KOS: X ΜISSIONE (2009) Nel 2009 è stata svolta un unica missione estiva (1-31 agosto), diretta e coordinata, come di consueto, da chi scrive; vi hanno preso parte ventidue studenti appartenenti alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari nonché gli architetti Rossana Netti e Lisa Boccardi. L arch. Netti ha proseguito lo studio degli elementi architettonici dell agorà presenti nella proprietà Damtsa in vista dell imminente realizzazione dell anastilosi di un tratto del portico orientale e ha collaborato con l arch. Vassilikì Eleutheriou alla definizione finale del progetto. L arch. Boccardi ha invece definito e ultimato il catalogo e la documentazione fotografica delle strutture murarie dell Aphrodision, in preparazione della pubblicazione monografica del monumento alla quale sta lavorando il prof. G. Rocco. Alla missione si è aggiunta come di consueto la prof. Roberta Belli, della Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari. Durante questo periodo è stata portata a termine la catalogazione degli elementi architettonici presenti nell area del tempio degli Attalidi e dell altare di Dioniso, dove gli elementi catalogati dal 2008 sono stati in tutto 64. Terminata la schedatura di quest ultima zona, in base agli accordi con la 22 Eforia Preistorico-Classica di Rodi e con l Istituto di Studi Archeologici Egei, è stata iniziata quella relativa ai frammenti conservati nell area a nord delle Terme Centrali e a nord e ad ovest della cosiddetta Casa Romana, lavoro che sarà terminato nel corso delle prossime campagne. Nella missione del 2009 sono stati schedati complessivamente 202 frammenti, per cui il Catalogo Generale informatizzato, comprendente gli architettonici schedati a partire dal 2004, conta ormai 3132 schede. Alcuni dei elementi catalogati a nord delle Terme Centrali e ad ovest di Casa Romana nel corso di questa missione sono identificabili ancora come pertinenti ai portici dell agorà, che d altra parte, con i suoi oltre 300 metri di lunghezza in senso nordsud, doveva con le sue strutture porticate arrivare nelle vicinanze. Altri elementi sono invece pertinenti al podio in pietra scura dell altare di Dioniso, evidentemente spostati durante lo scavo per proteggerli all interno di questa che è un area recintata. Kos, area delle Terme Centrali e di Casa Romana, zona di intervento della campagna di catalogazione e rilievo del 2009.
Kos, area delle Terme Centrali e di Casa Romana. Rilievo strumentale e manuale delle strutture. In basso, ribaltamento di una cornice (a sin.) per poter effettuare il rilievo di dettaglio (a dx.).
Ripresa delle ricerche presso le Terme Centrali Nello stesso periodo è stato iniziato il rilievo di dettaglio, strumentale e manuale, in scala 1:50 dell isolato delle Terme; inoltre, a cura di A. Fino, è stato completata, previa pulizia delle strutture, la planimetria dell adiacente latrina nonché il catalogo delle relative strutture murarie. L accurata pulizia ha permesso di rivelare la pavimentazione della vasca addossata al muro interno occidentale, la quale, a distanza di circa settan anni dallo scavo, era stata coperta da uno spesso strato di humus. Inoltre, è stato rimesso in luce ciò che sopravvive del sistema di adduzione e di scarico della latrina stessa, chiarendone parzialmente il funzionamento. Kos, latrina delle Terme Centrali. Veduta della vasca occidentale (in alto) e del sistema di adduzione (in basso).
A Coo, durante gli scavi italiani, vennero alla luce diversi edifici termali pubblici di età romana, tre dei quali, le Terme Settentrionali, le Terme Centrali e le Terme Occidentali, inizialmente concepiti come integrazione funzionale di più antiche strutture ginnasiali, come è il caso anche delle Terme Centrali, di cui nel 2009 si è ripreso lo studio con il rilievo di dettaglio. L edificio, inserito quindi all interno di un isolato pertinente ad una griglia urbana preesistente, è databile in base all analisi delle tecniche costruttive tra la seconda metà del I e la prima metà del II secolo d.c.; risulta inoltre, come negli altri edifici termali di Kos, progettato in modo che, secondo le prescrizioni vitruviane, i vani caldi siano rivolti verso sud. Dopo il terremoto del 142 d.c., le Terme Centrali videro un ampia ristrutturazione, anche in questo caso ben delineabile dall esame delle tecniche murarie, finalizzata soprattutto al miglioramento dei percorsi interni, creando lo schema di doppia circolazione parallela che nella classificazione del Krencker è attribuito al modello delle terme imperiali. In questa fase si assiste alla sistemazione monumentale di grandi sale definibili come basilicae thermarum. Viene ora realizzata anche la latrina, nell angolo nord-occidentale dell isolato adiacente ad est. Un ulteriore significativa ristrutturazione coinvolgerà il complesso termale tra la fine del III e l inizio del IV secolo, probabilmente a seguito di un intervento distruttivo di natura sismica attestato anche in altri monumenti della città. M. Livadiotti Bibliografia relativa: M. LIVADIOTTI, Due edifici termali a Coo città: tipologie a confronto, in Χάρις Χάιρε. Μελέτες στη μνήμη της Χάρις Κάντζια, Atene 2004, vol. I, pp. 195-213. Kos, le prime due fasi delle Terme Centrali.
Hanno partecipato alla X missione: ANDRIOPULOU Panaghiota (corso generale) BIRARDI Giuseppina (corso classico) DIBENEDETTO Giovanni (corso generale) FINO Antonello (corso classico) FORTUNATO Ivana (corso classico) GIANNELLA Fernando (corso classico) GRILLI Maggie (corso classico) INCHINGOLO Francesca (corso classico) LAMADDALENA Stefania (corso generale) LEZZI Luciano (corso classico) LIONETTI Emanuella (corso generale) LOGLISCI Alessandra (corso generale) LOIUDICE Giuseppe (corso classico) MASTRONARDI Luisana (corso generale) PALLAS Arbri (corso classico) POLI Giuseppe (corso generale) RECCHIA Mariana (corso generale) SIBILANO Chiara (corso generale) SIMONETTI Serena (corso generale) STEFÀNO Francesca (corso generale) TINELLI Felice (corso classico) VITULLI Giulia (corso classico) Hanno inoltre collaborato gli architetti: BOCCARDI Lisa NETTI Rossana Kos, Asklepieion. Alcuni dei partecipanti alla missione estiva con i proff. Rocco, D Amato e Livadiotti (in quest ordine, da sinistra)