Corso di Analisi e controllo degli incendi boschivi NORMATIVA STATALE E REGIONALE IN MATERIA DI INCENDI BOSCHIVI PIANIFICAZIONE ANTINCENDIO AI SENSI DELLA L. 353/2000
NORMATIVA STATALE E REGIONALE IN MATERIA DI INCENDI BOSCHIVI
Dal 1923 ad oggi la lotta agli incendi boschivi è stata disciplinata da numerosi atti legislativi a valenza nazionale e regionale. LEGGI QUADRO NAZIONALI Legge 1 marzo 1975, n. 47 Norme integrative per la difesa dei boschi dagli incendi Legge 21 novembre 2000, n. 353 Nuova Legge Quadro in materia di incendi boschivi. www.ambientediritto.it/antincendio/legislazione.htm
R.D. 30 dicembre 1923 n. 3267 Riordino e riforma della legislazione in materia di boschi e terreni montani Esso rappresenta la prima norma in materia forestale che affronta (con divieti e sanzioni) il problema degli incendi boschivi come minaccia del patrimonio forestale nazionale. Nelle "prescrizioni di massima e di polizia forestale" vengono dettate norme per l'abbruciamento delle stoppie e l'accensione dei fuochi su terreni vincolati sotto il profilo idrogeologico. Inoltre si impone a carico della proprietà il ripristino dei boschi bruciati.
1926 Roma Congresso Internazionale di Selvicoltura Il primo summit internazionale per confrontarsi sulle misure di difesa dei boschi dagli incendi. 1967 Bergamo Convegno sulla difesa dal fuoco del patrimonio forestale Si discusse dell importanza tra l assestamento forestale e la lotta al fuoco e si sensibilizzarono le pubbliche amministrazioni sull importanza di ricerche specifiche per impostare in modo corretto la pianificazione antincendio
Legge 1 marzo 1975, n. 47 - Norme integrative per la difesa dei boschi dagli incendi Aspetti innovativi La lotta agli incendi boschivi viene distinta dalle altre competenze del Ministero dell Interno e del Corpo dei VV.FF. e di quelle del Ministero dell Agricoltura e Foreste. Le funzioni organizzative ed operative vengono trasferite alle Regioni attraverso la costituzione del Servizio Antincendio Boschivo (AIB) Le Regioni redigono i Piani antincendio, d intesa con il Corpo Forestale dello Stato, i VV.FF, sentite le Comunità Montane, e li sottopongono all approvazione del Ministero dell Agricoltura e delle Foreste, sentito il Ministero dell Interno Allo Stato rimane la competenza dell organizzazione e gestione del servizio aereo di spegnimento degli incendi e dell impiego dei Vigili del Fuoco.
Dal 1975 al 2000 sono stati emanati solo provvedimenti legislativi ai fini di intervento di emergenza o per inasprire le sanzioni amministrative D.P.R. 24 luglio 1977 n. 616 (attuazione delle delega di cui all'art. 1 della L. 22/7/75 N. 382) Legge 24 novembe 1981 n. 689 (Modifiche al sistema penale) Legge 4 agosto 1984, n. 424 (inasprimento delle sanzioni per i trasgressori in materia di difesa dei boschi dagli incendi) Legge 8 agosto 1985 n. 431 (disposizioni urgenti per la tutela di zone di particolare interesse ambientale) Legge 8 novembre 1986 n. 752 (legge pluriennale per l'attuazione di interventi programmati in agricoltura) Legge 18 maggio 1989 n. 183 (norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo) Legge 28 febbraio 1990 n. 38 (norme urgenti in materia di finanza locale e di rapporti finanziari tra lo Stato e le Regioni, nonché disposizioni varie) Legge 3 luglio 1991 n. 195 (provvedimenti in favore delle popolazioni delle province di Siracusa, Catania, e Ragusa colpite dal terremoto ecc.) Regolamento CEE 23 luglio 1992 n. 2158 (protezione delle foreste nella Comunità contro gli incendi) Regolamento CEE 13 maggio 1993 n. 1170 (recante talune modalità di applicazione del reg. 2158) Legge 29 ottobre 1993, n. 428 (Disposizioni urgenti per fronteggiare il rischio di incendi nelle aree protette) Legge 10 novembre 1993 n. 456 (disposizioni urgenti per l'acquisto di velivoli antincendio da parte della protezione civile) Regolamento CEE 11 aprile 1994 n. 804 (recante talune modalità di applicazione del reg. 2158) Decreto legge 15 giugno 1994, n. 377 (convertito con modificazioni nella L. 497/94) Legge 8 agosto 1994 n. 497 (Disposizioni urgenti per fronteggiare gli incendi boschivi sul territorio nazionale) Decreto legge 10 luglio 1995, n. 275 (convertito senza modificazioni nella L. 339/95) Legge 8 agosto 1995, n. 339 (Disposizioni urgenti per fronteggiare gli incendi boschivi sul territorio nazionale) Decreto legge 19 maggio 1997, n. 130 (Disposizioni urgenti per prevenire e fronteggiare gli incendi boschivi sul territorio nazionale, nonché interventi in materia di protezione civile, ambiente ed agricoltura) Legge 16 luglio 1997, n. 228 Legge 30 marzo 1998 n. 61 Legge 6 ottobre 2000, n. 275 (Disposizioni urgenti per la repressione degli incendi boschivi)
FIRE CONTROL Il fuoco era considerato esclusivamente un fattore di danno e la pianificazione prevedeva di intervenire sempre (L. 47/75) FIRE MANAGEMENT A seguito di ricerche sperimentali il fuoco non è considerato solo un elemento di danno ma anche un importante fattore ecologico per il mantenimento di particolari ecosistemi. Ciò ha portato all evoluzione dei criteri di impostazione della pianificazione antincendio ed anche all introduzione di tecniche particolari quali quella del fuoco prescritto o controllato (alcune disposizioni legislative regionali ed europee)
Legge 21 novembre 2000, n. 353 Nuova Legge Quadro in materia di incendi boschivi. Obiettivo principale Migliorare l integrazione dei diversi enti coinvolti nel settore antincendio al fine di affrontare in maniera coordinata le attività di previsione, prevenzione e lotta attiva su tutto il territorio nazionale
Introduce la definizione di incendio boschivo (art. 2) Un fuoco con suscettività di espandersi su aree boscate, cespugliate o arborate comprendendo terreni coltivati o incolti e pascoli limitrofi. La legge, quindi, tiene conto anche dello spazio rurale e delle strutture ed infrastrutture antropizzate. ASPETTI POSITIVI DELLA NUOVA LEGGE QUADRO (353/2000) Dal punto di vista penale l incendio è considerato un delitto contro la pubblica incolumità ma per configurarsi come tale è necessario che crei un pericolo potenziale anche se non effettivo per un numero indeterminato di persone.
Impartisce la procedura di elaborazione dei Piani AIB regionali sulla base di linee guida emanate dal Governo (art. 3)
Prende in considerazione la valenza ambientale del territorio: le aree naturali protette regionali e statali hanno l obbligo di predisporre un autonomo piano antincendio conforme a quello regionale, sulla base di specifiche linee guida emanate dal Ministero dell Ambiente.
Accoglie e sostiene la selvicoltura preventiva (art. 4) Le Regioni hanno la possibilità di concedere contributi per incentivare la manutenzione dei boschi privati eseguendo operazioni colturali atti a ridurre la biomassa combustibile. Prevede attività formative (art. 5) ed informative (art.6) Mira a diminuire le cause di incendio prevedendo il pericolo e definendo le attività di prevenzione Si pone l obiettivo di limitare le superfici percorse dal fuoco: per ogni zona omogenea per pericolosità e gravità di incendio viene stabilita quale sia la superficie percorsa massima accettabile (obiettivo)
Nell art. 7 definisce le fasi della lotta attiva e conferma la procedura di richiesta dei mezzi aerei nazionali coordinata dal Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) del Dipartimento della Protezione Civile Ad essa si aggiungono, a livello regionale, le Sale Operative Unificate Permanenti che coordinano l attività antincendio delle varie strutture AIB territoriali. Promuove ed incentiva le attività di previsione e prevenzione ribaltando la vecchia impostazione dei piani AIB storici nei quali veniva data importanza, quasi esclusivamente, alle misure di lotta attiva
Rafforza i vincoli e le sanzioni amministrative e penali allo scopo di abbattere quelle cause di incendio legate ad interessi particolari (art. 10): Nelle zone boscate e nei pascoli percorsi dal fuoco non è possibile variare la destinazione d uso per almeno 15 anni e tale divieto viene esplicitamente richiamato nell atto notarile in caso di compravendita; Nei soprassuoli percorsi dal fuoco è vietata per 10 anni la realizzazione di edifici, strutture ed infrastrutture civili e produttive ed il pascolo e la caccia; Nei soprassuoli percorsi dal fuoco sono vietate per 5 anni le attività di rimboschimento e ingegneria ambientale, salvo il caso di interventi urgenti di tutela. A tale scopo i Comuni sono obbligati a redigere un catasto delle aree percorse nell ultimo quinquennio da aggiornare annualmente.
Prevede una ripartizione regionale dei fondi destinati all attività AIB (art. 12) in misura inversamente proporzionale ai danni arrecati dal fuoco alla superfice boscata nel quinquennio precedente allo scopo di incidere sull industria del fuoco per la presenza in molte regioni di personale stagionale operante come squadra AIB
PUNTI DEBOLI DELLA LEGGE 353/2000 a) Non chiarisce le responsabilità operative durante l estinzione dell incendio; b) Le operazioni colturali di pulizia e di manutenzione del bosco ai fini di prevenzione e le attività di ricostituzione boschiva non sono bene dettagliate; c) Risulta ancora carente sotto l aspetto dell investigazione delle cause; d) Non ha considerato l adozione del fuoco prescritto tra le misure di prevenzione