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Piano d Ambito Capitolo 3 Obiettivi del Piano d Ambito RELAZIONE (aggiornamento 2014)

Indice CAPITOLO 3 OBIETTIVI DEL PIANO D AMBITO 3.1 Stima della domanda 3.1.1 Premessa 3.1.2 Proiezioni demografiche 3.1.2.a La popolazione residente al 2031, secondo i criteri adottati nel Piano d Ambito approvato nel 2007 3.1.2.b La popolazione residente secondo la proiezione ISTAT 3.1.2.c La popolazione residente secondo la proiezione regionale 3.1.2.d La proiezione adottata a base della pianificazione 3.1.2.e La popolazione non residente 3.1.2.f Gli addetti alle attività lavorative 3.1.3 Le dotazioni idriche 3.1.3.a Gli standard regionali 3.1.4 La situazione attuale 3.1.5 I fabbisogni lordi previsti all orizzonte di Piano (anno 2031) 3.1.6 I fabbisogni lordi medi al 2031 3.1.7 Le portate di punta al 2031 3.1.8 Osservazioni 3.1.9 Previsione dei volumi da erogare 3.1.9.a Scenario massimo, minimo, incremento zero 3.1.9.b L orizzonte pianificatorio 3.1.9.b Approfondimento a seguito della Sentenza della Corte Costituzionale n. 335/2008 3.2 Livelli di servizio obiettivo 3.2.1 Premessa 3.2.2 Obiettivi di servizio secondo il DPCM 4.4.1996 3.2.3 Sintesi e approfondimento degli obiettivi principali 3.2.3.a La copertura del servizio 3.2.3.b Il risparmio idrico 3.2.3.c Le perdite idriche 3.2.3.d La continuità del servizio idrico 3.2.3.e La qualità degli scarichi 3.2.3.e.1 I punti più importanti della normativa nazionale vigente

3.2.3.e.2 La situazione attuale 3.2.3.e.3 Il Programma di Tutela ed Uso delle Acque 3.2.3.e.4 Il Regolamento Regionale 24 marzo 2006, n. 3 3.2.3.e.5 Gli obiettivi riguardanti le emissioni 3.2.3.e.6 Gli obiettivi riguardanti la dimensione degli impianti 3.2.4 L organizzazione del servizio 3.2.5 Approfondimento: copertura del servizio di acquedotto al fine del miglioramento dell approvvigionamento idropotabile in aree non raggiunte 3.2.5.a Elementi e metodologia per la scelta delle soluzioni tecniche e gestionali sostenibili 3.2.5.b Estensione delle reti idriche verso utenti attualmente non serviti 3.2.5.c Interventi di potabilizzazione in loco per piccole utenze 3.2.5.d Aspetti normativi: responsabilità e compiti dei soggetti coinvolti - cenni 3.2.5.e Considerazioni conclusive ALLEGATI ALL. 1 Previsioni fabbisogni idrici lordi ALL. 2 Previsioni fabbisogni idrici, portata giornaliera massima e portata oraria di punta

3.1 Stima della domanda CAPITOLO 3 OBIETTIVI DEL PIANO D AMBITO 3.1.1 Premessa La stima previsionale del fabbisogno di servizi idrici nell ambito territoriale ottimale della provincia di Cremona discende in primo luogo dalla previsione dei consumi da acquedotto per usi potabili e non potabili. Ovviamente il fabbisogno di nuove reti idriche o di reti sostitutive di quelle esistenti sarà influenzato in larga misura anche da altri fattori, come si vedrà in sede di trattazione dei Livelli di Servizio e delle Strategie di Intervento. Ciò vale a maggior ragione per i fabbisogni di reti fognarie e di impianti di depurazione da creare ex novo o da potenziare e integrare. Il primo elemento da valutare per la stima dei fabbisogni idrici è costituito dalla dinamica demografica nell orizzonte pianificatorio. Poichè, a seguito della recente L.R. 21/2010, l orizzonte di pianificazione è da stabilirsi in un periodo pari a 20 anni, le elaborazioni sono state impostate sulla proiezione della popolazione residente, comune per comune, al 2033 (2014-2033), assumendo che le proiezioni al 2031, base per i calcoli della stesura già del 2011, possano costituire ancora un riferimento pianificatorio adeguato, considerati gli ampi margini di incertezza insiti nelle molteplici valutazioni connesse. In ogni caso, ove possibile, la stima è stata riportata all anno effettivo (2033). Al fine di costruire il panorama il più esaustivo possibile su un tema molto delicato, che deve conciliare il corretto dimensionamento delle infrastrutture con gli aspetti economico-tariffari legati alla adeguata previsione dei volumi e dei ricavi, si sono prese in considerazione diverse proiezioni demografiche, di seguito descritte. 3.1.2 Proiezioni demografiche 3.1.2.a La popolazione residente al 2033, secondo i criteri adottati nel Piano d Ambito approvato nel 2007 Per effettuare la elaborazione previsionale degli abitanti residenti, sono stati utilizzati: i dati dei rilevamenti censuari al 1991 e 2001, le proiezioni demografiche al 2016 effettuate da I.Re.R. in occasione della redazione del P.R.R.A,

le proiezioni demografiche al 2016 contenute nel settore funzionale acquedotti del P.R.R.A.. Per ciascuno dei 115 comuni della provincia di Cremona sono state sviluppate due distinte proiezioni della popolazione residente, riferite agli anni 2015, 2020, 2025, 2030, 2033, 2035. Sono stati adottati i seguenti criteri: simulazione della ipotetica variazione percentuale all anno x ottenuta proiettando linearmente su tutto il periodo 2001-anno x la variazione realmente verificatasi nel decennio 1991-2001, simulazione della ipotetica variazione percentuale all anno x ottenuta proiettando linearmente la variazione teorica tra i dati del censimento 2001 e la previsione al 2016 formulata dal P.R.R.A.. Per la stima previsionale del numero degli abitanti residenti all anno x in ciascun comune, è stata utilizzata la variazione di maggiore entità tra le due precedenti se i due valori risultati dalle simulazioni differiscono tra di loro di un valore sufficientemente ridotto: da 10 punti percentuali per il 2015 sino a 30 punti per il 2035. In altre parole quando le due proiezioni sostanzialmente convergono si è scelta la via più conservativa. In caso di differenza superiore (le proiezioni di fatto divergono) si è ritenuto invece che la assunzione come variazione prevista della media aritmetica tra i due risultati potesse costituire una ipotesi sufficientemente prudenziale. Come si può osservare, la seguente tabella riporta il calcolo effettuato in riferimento all anno effettivo di fine pianificazione stabilito al 2033. Si evidenzia che al 2030 il valore è risultato di 272.317, al 2035, di 379.113 abitanti. pagina 2

COMUNE Abitanti residenti previsti PROIEZIONE AL 2033 - elaborazione PdA 2007 COMUNE Abitanti residenti previsti COMUNE Abitanti residenti previsti Acquanegra Cremonese 1.362 Derovere 402 Quintano 795 Agnadello 3.591 Dovera 3.646 Ricengo 1.750 Annicco 2.049 Drizzona 707 Ripalta Arpina 1.168 Azzanello 804 Fiesco 937 Ripalta Cremasca 3.059 Bagnolo Cremasco 5.925 Formigara 1.271 Ripalta Guerina 522 Bonemerse 1.398 Gabbioneta-Binanuova 1.207 Rivarolo del Re ed Uniti 2.207 Bordolano 627 Gadesco-Pieve Delmona 1.928 Rivolta d'adda 8.155 Ca' d'andrea 624 Genivolta 1.168 Robecco d'oglio 2.283 Calvatone 1.374 Gerre de' Caprioli 842 Romanengo 2.708 Camisano 1.506 Gombito 639 Salvirola 1.171 Campagnola Cremasca 1.006 Grontardo 1.463 San Bassano 2.657 Capergnanica 1.871 Grumello Cremonese ed Uniti 2.215 San Daniele Po 1.524 Cappella Cantone 464 Gussola 3.257 San Giovanni in Croce 1.671 Cappella de' Picenardi 588 Isola Dovarese 1.333 San Martino del Lago 547 Capralba 2.671 Izano 1.905 Scandolara Ravara 1.867 Casalbuttano ed Uniti 4.652 Madignano 3.710 Scandolara Ripa d'oglio 604 Casale Cremasco-Vidolasco 2.004 Malagnino 1.215 Sergnano 3.572 Casaletto Ceredano 1.162 Martignana di Po 1.419 Sesto ed Uniti 3.671 Casaletto di Sopra 872 Monte Cremasco 2.197 Solarolo Rainerio 1.140 Casaletto Vaprio 1.722 Montodine 2.377 Soncino 7.627 Casalmaggiore 16.001 Moscazzano 798 Soresina 9.076 Casalmorano 1.753 Motta Baluffi 1.091 Sospiro 3.394 Casteldidone 586 Offanengo 6.718 Spinadesco 1.711 Castel Gabbiano 521 Olmeneta 970 Spineda 672 Castelleone 9.519 Ostiano 3.338 Spino d'adda 8.106 Castelverde 5.771 Paderno Ponchielli 1.698 Stagno Lombardo 1.505 Castelvisconti 444 Palazzo Pignano 4.278 Ticengo 511 Cella Dati 654 Pandino 8.324 Torlino Vimercati 342 Chieve 1.914 Persico Dosimo 2.618 Tornata 577 Cicognolo 916 Pescarolo ed Uniti 1.644 Torre de' Picenardi 1.872 Cingia de' Botti 1.297 Pessina Cremonese 820 Torricella del Pizzo 816 Corte de' Cortesi con Cignone 1.162 Piadena 4.171 Trescore Cremasco 2.864 Corte de' Frati 1.583 Pianengo 2.988 Trigolo 1.878 Credera Rubbiano 1.704 Pieranica 1.165 Vaiano Cremasco 4.695 Crema 36.644 Pieve d'olmi 1.289 Vailate 4.100 Cremona 76.490 Pieve San Giacomo 1.552 Vescovato 4.401 Cremosano 1.320 Pizzighettone 7.544 Volongo 661 Crotta d'adda 720 Pozzaglio ed Uniti 1.341 Voltido 489 Cumignano sul Naviglio 419 TOTALI 378.243 3.1.2.b La popolazione residente secondo la proiezione ISTAT L'Istituto Nazionale di Statistica mette a disposizione on line la sua banca dati DEMO, che contiene, fra l altro, le Previsioni della popolazione; per la provincia di Cremona, è disponibile il dato aggregato, calcolato per tre scenari; centrale, basso e alto. Le previsioni sono disponibili per genere, anno di previsione, tipo di scenario (centrale, alto, basso), con dettaglio territoriale fino al livello di Provincia. Un apposita sezione delle previsioni è dedicata ai cittadini residenti stranieri, con dettaglio territoriale fino al livello di Regione. Le previsioni demografiche dell Istat sono usualmente realizzate in ragione di standard metodologici internazionalmente riconosciuti. In particolare, si ricorre al cosiddetto modello per componenti (cohort component model). In base a tale metodo, la popolazione, tenuto conto del pagina 3

naturale processo di avanzamento dell età, si modifica da un anno al successivo aggiungendo le nascite, sottraendo i decessi, aggiungendo i movimenti migratori in entrata e, infine, sottraendo quelli in uscita. Le previsioni vengono aggiornate periodicamente rivedendo e/o riformulando le ipotesi evolutive sottostanti la fecondità, la sopravvivenza e la migratorietà. Il precedente set di previsioni demografiche regionali venne pubblicato dall Istat nel 2003 e si riferiva al periodo 2001-2051. Una simulazione su scala nazionale, che faceva riferimento ad un solo scenario evolutivo, venne pubblicata nel 2006 per il periodo 2005-2050. Le nuove previsioni demografiche sono pertanto finalizzate al disegno dell evoluzione demografica futura del Paese nel breve, medio e lungo termine. Pur tuttavia, i dati di lungo termine vanno trattati con estrema cautela. Le previsioni demografiche divengono infatti tanto più incerte quanto più ci si allontana dalla base di partenza, in particolar modo nelle piccole realtà geografiche. Le previsioni sono articolate secondo tre distinti scenari. Con il primo di essi, lo scenario centrale, viene fornito un set di stime puntuali ritenute verosimili che, costruite in base alle recenti tendenze demografiche, sono quelle verso il quale vengono principalmente orientati gli utilizzatori. Accanto allo scenario considerato più probabile sono stati costruiti due scenari alternativi che hanno il ruolo di disegnare il campo dell incertezza futura. Tali due scenari, denominati rispettivamente scenario basso e scenario alto, sono impostati definendo una diversa evoluzione per ciascuna componente demografica rispetto allo scenario centrale. Le due varianti tracciano idealmente un percorso alternativo, dove ciascuna componente apporterà maggiore (scenario alto) o minore (scenario basso) consistenza alla popolazione. Per lo scenario alto ciò significa fecondità, sopravvivenza e flussi migratori (interni e con l estero) più sostenuti, mentre vale esattamente l opposto nello scenario basso. Tanto il primo quanto il secondo sono da intendersi soltanto come alternative plausibili. A nessuno dei due, infatti, può essere attribuito il significato di limite potenziale (superiore o inferiore) allo sviluppo della popolazione in futuro 1. PROIEZIONE ISTAT AL 2031 Popolazione residente per anno e per territorio Anno: 2031 Scenario: Centrale Scenario: Basso Scenario: Alto Provincia: Cremona Provincia: Cremona Provincia: Cremona 388.607 369.130 407.487 1 Tratto dal sito dell ISTAT pagina 4

3.1.2.c La popolazione residente secondo la proiezione regionale La quantificazione di cui a precedente punto 3.1.2.a era stata prodotta dagli Uffici, nelle more della disponibilità delle stime demografiche omogenee prodotte dalla Regione Lombardia, come previsto dalla D.G.R. 7/12577: tale documento si era reso, in effetti, disponibile a fine 2007, ad elaborazione del Piano già conclusa. Allo stato attuale, la stima regionale del 2007 si può ritenere superata, essendo stato, nel frattempo, attivato il sistema regionale SIS.EL Sistema Informativo Statistico Enti Locali. La Struttura Statistica della Regione Lombardia ha promosso la costruzione del sito web SIS.EL per valorizzare, far conoscere e utilizzare il vasto patrimonio informativo statistico esistente ad un utenza sempre più ampia sia interna alla Regione che esterna (autonomie locali e privati). In SIS.EL sono confluite tutte le applicazioni adottate nel passato, costruite con tecnologie differenti (Intranet, Cd-Rom, Internet) e ne sono state potenziate le funzioni di navigabilità dei dati integrate a loro volta con informazioni di tipo territoriale/cartografico. Da SIS.EL si accede direttamente ai dati anagrafici/istituzionali dell amministrazione locale e le informazioni statistiche comunali o sovraccomunali relative a tutti i comuni lombardi. Tutte le informazioni presenti sono corredate da un testo informativo utile per l uso dei dati quali fonte, periodicità di aggiornamento, serie storica, avvertenze da utilizzare per il trattamento del dato e gli eventuali indirizzi web per reperire ulteriori dati. L aggiornamento in tempo reale è garantito per i dati: anagrafici/istituzionali: dagli stessi enti locali che inseriscono direttamente i loro dati attraverso un applicazione rilasciata in Internet; statistici: attingendo direttamente dal datawarehouse statistico evitando pertanto repliche delle banche dati SIS.EL, il cui collegamento avviene attraverso l utilizzo di un qualsiasi browser internet, permette di effettuare: o la ricerca, in modo semplice e guidato, delle informazioni di proprio interesse; o la navigazione multidimensionale delle informazioni ; o la costruzione dinamica di mappe tematiche sulle informazioni selezionate senza l utilizzo di ulteriori strumenti GIS ; o la navigazione, la ricerca e tutte le altre principali funzionalità GIS sulle rappresentazioni cartografiche create; o l estrazione e il salvataggio in ambiente locale delle informazioni di interesse per l utente finale 2. Per quanto riguarda, in particolare, la sezione relativa alle PREVISIONI DEMOGRAFICHE nei comuni LOMBARDI 31.12.2008 31.12.2030, combinando le possibili evoluzioni delle singole 2 Tratto dall introduzione del manuale SIS.EL pagina 5

componenti demografiche, che agiscono sulla variazione di consistenza e struttura della popolazione, si sono ottenute 4 differenti ipotesi di previsione. In particolare, le quattro varianti nascono dalla combinazione di due ipotesi formulate rispetto alla fecondità (costante e crescente) e due per i movimenti migratori (nel primo caso, in seguito chiamato B, si tiene conto solo del recente passato, mentre nell ipotesi A si considera un intervallo più ampio), viceversa le ipotesi concernenti la mortalità sono le medesime in tutti gli scenari prospettati. In tabella 1 sono riassunte le caratteristiche delle diverse ipotesi. Fecondità costante Fecondità crescente Movimenti migratori A Ipotesi 1 Ipotesi 3 Movimenti migratori B Ipotesi 2 Ipotesi 4 Per quanto concerne i movimenti migratori (movimenti interni o da e verso l estero) si sono considerati i saldi migratori comunali per età e genere, ricavati per differenza tra la popolazione residente nell anno considerato e quella dell anno successivo e si sono predisposte due distinte ipotesi evolutive: nel caso A si è considerata una serie storica più ampia (2002-2007), in modo da prendere in considerazione anche gli effetti della sanatoria del 2003 e le sue ripercussioni negli anni immediatamente successivi; invece nel caso B la serie storica utilizzata per la stima dei saldi migratori esamina solo il trend più recente relativo all ultimo triennio (2005-2007). 3 160.000 140.000 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0 2002 2005 2008 2011 2014 2017 2020 2023 2026 2029 Note: (a) i saldi del periodo 2002-2007 sono calcolati sulla base della popolazione residente (ISTAT), mentre a partire dal 2008 sono stime. La seguente tabella evidenzia i quattro scenari proposti: B A Popolazione Al 2030 Ipotesi 1 Ipotesi 2 Ipotesi 3 Ipotesi 4 CREMONA 388.000 402.407 392.631 407.290 3 Tratto da CeSDES s.a.s. Regione Lombardia: previsioni della popolazione 2008 2030, Milano 2009 pagina 6

3.1.2.d La proiezione adottata a base della pianificazione Il quadro sinottico contenete gli esiti delle proiezioni formulate dalle diverse fonti, evidenzia come il dato centrale ISTAT sia allineato con l ipotesi 1 regionale (fecondità costante, andamento migratorio più basso) e che, a sua volta, rappresenta la stima in aumento più vicina al dato del vigente Piano. La proiezione regionale identificata con ipotesi 1, pare, pertanto, quella più idonea ad interpretare, ai fini pianificatori, quel compromesso fra la necessità di evitare il rischio di un sottodimensionamento degli impianti, e di assumere una scelta cautelativa in riferimento alle aspettative di ricavo. fonte PIANO VIGENTE POPOLAZIONE RESIDENTE - SINOTTICO PROIEZIONI DEMOGRAFICHE anno base per la produzione del dato orizzonte di proiezione 1991/2001 elaborazione 2007 2033 valore unico 378.243 popolazione ISTAT popolazione residente 1/1/2007 2031 basso centrale alto 369.130 388.607 407.487 REGIONE dati aggiornati 2011 2030 Ipotesi 1 Ipotesi 2 Ipotesi 3 Ipotesi 4 388.000 402.407 392.631 407.290 Per tale scenario, si riporta, di seguito, la quantificazione a livello comunale. pagina 7

POPOLAZIONE AL 2030 - ELABORAZIONE REGIONE LOMBARDIA (ipotesi 1) comune popolazione comune popolazione comune popolazione Acquanegra Cremonese 1.118 Derovere 271 Quintano 1.128 Agnadello 5.114 Dovera 4.567 Ricengo 2.788 Annicco 2.659 Drizzona 500 Ripalta Arpina 1.302 Azzanello 722 Fiesco 1.559 Ripalta Cremasca 3.464 Bagnolo Cremasco 5.867 Formigara 1.286 Ripalta Guerina 431 Bonemerse 2.401 Gabbioneta Binanuova 1.495 Rivarolo del Re ed Uniti 1.820 Bordolano 592 Gadesco Pieve Delmona 2.211 Rivolta d'adda 9.069 Cà d'andrea 450 Genivolta 1.290 Robecco d'oglio 1.763 Calvatone 1.265 Gerre dè Caprioli 1.954 Romanengo 3.379 Camisano 1.460 Gombito 679 Salvirola 1.573 Campagnola Cremasca 772 Grontardo 1.472 San Bassano 2.527 Capergnanica 2.539 Grumello Cremonese ed uniti 1.847 San Daniele Po 1.159 Cappella Cantone 618 Gussola 3.451 San Giovanni in Croce 2.752 Cappella dè Picenardi 350 Isola Dovarese 990 San Martino del Lago 463 Capralba 2.855 Izano 2.842 Scandolara Ravara 1.304 Casalbuttano ed uniti 3.603 Madignano 2.856 Scandolara Ripa d'oglio 379 Casale Cremasco - Vidolasco 2.518 Malagnino 1.765 Sergnano 4.509 Casaletto Ceredano 1.475 Martignana Po 2.323 Sesto ed uniti 2.588 Casaletto di Sopra 621 Monte Cremasco 2.354 Solarolo Rainerio 1.171 Casaletto Vaprio 2.268 Montodine 2.772 Soncino 6.937 Casalmaggiore 18.538 Moscazzano 1.003 Soresina 11.681 Casalmorano 1.082 Motta Baluffi 1.026 Sospiro 2.697 Castel Gabbiano 451 Offanengo 6.426 Spinadesco 1.489 Casteldidone 491 Olmeneta 1.108 Spineda 579 Castelleone 10.129 Ostiano 2.381 Spino d'adda 10.281 Castelverde 5.958 Paderno Ponchielli 1.359 Stagno Lombardo 1.499 Castelvisconti 298 Palazzo Pignano 4.303 Ticengo 402 Cella Dati 556 Pandino 10.933 Torlino Vimercati 410 Chieve 3.313 Persico Dosimo 4.984 Tornata 438 Cicognolo 818 Pescarolo ed uniti 1.352 Torre dè Picenardi 1.612 Cingia dè Botti 1.147 Pessina Cremonese 684 Torricella del Pizzo 781 Corte dè Cortesi con Cignone 1.443 Piadena 3.323 Trescore Cremasco 4.240 Corte dè Frati 1.607 Pianengo 2.536 Trigolo 1.396 Credera Rubbiano 1.663 Pieranica 1.653 Vaiano Cremasco 4.307 Crema 32.747 Pieve d'olmi 1.135 Vailate 5.626 Cremona 70.323 Pieve San Giacomo 2.205 Vescovato 4.289 Cremosano 2.121 Pizzighettone 5.513 Volongo 426 Crotta d'adda 843 Pozzaglio ed uniti 1.364 Voltido 377 Cumignano sul Naviglio 397 TOTALE: 388.000 N.B. i comuni i Gabbioneta Binanuova e Gadesco Pieve Delmona non sono valorizzati nel DB regionale disaggregato, ma solo nel totale provinciale. I dati sono stati desunti tramite idonee elaborazioni 3.1.2.e La popolazione non residente La presenza di popolazione non residente appare di scarso rilievo nel territorio Cremonese. Pertanto, non ritenendo necessario svolgere approfondimenti specifici, si sono confermate le stime previsionali complessive formulate nel Piano d Ambito vigente, che ha ripreso i contenuti del Piano Regionale di Risanamento delle Acque per il dimensionamento dei fabbisogni infrastrutturali al 2016, e si è assunto che l incidenza percentuale di queste componenti possa rimanere invariata nel tempo. Per ragioni di semplicità è stata anche assunta l ipotesi che tale incidenza si applichi in ugual misura in tutti i comuni. Le ipotesi, certamente assai approssimative, influenzano però i risultati complessivi in misura modesta e rientrano nei margini di errore statistico relativi a questo tipo di stime. I valori di riferimento, risultano i seguenti, in riferimento alla popolazione residente: pagina 8

popolazione stabile non residente: (ospiti di ospedali, caserme, collegi, ecc. non compresi tra gli abitanti residenti): 0,76% popolazione fluttuante: si deve considerare secondo le indicazioni regionali soltanto quella con pernottamento (alberghi, ecc.): 0,80% Per quanto riguarda la modesta frazione della popolazione senza pernottamento, diversa dagli addetti alle attività produttive, è stata assunta in assenza di dati precisi una incidenza media dello 0,5%. 3.1.2.f Gli addetti alle attività lavorative Secondo le indicazioni regionali i consumi idrici per uso potabile e sanitario degli addetti alle attività lavorative vanno calcolati utilizzando specifici valori standard, anche se risulta praticamente impossibile rilevare sul campo questo dato di consumo, separandolo dal consumo complessivo misurato ai contatori delle utenze non domestiche. Si deve peraltro osservare che il dato sugli addetti alle diverse attività è agevolmente reperibile, in forma aggregata e disaggregata, aggiornato al 31/12/2012, presso la Camera di Commercio. Addetti alle imprese attive per sezione di attività (Fonte: InfoCamere - dati al 31 dicembre) Sezione di attività economica ATECO 2007 2012 Agricoltura, silvicoltura pesca 7.647 Estrazione di minerali da cave e miniere 158 Attività manifatturiere 28.627 Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz.ionata 232 Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti 587 Costruzioni 10.532 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli 14.394 Trasporto e magazzinaggio 3.486 Attività dei servizi alloggio e ristorazione 6.541 Servizi di informazione e comunicazione 1.340 Attività finanziarie e assicurative 1.467 Attività immobiliari 2.454 Attività professionali, scientifiche e tecniche 1.868 Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 3.209 Istruzione 637 Sanita' e assistenza sociale 5.478 Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 1.079 Altre attività di servizi 2.478 Imprese non classificate 56 Totale 92.270 pagina 9

Si evidenzia un lieve calo, ma una sostanziale congruità, rispetto al valore utilizzato per il Piano d Ambito del 2007, e risalente al 2001, che indicava circa 100.000 addetti. Il dato disaggregato su base comunale, è desumibile anche dal database georeferenziato delle attività produttive 2008, che evidenzia, per le attività idroesigenti ed idroinquinanti, un dato complessivo attestato ancora intorno a 100.000 addetti. Come valore di base per la determinazione del fabbisogno attuale, si è ritenuto opportuno adottare il dato più recente già evidenziato, tratto dal Compendio statistico della provincia di Cremona (a cura della Camera di Commercio. Si deve peraltro rilevare che non è necessario effettuare una proiezione di tale dato sino all orizzonte di Piano, in quanto in quanto i Criteri regionali indicano una diversa metodologia per la stima dei fabbisogni idrici per uso potabile e sanitario degli addetti dei futuri insediamenti ad uso lavorativo, fondata sulle superfici insediative utilizzate. Tale valutazione, peraltro risulta piuttosto aleatoria, sia per la variabilità degli strumenti urbanistici (sono in via di approvazione i nuovi PGT), sia per la scarsa probabilità che tutte le aree classificate come produttive o artigianali/commerciali, vengano effettivamente infrastrutturale nell orizzonte di Piano. Una prima stima si è basata sul dato contenuto nel Mosaico informatizzato degli strumenti urbanistici pubblicato nel 1999, ed è stata effettuata sommando, per quanto riguarda il fabbisogno potabile e sanitario degli addetti futuri, le aree di tipo produttivo (codici 151, 152, 153, 201, 202) classificate come espansione, trasformazione, recupero ed un valore pari a metà delle non classificate: il totale ottenuto è pari a 1995 ettari ancora da insediare. Per quanto riguarda le aree già insediate, il dato (ancorchè non necessario per definire il fabbisogno attuale, basato sugli addetti), è stato determinato sommando le aree corrispondenti agli stessi codici, classificate come consolidato ed un valore pari a metà delle non classificate: il totale ottenuto è pari a 1505 ettari già insediati. Complessivamente, al 2031 si stima un estensione delle aree produttive pari a 3.500 ettari. Tale stima ha il vantaggio di risultare disaggregata a livello comunale. Al fine però di affinare il dato circa le superfici non classificate, si è consultato il capitolo 3 del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approvato nel 2003 e modificato nel 2008: la tabella 3.15 evidenzia, a livello provinciale, una superficie classificata come industriale già utilizzata pari a 19.016.089 metri quadri, cioè circa 1.900 ettari, su un totale dei circa 3.282 ettari industriali previsti totali. Pertanto, i valori finali adottati, dopo una riparametrizzazione del dato totale sui comuni, è quello di un valore di aree già insediate pari a 1900 ettari ed uno di nuove espansioni pari a 1.600, per un totale di 3.500 ettari, più cautelativo rispetto ai 3.280 del PTCP. pagina 10

Inoltre, vale la pena di osservare che ai fini della pianificazione a livello d Ambito del fabbisogno per usi potabili e sanitari, il dato degli addetti va utilizzato con attenzione: infatti non rilevandosi né prevedendosi, significativi flussi di lavoratori verso l Ambito da altri Ambiti, e non essendo disponibili dati a riguardo, i consumi in esame si possono ritenere già in gran parte computati in quelli valorizzati in quanto gli addetti sono residenti. Al fine, comunque, di non sottostimare tale componente, si è ipotizzata una quota, pari al 25%, di addetti (e relativi consumi) non computati fra i residenti. L assunto della pianificazione vigente è pari al 30%, ma alla luce del tipo di impresa attiva nel territorio (il 90% ha meno di 9 addetti, ed è tipicamente locale) e di altre considerazioni in merito all attrattività del territorio, la stima pare eccessiva. Tale ipotesi è adottata ai fini del dimensionamento del volume di captazione, mentre per quanto riguarda il calcolo del carico degli agglomerati al fine del dimensionamento del trattamento, l apporto inquinante degli addetti si considera già assorbito dalla stima del carico inquinante civile ed industriale secondo gli standard specifici. 3.1.3 Le dotazioni idriche 3.1.3.a Gli standard regionali La D.G.R. n 7/12577 del 28 marzo 2003 indica come riferimento per il calcolo delle dotazioni idriche il documento Criteri di pianificazione in rapporto alla gestione delle risorse idriche lombarde, adottato dalla Regione per la revisione del P.R.R.A. Gli standard ivi contenuti sono stati confermati dal Piano di Tutela ed Uso delle Acque. E di fondamentale importanza sottolineare che i Criteri Regionali forniscono dotazioni standard da intendersi come valori massimi e riferite ai volumi idrici che comprendono le perdite in rete. Gli standard massimi ( lordi ) per i fabbisogni potabili e sanitari espressi in litri/ab.d sono i seguenti: 1. popolazione residente - fabbisogno base : 200 - consumi urbani e collettivi (per classe demografica riferita ai residenti): P < 5.000 60 5.000 < P < 10.000 80 10.000 < P < 50.000 100 50.000 < P < 100.000 120 2. popolazione stabile non residente 200 3. popolazione fluttuante non residente 200 4. popolazione senza pernottamento 80 pagina 11

Quest ultimo standard si applica agli addetti alle attività lavorative ed ad altre tipologie di popolazione che non pernotta. Lo standard per gli addetti dei futuri insediamenti lavorativi (industriali, artigianali, zootecnici, commerciali e simili) è di 20 mc/giorno*ha. Le superfici vanno calcolate col metodo indicato nei Criteri Regionali (pag. 49). Lo standard per i fabbisogni produttivi delle attività industriali e zootecniche è pari a 36 mc/giorno*ha (punto 1.2 dei Criteri regionali). Il fabbisogno globale di queste attività, appagabile da pubblici acquedotti, non deve superare in ogni caso il 20% dei complessivi fabbisogni medi annui potabili e sanitari, erogati dagli stessi acquedotti (è ammessa deroga soltanto per gli usi produttivi che richiedono acqua potabile). Per la determinazione delle superfici si applica la medesima metodologia di cui al precedente capoverso (Criteri Regionali, pag. 49) I Criteri Regionali non precisano esplicitamente se lo standard indicato comprenda anche i fabbisogni produttivi delle attività artigianali. Nella stima dei fabbisogni idrici, questi ultimi fabbisogni sono stati considerati come inclusi nello standard, come del resto ipotizzato dagli estensori del P.R.R.A.. Rimangono infine da prendere in considerazione gli standard relativi alle portate di punta: giorno di massimo consumo e punta oraria: fabbisogni del giorno di massimo consumo: si applica ai fabbisogni medi annui un coefficiente di incremento in relazione alla classe demografica dell intero acquedotto, per le categorie: a) popolazione residente, b) popolazione stabile non residente e c) popolazione fluttuante. Nell ambito Cremonese si può ritenere che tutti gli schemi idrici sia comunali che intercomunali (eccettuato il capoluogo) servano meno di 50.000 abitanti; pertanto essi appartengono alla prima classe demografica e si applica il coefficiente 1,5. A Cremona città si applica il coefficiente 1,4. Nessun incremento è previsto invece per le altre categorie d) popolazione senza pernottamento, compresi addetti attuali alle attività lavorative, e) addetti ad attività lavorative future, 1.2) fabbisogni produttivi; portata di punta oraria: si applica un coefficiente di incremento della portata media giornaliera del giorno di massimo consumo, per le categorie a), b), c) già elencate. Tale coefficiente è correlato alla classe demografica dell intero acquedotto ed assume gli stessi valori del caso precedente (1,4 per il capoluogo, 1,5 per tutti gli altri comuni). Per le altre categorie d), e), 1,2) si divide il fabbisogno giornaliero per non meno di 10 ore al giorno. pagina 12

3.1.4 La situazione attuale La situazione attuale, come già riportato al paragrafo 2.4.2.c del capitolo 2, è la seguente: VARIABILI E INDICATORI DI INTERESSE - valori anno 2012 ID Variabile unità di misura valore descrizione / formule PR popolazione residente abitanti 361.812 AS abitanti serviti abitanti 331.387 a volume captato = immesso in rete di adduzione milioni mc / anno 43.113.518 r volume immesso in rete di distribuzione milioni mc / anno 40.573.595 Censimento Provincia di Cremona anno 2012 stesso rapporto fra residenti e serviti in copetura 2011 = 0,91591 Determina AEEG n. 5/2014 - anno 2012 Determina AEEG n. 5/2014 - anno 2012 c1 volume erogato milioni mc / anno 30.992.098 Dato Gestore 2012 c volume fatturato milioni mc / anno 29.734.317 g volume fatturato uso domestico milioni mc / anno 21.111.365 h volume fatturato usi non domestici milioni mc / anno 8.622.952 Determina AEEG n. 5/2014 - anno 2012 Ricavato da DB Gestori: volume domestico 71% Ricavato da DB Gestori: volume non domestico 29% DOTAZIONI IDRICHE ID Indicatore / Descrizione Unità di misura Valore Formula b dotazione lorda complessiva litri/ab.d 356 b=a/as*365 o dotazione idrica litri/ab.d 256 o = c1/as m dotazione netta per consumi domestici litri/ab.d 175 m=g/as PERDITE ID Indicatore / Descrizione Unità di misura Valore Formula p1 p2 perdite dispersione in adduzione e acque di processo perdite dispersione in distribuzione e acqua non venduta milioni mc / anno 2.539.923 a - r milioni mc / anno 9.581.497 r - c1 p3 perdite di rete milioni mc / anno 12.121.420 a - c1 = p1 + p2 p4 volume perso per mancata fatturazione milioni mc / anno 1.257.781 c1 - c p5 perdite totali milioni mc / anno 13.379.201 a - c = p1 + p2 + p4 p3% perdite di rete % % 28,1% p3 / a p5% perdite totali % % 31,0% p5 / a p6% perdite totali nette % % 26,7% 1 - c / r pagina 13

il volume captato, rappresenta il volume totale prelevato dall ambiente; il volume immesso in adduzione, rappresenta il volume immesso nella rete di adduzione e coincide col valore del volume captato, a meno di volumi di acqua acquistata o ceduta, che, nel caso specifico, si annullano; la dotazione lorda complessiva, è il rapporto fra il volume immesso in adduzione (pertanto destinata a tutti gli usi) e la popolazione residente servita; il volume erogato, rappresenta il volume mediamente messo a disposizione dell utenza collegata alla rete di distribuzione: è la somma del volume fatturato (nell Ambito è stato abolito il minimo impegnato) e non fatturato (perdite apparenti, quali: ammanchi di acqua dovuti ad allacciamenti abusivi, manomissioni dei contatori, errate letture dei contatori, errori di misura dei contatori, ecc.). Si tratta di un volume già al netto delle perdite fisiche; il volume fatturato, rappresenta il volume comunque misurato, base per la tariffazione del servizio all utenza; il dato di perdite in rete, è, in base alla definizione della DGR 12577/2003, la differenza fra l immesso in rete (di adduzione) e l erogato; il dato sulle perdite totali, è calcolato come differenza fra il captato ed il fatturato, somma di tutte le perdite fisiche ed apparenti in qualunque sezione dell impianto di acquedotto; il volume di acqua non venduta, rappresenta il volume utilizzato nell'anno di riferimento per manutenzione e servizi negli impianti/condotte in riferimento alla distribuzione, nonché gli sfiori dai serbatoi di compenso: dal computo sono escluse le perdite (apparenti e reali); il dato relativo alle perdite nette, si riferisce alle perdite al netto dei consumi di acqua per usi tecnologici presso i potabilizzatori; come riportato al capitolo 2 (2.4.2.b), lo stesso indicatore calcolato con i volumi fatturati 2012, comporta un valore di perdite e pari a 26,7% il dato sui consumi non domestici, rappresenta la quota di volume erogato, non utilizzato dalle utenze domestiche: tale valore è confrontabile con l indicazione regionale per cui il fabbisogno globale di queste attività, appagabile da pubblici acquedotti, non deve superare in ogni caso il 20% dei complessivi fabbisogni medi annui potabili e sanitari, erogati dagli stessi acquedotti (è ammessa deroga soltanto per gli usi produttivi che richiedono acqua potabile). Tale valore è superiore, e pari al 29% circa, ma si deve tener conto della rilevanza delle industrie alimentari sul territorio, del fatto che all interno di questa quota sono ricompresi i consumi degli addetti alle attività industriali ed agricole, da classificarsi tra quelli potabili e sanitari, e, in ogni caso, della necessità di svolgere approfondimenti sulle modalità sin qui adottate dai diversi gestori per classificare i tipi di utenza; pagina 14

il dato relativo alla dotazione netta per consumi domestici, indica l effettiva disponibilità, al netto delle perdite: considerato che l allegato 8 (punto 8.2.1) al DPCM 4/3/1996 richiede, come valore minimo, un quantitativo di 150 litri/ab.d quale dotazione idrica procapite giornaliera sempre disponibile alla consegna, il valore registrato è ampiamente adeguato; il dato di dotazione idrica, secondo la definizione fornita dalla DGR 12577 del 28/3/2003, è calcolato come rapporto fra il volume erogato e la popolazione servita. Tale valore acquista particolare rilevanza nel calcolo che verrà successivamente effettuato per determinare il volume teorico effettivo da erogare, nello scenario in cui si prevede di mantenere lo stesso valore per lo sviluppo del Piano. Fra l altro, si osserva che, allo stato attuale, ad una dotazione lorda (immesso / serviti) di 356 litri/ab.d, corrisponde una dotazione idrica (erogato / serviti di 256 litri/ab.d). Ad oggi, però, l erogato è maggiore del fatturato di 1,3 ML di mc/anno (si registrano perdite queste come apparenti in distribuzione, pari al 4,2% dell erogato), con dotazione idrica sul fatturato (fatturato / serviti) pari a circa 245 litri/ab.d. All orizzonte di Piano, si ipotizza erogato = fatturato: pertanto, nella individuazione degli obiettivi di servizio, la dotazione lorda futura è opportuno sia tarata sul mantenimento, o miglioramento della dotazione di 245 litri/ab.d al fine di produrre un tendenziale risparmio della risorsa pur mantenendo lo scenario base a Dotazione Idrica costante pari a 256 litri/ab.d. Alla luce dei dati esposti, emerge una obiettiva difficoltà a confrontare lo stato di fatto con l indicazione su dotazioni e fabbisogni che la Regione definisce come al precedente paragrafo 3.1.3.a: tali valori, ripresi dal Piano Regolatore Generale degli Acquedotti (P.R.G.A.) del marzo 1967 (approvato con DPR del 3/8/1968, ex L. 4 febbraio 1963, n. 129), hanno infatti una validità a livello di dimensionamento (da non superare per preservare la risorsa): il confronto, a posteriori, potrebbe essere effettuato calcolando il rapporto fra il volume messo a disposizione dell utenza nel suo complesso (erogato) e la popolazione servita, ovvero col valore di dotazione idrica, di 256 litri/ab.d. 3.1.5 I fabbisogni lordi previsti all orizzonte di Piano (anno 2033) La stima dei fabbisogni medi annui di risorse idriche da captare è effettuata sulla base della proiezione demografica selezionata e delle dotazioni standard, previste come volumi massimi di dimensionamento dai Criteri di Pianificazione Regionale più volte citati. Si ritiene utile evidenziare che, essendo la differenza fra il quantitativo di acqua captato e addotto non rilevante (soprattutto se vista in ottica di pianificazione a lungo periodo con i margini di pagina 15

incertezza intriseci a questo tipo di previsioni), si è considerato il volume ottenuto applicando gli standard regionali come captazione, così come letteralmente riportato nei suddetti criteri. 3.1.6 I fabbisogni lordi medi al 2033 I fabbisogni potabili, sanitari ed industriali soddisfacibili medi annui previsti al 2033 per l intero ambito riferiti come detto agli standard regionali, risultano i seguenti (valori arrotondati in milioni di metri cubi, il dettaglio è disponibile in allegato): quadro riassuntivo del fabbisogno per tipo di utenza milioni di metri cubi a Popolazione residente: fabbisogno base 28,32 a' Consumi urbani e collettivi 11,78 b Popolazione stabile non residente 0,22 c Popolazione fluttuante 0,23 d Popolazione senza pernottamento 0,06 d' Addetti ad attività lavorative già insediate 0,67 e Addetti ad attività lavorative future 1,46 FABBISOGNI TOTALI POT. E SANITARI 42,74 f fabbisogno per uso industriale soddisfacibile (20%) 8,55 FABBISOGNI TOTALI 51,29 Il valore sub a) è stato calcolato applicando alla popolazione prevista lo standard regionale di 200 litri/ab.d. Il valore sub a ) è stato calcolato applicando lo standard regionale, variabile da 60 litri/ab.d a 120 litri/ab.d in base alla classe demografica di ciascun comune. Il valore sub b) è stato ottenuto applicando alla popolazione prevista (0,76% della popolazione residente) lo standard regionale di 200 litri/ab.d; Il valore sub c) è stato ottenuto applicando alla popolazione prevista (0,8% della popolazione residente) lo standard regionale di 200 litri/ab.d; il valore sub d) è stato ottenuto applicando alla popolazione prevista (0,5% della popolazione residente) lo standard regionale di 80 litri/ab.d; il valore sub d ) è stato ottenuto applicando al 25% degli addetti attuali lo standard regionale di 80 litri/ab.d: il valore sub e) è stato calcolato con le seguenti ipotesi: pagina 16

- standard regionale ridotto del 50% al valore di 10 mc/g*ha: esso corrisponde ad una previsione di 125 nuovi addetti per ettaro di superficie industriale insediata ex-novo ed appare più adeguato rispetto al valore di 250 addetti/ha che risulterebbe dal valore pieno dello standard. - attuazione entro il 2033 della superficie stimata come descritto al precedente paragrafo 3.1.2.d. Tale stima si può ritenere comprensiva del fabbisogno potabile e sanitario degli addetti alle attività agricolo-zootecniche; - conservazione dell ipotesi che solo il 25% dei nuovi addetti non sia residente; - il valore sub f) è stato calcolato tenendo conto delle prescrizioni contenute nei Criteri Regionali di Pianificazione, secondo i quali l entità globale dei fabbisogni medi annui ad uso industriale e zootecnico soddisfatti dai pubblici acquedotti non può superare il 20% dei complessivi fabbisogni medi annui potabili e sanitari. Riguardo al soddisfacimento dei fabbisogni produttivi, il volume idrico di circa 8,55 milioni di metri cubi annui complessivamente disponibile come massimo applicando i Criteri regionali, corrisponde a circa 7 mc./ha.d, in corrispondenza dei circa 3.500 ettari di aree produttive. Anche ammettendo che la dotazione standard regionale di 36 mc/ha.d possa essere sovrastimata (probabilmente in media lo è), è evidente che la maggior parte dei fabbisogni idrici delle attività genericamente produttive, dovrà essere soddisfatta ricorrendo ad altre modalità di approvvigionamento. Pur non esistendo dati precisi in proposito, è peraltro facile presumere che lo squilibrio tra fabbisogni per usi produttivi e volumi erogati dai pubblici acquedotti sia presente anche nella situazione attuale, in misura non meno consistente. La Metodologia Regionale suggerisce che venga valutata, per fronteggiare il fabbisogno per usi produttivi che i pubblici acquedotti non possono soddisfare, la opportunità di ricorrere a reti duali, che riforniscano di acqua di qualità inferiore le utenze industriali e zootecniche. In proposito va però osservato che sino a questo momento queste utenze hanno colmato i propri fabbisogni mediante prelievi diretti di risorse quasi sempre sotterranee, senza peraltro incontrare problemi di particolare rilievo. Stante anche la notevole entità degli investimenti necessari per lo sdoppiamento delle reti, si ritiene che una decisione del genere possa essere quantomeno differita. La situazione di questi consumi dovrà però essere attentamente monitorata, ed essere oggetto di verifica in occasione dei periodici aggiornamenti del Piano d Ambito. 3.1.7 Le portate di punta al 2033 I Criteri Regionali di pianificazione, già citati, indicano la metodologia da impiegare per la stima del fabbisogno del giorno di massimo consumo al 2033, riferita a ciascun acquedotto. Si applica un coefficiente di incremento (che assume per Cremona il valore 1,4 e per tutti gli altri comuni il pagina 17

valore 1,5) ai consumi medi annui relativi alle categorie: fabbisogno base, consumi collettivi, popolazione stabile non residente e popolazione fluttuante. Nessun incremento è invece previsto per le rimanenti categorie: popolazione senza pernottamento, compresi addetti alle attività lavorative, addetti dei futuri insediamenti produttivi, fabbisogni ad uso industriale e zootecnico. I relativi conteggi, comune per comune, sono riportati negli allegati. Per la stima della portata di punta oraria al 2033, si adotta un ulteriore incremento (coefficienti 1,4 ed 1,5 analoghi ai precedenti) delle portate del giorno di massimo consumo, per le stesse categorie elencate al primo capoverso. Per le altre si divide invece la portata giornaliera per il fattore 10, corrispondente a 10 ore al giorno di esercizio. Anche in questo caso i risultati dei calcoli sono riportati negli allegati. 3.1.8 Osservazioni La seguente tabella riporta i dati proiettati al 2030 dalla pianificazione approvata nel 2007 e quelli a seguito dell aggiornamento. FABBISOGNI FUTURI - CONFRONTO CON LA PIANIFICAZIONE 2007 VOCI unità di misura Piano d'ambito 2007 (2030) aggiornamento 2013 (2033) Popolazione residente 2033 abitanti 372.317 388.000 nuove aree espansione industriale ettari 1.110 1.600 percentuale di addetti non residenti % 30% 25% a) Popolazione residente: fabbisogno base milioni mc/anno 27,18 28,32 a') Consumi urbani e collettivi milioni mc/anno 11,12 11,78 b) Popolazione stabile non residente milioni mc/anno 0,21 0,22 c) Popolazione fluttuante milioni mc/anno 0,22 0,23 d) Popolazione senza pernottamento milioni mc/anno 0,05 0,06 d') Addetti ad attività lavorative già insediate milioni mc/anno 0,88 0,67 e) Addetti ad attività lavorative future milioni mc/anno 1,22 1,46 FABBISOGNI TOTALI FUTURI POTABILI E SANITARI milioni mc/anno 40,87 42,74 f) fabbisogno per uso industriale soddisfacibile (20%) milioni mc/anno 8,17 8,55 FABBISOGNI TOTALI FUTURI milioni mc/anno 49,05 51,29 Dotazione lorda futura (fabbisogno totale / popolazione residente 2033) litri/ab.d 361 362 Si evidenzia come, in estrema sintesi, l incremento che si registra sia fondamentalmente dovuto alla diversa valorizzazione della popolazione all orizzonte di pianificazione: tale evidenza è peraltro misurata dalla dotazione lorda, che sostanzialmente mantiene lo stesso valore intorno ai 360 litri abitante giorno. pagina 18

3.1.9 Previsione dei volumi da erogare Tutti i valori di fabbisogno idrico riportati nelle pagine precedenti costituiscono, come più volte sottolineato, gli obiettivi massimi, ai quali si dovrà fare riferimento soprattutto per il dimensionamento di reti ed impianti comunali. Per la previsione dei volumi erogati ( erogabili ), da utilizzare per la pianificazione economicofinanziaria, occorre però adottare un criterio sufficientemente prudenziale onde evitare una sovrastima dei ricavi prospettici. In tale direzione, come già accennato al precedente paragrafo dedicato, si è definita anche la proiezione demografica. E inoltre opportuno osservare che all orizzonte della pianificazione il volume erogato è assunto coincidente col volume fatturato, essendo questa sovrapposizione indicativa di una tensione ad eliminare le inefficienze legate al parco contatori obsoleti ad errate letture o all abusivismo. Sulla base delle suddette considerazioni, si sono sviluppate tre ipotesi: due supportate da appositi scenari (scenario massimo, scenario minimo) ed una consistente in un assunzione improntata alla minimizzazione del rischio di sovrastima (scenario incremento zero). Un importante parametro da considerare ai fini della definizione dei valori in esame, è quello delle perdite obiettivo all orizzonte di Piano, a partire dalla situazione attuale. Come già precedentemente accennato, e come verrà successivamente ripreso nel capitolo dedicato ai livelli di servizio obiettivo, essendo allo stato attuale l erogato non coincidente col fatturato, pare più in linea con la definizione di perdite totali utile ad indirizzare lo sforzo del Gestore a migliorare l efficienza in tutte le diverse fasi del servizio (potabilizzazione, adduzione, distribuzione, servizio contatori, prevenzione abusivismo, prevenzione, ricerca e diminuzione delle perdite ) il calcolo delle stesse come rapporto fra il volume immesso in rete di adduzione (43,1 milioni di mc/anno) ed il volume fatturato (29,7 milioni di mc/anno), comprendendo sia le perdite fisiche sia quelle apparenti. Tale valore è attualmente intorno al 31%. Tale valore risulta allineato (e leggermente migliore) con quello registrato nella pianificazione 2007, pari al 32%. Ai fini della costruzione degli scenari, si è ritenuto ragionevole mantenere una riduzione delle perdite (nell accezione sopra indicata) percentualmente coincidente con la previsione del Piano 2007 (dal 32% al 25%). Un approfondimento in materia è reperibile al successivo paragrafo 3.2.5.c. Altro aspetto rilevante da considerare è la popolazione che effettivamente potrà essere raggiunta dall acquedotto: l obiettivo (come si vedrà in seguito nel capitolo dedicato) è quello di raggiungere la massima estensione del servizio, interessando non solo tutta la popolazione residente in centri oltre i 50 abitanti (obiettivo già pressoché raggiunto, come evidenziato dal dato di copertura pagina 19

tecnica già al 99,02% - vedi paragrafo 2.5.1 del capitolo 2), ma anche la maggior parte possibile (tecnicamente ed economicamente) della popolazione residente in case sparse (attualmente 23.287 abitanti vedi paragrafo 2.5.2, immaginati costanti nell orizzonte pianificatorio). In mancanza di studi mirati, che saranno richiesti al Gestore, si deve ipotizzare, data l elevata dispersione sul territorio di tali entità, che, ragionevolmente, non oltre 1/3 di tale popolazione potrà essere raggiunta, e che, pertanto, circa 15.525 abitanti (al termine di Piano) non saranno serviti. Tale valore, rapportato ai 388.000 residenti al 2033, porta a calcolare in 372.475 gli abitanti raggiungibili, pari a 96,0% di residenti. 3.1.9.a Scenario massimo, minimo, incremento zero Lo scenario massimo è stato costruito ipotizzando di riservare ad ogni abitante il massimo della dotazione idrica di dimensionamento degli acquedotti consentita dalle indicazioni regionali: 1. popolazione residente - fabbisogno base : 200 - consumi urbani e collettivi (per classe demografica riferita agli abitanti residenti): P < 5. 60 5.000 < P < 0.000 80 10.000 < P < 50.000 100 50.000 < P < 100.000 120 2. popolazione stabile non residente 200 3. popolazione fluttuante non residente 200 4. popolazione senza pernottamento 80 Lo scenario minimo è stato costruito ipotizzando di riservare per tutto l orizzonte pianificatorio all abitante lo stesso valore attuale di dotazione idrica, ottenuta dividendo il volume erogato attuale di calcolo (30,6 milioni di mc/anno a livello di Ambito) per la corrispondente popolazione servita, pari a 327.512). La dotazione idrica è assunta pari a 256 litri/ab.d e contiene il consumo per: Popolazione residente Consumi urbani e collettivi Popolazione stabile non residente Popolazione fluttuante Popolazione senza pernottamento Addetti ad attività lavorative già insediate Addetti ad attività lavorative future pagina 20