RAPPORTO CISL SULLA TASSAZIONE IN PIEMONTE

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UFFICIO STAMPA ROCCO ZAGARIA cellulare 348-70.77.030 Telefono 011.65.48.297 Fax 011.65.05.791 E-mail: uffstampa.piemonte@cisl.it web: www.cislpiemonte.it Torino, 29 marzo 2016 NOTA STAMPA RAPPORTO CISL SULLA TASSAZIONE IN PIEMONTE Tutte le informazioni che seguono fanno riferimento alla banca dati delle dichiarazioni 730 del Caf Cisl, dunque sono rappresentative, non dell intera platea dei contribuenti piemontesi, ma dei lavoratori dipendenti e dei pensionati della regione che si sono rivolti ai Centri di Assistenza Fiscale della Cisl pari a circa 188mila unità. Nel confronto tra valori medi nazionali e del Piemonte delle principali voci Irpef, anno d imposta 2014, emerge come i contribuenti piemontesi siano mediamente un po più ricchi rispetto alla media nazionale (circa 400 euro in più con riguardo al reddito complessivo e imponibile). Per quanto concerne l ammontare medio delle principali agevolazioni Irpef, non si evincono grossissime differenze, fatta eccezione per i quasi 100 euro in meno di detrazioni per carichi familiari e i 50 euro di detrazioni per recupero edilizio e risparmio energetico. I contribuenti piemontesi che usufruiscono del bonus fiscale (59 mila su un totale di 188 mila contribuenti regionali), percepiscono, in media 572 euro, in linea col valore nazionale. Molto elevato il carico relativo alle addizionali locali: nel Piemonte si pagano circa 80 euro in più di addizionali regionali e una decina per quanto concerne le addizionali comunali. È, soprattutto, a causa del fisco locale che l aliquota complessiva 1 media dei piemontesi supera, dello 0,5%, la media nazionale. La differenza tra reddito disponibile medio del Piemonte e quello riferito all intera Italia è di poco meno di 300 euro. (Slide 1) 1 Per aliquota complessiva s intende il rapporto tra imposta netta più addizionali locali, al netto del bonus fiscale (per chi lo percepisce), sul reddito complessivo.

Tra i 14 comuni selezionati, quello in cui più consistente è la porzione di lavoratori dipendenti, pari al 58% del totale, è Chivasso. Il comune in cui è più forte la presenza di pensionati è, invece, Borgosesia: essi sono il 54,2% del totale dei contribuenti qui residenti. (slide 5)

Il comune che presenta il livello medio più elevato del reddito complessivo è Novara, con quasi 24,5 mila euro per contribuente. Il comune mediamente più povero è, invece, Verbania, con un reddito complessivo medio di poco sotto i 19,3 mila euro (pari all 80% del reddito medio del comune di Novara) (slide 6).

Confrontando l ammontare medio delle addizionali locali pagate dai piemontesi con quelle pagate dagli altri contribuenti del Caf Cisl, raggruppati per macroaree 2, si evidenzia come, in Piemonte, sia particolarmente elevato l importo delle addizionali regionali, pari a 371 euro. Sebbene dal grafico non emerga, soltanto in altre due regioni l importo medio delle addizionali regionali e più elevato: Lazio (393 ) e Campania (377 euro). È in media con i valori delle diverse macroaree l importo delle addizionali comunali, 128 euro. In questo caso è il centro a registrare il valore medio più elevato, 135 euro (con il Lazio che arriva a 159 ). (slide 14) 2 I valori medi delle macroaree sono media delle medie regionali, in modo tale che tutte le regioni pesino alla stessa maniera, a prescindere dalla popolazione. Sono prese in considerazione solo le regioni a statuto ordinario.

Su 188 mila contribuenti piemontesi, sono 124 mila quelli a possedere almeno una quota dell abitazione in cui vivono, vale a dire quasi il 66% del totale. La percentuale, però, varia a seconda della classe del reddito di appartenenza dei contribuenti. Fino a 12 mila euro di reddito complessivo (18% più povero dei contribuenti piemontesi), solo il 53% dei contribuenti possiede l abitazione in cui vive. Oltre i 50 mila euro di reddito complessivo (2,4% dei contribuenti più ricchi), ben l 80% possiede la prima casa. (slide 18)

Interessante guardare il tema della prima casa anche dal punto di vista della tipologia del reddito dei contribuenti. Tra gli 87 mila pensionati piemontesi, sono più di 65 mila (75%) quelli che possiedono almeno una quota dell abitazione principale. Tra i 95 mila lavoratori dipendenti, invece, sono proprietari 54 mila (il 57%). Anche il valore della rendita media differisce, seppur di poco: il valore della prima casa dei pensionati è di 619 euro, quello delle prime case dei lavoratori dipendenti si ferma a 609 euro. Grande variabilità delle singole osservazioni rispetto alla media, in entrambi i casi. Alla luce di quanto emerge, sono in particolare i pensionati e i contribuenti con reddito medio e medio alto coloro che potranno avvalersi dell abolizione della Tasi. Questo provvedimento, tuttavia, non è sufficiente a colmare le disuguaglianze di trattamento prodotte dal bonus fiscale 3. Da una parte si parla di una misura (il bonus) che, per il 2016, coinvolgerà 10 milioni di contribuenti per una spesa statale di 10 miliardi di euro. Dall altra c è un intervento (l abolizione della Tasi sulla prima casa) dal costo molto più contenuto, 3,5 miliardi di euro, che coinvolgerà poco meno di 20 milioni di contribuenti. (slide 20) Interessante guardare il tema della prima casa anche dal punto di vista della tipologia del reddito dei contribuenti. Tra gli 87 mila pensionati piemontesi, sono più di 65 mila (75%) quelli che possiedono almeno una quota dell abitazione principale. Tra i 95 mila lavoratori dipendenti, invece, sono proprietari 54 mila (il 57%). Anche il valore della rendita media differisce, seppur di poco: il valore della prima casa dei pensionati è di 619 euro, quello delle prime case dei lavoratori dipendenti si ferma a 609 euro. Grande variabilità delle singole osservazioni rispetto alla media, in entrambi i casi. Alla luce di quanto emerge, sono in particolare i pensionati e i contribuenti con reddito medio e medio alto coloro che potranno avvalersi dell abolizione della Tasi. Questo provvedimento, tuttavia, non è sufficiente a colmare le disuguaglianze di trattamento prodotte dal bonus fiscale 4. Da una parte si parla di una misura (il bonus) che, per il 2016, coinvolgerà 10 milioni di contribuenti per una spesa statale di 10 miliardi di euro. Dall altra c è un intervento (l abolizione della Tasi sulla prima casa) dal costo molto più contenuto, 3,5 miliardi di euro, che coinvolgerà poco meno di 20 milioni di contribuenti. (slide 20) 3 A tal proposito si tenga conto del fatto che, nel corso del 2015, le disuguaglianze prodotte dal bonus saranno di molto accentuate, dato che l importo massimo dello stesso passa da 640 a 960 euro. 4 A tal proposito si tenga conto del fatto che, nel corso del 2015, le disuguaglianze prodotte dal bonus saranno di molto accentuate, dato che l importo massimo dello stesso passa da 640 a 960 euro.