Programma di lavoro dell EFFAT 2015-2019. Insieme per un lavoro dignitoso e una giusta retribuzione dai campi alla tavola



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Programma di lavoro dell EFFAT 2015-2019 Insieme per un lavoro dignitoso e una giusta retribuzione dai campi alla tavola 4 Congresso dell EFFAT 20-21 novembre 2014

Prefazione Negli ultimi anni l Europa è stata travolta dalla più lunga e difficile crisi finanziaria ed economica del dopoguerra e dai suoi disastrosi effetti sulle condizioni di vita e di lavoro dei cittadini europei. Tale situazione è stata in primis causata dalle banche, le quali hanno sperperato i soldi dei propri clienti giocando male con i loro risparmi e, nonostante i copiosi aiuti economici ricevuti in questi anni, hanno negato alle aziende il credito necessario per garantirne la sopravvivenza. In tutto ciò, i lavoratori hanno altresì dovuto subire le drastiche conseguenze delle politiche deregolatorie e neoliberiste di questi anni. Lo stesso Meccanismo Europeo di stabilità (MES) ha aiutato principalmente banche ed investitori, senza rappresentare un aiuto vero per le persone che soffrono realmente la crisi. Sebbene infatti sia stato presentato come una grande operazione di solidarietà tra gli stati membri, lo stesso ha diviso l Europa più che mai, imponendo una politica basata sul risparmio e l austerità, fattori che nel momento della crisi bloccano la crescita aggravandone gli effetti negativi. Abbiamo bisogno di una politica europea determinata a chiudere i paradisi fiscali e a introdurre un imposta sulle transazioni finanziarie, una politica che provveda all istituzione di un organo supervisore di controllo e vigilanza e che si impegni a regolare il settore bancario e finanziario con determinazione e fermezza. Il movimento sindacale europeo è a favore di una politica di grandi investimenti, che stimolino la crescita sostenibile e creino posti di lavoro di qualità. A tal proposito sono state presentate concrete proposte che hanno definito precisi piani di investimento e le modalità di finanziamento degli stessi. La crisi ha portato anche ad un ulteriore segmentazione del mercato del lavoro europeo e a una diffusione del lavoro precario, con il risultato che sempre più spesso lavoratori impiegati nello stesso luogo di lavoro e che svolgono le stesse mansioni, ricevono stipendi e godono di diritti assai diversi. Parallelamente alla creazione di nuove forme di occupazione, emergono infatti nuove forme di discriminazione sul posto di lavoro. Non accettiamo che ci siano imprenditori che scappino dalle proprie responsabilità attraverso la creazione di società fittizie, l utilizzo di falsi autonomi o il ricorso al subappalto che spesso garantisce vantaggi competitivi grazie al dumping sociale. Non vogliamo un mercato del lavoro europeo nel quale coloro che traggono i maggiori benefici risultano essere i più scaltri nel trovare la soluzione più ingegnosa ed elegante per aggirare le leggi e le disposizione contenute nei contratti collettivi. 2

Per noi, ciò che conta, è il luogo nel quale una persona lavora, non da dove proviene, se è uomo o donna, rumeno o olandese, bianco o nero. Questa rappresenterà anche nei prossimi anni una delle nostre principali sfide politiche. Con il programma di lavoro 2015-2019 contenuto in questo documento, vogliamo presentare, alla luce delle numerose sfide che ci attendono ed anche in considerazione delle limitate risorse finanziarie ed umane di cui dispone l'effat, ciò che consideriamo come una priorità politica assoluta: ovvero la creazione di un Europa che offra a tutti i suoi cittadini un futuro con condizioni di vita e lavoro dignitose. Harald Wiedenhofer Bruxelles, marzo 2014 Segretario generale 3

I. Introduzione 4

I Introduzione 1. Nel 2009, il 3 Congresso dell EFFAT (Congresso di Berlino) ha adottato una direzione strategica precisa ed ha definito una priorità politica chiara per la nostra organizzazione: la lotta al lavoro precario. Compito del 4 Congresso dell EFFAT sarà quello di decidere le priorità per il periodo 2015-2019, tenendo in considerazione le nuove sfide politiche che ci troviamo ad affrontare, in particolare nel segno della crisi economica e sociale. 2. L EFFAT concentrerà il proprio lavoro su quattro obbiettivi base: - la difesa e il miglioramento dei diritti dei lavoratori e dei sindacati e del diritto alla rappresentanza e/o alla partecipazione; - il mantenimento dell occupazione e la creazione di posti di lavoro migliori; - il miglioramento delle condizioni di vita e la prevenzione del dumping sociale; - il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. 3. Per raggiungere questi obbiettivi, l Art.1 paragrafo 1 dello statuto dell EFFAT definisce, tra gli altri, i seguenti compiti: - la protezione e il rafforzamento della pace e della democrazia; - il rafforzamento della dimensione sociale; - la protezione dei diritti umani e del diritto fondamentale all organizzazione e alla partecipazione sindacale; - la promozione di un occupazione scelta liberamente e produttiva per tutti; - l abolizione di qualsiasi forma di discriminazione verso i lavoratori legata al sesso, origine etnica, religione, ideologia, disabilità, età o orientamento sessuale; - il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro; - la protezione e il sostegno dell ambiente; - la promozione di uno sviluppo economico, sociale ed ecologico sostenibile nei settori dell agricoltura, dell alimentazione e del turismo; - la garanzia degli stessi diritti, parità di condizioni e parità di trattamento per gli uomini e le donne; - il rafforzamento della partecipazione delle donne negli organismi decisionali dei sindacati a qualsiasi livello; - il miglioramento delle prospettive future per i giovani; 5

- la creazione di un economia più democratica; - il supporto attivo delle organizzazioni affiliate nell Europa centrale, orientale e meridionale; - il supporto al processo di collaborazione economica e sociale tra l Unione Europea e gli stati che si affacciano sulla riva meridionale del Mar Mediterraneo; - il supporto a favore dell ampliamento dell Unione Europea verso altri stati democratici; 4. Per l effettiva attuazione degli obiettivi e delle mansioni menzionate, l EFFAT deve assumere in particolare quattro funzioni (due orientate verso l interno e due verso l esterno ). L EFFAT ha verso l interno, ovvero nei confronti delle sue organizzazioni affiliate: - una funzione di servizio, nelle quali rientrano le informazioni e la consulenza per le organizzazioni affiliate, l assistenza ai comitati aziendali europei e lo scambio di esperienze a livello europeo; - una funzione di coordinamento in caso di ristrutturazioni aziendali, durante la contrattazione collettiva, in caso di lotta sindacale, nella lotta al dumping sociale e al lavoro nero e precario in tutti i settori dell EFFAT, nelle attività dei CAE (Comitati Aziendali Europei), ecc. L EFFAT ha verso l esterno - una funzione di rappresentanza nei confronti delle istituzioni europee, delle organizzazioni industriali e datoriali europee e del management europeo delle aziende; - una funzione di negoziazione per il dialogo sociale o in occasione dell istituzione di comitati aziendali europei; - una funzione organizzativa per la gestione di mobilitazioni efficaci per promuovere specifiche rivendicazioni nei confronti delle istituzioni europee e delle organizzazioni datoriali europee di settore. I destinatari del nostro lavoro sono: - le istituzioni europee, in particolare la Commissione e il Parlamento europeo; - le organizzazioni industriali e datoriali europee che operano nei nostri settori di competenza; - il management europeo delle aziende transnazionali. In tale contesto particolare importanza riveste il dialogo sociale europeo e le trattative/negoziazioni con i datori di lavoro. 6

II. Aree di lavoro e priorità 7

II Aree di lavoro e priorità Durante il prossimo mandato (2015-2019), l EFFAT si concentrerà soprattutto sulle seguenti priorità, iniziative e progetti: 1. Adesione di nuovi iscritti Progressi sociali concreti sono possibili solamente con sindacati forti. La forza dei sindacati dipende dall alto numero di iscritti presenti nelle aziende (aspetto quantitativo), ma altresì dalla capacità di quest ultimi di lottare per conseguire posti di lavoro dignitosi (aspetto qualitativo). Considerando la perdita di molti iscritti verificatasi nel corso degli ultimi anni in diverse organizzazioni affiliate all EFFAT, il coinvolgimento di nuovi lavoratori è diventata pertanto una delle priorità principali del nostro lavoro. Per questo, è da considerarsi come una questione di assoluta urgenza l organizzazione e la sindacalizzazione dei lavoratori giovani, delle donne e di coloro che risultano impiegati nelle numerose forme di lavoro precario che si stanno tutt oggi diffondendo. A tal proposito, l EFFAT supporterà in modo attivo tutte le iniziative delle sue organizzazioni affiliate volte a reclutare nuovi membri, in particolare perseguendo le seguenti iniziative: - utilizzo degli eventi organizzati dall EFFAT per lo scambio di informazioni e buone pratiche nell organizzazione di nuovi membri; - promozione di progetti bilaterali sul proselitismo sindacale e il mentoring ; - verifica della possibilità di promuovere l iscrizione di nuovi lavoratori in particolari aziende/industrie attraverso progetti; - sostegno solidale verso i militanti che a causa della loro attività sindacale sono minacciati da sanzioni da parte dei datori di lavoro; - lotta alle liste nere, con cui i datori di lavoro bandiscono e discriminano i rappresentanti sindacali; - utilizzo dei comitati aziendali europei per favorire l adesione di nuovi iscritti; - ulteriore implementazione e continuazione della campagna iniziata nel 2014 dalle associazioni sindacali europee per la sindacalizzazione dei giovani lavoratori; - proseguimento del supporto alle organizzazioni affiliate nell Europa sud-orientale nell ambito dei progetti sullo sviluppo della sindacalizzazione; - utilizzo dei passaporti delle competenze per aumentare la sindacalizzazione nel settore agricolo e in quello dell ospitalità; - promozione dello scambio di esperienze tra le organizzazioni affiliate in merito alla sindacalizzazione dei coltivatori diretti, soprattutto dell Europa centrale e orientale e dell Europa sud-orientale; - impegno congiunto con la UITA affinchè tutti i sindacati siano membri di entrambe le Federazioni. 8

2. Mantenimento dell occupazione e creazione di posti di lavoro dignitosi Non soltanto abbiamo bisogno di maggiore occupazione, ma anche di posti di lavoro migliori e dignitosi. Per questo è necessaria una politica industriale europea sostenibile che crei le condizioni strutturali per una politica imprenditoriale di successo ed una buona contrattazione collettiva. La sfida maggiore è costituita dalla crescente espansione di rapporti di lavoro precari a causa della segmentazione del mercato del lavoro europeo. Per questo motivo, l EFFAT ha adottato durante il Congresso di Berlino del 2009, una Carta contro il lavoro precario e ha fatto della sua implementazione una priorità chiave del proprio lavoro. La lotta contro il lavoro precario rimarrà naturalmente una delle principali sfide anche durante gli anni a venire. Il lavoro è da considerarsi precario quando lo stesso non é stato scelto liberamente dall individuo e quando non garantisce un occupazione stabile, uno stipendio degno e i diritti e le prospettive del lavoro a tempo indeterminato. EFFAT non persegue l'obiettivo di ottenere nel breve e medio termine l'eliminazione di tutte le forme di lavoro atipico, ma bensì quello di migliorare le condizioni lavorative dei tanti che si trovano oggi in occupazioni precarie. In alcune circostanze, i lavoratori preferiscono forme più flessibili di occupazione, per esempio per conciliare meglio la famiglia e la vita privata con la vita professionale; è chiaro però, che tali forme di lavoro debbano essere anch esse regolate da un preciso quadro di accordi collettivi. In merito a ciò, l azione dell EFFAT si concentra su tre fronti: - la difesa del lavoratore precario; - la limitazione di forme contrattuali precarie, la loro regolamentazione secondo la legge e i contratti collettivi, e la parificazione di tali forme atipiche di occupazione con altre occupazioni più stabili; - la concreta prevenzione dell abuso del precariato. EFFAT e le sue organizzazioni affiliate si impegneranno sui seguenti compiti: - continuare ad implementare la Carta contro il lavoro precario adottata durante il congresso di Berlino, i 10 punti chiave dell EFFAT per la lotta contro il lavoro precario e altresì la Guida dell EFFAT sull impiego di lavoratori tramite agenzia interinale ; - realizzare le rivendicazioni congiunte in materia di negoziazione collettiva, al fine di perseguire la lotta al lavoro precario e proteggere i lavoratori interessati (tenendo in considerazione gli esempi positivi già esistenti); - definire linee guida per la lotta al lavoro precario ad uso delle organizzazioni affiliate all EFFAT e dei comitati aziendali; - organizzare/sindacalizzare i lavoratori precari; - garantire l iscrizione sindacale e il supporto ai lavoratori migranti nei paesi d accoglienza, oltre che il mutuo riconoscimento all appartenenza sindacale; - continuare la stretta collaborazione con le altre federazioni sindacali europee. 9

Azioni per ridurre il lavoro precario: - assicurare l effettiva attuazione nelle aziende del principio fondamentale del pari trattamento; - lottare contro l utilizzo improprio della libera circolazione dei lavoratori e (della direttiva riguardante) la libera prestazione di servizi; - richiedere e promuovere la revisione urgente della direttiva europea sul distacco dei lavoratori; - promuovere la piena parificazione sociale ed economica dei lavoratori migranti, nonchè la loro integrazione nella società e nei sindacati; - stabilire criteri chiari sulla responsabilità nella catena di subappalti, stabilendo i limiti nell assegnazione degli stessi; - promuovere iniziative legislative europee volte a combattere il dumping sociale e la concorrenza sleale; - lottare contro le agenzie di lavoro interinale che operano illegalmente e promuovere l introduzione di un procedimento di certificazione delle stesse; - migliorare l'efficienza dei servizi di ispezione sul luogo di lavoro per una migliore implementazione delle vigenti norme nazionali ed europee in materia di lavoro; La Commissione Europea deve: - assicurare la realizzazione di statistiche attendibili sullo sviluppo di nuove (atipiche) forme di occupazione sul mercato del lavoro europeo; - proporre la revisione della direttiva europea sul distacco dei lavoratori; - proporre l adozione di una direttiva europea per combattere il dumping sociale e la concorrenza sleale; L'implementazione di una politica industriale europea che, soprattutto per le piccole e medie aziende di produzione, garantisca la ripresa sostenibile delle attività economiche, deve essere accompagnata da misure di sostegno alla creazione di posti di lavoro di qualità, in particolare attraverso: - la promozione delle competenze, delle qualifiche e della formazione dei lavoratori; in questo senso va considerata come un prerequisito fondamentale la creazione di posti di lavoro di qualità, mentre l occupazione precaria è invece controproducente; - la promozione della ricerca, dello sviluppo e dell utilizzo industriale di risorse rinnovabili, senza tuttavia mettere a rischio la distribuzione globale, regionale o locale di alimenti sicuri, a buon mercato e di qualità; - la valutazione sistematica d impatto sulle iniziative presentate dalla Commissione europea, analizzando le possibili conseguenze sociali delle stesse su lavoratori e occupazione; 10

Tale politica industriale deve inoltre fondarsi su: - l ulteriore implementazione delle raccomandazioni del Gruppo di alto livello Agrofood che promuovono lo sviluppo sostenibile nel settore agricolo ed alimentare; - la promozione di una politica alimentare europea salutare; - l applicazione di aliquote fiscali uniformi in tutta Europa per imprese e società, la cancellazione delle imposte sui prodotti alimentari e l'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie accompagnata da una seria lotta all'evasione fiscale e da strategie di pianificazione fiscale per le imprese; - la promozione di prodotti alimentari innovativi realizzati in modo sostenibile. Le nuove tecnologie come le nanotecnologie e le biotecnologie devono essere utilizzate solo quando un'indipendente valutazione del rischio e una ricerca approfondita garantiscano la completa sicurezza per i lavoratori e i consumatori. La fiducia di quest'ultimi nell'industria alimentare è essenziale per la sicurezza dei posti di lavoro; - l implementazione di una normativa che limiti il potere di acquisto dei dettaglianti e favorisca la creazione di rapporti commerciali più equi nella catena della fornitura alimentare (B2B, business-to-business); - l aggiudicazione di appalti pubblici e sovvenzioni solamente per quelle aziende che rispettano gli standard sociali e la contrattazione collettiva, assicurando il rimborso dei finanziamenti ricevuti in caso di violazioni della normativa sul lavoro. Al di là della propspettiva europea, EFFAT ritiene che una crescita globale sostenibile che abbia come obiettivo quello di garantire il benessere delle persone e soprattutto di quelle più povere, come, ad esempio, i piccoli agricoltori nei paesi emergenti e in via di sviluppo, debba basarsi su giusti ed equi rapporti commerciali internazionali; il che implica: - accordi commerciali internazionali ed accordi di partenariato con l UE che contengono clausole che prevedono il rispetto degli standard internazionali sociali ed ambientali; - un parternariato trans-atlantico che rispetta gli standard sociali europei e la cultura alimentare dei consumatori europei, senza invalidare le esistenti normative europee e nazionali rimpiazzandole con arbitrati informali e non legali; La cessazione delle negoziazioni del TTIP. Non dovranno svolgersi nuovi negoziati fino a quando non saranno recepite le istanze e le esigenze poste dai Sindacati. L' EFFAT, congiuntamente alla Ces, lavorerà per raggiungere tale obiettivo; - la cooperazione con le ONG e la mobilitazione dei consumatori nella lotta contro lo sfruttamento dei lavoratori, al fine di spingere le imprese a rispettare normative ed accordi nazionali ed internazionali; - continuazione del progetto dell EFFAT per la promozione della sostenibilità nel settore del cacao, al fine di rafforzare ulteriormente la lotta al lavoro minorile e promuovere il lavoro dei sindacati e il miglioramento delle condizioni di lavoro e di impiego nella catena di distribuzione del cacao; 11

- un accordo sugli standard mondiali di sicurezza alimentare che preveda controlli per monitorarne la sua coerente applicazione; - l introduzione di etichette di sostenibilità e denominazione di origine, controllate da organismi pubblici di vigilanza; - il supporto all UITA per la conclusione di contratti globali con le società transnazionali (STN). Una politica industriale europea sostenibile è possibile solamente con l ampliamento e il rafforzamento del dialogo sociale a livello nazionale ed europeo. Il dialogo sociale settoriale deve contribuire a raggiungere una vera coesione sociale che è essenziale per ricostruire la fiducia dei lavoratori e dei cittadini nel futuro dell'europa. 12

3. Favorire la formazione dei lavoratori Al giorno d oggi una formazione qualificata rappresenta un presupposto essenziale per la ricerca di un posto di lavoro. Allo stesso modo, i lavoratori altamente specializzati e competenti sono la risorsa più importante per garantire una strategia aziendale di successo per quanto riguarda innovazione e qualità. In molti settori dell EFFAT, tuttavia, manca la forza lavoro qualificata, perché spesso le aziende non offrono nè la necessaria formazione iniziale, nè quella continua. Inoltre, i posti di lavoro nel settore agricolo, alimentare e ricettivo, risultano spesso non sufficientemente attraenti per i lavoratori. In tale contesto vi è poi da considerare che il dilagare di forme precarie di lavoro risulta anch esso contro producente, in quanto non garantisce la formazione dei lavoratori. Dopo tutto, quale datore di lavoro sarebbe pronto ad investire in un lavoratore che in poche settimane o in alcuni mesi non lavorerà più per lui? Per raggiungere l obbiettivo di Lisbona (2000), ovvero quello di rendere l Unione europea l economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo [ ]... con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale, sono indispensabili l impegno teso al miglioramento delle qualifiche e posti di lavoro più attraenti che offrano opportunità di sviluppo professionale. L EFFAT in particolare cercherà di raggiungere i seguenti obbiettivi e di implementare le seguenti misure: - attuazione delle raccomandazioni provenienti dal progetto sulle qualifiche nel settore alimentare (2013), in particolare riguardo alla promozione e al miglioramento della qualità della formazione iniziale e contuinua e dell occupabilità dei lavoratori (con attenzione particolare su quelli più giovani e più anziani); - identificazione di esempi di contrattazione collettiva e di buone pratiche di formazione iniziale e apprendimento permanente; - adozione dei passaporti delle competenze attraverso il dialogo sociale nel settore dell agricoltura e dell ospitalità; - nell ambito del dialogo sociale nel settore alimentare, l identificazione delle qualifiche e delle competenze che saranno richieste ai lavoratori in 10-15 anni; - esecuzione di progetti per il miglioramento delle capacità occupazionali dei lavoratori precari; - sviluppo di profili professionali europei nel settore agricolo e nel turismo; - un maggior utilizzo dei periodi di inattività (es. in caso di occupazioni stagionali o brevi) da dedicare alla formazione; - utilizzo dei Comitati Aziendali Europei (CAE) per la promozione dell istruzione e della formazione occupazionale, in particolare per i giovani disoccupati; - esecuzione di un progetto sulle occupazioni logoranti insieme alla Federazione Europea dei Lavoratori Edili e del Legno (FETBB). 13

4. Miglioramento della sicurezza e della salute sul posto di lavoro La salute rappresenta il bene più importante e prezioso per i lavoratori. È stato fatto tanto, ma i settori dell EFFAT sono ancora esposti ad alti rischi per la salute. A causa della crescente pressione lavorativa dovuta ad una concorrenza sfrenata, non solo le norme che garantiscono la prevenzione spesso non vengono rispettate, ma altresìvrischi psicho-sociali come lo stress da lavoro correlato aumentano in modo allarmante: un numero crescente di lavoratori soffre infatti di stress, senza che ci sia ancora nelle aziende la giusta sensibilità e il know-how necessario per poter affrontare tali patologie. E però importante sottolineare come la formazione mirata ad aumentare la gestione dello stress non possa rappresentare comunque la giusta risposta rispetto alla crescente pressione lavorativa. L EFFAT continuerà a portare avanti i progetti in corso e si concentrerà su quanto segue: - lotta contro i disturbi muscolo-scheletrici in tutti i settori dell EFFAT; - protezione dei lavoratori dalle sostanze biologiche pericolose; - una maggior informazione in merito ai possibili rischi per la salute (valutazione dei rischi) derivanti dall impiego di nuove tecnologie come le nanotecnologie e le sostanze utilizzate nel trattamento degli alimenti (ad esempio il diacetile); - promozione dell accordo quadro siglato dalle Parti Sociali europee sullo stress lavorocorrelato; - iniziative per la gestione dello stress sul posto di lavoro nel dialogo sociale e nei Comitati Aziendali Europei (CAE); - incorporazione degli standard di sicurezza sociali e industriali nella PAC (Politica Agricola Comune); - scambio di comprovate buone pratiche per la lotta alle molestie e al mobbing sul posto di lavoro; - scambio di buone e verificate pratiche per la difesa della salute nel settore della carne; - continuazione della cooperazione con l Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul Lavoro (OSHA) di Bilbao. 14

5. Coperazione e coordinazione nella contrattazione collettiva Il mercato interno comune, la moneta unica in 18 stati membri, il crescente controllo esercitato sulla contrattazione e sugli accordi nazionali da parte del management aziendale europeo delle aziende trans-nazionali e da parte delle associazioni industriali europee ed organizzazioni datoriali come FoodDrinkEurope, rendono cruciale la necessità di una maggior cooperazione e coordinazione tra le organizzazioni sindacali membre, nonostante la contrattazione collettiva e continui ad essere regolata ad un livello prettamente nazionale. La cooperazione in materia di contrattazione collettiva e la politica perseguita dall EFFAT a livello europeo, al momento, segue tre obbiettivi principali: - la difesa dell autonomia delle parti nella contrattazione collettiva e il rafforzamento dei sistemi nazionali di contrattazione collettiva (in particolare nelle zone del centro ed est Europa e del sud est europeo); è necessario garantire che tutti i lavoratori siano coperti dal contratto collettivo. - Il miglioramento delle condizioni lavorative e di vita attraverso lo scambio e la diffusione di buone pratiche nella contrattazione collettiva (per esempio in materia di sicurezza sul lavoro, di rafforzamento del sistema dei diritti, di pari opportunità, di lotta al lavoro precario, di consolidamento del lavoro a tempo indeterminato, di incremento dell occupazione, di istruzione e formazione continua, di prevenzione dell outsourcing), ivi comprese le esperienze di welfare contrattuale che, in alcuni paesi, hanno dato vita a sistemi di assistenza sanitaria, di previdenza integrativa e di sostegno al reddito molto qualificanti; - la prevenzione del dumping sociale e della pratica spesso adottata dai datori di lavoro di mettere in concorrenza gli uni contro gli altri i lavoratori. Per raggiungere tale obiettivo sono necessari accordi tra di noi e lo sviluppo di un approccio congiunto alla contrattazione collettiva, oltre che il supporto reciproco in caso di azioni sindacali come gli scioperi. Purtroppo, la collaborazione sulla contrattazione collettiva delle organizzazioni affiliate negli anni passati non si è sviluppata in modo molto rapido. L EFFAT nei prossimi anni si concentrerà sulle seguenti misure: - attuazione delle priorità comuni relative alla contrattazione collettiva in tema di regolazione del lavoro precario e di prevenzione dell outsourcing; - verifica e sviluppo continuo del sistema per il doppio monitoraggio ( two way reporting ) della contrattazione collettiva; - ulteriore sviluppo della collaborazione con la federazione IndustriALL; - promozione della collaborazione per quanto attiene alla contrattazione collettiva nelle aziende trans-nazionali; - mantenimento ed attuazione del codice di condotta industriale dell EFFAT in caso di ristrutturazioni transfrontaliere; 15

- organizzazione di azioni di solidarietà transfrontaliera in caso di controversie sindacali; - sviluppo continuo della cooperazione riguardo alla contrattazione collettiva in particolare nei settori della carne e caseario; - sviluppo di proposte comuni per la promozione e il miglioramento della qualità della formazione iniziale e continua e dell apprendimento permanente; - creazione di un quadro giuridico europeo per la contrattazione transnazionale nelle aziende multinazionali. 16

6. Parità di genere La parità tra uomini e donne è un diritto fondamentale e uno dei principi fondatori dell'unione Europea. Tale principio è stato fissato nei tratratti UE sin dal 1957 insieme al diritto alla stessa retribuzione per lo stesso lavoro. In oltre cinquant'anni, l'europa ha compiuto dei passi avanti importanti nella parità di genere, per esempio approvando legislazioni importanti in materia di pari retribuzione, parità di diritti sul posto di lavoro e congedo di maternità. La realtà mostra tuttavia che: - solo il 63 per cento di tutte le donne hanno accesso al mercato del lavoro, mentre per gli uomini si tratta invece del 75 per cento; - il 32 per cento delle donne lavora in regime part-time, rispetto all'otto per cento degli uomini; - sebbene le donne siano spesso in possesso di titoli di studio superiori a quelli conseguiti dagli uomini, esse in media guadagnano meno e solo di rado ottengono mansioni dirigenziali; - le donne guadagnano in media il 16 per cento in meno rispetto agli uomini; - solo il 16 per cento dei membri dei consigli d'amministrazione delle maggiori imprese europee è costituito da donne; - le pensioni delle donne nella media UE sono del 39 per cento inferiori a quelle degli uomini, il "divario pensionistico legato al sesso" comporta per le donne un maggiore rischio di povertà nella terza età. Le donne sono state colpite in modo particolarmente duro dalla crisi economica e finanziaria e dai programmi di austeritá, oltre ad aver patito fortemente lo smantellamento dei servizi pubblici essenziali e l aumento della precarietà nei rapporti di lavoro Il raggiungimento della parità di genere in Europa rimane tuttora una grossa sfida per tutti gli attori operanti sia a livello nazionale che internazionale. La stessa rappresenta una grande responsabilità per tutti, uomini e donne. La partecipazione paritaria delle donne e degli uomini rappresenta un elemento fondamentale della democrazia sul posto di lavoro e nella società e contribuisce a migliorare la competitività e il benessere in Europa. I sindacati devono occuparsi maggiormente degli interessi delle donne, anche per migliorare l attrattività del mondo sindacale rispetto alle lavoratrici. EFFAT a tal fine: - sosterrà l'abbattimento delle differenze salariali tra uomini e donne nei settori nei quali la nostra organizzazione opera; - sosterrà la ratifica della convenzione OIL n. 189 sul lavoro dignitoso per i lavoratori domestici, rafforzerà l'organizzazione sindacale e incentiverà lo sviluppo delle relazioni industriali per i lavoratori domestici; 17

- supporterà l'adozione della direttiva riguardante il miglioramento dell equilibrio di genere fra gli amministratori senza incarichi esecutivi delle società quotate in Borsa; - continuerà a promuovere in tutte le attività dell EFFAT l inclusione degli aspetti relativi alle pari opportunità e alla dimensione di genere, in particolare nel dialogo sociale, nei comitati aziendali europei e nel lavoro portato avanti nei diversi settori; - promuoverà ulteriormente l'attuazione degli obiettivi della politica paritaria dell EFFAT e del piano per la parità di genere; - continuerà a promuovere la partecipazione equilibrata di uomini e donne negli organi decisionali dei sindacati; - continuerà a raccogliere e divulgare informazioni sulle pratiche di successo adottate dalle organizzazioni membre nel campo della parità di genere; - terrà regolarmente riunioni del comitato delle donne ed eventi sui temi riguardanti la parità di genere; - rafforzerà la collaborazione con i comitati delle donne della CES e delle altre federazioni sindacali europee. 18

7. Lavoro per i giovani Secondo il Comitato dei Giovani dell EFFAT la disoccupazione giovanile è la più grande sfida che l Europa deve affrontare attualmente (gli ultimi dati emessi dall Eurostat parlano di una disoccupazione giovanile pari al 23,6% in Europa). Tutte le nazioni europee hanno cifre riguardo alla disoccupazione giovanile che sono di due o tre volte superiori rispetto a quelle dei lavoratori più anziani. Ulteriori aspetti comuni tra i diversi settori sono una scarsa programmazione del turnover e la mancanza di politiche del lavoro attive per investire nei lavoratori più giovani che necessitano di formazione e competenze. Per molti giovani che si affacciano sul mercato del lavoro, un occupazione dignotosa e un salario equo rimangono fuori portata e le poche opportunità di impiego si concentrano per lo più in lavori precari, come tirocini, contratti di somministrazione o contratti a zero ore. L organizzazione dei giovani lavoratori rappresenta pertanto una priorità per assicurare loro un lavoro dignitoso e di qualità. Per questi motivi il Comitato dei Giovani dell EFFAT si impegna per le seguenti priorità lavorative per il periodo 2015-2019: - scambio di buone pratiche e sviluppo della capacità dei sindacati di organizzare in modo migliore i lavoratori più giovani; - incoraggiare i sindacati affinchè non solo assumano giovani e attirino giovani militanti, ma altresì affinchè permettano loro di partecipare attivamente agli organismi decisionali delle organizzazioni sindacali e nel lavoro quotidiano delle stesse (piuttosto che solamente in quello specifico per i giovani); - promuovere il rispetto del dialogo sociale e mantenere il diritto alla contrattazione collettiva (specialmente nelle nazioni in cui i sindacati sono sotto crescente pressione); - inserire nell agenda di tutti i dialoghi sociali di ogni settore l occupazione giovanile, includendola altresì nell attività dei CAE; - garantire all interno dei contratti collettivi la presenza di disposizioni che riflettono i bisogni dei giovani lavoratori; - promuovere campagne a favore del diritto dei giovani ad un lavoro dignitoso ed a un salario equo; - porre fine a ogni forma di lavoro precario, incluso quei tirocini attraverso i quali i giovani vengono sfruttati; - fare pressioni alle istituzioni europee affinchè si promuova la coesione sociale, così che la mobilità dei giovani all interno dell Unione Europea sia una scelta e non più una necessità per trovare lavoro altrove; - lottare per un accesso paritario alla formazione continua per i giovani lavoratori, un fattore chiave per garantire migliori prospettive occupazionali e per tutelare il futuro dell Europa; - cooperare con altre federazioni europee di sindacati per campagne comuni ed eventi, dato che la maggior parte delle questioni che affrontano i lavoratori più giovani nell Europa di oggi trascendono i confini nazionali e settoriali. 19

8. Rafforzare l azione delle organizzazioni affiliate all EFFAT nelle aziende trans-nazionali Sempre più spesso, decisioni che hanno un impatto significativo sui nostri iscritti impiegati all interno di gruppi transnazionali vengono prese a livello europeo (se non addirittura globale) piuttosto che a livello nazionale. Pertanto, per l'effat e le sue organizzazioni affiliate è indispensabile giocare un ruolo più influente al livello più alto, dove tali decisioni vengono prese. Per conseguire questo obiettivo in modo efficace, dobbiamo quindi consolidare la nostra identità di sindacato europeo, promuovendo la cooperazione, il pari trattamento e la solidarietà transfrontaliera. Le principali sfide che ci troviamo ad affrontare nelle aziende transnazionali (ATN) sono: - La perdita di posti di lavoro dovuta principalmente a grandi ristrutturazioni aziendali e alle delocalizzazioni: molte sono le ATN che in questi anni hanno fortemente ridotto i propri organici, razionalizzando la produzione e le funzioni di back office. - Il lavoro precario e l aumento esponenziale del lavoro povero : fenomeni dovuti anche alla finanziarizzazione e all'ascesa incontrollata dello shareholder value ( valore solo- per gli azionisti ) come indirizzo strategico prioritario. - Disparità di trattamento e dumping sociale: esistono oggi disparità inaccettabili in materia di condizioni di impiego e di lavoro tra lavoratori della stessa azienda trasnazionale. - Insufficienza di risorse allocate per garantire la salute e la sicurezza (SeS) sul luogo di lavoro. - Attacchi mirati ai lavoratori e ai diritti sindacali, in particolare verso rappresentanti dei lavoratori e rappresentanti sindacali. Garantire una cooperazione sindacale più forte nelle ATN Le priorità dell'effat in questo campo sono dunque le seguenti: - rafforzare il coordinamento sindacale nelle ATN; - mantenere o, qualora necessario, creare sistemi/gruppi di allarme rapido (Early warning networks) a livello aziendale; - promuovere la solidarietà e il mutuo supporto in caso di azioni industriali e delocalizzazione della produzione e dei servizi; - definire strategie sindacali comuni e organizzare azioni di lotta congiunte; - rafforzare il coordinamento delle organizzazioni affiliate all EFFAT in caso di azioni sindacali e iniziative di lotta nelle aziende transnazionali. Tali iniziative dovranno essere assunte in stretto raccordo con i Sindacati nazionali di categoria ed i componenti del Cae, laddove esistenti. - continuare a implementare il Codice di condotta industriale dell'effat ; - rafforzare la cooperazione delle organizzazioni affiliate sui contratti collettivi nelle ATN; 20