231 e reati ambientali (art. 25-undecies D.lgs. 231/2001)
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1 PARADIGMA SRL FORUM 231 Milano, maggio e reati ambientali (art. 25-undecies D.lgs. 231/2001) avv. Mara Chilosi Via Enrico Besana 9, Milano Tel.02/ mara.chilosi@chilosimartelli.com
2 231 e ambiente Tra i reati presupposto figurano, dal 16 agosto 2011, alcuni reati ambientali (art. 25-undecies), introdotti dal D.lgs. 121/2011 in attuazione delle direttive 2008/99/CE e 2009/123/CE Peraltro, alcune fattispecie di rilevanza ambientale già erano state attratte nell orbita 231 attraverso i reati di associazione per delinquere e di truffa aggravata ai danni della PA (cfr. Cass. Pen. Sentenze 234/2011 e 15657/2011), nonché, in prospettiva, attraverso i reati informatici (SISTRI)
3 Il D.lgs. 121/2011 Il D.lgs. 121/2011, in attuazione della delega contenuta nella legge Comunitaria 2009 (art. 19): Modifica il Codice penale, introducendo due nuove fattispecie di reato in attuazione della Direttiva 2008/99/CE, ossia quella di Uccisione, distruzione, cattura, prelievo, detenzione di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette (art. 727-bis) e quella di Distruzione o deterioramento di habitat all interno di un sito protetto (art. 733-bis) Apporta modifiche all art. 260-bis D.lgs. 152/2006 (sanzioni SISTRI) Modifica il D.lgs. 231/2001, introducendo, tra i reati presupposto della responsabilità amministrative degli Enti, ALCUNI reati ambientali (art. 25-undecies)
4 Art. 25-undecies D.lgs. 231/2001 Nuovi reati di cui agli artt. 727-bis e 733-bis c.p. Reati previsti dal D.lgs. 152/2006, segnatamente: Alcuni reati previsti dalla normativa sugli scarichi di acque reflue (art. 137, c. 2, 3, 5/1-2, 11 e 13 D.lgs. 152/2006) Diversi reati previsti dalla disciplina generale sui rifiuti (artt. 256, c. 1/a-b, 3, 4, 5, 6 257, c. 1, 2, 258, c. 4/2, 259/1, 260, 260-bis, c. 6, 7/2-3, 8/1-2 D.lgs. 152/2006) Un reato previsto dalla normativa sulle emissioni in atmosfera (art. 279, c. 5 D.lgs. 152/2006) Reati previsti dalla L. 150/1992 sul commercio di specie animali e vegetali protette e di mammiferi e rettili pericolosi Reati previsti dalla L. 549/1993 recante misure a tutela dell ozono stratosferico e dell ambiente Reati previsti dal D.lgs. 202/2007 sull inquinamento provocato dalle navi
5 231 e ambiente scarichi di acque reflue Articolo (D.lgs. 152/2006) Fattispecie Sanzione per la persona fisica Sanzione per l ente Art, 137, comma 2 Scarico di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose (Tab. 5 e 3/A All. 5 Parte III) senza autorizzazione o con autorizzazione sospesa o revocata Arresto + sanzione interdittiva non superiore a 6 mesi Art. 137, comma 3 Scarico di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose (Tab. 5 e 3/A All. 5 Parte III) in violazione delle prescrizioni autorizzative o comunque impartite dall Autorità competente Arresto Art. 137, comma 5, primo periodo Scarico di acque reflue industriali con superamento dei limiti di scarico fissati dalle Tab. 3 e 4 All. 5 Parte III in relazione alle sostanze pericolose di Tab. 5 All. 5 Parte III ovvero dei limiti più restrittivi fissati dall Autorità competente Arresto e ammenda Art. 137, comma 5, secondo periodo Scarico di acque reflue industriali con superamento dei limiti di scarico fissati in relazione alle sostanze pericolose di Tab. 3/A All. 5 Parte III Arresto e ammenda + sanzione interdittiva non superiore a 6 mesi Art. 137, comma 11 Violazione del divieto di scarico su suolo, sottosuolo e acque sotterranee Arresto + sanzione interdittiva non superiore a 6 mesi Art. 137, comma 13 Scarico in mare da parte di navi o aeromobili di sostanze o materiali vietati Arresto
6 231 e ambiente rifiuti e bonifiche Articolo (D.lgs. 152/2006) Fattispecie Sanzione per la persona fisica Sanzione per l ente Art, 256, comma 1, lett. a Gestione illecita di rifiuti non pericolosi Arresto o ammenda + confisca del mezzo di trasporto Art. 256, comma 1, lett. b Gestione illecita di rifiuti pericolosi Arresto e ammenda + confisca del mezzo di trasporto Art. 256, comma 3/1 Discarica abusiva Arresto e ammenda + confisca e ripristino Art. 256, comma 3/2 Discarica abusiva per rifiuti pericolosi Arresto e ammenda + confisca e ripristino + sanzione interdittiva non superiore a 6 mesi Art. 256, comma 4 Inosservanza delle prescrizioni o assenza dei requisiti per iscrizioni/comunicazioni Le tre precedenti ridotte delle metà Art. 256, comma 5 Miscelazione vietata Arresto e ammenda Art. 256, comma 6/1 Deposito temporaneo illecito di rifiuti sanitari pericolosi Arresto o ammenda Art. 257, comma 1 Omessa comunicazione di inquinamento. Omessa bonifica con superamento delle CSR Arresto o ammenda Art. 257, commi 1 e 2 Omessa bonifica con superamento delle CSR per inquinamento da sostanze pericolose Arresto e ammenda Art. 258, comma 4/2 Predisposizione/utilizzo di certificato di analisi falso Reclusione
7 231 e ambiente rifiuti e bonifiche Articolo (D.lgs. 152/2006) Fattispecie Sanzione per la persona fisica Sanzione per l ente Art. 259/1 Traffico illecito di rifiuti Arresto e ammenda + confisca del mezzo di trasporto Art. 260, commi 1 e 2 Attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti Reclusione + pene accessorie + sanzione interdittiva non superiore a 6 mesi (interdizione definitiva dall esercizio dell attività per gli enti stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di commettere il reato) Art. 260-bis, comma 6 Predisposizione/utilizzo di certificato di analisi falso nel SISTRI Reclusione Art. 260-bis, comma 7/2 Trasporto di rifiuti pericolosi senza la copia cartacea della Scheda SISTRI Area movimentazione. Reclusione Art. 260-bis, comma 7/3 Utilizzo di certificato di analisi falso durante il trasporto Reclusione Art. 260-bis, comma 8/1-2 Trasporto di rifiuti con copia cartacea della Scheda SISTRI Area movimentazione fraudolentemente alterata Reclusione + fermo del veicolo
8 231 e ambiente inquinamento provocato dalle navi Articolo Fattispecie Sanzione per la persona fisica Sanzione per l ente Art. 8, comma 1 D.lgs. 202/2007 Versamento doloso in mare delle sostanze inquinanti di cui agli All. I e II alla Convenzione Marpol 73/78 Arresto e ammenda + sanzione interdittiva non superiore a 6 mesi (interdizione definitiva dall esercizio dell attività per gli enti stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di commettere il reato) Art. 8, comma 2 D.lgs. 202/2007 Versamento doloso in mare delle sostanze inquinanti di cui agli All. I e II alla Convenzione Marpol 73/78, con danni permanenti o di particolari gravità alle acque, a specie animali o vegetali o a loro parti Arresto e ammenda + sanzione interdittiva non superiore a 6 mesi (interdizione definitiva dall esercizio dell attività per gli enti stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di commettere il reato) Art. 9, comma 1 D.lgs. 202/2007 Versamento colposo in mare delle sostanze inquinanti di cui agli All. I e II alla Convenzione Marpol 73/78 Ammenda Art. 9, comma 2 D.lgs. 202/2007 Versamento colposo in mare delle sostanze inquinanti di cui agli All. I e II alla Convenzione Marpol 73/78, con danni permanenti o di particolari gravità alle acque, a specie animali o vegetali o a loro parti Arresto e ammenda + sanzione interdittiva non superiore a 6 mesi
9 231 e ambiente altre fattispecie Articolo Fattispecie Sanzione per la persona fisica Sanzione per l ente Art. 727-bis c.p. Uccisione, distruzione, cattura, prelievo, detenzione di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette Arresto o ammenda/ Ammenda Art. 733-bis c.p. Distruzione o deterioramento di habitat all interno di un sito protetto Arresto e ammenda Art. 279, comma 5 D.lgs. 152/2006 Emissioni in atmosfera con superamento dei limiti, con contestuale superamento dei valori limite di qualità dell aria Arresto Art. 1, commi 1 e 2 Art. 2, commi 1 e 2 Art. 6, comma 4 Art. 3-bis, comma 1 L. 150/1992 Violazioni della prescrizioni relative al commercio/detenzione di specie animali e vegetali in via di estinzione o di specie animali selvatici che costituiscano pericolo per la salute e l incolumità pubblica (cfr. Regolamenti CE 338/1997 e 939/1997) e falsificazioni di certificati/licenze/notifiche/ dichiarazioni/comunicazioni previste dalla medesima normativa Arresto e ammenda Arresto o ammenda Reclusione/ Reclusione e multa Arresto o ammenda Art. 3, comma 6 L. 549/1993 Violazioni delle disposizioni in merito alla cessazione e riduzione dell impiego delle sostanze ozono-lesive (cfr. Regolamento CE 3093/94) Arresto e ammenda + revoca autorizzazione/licenza nei casi più gravi
10 I grandi assenti DIRETTIVA 2008/99/CE Art. 256, c. 2 e art. 255, c. 3 D.lgs. 152/2006, illecito abbandono di rifiuti (sorprendente soprattutto in relazione all art. 192, c. 4) Art. 29-quattordecies D.lgs. 152/2006, reati previsti dalla normativa IPPC (sorprendente soprattutto alla luce della inclusione dei reati stabiliti dalle normative settoriali) Art. 19 D.lgs. 133/2005, violazioni relative alla conduzione di impianti di incenerimento di rifiuti Art. 16 D.lgs. 36/2003, violazioni relative ai criteri di accettabilità dei rifiuti in discarica Art. 10 D.lgs. 209/1999, violazioni relative ai divieti di utilizzo ed agli obblighi di decontaminazione e smaltimento di apparecchiature contenenti PCB-PCT Art. 27 D.lgs. 334/1999, violazioni relative agli impianti a rischio di incidente rilevante Art. 13 D.lgs. 209/2003, violazioni relativa alla gestione dei veicoli fuori uso CODICE PENALE Art. 434 c.p., Disastro ambientale Art. 635 c.p., Danneggiamento
11 Le fasi dell implementazione del Modello 1- Definire gli obiettivi del Modello per quanto riguarda l ambiente, che confluiranno nel Codice Etico (Politica ambientale) 2- Individuare i destinatari del Modello Revisione Sistema di deleghe Revisione organigramma/funzionigramma Revisione contratti con consulenti esterni 3- Effettuare la cd. identificazione dei rischi (cd. mappatura ), ossia valutare quali funzioni, in occasione di quali attività, possono commettere quali illeciti o comunque adottare comportamenti che possono contribuire all illecito altrui 4- Adottare controlli in relazione ai reati a rischio nell ambito delle attività identificate come «sensibili» (cd. «misure» o «protocolli») 5- Adottare un Sistema disciplinare 6- Approvare il Modello (Organo di gestione, nel rispetto del sistema di deleghe) 7- Nominare un OdV (Organo di gestione) chilosimartelli.com
12 La mappatura dei rischi Attività fondamentale per la buona riuscita della mappatura dei rischi è la preventiva analisi e revisione del sistema di poteri, tanto a livello apicale, quanto a livello operativo Considerate le innumerevoli e non sempre immediate modalità con cui i reati in materia di gestione dei rifiuti si realizzano (vd. giurisprudenza), l assenza di un SGA rende la implementazione del Modello particolarmente gravosa La mappatura dei rischi deve comunque essere effettuata, più che in altri ambiti, considerando attentamente la giurisprudenza e la normativa di settore, oltre che gli atti di indirizzi adottati dalle Autorità competenti chilosimartelli.com
13 ESEMPIO DI MISURA Prevenzione del rischio di gestione illecita di rifiuti associata alla violazione delle condizioni per il deposito temporaneo di rifiuti presso il luogo di produzione: deposito incontrollato PRIMO LIVELLO CON SGA Attività nel cui ambito adottare la misura: adozione di norme attuative del modello 231 Destinatari: responsabile ambientale dell impresa Misura: deve essere adottato e mantenuto attivo un sistema di gestione per l'ambiente (SGA) conforme alla norma ISO certificato da Ente indipendente accreditato. I rapporti dell ente di certificazione, l elenco delle procedure adottate nell ambito del SGA, i verbali delle verifiche ispettive interne devono essere trasmesse dal responsabile SGA all OdV Registrazioni: Certificato ISO 14001; evidenza della trasmissione ad OdV SECONDO LIVELLO Procedura operativa Gestione dei rifiuti Istruzione operativa Gestione dei rifiuti in deposito temporaneo Registrazioni SGA SENZA SGA Attività nel cui ambito adottare la misura: gestione magazzino Destinatari: responsabile magazzino, addetti magazzino Misura: devono essere adottate ed applicate procedure che garantiscano il rispetto dei limiti quantitativi o temporali per il deposito temporaneo dei rifiuti in assenza di autorizzazione, che prevedano l utilizzo di unità di carico per il deposito dei rifiuti di volume complessivamente coincidente con il volume massimo stabilito dalla legge, oppure di scadenzari informatici sottoposti a controllo periodico da parte delle funzioni preposte. Il rispetto di tali procedure deve essere sottoposto a verifica ispettiva periodica da parte di funzioni separate da quelle incaricate dell adempimento, con successiva comunicazione dell esito della verifica all OdV Registrazioni: Scheda settimanale rifiuti in deposito; rapporto di verifica ispettiva interna; evidenza della trasmissione ad OdV
14 L organizzazione interna Primo livello: Modello 231 Identificazione dei rischi Programma di prevenzione Misure per apicali + misure cerniera Codice Etico Sistema disciplinare Nomina OdV Secondo livello: SGA ISO 14001/EMAS Politica Manuale Procedure Istruzioni operative Dichiarazione ambientale chilosimartelli.com
15 Efficacia del Modello e principio di effettività Tribunale di Milano, sentenza 17 novembre 2009 (Impregilo), confermata in Corte d Appello Sentenza «Thyssen» Tribunale di Brescia, sentenza 23 maggio 2012: considera sostanzialmente fondata la tesi difensiva circa l esistenza in epoca anteriore all infortunio di un modello organizzativo sostanziale benché non formalizzato e conforme alle previsioni del D.lgs. 231/2001 (tesi «più interessante e fondata sulle risultanze testimoniali e sulla rapidità con cui è stata successivamente all infortunio ottenuta dalla [ ] la certificazione OHSAS 18001, compatibile con la preesistenza di protocolli di sicurezza, sistemi di vigilanza e sanzionatori sostanzialmente conformi ai requisiti di legge») chilosimartelli.com
16 Esempi di controlli in materia ambientale Modalità di conferimento ed esercizio di deleghe di funzioni e di esecuzione, controlli di coerenza con altre deleghe e con i poteri di spesa Formalizzazione delle nomine e organigramma Formalizzazione del budget ambientale e criterio di attribuzione della priorità degli interventi, consuntivazione e controllo Formalizzazione di un piano e di procedure di manutenzione degli asset, consuntivazione e controllo Formalizzazione di un piano di formazione del personale, consuntivazione e controllo Definizione della Politica e degli obiettivi ambientali Adozione di un SGA certificato Sistema di reporting chilosimartelli.com
17 Esempi di controlli in materia ambientale Riesame della Direzione e condivisione con l Organo di gestione Aggiornamento normativo Attribuzione chiara di responsabilità e controlli in ordine alla verifica e gestione delle autorizzazioni ambientali Qualificazione e verifica periodica dei fornitori, controlli in fase di stipulazione del contratto e pagamento Gestione delle ispezioni e dei controlli della PA Gestione delle emergenze Controllo dei processi, verifiche ispettive interne ed audit esterni chilosimartelli.com
18 Il ruolo dell ODV: problematiche aperte e spunti di riflessione Composizione dell OdV: generalista o specialista? Il cd. controllo di terzo livello : contenuto e condizioni di tenuta di questa impostazione anche alla luce di recenti esperienze processuali L importanza dell OdV ai fini della tenuta del Modello alla luce della sentenza Thyssen (architettura e non solo azione) La responsabilità dell OdV: tipologia ed evoluzioni interpretative Il ruolo dell OdV: organismo dell ente che partecipa alla crisi al fine di verificare/migliorare l organizzazione e non organo inquirente/giudicante OdV e sicurezza: approccio formale vs approccio interventista. OdV come Accredia del sistema di controllo aziendale? chilosimartelli.com
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