LA CIVILTÀ DEGLI EGIZI STATO UNITARIO DELL ANTICHITÀ

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1 LA CIVILTÀ DEGLI EGIZI STATO UNITARIO DELL ANTICHITÀ

2 L EGITTO DONO DEL NILO L Egitto si sviluppa lungo le sponde del fiume Nilo, da cui trae sostentamento. Tutto intorno alla striscia fertile, che costituisce il territorio egiziano, si stendono due deserti, quello libico e quello arabico

3 LA PARTICOLARITÀ DEL TERRITORIO EGIZIO Le periodiche alluvioni del fiume depositavano sul terreno il limo, un fango che rendeva molto fertili i campi, tanto che gli egiziani potevano godere di due raccolti all anno. Naturalmente era necessario costruire delle opere idrauliche (canali, soprattutto) per convivere con il grande fiume, che la popolazione considerava una divinità.

4 IL NILO, FIUME NAVIGABILE IN ENTRAMBE LE DIREZIONI La navigabilità del fiume favoriva i commerci e lo scambio. Il fiume era navigabile in entrambe le direzioni: verso nord, assecondando la corrente verso il mare; verso sud assecondando, con delle vele, il vento che spirava costantemente da nord a sud

5 La storia dell Egitto si divide in tre grandi fasi ANTICO REGNO: edificazione delle piramidi MEDIO REGNO: apogeo della potenza egizia NUOVO REGNO: riunificazione del territorio e costruzione della Valle dei Re a.c a.c a.c.

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7 Per secoli i geroglifici sono rimasti un mistero. È stata la scoperta della stele di Rosetta (1799) a rappresentare la chiave di volta per decifrare finalmente questo codice. Ciò è stato possibile perché sulla stele vi è una dedica di ringraziamento, scritta prima in geroglifico, poi in domotico (un geroglifico semplificato), infine in greco. Partendo dalla traduzione del greco e tenendo presenti i nomi del faraone Tolomeo e Cleopatra, nel 1822 si è riusciti a chiarire che la scrittura non è un pittogramma, ma una scrittura che è sia simbolica che fonetica.

8 faraone sacerdoti burocrazia militari mercanti e artigiani contadini e operai schiavi

9 IL FARAONE, IL RE D EGITTO era considerato un dio vivente abitava in disparte, rispetto ai sudditi, in un grande palazzo il suo potere era ereditario, cioè alla sua morte, esso passava ai figli così si formarono diverse dinastie di faraoni dopo la sua morte, anche il corpo doveva essere tumulato in una grande casa

10 Ancora oggi è un mistero il modo impiegato dagli egiziani per costruire le gigantesche piramidi, considerando che non avevano ancora scoperto l uso della ruota!

11 Teoria degli argani, o shaduf Teoria delle rampe Teoria del rotolamento

12 Non era facile diventare uno scriba, perché bisognava frequentare per quattro anni una scuola molto difficile. Gli scribi godevano di una buona posizione sociale: erano funzionari dello Stato. Essi sapevano leggere, scrivere e far di conto. Spesso amministravano la giustizia per conto del faraone, controllavano il fisco e si occupavano della corrispondenza.

13 Dato che la religione era molto importante, i sacerdoti rivestivano un ruolo fondamentale all interno della società egizia. Essi, oltre che sacerdoti veri e propri, erano anche medici, astronomi, matematici. Conservavano gelosamente i segreti del loro mestiere, per non perdere i privilegi della loro posizione.

14 Gli egizi credevano in diverse divinità legate ai cicli della natura. Inizialmente gli dei erano rappresentati sotto forma di animali, erano, cioè, zoomorfi; successivamente gli dei divennero antropomorfi, cioè con sembianze umane. Ma continuarono a conservare alcune caratteristiche degli animali.

15 Gli Egizi credevano in una vita dopo la morte, per cui avevano ideato tutta una serie di riti per accompagnare il defunto verso l ultimo viaggio. Col tempo, scoprirono l imbalsamazione per conservare i corpi. Per imbalsamare il cadavere, bisognava prima estrarne gli organi interni, poi lavare la cavità interna con profumi e unguenti, quindi fasciare il corpo con delle bende di lino. I faraoni venivano posti all interno di sarcofagi lussuosi che raffiguravano le proprie sembianze.

16 Gli Egizi pensavano che l anima del defunto si presentasse ad Anubi, il dio della morte, per essere giudicato. Il dio poneva su un piatto della bilancia una piuma e sull altro piatto il cuore del defunto (che per questo veniva lasciato nel cadavere anche dopo l imbalsamazione, a differenza degli altri organi che invece venivano espiantati). Per essere accolto nel regno dell aldilà, il cuore doveva essere più leggero della piuma; se così non era, l anima del morto veniva divorato da un mostro. È la prima volta che compare una valutazione morale nella religione dei popoli antichi: solo i buoni potevano entrare nel «campo dei giunchi» e godere dell immortalità.