Allargamento catalogo reati presupposto a taluni reati ambientali: - inquinamento (acque, aria, rifiuti, reati contenuti nel TUA, d.lgs.
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- Armando Baldini
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1 Art. 25-undecies d.lgs. 231/2001 Allargamento catalogo reati presupposto a taluni reati ambientali: - inquinamento (acque, aria, rifiuti, reati contenuti nel TUA, d.lgs. 152/2006) commercio internazionale di specie animali e vegetali protette (l. 150/1992) produzione e impiego di sostanze lesive dell ozono (l. 549/1993,); inquinamento provocato da navi (d.lgs. 202/2007) Uccisione/distruzione di animali o specie vegetali protette /art. 727-bis c.p.) distruzione o deterioramento di habitat (art bis c.p.)
2 Esempi: rifiuti Gestione abusiva (raccolta, smaltimento, commercio, trasporto ecc.);inosservanza delle prescrizioni dell autorizzazione; Discarica abusiva; traffico organizzato di rifiuti; Omessa bonifica violazione della disciplina Sistri
3 segue - trasporto di rifiuti pericolosi senza formulario e mancata annotazione nel formulario dei dati relativi (art. 258, co. 4 secondo periodo): - spedizione illecita di rifiuti (art co. 1):
4 Esempio acque Scarico idrico non autorizzato di sostanze pericolose; Scarico con superamento dei valori soglia per sostanze pericolose Scarico su suolo, sottosuolo e acque sotterranee Scarico in violazione delle prescrizioni contenute nell autorizzazione
5 aria Art. 279 co. 5 d.lgs. 152/2006 Emissione in atmosfera di fumi oltre i valori soglia e di qualità dell aria previsti dalla normativa vigente
6 Sanzioni cumulative Gestione abusiva di rifiuti (art. 256, co. 1 TUA): Persona fisica: arresto da 3 mesi a un anno o ammenda da 2600 a per rifiuti non pericolosi; arresto da 6 mesi a 2 anni e ammenda da 2600 a per rifiuti pericolosi Ente: sanzione pecuniaria da 100 o 150 a 250 quote (da a E) rifiuti pericolosi/non
7 REATI ESCLUSI Abbandono di rifiuti-deposito irregolare Disastro ambientale (colposo e doloso) Avvelenamento acque Danneggiamento idrico Getto pericoloso di cose Incidenti rilevanti; sostanze pericolose; AIA; normativa su discariche
8 > Probabilità di applicazione Reati spesso applicati nella prassi vs persone fisiche Probabile loro applicazione anche per gli enti No oblazione, improbabile prescrizione > Indispensabile Modello, unitamente (o sulla base di) Iso 14001/EMAS
9 GRANDI ASSENTI Consigliabile loro inserimento nel Modello Cautele identiche o simili: Es: discarica abusiva/abbandono di rifiuti o disastro ambientale
10 Vantaggi adozione modello Se idoneo impunità dell ente; In ogni caso l adozione di Modello idoneo prima dell apertura del dibattimento comporta notevoli riduzioni delle sanzioni pecuniarie per l ente e, unitamente ad altre condotte riparatorie, esclude l applicazione di sanzioni interdittive (artt. 12 e 17 D.lgs. 231/2001)
11 Difficoltà connesse alle fattispecie ambientali Struttura reati ambientali: Contravvenzioni (sufficiente la colpa) Reati di mera condotta (no evento) Reati di pericolo astratto (non necessario il danno o pericolo concreto per l ambiente) difficile la difesa per le persone fisiche
12 Difficoltà per gli enti? Art. 5 D.lgs 231/2000: reati commessi nell interesse o a vantaggio dell ente. Valgono le stesse questioni sollevate dai reati colposi in violazione di norme antinfortunistiche? SOLO in PARTE DIFFERENZA: lì reati di evento (omicidio, lesioni), qui di mera condotta (gestione, scarico )
13 SOMIGLIANZA L interesse o vantaggio verrà verosimilmente riferito dalla giur. non alla condotta incriminata (inquinamento idrico, smaltimento abusivo di rifiuti ecc.), che di per sé non costituisce interesse o vantaggio per l ente, bensì al risparmio di spesa relativo
14 Vantaggio o interesse (non al reato di inquinamento, ma al risparmio sotteso) (per es. mancata adozione o aggiornamento tecnologico di impianti antinquinamento, risparmio sui costi di smaltimento dei rifiuti rispetto ai canali legali) In caso di assenza di autorizzazione eventuali risparmi su costi burocratici e di progettazione/consulenza
15 ATTENZIONE! Verifica da farsi caso per caso: per es. l ente che inizi a scaricare nelle acque, una volta presentati tutti i progetti e la documentazione necessaria, in attesa di autorizzazione da parte dell Autorità preposta, non ha un vantaggio in termini di omessi costi; da verificare interesse o vantaggio come accelerazione attività produttiva
16 SPAZI di DIFESA per l ENTE Previa adozione di Modello di organizzazione e gestione idoneo e sua efficace attuazione (v. art. 6 e 7 D.lgs. 231) Per la condanna, pur in presenza di modello idoneo, occorrerà provare:
17 Requisiti da provare A) interesse o vantaggio, inteso in senso oggettivo, e riferito al risparmio di spesa sotteso alla condotta incriminata B) Nesso tra reato e inadeguatezza organizzativa, in base a giudizio ex post; C) Nesso di ascrizione soggettiva, da valutarsi ex ante
18 Rimproverabilità dell ente C) sarà onere dell ente dimostrare che, ad un giudizio ex ante, tenuto conto delle dimensioni, del numero dipendenti, della complessità dell attività ecc. la condotta non era prevedibile e arginabile dall apparato organizzativo poiché riconducibile a inosservanze di dettaglio, circoscritte al piano meramente esecutivo
19 Esempio sub c) Difficilmente l ente potrà discolparsi vs reati consistenti in difetti di autorizzazioni, iscrizioni ecc, costituenti presupposto di liceità dell attività; Spazi per la difesa si aprono vs eventuali condotte colpose o dolose di soggetti apicali o dipendenti, contrarie a prescrizioni aziendali (elusione fraudolenta) specie se connesse a fasi esecutive (es. negligenze di manutentori vs depuratori, di autisti o addetti alla compilazione di formulari in materia di rifiuti ecc)
20 Compatibilità con le Direttive? Art. 3 direttiva 2008/99/CE Ciascun Stato membro si impegna affinché le seguenti attività, qualora siano illecite e poste in essere intenzionalmente o quanto meno per grave negligenza, costituiscano reato: a) lo scarico, l emissione o immissione illeciti di un quantitativo di sostanze o radiazioni ionizzanti
21 Per le persone fisiche: Direttive rappresentano minimum standard, derogabile in senso più restrittivo dai Paesi membri Italia: reati di pericolo astratto, puniti anche per colpa:anticipazione oggettiva e soggettiva di tutela Danni e pericoli concreti per salute e ambiente punibili con fattispecie comuni > non c è inadempimento
22 Per gli enti Impossibile rinvio a fattispecie comuni c.p. Rimangono prive di sanzione, paradossalmente, le ipotesi più gravi: disastro ambientale, avvelenamento acque, morti o lesioni gravi > violazione art. 117 co. 1 Cost., con direttiva 2008/99/CE quale parametro interposto
distruzione di un habitat all interno di un sito protetto o comunque suo deterioramento con compromissione dello stato di conservazione
I reati ambientali presupposto ex art. 25-undecies del d.lgs. 231/2001 Articoli TUTELA DELLE SPECIE ANIMALI E VEGETALI SELVATICHE PROTETTE art. 727-bis c.p. TUTELA DELL HABITAT art. 733-bis c.p. ACQUA
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