Convegno Internazionale Periferie d Europa d a Confronto Napoli, 30 novembre - 1 dicembre 2007 Aspetti economici della periferia napoletana Claudio Quintano Dipartimento di Statistica e Matematica per la Ricerca Economica Università degli Studi di Napoli Parthenope 1
Napoli: dopo Roma e Milano, la terza città italiana per numero di abitanti la città più importante del Mezzogiorno. Pur presentando una superficie tra le più piccole delle grandi città italiane, con 11.727 ettari, fa registrare una densità abitativa più che doppia rispetto a quella dell intero Paese. 2
Risale solo agli anni 1925 e 1926 l inclusione, nel territorio cittadino, dei quartieri periferici di S. Pietro a Patierno, Barra, Ponticelli, S. Giovanni a Teduccio, Secondigliano, Chiaiano, Pianura e Soccavo. 3
Municipalità Quartieri Chiaia (1), Centro-Ovest (I) Posillipo (2) San Ferdinando (3) Mercato (4), Pendino (5), Avvocata (6), Centro (II) Montecalvario (7), Porto (8) San Giuseppe (9) San Carlo all Arena (10) Centro-Nord (III) Stella (11) San Lorenzo (12), Vicaria (13), Centro-Est (IV) Poggioreale (14) Zona Industriale (15) Municipalità Collina (V) Est (VI) Nord-Est (VII) Nord (VIII) Nord-Ovest (IX) Ovest (X) Quartieri Vomero (16) Arenella (17) Ponticelli (18), Barra (19) San Giovanni a Teduccio (20) Miano (21), Secondigliano (22) S. Pietro a Patierno (23) Piscinola (24), Chiaiano (25) Scampia (26) Soccavo (27) Pianura (28) Bagnoli (29) Fuorigrotta (30) 4
sviluppo dell economia locale miglioramento della vivibilità ambientale rafforzamento dei servizi sociali Un territorio ritenuto poco attraente induce i suoi abitanti a non investire in esso, producendo un depauperamento delle risorse e delle opportunità (C. Arcidiacono) 5
2269 4075 4076 7950 7951 14172 14173 22095 22096 34701 6
I quartieri periferici si caratterizzano per una superficie maggiore e per una densità abitativa inferiore. Negli ultimi anni, si è registrato un costante calo della popolazione nelle municipalità centrali ed una sostanziale crescita dei residenti nei quartieri periferici. Nel centro città è solo nella Municipalità Centro (n.ii) che la popolazione continua a crescere, soprattutto grazie alla componente migratoria. 7
L analisi della struttura per età della popolazione napoletana evidenzia una consistente presenza di giovani; le persone con meno di 15 anni rappresentano, infatti, il 17,1% di tutti i residenti, contro un dato nazionale del 14,2% ed una minore presenza di anziani. La maggiore presenza di giovani è nei quartieri periferici: nelle Municipalità Est, Nord- Est e Nord (n. VI, VII e VIII) essi superano infatti il 20,54% dell intera popolazione, contro solo il 14,44% riscontrato nelle Municipalità Centro-Ovest e Collina (n. I e n. V). 8
Le dinamiche demografiche mostrano inoltre come i quartieri periferici siano destinati anche nel futuro ad ospitare proporzioni di giovani sempre maggiori, dato che in essi si registrano anche i tassi di fecondità più elevati e la più alta percentuale di donne in età fertile. 9
tendono a stabilirsi nei quartieri centrali della città I saldi migratori maggiori si registrano nella Municipalità Centro (n.ii), seguita da Centro Ovest (n.i). All estremo opposto, tutte le Municipalità periferiche tranne la Nord-Est (n. VII). ma nelle periferie, soprattutto Municipalità VII e VIII (Nord e Nord-Est), si registrano i tassi di emigratorietà più elevati. 10
Le caratteristiche dell abitazione principale costituiscono un indicatore molto importante del benessere di una popolazione e Napoli spicca anche a livello nazionale per la bassa incidenza delle case di proprietà e la più alta percentuale di case in affitto. Il numero medio di occupanti per stanza e per abitazione raggiunge inoltre a Napoli i valori più elevati. 11
12
Investire in cultura è da sempre considerato lo strumento più efficace per poter fissare le basi per una società migliore. Il fattore formazione/istruzione diventa essenziale in particolare nei contesti caratterizzati da elevato degrado ed emarginazione e da tassi di disoccupazione altissimi. I giovani dei quartieri periferici napoletani crescono senza grandi prospettive, esclusi dalla vita associativa e partecipativa del quartiere, emarginati dalle associazioni e dai circoli che, a loro volta, sono isolati ed evitati perché pericolosi. 13
Negli ultimi 50 anni, in Italia si è verificato un aumento notevole dei tassi di alfabetizzazione ed un accrescimento del livello di istruzione. Tale tendenza si è manifestata anche nel territorio partenopeo: analfabeti: dal 15,2% all 1,7% laureati: dal 2,4% al 10,8% della popolazione in età scolare Parallelamente, sono scomparse anche le differenze di genere nei traguardi scolastici conseguiti. 14
ma un dato che emerge in tutta la sua drammaticità riguarda la persistenza e, talvolta, l aumento dei divari territoriali nel campo educativo-formativo Napoli è formata da più città, ciascuna con un profilo formativo profondamente diverso da quello delle altre 15
% laureati Quartieri > 20%: Posillipo, Chiaia, Vomero, San Giuseppe, Arenella < 5%: Miano, San Pietro a Patierno, San Giovanni a Teduccio, Barra, Scampia, Piscinola, Secondigliano, Pianura, Ponticelli 16
% analfabeti Quartieri < 1%: Arenella, Vomero, Posillipo, Chiaia, San Giuseppe > 3%: Scampia, San Giovanni a Teduccio, San Pietro a Patierno 17
Accanto al fenomeno dell evasione e/o del ritardo scolastico, ne va considerato un altro, ancora più diffuso, che è quello della discontinuità della frequenza che, se da un lato sfugge all intervento dei servizi sociali e del Tribunale dei Minori, non sfugge, tuttavia, al grave insuccesso formativo, facendo crescere enormemente il tasso di dispersione scolastica nell area considerata. 18
17
L emergenza occupazione costituisce uno dei principali problemi della città, nonché una delle cause fondamentali del radicamento sul territorio della micro-criminalità e della criminalità organizzata. Oltre il 51% del totale dei disoccupati napoletani risiede nelle municipalità periferiche Est, Nord-Est, Nord e Nord-Ovest, con tassi di disoccupazione che superano il 50%, in particolare, nei quartieri di Miano, Scampia e addirittura il 65% se si considera il solo collettivo femminile. 20
Estremamente diversificato però il problema in relazione al titolo di studio conseguito: coloro che posseggono solo la licenza media presentano un tasso di disoccupazione del 43,2%, a fronte del solo 6,1% del collettivo dei laureati. 21
% disoccupati Quartieri < 17%: Posillipo, Vomero, Chiaia, Arenella > 42%: Miano, Scampia, San Pietro a Patierno, Secondigliano, San Giovanni a Teduccio 22
23
Tasso di attività: rapporto tra la popolazione di 15 anni e più appartenente alle forze lavoro ed il totale della popolazione della medesima classe di età; Forze lavoro: persone occupate e in cerca di occupazione. quota di persone in attività lavorativa che si propongono sul mercato del lavoro. 24
Elevati tassi di attività femminile esprimono una forte propensione, da parte delle donne, a fornire un contributo diretto all economia nazionale Obiettivo comunitario fissato a Lisbona: tasso di occupazione femminile al 57% nel 2005 e al 60% nel 2010. A Napoli: tasso di occupazione complessivo: 29,3%. 41,3% per gli uomini 18,5% per le donne 25
20% 23% 23,1% 26% 26,1% 29% 29,1% 32% 26
Differenza nei tassi di occupazione Quartieri < 21%: Arenella, Porto, Montecalvario, San Giuseppe, Vomero, Scampia > 26%: Pianura, Barra, San Pietro a Patierno 27
I tassi di attività, di occupazione e di disoccupazione e le differenze di genere vanno analizzati tenendo conto però anche delle seguenti considerazioni: alta incidenza di lavoratori a nero, specie in taluni territori tendenza diffusa ad intestare alla moglie un attività in realtà gestita da un uomo molte persone, soprattutto donne, spesso rinunciano anche a cercare lavoro perché scoraggiate da un mercato del lavoro che non offre opportunità 28
Il Comune di Napoli è caratterizzato da un tessuto imprenditoriale diffuso, completo, giovane e vivace, in continua evoluzione strutturale ed organizzativa (Filioli e De Angelis, 2004). La densità imprenditoriale (rapporto tra numero imprese e popolazione residente) risulta del tutto in linea con i valori nazionali. Inoltre, il sistema imprenditoriale napoletano si caratterizza per una percentuale di imprese nuove molto elevata e per una forte presenza di imprenditori molto giovani. 29
L economia napoletana si caratterizza quindi per: o o o o vitalità e spiccata iniziativa giovanile tessuto socio-economico molto fragile, caratterizzato da fenomeni di mortalità aziendale molto sostenuti degrado socio-economico diffuso, anche se di diversificata intensità forte ritardo nel processo di sviluppo economico, con ripercussioni evidenti sulla struttura sociale 30
< 500 500 1000 1001 2000 2001 3000 > 3000 31
L economia napoletana è dedita prevalentemente al settore terziario: 3 lavoratori su 4 appartengono al terziario; solo il 22,65% all industria; poco meno del 2,5% all agricoltura. È nelle periferie che risiede la quota maggiore di lavoratori del settore primario (mai maggiore del 4,23%). La maggiore incidenza dei lavoratori nel settore industriale, intorno al 30%, si riscontra invece nelle Municipalità periferiche Est, Nord-Est e Nord (n.vi, VII e VIII). Altissima la percentuale di lavoratori nel centro cittadino del terziario, che nella Municipalità Centro-Ovest (n. I) supera addirittura l 80%. 32
33
Graduatoria dei quartieri in relazione all Indice medio di numerosità aziendale delle attività economiche del quartiere rispetto al range Posto in graduatoria 1 2 3 4 5 26 27 28 29 30 Chiaia Arenella Vomero Fuorigrotta San Carlo all Arena Mercato San Pietro a Patierno Miano Piscinola Scampia 34
Posto in graduatoria 1 2 3 4 5 26 27 28 29 30 Zona Industriale Poggioreale San Pietro a Patierno Mercato Barra Montecalvario Arenella Chiaiano Secondigliano Avvocata 35
Analisi dell associazione tra i quartieri in relazione alle graduatorie rispetto al numero di unità locali delle imprese private nei vari settori di attività economica Correlazioni più significative dirette Chiaia: Porto: Posillipo, Arenella, Vomero San Ferdinando, San Giuseppe San Carlo all Arena: Fuorigrotta, Arenella, Vomero Ponticelli: Piscinola, Scampia, Miano San Pietro a Patierno: Barra, San Giovanni a Teduccio 36
Analisi dell associazione tra i quartieri in relazione alle graduatorie rispetto al numero di unità locali delle imprese private nei vari settori di attività economica Correlazioni più significative inverse Chiaia: San Pietro a Patierno, Piscinola, Scampia San Ferdinando: Pianura, Piscinola, Ponticelli San Giuseppe: Ponticelli, Piscinola, Scampia San Carlo all Arena: Miano, Secondigliano Arenella: San Pietro a Patierno, Miano, Secondigliano 37
Secondo la letteratura corrente, la vulnerabilità sociale si basa sul cosiddetto triangolo del rischio, composto dai seguenti aspetti problematici: disponibilità delle risorse di base scarsa integrazione nelle reti di integrazione sociale limitate capacità di fronteggiare le situazioni di difficoltà. 38
Indicatori socio-economici considerati tasso di disoccupazione (disocc) superficie di spazio verde rapportata al numero di abitanti (verde) densità abitativa (dens.ab.) distribuzione della popolazione residente per titolo di studio (lau, dip, lic, elem, alfa, analf) n. unità imprese ogni 1000 abitanti residenti (imprese) n. unità imprese manifatturiere ogni 1000 ab. residenti (manif) n. unità imprese commerciali ogni 1000 ab. residenti (comm) n. unità istituzioni pubbliche ogni 1000 ab. residenti (istituz) n. provvedimenti giudiziari sui minori e giovani rispetto a n. residenti (provv) numero medio di componenti familiari per stanza (num.comp) %, sul totale delle abitazioni di ogni quartiere, di quelle di proprietà (propr) n. sportelli bancari ogni 1.000 abitanti residenti nel quartiere (banche) 39
Correlazioni più significative: diretta tra tasso di disoccupazione e titoli di studio bassi inversa tra tasso di disoccupazione e % case di proprietà diretta tra gli indicatori del grado di presenza sul territorio delle imprese (manif, comm, istituz) diretta tra gli indicatori del grado di presenza sul territorio delle imprese (mainf, comm, istituz) e di quelle bancarie 40
41
Gruppo 1: Gruppo 2: Gruppo 3: Ponticelli, Piscinola, Barra, San Giovanni a Teduccio, San Pietro a Patierno, Miano, Scampia, Secondigliano Mercato, San Lorenzo, Avvocata, Montecalvario, Vicaria, Bagnoli, Fuorigrotta, San Carlo all Arena, Stella, Soccavo, Pianura, Poggioreale, San Ferdinando Pendino, Zona Industriale, Chiaiano Porto, San Giuseppe Gruppo 4: Vomero, Arenella, Chiaia, Posillipo 42
43
I asse: titoli di studio elevati grado di concentrazione delle imprese pubbliche e private % abitazioni di proprietà titoli di studio bassi n. medio componenti familiari per stanza n. provvedimenti giudiziari sui minori e giovani rispetto a n. residenti degrado socio-economico 44
II asse: Quartieri dalla vocazione prevalentemente residenziale (Vomero, Arenella, Fuorigrotta, Chiaiano) Quartieri più densi di attività manifatturiere e commerciali (Porto e San Giuseppe e, a un livello inferiore, Pendino e Poggioreale) 45
Correlazioni più significative e dirette: Chiaia: Vomero: Posillipo, Arenella, Vomero, San Carlo all Arena Posillipo, Arenella, Fuorigrotta San Giuseppe: San Ferdinando, Porto Poggioreale: Ponticelli: Zona Industriale Piscinola, Scampia, Soccavo Barra: San Pietro a Patierno, San Giovanni a Teduccio Secondigliano: Miano, San Pietro a Patierno, Piscinola 46
Correlazioni più significative e inverse: Chiaia: Miano, San Pietro a Patierno, Secondigliano e San Giovanni a Teduccio San Ferdiando: Pianura e Piscinola San Giuseppe: Piscinola e Scampia San Carlo all Arena: Miano e Secondigliano Arenella: Vomero: San Pietro a Patierno, Miano e Secondigliano San Pietro a Patierno, Piscinola e Scampia Fuorigrotta: Secondigliano, Miano e San Pietro a Patierno 47
esistenza nel territorio cittadino di realtà molto differenziate 48
Pur in un contesto in cui problemi come disoccupazione, criminalità, pessime condizioni abitative, degrado, sono avvertiti da quasi tutta la popolazione napoletana, essi assumono connotazioni più gravi in alcuni territori, specie nelle periferie. Mondi e realtà diversi convivono nella stessa città, ma alcune condizioni di degrado, in taluni quartieri, assumono dimensioni di massa, costituiscono la normalità. 49
I problemi sono aggravati dalle caratteristiche peculiari dell economia cittadina, dominata da una miriade di piccole e piccolissime imprese, nelle quali il rapporto tra lavoratori regolari e a nero è spesso di uno a uno, troppo frequentemente ai limiti della legalità per molte delle condizioni di operatività. 50
In un tale contesto, dominato da imprese commerciali ed artigiane, il reperimento della manodopera avviene soprattutto per conoscenza e riguarda in prevalenza persone con basso titolo di studio, che iniziano l attività lavorativa in condizioni irregolari, con la scusa ufficiale di dover imparare il mestiere, una sorta di apprendistato fai da te. 51
Nonostante tutto, il quadro che emerge è di un tessuto economico-produttivo pieno di vitalità, giovanile, avente come punti di forza lo spirito di iniziativa, la capacità di invenzione e l esperienza che, per molte aziende, deriva da un saper fare tramandato da generazioni. molteplici le potenzialità sulle quali occorrerebbe investire Punto di partenza: conversione delle attività economiche presenti in attività completamente emerse, in quanto le attività sommerse: sono un terreno di coltura dell illegalità frenano le potenzialità complessive di espansione delle imprese. 52
e ancora: o o fornire alle imprese occasioni di crescita e di conoscenza, investire nel fattore istruzione/formazione, combattendo l abbandono scolastico e promuovendo e favorendo il raggiungimento di titoli di studio elevati e/o di attività di formazione 53
Il recupero e/o la riqualificazione delle aree svantaggiate richiede, quindi, un approccio integrato che miri a: innescare processi di inclusione sociale e di integrazione nel mercato del lavoro favorire un processo di riappropriazione anche affettiva del territorio da parte dei suoi abitanti 54