Scuola Portieri A.S.D. Savio Calcio Roma I Preparatori e gli Istruttori della scuola portieri del Savio sono Baroni Giovanni e Arrotta Tommaso(entrambi in possesso del Tesserino F.I.G.C.)istruttori giovani calciatori) al 5 anno al Savio, ogni anno hanno guidato e sostenuto tutti i portieri della società, dall agonistica alla scuola calcio, il fiore all occhiello di questa stagione è stata la cessione di Daniel Rossi 2002 all A.S.Roma. Tommaso Arrotta si occupa della fascia agonistica, dai Giovanissimi Elite alla Juniores Elite e collabora di pari passo con Baroni Giovanni nella costruzione dei giovani portieri della scuola calcio. Quest ultimo addestra e prepara i portieri dai Giovanissimi Fascia B Eccellenza ed ha in carico tutti i numeri uno della scuola calcio di cui fanno parte anche i Giovanissimi Sperimentali, chiamati a disputare un campionato sotto età. L allenamento dei portieri del Savio si articola in due sedute settimanali con il preparatore e la terza completamente a disposizione del gruppo squadra.
Il Portiere nella Scuola Calcio Principi metodologici nel processo formativo La giusta formazione del giovane portiere all interno della scuola calcio assume una valenza particolarmente importante essendo questa determinante durante l'interezza del suo percorso di atleta; se male programmata o se condizionata da aspetti derivanti dal calcio adulto, potrebbe influenzare in modo negativo la sfera psicologica del giovane allievo e conseguentemente le varie fasi dell' apprendimento. Per tale motivo è consigliabile sin da subito evitare l'instaurazione di ambienti rigidamente selettivi che potrebbero suscitare nei bambini eccessive aspettative od ansie e che potrebbero portare a delusioni conseguenti a prove o prestazioni inadeguate, con inevitabili allontanamenti precoci dal ruolo o, in situazioni estreme, dallo sport che il bambino desidera praticare. E inoltre impensabile che la scelta del portiere nella scuola calcio dipenda fortemente da criteri di classificazione sicuramente adattabili al contesto degli adulti, ad esempio la statura, che rappresenta troppo spesso, anche nei settori giovanili, l unico criterio di selezione e scelta dei portieri.
Il gruppo portieri, per definizione, deve essere di tipo aperto perchè: reversibile al cambiamento di opinione da parte dell allievo che potrebbe stancarsi del ruolo e non essere più contento della scelta precedentemente maturata; in qualsiasi momento dell anno deve consentire l inserimento di altri allievi che esprimano tale volontà; l istruttore non deve in nessun modo influenzare la personalità del bambini che, invece, devono avvicinarsi al ruolo del portiere in modo assolutamente spontaneo. Pertanto la prima tappa fondamentale per la composizione del gruppo portieri deve necessariamente passare per la reale motivazione intrinseca del bambino, che autonomamente, senza alcun condizionamento psicologico, si avvicina al ruolo del portiere; in questo frangente la figura dell'istruttore assumerà rilevante importanza e dovrà esclusivamente alimentare tale spontanea decisione, consolidandone la motivazione e lasciando spazio, durante le sedute di allenamento, all elemento ludico che nella scuola calcio non deve essere trascurato rappresentando questo un veicolo formativo di primaria importanza. Per impostare un'
adeguata programmazione delle varie tappe formative è necessario innanzitutto, prendere in considerazione aspetti essenziali che caratterizzano il gioco del calcio in ambito giovanile e cioè: l'evoluzione motoria; l'azione tecnica; lo spazio d'azione; il tempo; il pensiero tattico il regolamento di gioco. Valutando questi aspetti, comprendendo ed analizzandone i contenuti si potranno proporre cicli di lavoro adeguati che costantemente dovranno indurre il giovane portiere a reperire progressivamente ed autonomamente la soluzione ai problemi che l'istruttore sottoporrà loro di volta in volta. Pertanto, nella scuola calcio, che è un momento di grande importanza nel processo formativo del giovane portiere, si dovranno rispettare una serie di principi educativi, psicologici e metodologici di formazione che adeguatamente integrati tra loro favoriranno una reale crescita globale del bambino; questo è il contesto ideale che ogni
scuola calcio dovrebbe rappresentare, purtroppo spesso e volentieri ciò non avviene e tali principi vengono disattesi,non considerati, elusi da quei tecnici che perseguono un unico ed ineducativo obiettivo: la vittoria in gara! Quanto sopra esposto origina dei principi metodologici da prendere in considerazione e che per i contenuti che questi racchiudono determineranno un contesto educativo e di crescita individuale.