PER UNA STORIA DELLA SCRITTURA

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1 PER UNA STORIA DELLA SCRITTURA Tavole tematiche Livio Scorolli

2 Sette miliardi di esseri pensanti approdati da migliaia di generazioni e di storie e ogni storia intrecciata di verità, di menzogne e d'immaginazione di leggende e di teorie che fanno girare il Sole intorno alla Terra la Terra intorno al Sole e seducenti mistiche divinità intorno a ciascun essere. L'opera dello storico viene valutata sul metodo. Eppure è il sentimento della storia che impregna e pervade il metodo fino a condizionare i risultati della ricerca. È il sentimento della storia che orienta il ricercatore; e non potrebbe essere diversamente dal momento che il soggetto che ricerca coincide con l'oggetto di studio. È l uomo che riflette su se stesso.

3 O forse è la scrittura che ha creato tutto ciò che esiste, così come esiste? Nelle religioni monoteiste Dio crea l uomo alitando sull argilla e l argilla è la materia su cui originariamente viene impressa la parola.

4 La scrittura non è ancora stata inventata e l uomo già traccia segni che sono atti magici, rituali di evocazione della preda o del nemico, invocazioni delle divinità, riti propiziatori, rappresentazione del presente, rapporto con la natura e i suoi cicli. La legge e il potere sono vissuta diretta esperienza e non ancora divinizzati nella scrittura. La Magna Mater, la Dea Madre, è una divinità presente in molte culture europee. A sinistra Venere di Willendorf a.c. Al centro Venere di Lespugue (parzialmente ricostruita) a.c. A destra Venere di Romania (?) a.c.

5 Per l essere umano che vive in gruppi organizzati è una necessità esprimere - misurare - la quantità di ciò che è più lungo o più corto, più alto o più basso, più pesante o più leggero; ma anche la quantità di pecore e di capre delle greggi, di buoi e bufali degli armenti, le quantità di olio o di frumento. Senza definire le grandezze nulla può essere edificato e del dare e dell avere negli scambi la misura è il numero, come lo è per calcolare distanze e tracciare confini. Senza un calendario come potrebbe il pensiero esprimere il tempo? La scrittura del numero rende più efficiente la memoria e nei calcoli complessi consente la verifica della correttezza e la condivisione della procedura. È stata l archeologia a dimostrare che, almeno per i Sumeri, la scrittura è stata contabilità prima che letteratura.

6 La scrittura non deriva da una naturale abilità della mano e non è una spontanea espressione di capacità linguistiche. Già anni fa l uomo era capace di costruire una grande varietà di utensili e aveva acquisito un elaborato codice linguistico; dipinti, incisioni rupestri e manufatti rivelano elevate forme di pensiero creativo; tuttavia non si hanno testimonianze archeologiche dell uso della scrittura prima di anni fa. stilo argilla La scrittura è una complessa tecnologia della parola L invenzione viene comunque fatta risalire alla fine del IV millennio a.c. e attribuita a culture la cui organizzazione sociale aveva raggiunto un elevata complessità, con strutture gerarchizzate ed economia marcatamente differenziata; aveva funzioni contabili e ammistrative, ma la sua natura di dispositivo capace di attivare l universo simbolico la rese anche un potente fattore evocativo nei sacri riti dei vivi e dei morti. papiro calamo Se il primato dell invenzione della scrittura spetti agli Egizi e non ai Sumeri non è qui un problema essenziale. D altro canto una recente cronologia colloca l invenzione della scrittura alla fine del VI millennio a. C., nell Europa sud-orientale (Gimbutas Marija, 1990). La civiltà dell Europa antica era fondamentalmente egualitaria; la scrittura non aveva funzioni pratiche, non servì a rafforzare il potere e scomparve quando le invasioni dei Kurgan (popoli indoeuropei) cancellarono quella civiltà. Si può quindi affermare che sono sopravvissute le scritture che si sono affermate in culture che hanno fatto propri valori duri, quali confronto e competizione, forza, razionalità, ricchezza, potere, dinamismo; sono scomparse, lasciando però tracce, le scritture dell Europa sud-orientale e delle comunità della Valle dell Indo (più recente) fondate su valori dolci, quali moderazione, cooperazione, riflessione, responsabilità, affetti, emozioni, amore, sensibilità, estetica. Continua