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1/6 CAMERA DEI DEPUTATI SENATO DELLA REPUBBLICA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI E SU ILLECITI AMBIENTALI AD ESSE CORRELATI RESOCONTO STENOGRAFICO MISSIONE A PADOVA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALESSANDRO BRATTI Audizione del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza, Antonino Cappelleri La seduta comincia alle 16.45. PRESIDENTE. L ordine del giorno reca l audizione del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza, Antonino Cappelleri. La ringraziamo di essere qua. Come saprà, noi stiamo facendo uno screening nel Veneto per quanto riguarda il tema del ciclo dei rifiuti e situazioni associate, quali bonifiche e scarichi di fognatura, relativamente a illeciti ambientali e di carattere amministrativo, o altri illeciti che comunque siano collegati al ciclo dei rifiuti. Oggi stiamo completando le audizioni con le procure. La prossima settimana ci recheremo a Venezia, dove concluderemo il nostro iter.

2/6 L altra volta non siamo riusciti a incrociarci. Ci interessa avere da lei il quadro della situazione, per quello che è di sua conoscenza, della provincia di Vicenza, dove qualcosina era emerso, soprattutto legato, se non ricordo male, al tema della depurazione delle acque. C erano una serie di concerie e di situazioni ad esse legate. Avverto il nostro ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico che sarà pubblicato sul sito internet della Commissione e che, se lo riterrà opportuno, i lavori della Commissione proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta. Do la parola al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza, il dottor Antonino Cappelleri, affinché ci faccia un quadro della situazione. Sicuramente la provincia di Vicenza è stata interessata, anche di recente, da fenomeni di scarichi abusivi e di inserimenti abusivi di scorie, anche pericolose, in determinati siti. Tuttavia, cosa diversa è che queste situazioni, di fatto, si siano mai tradotte in procedimenti penali di un qualche respiro di competenza della procura circondariale di Vicenza. Ciò è dovuto a un limite normativo: l articolo 260 della legge n. 152 del 2006 convoglia sulla procura distrettuale la cognizione dei fenomeni di cui dico nel momento in cui diventino particolarmente rilevanti. Sicché io nella precedente sede di convocazione di Verona avevo inviato un brevissimo comunicato, col quale intendevo far presente che nulla di rilevante è pendente davanti alla procura vicentina, per il fatto che la legge non consente che noi ci occupiamo di determinate questioni quando assumono una speciale dimensione e, quindi, quando in definitiva sono di interesse della vostra indagine. Residuano per la nostra competenza episodi tutto sommato limitati e abbastanza banali, peraltro puniti con pene contravvenzionali, che, ahimè, con l attuale stato delle strutture giudiziarie che abbiamo a disposizione, quasi sempre finiscono per non poter essere utilmente perseguiti, a causa dei tempi di prescrizione che li travolgono. Specificati i limiti strutturali del mio intervento, posso citare come esempio giornalistico degli ultimi mesi che sotto il tracciato autostradale della A31, ossia della trasversale che sale verso Piovene Rocchette e l altopiano di Asiago, sembra si sia scoperto un consistente residuo ritenuto tossico. Io, ahimè, non posso fornire ulteriori dettagli, perché le due indagini che si erano incardinate in prima battuta presso di noi sono state trasmesse alla direzione distrettuale e io,

3/6 per sistema di istituto, non posso mantenerne memoria, nel senso che una volta trasmesse non ho più l archivio degli atti che sono stati dati. circondariali. Temo che questo sia il limite dell audizione, quando si rivolge ai procuratori Detto questo, che mi pare il punto più eclatante degli ultimi anni, non ci risulta che in territorio vicentino si sia rilevato un abuso massiccio. Dobbiamo risalire a parecchi anni orsono per ricordare altre indagini, relative agli scarichi delle concerie, che verosimilmente hanno interessato le falde acquifere, tra cui forse anche qualcuna dalla quale si attinge l acqua per la potabilità. Quei fatti sono rimasti all attenzione della procura di Vicenza, non, però, in relazione al profilo di inquinamento, ma in relazione a un fenomeno di corruttela che aveva visto in simbiosi parecchi industriali della concia e parecchi funzionari dell amministrazione tributaria. Credo che questo sia un aspetto del tutto differente da quello che riguarda la vostra indagine. PRESIDENTE. A noi interessa molto anche questo tema, perché, dall esperienza che ci siamo fatti, abbiamo visto peraltro, non è una scoperta nostra, ma basta leggere i dati delle DDA nazionali che spessissimo i reati di natura ambientale, che non necessariamente sono reati di organizzazione che afferiscono all articolo 260 o similari, hanno a che fare anche con fenomeni di corruzione dei pubblici ufficiali o comunque di aziende particolarmente disinvolte. Questo è un settore di cui noi ci occupiamo, per cui ci interessa anche questo aspetto. Non c è necessariamente solo quella tipologia di reato, anche perché una Commissione solo su quella tipologia di reato sarebbe un po eccessiva. Ci interessa capire anche queste collusioni, che in alcune parti del Paese sono probabilmente molto pubblicizzate e molto diffuse, ma in realtà si riscontrano anche in altre parti del Paese, a volte con parvenze più «istituzionali». Ci interessa capire anche reati di questo genere. La Lombardia è stata una delle regioni che in tempi passati abbiamo considerato, tra le altre. Abbiamo notato che, purtroppo, ci sono delle situazioni di questo genere molto diffuse. L indagine che lei ci ricordava rientra nelle questioni di cui noi ci occupiamo. Non siamo fuori tema. Sono sorti e sono in gran parte ormai conclusi

4/6 FILIBERTO ZARATTI. Mi scusi se la interrompo. Mi interessa capire il periodo di cui parliamo. Stiamo risalendo glielo dico con un minimo di approssimazione a cinque anni fa e poi si retrocede nel tempo. In realtà, io non ero ancora presente personalmente in procura. Tuttavia, ho acquisito le informazioni presso i colleghi che allora hanno gestito la vicenda. Si è rilevato un fenomeno abbastanza vasto di approfittamento da parte di pubblici funzionari, nel sostanziale cointeressamento dei contribuenti, che abbattevano le loro imposte versate in favore dello Stato. Devo dire che una specifica tipicamente vicentina che io ho rimarcato da estraneo a quell ambiente è una realtà economica estremamente consistente e forse, tutto sommato, anche vitale rispetto ad altri punti del territorio che hanno subìto maggiori crisi, commista con un costume che rimane estremamente tradizionale. Non vorrei usare il termine «provinciale», ma vorrei dare l idea di una sorta di silenziosità-bonarietà tutta tipica di una situazione che ha un vissuto molto più silenzioso rispetto alle sue potenzialità economiche. Questo, tradotto nella cointeressenza illecita di cui dicevo, non si traduce in una forma strutturata verticisticamente. Non c è un regista, in realtà, in questa questione. Ci sono una serie di funzionari locali che, rispondendo a una sorta di costume diffuso all epoca, hanno dato adito a questi favoritismi per una certa compagine industriale. Come dicevo, in conseguenza, non è sorto un processo unico particolarmente eclatante, ma sono sorti una serie di processi che hanno interessato sia il fenomeno dell evasione fiscale sia quello della corruzione di pubblici ufficiali dell amministrazione finanziaria e della Guardia di finanza. Contemporaneamente ai processi, per quanto mi è dato di sapere, c è stato un intervento di tipo amministrativo, indotto ma comunque spontaneo, per cui sia i militari della Guardia di finanza interessati sia i funzionari civili sono stati estromessi dai compiti che avevano in precedenza. Ad oggi, mi sembra che non ci siano ulteriori notizie di fenomeni o della prosecuzione di questo specifico fenomeno. Naturalmente nulla va escluso, ma negli ultimi tempi, anche per una notevole attenzione di cui do atto ai vertici della Guardia di finanza, non abbiamo particolari reiterazioni di questo fenomeno che è avvenuto.

5/6 PRESIDENTE. Mi scusi, signor procuratore. L altra questione che ci era stata fortemente segnalata dall ARPA riguardava la presenza di sostanze perfluoroalchiliche, che non sono normate ma sono assolutamente tossiche. Molto probabilmente si era anche individuato il responsabile di questo inquinamento diffuso delle acque. Su questo, voi avete aperto qualche indagine? Credo che su questo l indagine sia in atto. Lei, però, osservava che c è una carenza di normazione, per cui questo particolare inquinante non è specificamente oggetto di un divieto della legislazione speciale. Sicché, sotto il profilo dello sviluppo dell indagine penale, siamo in un momento abbastanza paradossale. Qualora l inquinamento si traduca in un grave danno per la salute pubblica, solo a posteriori noi avremmo la fonte normativa, ossia il reato di disastro ambientale, il reato di avvelenamento oppure reati specifici di lesioni alla salute. In questo momento, fortunatamente, non sembra ci siano stati forse per il caso, forse per un altro intervento dei significativi patimenti. Dunque, la nostra indagine si guarda intorno, ma altro non può fare, in attesa di verificare gli eventi. Ovviamente quando arriva, l autorità giudiziaria si rivolge a un danno già fatto, ma finché il danno non c è il reato non sussiste e, quindi, noi non possiamo andare avanti. PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni. ALBERTO ZOLEZZI. Per quanto riguarda le sostanze perfluoroalchiliche, concordo con lei. Nello stesso tempo, raccomando un attenzione importante, perché il danno potenziale comunque esiste. Nel frattempo, da parte nostra ci dovrà essere un azione in quel senso. Segnalo, perché credo che sia importante, il discorso dei reflui dell industria conciaria, che sono spesso collegati a doppio filo con l interramento degli scarti nell autostrada Valdastico. Non penso che sia un segreto, perché è già finito sulla stampa. Le stesse ditte che prendono scarti di concia in provincia di Vicenza portano gli scarti di fonderia in Valdastico. Tra le 27 ditte citate ormai anche sulla stampa, alcune fanno proprio questo. Mi permetto di stimolare l attenzione su questo perché andando a tracciare alcune di queste ditte probabilmente si troveranno anche altri illeciti compiuti nei vari settori di questo ambito.

6/6 PAOLO ARRIGONI. Il prefetto audito a Verona ha parlato anche di traffico di rifiuti elettrodomestici verso la Cina. È al corrente di questa vicenda? Per quanto ci riguarda, non abbiamo alcuna notizia relativamente alla Cina. Ci sono piccoli traffici di questo tipo gestiti più o meno dall immigrazione clandestina e dalle strutture che la fiancheggiano. Tutti questi vecchissimi elettrodomestici, così come parecchi veicoli, vengono instradati verso i luoghi di origine, in Africa eccetera, da alcune persone che dall immigrazione sono transitate a interessi illegali. Tuttavia, per quanto a nostra conoscenza, in questo momento si tratta di fenomeni piuttosto limitati nella loro ampiezza. PRESIDENTE. Ringrazio il procuratore Cappelleri e dichiaro conclusa l audizione. La seduta termina alle 17.