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O R I G I N A L E VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 25 SESSIONE ORDINARIA - SEDUTA PUBBLICA Verbale letto, approvato e sottoscritto. IL PRESIDENTE Lobascio Giuseppe OGGETTO: INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE. IL SEGRETARIO COMUNALE dr.ssa M. Rosaria Campanella ========================== Reg. Pubbl. N. REFERTO DI PUBBLICAZIONE Certifico io sottoscritto Segretario Comunale che copia della presente delibera viene pubblicata all'albo comunale on line per 15 giorni consecutivi. dal 10.07.2013 al 25.07.2013 addì 10.07.2013 IL SEGRETARIO COMUNALE dr.ssa Maria Rosaria Campanella ========================== ========================== CERTIFICATO DI ESECUTIVITÀ La presente deliberazione, pubblicata a norma di legge, senza opposizioni e reclami, è divenuta ESECUTIVA il L'anno DUEMILATREDICI addì DICIASETTE del mese di GIUGNO alle ore 20.30 nella sala delle adunanze, previa convocazione con avvisi scritti n. 6110 in data 11.06.2013 tempestivamente consegnati, si è riunito il Consiglio Comunale. All'appello risultano: Presenti Assenti Giust. Ing. VEZZARO FRANCESCO LOBASCIO GIUSEPPE ZATTARIN DEMETRIO BOSCHELLO MORENO SCOTTON VALERIO NAZARI MAURIZIO ZANOVELLO LISA PENELLO MASSIMO RIZZO STEFANO CALLEGARO FABRIZIO ROSSI VITTORIO GIUFFRIDA DANIELE ZORDAN ADOLFO PAVANETTO ENRICO MASCHIO RINALDO ZANOVELLO ROBERTO GIACOMETTI FABIO Addi IL SEGRETARIO COMUNALE dr.ssa Maria Rosaria Campanella Partecipa alla seduta la dr.ssa Maria Rosaria Campanella Segretario Comunale. Il signor Lobascio Giuseppe, nella sua qualità di Presidente assume la presidenza e, riconosciuta legale l'adunanza, dichiara aperta la seduta e chiama all'ufficio di scrutatori i signori: Scotton Valerio e --------. Il Presidente chiede al Consiglio di deliberare sull'oggetto sopra indicato, iscritto al n. 5 dell'ordine del giorno.

Il Presidente cede la parola al Consigliere Zanovello, che presenta l interrogazione presentata al prot. n. 4854 in data 10.05.2013. A seguito approvazione della DCC n. 27 dell 8.5.2009. Approvazione Piano di Lottizzazione comparto C2 1 Tavo, adottato con DGC n. 5 del 14.01.2009 ed alla convenzione urbanistica firmata in data 12 aprile 2010, si chiede quanto segue: - l art. 3 Oneri di Urbanizzazione della convenzione citata prevede che: La Ditta attuatrice si impegna a scomputo totale o parziale ad eseguire direttamente ed a cedere una sala polivalente secondo quanto prescritto dall art. 12 delle NTA vigenti, secondo un capitolato speciale ed un elenco prezzi che descriveranno le caratteristiche costruttive ed architettoniche, che saranno definite in sede di rilascio dei permessi di costruire per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, previa delibera di accettazione da parte della Giunta comunale, solo per quanto riguarda la sala polivalente. - l art. 6 Tempi di esecuzione e consegna delle opere di urbanizzazione prevede che: 1 Le opere di urbanizzazione di cui ai precedenti articoli, dovranno essere iniziate entro un anno dalla sottoscrizione della presente convenzione ed ultimate entro tre anni dalla data di invio delle stesse, ultimazione certificata da dichiarazione sottoscritta dal Direttore dei Lavori e dalla Ditta Attuatrice, prevede inoltre 2 Qualora allo scadere dei tempi suddetti le opere non risultassero iniziate o risultassero incomplete, la Ditta Attuatrice riconosce la Comune facoltà di effettuare direttamente le opere occorrenti, a giudizio di quest ultimo, impegnandosi a rimborsare il Comune medesimo le spese realmente sostenute sulla base dei prezzi corrisposti per la manutenzione delle strade comunali e delle altre infrastrutture. - l art. 15 Garanzie, prevede che: A garanzia della puntuale esecuzione delle obbligazioni nascenti dalla presente Convenzione, la Ditta Attuatrice costituisce a favore del Comune polizza fideiussoria per l importo di euro 1.054.000,00 (unmiliocinquantaquattromila virgola zero zero) pari al 100% del valore delle opere da eseguire, stipulata in data 14 dicembre 2009 con la società COFIART, che sarà svincolata ad avvenuto adempimento degli obblighi convenuti con la presente. Tutto ciò premesso, considerato che: - I lavori delle opere di urbanizzazione del PUA e i contestuali lavori di realizzazione della Sala Polivalente Centro Civico, avrebbero dovuto iniziare entro il 12 aprile 2011 e dovrebbero essere ultimati entro il 12 aprile 2014; - Che a tutt oggi non risultano iniziati nessuno dei lavori concordati convenzionalmente, come da verifica sul sito interessato di Tavo di Vigodarzere. Si chiede a codesta Amministrazione di volere rispondere in sede di Consiglio Comunale, sullo stato della situazione e sulle decisioni che intende assumere. Seguono gli interventi dei Consiglieri: 1 DCC n. 25/2013

CONSIGLIERE PAVANETTO. Approfitto, scusami Roberto se interrompo. Un problema penso soltanto dal punto di vista logistico, perché anche per questa convocazione del Consiglio non mi è arrivato assolutamente nulla come convocazione, sia ovviamente attraverso messo sia attraverso e-mail. L ho saputo attraverso altre fonti, però mi piacerebbe organizzare proprio gli impegni. Sul mio indirizzo e-mail, che è però quello istituzionale, mi sono arrivate altre missive successive, ma non quelle della convocazione del Consiglio. PRESIDENTE. Ci sarà da verificare. CONSIGLIERE PAVANETTO. Appunto, dal punto di vista burocratico prettamente. PRESIDENTE. Prego, Zanovello. CONSIGLIERE ZANOVELLO. L interrogazione che ho presentato era per avere chiarimenti rispetto ad una situazione che riguarda il rilascio di un permesso di costruire per un piano di lottizzazione in località Tavo. Sostanzialmente il comparto si chiama C2.1, come classificazione PUA, ed è stato un comparto previsto dal Piano Regolatore sin dal 2000, che è stato oggetto di varianti e di assestamento fino al 2006, poi è stato oggetto di una convenzione, che è stata firmata nell aprile del 2010, da parte dell Amministrazione con i proprietari, con il Consorzio dei proprietari. Questa convenzione, questo contratto, che avrebbe dovuto regolare la realizzazione in termini di legge della convenzione, prevedeva che entro un anno dalla firma della stessa convenzione si sarebbe dovuto presentare il progetto e ricevere il permesso per iniziare le opere di urbanizzazione. E, soprattutto, all interno di questo Piano Urbanistico Attuativo c era anche la realizzazione di un centro civico, che è stato oggetto di molte riunioni della Commissione, che sarebbe stato realizzato dai lottizzanti come perequazione urbanistica da cedere al Comune, oltre alle opere di urbanizzazione sulle strade, come condizione per l autorizzazione per la realizzazione di questa area di urbanizzazione, che peraltro è a ridosso del centro, quindi che avrebbe un po anche sistemato ed allargato le attuali residenze. Questo tipo di convenzione che è stata regolarmente firmata dal notaio, dal capo dell Ufficio Tecnico e dal titolare del Consorzio, prevedeva che entro l aprile del 2011 fosse rilasciato il permesso e fossero iniziati i lavori. E la convenzione prevedeva, all interno della stessa, che sarebbero i lavori dovuti essere ultimati entro tre anni, cioè entro l aprile del 2014. A fronte di questo accordo che è stato siglato, è stata presentata alla convenzione una polizza fidejussoria, di un importo abbastanza consistente perché si parla di poco meno di 1.100.000 euro, per l esattezza 1.054.000 euro, che doveva garantire il Comune sul fatto che i lottizzanti, nei tempi previsti, avrebbero dovuto realizzare sia le opere di urbanizzazione da cedere al Comune, sia il comparto diciamo del centro civico, che sarebbe poi diventata per Tavo una struttura ovviamente molto importante. Perché ad oggi non c è una struttura pubblica a Tavo ed era uno dei motivi per cui, per molti anni, si era discussa anche l autorizzazione. Non entro sulle motivazioni, perché è stata una partita che è durata molto, è partita nel 2004 2005 e si è esaurita nel 2010, però il problema è che a tre anni di distanza dalla firma, tre o quattro anni, ormai, la lottizzazione non è partita, i titolari che hanno firmato questa convenzione, questo contratto, che si sono impegnati con la polizza fidejussoria, non hanno presentato né i progetti per avere la concessione, il permesso di costruire per fare le opere di urbanizzazione, né hanno presentato ed era una delle condizioni di questa convenzione entro l anno successivo, cioè entro l aprile del 2011, il progetto di questo centro civico, che peraltro era stato ampiamente concordato in sede di Commissione, per avere l autorizzazione per iniziare i lavori e contestualmente la realizzazione. Non è stato presentato né il progetto a quella data, né tanto meno il progetto che doveva essere portato in Giunta ed approvato, come condizione contrattuale.

Adesso sono passati, dall aprile del 2010, circa due anni. La convenzione che era stata presentata a corredo di questo accordo era una convenzione fatta con un istituto, con un Consorzio fidi. Io ce l ho qui. Sostanzialmente la convenzione aveva una validità che scadeva il 13 dicembre 2012, quindi per tre anni, perché si presupponeva che nell arco di quel tempo ovviamente i lavori, che erano garantiti, fossero eseguiti, perché la convenzione durava tre anni. E, semmai, se fossero stati non eseguiti totalmente, la fidejussione avrebbe dovuto essere rifatta per la copertura che mancava. Da quello che ho verificato con gli uffici, a parte che i lavori non sono iniziati perché non sono stati dati i permessi e tutto quanto, è che soltanto mi sembra di capire, ma poi qui l assessore ci darà una risposta più dettagliata alla fine del 2012, intervenendo ovviamente la cessazione della convenzione, l Amministrazione è intervenuta probabilmente per chiedere che cosa stava succedendo, quali erano le valutazioni del Consorzio. La domanda che ho fatto io è legata a che cosa l Amministrazione ci può dire rispetto all iter di questo tipo di pratica, per un motivo molto semplice. Mi sembra di aver capito che la convenzione che poteva essere escussa, a semplice richiesta fatta dall Amministrazione in trenta giorni, nel momento in cui non è stata realizzata l opera, si è andata a verificare la disponibilità da parte del Consorzio fidi, ma quando questa verifica è stata fatta si è scoperto che probabilmente questa compagnia non era solvibile. Nasce quindi una domanda: perché questa cosa si è aspettato di farla alla fine del 2012, quando c è stato un anno e mezzo di tempo per farla? Perché se nell aprile 2011 non sono stati presentati i progetti, era buona norma che chi doveva controllare doveva dire: beh, ragazzi, che cosa avete intenzione di fare? Perché se si fosse escussa la fideiussione un anno e mezzo fa, probabilmente i problemi che ci sono adesso non ci sarebbero stati. O, perlomeno, c era tempo per sollecitare o prendere le iniziative più consone per fare in modo che l Amministrazione portasse a casa quello che aveva concordato dal punto di vita contrattuale. Ma il problema che nasce non è solo questo, cioè ci troviamo di fronte, sarà la situazione, sarà il contesto, sarà i privati, questi non fanno un opera da urbanizzazione, quindi non rendono edificabili dei terreni, il Comune non porta a casa il centro civico, aspetteremo, vedremo, bisognerà rifare tutto. Ma il vero problema è che negli ultimi mesi è successa una cosa un po più particolare: questa lottizzazione, la realizzazione di questa lottizzazione era fondamentale perché era la struttura portante di tutta una serie di impianti tecnologici, quindi la rete delle reflue nere, la rete delle acque bianche, la telefonia, il gas, l acqua potabile, per un altra lottizzazione che sta a monte. Per chi conosce il territorio, è l area praticamente della Dimo, sostanzialmente. E cos è successo, cos è che pone secondo me alcuni problemi? Che questa lottizzazione, che è stata autorizzata, se passate a Tavo vedete che sono cominciati i lavori, anzi è stata presentata una variante circa una settimana fa, che chiede addirittura il rilascio di tutte le concessioni edilizie per realizzare credo circa quindicimila metri cubi di casette bifamiliari, tredicimila; che questa lottizzazione, di fatto tutta l impiantistica tecnologica, scarica o passa attraverso questa lottizzazione che di fatto è bloccata, perché non è mai partita, perché non è mai iniziata, di cui non c è mai stato un progetto. Domanda: se domani mattina, a fronte di una concessione rilasciata nell arco di poco tempo, perché mi pare che siano anche lì due o tre anni, i lottizzanti, l impresa che sta costruendo questa lottizzazione che diciamo è a monte, fa tutto e chiede l agibilità al Comune, il quale se gli ha dato il permesso l agibilità è il rispetto che tu faccia tutti i lavori che sono previsti in quel piano, se questi dicono: noi abbiamo fatto esattamente tutto; siamo arrivati sul limite del comparto di questa lottizzazione; se la lottizzazione su cui dovevamo agganciarci non c è perché non è stata fatta; è un problema tuo, Comune, non è un problema mio. Oddio, puoi dissentire Fabrizio, però la realtà di fondo è che tu hai un area urbanizzata, che probabilmente sarà certamente realizzata, che deve attaccare tutti i servizi in centro a Tavo, tanto per capirsi su Via Cavino.

Non può attaccarsi su Via Chiesa e su Via Donazzan. E la parte intermedia, che è condizione per allacciare tutti i servizi di questa lottizzazione che io ho chiamato a monte, non c è, non è stato richiesto il permesso di costruire; non è possibile che il Comune si sostituisca, cosa prevista, al lottizzante attraverso la polizza fideiussoria, perché il soggetto che l ha rilasciata è fallito, non so, non è in grado di dire: va beh, ti do i soldi, il Comune incassa un milione di euro e fa tutte le opere. La domanda, tanto per rendere sintetica la situazione, è semplicemente che cosa ha intenzione di fare l Amministrazione Comunale per non essere becca e bastonata? Scusate il termine. Nel senso che capisco che tu dici che c è qualcuno che vuole costruire, gli do il permesso, ma devi anche capire... PRESIDENTE. Scusa Roberto, se diamo modo di rispondere, così la tua curiosità sarà parzialmente penso soddisfatta. CONSIGLIERE ZANOVELLO. Può darsi che sia anche completamente soddisfatta. PRESIDENTE. Conoscendo i fatti e le persone! CONSIGLIERE ZANOVELLO. C è poi anche la domanda della lottizzazione. E mi dispiace, perché sono cinque, sei, sette, otto anni che, credo che abbiamo partecipato in molti a questa discussione, che si tentava, attraverso questo intervento dei privati, di portare a casa il centro civico, peraltro progetto concordato e discusso ed estremamente interessante per una situazione come Tavo. Per carità, aspetteremo condizioni migliori, però nel frattempo dobbiamo porci un altro problema: dovremo garantire, a quelli a cui voi avete dato le autorizzazioni, di poter essere in grado di usufruire effettivamente dei permessi che hanno. PRESIDENTE. D accordo, sentiamo l assessore. ASSESSORE CALLEGARO. Io avevo preparato una risposta abbastanza sintetica, Roberto, però è un ricalco alle tue risposte, nel senso è una ripetizione a quello che hai appena esposto tu. Comunque, cerco di parlare un po a braccio e poi darò una risposta formale, perché rimanga agli atti. Sappiamo benissimo che in edilizia ed in urbanistica e poi ultimamente non è che il settore se la passi molto bene, quindi l investitore che nel 2006 o 2007, quando è nata questa proposta, è lo stesso investitore che oggi, la società in questo caso è un Consorzio di tre soggetti, ha dei problemi legati al contesto dell edilizia. Quindi i problemi che sta vivendo nel 2013 il comparto anche a Vigodarzere si fanno sentire. Cosa cerchiamo di fare in questo momento? Di portare a ragione un Consorzio che è in pieno, passatemi il termine tra virgolette, torto. Non ha ragioni e non ci sono ragioni. I termini sono scaduti. Potremo anche dire che non si fa più nulla di quell area. Si aggiunge anche il problema, l hai già detto tu, lo ripeto io in termini ufficiali, questa società che garantiva il Consorzio con una polizza fidejussoria è oggi in liquidazione, priva assolutamente di fondi. L Amministrazione oggi con chi se la vede? Con un Consorzio di garanzia in liquidazione ufficiale. Noi abbiamo, nel 2012, varie volte sollecitato, non negli ultimi mesi, in dicembre ma nei vari mesi, sollecitato questo Consorzio a farsi avanti, a proporre, a realizzare, perché i termini stavano scadendo. Il Consorzio, per bocca del suo presidente, diceva sempre: Sì, domani. Sì, faremo. Convinto che il settore potesse in qualche maniera risollevarsi. Nel 2012 c è stato un confronto acceso tra questo Consorzio, che detiene più del 72% dell intervento, ed il restante 18%. C è stato appunto un confronto piuttosto acceso, perché questa minoranza voleva a tutti i costi realizzare quella sua parte, l altra parte era totalmente incerta e scoperta.

Noi abbiamo pensato che di questi tempi è meglio privilegiare anche una parte di minoranza, piuttosto che sostituire e cancellare tutto. E quella parte di minoranza è consapevole che vanno a realizzare delle opere dove poi si troveranno i problemi degli allacciamenti primari. Sono ben consapevoli e non verranno a chiedere al Comune, al termine dei lavori, l allacciamento, perché stanno realizzando, ripeto consapevoli, che dovranno fare degli accordi con la società in maggioranza. Non è detto che nella prospettiva anche i soci minoritari diventino maggioritari, quindi agevolando questo intervento agevoliamo anche la trattativa tra privati. Noi auspichiamo, in questo momento di difficoltà economica, che ci sia la ragionevolezza dell Amministrazione di concedere ulteriori tempi per guadagnare quello che può essere, in un momento di crisi, anche quell economia necessaria per fare i lavori. Ritengo che per la razionalità ci sia un intervento molto importante, che è il palazzetto chiamiamolo civico di aggregazione, che solo nella frazione di Tavo manca. Noi quindi auspichiamo fortemente che ci sia la realizzazione del comparto C2.1, proprio per realizzare l opera pubblica. Oggi, secondo me, bisogna ragionare, guadagnando dei tempi, compatibilmente con quello che è l aspetto legislativo. Leggevo in questi giorni, faccio un passaggio veloce politico, non è il mio stile, comunque trovo che in questi giorni la politica stia dando un po il meglio di se stessa, nel senso che due blocchi che la pensavano esattamente al contrario stanno, nel ragionamento edilizio, dando dei tempi necessari, e parlo dello slittamento dai tre anni ai cinque anni per la realizzazione delle opere dei Piani di lottizzazione; parlo della possibilità di dare agibilità parziale ai comparti che stentano nell essere realizzati. Vuol dire che quello che sta facendo in piccolissima parte Vigodarzere, viene a livello decreto ministeriale, decreto del fare, recepita come una necessità, una necessità e un opportunità per quelle imprese del comparto in difficoltà, e quindi guadagnare tempo e cercare di dare di nuovo respiro e volano ad un economia che sappiamo benissimo com è. Quello che mi sento di dire è che il comparto C2.1 non è immune, purtroppo, dalla crisi del settore. E, se possiamo, dobbiamo agevolarlo. Vado a leggere ufficialmente, per metterla poi agli atti, quella che è la risposta all interrogazione. Ringrazio dell attenzione che dedica al settore urbanistico il consigliere Zanovello. Non è per piaggeria e neanche per ironia ma è proprio un vero ringraziamento. Sempre attento e puntuale nelle sue richieste. Colleghi consiglieri, a questa interrogazione desidero certamente rispondere cercando di stimolare il dibattito su un argomento di attualità e particolarmente difficile. Avrete sentito parlare, in questi anni, di una crescente crisi nel settore edilizio ed immobiliare, crisi che ha dei numeri spaventosi. Vi cito due rapporti. Il primo della Federazione Agenti Immobiliari Veneto. Da un rapporto recente emerge che negli ultimi tre anni il calo delle compravendite è gradualmente peggiorato: meno 4,2 nel 2010, meno 7% nel 2011, meno 18,2 nel 2012. L andamento della crisi si legge anche dal dato delle agenzie immobiliari venete che stanno chiudendo, circa 200 con una perdita di 400 posti di lavoro. Altro rapporto recente è dell ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edile) Veneto. Inflessione continua del comparto dal 2007. La situazione del settore delle costruzioni in Veneto, inflessione fino dal 2007, è andata peggiorando anche nel 2012. In Veneto il settore delle costruzioni ha perso circa 40.000 occupati dall inizio della crisi, -21%, dati della cassa integrazione in deroga. Si legge, nelle note dell ANCE, che ha raggiunto i 13,7 milioni di ore autorizzate nel 2012, settore edilizio; valore cinque volte più alto rispetto al 2008, calcola la stessa associazione. Nel complesso, negli ultimi sei anni, il volume degli investimenti ha subìto una contrazione del meno 30%. Dati inconfutabili. Vado adesso nel dettaglio di Vigodarzere. Certamente anche Vigodarzere non è immune dalla crisi del comparto edilizio. Alcuni di voi diranno bene, altri diranno male, ma di mezzo ci vanno le imprese ed i lavoratori del comparto.

Ora, non stravolgendo le regole e le leggi, l Amministrazione Vezzaro, e personalmente con la delega che mi onoro a ricoprire, ritiene e ritengo necessario riflettere ed utilizzare tutti quegli strumenti legislativi che permettano all Amministrazione e alle società ed imprese edili, coinvolte nella carenza di opportunità di vendita, di cercare di uscire, guadagnando i tempi necessari per non abbandonare i progetti o quelle lottizzazioni in corso d opera. Nel caso specifico, dare tempo per uscire. Desidero comunque scendere nel dettaglio dell interrogazione e rispondere al gruppo del consigliere Zanovello. Il comparto C2.1 Tavo ha visto, per una parte dell intervento, l inizio lavori solo nel dicembre 2012, quello che hai menzionato prima, mentre per il restante comparto i lavori non sono mai stati iniziati né terminati nei termini previsti. Compreso, e confermo, per la parte delle opere pubbliche convenzionate, i lavori non sono stati né iniziati né tanto meno terminati. Risulta altrettanto vero che la polizza fideiussoria stipulata da parte del Consorzio con la società Cofiart S.r.l. risulta essere scaduta ad oggi e di difficile riscossione, essendo la stessa Cofiart azienda in liquidazione e priva di fondi. Abbiamo comunque ragione di credere che in questo particolare momento si debba trovare il dialogo con il Consorzio di lottizzazione, contestualmente al rinnovo della pratica di concessione e si debba richiedere una nuova polizza fideiussoria, questa volta con istituto di credito di primaria importanza. In sostanza riteniamo opportuno portare a ragione il Consorzio, per non penalizzare un intervento pubblico di importanza strategica per la frazione di Tavo. CONSIGLIERE ZANOVELLO. Io prendo atto Fabrizio di quello che mi hai detto e che mi avevi anticipato. Io posso capire che l edilizia non va, sono questioni che sappiamo, però ci sono alcune questioni che devono essere estremamente chiare. Prima di tutto c è un problema di inadempienza. Il Comune l ha passata all Amministrazione e questa Amministrazione, anche se è un po cambiata, ha firmato un contratto ed una convenzione nell aprile del 2010, che prevedeva degli adempimenti reciproci, a fronte di un percorso abbastanza condiviso con le commissioni. Tu eri il presidente della Commissione. Quello è un contratto in cui il Comune ha dato in cambio di alcune questioni. C erano degli adempimenti formali. Una parte è venuta meno a quegli adempimenti formali e, nel momento in cui è venuta meno, perché c erano delle scadenze, chi doveva vigilare su questo ha lasciato trascorrere il tempo. È chiaro che voi siete intervenuti alla fine del 2012, perché? Perché il 13 dicembre 2012, se non mettevate in mora la compagnia di assicurazione, la convenzione scadeva. Ma se tu mettevi il Consorzio di fronte alle proprie responsabilità di contraente nell aprile del 2011, probabilmente la situazione era difficile già allora ma era completamente diversa. Perlomeno io ritengo che se, al 10 aprile 2011, prima ancora che diventasse Sindaco Francesco, l Amministrazione diceva: entro il 10 tu dovevi presentare e non l hai presentato, bene io ho una polizza fideiussoria ed ho trenta giorni di tempo per escutere 1.100.000 euro, perché tu sei inadempiente. Non interessa niente la crisi. Io intanto tutelavo il Comune e gli dicevo: mi dovevi presentare al termine di contratto, non l hai fatto, intanto io ti domando i soldi. Se tu avessi domandato i soldi l 11 aprile 2011 sarebbe stata una cosa diversa rispetto al dicembre del 2012, perché se non altro ti saresti garantito, non dico te come persona fisica ma chi amministrava, l adempimento di un aspetto che è contrattuale. Il Comune fa dei contratti e li firma dal notaio, in cui dà e riceve. Questa inadempienza, fino ad arrivare alla fine del 2012, è una inadempienza che adesso è costata il fatto che il Comune si trova ovviamente con una lottizzazione che non parte, ma aveva dato quel permesso in funzione del fatto che recuperava, attraverso il meccanismo della perequazione, su cui è farcita tutta la vostra pianificazione di bilancio, cioè accordo con i privati. Lì abbiamo dato la possibilità ai privati di costruire, avendo in cambio un intervento che è valutato intorno al terreno più sette o ottocentomila euro di intervento. In questo momento non si farà, si aspetterà.

Ma c è un problema di adempimento, perché io introduco un altra questione, Fabrizio, perché lo sai che non te le mando a dire. Il criterio di metodo con cui l Amministrazione si misura nei suoi adempimenti deve essere uguale per tutti. Allora, io non ho niente da dire, io dico semplicemente che c è stata una mancanza di adempienza, sarà stata fatta dagli uffici, non lo so, non mi interessa niente, abbiamo perso la lottizzazione perché non l hanno adempiuta ed abbiamo anche perso la possibilità di poter utilizzare gli elementi che avevamo messo come garanzia. Ma ammesso questo, quando tu mi dici che il comparto su cui è stato fatto partire, ma io mi auguro che voi abbiate la possibilità, perché a questa gente avete dato dei permessi e tra due anni questa gente costruirà e ti dirà: Comune, mi devi garantire gli allacciamenti che adesso tu non sei in grado di fare. Certo, tu puoi dire: guarda, può darsi che quelli che stanno costruendo adesso comprano tutto, si mettono d accordo. Ma tu non sei il mercato, tu sei una Amministrazione pubblica, tu devi fare le cose con delle questioni molto precise, perché lo stai verificando anche su altre questioni, perché ci sono altri comparti che hanno difficoltà ma gli stai chiedendo di spezzare le convenzioni, gli stai chiedendo di avere delle polizze fideiussorie e garanzie. Cioè, ci sono degli adempimenti formali che non sono quelli dei rapporti tra un privato ed il pubblico. I privati si mettono d accordo, rischiano di loro, possono fare le cose e possono non farle. Noi siamo di fronte al fatto, primo, che c è stata una inadempienza consolidata da parte dell Amministrazione. Io poi non dico che sia colpa tua, perché tu non puoi andare a chiedere un anno e mezzo dopo, ad uno che è inadempiente contrattualmente, e dirgli: ma cosa hai intenzione di fare! Tu avevi uno strumento, che era la fideiussione. Probabilmente, se tu andavi ad escutere la fideiussione nell aprile del 2011, la compagnia era ancora sana ed i soldi te li doveva dare. Perché in un anno e mezzo di tempo in questo contesto fan ora a saltare gli stati, non le compagnie. Ma intanto portavi a casa la garanzia di avere un milione e cento e i lavori te li facevi, ti facevi i lavori e ti facevi pure il centro civico. E di questa inadempienza io voglio avere conto, perché non è ammissibile dire... io posso capire che c è il bon ton, il buon senso, va bene la situazione è grave, ma chi è che si mette di traverso a questa situazione? Tu sei inadempiente perché formalmente non hai applicato le prerogative contrattuali, Fabrizio. E allora chi è stato? È stato il capo dell Ufficio Tecnico? Non lo so, io non pongo questioni. Ti dico semplicemente che questa questione, se veniva presa nei termini previsti dal contratto, non sarebbe finita così. Allora, quando si fanno le cose, e tu lo sai perché oltre a questa ce ne sono tante altre, o vengono fatte secondo dei criteri, che sono quelli segnati dalla buona regola, dopodiché si cerca sempre di dare una mano a tutti. Perché, sai, in questo Comune, diciamocelo fuori dai denti, si creano casini per delle questioni discutibili nei confronti del singolo privato, perché abbiamo una storia di ordinanze, di demolizioni, contenzioso, per il singolo privato che ha fatto la baracca; e dopo, su situazioni di questo genere, invece, c è... No, queste cose non possono essere accettate. Detto questo, io non sono soddisfatto della tua risposta per questi motivi, ma non sono soddisfatto per un altra questione. Prima di rilasciare il comparto che si chiama C2.4, che sta a nord del comparto C2.1, e sono due cose esattamente separate, dove c è un altra convenzione, un altro contratto, un altro progetto, siccome voi sapevate che in quella lottizzazione, se andavate a rilasciare il permesso, avreste dovuto garantire che nel momento in cui verrà realizzata, tra qualche anno, deve poter scaricare le fognature, passando attraverso la lottizzazione, perché non ci sono altre possibilità, dovevate essere cauti da questo punto di vista qua, dovevate cercare di fare in maniera che... Perché un domani, i signori che fanno le case e che le vendono, perché fanno l investimento, loro investono i soldi, tu gli dai il permesso subito per farla tra tre anni, non gliene può fregare di meno che tu hai risolto il problema con l altra lottizzazione. Sì, tu puoi sperare che magari questi la comprano, ma quando tu amministri devi partire da cose certe, discutibili. Perché domani mattina tu puoi andare a casa e gli impegni che hai assunto tu, a livello di opportunità relazionale, restano lì.

Sono le carte che contano, sono le cose scritte che contano, sono le responsabilità che assumi quando fai queste cose. E questa non è una pagina molto bella. Premesso che io sono uno, e mi conoscete, che se si tratta di dire, di fare in maniera che questo Comune si muova, quella lottizzazione lì, quella lottizzazione lì l ho approvata io quando ero Sindaco, sono io che ho fatto le varianti. E Francesco era presidente della Commissione ai lavori pubblici e sa che tutti abbiamo tirato... dico bene, Francesco. Se si fanno delle cose, si fanno bene. E c è un altra cosa da dire, Fabrizio. Tutte le lottizzazioni che sono state fatte dal 2002 in poi, fino a queste due, tutte tranne questa qui perché aveva le caratteristiche di contiguità, sono state rilasciate a condizione che prima di rilasciare il permesso per costruire una casa venisse collaudato l 80% delle opere di urbanizzazione. Tranne il verde e l installazione delle lampade, tutte le lottizzazioni che ci sono qui, per valutazione comune che abbiamo portato in Consiglio Comunale, per evitare la famosa questione della lottizzazione che c è vicino alla ferrovia, perché c era la gente dentro che voleva l agibilità e non c era niente, non c erano le strade e non c erano gli impianti tecnologici, abbiamo deciso: no, signori, vi diamo la possibilità. Bene, queste lottizzazioni sono state rilasciate, una nel 2010 firmata ed una nel 2012, dicendo che tu, appena dai il permesso per cominciare a costruire e buttare il bitume nelle strade, gli puoi rilasciare il permesso per fare le case. Non a caso quelli che hanno presentato il comparto C2.4 hanno presentato, dopo due mesi che gli è stato rilasciato il permesso, oltre ad una piccola variante per il parcheggio, hanno presentato la bellezza di venticinque casette, chiedendo contestualmente alla variante il rilascio per cominciare i lavori. Benissimo, in un momento di crisi, lavoro, tutto bene. Ma quella gente lì quelle robe le fa per venderle, perché sennò succede come qua, che ci sono gli appartamenti venduti con la gente dentro, che vive con l allacciamento al cantiere; e magari c è qualcuno che fa la contestazione e la denuncia perché non hai ancora dato l agibilità. Queste cose si fanno nei limiti del buon senso e nei limiti del possibile. Io mi auguro, spero che ci siano cose che non ci hai detto Fabrizio, io mi auguro che questa situazione venga risolta per due motivi. Primo, perché sono dieci anni che lavoriamo per portare a casa per Tavo un centro dignitoso civico che serve alla comunità, di cui siamo tutti convinti ed è l unica possibilità di farlo, perché se non lo portiamo a casa attraverso questa operazioni non lo faremo mai, perché ci sono altre priorità, perché non ci sono i soldi. E, secondo, per dare organicità ad un paese che si sta sviluppando. Voglio ricordare che queste due lottizzazioni, che comportano l inserimento di qualcosa come trenta, trentacinquemila metri cubi di residenza, scaricano una piastra di quarantamila metri quadrati su Via Cavino. Tutta l acqua. E qua si pone anche un altro problema che dobbiamo affrontare, non voi ma tutti noi, perché non possiamo pensare, fra due o tre anni, che questa piastra, che mi auguro sarà realizzata, sia fatta senza che si faccia il primo, il secondo stralcio del Piano Idraulico di Tavo. Perché già adesso, l ultima volta che è piovuto, di fronte al panificio di Via Mazzini siamo andati sotto acqua. Sì, abbiamo approvato il progetto idraulico, è nella seconda fase, ma se non andiamo a cambiare l impostazione delle reti, come sono state progettate, pensare di scaricare, nonostante ci siano i laminatoi interni sulla lottizzazione, tutta l acqua su Via Cavino, che è completamente intasata, è una follia. Oggi dobbiamo preoccuparci ed augurarci che questa roba vada fatta, perché ci porta a casa tutta una serie di ristrutturazione del centro abitato di Tavo, ma dobbiamo cominciare a pensare che quando tu gli darai l agibilità e le lottizzazioni, che ci si augura siano fatte, dovremo intervenire immediatamente sul rifacimento della linea che parte da dove c è l inizio di Via Cavino, dove c è la curva, e che arriva fino a Via San Francesco. Un milione di euro: Via Mazzini, Via Fornace, etc. etc.. Programmare lo sviluppo del territorio significa un problema che va oltre.

Io mi auguro che quello che ha detto l assessore speriamo che, gli abbiamo dato la possibilità, però, ragazzi, il Comune non può fare le trattative che faccio io insieme a Pino, che siamo privati e rischiamo del nostro, ma deve fare le cose in funzione di quello che scrive. Ed oggi noi abbiamo segnato una pagina che è difficile, perché domani può succedere di tutto. Può succedere di tutto e comunque non abbiamo né modalità né tempo per risolverlo noi. Non sono ovviamente soddisfatto sulle questioni che sono state dette, pur prendendo atto che le comunicazioni, che peraltro mi aveva anticipato Fabrizio, ci sono. Non è che io contesto, però tu la dovevi prendere in mano due anni fa questa roba qua, non adesso. ASSESSORE CALLEGARO. Non soddisfazione, Zanovello, ho capito bene? PRESIDENTE. Sì, hai capito bene. ASSESSORE CALLEGARO. Io credo che in tempi di vacche molto molto magre, parlare come parli tu adesso, Roberto, sia assolutamente deleterio. PRESIDENTE. Per favore, Fabrizio, entra nel merito. Lascia stare le valutazioni. ASSESSORE CALLEGARO. Va bene, amministrare vuol dire intanto pesare le parole. Quando mi dai dell inadempiente, inadempiente sarà la società che non ha rispettato il contratto. PRESIDENTE. E tu che non hai controllato. ASSESSORE CALLEGARO. Non è vero. Allora, state attenti a come dite le parole, perché l Ufficio Tecnico ha sollecitato nel 2012, e vi do tutte le date, molte e molte volte la società ed il Consorzio. E ci sono tutti i report e le riunioni fatte. Quindi, se vogliamo fare politica, stasera la facciamo; domani mattina andiamo in Ufficio Tecnico e facciamo i report della situazione del Consorzio. Perché, se vogliamo mostrare i muscoli, sono in grado di farlo anch io. Dal punto di vista tecnico... CONSIGLIERE ZANOVELLO. Non lo devi dimostrare a me, lo devi dimostrare agli altri. Se tu facevi la verifica... ASSESSORE CALLEGARO. No, tu mi dici inadempiente. Allora, se volete dirmi le cose che devo dire io, me le scrivete e poi le comunico. Permettete, sono grandino abbastanza. Attenzione, inadempiente è la società. L Ufficio Tecnico ha fatto tutti i percorsi necessari per portare a ragione una società in difficoltà. Cofiart, già dal 2010, da mio personale interessamento, io ho analizzato chi era Cofiart: Consorzio di garanzia, nato Siracusa, con sede legale a Roma, con 80 milioni di debito. Il rispetto del contratto sta nel rispettare anche i termini. Allora, nel 2012 c è stato tutto un percorso di seguire passo passo il Consorzio in quello che doveva essere almeno l inizio lavori, almeno avvertivamo che questa società Cofiart era inattendibile.. Assessore, stia al suo posto, il contratto dice dicembre 2012. CONSIGLIERE ZANOVELLO. Fabrizio non dirmi queste cose, perché ti tiro fuori la convenzione. La convenzione diceva che entro il 10 aprile 2011 doveva essere depositato al Comune un progetto per il Piano di lottizzazione e il progetto per il centro civico. E dopo un anno e mezzo questo progetto non c era! È decaduta la convenzione per inadempienza loro, ma tu sei stato un anno ad aspettare, a discutere che cosa? Che cominciassero i lavori su che cosa, se mancava il progetto! Il progetto doveva essere presentato nell aprile 2011 e non è stato presentato, quindi tutte le discussioni che hai fatto te le potevi risparmiare e dirgli: siete inadempienti, escuto la fideiussione. E non dire: discutiamo, presentami l inizio lavori. L inizio lavori su cosa!

ASSESSORE CALLEGARO. Allora tu porti in Tribunale, così, en passant, una... CONSIGLIERE ZANOVELLO. Ma io non dico che porto in Tribunale. Se tu gli domandavi la fideiussione il 12 aprile 2011, prima che... ASSESSORE CALLEGARO. Il risultato non cambia la sostanza. CONSIGLIERE ZANOVELLO. Ma non è vero, perché non sei in grado di dimostrarmelo. Perché quello che poteva succedere un anno e mezzo fa è diverso da quello che può succedere adesso. E non puoi giustificarmelo dicendo abbiamo cercato. Siete stati inadempienti perché, dopo che era scaduta la fideiussione, il termine della convenzione, voi dovevate escutere, nell aprile del 2011. Stiamo parlando di un po di tempo fa, di due anni fa, voi, inadempienti loro, andavate ad escutere e discutevate dopo che li avevate messi in mora. Adesso non avete nessuna strumentazione, perché la polizza di assicurazione è saltata. La società giustamente fa tutto in funzione di questo e tu ti trovi chiaramente a dover negoziare, ma per inadempienza loro e per inadempienza vostra. Non dico tua, ma queste cose qua vanno seguite giorno per giorno. Non venirmi a dire che nel 2011... ASSESSORE CALLEGARO. Va bene, ho finito. PRESIDENTE. Credo che possiamo chiudere qui. I lavori consiliari terminano alle ore 23.05.