Sfinge - Piana di Giza - Cairo - Giugno 2009

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New Edition Perchè la fotografia deve comunicare emozioni e cultura. Realizzato in associazione con i componenti di Fotopanic.com EGITTO ANTICHE CIVILTA IL DIO NILO, L ALBERO DELLA VITA E L ALBA DI UN ANTICA CIVILTA. Art. n 2 Agosto 2009 Sfinge - Piana di Giza - Cairo - Giugno 2009 Fotografia - Canon EOS 20D - EF 70-200 f/4 L USM 1

NILO SIMBOLO DI ABBONDANZA Contadini egiziani - Luxor - Egitto - Giugno 2009 Fotografia - Canon EOS 20D - EF 70-200 f/4 L USM Il nero è il colore dell abbondanza, tanto che si usava nei geroglifici per dipingere la pelle dei faraoni, normalmente rossa, per evidenziare momenti di particolare abbondanza economica. Ma perché il nero? Perché nero era il limo, una sostanza fangosa di colore nero lasciata dalle piene del Nilo, il fiume sacro dell Egitto e forse anche il più lungo del mondo con i suoi 6650 Km circa. Quando il fiume si ingrossava ed arrivava la sua piena le acque fuoriuscivano dagli argini invadendo tutta la valle, quando si ritiravano rimaneva il limo, uno strato di fango nero. Il limo rendeva la terra fertilissima e particolarmente redditizia tanto che Erodoto nel V secolo descriveva così il popolo egizio: Fra tutti gli altri popoli sono costoro che traggono il frutto della terra con la fatica minore. Per capire meglio questo concetto, è sufficiente visitare il tempio di Kom Ombo, un tempio costruito in età tolemaica che ospita uno dei tanti nilometri, pozzi che misuravano il livello del fiume. In questo modo era possibile prevederne le piene ed imporre ulteriori tasse ai contadini se quel periodo fosse stato particolarmente redditizio. La civiltà egizia è quindi una civiltà che si è sempre sviluppata lungo il corso del fiume, un po come tutte le antiche civiltà fiorenti, basta pensare ai Sumeri o ai Romani, ma tutti i grandi fiumi erano considerati sacri nell antichità, come il Gange, l Indo e via dicendo. Secondo dati accertati, non privi d interrogativi, la civiltà egizia si sviluppa contemporaneamente al nord, verso il delta del fiume ( Basso Egitto ), ed al sud nella valle del Nilo ( Alto Egitto ). I due regni rappresentati rispettivamente dal papiro ( Basso Egitto ) e dal fiore di loto o dall ape ( Alto Egitto ), piante che crescevano e si sviluppavano solamente nelle rispettive aree geografiche, erano inizialmente divisi. Varie tribù si unirono in gruppi sempre più grandi fino a costituire un vero e proprio regno, questo fenomeno come dicevamo prima si manifestò sia al nord ( Basso Egitto ) che al sud ( Alto Egitto ). Di questo periodo antecedente al IV millennio a.c., si parla quindi di oltre settemila anni fa, si sa pochissimo. Qui ebbero inizio le più antiche leggende, come quelle legate al mitico Re Scorpione che dovrebbe aver regnato intorno al 3500/3200 a.c., un re probabilmente mitico il quale tentò per la prima volta in maniera documentata di unificare i due regni, atto che sarà poi attribuito in maniera quasi certa ad un certo re Narmer o ( Menes ) che regnò certamente sui due regni intorno al 3000 a.c. A causa della vicinanza cronologica molti identificano la figura del faraone Narmer proprio con il leggendario Re Scorpione, in realtà però di questa storia così antica si sa pochissimo. Possiamo però certamente dire che la capitale dei due regni più antica ad oggi conosciuta è la città di Menphi a 19 Km a sud del Cairo. La necropoli del regno all epoca si trovava fuori dalla città, per arrivarvi dobbiamo attraversare un breve tratto di vegetazione rigogliosa e subito dopo, improvvisamente ci si trova a Saqqara, la città dei morti, nel deserto. Qui sorge quello che è forse il monumento funerario più antico della storia dell uomo tutt ora visitabile, la piramide a gradoni di Djoser, faraone della terza dinastia. Questo non è tuttavia il più antico metodo di sepoltura faraonico, precedentemente si pensa infatti che i faraoni venissero seppelliti nella màstaba, una tomba a forma di piramide tronca dove le facciate non avevano quindi forma triangolare ma di un trapezio isoscele. Successivamente, quando i faraoni iniziarono ad essere seppelliti nelle piramidi, come nel caso di Djoser, la màstaba venne usata come monumento funerario per i funzionari più importanti della corte reale, come nel caso di Akhethotep un visir della V dinastia la cui màstaba sorge proprio nelle vicinanze della piramide a gradoni. Numerose furono le piramidi, le più importanti ed in ordine cronologico sono proprio quella di Djoser, poi quella romboidale di Dahshur costruita dal faraone Snefru primo sovrano della IV dinastia 2600 a.c. circa, importante per due motivi, il primo è perché durante il suo regno compare per la prima volta in maniera documentata il cartiglio che racchiude il nome del faraone e poi perché si 2

NILO SIMBOLO DI ABBONDANZA Rappresentazione dell Albero della Vita - Tempio di Karnak - Luxor (Antica Tebe) - Egitto - Giugno 2009 hanno in questi anni i primi tentativi di costruire una piramide lineare e non a gradoni come quella di Djoser. Si hanno poi le piramidi più importanti e conosciute che sono quelle di Cheope, Chefren e Micerino sempre della IV dinastia a Giza nella città del Cairo. Ci furono poi negli anni a seguire ulteriori piramidi, non degne di nota poiché l entusiasmo per questo tipo di monumento funerario stava svanendo anche perché, essendo poste troppo in vista, erano facile preda dei tombaroli. Nelle epoche più recenti, dove spicca la figura di Ramesse II della XIX dinastia, forse il faraone più conosciuto e celebre dopo Tutankhamon, anche per la sua ipotetica presenza nelle vicende bibliche dell esodo ebraico, il culto di sepoltura non è più lo stesso e gli edifici funerari tornano ad essere più simili a quello della mastaba, composta da varie stanze ricche di bassorilievi colorati e motivi decorativi cosa che nelle piramidi è totalmente assente. Questa volta però le tombe furono scavate nella roccia, nella famosa valle dei re e delle regine, proprio per nasconderle meglio agli occhi dei tombaroli, ma anche questo stratagemma fallì e numerosi tesori furono trafugati spogliando le tombe di tutto il loro contenuto tanto che l unico tesoro che ci è pervenuto quasi intatto è proprio quello più famoso di Tutankhamon dove la sua icona più classica è la maschera funeraria in oro massiccio, tutti gli altri tesori funebri vennero saccheggiati e perduti per sempre. Sappiamo ora quindi che l edificio funerario più antico era la màstaba, si hanno poi le piramidi come quelle di Saqqara prima e Giza poi. Questi monumenti si sviluppano principalmente al Nord, nel Basso Egitto, che rappresenta quindi, dal punto di vista dei monumenti funerari la parte più antica della civiltà faraonica, mentre al sud, nell Alto Egitto, troviamo la valle dei re ed altri templi sia funerari che non i quali rappresentano invece la parte più recente della civiltà egizia e furono quindi l espressione del Nuovo Regno egizio fino all epoca Tolemaica che ebbe praticamente inizio nel 300 a.c. circa, dopo la conquista dell Egitto da parte dei macedoni di Alessandro Magno e dalla fondazione di Alessandria, la città di Cleopatra di origine greca, città che sorge a sinistra del delta del Nilo, in prossimità dell ultimo dei sui rami che se vogliamo potremmo far risalire ad un altro importante culto, quello dell albero della vita descritto nell antico testamento e del quale troviamo forse la più antica raffigurazione nel tempio di Karnak. Infatti se osserviamo il Nilo dall alto, il suo tratto finale, ed il più fertile, il delta, è simile ad un albero, questo concetto trova conferma anche in alcuni dati storici, infatti il concetto dell albero della vita era già noto agli antichi egizi e di questo mito se ne trova traccia nel libro della Gensi, un libro contenuto sia nella Bibbia cristiana che in quella ebraica e venerato anche dalla più antica cultura giudaica fondata probabilmente proprio da Mosè al quale è storicamente attribuita in maniera univoca dalle tre grandi religioni monoteiste, cristianesimo, ebraismo ed islam la stesura del libro della Genesi. Dov è la connessione tra l albero della vita venerato dall antica cultura egizia e quello descritto da Mosè nel libro della Gensi? Il primo dato è quello della semplicità, tutto viene dato da Dio, senza fatica, i frutti della terra crescono spontanei, mentre fuori dal paradiso l uomo dovrà sudare per avere frutti dalla terra. In questo senso ci potremmo ricollegare alla descrizione che Erodoto fece del popolo egizio. L altro dato è di natura letteraria e si riassume 3

NILO SIMBOLO DI ABBONDANZA Contadino egiziani - Luxor - Egitto - Giugno 2009 Fotografia - Canon EOS 20D - EF 70-200 f/4 L USM nel semplice fatto che Mosè era egiziano, magari non di sangue, ma sicuramente di educazione, essendo cresciuto alla corte del re era infatti un principe egizio. Il Nilo rappresentò sempre la principale fonte di ispirazione divina per gli antichi egizi, la sua forma infatti si può rivedere nella chiave della vita il simbolo più importante dal punto di vista spirituale di questa fiorente civiltà, dal colore che veniva attribuito alle divinità, l azzurro, colore del cielo e dell acqua del Nilo, ma anche come dicevamo all inizio per l importanza del colore nero, e poi ancora per l antico culto di Osiride ed Iside, culto dell amore, della prosperità, dell abbondanza, dell agricoltura e della fertilità della terra, dell uomo e della donna. Il Nilo era il dispensatore di vita, tanto che per il loro viaggio nell aldilà i faraoni usavano come mezzo di trasporto un imbarcazione, un mezzo quindi usato per navigare sulle acque del fiume sacro. Da qui nasce il loro profondo senso della natura e la divinizzazione di alcuni animali simbolo di questa terra come il falco, l ibis, lo scarabeo ed il coccodrillo che oggi potremmo in maniera simbolica mettere in relazione con il limo, la sostanza fangosa di colore nero portata dalle inondazioni del Nilo il fiume che racchiudeva in se la chiave della vita. In epoca recente, nel corso degli anni vennero costruite alcune dighe sul fiume, la più importante delle quali è sicuramente la diga di Assuan, ultimata negli anni 70, la quale non solo produce gran parte del fabbisogno energetico del paese aiutandone lo sviluppo industriale e tecnologico, questo è forse il suo unico pregio, ma è stata la causa della formazione del grande bacino artificiale del lago Nasser il quale è stato la causa di un forte cambiamento climatico rendendo in questa zona l aria più umida, ma il danno maggiore è stato quello prodotto dalla regolazione del flusso delle acque che non invadono più la valle lasciandovi il limo che rendeva questa terra fertilissima, sono così scomparsi anche i coccodrilli che grazie alle numerose dighe non riescono più a scendere lungo il fiume. Con questa diga quindi l Egitto produce una grandissima quantità di energia elettrica, ma ha causato la scomparsa dei coccodrilli e del limo rendendo questa terra più arida, coltivabile solamente grazie a fertilizzanti chimici. Oggi leggo sul numero di National Geographic Italia di Giugno Reportage esclusivo Cibo, emergenza globale. L articolo titola così Il Piatto piange. Speciale: la crisi alimentare globale, l immagine di fondo ritrae degli egiziani che colpiti dalla crisi provocata dall aumento dei prezzi assaltano un chiosco che vende pane sovvenzionato dal governo. La terra non è più fertile? Siamo troppi? Consumiamo troppo? Forse abbiamo perso quell antica conoscenza che ci permetteva di vivere in armonia con la natura, il segreto per vivere nel paradiso terrestre, forse abbiamo disprezzato le antiche conoscenze alchemiche deridendole e non a caso il più antico alchimista della storia, venerato anche dalla religione cattolica, Ermete Trismegisto, il leggendario patriarca dell alchimia avrebbe origini egizie. Si, forse abbiamo perso la chiave di lettura per accedere ai segreti delle forze naturali, forse abbiamo perso la chiave dalla vita. 4

Alcune riviste cercano di screditare le leggendarie voci esoteriche che circondano l Egitto antico, mentre la maggior parte degli studiosi, siano essi accademici o semplici appassionati, non possono smettere d interrogarsi sui misteri che da sempre rendo vivo l interesse verso questa terra splendida, proponendo nuove affascinanti teorie apparentemente molto più credibili della storia ufficiale ma come questa comunque sempre da verificare. La cosa strana, che dovrebbe farci pensare e forse alla quale pochi pensano, è che la maggior parte delle scoperte in Egitto furono fatte da archeologi, studiosi ed appassionati d esoterismo, stranieri. La stele di Rosetta, venne per esempio ritrovata nell omonima città di Rosetta nel 1799 da uno studioso francese, Pierre Francois Bouchard, arrivato in Egitto con le truppe francesi di Napoleone. Questa stele che presenta varie incisioni presumibilmente dello stesso testo (un decreto tolemaico) ma in lingue diverse, geroglifico, demotico (una sorta di geroglifico corsivo) e greco, fu la chiave per la decifrazione della misteriosa scrittura sacra dei geroglifici. Molte delle tombe presenti nella valle dei re, tra cui la più famosa, quella del faraone per eccellenza, Tutankhamon, furono scoperte da archeologi ed appassionati stranieri. Un avvocato americano con la passione per l egittologia, un certo Theodore Davis scoprì numerose tombe nella valle dei re e girò continuamente intorno a quella del faraone bambino, senza mai scoprirla. A portarla alla luce fu invece un archeologo professionista inglese, un certo Howard Carter nel 1922. Uno dei più importanti egittologi della storia fu un francese, Auguste Mariette che esplorando la necropoli di Saqqara nel 1850, quando era tutta sepolta dalle sabbie del deserto, riportò alla luce un lunghissimo viale di sfingi. Questa scoperta diede il via a innumerevoli scavi che continuano ancora oggi. Infatti recentemente sono stati scoperti sotto l antichissima piramide a gradoni di Djoser circa sette chilometri di cunicoli ancora per la grande maggioranza inesplorati. Il personaggio del francese Mariette fu particolarmente importante per la storia archeologica d Egitto anche perché fu il I CULTI ( ANTICO E MODERNO ) Chiave della Vita - Tempio di Karnak - Egitto - Giugno 2009 fondatore del museo egizio del Cairo. Così mentre per centinaia di anni i nativi del luogo si limitarono a saccheggiare le tombe e a degradare i monumenti antichi come fecero i cristiani copti, studiosi stranieri ed associazioni internazionali come l UNESCO contribuirono invece alla salvaguardia di questi preziosissimi beni dell umanità. I tombaroli infatti sono sempre esistiti, fin dalla costruzione delle piramidi, le quali messe in bella vista erano facile preda di questi parassiti. Questo fu, ufficialmente, il Piramide a gradoni di Zoser - Saqqara (Menfi) - Cairo - Egitto - Giugno 2009 5

motivo principale per cui gli antichi egizi, iniziarono a ricavare tombe nella roccia, nascoste fra le montagne. In realtà non erano affatto nascoste, poiché vi lavoravano una miriade d operai di ogni genere, carpentieri, scultori, pittori ed architetti di alto rango, senza contare tutta la manovalanza non specializzata. Un opera, per la cui costruzione partecipano centinaia di persone non può certo ritenersi nascosta. Ed infatti nessuna di queste tombe ci è pervenuta intatta, furono tutte saccheggiate e le mummie profanate. L unica che ci è pervenuta quasi intatta fu quella di Tutankhamon, in ogni caso comunque nota ai tombaroli visti i ripetuti tentativi di saccheggio. Secondo me l ipotesi più fantasiosa, ma probabilmente anche quella più realistica è da ricercare nello stile architettonico. Gli stili architettonici rappresentano un tipo di scrittura che riflette molto spesso pensieri filosofici, sociali e religiosi. A Roma siamo passati dai templi pagani delle divinità naturali alle basiliche dedicate ad un Dio unico e risorto. Nell Egitto antico si è invece passati da costruzioni apparentemente grezze, senza iscrizioni ne pittogrammi, ma allo stesso tempo enormi e monumentali, come le piramidi a tombe più piccole e modeste, nascoste, ma molto ben lavorate all interno, piene di iscrizioni, pittogrammi ed immensi tesori, come a sottolineare che ciò che era all interno era più importante dell esterno, concetto che potrebbe essere riportato anche per le piramidi ma che in queste non è certo evidenziato in maniera così evidente ed incisiva come nelle tombe della valle dei re e delle regine o come i templi dedicati alle numerose divinità del pantheon egizio. È evidente un cambiamento architettonico notevole, il che porterebbe a pensare più ad un cambiamento politico, filosofico e religioso degli egizi invece che ad un tentativo di celare le tombe agli occhi dei tombaroli, tentativo che come abbiamo visto non ebbe nessuna efficacia. Ancora una volta la religione ci ispira e ci guida verso nuove strade per comprendere la storia ed il passato. Dobbiamo quindi ripercorrere la storia dell antico Egitto per comprendere meglio questi messaggi. La storia dell antico Egitto è molto frastagliata, ma possiamo certamente dire che tutti i grandi tempi che si trovano nel sud del paese, disseminati tra Luxor ed Assuan appartengono al periodo finale. È proprio da qui che noi abbiamo cominciato il nostro viaggio, scendendo da Luxor verso Assuan, visitando la valle dei re e delle regine, il tempio di Medinet Habu fatto costruire da Ramesse III, il tempio di Luxor, quello di Horus ad Edfu, il tempio di Karnak, il doppio tempio del Dio coccodrillo denominato Kom Hombo, il tempio di File che sorge su un isoletta ed in fine lo spettacolare complesso di Abu Simbel con il tempio di Ramesse II e di sua moglie Nefertari. Tutti questi templi appartengono all ultima fase dell impero egizio con una durata di circa 1500 anni, dopo di che inizieranno le dinastie tolemaiche, quelle della Grecia ellenica e molti di questi templi infatti, come quello di Kom Hombo appartengono proprio a quest ultima. L antica storia dell Egitto, dal punto di vista turistico, inizia invece dal nord, nelle vicinanze del Cairo e della piana di Giza. Inizia da Menphi, antica capitale dell impero e dalla sua necropoli, Saqqara. Nelle tombe del periodo più recente denominato Nuovo Regno, quelle che si trovano nella valle dei re e delle regine ritroviamo importanti pittogrammi con innumerevoli divinità e tutte le prove che il faraone doveva affrontare prima di accedere al paradiso, lo stile architettonico ed i soggetti scelti nelle raffigurazioni sono profondamente differenti da quelli degli antichi culti proprio dell Antico Regno. Nelle antiche piramidi I CULTI ( ANTICO E MODERNO ) le incisioni, iscrizioni, le statue e raffigurazioni sia del faraone che degli dei del pantheon egizio sono quasi totalmente assenti e lo diventano in modo esagerato nelle tre grandi piramidi della piana di Giza, dove si hanno dei semplici, se pur complessi nel loro significato, mucchi di pietre prive di alcuna rappresentazione artistica. L unica piramide che fa accenno, in modo molto enigmatico ed interrogativo, ad una grande divinità, quella di Osiride, che si svilupperà in modo sempre più evidente nelle epoche successive, è la grande piramide di Cheope che contiene al suo interno lo Djed o (Zed), una struttura attorno alla quale si sono create leggende e miti tanto antichi da essere riportati anche in alcuni testi ritrovati a Qumran come il libro di Enoch. Ma le piramidi non sono affatto il monumento funerario più antico, prima di queste si usava un altro tipo di sepoltura, la mastaba. Nella mastaba la sepoltura era interrata e nella parte superiore, quella al piano terra, si sviluppava il tempio, principalmente con raffigurazioni del defunto nei momenti della sua vita quotidiana, le raffigurazioni degli dei sono pochissime se confrontate con quelle all interno delle tombe della valle dei re. Ma per avere un riferimento cronologico dobbiamo tentare di scandire il tempo associando le date ad alcuni monumenti funerari, per capire il cambiamento di culto nel corso dei secoli. L origine della civiltà egizia, come quella di qualunque civiltà antica, si perde nella notte dei tempi ma possiamo dare un punto convenzionale d inizio sulla base di studi accertati ed accettati in maniera universale scandendo il tempo in epoche. La storia dell antico Egitto può quindi essere divisa principalmente il tre epoche Antico Regno, Medio Regno, Nuovo Regno, ed in fine la dominazione greca della dinastia Tolemaica. Gli intervalli di tempo tra un epoca ed un altra possono anche essere molto lunghi e difficilmente ricostruibili a livello storico per via dei gravi disordini che li caratterizzano. Questi periodi di intervallo da un epoca ed un altra vengono quindi denominati Periodi intermedi. Convenzionalmente i periodi sono così suddivisi: 1 - Antico Regno = III VI dinastia (2700 2200 a.c.) Sovrani dell Antico Regno = Il più importante è Djoser, secondo sovrano di questa dinastia, del quale sappiamo molto poco che regno presumibilmente tra il 2680 ed il 2660 a.c. È a lui attribuita la grande piramide a gradoni di Saqqara, progettata dall architetto di corte Imhotep. Successivamente abbiamo come monumento più importante la grande piramide di Giza, quella di Cheope, secondo sovrano della IV dinastia che regnò presumibilmente tra il 2605 ed il 2580 a.c. La piramide di Cheope è l unica ad avere al suo interno lo Djed (Zed). Seguiranno poi la piramide di Chefren e Micerino che regnò presumibilmente tra il 2535 ed il 2515 a.c. 2 Primo periodo intermedio = VII X dinastia (2200 2040 a.c.) Questo fu il primo grande periodo di disordini amministrativi. La capitale Menphi perde la sua importanza e probabilmente con essa la sua necropoli, Saqqara, e di conseguenza i suoi culti. La capitale del regno si sposta progressivamente dal nord al sud e si conclude con la X dinastia di Tebe (attuale Luxor) e con la riunificazione dell Alto (sud) e del Basso (nord) Egitto. 3 Medio Regno = XI XII dinastia (1987 1780 a.c.) I tratti denominanti di quest epoca sono il consolidamento della 6

città di Tebe (attuale Luxor) come capitale di tutto il regno Egizio. Il potere si è quindi definitivamente spostato dal nord al sud del paese. I monumenti caratterizzanti di questa epoca sono principalmente il Tempio di Karnak la cui edificazione iniziò all alba della XII dinastia con il sovrano Sesotris I, che regnò presumibilmente tra il 1964 ed il 1919 a.c., e terminò con aggiunte di vari complessi nel corso dei secoli sotto il regno di Ramesse II terzo monarca della XIX dinastia. Nel periodo del medio regno, contestualmente alla costruzione di questi templi, sembra continuare anche l edificazione delle piramidi, come uan di quelle a Mazghuna località nei pressi di Dahshur, sito funerario del deserto a circa quaranta chilometri da Giza, attribuita a Amenemhat IV penultimo sovrano della XII dinastia che regno presumibilmente tra il 1801 ed il 1790 a.c. 4 Secondo periodo intermedio = XIII XVII dinastia (1790 1525 a.c.) Il primo periodo di questa epoca, caratterizzato dalla XIII dinastia è molto confuso per il gran numero di sovrani che si susseguirono, è difficile quindi avere dati certi ed inoppugnabili al riguardo, un po come tutta la storia dell Egitto. Il dato certo è che il potere rimane stanziato nel sud, nel basso Egitto, dove la capitale se pur spostandosi rimane sempre nei distretti di questo regno. Questo fino alla XV dinastia. Questa dinastia infatti non è propriamente egizia, ma caratterizzata da sovrani stranieri di origine semita che stanziatosi nei pressi del delta del Nilo, quindi nel nord del paese, attraverso la penisola del Sinai già agli inizi della XII dinastia, andarono al potere dividendo il paese di fatto in due regni intorno al 1720 a.c. Questo periodo è abbastanza confuso anche perché di fatto per un dato periodo sovrapposero due regni, nord e sud, fino a quando uno non prevaricò sull altro. Gli Hyksos, di origine semita, stabilirono la loro capitale ad Avaris ed una volta consolidato il potere nel nord del paese passarono alla conquista del sud assoggettando la capitale del sud, Menfi. Nel nord si sviluppò quindi a partire dal 1700 circa il culto di divinità hurrite e semitiche come quella di Seth, probabilmente riportata poi in positivo per le popolazioni semite, come il terzo figlio di Adamo ed Eva, ed in negativo per il popolo egizio che venne assoggettato da queste popolazioni. Nel testo ebraico dell antico testamento Set/Seth assume duplice valenza essendo associato contemporaneamente al terzo figlio di Adamo ed al contempo in qualità di spirito maligno a Satana. Il culto di Seth si sviluppò quindi principalmente nel nord durante il periodo di dominazione Hyksos, contrapponendosi al culto di Osiride proprio del sud del paese. Seth era una la maggiore divinità del mondo antico in epoca predinastica, venne probabilmente associato al maligno perché adottato come maggiore divinità dalle popolazioni semite che caratterizzarono questo periodo. Infatti le maggiori rappresentazioni di Osiride e di Horus, il figlio di Osiride che sconfisse Seth, nascono proprio nel periodo tardo, dopo la cacciata degli Hyksos. Forse a sottolineare la resurrezione del regno del sud che riunifica tutto il paese tramite una dinastia indigena e quindi il vecchio Dio Osiride, sconfitto e fatto a pezzi da Seth, divinità semita, si vendica tramite suo figlio e risorge a nuova vita. 5 Nuovo Regno = XVIII XX dinastia (1530 1080 a.c.) I tratti caratterizzanti di questo periodo sono sicuramente la cacciata degli Hyksos, il consolidamento dello stato e lo stabilirsi I CULTI ( ANTICO E MODERNO ) della capitale nuovamente a Tebe nel sud del paese. Il periodo è caratterizzato da una forte ispirazione spirituale che porterà a numerose discordie culminanti in Akhenaton, fondatore della religione eretica che cancellerà tutti gli dei del pantheon egizio in favore di un unico Dio. È questo comunque un periodo di estrema confusione difficile da studiare e che necessita di ulteriori approfondimenti, ma del resto come tutta la storia antica di questa terra, piena di enigmi ancora irrisolti. La parte più conosciuta di questo periodo è quella indubbiamente legata alla figura di Ramesse II, grandissimo re ed anche grandissimo usurpatore di opere d arte, famoso per cancellare il nome di sovrani da templi a lui graditi per apporvi il cartiglio contenente il suo nome. Anche per questi eventi è difficile attribuire le opere ad un determinato sovrano con certezza inoppugnabile. Si ha come dicevamo prima in questo periodo la massima espressione del culto di Osiride la cui colonna vertebrale, simbolo di stabilità, verrà associata al misterioso pilastro Zed all interno della Grande piramide. Sono di questa epoca le tombe reali della valle dei re ed è evidente la differenza artistica ed architettonica che le caratterizza e le distingue dai primi monumenti funerari propri dell antico regno. Di questo periodo sono per esempio il Tempio di Luxor, ovviamente la necropoli della valle dei re e delle regine, il tempio di Ramesse III, dedicato al culto della guerra, e ovviamente lo spettacolare complesso di Abu Simbel. Di epoca più tarda sono invece i tempi di File e Kom Hombo. 6 Terzo periodo intermedio = XXI XXV dinastia (1070 656 a.c.) Anche questo periodo è frastagliato dal punto di vista della gestione amministrativa, ma sostanzialmente fu un periodo abbastanza pacifico. Il regno rimase comunque di fatto diviso tra basso ed alto Egitto. La novità principale fu quella di spostare la capitale del basso Egitto nella città di Tanis, mentre nel sud la capitale rimase Tebe governata dall ordine sacerdotale dei Primi Profeti di Amon. Si susseguono poi nel sud governanti libici. Diciamo però che in ultima analisi questi furono periodi generalmente tranquilli e pacifici fino a quando Piankhi primo sovrano della XXV dinastia si mosse dalla nubia, regione dell estremo sud dell Egitto per conquistare il nord ed unificare nuovamente lo stato. Il tentativo fallì clamorosamente ed i due imperi, a questo punto profondamente destabilizzati dai vari malcontenti interni e privi di fatto di una spina dorsale caddero preda degli assiri provenienti dalla penisola del Sinai che assoggettarono la terra dei faraoni nel 671 a.c. Da qui a pochi anni questa terra conoscerà un altro invasore e la sua temibile falange, il macedone Alessandro Magno. Sostanzialmente quindi, dal punto di vista architettonico, abbiamo tre grandi stili. Il primo stile compare in un epoca non menzionata prima, un epoca agli albori di tutto, conosciuta come Epoca Predinastica, cioè prima dell Antico Regno. In questa epoca le tombe dei re erano le mastabe, delle piramidi tronche all interno delle quali si sviluppava il culto del defunto. La camera sepolcrale si trova interrata, molti metri al di sotto della mastaba. Le immagini all interno descrivono presumibilmente momenti di vita quotidiana del re, dei mestieri degli artigiani e ci danno numerose informazioni anche sulla fauna di questa terra, mentre le divinità raffigurate sono pochissime. Il secondo stile compare all epoca dell Antico Regno. I sovrani iniziano a farsi seppellire 7

nelle piramidi, qui le iscrizioni sono quasi totalmente nulle e mentre i re usano i nuovi edifici, le mastabe vengono utilizzate invece per i membri della corte, mantenendo lo stesso stile delle precedenti, un esempio può essere quella di Mereruka a Saqqara, nei pressi della piramide a gradoni di Djoser. Questo secondo stile raggiunge il suo apice con le piramidi della piana di Giza, totalmente prive di iscrizioni e raffigurazioni sia di Dei che del faraone. In questo periodo compare per la prima volta lo Djed nella sua forma architettonica all interno della grande piramide di Cheope. Lo Djed, in questa forma è unico, vi saranno in futuro tantissime raffigurazioni dello Djed (Zed) tutte pittoriche o scultoree in basso o alto rilievo ma mai più un edificio a forma di Zed. Lo Zed nella sua forma architettonica è unico e si trova unicamente all interno della Grande piramide di Cheope. Recenti studi hanno poi dimostrato che lo Zed non tocca la piramide, cioè tra lo Zed e la piramide che lo ricopre ci sarebbero delle intercapedini ed ecco che la spiegazione del sostegno viene meno. Molti infatti ipotizzano che la torre Zed sia in realtà un sostegno alla piramide, una sorta di rinforzo, ma se lo Zed non tocca la piramide, come fa a sostenerla? Il terzo ed ultimo stile è quello della valle dei re, qui le tombe sono scavate dentro la montagna, i templi sono grandemente lavorati e colorati, le divinità sono tantissime e compaiono frequentemente, le scene di vita quotidiana scompaiono quasi totalmente per lasciare spazio a sacrifici ed offerte agli dei. È ovvio che vi è stato un grande cambiamento religioso, anche perché dopo la cacciata degli Hyksos cresce tantissimo il culto di Osiride. Ma il pilastro Zed è la colonna vertebrale di Osiride, come descrive la leggenda, oppure rappresentava una divinità di qualche culto locale a noi sconosciuto e che il crescente culto di Osiride a poi inglobato e fatto proprio? Un po come Ramesse II fece suoi una miriade di tempi e di opere cancellando i nomi degli effettivi artefici. Il culto di Osiride è infatti un culto prevalentemente proprio delle terre del sud e non ancora ben sviluppato e noto al tempo della costruzione dello Zed che I CULTI ( ANTICO E MODERNO ) si trova al nord. Troppi sono gli interrogativi che circondano lo Zed e secondo me l ipotesi più valida è che il culto o il significato dell antica religione che probabilmente rappresenta sia andato perso nei secoli ed inghiottito dalle nuove nascenti filosofie che come vedremo a Luxor ricoprono sempre le precedenti. Il nostro viaggio in Egitto inizia dalla fine, sia terrena che spirituale. Iniziamo il nostro viaggio da monumenti che segnano il tramonto della civiltà egizia ma anche la fine della vita terrena dei faraoni. Cominciamo il nostro viaggio dalla valle dei re e delle regine a Luxor. Come dicevamo prima la valle dei re è forse uno dei monumenti più giovani dell antico Egitto, basta pensare che Thutmosi III che regnò fra il 1479 ed il 1425 a.c. fu uno dei primi re ad esservi sepolto. Le tombe sono caratterizzate all ingresso da un lungo corridoio in discesa tutto decorato ai lati che si inabissa nel terreno terminando in una piccola sala con varie camere adiacenti. A grandi linee questo è lo schema ricorrente anche se non esiste una tomba uguale ad un altra. Nel lungo corridoio all ingresso generalmente sulle pareti viene rappresentato il faraone al cospetto del Dio supremo Amon-Ra e successivamente nell atto di portare offerte agli dei. Gli Dei hanno la barba ricurva e spesso di colore blu, sono questi i signori dell aldilà perciò essendo loro che accolgono il re è facile riconoscerli per la loro posizione, infatti il faraone è rappresentato nel momento dell entrata quindi sarà rivolto verso l interno della tomba, mentre gli dei che lo accolgono saranno rivolti verso l esterno, cioè verso l ingresso/uscita. Le tombe che abbiamo personalmente visitato sono state quella di Ramesse IV III IX. Dalla ricchezza delle decorazioni è facile immaginare i tesori che vi potevano essere nascosti all interno per garantire al faraone una vita agiata anche nell aldilà. Secondo gli egizi di questa epoca l aldilà era importantissimo e l aspirazione ad avere una tomba dignitosa era sentita fortemente anche fra le classi meno facoltose. Secondo il loro culto infatti la vera vita comincerebbe proprio nell aldilà e la morte non era vista in maniera esagerata Rappresentazioni del pilastro Zed - Tempio di File - Assuan - Egitto - Giugno 2009 8

VALLE DEI RE E DELLE REGINE Valle dei re - Luxor - Egitto - Giugno 2009 come una tragedia. A documentare questo ci sono alcuni reperti. Infatti molti usavano dipingere o scolpire nella casa le immagini di alcuni culti locali, come il culto degli antenati, credenza di larga fama nelle classi più povere, un culto che ritroviamo a distanza di chilometri e di secoli fra gli indiani d America per esempio. In ogni caso in alcune di queste abitazioni sono state ritrovate raffigurazioni del Dio Anubi, rappresentato con il corpo umano e la testa di sciacallo, probabilmente riverbero di un antico culto. Anubi era il dio della morte, e dell aldilà, custode dei defunti e delle necropoli. In particolare una sua rappresentazione è visibile all interno dell abitazione di due sacerdoti in prossimità delle Cappelle delle Divine Adoratrici adiacente al tempio di Ramesse III in Medinet Habu. Valle delle regine - Luxor - Egitto - Giugno 2009 9

TEMPIO DI RAMESSE III Tempio di Ramesse III - Particolare esterno - Medinet Habu - Luxor - Egitto - Giugno 2009 Il tempio di Rmesse III è singolare nella sua architettura, costituito da una cinta muraria rappresentava probabilmente una roccaforte del tempo costruita in quello che sembra più uno stile siriano che egizio, probabilmente per commemorare una vittoria avuta in Medio Oriente come si deduce dai bassorilievi sulla facciata d ingresso che raffigurano il sovrano egizio nell atto di percuotere i suoi nemici protetto dal Dio supremo Amon-Ra. Nel corso degli anni l interno del tempio e i territori circostanti furono abitati da varie culture come testimonia un pilone di epoca tolemaica. Il sito venne occupato anche da alcune comunità cristiane, probabilmente copte, cioè proprie dell Egitto nei primi secoli d.c. ma venne definitivamente abbandonato nel IX secolo d.c. a seguito di una epidemia di peste. Purtroppo, come vedremo anche a Luxor e nel tempio di File, anche qui i cristiani tentarono di cancellare il volto del faraone e delle divinità egizie quando convertirono il tempio in basilica. Torniamo quindi con la memoria agli atti compiuti anche da Ramesse II famoso per apporre la propria effige ovunque, anche se i danni compiuti da quest ultimo sono sicuramente meno rilevanti di quelli provocati dalle comunità cristiane. Tempio di Ramesse III - Medinet Habu - Luxor - Egitto - Giugno 2009 10

TEMPIO DI LUXOR Tempio di Luxor - Pilone d ingresso - Luxor - Egitto - Giugno 2009 Ci dirigiamo ora verso il tempio di Luxor, l antica Tebe che sorge sull altra sponda del Nilo. Lungo il tragitto incontriamo i colossi di Memnone che alti 18 metri sono probabilmente tutto ciò che resta di un antico tempio funerario, forse anche più grande del tempio di Luxor, edificato durante il regno di Amenhotep III. Il tempio di Luxor sorge in età tarda sulle rovine di preesistenti edifici di culto per volere del re della XVIII dinastia Amenhotep III che regnò tra il 1390 ed il 1352 a.c. circa. Questo periodo fu un periodo di massima espansione e splendore dell antico Egitto, anche perché come abbiamo visto precedentemente l epoca di dominazione Hyksos è ormai lontana ed il regno egizio è risorto come Osiride, più forte di prima e la cui massima espressione sono le molteplici raffigurazioni del Dio Horus, il Dio falco, la cui immagine è anche spesso associata al Dio Ra. Il tempio di Luxor è uno degli esempi, insieme a quello di Karnak, di come i templi all epoca venissero completati, ampliati, Tempio di Luxor - Viale di sfingi - Luxor - Egitto - Giugno 2009 11

TEMPIO DI LUXOR Particolare del tempio di Luxor - Luxor - Egitto - Giugno 2009 spesso migliorati ma molte volte anche peggiorati. Così la nuova generazione si sovrapponeva alla precedente e ne è l esempio il primo pilone d ingresso del tempio realizzato da Ramesse II, dove il sovrano viene raffigurato nell atto di abbattere i suoi nemici durante la battaglia di Qadesh. Tecnicamente si entra nel tempio attraverso un viale di sfingi, ma quest ingresso, realizzato più tardi, non era l ingresso principale. Il tempio infatti, nel corso dei secoli, è stato sempre ampliato in lunghezza e questo non ha fatto altro che spostare l ingresso sempre più avanti. L ingresso originale si trova infatti all interno del tempio al quale si arriva percorrendo il lungo viale del Grande Colonnato realizzato da Amenhotep III e le cui decorazioni furono ultimate da suo nipote, il faraone più famoso d Egitto, Tutankhamon. Prima di entrare nel colonnato, varcando il pilone d ingresso, si entra nel cortile di Ramesse II, dove se entrando volgiamo lo sguardo a sinistra, ci accorgiamo di come i tempo abbia reso questo tempio multietnico. Infatti sorge all interno di questo cortile un antica moschea, la moschea di Abu el-haggag, nel tempo restaurata e sulle cui fondamenta sorge oggi una moschea moderna. Percorrendo tutto il viale colonnato e passando per il secondo cortile quello originale di Amenhotep III, si giunge nel santuario della barca sacra, la cui facciata nella sala ipostila caratterizzata da numerose colonne, è un altra testimonianza di come i templi antichi venissero riciclati dalle nuove nascenti religioni. Sul muro sono presenti resti di intonaco che, raffigurando probabilmente imperatori romani o apostoli di Cristo, coprivano di fatto gli antichi geroglifici. Tempio di Luxor - Part. Esterno - Egitto - Giugno 2009 12

Il tempio originario di Karnak è probabilmente di epoca più antica rispetto a quello di Luxor, eretto presumibilmente intorno al 1900 a.c. ma completato ed ampliato negli stessi periodi di quello di Luxor, tanto che una delle parti più interne, e quindi come abbiamo visto a Luxor, più antiche viene universalmente attribuito a Thutmosi III, sesto sovrano della XVIII dinastia che regnò presumibilmente tra il 1457 ed il 1424 a.c. In una delle parti più esterne è presente anche un piccolo tempio di Ramesse III secondo sovrano della XX dinastia che regnò presumibilmente tra il 1184 ed il 1153 a.c. L intero complesso risulta essere più recente rispetto a quello di Luxor per via della forte impronta lasciata dalla civiltà macedone che conquistò questo complesso e non si limitò a riciclarlo ma lo ampliò a tal punto che il primo pilone d ingresso è proprio di quest epoca risalendo al 370 a.c. circa. Se consideriamo quindi le sole parti egizie senza considerare quelle di influenza ellenica e cristiana possiamo facilmente dedurre che le opere di maggior rilievo del tempio vennero realizzate in un arco di circa quattrocento anni. In realtà l intero tempio è un pantheon egizio, è caratterizzato infatti da vari ingressi posti sui quattro lati del muro esterno ed all interno vi sono numerosi templi di varie divinità. Il tempio di Karnak è uno dei più belli dell antico Egitto ed il lungo viale di sfingi, che si antepone al tempio di Luxor, in passato metteva in comunicazione i due complessi. Ci sono però differenze architettoniche importanti, soprattutto nelle sfingi. Quelle di Luxor sono infatti con testa umana, mentre quelle del viale di Karnak sono con testa d ariete. TEMPIO DI KARNAK Viale del tempio di Amon - Karnak - Egitto - Giugno 2009 Viale di sfingi all ingresso del complesso templare di Karnak - Luxor - Egitto - Giugno 2009 13

DA LUXOR AD ESNA Particolare del complesso templare di Karnak - Luxor - Egitto - Giugno 2009 Dopo esserci riposati ed aver meditato sui monumenti visti e sulle spiegazioni della nostra guida, ci accingiamo a risalire il fiume verso sud, alla volta di Esna. La chiusa di Esna è una delle più grandi e per passare impieghiamo parecchie ore. Le numerosi navi da crociera vengono assalite da mercanti locali che a bordo di imbarcazioni di fortuna cercano di vendere i propri prodotti per lo più tessili. I prodotti vengono lanciati dalle barchette sulle navi dove il cliente può esaminarle, a questo punto ha inizio un accesa trattativa al termine della quale, il turista, se vuole, si impegna a lanciare l importo concordato, altrimenti restituisce il prodotto. Riusciamo a passare la chiusa di Esna verso le 22:00 circa e navighiamo tutta la notte verso Edfu dove si trova il tempio di Horo. Scesi dalla nave troviamo Mustafà, il cocchiere che con la sua carrozza ci accompagna fino al tempio di Horo (Horus). Mustafà è un giovane di appena vent anni ma ne dimostra almeno trentatre. Sua moglie ha da poco partorito il piccolo Mohamed, e mentre parla di suo figlio i suoi occhi diventano lucidi e brillano di gioia nonostante la condizione estremamente precaria in cui versa questa regione. Il cocchiere mi intenerisce anche con la storia della sua cavalla, la quale, nonostante sia incinta è costretta a trottare nei vicoli della città poiché unica fonte di sostentamento per la sua famiglia. Dopo aver visitato il tempio, Mustafà ci accompagna alla nave ed io intenerito dalla storia, decido di lasciare al giovane una cospicua mancia, pochi euro, e non me lo tolgo più di dosso. Lui mi chiama Rambo e tenta di offrirmi altri servigi inneggiandomi di fronte ai suoi amici. Tento con diplomazia di allontanarmi e con il mio gruppo rientriamo nella nave. All ora di pranzo scopro spiacevolmente In viaggio verso Esna - Egitto - Giugno 2009 Fotografia - Canon EOS 20D - EF 70-200 f/4 L USM 14

DA LUXOR AD ESNA Mercanti assalgono navi da crociera - Esna - Egitto - Giugno 2009 Mercanti assalgono navi da crociera - nei pressi di Esna - Egitto - Giugno 2009 15

TEMPIO DI HORUS A EDFU Tempio di Horo (Horus) - Edfu - Egitto - Giugno 2009 che a Edfu tutti si chiamano Mustafà, tutti hanno un bambino piccolo di nome Mohamed e che le cavalle dei cocchieri sono tutte incinte. La città di Edfu sorge a metà strada tra Luxor ed Assuan a 112 Km circa da entrambe. Come in ogni civiltà, attorno a luoghi di forte pellegrinaggio turistico, siano essi religiosi o storici, sorgono fiorenti commerci di prodotti locali. Il tutto qui è elevato all ennesima potenza, non tanto per il numero dei locali, quanto per l invadenza dei commercianti che tentano ad ogni costo di concludere l affare. Vi si appiccicheranno fino allo sfinimento e se volete liberarvene avete due possibilità: tentare di concludere l affare al prezzo più conveniente, ma le trattative possono essere anche molto lunghe e rischierete di distaccarvi dal gruppo e di perdere la visita ai templi. Per il turista non c è alcun pericolo, nessuno vi deruba o osa torcervi un capello, ma francamente trovo che la soluzione migliore per voi sia quella di ignorarli totalmente senza neppure guardarli negli occhi. Il tempio di Horo se pur presenta, in linea di massima, lo stesso stile architettonico dei templi precedentemente illustrati è da attribuirsi ad un epoca molto più tarda. Il grande pilone d ingresso, aggiunto alla già preesistente struttura del tempio, fu edificato da Tolomeo XII, padre di Cleopatra, che regnò presumibilmente tra l 80 ed il 50 a.c., presenta scene di battaglia speculari in cui il faraone abbatte i suoi nemici al cospetto del dio Horo e della dea Hathor. Ad iniziare la costruzione del tempio fu infatti Tolomeo III nel 237 a.c. Due falchi in pietra fiancheggiano l ingresso al tempio. Il falco è la rappresentazione del Dio Horo, figlio di Osiride ed Iside. Secondo la mitologia egizia Seth, il Dio del caos, uccise Osiride suo fratello facendolo a pezzi e disperden- Tempio di Horo (Horus) - Edfu - Egitto - Giugno 2009 16

TEMPIO DI HORUS A EDFU Tempio di Horo (Horus) - Ingresso al sacrario della barca - Edfu - Egitto - Giugno 2009 done le membra in tutto l Egitto. Iside disperata si mise alla ricerca delle parti dell amato fratello ed in ogni luogo dove trovò una parte di esso venne edificato un tempio, come a File, dove la dea trovò il pene, una parte importantissima per la cultura egizia. Una volta ricomposto il corpo, Iside si riunisce a Osiride ed i due fratelli generano un figlio, il Dio falco, Horo. Horo incontra Seth, suo zio, proprio qui ad Edfu e qui lo uccide vendicando suo padre. All interno del tempio, i bassorilievi e le pitture racconta principalmente questa storia in maniera dettagliata. Da notare, che come dicevamo all inizio, siamo già fuori dall epoca dei faraoni egizi, eppure la rappresentazione più significativa di Iside, Osiride, Seth ed Horo si ha in questa epoca, segno che questo culto permeò anche all interno di culture differenti tanto da essere assorbito più tardi anche dall impero romano. 17 Tempio di Horo (Horus) - Particolare - Egitto - Giugno 2009

I TEMPLI DI FILE E KOM HOMBO Mercanti egiziani - in barca verso il tempio di File - Egitto - Giugno 2009 Anche questo tempio come quello di Horo è di epoca tolemaica. Ci imbarchiamo da Assuan su delle piccole barchette a motore che ci conducono sull isola dove sorge il tempio. Alcuni mercanti locali,si imbarcano con noi per proporci i loro prodotti, tutto il viaggio è all insegna delle trattative. Il tempio in origine era stato costruito sull isola di File, ma dopo la costruzione della diga di Assuan il livello del Nilo si Alzò talmente tanto da sommergere sia l isola che l intero tempio. Negli anni 60 il complesso templare dell isola di File venne smantellato blocco per blocco e ricostruito sulla vicina isola di Agilkia, sopra il livello del fiume e dove si trova ancora oggi. I cristiani copti hanno scalpellato moltissimi bassorilievi danneggiando gravemente il complesso, tuttavia sono ben chiare le scene rappresentate. In questo tempio si trovano moltissimi bassorilievi dello Zed, qui infatti è particolarmente forte il culto di Iside e lo Zed, il quale simboleggerebbe la colonna vertebrale di Osiride è di fondamentale importanza in questo tempio costruito sotto la fortissima influenza ellenica. I culti di Iside ed Osiride vennero infatti assorbiti dalla cultura ellenica e di riflesso da quella romana in cui Iside raggiunse un livello di propaganda religiosa immenso. Il complesso di Kom Hombo sorge proprio sulle rive del Nilo ed è un complesso anomalo, è infatti sempre di epoca tolemaica, costruito da Tolomeo VI tra il 180 ed il 145 a.c., ma è dedicato a due divinità distinte Sobek ed Horo, il Dio falco del cielo. All interno del tempio sono interessanti un bassorilievo che illustra un calendario dell epoca, un altro con strumenti di chirurgia, anche molto raffinati e all esterno un nilometro, usato per misurare il livello del fiume e prevederne le piene. Chiosco di Traiano - Tempio di File - Egitto - Giugno 2009 18

I TEMPLI DI FILE E KOM HOMBO Complesso templare di File consacrato alla dea Iside - Assuan - Egitto - Giugno 2009 Parte del tempio di Hathor nel complesso di File - Assuan - Egitto - Giugno 2009 19

I TEMPLI DI FILE E KOM HOMBO Complesso templare di File consacrato alla dea Iside - Assuan - Egitto - Giugno 2009 Chiosco di Traiano visto dal fiume - Complesso templare di File - Assuan - Egitto - Giugno 2009 20

I TEMPLI DI FILE E KOM HOMBO Complesso templare di Kom Hombo - Assuan - Egitto - Giugno 2009 Rappresentazioni di utensili medicali e tecniche di parto - Part. del tempio di Kom Hombo - Assuan - Egitto - Giugno 2009 21

Dovevamo viaggiare in feluca, una caratteristica barca a vela, ma l aria era talmente calma e priva di vento da dover transitare su una barchetta a motore. Il viaggio lungo il Nilo mi ha offerto molti spunti fotografici sull avifauna locale, nonostante il nitidissimo ma misero obiettivo 70-200 mm f/4 L, non proprio adatto per questo genere di scatti fotografici in quanto troppo corto. In ogni caso sono riuscito a fotografare una splendida garzetta, ma soprattutto, anche se non in una delle sue pose più nobili, ho immortalato un martin pescatore bianco e nero, una specie assente in Italia e da me mai vista prima. Arrivati al villaggio nubiano veniamo immediatamente assaliti dai classici commercianti locali, ma questo non è il vero villaggio nubiano. I nubiani infatti erano e sono tutt ora le popolazioni dell estremo sud del paese, vivevano a sud di Assuan, in una splendida valle oggi allagata dalle acque del lago Nasser dopo l ultimazione della grande diga costruita tra gli anni 60 e 70. Vedendosi costretti ad evacuare, i nubiani tentarono di ricostruire le loro abitazioni e di restaurare la loro cultura altrove. Anche se sono rimasto molto colpito da questa gente, soprattutto perché sorprendentemente allegri, pervasi da una gioia contagiosa, credo che molto della loro cultura sia andato perso o si stia perdendo per via dell eccessivo contatto con il mondo occidentale e civilizzato che li ha strappati alla loro terra. IN FELUCA VERSO IL VILLAGIO NUBIANO Feluca (imbarcazione tipica dell Egitto - Egitto - Giugno 2009 Fotografia - Canon EOS 20D - EF 70-200 f/4 L USM Martin Pescatore - Villaggio nubiano - Egitto - Giugno 2009 Fotografia - Canon EOS 20D - EF 70-200 f/4 L USM Garzetta - da Assuan al villaggio nubiano - Egitto - Giugno 2009 Fotografia - Canon EOS 20D - EF 70-200 f/4 L USM 22