Regolamento REACH: il punto di vista della distribuzione chimica Enzo Grimaldi AssICC Associazione Italiana Commercio Chimico Convegno inreach Milano 5 dicembre 2014
AssICC- Associazione Italiana Commercio Chimico AssICC l unica associazione nazionale che rappresenta i distributori chimici Oltre 250 AZIENDE Associate 75% del FATTURATO della distribuzione chimica italiana. DISTRIBUTORS, IMPORTERS, TRADERS MANUFACTURERS WITH/ WITHOUT LOCAL PRODUCTION LOGISTIC COMPANIES SERVICES 2
AssICC alcuni dav e carawerisvche AssICC aderisce a Confcommercio Imprese per l Italia FECC (Fédération européenne du commerce chimique) ICCTA International Council of Chemical Trade Association Le aziende associate svolgono principalmente le seguenti attività: importazione/distribuzione di sostanze/miscele chimiche miscelazione / riconfezionamento di prodotti chimici logistica e trasporto di prodotti chimici 3
AssICC alcuni dav e carawerisvche (2) Settori merceologici rappresentati: chimica di base petrolchimico (solventi e diluenti) galvanotecnica chimico farmaceutico/ cosmetico prodotti chimici per industria alimentare 4
Ruolo della distribuzione chimica (1) rappresenta l indispensabile anello di congiunzione tra produzione e utilizzatori a valle garantisce la continuativa fornitura di prodotti non fabbricati in Italia,di prodotti specialistici coperti da brevetti ed in caso di improvvise mancanze (manutenzioni/ guasti/ ), Inoltre fornisce stoccaggio in caso di sovrapproduzione svolge un azione calmieratrice dei prezzi 5
Ruolo della distribuzione chimica (2) Sulla base di quanto esposto precedentemente, la distribuzione italiana deve: essere molto flessibile fornire prodotti anche in piccole quantità fornire con la massima regolarità consegnare molto rapidamente (stoccaggi minimi degli utilizzatori a valle) disporre di pacchetti completi di prodotti per specifici usi fornire assistenza tecnica ai clienti 6
Caratteristiche delle aziende della distribuzione La peculiarità che maggiormente distingue un azienda distributrice da una produttrice è data dall alto numero: PMI (numero più elevato rispetto agli altri paesi UE) dei prodotti trattati (da 500 fino a 5/6.000) dei clienti (anche migliaia) Molte aziende sono attrezzate con strutture per la miscelazione attrezzature per l imballaggio in contenitori di varie dimensioni (tali attrezzature sono utilizzate sia per usi propri del distributore sia per lavorazione in conto/terzi) 7
AssICC adempimenv REACH&CLP aziende AssICC adempimenti REACH&CLP Importatori stessi adempimenti dei fabbricanti Distributori passaggio informazioni lungo la supply chain (up&down) e funzione di raccordo tra fabbricanti e utilizzatori a valle Formulatori - seguire le istruzioni contenute nelle SDS ricevute e negli scenari d esposizione allegati alle SDS; - fare un proprio CSR (Chemical Safety Report) nel caso il proprio uso non sia contemplato nella SDS; - procedere alla nuova classificazione delle miscele a partire dal 1 giugno 2015. 8
REACH&CLP problemavche distribuzione (1) Nell attività di controllo dell applicazione dei Regolamenti eseguite dalle Autorità Competenti sono state riscontrate soprattutto le seguenti criticità: corretta identificazione delle sostanze; comunicazione lungo la filiera up&down (raccolta e trasmissione dei dati necessari); rapporto con OR (Only Representative); controllo e elaborazione delle nuove SDS e degli ES; necessità di un numero molto maggiore di dati non sempre facilmente disponibili; compilazione e controllo della validità dei dati, richiedente un consistente contributo di esperti; difficoltà nel disporre di tutti i dati necessari; 9
REACH&CLP problemavche distribuzione (2) criticità: problemi per il ricevimento delle SDS in lingua italiana e il numero di pagine molto elevato di questo documento; modalità di trasmissione delle SDS con certificazione di ricevuta; assunzione di responsabilità anche per i dati ricevuti da terzi; disponibilità di una persona competente con inserimento nell organigramma aziendale e necessità, per tale soggetto, di formazione e aggiornamento; aggiornamento tempestivo e rapido nella comunicazione a valle; conservazione dei dati esposti per un periodo di 10 anni; difficoltà a gestire unitariamente l intero processo di trasmissione delle informazioni (acquisto lavorazione vendita); ancora scarsa l integrazione degli strumenti Reach (scenari di esposizione, MMR) nel percorso di gestione della sicurezza aziendale 10
REACH&CLP problemavche distribuzione (3) In particolare, principali carenze delle SDS (da ispezioni soci): preparate da personale non esperto; non coerenti nella sezione 1 (Identificazione della sostanza/miscela e della società/impresa), in particolare relativamente ai rapporti con OR/ fornitore extra-ue; carenti nelle sezioni 2 (Identificazione dei pericoli) e 3 (Composizione/informazioni sugli ingredienti); misure di controllo collettive o individuali troppo generiche o addirittura mancanti; spesso i contenuti della SDS sono in conflitto con l esperienza dell utilizzatore; aggiornamenti SDS e trasmissione tempestiva ai clienti 11
REACH&CLP problemavche distribuzione (4) Terza fase di registrazione REACH 31 maggio 2018 ECHA prevede un numero di registrazioni di almeno 20.000 sostanze con un numero di PMI registranti molto più elevato rispetto alle precedenti scadenze. In questa fase ci saranno anche molte aziende (PMI) che dovranno registrare per la prima volta e quindi avranno: meno o nessuna esperienza di registrazione meno disponibilità di dati meno risorse (umane /economiche) disponibili dedicate all arduo compito In conseguenza, saranno molto più accentuate le criticità precedentemente evidenziate; inoltre, sul mercato UE potrebbero venire a mancare molte sostanze con conseguenti problemi di disponibilità per gli operatori chimici. 12
REACH&CLP il problema degli arvcoli articolo: un oggetto a cui sono dati durante la produzione una forma, una superficie o un disegno particolari che ne determinano la funzione in misura maggiore della sua composizione chimica Ogni produttore o importatore di articoli deve presentare dossier di registrazione all'agenzia (ECHA) per ogni sostanza contenuta negli articoli importati, se sono soddisfatte entrambe le seguenti condizioni: la sostanza è destinata a essere rilasciata in condizioni d uso normali o ragionevolmente prevedibili; la sostanza è contenuta in tali articoli in quantitativi complessivamente superiori ad 1 tonnellata all'anno per produttore o importatore; 13
REACH&CLP il problema degli arvcoli Ogni produttore o importatore di articoli contenenti sostanze C/M/ R(Cancerogene, mutagene, tossiche per la riproduzione) è obbligato alla notifica se sono soddisfatte entrambe le seguenti condizioni: la sostanza è contenuta in tali articoli in quantitativi complessivamente superiori ad 1 tonnellata all'anno per produttore o importatore la sostanza è contenuta in tali articoli in concentrazione superiore allo 0,1% in peso Non si applica se il produttore o l'importatore può escludere l'esposizione di persone o dell'ambiente in condizioni d'uso normali o ragionevolmente prevedibili, anche in fase di smaltimento. In tali casi il produttore o l'importatore fornisce istruzioni adeguate al destinatario dell'articolo. 14
REACH&CLP il problema degli arvcoli La linea guida approvata e pubblicata da ECHA ha stabilito che la concentrazione dello 0.1% di una sostanza estremamente problematica (SVHC) si riferisca all intero articolo così come prodotto o importato. Alcuni Stati membri hanno dissentito su tale criterio non approvando questa definizione, ma, nel caso di articoli complessi (ad es. laptop, automobile, ) propongono di considerare la concentrazione dello 0,1% per ogni singola parte (considerata articolo) componente dell articolo complesso. 15
Conclusioni Si auspica: - più stretta collaborazione tra le associazioni di categoria e le autorità competenti, anche attraverso lo scambio di informazioni utili; - individuazione di eventuali iniziative da intraprendere al fine di supportare maggiormente le MPMI - necessità di maggiori chiarimenti ed attenzione sugli articoli 16
Grazie per l aeenzione