La gestione dei rifiuti in Lombardia
La produzione o di rifiuti urbani Il presente rapporto analizza i dati 2006 e 2007, anni in cui è entrato in vigore il D. Lgs. n. 152/06, che definisce nuovi modi di gestione e i nuovi obiettivi, rispetto alla precedente normativa (Decreto Ronchi)
Produzione Totale, Raccolta Differenziata i e Rifiuti Indifferenziati
Considerazioni i i 1. La produzione totale dei rifiuti urbani passa da 4.944.926 tonnellate nel 2006 a 4.932.316 tonnellate nel 2007 con un decremento nella produzione dello 0,3%. Si assiste quindi ad una leggera diminuzione dopo una crescita del 3,6% tra il 2005 e 2006.
Considerazioni 2. La produzione pro-capite annua è diminuita del 1,2% passando dai 518 Kg abitante nel 2006 ai 512 Kg abitante nel 2007.
Considerazioni 3. La raccolta differenziata rimane un punto di eccellenza per la Lombardia e continua a migliorare. La media regionale già alta nel 2005 con una quota di 42,7% ha raggiunto il 43,9% nel 2006 e il 45,3% nel 2007.
Altre positive considerazioni si possono fare in merito ad altri due obiettivi prioritari che la Regione Lombardia ha esplicitato nell'art.23 della legge regionale n.26 del 2003: il recupero di materia ed il recupero di energia.
L'efficacia del sistema integrato della gestione dei rifiuti urbani in Lombardia è rappresentato dall'indice di recupero complessivo di materia e di energia, che per la nostra Regione continua a rimanere ad elevati valori passando dal 73,7%nel 7% l 2005 al 76,0% nel 2006 e al 77,2% nel 2007. Il punto di forza lombardo è costituito principalmente dalla rete impiantistica che garantisce la valorizzazione del rifiuto in tutte le sue forme.
Destino dei rifiuti urbani
Considerazioni i i 1. Il 45,3% dei rifiuti prodotti viene raccolto in modo differenziato e solo il 4,5%, pari a 223.495 tonnellate, finisce direttamente in discarica
Considerazioni 2. Il conferimento a termovalorizzazione cresce ancora: nel 2007 sono state conferite negli impianti di termovalorizzazione 1.657.667 tonnellate di rifiuti urbani pari a circa il 33,6%della produzione totale con una considerevole produzione di energia elettrica e calore.
Considerazioni 3. Il rimanente viene avviato a impianti indicati generalmente con il termine pre-trattamento, dai quali vengono prodotti essenzialmente due flussi di rifiuti, secco e umido che a loro volta hanno come destino finale la termovalorizzazione o la discarica.
Destino dei rifiuti indifferenziati i
Considerazioni 1. In linea con le direttive europee e con la normativa sia nazionale che regionale, si è assistito alla nascita di un'impiantistica adeguata ata che ha permesso di passare da uno smaltimento quasi esclusivamente rappresentato dalla discarica a un destino di trattamento e recupero energetico per la frazione non differenziata. Oggi solo il 7% dei rifiuti indifferenziati è conferito a discarica( pari al 4,5% del totale dei
Impianti di trattamento dei rifiuti urbani
Negli anni si è verificato un notevole incremento del sistema impiantistico volto al recupero di materia ed energia. Sono stati affrontati grossi investimenti in questo senso. Sono 13 i termovalorizzatori in Lombardia, 9 gli impianti di trattamento meccanico e oltre 70 gli impianti i di compostaggio che hanno ritirato t rifiuti urbani nel 2007.
inceneritori o termovalorizzatori. La situazione italiana L'Italia produce ogni anno 29 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani. La politica della gestione rifiuti è ancora fortemente orientata alle discariche dove viene stoccato t il 67,1%. Il 24,2% dei rifiuti segue altre strade (compostaggio, riciclaggio), mentre solo il restante 87%dei 8,7% rifiuti viene incenerito tramite gli
La situazione i europea In Europa ogni anno si producono 198 milioni di tonnellate t di rifiuti urbani. Considerando la popolazione UE di 375 milioni di abitanti, ti ogni abitante t in Europa produce ogni anno 527 Kg di rifiuti.
Gestione rifiuti urbani nella UE Nonostante gli sforzi nel recupero e nel riciclaggio, la discarica resta la soluzione ancora più praticata t per il 54% dei casi. Il 27% dei rifiuti urbani entra nella filiera del riciclaggio o del compostaggio. Il 19% restante dei rifiuti è avviato all'incenerimento con o senza recupero di