Capitolo 4 Le procedure di emergenza

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Capitolo 4 Le procedure di emergenza 1. Le fasi dell emergenza 2 2. L operatività per fasi di emergenza 3 3. La tipologia di procedure 7 4. Le procedure operative 8 Comune di Sant Antonino di Susa (TO) pag 1

1. Le fasi dell emergenza Le procedure e i mansionari sono documenti condivisi, conosciuti e divulgati che nella loro essenzialità stabiliscono le azioni e le operazioni, in ordine logico e in ordine temporale. L ordine logico-temporale è schematizzato in una serie di fasi successive, che riprendono l evoluzione di un evento in situazioni di allerta crescente, a cui sono associate diverse attività che possono ragionevolmente essere svolte in precisi momenti, così codificati: 1. Fase di ATTENZIONE 2. Fase di PREALLARME 3. Fase di ALLARME o EMERGENZA Tale suddivisione è ovviamente una modellizzazione e il passaggio da una fase all altra non è netta e, in alcuni casi, alcune fasi potrebbero non essere presenti: non esistono infatti parametri fissi in base ai quali proseguire con sicurezza nelle procedure, in caso di peggioramento o persistenza della situazione avversa, ma grande importanza ricopre anche la conoscenza storica degli eventi e del territorio. Le fasi di Attenzione e Preallarme si attivano principalmente per i rischi prevedibili, ossia per quegli eventi il cui sopraggiungere può essere controllato grazie ad un monitoraggio continuo degli indicatori di rischio. Ad esempio, un evento di tipo idrogeologico dovuto a piogge intense può ragionevolmente seguire tutte le fasi sopra indicate poiché vi è una progressione naturale dell evento stesso, corredata da una serie di bollettini previsionali, di soglie critiche conosciute e di un sistema di allertamento già definito. Ma nel caso di eventi di altra natura, come un terremoto, non vi è purtroppo alcun avviso né sistema di previsione. Lo stesso si può dire per un incendio boschivo (nel cui caso l unico strumento è quello preventivo di monitoraggio nelle zone e nei periodi maggiormente soggetti) o per un incidente di tipo industriale (a meno che non esista un sistema di monitoraggio interno in grado di avvertire perdite di sostanze o il superamento di soglie critiche, ma esiste lo stesso il rischio di un evento improvviso). Tenendo presente i limiti sopra descritti, il passaggio da una fase all altra potrebbe essere semplificato secondo lo schema di figura 4.1 1. 1 L utilizzo dei colori risponde ad una convenzione cromatica ampiamente diffusa che sopperisce alle differenze di linguaggio utilizzato da diversi soggetti. Comune di Sant Antonino di Susa (TO) pag 2

NORMALITÀ AVVISO CONDIZIONI AVVERSE ATTENZIONE FORMAZIONE DI UN PRECURSORE PREALLARME IN CASO DI SUPERAMENTO DI SOGLIE ALLARME Figura 4.1: Schema di passaggio tra fasi operative Un modello di intervento così articolato si propone di definire procedure di intervento per una gestione delle emergenze il più possibile immediata ed efficace. 2. Operatività per fasi di emergenza Attraverso l individuazione, poi, di azioni specifiche che le stesse strutture e organi di protezione civile devono compiere, sarà possibile impostare una pianificazione in tempo di pace con lo scopo di ottenere una immediata, coordinata ed efficace risposta alle prime richieste di intervento in emergenza. Di nuovo, in modo schematico (figura n. 4.2), è possibile definire quali azioni associare a ciascun momento caratterizzante una situazione di protezione civile e in quale ordine logico-temporale collocarle. Comune di Sant Antonino di Susa (TO) pag 3

NORMALITÀ PREDISPOSIZIONE PUNTI DI MONITORAGGIO VALUTAZIONI E RICERCA INFORMAZIONE (ES. DATI METEO) SEGNALAZIONE/AVVISO DI EVENTO (da monitoraggio, organo istituzionale, osservazione diretta, altro) VALUTAZIONE SITUAZIONE DI EVENTO AVVISO CONDIZIONI AVVERSE FORMAZIONE DI UN PRECURSORE IN CASO DI SUPERAMENTO DI SOGLIE O DI EVENTO IMPROVVISO ATTENZIONE PREALLARME ALLARME A T T I V A Z I O N E C O M A N D O ( S I N D A C O ) VERIFICA DELLO SCENARIO DI RISCHIO SEGNALAZIONE ALLA STRUTTURA INTERNA SEGNALAZIONE AL VOLONTARIATO VALGONO TUTTE LE AZIONI PRECEDENTI ATTIVAZIONE C.O.C. RAFFORZAMENTO PUNTI DI MONITORAGGIO INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE POTENZIALMENTE COINVOLTA ATTIVAZIONE STRUTTURA INTERNA ATTIVAZIONE VOLONTARIATO SEGNALAZIONE A SOGGETTI POTENZIALMENTE INTERESSATI PREDISPOSIZIONE EVENTUALE EVACUAZIONE PREVENTIVA VALGONO TUTTE LE AZIONI PRECEDENTI EVACUAZIONE PERSONE IN PERICOLO GESTIONE EVACUATI ALLESTIMENTO AREE (meeting point, ricovero, ammassamento) GESTIONE VIABILITÀ MITIGAZIONE DANNI (interventi e ordinanze) VALUTAZIONE E CENSIMENTO DANNI RICHIESTA EVENTUALE SUPPORTO STRAORDINARIO Figura 4.2: Schema delle attività suddivise per fase di emergenza, secondo un ordine logico-temporale. Comune di Sant Antonino di Susa (TO) pag 4

Come si può vedere, le azioni corrispondenti alle varie fasi sono un indicazione, sicuramente non esaustiva, di quali potrebbero essere le possibili risposte che una struttura operativa deve porre in essere in una situazione di emergenza. 1) Fase di Attenzione Come già accennato in precedenza, questa fase si attiva in caso di eventi prevedibili. In presenza, quindi, di un avviso di condizioni avverse, il comando della struttura di protezione civile (che a livello comunale è ricoperto dal Sindaco in qualità di Autorità di protezione civile) attiva le misure necessarie a vigilare sulla situazione stessa, in modo da prevenire e mitigare i possibili effetti di un evento, nel caso questo dovesse evolversi peggiorando. Verificando i possibili scenari di evento in relazione al tipo di rischio che si sta profilando, si potranno predisporre i punti che richiedono un monitoraggio costante. Allo stesso tempo, verranno verificate, valutate ed eventualmente ricercate, le informazioni riguardanti la situazione in corso, rivolgendosi ad Enti ed esperti specializzati. Inoltre, si provvederà a segnalare la situazione di potenziale pericolo alle squadre di Volontariato e alla propria struttura interna, in modo da verificarne anche la reperibilità e la disponibilità in vista di un passaggio alla fase successiva. 2) Fase di Preallarme Anche questa fase è presente solo se si tratta di un evento prevedibile e si attiva in caso la situazione avversa peggiori o persista nel tempo. Il comando della struttura operativa attiverà il Centro Operativo Comunale, definendo il luogo e convocando i soggetti che ne fanno parte. Verranno rafforzati i presidi di monitoraggio nei punti ritenuti maggiormente critici e, verificando sempre gli scenari di evento, si procederà ad informare la popolazione potenzialmente coinvolta, senza creare inutili allarmismi e seguendo una procedura predefinita. L opera di informazione avviene sia per ricordare modelli comportamentali di autoprotezione che per predisporre un eventuale evacuazione, laddove le circostanze siano tali da richiederla. Per realizzare queste attività dovrà essere attivata sia la struttura interna dell apparato comunale che il Volontariato, oltre ad altri soggetti eventualmente interessati (come gli Enti gestori di servizi). 3) Fase di Allarme Questa è la fase di emergenza vera e propria e spesso un evento di protezione civile si manifesta già in questa fase, senza segni premonitori. Per questo motivo, le azioni precedentemente descritte andranno realizzate contemporaneamente a quelle tipiche di un emergenza: ovvero la messa in sicurezza della popolazione, la mitigazione dei danni e delle situazioni di pericolo, la gestione delle strutture operative e di protezione civile. così, laddove necessario, si predisporrà l evacuazione delle persone in pericolo e, allo stesso tempo, verranno allestite le aree di attesa (meeting point) ed, eventualmente, quelle di ricovero. Comune di Sant Antonino di Susa (TO) pag 5

Per realizzare queste attività e per permettere l arrivo di mezzi e personale per il soccorso e il ripristino di eventuali danni, sarà necessario impiegare personale e/o forze dell ordine nella gestione della viabilità. Nel frattempo sarà necessario predisporre gli strumenti per mitigare i danni, attraverso l emanazione di ordinanze e gli interventi di ripristino (come ad esempio la rimozione di macerie), così da permettere una prima valutazione e censimento dei danni che, tramite apposite schede, andrà comunicato alla Autorità competente. Comune di Sant Antonino di Susa (TO) pag 6

3. La tipologia di procedure Il piano di protezione civile dovrebbe, infine, contemplare le seguenti procedure: a) Procedura di intervento (azioni ad alto contenuto coercitivo) b) Procedura di attivazione e funzionamento degli organi politici-tecnici e logistici (azioni strettamente integrate e dipendenti dalle procedure di intervento) c) Procedura amministrativa e contabile d) Procedura per la prima ricostruzione (rilevazione, gestione danni e rendicontazione). Nella Figura 4.3 viene esemplificata la complessità e le varie azioni che possono fare parte delle procedure operative di protezione civile: PROCEDURA DI INTERVENTO SEGNALAZIONE ATTENZIONE PREALLARME ALLARME PROCEDURA DI ATTIVAZIONE REPERIBILITA PROCEDURA DI AMMINISTRATIVA GESTIONE PROTOCOLLO SALA OPERATIVA GESTIONE ATTI E PROCEDIMENTI COMITATO COMUNALE GESTIONE CONTABILITA UNITA DI CRISI (funzioni) COMPONENTI SISTEMA COMUNICAZ. ALTRI ENTI MOVIMENTAZIONE RISORSE UMANE MOVIMENTAZIONE PROCEDURA DI INTERVENTO Figura 4.3: Procedure di un Piano di Protezione civile (rielaborazione dello schema analogo contenuto nelle Linee Guida per la Redazione dei Piani comunali di Protezione civile Regione Piemonte). Comune di Sant Antonino di Susa (TO) pag 7

4. Le procedure operative Unendo quanto prima accennato si può ottenere uno schema di procedure operative semplificato: NORMALITÀ Normale attività di prevenzione Avviso condizione avverse ATTENZIONE Attivazione comando (Sindaco) 1) verifica dello scenario di rischio probabile; 2) verifica reperibilità membri del C.O.C.; 3) valutazione e ricerca informazioni. PREALLARME Attivazione C.O.C. (vedi composizione nella pagina precedente) 1) predisposizione punti di monitoraggio 2) informazione alla popolazione 3) segnalazione soggetti potenzialmente coinvolti 4) predisposizione eventuale evacuazione preventiva 5) gestione preventiva viabilità ALLARME 1) allestimento e presidio aree 2) evacuazione 3) gestione viabilità 4) gestione evacuati 5) mitigazione danni 6) richiesta eventuale supporto straordinario 7) valutazione e censimento danni Per un dettaglio a livello del territorio in esame, riguardante le procedure ed i mansionari, si veda l Allegato 1.I, presente nella sezione schede. Comune di Sant Antonino di Susa (TO) pag 8