dell indagine mondiale, Mercer ha individuato 39 fattori, suddivisi in 10 categorie: 1. Contesto socio-politico (ovvero stabilità politica, forze dell'ordine, criminalità, ecc.) 2. Contesto economico (servizi bancari, norme valutarie, ecc.) 3. Contesto socio-culturale (limitazioni della libertà personale, censura, ecc.) 4. Sanità e rete fognaria (malattie infettive, smaltimento rifiuti, servizi e forniture mediche, inquinamento atmosferico, rete fognaria, ecc.) 5. Scuole ed istruzione (disponibilità e livello di scuole internazionali, ecc.) 6. Servizi pubblici e trasporti (acqua, trasporti pubblici, elettricità, traffico, ecc.) 7. Attività ricreative e tempo libero (teatri, cinema, ristoranti, sport e tempo libero, ecc.) 8. Beni di consumo (auto, disponibilità di prodotti alimentari/di uso quotidiano, ecc.) 9. Alloggi (elettrodomestici, mobili, alloggi, manutenzione, ecc.) 10. Ambiente naturale (calamità naturali, clima). Per ogni fattore viene assegnato un punteggio, quindi si stila una classifica che ordina le città in base alla qualità della vita. (Fonte www. mercer.it) Vienna è considerata dall' indagine condotta da Mercer, la città più vivibile del mondo. 19

Foto pubblicata da www. Repubblica.it http://viaggi.repubblica.it/articolo/citt-vivibili-al-top-c-vienna/221255 Il Rapporto Mercer 2009 Ti proponiamo di seguito i risultati del Rapporto Mercer 2009. La prima classifica è relativa alla qualità della vita, mentre le altre due affrontano temi più circoscritti: la qualità delle infrastrutture e il costo della vita. Le prime 10 posizioni dell Indagine Mercer sulla Qualità della Vita (2009) Città di riferimento: New York, USA (= 100) Posiz. 2009 Posiz. 2008 Città Paese Punt. 2009 Punt. 2008 1 2 VIENNA AUSTRIA 108.6 107.9 2 1 ZURIGO SVIZZERA 108 108 3 2 GINEVRA SVIZZERA 107.9 107.9 4 4 VANCOUVER CANADA 107.4 107.6 4 5 AUCKLAND NUOVA ZELANDA 107.4 107.3 6 6 DUSSELDORF GERMANIA 107.2 107.2 7 7 MONACO GERMANIA 107 107 8 7 FRANCOFORTE GERMANIA 106.8 107 9 9 BERNA SVIZZERA 106.5 106.5 10 10 SIDNEY AUSTRALIA 106.3 106.3 http://www.mercer.it/referencecontent.htm?idcontent=1345325 ( uso redazionale) Milano e Roma mantengono la stessa posizione del 2008 (41 posto per Milano e 55 posto per Roma). Le prime 10 posizioni dell Indagine Mercer sulle infrastrutture (2009) Città di riferimento: New York, USA (= 100) La Classifica sulle Infrastrutture della Città 2009 è stata stilata valutando queste variabili: potabilità dell'acqua, elettricità, sistema postale, reti telefoniche, traffico e numero di voli internazionali dall aeroporto locale, trasporto pubblico. Posiz. 2009 Città Paese Punt.* 2009 1 SINGAPORE SINGAPORE 109.1 2 MONACO GERMANIA 106.5 3 COPENHAGEN DANIMARCA 106.2 4 TSUKUBA GIAPPONE 105.5 5 YOKOHAMA GIAPPONE 105.1 6 DUSSELDORF GERMANIA 105 6 VANCOUVER CANADA 105 8 FRANCOFORTE GERMANIA 104.8 8 HONG KONG HONG KONG 104.8 20