DSA : CONSIGLI PER GLI INSEGNANTI Un insegnante è prima di tutto un osservatore! Prima della didattica c è l aspetto educativo e sociale. Sa che il contesto classe in cui opera è unico e deve, perciò agire nella consapevolezza che ogni bambino è diverso dall altro ed è fonte di arricchimento per l altro. Un attenta analisi del contesto classe permette, quindi ad ogni insegnante di mettere in atto il percorso educativo/didattico più adeguato per ogni soggettività(a tale proposito risultano utili anche le griglie di osservazione presenti sul sito della scuola). In un panorama così variegato di alunni un attenzione particolare si deve prestare agli alunni co DSA. La cosa più importante che un insegnante deve sapere è che lo studente con DSA non ha un handicap, ma solo un diverso stile di apprendimento! Infatti, il bambino con DSA presenta una difficoltà ad accedere ai contenuti di apprendimento attraverso il canale della letto-scrittura, quello decisamente più utilizzano nella scuola. La consapevolezza e la conoscenza di questa condizione è il primo essenziale punto di partenza per un insegnamento efficace per gli studenti con DSA. E opportuno che il percorso personalizzato per lo studente venga discusso tra insegnati, famiglia e specialisti, con l obiettivo di mettere lo studente al
centro e di permettergli di crescere sviluppando le proprie potenzialità, la consapevolezza di sé e il raggiungimento del massimo di autonomia possibile. In occasione dei passaggi di scuola è essenziale attivarsi nella comunicazione delle informazioni relative al percorso svolto dallo studente e alle modalità utilizzate per favorire gli apprendimenti, in accordo con la famiglia. Nella scelta della scuola di secondo grado, oltre a considerare le difficoltà del ragazzo, è importante rispettare le sue attitudini e preferenze, tenuto conto che avere un Disturbo Specifico dell Apprendimento non preclude la possibilità di accedere ai massimi livelli di istruzione, se adeguatamente sostenuti. La scuola e i suoi insegnanti rivestono un ruolo fondamentale nell individuazione dei segnali che sono i campanelli d allarme di un DSA, tra i quali segnaliamo: Ritardo nell acquisizione del linguaggio Scarsa consapevolezza fonologica Difficoltà di lateralizzazione (riconoscere destra e sinistra) Difficoltà di memoria nei compiti di apprendimento di sequenze Difficoltà nei prerequisiti della letto-scrittura Difficoltà a quantificare il tempo e a gestire lo spazio Forte distraibilità Difficoltà a prendere appunti sotto dettatura Difficoltà a copiare dalla lavagna Difficoltà nella gestione del materiale scolastico e delle consegne dei compiti a casa
Tempi più lunghi nell elaborazione delle domande verbali Errori ortografici caratterizzati da omissioni, inversioni, uso scorretto dell apostrofo, dell accento, delle doppie, dei dittonghi e dei trittonghi Difficoltà nel processamento numerico, nella lettura dei numeri e dell esecuzione di procedure aritmetiche Lettura stentata, faticosa e scorretta. Se si palesano diverse di queste difficoltà in combinazioni e intensità diverse in un alunno con adeguate capacità cognitive è importante che gli insegnanti lo comunichino alla famiglia affinché possa essere attivata un indagine diagnostica e un intervento didattico adeguato e laddove necessario la stesura di un piano didattico personalizzato (PDP). Per realizzare momenti di confronto scuola/famiglia la nostra scuola ha attivato anche uno sportello d ascolto a cadenza settimanale ( per le date consultare il sito). Ecco alcuni spunti che possono essere utili ai docenti per il lavoro in classe con un alunno con DSA. Non ci sono deroghe sui contenuti didattici, ma l alunno con DSA deve essere lasciato libero di sperimentare diversi modi di apprendimento. E importante non stimolare l alunno solo attraverso il canale della lettoscrittura, ma sostenerne l apprendimento anche attraverso il canale uditivo, visivo-non verbale e cinestesico. Ricordiamoci sempre che non si impara solo leggendo e scrivendo! Fate sapere all alunno che siete interessati alle sue difficoltà: chiedete direttamente all alunno che cosa è difficile per lui, vi indicherà la strada! Fissate obiettivi realistici e verificabili: un apprendimento senza errori sarebbe utopistico!
Attuare strategie didattiche flessibili, programmate metodologie specifiche che includono l utilizzo degli strumenti informatici, video, schemi, mappe concettuali, rappresentazioni grafiche: saranno di beneficio a gli alunni con DSA e non. Create un ambiente favorevole in classe tra i compagni, valorizzando le potenzialità e le abilità non compromesse dal disturbo per sostenere l autostima dell alunno con DSA. Non trascurate la relazione tra disagio psicologico e DSA: mostrate un atteggiamento positivo e costruttivo verso queste problematiche, incoraggiando lo studente all impegno e la volontà di migliorarsi sempre e non rassegnarsi di fronte alle difficoltà. Condividete con i colleghi le informazioni su strategie e strumenti e operate seguendo un obiettivo comune. Personalizzate gli apprendimenti dell alunno con DSA attraverso l utilizzo degli strumenti compensativi* e misure dispensative* e comunicate il messaggio ai compagni di classe che non sono dei privilegi, perché non è giusto dare a tutti la stessa cosa, ma dare a ognuno ciò di cui ha bisogno! In caso di forte distraibilità privilegiate la posizione in prima fila così che abbia meno stimoli e sia canalizzata l attenzione sulla lezione. Di fronte a difficoltà di memoria nella scuola primaria una possibile soluzione potrebbe essere predisporre una busta degli strumenti compensativi per la consultazione delle schede ortografiche,
grammaticali, tavola pitagorica da usare individualmente, collettivamente a coppia o in piccolo gruppo; un raccoglitore per schede, con ad esempio le regole principali di grammatica, di lingue straniere, formulari di matematica, schemi per la costruzione dei testi, mappe di argomenti per le discipline orali. Concordare con i colleghi una calendarizzazione delle verifiche, scritte e orali, in modo da non farle coincidere e comunicarla all alunno o alla famiglia, indicando l argomento oggetto della traccia almeno una settimana prima fornendo esempi di svolgimento degli esercizi, evitando di anticipare date concordate o verifiche a sorpresa. Consentire l uso degli strumenti compensativi, correttore ortografico, schemi per la costruzione dei testi anche in sede di verifica scritta o orale, e rilasciare fotocopia delle verifiche scritte o comunicare carenze mostrate nei contenuti orali, per eventuali interventi di recupero a casa. In sede di valutazione prediligere il contenuto piuttosto che la forma e compensare se è il caso le prove scritte deficitarie con prove orali. Prediligere la consegna di una copia dello schema della lezione prima del suo inizio e consentire la registrazione della lezione per poterla rielaborare comodamente a casa Gli STRUMENTI COMPENSATIVI* sono strumenti didattici (tecnologici o non tecnologici) che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell abilità deficitaria Nelle linee guida alla legge 170/2010, vengono indicati fra i più noti:
la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto; il registratore, che consente all alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione; i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori; la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo; altri strumenti quali tabelle, formulari, mappe concettuali, etc. Tali strumenti sollevano l alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo. L'utilizzo di questi strumenti rendono più fruttuosa e agevole l'espressione delle potenzialità del singolo studente con DSA.E importante ricordare che la capacità di utilizzare tali strumenti non è nè immediato nè scontato. Risulta quindi fondamentale il ruolo degli insegnanti nell'utilizzo degli strumenti compensativi per due motivi: per aiutare i bambini e i ragazzi a comprendere quali sono gli strumenti più adeguati a sviluppare il loro potenziale; per insegnare loro come costruire e/o utilizzare questi strumenti (a bassa o alta tecnologia). MISURE DISPENSATIVE* Secondo le linee guida della legge 170/2010, "le MISURE DISPENSATIVE sono interventi che consentono all alunno o allo studente di non svolgere
alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l apprendimento". Per fare un esempio è possibile dispensare uno studente con dislessia dalla lettura di un lungo brano perchè questo tipo di esercizio non migliora la sua prestazione, proprio per via del disturbo. Una misura dispensativa può essere quella di consentire allo studente di avere più tempo a disposizione per lo svolgimento di un compito, perchè ha bisogno di un tempo più lungo rispetto ai compagni per decodificare il compito. Nel caso in cui non fosse possibile prevedere del tempo in più, si può optare per una riduzione del lavoro rispetto a quello dei compagni. In questo modo lo studente con DSA non verrà penalizzato dal proprio disturbo nell'esecuzione del compito. Le linee guida segnalano che "in assenza di indici più precisi, una quota del 30% in più appare un ragionevole tempo aggiuntivo". E' importante valutare con attenzione l'efficacia delle misure dispensative da adottare, per evitare così di creare dei percorsi formativi per gli studenti con DSA che siano troppo facili e poco stimolanti neppure così impegnativi da risultare inaccessibili Quando si parla di DSA, dunque, non si può non parlare di DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E PERSONALIZZATA. Ma che cosa significa questa espressione e in che cosa consiste? La normativa sui DSA, e in particolare le linee guida della legge 170/2010, si focalizzano sul concetto di DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E
PERSONALIZZATA come garanzia del diritto ad apprendere degli studenti con DSA, indicando esplicitamente come la sola introduzione di strumenti compensativi e misure dispensative(di cui sopra) non possa garantire tale diritto. E' infatti l'utilizzo di metodologie didattiche adeguate che può favorire, attraverso gli adeguati strumenti, il raggiungimento del successo scolastico per ogni studente. Nelle linee guida della legge 170/2010 viene data una chiara definizione ai concetti di didattica individualizzata e di didattica personalizzata. "La didattica individualizzata consiste nelle attività di recupero individuale che può svolgere l alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze, anche nell ambito delle strategie compensative e del metodo di studio; tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente." "La didattica personalizzata, invece, anche sulla base di quanto indicato nella Legge 53/2003 e nel Decreto legislativo 59/2004, calibra l offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo; si può favorire, così, l accrescimento dei punti di forza di ciascun alunno, lo sviluppo consapevole delle sue preferenze e del suo talento. Nel rispetto degli obiettivi generali e specifici di apprendimento, la didattica personalizzata si sostanzia attraverso l impiego di una varietà di metodologie e strategie
didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno: l uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.), l attenzione agli stili di apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell ottica di promuovere un apprendimento significativo." E' proprio la sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata a determinare, per l alunno e lo studente con DSA, le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. Non è sufficiente dispensare dalle attività difficili o compensare con l'utilizzo di strumenti che aiutano a colmare la difficoltà dell'alunno con DSA, ma è importante che tutte queste azioni siano inserite all'interno di un progetto didattico che ha come primo obiettivo quello di fare in modo che l'alunno possa imparare davvero, superando i limiti dati dal disturbo. Docente F.S. Area 4 BES e DSA Giovanna Abbate