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www.solovela.net Comet50 Racer di razza. La nuova scommessa della Comar ha stupito per prestazioni e bellezza. Con un esordio da vincente: la Giraglia 2010 di Paola Bertelli foto di Toni Valente La barca ha iniziato la sua vita nel migliore dei modi. Varata il 14 giugno è stata rapidamente messa a punto e due giorni dopo è partita per la regata della Giraglia. Nella prova lunga, quella della Giraglia vera e propria, ha subito centrato il bersaglio vincendo nella sua classe: la Irc A. Di certo l equipaggio titolato, con Lorenzo Bodini al timone e Francesco de Angelis alla tattica, è servito; ma la barca ha stupito. 92

Prova in mare Vuoi vedere il video della prova in mare del Comet 50? Scopri come fare a pagina 49 93

www.solovela.net PER GRANDI VELEGGIATE Uno scafo rigido, potente, tutto in carbonio e con una superficie velica importante. La barca nasce come cruiser-racer ma è decisamente sportiva. A vela è uno spasso Il Comet 50, che va a sostituire il Comet 51, era molto atteso, anche perché la Comar aveva mantenuto un grande riserbo attorno a questo progetto. Si sapeva che era un racer, nonostante varie concessioni alla crociera, che era tutto in carbonio e poco altro. Ha una vocazione più sportiva rispetto alle altre spiega Massimo Guardigli, amministratore delegato di Comar Yachts e risponde alle precise richieste degli armatori che ci hanno chiesto un imbarcazione dalle connotazioni prevalentemente agonistiche. Abbiamo puntato su questa taglia perché nelle regate a bastone è privilegiata, essendo tra le più grandi della flotta, ma ancora relativamente maneggevole. Con la potenza che sviluppa esce abbastanza presto dalle partenze, per questo naviga me- L albero passante è in carbonio con due ordini di crocette a boomerang angolate di 20. Svetta sulla coperta con i suoi 21,6 metri di altezza in coperta Il pozzetto è ben studiato, con il giusto spazio per l uomo alle volanti, alle spalle del timoniere, e del randista che deve regolare il trasto di randa che ha la giusta angolazione di scotte e strozzatori. Unico difetto: mancano i puntapiedi per il timoniere 94

glio, senza rifiuti e può scegliersi i bordi. Il progetto è di Andrea Vallicelli e Alessandro Nazareth. Nasce per correre in Orc International, ma vista la sua stabilità può essere ottimizzato anche in Irc. Oggi i due sistemi di stazza premiano le barche veloci, a differenza del vecchio Ims, per cui diventa più semplice fare una buona barca per entrambi i regolamenti ci spiega Alessandro Nazareth, che continua una volta scelti i parametri fondamentali della barca, dislocamento, lunghezza e larghezza, abbiamo lavorato per ottimizzare le linee in funzione della diminuzione della superficie bagnata e a favore della lunghezza al galleggiamento dinamica (quando la barca è in velocità). Abbiamo lavorato molto anche sulla simmetria delle linee a barca sbandata, perché più la si riesce a mantenere e meno la barca genera resistenza. In totale abbiamo creato e paragonato tra loro circa 50-60 progetti di carena. Scafo e piano velico Lo scafo ha una leggera svasatura, le entrate di prua sono sottili e la carena diventa sempre più piatta mano a mano che va verso poppa, decisamente alti i bordi liberi. Complessivamente non è molto largo, il baglio massimo di 4,10 metri si sviluppa in posizione più arretrata rispetto al centro barca e resta quasi inalterato fino a poppa. Notevole la leva di raddrizzamento il cosiddetto 95

www.solovela.net 96 RM con una chiglia in ghisa lunga e stretta e un siluro in piombo a 3,40 metri di profondità per 4.400 chili (ossia oltre il 46 per cento del dislocamento complessivo della barca). Come la chiglia, anche la pala del timone è lunga e stretta e in navigazione si è rivelata ben bilanciata. Per ottenere la maggiore rigidità possibile e risparmiare peso, scafo e coperta sono realizzati in sandwich di carbonio con fibre unidirezionali e biassiali su matrice epossidica e con postura finale. In carbonio anche i rinforzi longitudinali e i madieri, così come le paratie che sono

fazzolettate allo scafo (come le pareti principali dei mobili). La giunzione tra scafo e coperta è fatta per incollaggio e imbullonatura. Considerati i carichi a cui è esposto uno scafo di questo tipo, la zona tra albero, lande e chiglia è stata rinforzata da madieri trasversali su due correnti longitudinali; in mezzo ai longitudinali, dove poggia l albero, c è una struttura che deve reggere la compressione dell albero e la torsione generata dall albero e dalla chiglia. Per quanto riguarda la superficie velica, ha una grande randa square top di 80 metri quadri e una serie di vele di prua con una sovrapposizione limitata al 105-110 per cento. Ma non sono piccoli fiocchi, anzi, la base è simile a quella della randa e questo perché l albero è ar- 97

www.solovela.net INTERNI SEMPLICI E FUNZIONALI Il layout degli interni è a tre cabine e due bagni. A sinistra, una delle due cabine gemelle di poppa, sotto la cuccetta ci sono i serbatoi di acqua e gasolio. Sotto, il bagno di prua. Nella pagina a fianco, la cabina armatoriale a prua. Gli interni sono essenziali ma non manca nulla, sono stati eliminati drasticamente tutti i fronzoli retrato a circa metà del piano velico; ciò permette di avere un fiocco con una sovrapposizione minima, ma con superfici importanti. È un piano allungato quindi con il centro velico spostato in alto in modo da allontanarsi dalla superficie dell acqua dove l aria è più leggera. Il problema è che il centro velico in alto ha bisogno di un grande raddrizzamento e questo spiega, ulteriormente, il pescaggio a 3,40 metri. La forma della randa ha imposto la presenza di un paterazzo doppio e volante, (regolato sui due winch a poppa) che sorregge l albero passante Hall Spars in carbonio, alto 21,6 metri sulla coperta, con due ordini di crocette a boomerang angolate di 20 gradi. Il sartiame è in Pbo. UNA GRANDE CUCINA È vero che si mangia anche in regata, ma qui la cucina è quasi sovradimensionata. Occupa tre quarti della murata di destra e lascia poco spazio al tavolo da carteggio e alla sua seduta un po troppo stretta. La dinette non è molto luminosa e ariosa, ma si tratta di una scelta degli armatori. Nei prossimi esemplari si potrà avere un passauomo centrale e un altra finestratura ai lati della tuga 98 Coperta La coperta è progettata per la regata con un grande pozzetto con panche corte, il trasto di randa lungo e subito davanti alle due ruote del timone, tutte le attrezzature, Harken, sono ben dimensionate. Larghi i passavanti e sgombra la prua. La tuga ha la forma arrotondata che caratterizza gli ultimi Comet. Per quanto riguarda la capacità di stivaggio in questo modello mancano, per scelta degli armatori, i gavoni sotto le panche, che sono comunque previsti nel progetto. Sotto il pavimento del pozzetto ce ne sono due: uno a poppa e uno in centro, per la zattera di salvataggio. Inoltre a prua c è una cala vele sempre preziosa sia in regata sia in crociera.

Prova in mare Interni Gli ambienti sottocoperta sono frutto di un compromesso: gli armatori li avrebbero voluti più spartani per mantenere la barca più leggera e più adatta alle regate, il cantiere ha spinto per degli ambienti vivibili anche in crociera. Il layout prevede tre cabine doppie e due bagni (sulla barca della prova era allestito solo quello di prua). Gli spazi sono buoni anche se, paragonati ad altri 50 piedi di norma più larghi, non risultano immensi. Spicca però, per dimensioni, la cucina appoggiata alla murata destra: il bancone è molto lungo tanto che va a rubare spazio al tavolo da carteggio che risulta un po risicato sia nelle sue dimensioni sia in quelle della seduta. In questa versione del Comet 50 gli armatori hanno deciso di rinunciare al passauomo centrale sul tetto della tuga e a una delle due finestrature, lunghe e strette, ai lati; lo stampo le prevede e, se scelti, risolveranno i problemi di luce naturale e aria in sottocoperta. Sotto, scafo, coperta e strutture di rinforzo sono tutte in carbonio. La barca è molto rigida, in questo modo si limita la sua deformazione quando è sotto sforzo sotto coperta La base dell albero poggia su una struttura rinforzata che deve sopportare la compressione e la torsione dell albero. A destra, i prigionieri del bulbo e gli assi di rinforzo in acciaio. Le loro dimensioni sono notevoli: devono reggere una chiglia con siluro per un totale di 4.400 chili e a 3,40 metri di profondità 99

www.solovela.net P 18,50 m Prestazioni a vela I 19,10 m VENTO REALE 11-13 nodi 10 9 8,6 8,8 8,3 8 7,8 7 9,0 9,8 SUL WEB Il video della prova in mare è disponibile su www.solovela.net Le altezze interne sono buone, tra l 1,90 e 1,95 metri, non abbondano, invece, i tientibene. Per la motorizzazione è stato scelto un Lombardini 60 cavalli, un motore che ai regatanti piace perché è piccolo e leggero, il vano sotto la scaletta è isolato con fogli di piombo e ha una grande apertura frontale e due laterali (da risolvere sui prossimi esemplari il problema della scala che, quando sollevata per l ispezione al motore, non ha un punto a cui essere bloccata). E 6,70 m CONDIZIONI La prova si è svolta a Riva di Traiano con 11/13 nodi di vento reale, mare piatto, nove persone a bordo, carena pulita, serbatoio acqua al 20% e gasolio al 20% con randa e gennaker con randa e genoa Pro 100 J 5,90 m Lombardini Marine 60 hp velocità della barca in nodi Grandi soddisfazioni a vela Abitabilità buona nonostante l impostazione sportiva Molto stabile 6 5 4 3 2 1 0 24 38 50 60 80 95 angolo del vento reale COMPROMESSI ZERO L operazione compromessi zero consiste essenzialmente nella consueta realizzazione del test, svolto con la trasparenza e l obiettività di sempre, con l aggiunta della presenza a bordo di un nostro lettore. Lo abbiamo definito il 18esimo uomo, come l ospite nelle regate in Coppa America. La differenza sta nel fatto che il lettore, estratto fra i tanti che ci hanno scritto e che ci scriveranno, ha la possibilità di partecipare alle manovre ed esprimere la sua opinione che pubblichiamo nella pagina accanto Contro Carteggio piccolo Mancano i puntapiedi per il timoniere Aria e luce non abbondano La prova in mare La barca era a Riva di Traiano, siamo usciti in una giornata calda, con aria all inizio leggera, intorno agli 8 nodi, che poi è salita fino a 11-13, mare calmo e a bordo nove persone. Abbiamo navigato con tutta randa e un fiocco più piccolo del dovuto che ci ha fatto perdere un po di potenza a prua. Quello che subito impressiona quando si è alla ruota di questa barca full carbon è la grande rigidità. La timonata è precisa e la barca risponde bene grazie anche al lungo timone ben bilanciato che la rende semplice da portare. Va sottolineato che le condizini meteo sono state da un lato favorevoli e semplici da gestire, dall altro non ci hanno permesso di testare al massimo le potenzialità di una barca tutta in carbonio, dove si può pompare bene l albero, non si ha catenaria e la barca sviluppa tutto in velocità. La barca reagisce subito ai leggeri incrementi del vento, in particolare appena superati gli 8 nodi accelera in modo sensibile. Di bolina è un arrampicatrice, senza volerla impiccare abbiamo navigato intorno ai 24 gradi al vento apparente facendo ben 7,8 nodi di velocità con 11 nodi di vento reale. Poggiando un poco, intorno ai 30 gradi, il log è subito salito a 8,5. La barca è molto sensibile alla regolazione della randa dove la decisione se lavorare di carrello o di scotta diventa fondamentale e non è semplice: a bordo le discussioni in merito sono state vivaci. Stesso discorso per il fiocco. In virata l angolo morto è stretto, circa 80 gradi, e soprattutto viene superato senza quasi perdere velocità, con la barca che si mette subito a camminare sul nuovo bordo. Per le andature al lasco abbiamo usato un asimmetrico per venti leggeri e andature abbastanza strette, con 13 nodi d aria e 90 gradi al vento si toccavano i 10 nodi. La barca dà grandi soddisfazioni, dovendola pensare in crociera va presa in considerazione una randa più tranquilla, con meno tela e soprattutto senza allunamento in modo da non dover usare il doppio paterazzo volante. Resta comunque una barca per velisti evoluti, che anche in crociera non vogliono rinunciare ad andare a vela con impegno.

Prova in mare Comet 50 VALUTAZIONI Struttura Interni Prestazioni a vela Manovrabilità Attrezzatura Comodità Stivaggio Gavoni esterni Gavone catena Dinette Cucina Cabina poppa Cabina prua Bagno IL PROFILO Lunghezza f.t. m. 15,10 Lunghezza al gall. m. 13,50 Larghezza m. 4,10 Pescaggio m. 3,40 Dislocamento kg. 9.500 Zavorra kg. 4.400 Superficie velica (r+g) mq. 150 Cabine 3 Bagni 2 Riserva acqua l. 400 Riserva carburante l. 200 Motore Lombardini Marine 60 hp Categoria CE A Progetto Studio Vallicelli Cantiere Comar Yachts CONTATTI Comar Yachts Viale Traiano, 27 00054 Fiumicino (RM) Tel 06 6522012 Fax 06 5029816 www.comaryachts.it - info@comaryachts.it TABELLA COMPARATIVA 18º uomo Comet 50 Comar l opinione di un lettore Semplicemente impressionante! Complimenti al progettista e al cantiere che hanno avuto il coraggio di osare, in un momento particolarmente difficile per il settore della nautica, concependo una barca che, sicuramente, non passerà inosservata. Non appena abbiamo alzato le vele, la barca ha immediatamente tirato fuori gli artigli (nonostante, all inizio della prova, ci fosse poco Giampiero Sirleo vento), facendo registrare ottimi angoli al vento e una buonissima velocità. Ma non appena abbiamo poggiato, la barca ha cominciato, letteralmente, a prendere il volo, con accelerazioni fantastiche: adrenalina pura! Al timone, ho potuto constatare un ottima sensibilità che consente al timoniere di effettuare le proprie variazioni, senza ritardi. Sicuramente, data anche l imponenza della superficie della randa, sarà importante stabilire un certo feeling con il randista, per le varie regolazioni. Per quanto riguarda gli interni, gli spazi sono grandi, con tre cabine e due bagni (in Verve, il bagno era uno solo per decisione dell armatore). Mi è piaciuta molto la scelta di mantenere a vista il nero del carbonio all interno degli armadietti, particolare che, personalmente, trovo molto accattivante per il tipo di imbarcazione. Sicuramente, questa è una barca concepita per correre, ma conoscendo un minimo la filosofia del cantiere (e lo si è visto, notando la predisposizione di alcuni confort, che, per esigenze dell armatore, non sono stati installati nella barca della prova), sarà possibile adattarla alle singole richieste di ciascun armatore, rendendo piacevole anche le crociere, anche se, a parer mio, sarà importante trovare il giusto equilibrio (come, ad esempio, una randa leggermente ridotta in crociera o altre attrezzature che consentano una navigazione con un equipaggio ridotto) senza svilire, però, le prestazioni della barca stessa. Da ultimo, un plauso particolare va agli amici di SoloVela per la lodevole iniziativa di coinvolgere anche i lettori, ringraziandoli, sinceramente, per avermi dato la possibilità di testare (e quando mi ricapita più!) una barca di cui sentiremo molto parlare sui campi di regata. Scuderia 50 Adria Sail Latini 52 Latini Marine IL TEAM Paola Bertelli giornalista Toni Valente fotografo Paolino Mancini cineoperatore Il team di SoloVela è vestito da Vismara 50 K9 Vismara Marine L.f.t. m. Larghezza m. Dislocamento kg. Cabine Bagni 15,10 4,10 9.500 3 2 14,99 4,30 7.500 3 2 15,78 4,47 11.000 3 2/3 16,10 4,50 10.000 2/3 3 101