Parla come mangi! Come comunicare a un pubblico di foodie Myriam Sabolla Il gusto del Museo 2.0 Forlimpopoli, Casa Artusi - 24 giugno 2013
Piacere Myriam Sabolla Social Media Strategist Social Media & Community Manager Blogger & Content Editor Digital P.R. http://about.me/myriamsabolla
Cibo e social media Dal reale, al virtuale, e ritorno: come cambia la comunicazione del cibo
Nel 1999 si contavano 23 blog in tutta la rete; nel 2006 i blog erano 36 milioni. A fine 2011 circa 180 milioni, con una crescita costante del fenomeno microblogging (fonte Nielsen) In Italia si stima ci siano circa 2 milioni di blog In Italia ci sono 22,7 milioni di utenti su Facebook. 13 milioni di loro sono attivi e accedono al sito ogni giorno. Gli utenti a livello mondiale sono oltre oltre 1 miliardo nel 2013. (Fonte State of the Net) Twitter conta oltre 554 milioni di utenti attivi (+105% di crescita dal 2011), in Italia almeno 3,64 milioni. I tweet a livello mondiale sono 58 milioni al giorno, il 43% dei quali viene inviato da mobile. (Fonte State of the Net) Nel 2012 il 59,3% delle famiglie italiane ha un computer, e il 55,5% dispone di un accesso a Internet. Le famiglie con almeno un minorenne sono le più tecnologiche: l'83,9% possiede un personal computer, il 79% ha accesso a Internet e il 70,8% utilizza per questo una connessione a banda larga. (fonte Istat)
Internet e i social media hanno cambiato (davvero) la nostra vita?
Siamo persone (in rete) I social media non sono altro che strumenti Amplificano le nostre connessioni e le nostre relazioni Meccanismi sociali come il passaparola, l emulazione, anche l invidia esistevano già prima di Facebook (bastava andare dalla parrucchiera)
Cosa cambia? Un nuovo modo di dialogare e ascoltare La possibilità di condividere facilmente idee La produzione di informazioni tra pari
Che influenza hanno questi cambiamenti sul nostro rapporto col cibo e la cultura alimentare?
Le persone cercano in rete le opinioni degli altri: il passaparola è il primo fattore determinante per la reputazione di qualcuno o qualcosa in rete. Nel 2012 il 61% dei consumatori americani ha effettuato un acquisto basato sulla raccomandazione di un blog (fonte Huffington Post) I social media influenzano il parere su un prodotto, un ristorante, un territorio a partire da quello che viene detto e scritto dai suoi fruitori. Il cibo si vive con tutti i sensi: olfatto, gusto, tatto, udito, vista. Fra questi l elemento che la rete mette in risalto è la vista: le persone sono sempre più abituate a valutare attraverso le immagini, che sono uno dei contenuti più condivisi in assoluto in ambito food. Su Pinterest il 57% dei contenuti postati riguarda il cibo. Le foto di cibo su Instagram sono milioni, essendo uno dei soggetti più fotografati (fonte Huffington Post)
Chi sono i foodie? Strane creature si aggirano per la rete
Secondo Wikipedia, la parola fu coniata nel 1984 da Paul Levy e Ann Barr per il loro libro, The Official Foodie Handbook. Tuttavia, Levy dà credito al critico gastronomico Gael Greene per l invenzione della parola, in un articolo del1980 sul New York Magazine. Uno che cerca i prodotti migliori dagli artigiani del gusto. Che se compra al supermercato, si concentra su freschezza e genuinità. Che organizza cene con gli amici per assaggiare l'ultima novità, ma mangia anche fuori per provare un ristorante, fidandosi più della Rete che delle guide. Viaggia per partecipare a eventi gastronomici. Ama l'aperitivo all'italiana, legge riviste di settore e dispensa consigli (a volte troppi) su piatti e locali. Insomma, è la versione democratica e 2.0 del buongustaio di tognazziana memoria. In Italia sono oltre 5 milioni e mezzo e aumentano al ritmo di circa 250 mila l'anno. (Corriere della Sera) Persone che dedicano un sacco di energie al cibo. (Urban Dictionary)
#instafood #instagood #instagnam #foodporn
Amore per il cibo Cultura Curiosità Gusto della scoperta Passione
Gente del FUD
Foodie Geek Dinner
Perché comunicare con i foodie E cosa i foodie possono fare per te
Nuove regole, nuove opportunità Le persone cercano esperienze e cominciano a viverle già in rete Siamo tutti editori e abbiamo qualcosa da raccontare Si comunica bene se il contenuto è significativo, rilevante, utile L innovazione, la trasparenza, le buone impressioni si seminano offline, poi online Condividere, fare networking, e creare relazioni è fondamentale
farsi scoprire farsi amare
sfruttare il network creare ambassadors
Abbandonare le proprie certezze Cultura del cibo e saper fare = valore aggiunto Diventare snodo o hub di una rete territoriale: aziende, produttori, istituzioni, musei
Mangiare cultura (Rirkrit Tiravanija, Moma, 2011)
Da Pellegrino Artusi ai foodblogger Quattro spunti per cominciare ad amare la comunicazione social, in rete e non solo
Elogio della semplicità Niente è più complesso di una cosa semplice Soprattutto se fatta bene
Mangiami Quanto vale un esperienza?
Comincia dai vicini di casa Il lato umano della faccenda
Se devi scriverlo, scrivilo bene Perché sono i dettagli che contano e fanno la differenza
Grazie! msabolla@gmail.com