SELETTIVITA' DEGLI ATTREZZI DA PESCA CARATTERISTICHE DEI SISTEMI DI PESCA: CIRCUIZIONE I più usati attrezzi da circuizione sono: il cianciolo per il pesce azzurro (acciughe e sardine) e la tonnara volante (Tunnidi e Sgombridi), di questa ultima esistono delle varianti locali adatte, per dimensioni e per allestimento, alla cattura di giovani pelagici come corifene, ricciole, pesce pilota, etc. oppure modelli di dimensioni più ampie per la pesca del tonno, da maggio a giugno nel Canale di Sicilia. Reti per la pesca di alici, sarde, costardelle, cicerelli e alaccie: il cianciolo Queste reti vengono utilizzate da natanti di notevoli dimensioni (100 t di stazza e 400 CV di potenza), sono chiamate dai pescatori lampare o ciancioli. Le reti hanno lunghezze di circa 1 km e altezze fino a 300 m. Le reti, di forma rettangolare, sono appesantite sul lato inferiore da una serie di piombi e sul lato superiore presentano dei galleggianti. La pesca avviene di notte tramite un motopeschereccio e due o tre piccole barche munite di sorgenti luminose che hanno lo scopo di attirare i banchi di pesce azzurro. A questo punto il motopeschereccio, coadiuvato da una delle barche più piccole circonda il banco con la rete; questa infine viene chiusa sul lato inferiore e salpata a bordo. La maglia minima consentita dalla legge è di 10 mm di lato. Reti da circuizione per la pesca dei tunnidi o tonnara volante La tonnara volante è la pesca d altura per eccellenza del Canale di Sicilia. Le imbarcazioni che operano in questo settore, oltre ad essere fornite di strumentazione tecnologica ad alto livello, quali girobussola, sistemi GPS con plotter, fish fynder orizzontali (Sonar) e verticali (echosounder), possono imbarcare fino a 25 persone. I motopescherecci sono in tutto per tutto delle navi, sia per l accoglienza di personale, sia per le stive che riescono a contenere quantitativi di tonni dell ordine delle decine di tonnellate e più. Una pratica ora vietata prevede il supporto di un aereo mobile per la ricerca del banco di tonni. Una volta individuato il banco, l aeromobile ne comunica la posizione alle imbarcazioni che raggiunto il posto svuotano le celle frigo delle casse di alaccie conservate appositamente per questa fase. Il banco una volta avvicinato viene trattenuto in prossimità dell imbarcazione grazie al riversamento continuo di casse di pesce esca (alaccie o sarde) che galleggiando e disperdendosi nella colonna d acqua alimentano l intero banco. Quando gli strumenti di bordo confermano l addensamento compatto del banco, viene calata la rete a circuizione che richiudendosi del banco cattura la risorsa. Gli argani a questo punto recuperano l eccesso, fino ad arrivare al pezzale, dove i tonni dimenandosi giungono a morte. A questo punto gru montate a bordo e dotte di cavi con cappi vengono utilizzate per salpare la risorsa dal pezzale. Questa una volta a bordo viene processata secondo i dettami del mercato e conservata nella cella frigo. Una volta fatto il carico uno dei due motopescherecci rimane in mare per la successiva fase di avvistamento, mentre l altro rientra a Mazara scarica il prodotto, carica i pesci esca e riparte per la zona dove l aeromobile sta effettuando le nuove ricerche. La rete raggiunge 2-3 km di lunghezza e 400 di altezza e ha maglie di 70-120 mm di lato.
Selettività ed impatto ambientale delle reti a circuizione Le reti a circuizione sono generalmente considerate reti abbastanza selettive soprattutto quando vengono calate su banchi precedentemente individuati ed identificati. Anche le catture di specie accessorie o di materiale vario di fondo sono di solito piuttosto esigue. Non si hanno notizie di catture con queste reti di specie marine protette quali mammiferi o tartarughe in Mediterraneo, mentre non si può dire altrettanto per l'atlantico in cui queste specie rimangono imprigionate nelle reti a circuizioni più grandi. Tuttavia, considerando le caratteristiche delle reti, se si prendono le dovute precauzioni, nel caso di catture accidentali di specie protette esse possono essere liberate dalle maglie delle reti senza danni. Per ciò che concerne l'impatto sul fondo queste reti non ne presentano affatto, dato che normalmente non arrivano a toccare il fondo. In qualche zona poco profonda può capitare che, calando le reti a circuizione molto grandi, il cavo di chiusura strascichi sul fondo. Si tratta però di casi eccezionali ed occasionali, dato che lo stesso pescatore non ha interesse a rischiare danni alla rete, molto costosa, in una cala dove il fondale è troppo basso. (informazioni tratte da: Icram - classificazione e descrizione degli attrezzi da pesca in uso nelle marinerie italiane con particolare riferimento al loro impatto ambientale) IMPATTO DEI METODI DI PESCA IN BASE AL SISTEMA UTILIZZATO DALL' MCS (Marine Conservation Society) Nello specifico della pesca a circuizione (cianciolo), l'impatto è considerato basso, analogamente alla rete da fondo combinata, e alla circuizione danese metodi di pesca specie target impatto sull'habitat impatto sulle specie non-target, giovanili, scarti impatto sulle specie non-target - gestione bycatch Misure di conservazione o mitigazione disponibili (non necessariamente applicate) valutazione complessiva cianciolo sgombro, tonno, aringa, sardine impatto molto basso/ gestione corretta basso impatto/la gestione richiede qualche miglioramento basso impatto/la gestione richiede qualche miglioramento metodi "Dolphin friendly" dove applicabili basso impatto/la gestione richiede qualche miglioramento simbolo verde: impatto molto basso/gestione corretta simbolo giallo: presenza di impatto/la gestione richiede un miglioramento simbolo grafico verde A questa categoria appartengono le specie che, in base ai criteri di valutazione MCS, rappresentano la scelta alimentare più sostenibile perché derivano da stock la cui pesca è gestita in maniera sostenibile; a questa categoria appartengono specie che si riproducono rapidamente e sono più resilienti alla pressione di pesca. simbolo grafico giallo-arancio A questa categoria appartengono specie che, in base ai criteri valutazione dell MCS, sono da consumare con moderazione per evitare di portare lo status dello stock a livelli critici. Le cause della probabile insostenibilità sono da ricercare in una cattiva gestione ambientale o dello stock. Si può trattare di specie in ripresa da precedenti periodi di sovra sfruttamento o specie con una bassa resilienza alla pesca (necessitano di un periodo di tempo elevato per riprodursi) e su di esse possono incidere maggiormente i nuovi metodi di pesca
Selettività ed impatto ambientale degli ami Come per le reti derivanti, anche il palangaro di superficie può presentare alcuni inconvenienti alla navigazione o entrare in conflitto con altri mestieri di pesca, ma questi problemi pratici in realtà si riducono al rispetto per le norme che regolano tale attrezzo e ad una buona segnalazione dello stesso, anche di notte grazie alle molte tecnologie (esempio le boe radarabili) oggi in uso. Per ciò che concerne l impatto ambientale del palangaro derivante, sulle specie con cui entra in contatto è nota soprattutto la cattura accidentale di qualche tartaruga marina mediterranea, specie protetta e a rischio di estinzione (se permettessero di calare a tonni con innescati totani interi e quindi ami grossi sarebbero ridotte le catture di tartaruga. Tali catture, di cui però non se ne conosce l effettiva entità, sono generalmente non mortali in quanto la tartaruga può essere liberata in mare durante il salpamento dell attrezzo. Esistono però problemi legati all impatto sui giovanili dei grandi pelagici prima della taglia di prima riproduzione, soprattutto per quanto riguarda il pesce spada (Xiphias gladius). Questo induce alll utilità di periodi di sospensione dell attività di pesca per consentire allo stock di giovani pesce spada di crescere e raggiungere la taglia di prima riproduzione. In uno studio risalente al 1998 (Marano et al.,1998), effettuato in Basso Adriatico sulla cattura di grandi pelagici con vari attrezzi tra cui i palamiti, viene rilevata la cattura di giovani di tonno rosso (Thunnus thynnus) durante la campagna di pesca per la cattura dell alalunga che è solito formare dei banchi con il tonno rosso. Tuttavia si è osservato durante questa ricerca che qualora la pesca venga esercitata in zone distanti dalla costa 30-40 miglia (Es: tali distanze non vengono marcate dalla pesca nel salernitano se non in casi isolati perché la pesca è per lo più costiera) ed utilizzando ami medio - grandi (7-10 cm) l incidenza di catture dei giovanili si contrae, cioè diminuisce notevolmente. Questo dato è molto significativo nella valutazione dell impatto che la pesca con il palangaro esercita sugli stock dei grandi pelagici. Infatti, come accennato sopra, la cattura di specie di determinata taglia è in relazione alla dimensione dell amo. Bisogna considerare che nel palamito di superficie tradizionale vengono utilizzati principalmente ami di grosse dimensioni e braccioli molto lunghi (fino a 50 m per il tonno rosso); soprattutto i palangari che hanno come specie bersaglio il tonno rosso mediterraneo, presentano un incidenza di cattura di giovanili molto bassa. Non altrettanto si può dire per altre specie bersaglio di dimensioni minori del tonno rosso la cui pesca è esercitata in periodi che sono di accrescimento e sviluppo per specie di notevole importanza economica come il pesce spada. Il rispetto delle norme che concernono la limitazione della lunghezza del trave e una più severa regolamentazione sui periodi di pesca che dovrebbe tenere conto anche degli ingenti ed incontrollati prelievi effettuati tutto l anno sulle risorse pelagiche presenti in Mediterraneo da flottiglie di Paesi extra - mediterranei, in conflitto con l attività di pesca professionale praticata in Italia, potrebbero attenuare la pressione di pesca e limitare futuri danni sulle popolazioni ittiche. Negli ultimi anni è balzata all attenzione di molte Commissioni internazionali il problema di catture accessorie di grossi predatori pelagici da parte dei palamiti ed altri attrezzi che operano sulla superficie del mare. Queste catture accidentali, considerate accessorie e di poco pregio, nel corso degli anni hanno destato l attenzione di molti ricercatori perché costituiscono un importante anello nella catena trofica dell ecosistema marino. Fino a qualche anno fa le reti derivanti erano considerate reti da incentivare perché considerate molto selettive e in realtà lo sono, ma la cattura accidentale di mammiferi marini e la volontà di una loro stretta e puntuale protezione, ha portato al loro ridimensionamento e al loro bando. (Informazioni tratte da: Icram -classificazione e descrizione degli attrezzi da pesca in uso nelle marinerie italiane con particolare riferimento al loro impatto ambientale)
BYCATCH PER ATTREZZO DA PESCA Attrezzo Ambiente Cattura Scarto Traino Strascico fondali sabbioso-fangosi variano in base alla stagione e condizioni meteo Rapido fondali sabbioso-fangosi costieri sogliole canocchie Volante acciughe squali sardine pesce spada grandi pelagici mugilidi Circuizione Cianciolo per pesce azzurro (lampara) acciughe giovanili di grandi pelagici (tonno rosso) sardine Draga idraulica fondali sabbiosi e sabbiosofangosi vongole (vongolara) canolicchi, bibi (cannellara) fasolari (fasolara) danni a larve e uova di di diverse specie presenti nell'area di pesca Sciabica Sciabica per bianchetto giovanili di acciuga e sardina Sciabica per rossetto Aphia minuta
Attrezzo Ambiente Cattura Scarto Palangari Palangaro fisso ancorato al fondo, fornito di ami piccoli specie demersali organismi bentonici bento-nectonici riproduttori di Nasello Palangaro derivante mantenuto in superficie, presenta ami grandi specie demersali mammiferi grandi pelagici tartarughe squali uccelli marini individui commerciali sottotaglia (anche tonno rosso o spada) Posta Tremaglio scofani aragoste seppie specie di fondale Imbrocco calata in superficie o a mezz'acqua specie pelagiche necto-bentoniche sogliole canocchie palombi naselli salpe occhiate
Attrezzo Ambiente Cattura Scarto Posta Rete circuitante acque poco profonde e laguna tartarughe squali rararmente delfini Nasse bentonici bento-nectonici polpi seppie lumachina di mare pesci ptregiati scampi - sud Italia gamberi - sud Italia
BY CATCH By catch di specie protette In Mediterraneo le catture di specie non target, riguardano spesso specie protette: - uccelli marini, in particolare marangone dal ciuffo e gabbiano corso, che hanno alti tassi di mortalità il by catch è causato per lo più delle reti da posta derivanti e dei palangari; - la tartaruga marina Caretta caretta caretta e la tartaruga verde verde Chelonia mydas, che vengono catturate in particolare con le reti a strascico da fondo e, in misura minore, dai palangari di superficie utilizzati per la pesca al pesce spada; - cetacei, più comunemente la stentella striata Stenella coeruleoalba, il delfino comune Delphinus delphis, capodoglio Physeter catodon e la balenottera comune Balaenoptera physalus. La causa principale delle catture è l'utilizzo illegale delle reti reti da posta derivanti. Per ridurre le catture accessorie di specie non target, sono state adottate alcune raccomandazioni indette dagli organismi internazionali, e sono state attuate misure per ridurre il by catch. In accordo con la risoluzione 44/225 e 46/215 adottata nel 1989 e nel 1991 dall'assemblea generale delle Nazioni Unite, è stata concordata una moratoria a livello mondiale relativa alla pesca con grandi reti pelagiche derivanti. Nel 1992, l'unione europea ha vietato nel Mediterraneo la pesca con reti da posta derivanti di lunghezza superiore a 2,5 km, così come ha successivamente fatto il GFCM nel 1997 con una risoluzione vincolante. La stessa decisione è stata adottata dall'iccat. Tutte le attività di pesca al di fuori di questo quadro giuridico rientrano in quella che viene definita pesca illegale. La Pesca INN e l'uso di reti derivanti illegali nel Mediterraneo sono quindi strettamente connesse. Negli ultimi anni, è stato segnalato un numero crescente di catture cetacei. In un primo momento è stato notato come incremento di spiaggiamenti in particolare nel Mar Ligure. E 'stato anche osservato che una buona percentuale degli animali spiaggiati mostrava evidenza di impigliamento nella rete. Nonostante l'evidenza dei fatti, le reti derivanti di grandi dimensioni sono ancora utilizzati in diverse aree del Mediterraneo. Ghost fisheries - pesca fantasma Un problema strettamente connesso al by catch e alla pesca illegale è la così detta " Ghost fisheries " (pesca fantasma), ovvero la presenza sul fondo di reti fantasma. I pescatori che praticano la pesca illegale per sfuggire ai pattugliamenti della guardia costiera o di altre autorità competenti, abbandonano le loro reti in mare. Le reti abbondonate possono dare luogo alla pesca fantasma, ovvero molti organismi come il palombo, razze e delfini, possono rimanere impigliati nella rete, per essere trasportati, una volta morti, a riva o sui fondali. Un ulteriore problema indotto dalla pesca fantasma è il danno che possono subire altre imbarcazioni nel momento in cui le le reti rimangono impigliate nell'elica.