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Martedì 03 Dicembre 2013 P. 41 foglio 1/1 Nuovo crollo in Sardegna. Cittadinanzattiva chiede l'accesso ai dati sugli edifici: negato Edilizia, sos anagrafe nazionale Manca da 17 anni. Il Miur: non c'è obbligo di pubblicarla L'anagrafe dell'edilizia scolastica manca da 17 anni, ma il ministero dell'istruzione non è l'amministrazione che ne detiene le informazioni, né ci sarebbe alcun obbligo di pubblicazione dell'anagrafe da parte delle istituzioni competenti. Con queste motivazioni il Miur ha negato a Cittadinanzattiva l'accesso civico ai dati dell'anagrafe dell'edilizia scolastica, previsto dalla legge (d.lgs 33/2013), richiesto dall'associazione a settembre. Contro il diniego Cittadinazattiva ha depositato nei giorni scorsi un ricorso al Tar, mentre sta chiedendo alle regioni l'accesso ai dati sullo stato delle singole scuole. Quei dati cioè che dovrebbero aver comunicato all'anagrafe del ministero. Ultima in ordine di tempo la Sardegna il 27 novembre, regione dove si è verificato un altro crollo del soffitto di una scuola, il liceo Dettori di Cagliari. Un episodio che ha spinto anche la Uil scuola ha sollecitare il Miur perché renda pubblici e trasparenti i motivi per cui non esiste ancora l'anagrafe e i tempi per la sua definizione. Un «incomprensibile e gravissimo ritardo», sottolinea il segretario di Uil Scuola Massimo Di Menna, per il quale «è inaccettabile» che ancora non si sia realizzato uno «strumento previsto e finanziato da una legge del 1996, la n. 23, approvata all'unanimità mentre era presidente del Consiglio Dini». Ben 17 anni in cui manca questa 'fotografia' completa e aggiornata di tutti gli edifici scolastici nei loro aspetti strutturali, per programmare gli interventi e prevenire episodi gravi, come quello di Cagliari. A cui si è aggiunta una mappatura degli elementi non strutturali degli edifici scolastici partita nel 2009, sentendo i dirigenti scolastici vista la mancanza di informazioni al Miur delle regioni indispensabili per terminare l'anagrafe nazionale. Rivelazioni di cui finora sono stati diffusi dal ministero solo alcuni dati aggregati per regioni. «La nostra richiesta - insiste Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della scuola di Cittadinanzattiva - è pubblicare i dati in modo trasparente, disaggregati non solo per regione ma per singole scuole, che riguardino elementi strutturali e non, che siano liberamente e facilmente consultabili sul sito del Miur nella sezione La scuola in chiaro». Una richiesta però negata dal ministero «con improbabili giustificazioni che ledono il diritto alla trasparenza degli atti varati dalla pubblica amministrazione e il diritto dei cittadini ad avere informazioni certe, precise e dettagliate sullo stato si sicurezza di ogni singolo edificio scolastico». Di qui il ricorso al Tar. Cittadinanzattiva, inoltre, chiede che siano previsti alcuni obblighi per l'ente proprietario della scuola: garantire un aggiornamento costante dei dati relativi alle condizioni degli edifici scolastici ed effettuare sopralluoghi tecnici periodici in regime ordinario nei periodi di chiusura prolungata delle scuole. Tra «le cose da fare subito», aggiunge Di Menna, «snellire la procedura degli interventi, con commissari ad acta, là dove serve, peraltro previsti dalla legislazione vigente» e un «piano di rilancio delle opere pubbliche con la priorità della messa a norma degli edifici scolastici». Intanto, Cittadinanzattiva promette battaglia sul milione di euro stanziato per sistemare le scuole. «Di questa cifra - conclude Bizzarri -, circa 150 milioni con il decreto del Fare sono stati suddivisi tra le regioni per finanziare interventi in 692 scuole, in base a un elenco di priorità che non siamo in grado di contestare ma sulle quali vigileremo». 8
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