Domande a scelta multipla 1

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1 Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco di domande troverete una tabella con le soluzioni. 1. Le decisioni di produzione che minimizzano i costi di un impresa sono prese: a. conoscendo il prezzo di vendita dell impresa e i prezzi dei fattori produttivi affrontati, e poi decidendo la quantità di ciascun fattore produttivo da utilizzare per un dato livello di produzione. b. capendo la funzione di input-output dell impresa (tecnologia di produzione) e i prezzi dei fattori produttivi affrontati, e poi decidendo la quantità di ciascun fattore produttivo da utilizzare per un dato livello di produzione. c. capendo la funzione di input-output dell impresa (tecnologia di produzione) e i prezzi di vendita affrontati, e poi decidendo la quantità di ciascun fattore produttivo da utilizzare per un dato livello di produzione. d. capendo i prezzi dei fattori produttivi e i prezzi di vendita dell impresa, e poi decidendo la quantità di ciascun fattore produttivo da utilizzare per un dato livello di produzione. 2. I fattori di produzione a. sono input che l impresa deve utilizzare nel processo di produzione e comprendono lavoro, materie prime e denaro ottenuto da finanziamento a debito (prestiti). b. sono output che l impresa crea nel processo di produzione e comprendono beni e servizi. c. sono input che l impresa deve utilizzare nel processo di produzione e comprendono lavoro, materie prime e capitale. d. sono beni capitali prodotti perché le imprese li utilizzino come input nel processo di produzione, e non comprendono altri input come materie prime o lavoro. 3. La funzione di produzione dell impresa a. illustra il massimo livello di produzione ottenibile per ogni specifica combinazione dei fattori produttivi. b. illustra la minima quantità dei fattori produttivi utilizzabile per un dato livello di produzione. c. si applica a un dato livello di tecnologia. d. sono vere entrambe le risposte a e c. 4. Il breve periodo descrive un periodo di tempo che dura: a. un anno. b. un periodo di tempo in cui uno o più fattori di produzione non possono essere cambiati. c. un periodo di tempo in cui tutti i fattori di produzione possono essere variati. d. un mese o un anno a seconda dell industria.

2 2 R. S. Pi n d y c k, D. L. Rubinfeld Microeconomia Capitolo 6 5. Una funzione di produzione di breve periodo: a. illustra il massimo livello di produzione ottenibile in un determinato periodo di tempo variando le combinazioni di tutti i fattori produttivi utilizzati. b. si focalizza sul livello di produzione aggiuntivo ottenuto aumentando la quantità di fattori produttivi, tenendone costante almeno uno. c. si focalizza sul livello di produzione aggiuntivo ottenuto variando le quantità di tutti i fattori produttivi utilizzati nel processo di produzione. d. è una funzione di produzione in cui i fattori produttivi sono utilizzati in proporzioni fissate. 6. Se due lavoratori producono ciascuno una media di 300 unità, e quando si assume un terzo lavoratore il livello di produzione cresce a 810 unità, a. il prodotto medio del lavoro è negativo. b. il prodotto medio del lavoro è 270. c. il prodotto medio del lavoro è decrescente. d. sono vere entrambe le risposte b e c. Il prodotto medio del lavoro è la quantità prodotta totale divisa per il numero di unità di lavoro impiegate. 7. Il prodotto medio del lavoro è massimizzato quando il prodotto marginale del lavoro: a. è uguale a zero. b. è massimizzato. c. è uguale al prodotto medio del lavoro. d. nessuna delle risposte precedenti è vera. Se il prodotto marginale è sopra la media, la media sale; se è sotto la media, la media scende. 8. Nella tipica funzione di produzione nell economia, il prodotto marginale del lavoro prima sale e poi scende: a. per la legge dei rendimenti marginali decrescenti. b. perché utilizzando quantità sempre maggiori di un fattore produttivo e mantenendo costanti gli altri, il contributo alla produzione generato dall utilizzo di tale fattore produttivo alla fine diminuirà. c. perché a livelli di lavoro bassi i lavoratori possono specializzarsi per aumentare la produttività, ma quando si impiega più lavoro con una quantità di capitale costante, alcuni lavoratori diventano improduttivi. d. tutte le risposte precedenti sono vere.

3 Domande a scelta multipla 3 9. I rendimenti marginali decrescenti si verificano: a. perché i primi lavoratori assunti sono i più qualificati, ma all aumentare della quantità di lavoro l impresa si rivolge a gruppi di lavoratori meno qualificati. b. all aumentare dei lavoratori assunti, essi condividono sempre di più l uso di altri fattori produttivi, perciò la loro capacità di aumentare la produttività è limitata. c. tassi di disoccupazione bassi significano che il lavoro qualificato è sempre più difficile da trovare con l aumento del lavoro ingaggiato. d. perché la produzione totale diminuisce una volta che troppi lavoratori sono coinvolti nel processo di produzione. La legge dei rendimenti marginali decrescenti è il principio per cui all aumento dell uso di un fattore produttivo, mantenendo costanti gli altri, i contributi alla produzione alla fine diminuiscono. 10. L isoquanto di produzione misura: a. tutte le possibili combinazioni di due fattori produttivi che portano allo stesso livello di produzione. b. la quantità di fattori produttivi richiesta per ottenere un dato livello di produzione. c. la quantità di produzione che un dato livello di fattori produttivi consente di ottenere. d. la quantità of produzione che diverse combinazioni di due fattori produttivi consentono di ottenere. 11. Se il capitale è rappresentato sull asse verticale e il lavoro sull asse orizzontale, il saggio marginale di sostituzione (SMS) è uguale a: a. meno uno per l inclinazione dell isoquanto, o il prodotto marginale del lavoro diviso per il prodotto marginale del capitale (P L/P K). b. (- K/ L) o (P K/P L), dove P K è il prodotto marginale del capitale e P L è il prodotto marginale del lavoro. c. meno uno per l inclinazione dell isoquanto, o ( L/ K), che è uguale a (P L/P K) d. nessuna delle risposte precedenti è vera. 12. Un movimento lungo la curva di isoquanto è rappresentato dall equazione: a. ( K/ L)= (P L/P K) b. (P K) K=(P L) L c. (P K) K + (P L) L = 0. d. tutte le risposte precedenti sono vere.

4 4 R. S. Pi n d y c k, D. L. Rubinfeld Microeconomia Capitolo Se il capitale è rappresentato sull asse verticale e il lavoro sull asse orizzontale, il saggio marginale di sostituzione (SMS) diminuisce di valore: a. quando il lavoro utilizzato aumenta e il prodotto marginale del lavoro diminuisce a causa dei rendimenti marginali decrescenti. b. quando il lavoro è sostituito al capitale e il prodotto marginale del capitale aumenta a causa dei rendimenti marginali decrescenti. c. quando -( K/ L) diminuisce di valore. d. tutte le risposte precedenti sono vere. 14. Se il saggio marginale di sostituzione tecnica SMST è uguale a 4, allora: a. il prodotto marginale del capitale è uguale a 8 e il prodotto marginale del lavoro è uguale a 2. b. il prodotto marginale del capitale è uguale a 2 e il prodotto marginale del lavoro è uguale a 8. c. il prodotto marginale del capitale è uguale a 4 e il prodotto marginale del lavoro è uguale a 4. d. il prodotto marginale del lavoro è uguale a 4 e il prodotto marginale del capitale è uguale a Se lungo un isoquanto il capitale è ridotto di 1 unità e il lavoro è aumentato di 4, a. servono quattro lavoratori per sostituire la quantità di produzione perduta riducendo il capitale di uno, perciò il saggio marginale di sostituzione tecnica è uguale a 4. b. servono quattro lavoratori per sostituire la quantità di produzione perduta riducendo il capitale di uno, perciò il saggio marginale di sostituzione tecnica è uguale a 4-1=3. c. servono quattro lavoratori per sostituire la quantità di produzione perduta riducendo il capitale di uno, perciò il saggio marginale di sostituzione tecnica è uguale a 1/4. d. le informazioni fornite sono insufficienti per risolvere questo problema. 16. Quando due fattori produttivi sono sostituti perfetti: a. l isoquanto di produzione è una retta con inclinazione positiva e l SMST è costante indipendentemente dal livello dei fattori produttivi. b. l isoquanto di produzione è una retta con inclinazione negativa e l SMST è costante indipendentemente dal livello dei fattori produttivi. c. l isoquanto di produzione è una retta con inclinazione negativa e l SMST varia quando un fattore produttivi è utilizzato in modo più intenso dell altro. d. l isoquanto di produzione è una retta con inclinazione positiva e l SMST è uguale a zero poiché i fattori produttivi sono sostituti uno per l altro. 17. Una funzione di produzione a proporzioni fisse: a. richiede una combinazione fissata di fattori produttivi per ciascun livello di produzione, il che significa che la sostituzione dei fattori produttivi non è possibile. b. ha un isoquanto a forma di L, poiché le combinazioni dei fattori produttivi sono fissate per ciascun livello di produzione. c. descrive una situazione in cui aggiungendo una maggiore quantità di un fattore produttivo mentre si mantiene costante l altro non si aumenta la produzione. d. tutte le risposte precedenti sono vere.

5 Domande a scelta multipla Aumentare la produzione cambiando la scala di attività si riferisce al processo di: a. aumentare tutti i fattori di input della produzione della stessa proporzione per aumentare la produzione. b. aumentare tutti i fattori di input del lavoro finché si raggiunge la massima capacità produttiva, poi aumentare il capitale per aumentare ulteriormente la produzione. c. aumentare la produzione totale mantenendo un fattore di input costante e raddoppiando l uso di un altro. d. aumentare la produzione totale mantenendo un fattore di input costante e poi determinando la quantità dell altro necessaria per raddoppiare la produzione. 19. Un impresa con rendimenti di scala costanti trova che: a. un aumento del cinquanta per cento dei fattori di input della produzione porta a raddoppiare la produzione totale. b. un raddoppiamento dei fattori di input della produzione porta a raddoppiare la produzione totale. c. un raddoppiamento dei fattori di input della produzione porta a più che raddoppiare la produzione. d. sono vere entrambe le risposte a e c. 20. Un impresa con rendimenti di scala costanti trova che: a. gli isoquanti sono uniformemente spaziati sulla mappa di isoquanti quando la produzione aumenta in modo proporzionale. b. gli isoquanti sono avvicinati tra loro sulla mappa di isoquanti quando la produzione aumenta in modo proporzionale. c. gli isoquanti sono allontanati tra loro sulla mappa di isoquanti quando la produzione aumenta in modo proporzionale. d. gli isoquanti sono inizialmente avvicinati tra loro sulla mappa di isoquanti quando la produzione aumenta in modo proporzionale, poi allontanati tra loro quando la proporzione è ulteriormente aumentata in modo proporzionale.

6 6 R. S. Pi n d y c k, D. L. Rubinfeld Microeconomia Capitolo 6 Soluzioni delle domande a scelta multipla Capitolo 6 1. b. 2. c. 3. d. 4. b. 5. b. 6. d. 7. c. 8. d. 9. b. 10. a. 11. a. 12. c. 13. d. 14. b. 15. c. 16. b. 17. d. 18. a. 19. b. 20. a.

7 Domande aperte 7 Domande aperte Rispondete liberamente alle domande seguenti, cercando di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco delle domande troverete le rispettive soluzioni. 1. Spiegate la differenza tra breve periodo e lungo periodo in microeconomia. Leggete il paragrafo del testo: Le decisioni di produzione di un impresa. 2. Descrivete la relazione tra prodotto totale, prodotto marginale e prodotto medio in un processo di produzione che utilizza un unico fattore produttivo variabile (il lavoro). Usate parole o grafici. Leggete il paragrafo 6.2 nel testo: Produzione con un unico fattore variabile: il lavoro. 3. Spiegate la differenza tra rendimenti marginali decrescenti del lavoro nel breve periodo e rendimenti marginali decrescenti nel lungo periodo. Leggete il paragrafo 6.3 nel testo: Produzione con due fattori variabili. 4. Definite il termine rendimenti di scala e spiegate i rendimenti di scala crescenti, decrescenti e costanti. Leggete il paragrafo 6.4 nel testo: Rendimenti di scala.

8 8 R. S. Pi n d y c k, D. L. Rubinfeld Microeconomia Capitolo 6 Soluzioni delle domande aperte Capitolo 6 1. Il lungo periodo e il breve periodo sono concetti legati più alla variabilità degli input che al tempo. Il breve periodo è un periodo di tempo durante il quale almeno uno dei fattori produttivi usati nella produzione rimane fisso. Il lungo periodo è un periodo di tempo sufficientemente lungo perché tutti i fattori produttivi subiscano variazioni. Si parla talvolta di orizzonte di pianificazione. Per esempio, la dimensione dell impianto di produzione potrebbe essere fissa nel breve periodo. Con un vincolo di capacità produttiva, l impresa cercherà di massimizzare il profitto regolando la produzione nei confini della capacità produttiva esistente. Nel lungo periodo, l impresa si preoccupa maggiormente di trovare la dimensione ottimale dell impianto, non vi è vincolo di capacità produttiva e l impresa si concentra sul trovare la dimensione che minimizzerà il costo totale medio per il livello di produzione necessario per massimizzare il profitto in base alla domanda di mercato. 2. La funzione di produzione di breve periodo mostra la relazione tra la quantità di lavoro e la corrispondente quantità di produzione quando capitale e stato della tecnologia rimangono costanti. Il prodotto medio è uguale alla quantità prodotta divisa per la corrispondente quantità di lavoro utilizzata. Il prodotto marginale è uguale alla variazione di prodotto totale data una variazione della quantità di lavoro usata. Esiste una specifica relazione geometrica tra prodotto totale, prodotto medio e prodotto marginale. Il prodotto marginale è l inclinazione della funzione di prodotto totale. La forma della funzione di produzione, e di conseguenza del prodotto marginale, è il risultato di rendimenti marginali decrescenti, o di un prodotto marginale del lavoro decrescente. Il prodotto marginale e il prodotto medio sono legati in questo modo: quando il prodotto marginale è maggiore del prodotto medio, il prodotto marginale sale; quando il prodotto marginale è minore del prodotto medio, il prodotto medio scende; quando il prodotto medio è massimizzato, il prodotto marginale e il prodotto medio sono uguali. Il prodotto medio massimo si ha nel punto in cui un raggio che parte dall origine è tangente alla funzione di prodotto totale. 3. Rendimenti marginali decrescenti nel breve periodo indicano prodotto marginale decrescente di un fattore produttivo (lavoro) dovuto a limitazioni all uso di altri fattori produttivi fissi. Si parla talvolta di legge dei rendimenti marginali decrescenti, perché si osserva in tutte le funzioni di produzione di un economia. I rendimenti decrescenti originano la forma della funzione di produzione di breve periodo: all aumentare della quantità usata di un fattore produttivo, la produzione totale aumenta, ma alla fine aumenta a un tasso decrescente, perciò l inclinazione del prodotto totale scende. Il prodotto totale può diminuire anche se un solo fattore di input è fisso e gli altri sono utilizzati in quantità maggiore, tuttavia ciò si osserva di rado, perché le imprese che puntano alla massimizzazione del profitto non utilizzeranno mai i fattori produttivi fino al punto in cui la produzione totale scende. Nel lungo termine, i rendimenti decrescenti si applicano a più di un fattore produttivo variabile. Per esempio, quando capitale e lavoro sono entrambi variabili, esistono vari modi di combinare capitale e lavoro per ottenere lo stesso livello di produzione, come è descritto da un isoquanto. È possibile che, aumentando la quantità di lavoro e di capitale, si abbiano rendimenti decrescenti di entrambi. Questo si nota principalmente nella quantità ottenuta da isoquanti sempre più alti: con i rendimenti decrescenti, all aumentare della quantità di lavoro e capitale utilizzata, la quantità prodotta aumenta a un tasso decrescente. 4. I rendimenti di scala si riferiscono al tasso a cui la produzione aumenta con l aumento proporzionale dei fattori produttivi. Rendimenti di scala crescenti si verificano quando la produzione più che raddoppia quando i fattori produttivi raddoppiano, e rendimenti di scala costanti si verificano quando la produzione raddoppia al raddoppiamento di tutti i fattori produttivi.

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