Network Italiano Formazione Peacekeeping ed Emergenze (NIFOPE) Riunione annuale



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Network Italiano Formazione Peacekeeping ed Emergenze (NIFOPE) Riunione annuale Ministero degli Affari Esteri, Roma 18 maggio 2011 RAPPORTO FINALE Introduzione La riunione annuale del Network Italiano Formazione Peacekeeping ed emergenze (NIFOPE) si è tenuta a Roma il 18 maggio 2011 presso il Ministero degli Affari Esteri (MAE). All evento, organizzato dall Unità PESC/PSDC del MAE, dalla Scuola Superiore Sant Anna e dall Istituto Affari Internazionali (IAI), hanno partecipato rappresentanti delle amministrazioni centrali dello Stato e dei rispettivi istituti di formazione e di istituti di ricerca. L elenco completo è allegato (Allegato 1). Tale attività è stata organizzata come follow-up al convegno L Italia nelle Missioni Civili dell UE: criticità e prospettive, tenutosi a Roma presso il MAE il 4-5 novembre 2009 e alla giornata di brainstorming Formazione del personale civile delle missioni di supporto alla pace: verso la creazione di un network dei centri italiani di formazione, tenutasi a Pisa il 17 marzo 2010. In occasione di quest ultima è stato lanciato il Network Italiano Formazione Peacekeeping ed emergenze (NIFOPE), quale sistema di coordinamento, cooperazione e partnership tra le varie amministrazioni centrali dello Stato ed i centri di eccellenza italiani attivi nel settore della formazione del personale da impiegare in operazioni di gestione civile delle crisi. Obiettivi dell incontro erano i seguenti: 1. Aggiornare i membri sulle questioni attualmente in discussione nel settore della formazione del personale delle missioni PSDC e sulle iniziative in corso; 2. Promuovere l utilizzazione del Goalkeeper/Schoolmaster tra i membri di NIFOPE; 3. Discutere un tema di attuale importanza nel settore della formazione del personale civile delle CMM: il pre-deployment training; 4. Dibattere sul ruolo e sviluppo della rete NIFOPE. Rapporto dei lavori APERTURA Come da programma allegato (Allegato 2), la riunione è stata aperta dal Min. Massimo Marotti (MAE), che nel suo intervento introduttivo ha illustrato gli eventi più significativi della cooperazione tra il Ministero degli Esteri, la Scuola Superiore Sant Anna e l Istituto Affari Internazionali sul tema della gestione civile delle crisi: il Convegno sulla partecipazione italiana alla gestione civile delle crisi del novembre 2009 e l incontro di fondazione della rete NIFOPE del marzo 2010. 1

Nel riconoscere i progressi finora compiuti dai centri di formazione italiani, il Ministro ha offerto alcune riflessioni preliminari sui passi da compiere in un prossimo futuro per rafforzare la presenza italiana nelle missioni civili PSDC, le quali si stanno sempre più affermando come strumento cruciale della politica estera dell UE. In particolare: - Negli ultimi anni l UE ha affinato le proprie capacità di pianificazione delle missioni civili ed importante è stato anche il contributo italiano, in primis attraverso l Unità PESC/PSDC del MAE, che coordina la partecipazione italiana alle missioni civili dell UE in stretto raccordo con gli altri ministeri. Diventa ora necessario per l UE garantire una risposta tempestiva e coordinata alle crisi emergenti. - Particolare attenzione deve essere posta ai problemi di reclutamento e formazione del personale da impiegare nelle missioni civili dell UE, con il fine ultimo di evitare dispersioni di capitale umano. - Ulteriori sforzi dovranno essere rivolti al potenziamento del sistema di raccordo e partnership tra centri di formazione e le amministrazioni statali, nonché con le competenti strutture a livello europeo. Il Prof. Andrea De Guttry (Scuola Superiore Sant Anna) ha ricordato che a livello internazionale si sta assistendo ad una crescita costante delle missioni di gestione delle crisi, con mandati sempre più complessi in scenari mutevoli e richiedenti un sempre più alto e diversificato numero di attori e competenze. Il Prof. De Guttry ha inoltre sottolineato l importanza della formazione del personale impiegato in tali operazioni per il successo delle stesse. A tal proposito, una rete come NIFOPE è particolarmente utile per accrescere le sinergie tra i diversi attori coinvolti, assistere le autorità nazionali nell identificazione del personale idoneo da dispiegare sul campo, rendere ancora più competitivo il modello di formazione italiano e valorizzare dunque sia il lavoro dell Italia che dell intera Unione Europea in questo settore. Il Dott. Gianni Bonvicini (Istituto Affari Internazionali) ha evidenziato il legame importante che dovrebbe essere assicurato tra formazione e ricerca. Quest ultima può infatti offrire una prospettiva di analisi interessante nell ottica di un miglioramento della gestione delle missioni civili, in particolare alla luce dell entrata in vigore del Trattato di Lisbona e della fase di riorganizzazione che le istituzioni comunitarie stanno attraversando. Si pensi ad esempio al Servizio europeo per l azione esterna e al suo ambizioso compito di integrare strutture che finora si sono occupate di gestione delle missioni dal punto di vista strategico ed operativo distintamente. Inevitabilmente, i cambiamenti che si produrranno nell ambito dell UE tenderanno a riflettersi anche sulle amministrazioni dei singoli Stati membri. In tal senso, il Dott. Bonvicini ritiene che un tema interessante e meritevole di ulteriori approfondimenti sia quello dell integrazione e coordinamento a livello europeo cui dovranno seguire misure analoghe in ambito nazionale. SESSIONE INFORMATIVA Il Min. Massimo Marotti ha aperto la sessione informativa dell incontro con un aggiornamento sulle questioni attuali e le iniziative in corso in materia di formazione del personale da impiegare nelle missioni PSDC. In linea con quanto anticipato nella sessione introduttiva, egli ha sottolineato che le missioni civili sono uno strumento essenziale della politica estera dell Unione, riconosciuto ormai anche a livello internazionale, grazie al quale l Unione è presente in gran parte del mondo, con compiti assai diversificati, dalla polizia allo stato di diritto, dal monitoraggio alle frontiere al sostegno alla governance. Il ventaglio della tipologia delle missioni è destinato a crescere ancora fino a comprendere interventi nel settore della sicurezza e dell institution building nel senso più ampio. Sempre più spesso, inoltre, la componente civile è chiamata a lavorare in stretto contatto con il settore militare, il che richiede ulteriori sforzi di 2

specializzazione. Quest ultima, nelle parole del Ministro, dovrebbe essere privilegiata rispetto alla dimensione quantitativa, allo scopo di organizzare missioni di dimensioni sì inferiori, ma altamente specializzate e meglio integrate nel territorio locale. Il tema della specializzazione è stato ricorrente nell intervento del Ministro e riguarda da vicino anche il contributo italiano alle missioni civili europee, peraltro già molto consistente, variegato e apprezzato a livello internazionale. Anche il Ministero degli Esteri, nel suo ruolo di coordinatore delle candidature italiane da sottoporre alle istituzioni europee per l impiego nelle missioni dell Unione, è tenuto a prendere in considerazione questo aspetto in misura crescente. La maggiore specializzazione richiesta agli esperti implica infatti che il bacino di riferimento debba essere ampliato, il che tuttavia si scontra con alcune difficoltà di reclutamento soprattutto presso le amministrazioni statali. Analoghe esigenze di specializzazione sono state sollevate dalle stesse istituzioni europee, che a tal fine hanno predisposto due roster per il personale da distaccare nelle missioni: uno relativo ai Civilian Response Teams (attivi prevalentemente nell area della rule of law e impiegati finora in Afghanistan e nella Repubblica Democratica del Congo) e l altro relativo a personale da distaccare a Bruxelles o in missioni UE per la riforma del settore sicurezza (SSR). Il Ministro ha concluso il suo intervento individuando alcune aree d azione prioritarie per l immediato futuro. A livello nazionale, è necessario intensificare gli sforzi per un efficace coordinamento e per una maggiore sinergia tra tutti gli attori coinvolti. E inoltre importante dare maggiore diffusione alle attività dei centri di formazione, da un lato, e alle esigenze delle amministrazioni centrali, dall altro. Solo così sarà possibile far incontrare la domanda e l offerta di personale civile. In tal senso, una rete come NIFOPE sembra andare nella giusta direzione. A livello europeo, è inoltre importante assicurare una migliore sinergia tra personale civile e militare, il cui dispiegamento combinato nelle missioni sarà sempre più frequente. Fondamentale è anche il coordinamento con le altre organizzazioni internazionali, impegnate nel peacebuilding/instititution building, prime tra tutte quelle della famiglia delle Nazioni Unite. L intervento della Dott.ssa Annalisa Creta (Scuola Superiore Sant Anna di Pisa) ha riguardato il tema dell armonizzazione dei curricula formativi del personale civile delle missioni di gestione delle crisi, con particolare riferimento ai progressi finora compiuti e ai passi ancora da compiere. A complemento di quanto affermato dal Min. Marotti, un altra esigenza sentita, anche ai fini della maggiore specializzazione del personale da impiegare nelle missioni civili, è la creazione di standard minimi di formazione e l introduzione di sistemi di certificazione della qualità. Il concetto dell armonizzazione è stato introdotto per la prima volta in ambito ONU per ottimizzare le risorse di attori diversi, ma operativi negli stessi contesti. L armonizzazione della formazione comporta una serie di vantaggi: assicura approcci coerenti e metodi di lavoro comuni; facilita l interscambio, la mobilità e l inter-operatività del personale tra missioni o organizzazioni, ampliando anche il bacino degli esperti di riferimento; assicura che la missione abbia un impatto effettivo, coordinato ed efficace, contribuendo alla comprensione e al dialogo; favorisce lo sviluppo di un pool di formatori riconosciuti, e, non da ultimo, incoraggia lo scambio di lessons learned e buone pratiche. A livello internazionale, l ONU ha un ruolo cruciale come catalizzatore della cooperazione tra istituzioni a scopi di armonizzazione. Diverse sono le iniziative - prevalentemente sotto forma di rapporti sul tema - che le Nazioni Unite hanno condotto negli anni. Particolarmente significativo è il rapporto Civilian capacity in the aftermath of conflict dell Independent Senior Advisory Group, presieduto da Jean-Marie Guéhenno, che presenta idee interessanti sugli sull armonizzazione degli standard formativi. Non mancano tentativi di armonizzazione anche a livello regionale. Si pensi ad esempio all Unione Africana, in cui sono allo studio standard minimi per la formazione del personale civile dell African Stand-by Force, anche attraverso un contributo italiano. In Europa invece lo European Group on Training (EGT) ha 3

concettualizzato, testato e valutato curricula formativi per corsi di base e di specializzazione. Sulla base degli standard fissati dall EGT è stato messo a punto anche un sistema di certificazione dei corsi. E infine in fase di sperimentazione il progetto Europe s New Training Initiative for Civilian Crisis Management (ENTRI), il cui obiettivo è favorire una maggiore coerenza delle attività di civilian crisis management nonché una certificazione della loro qualità. A livello nazionale, il MAE ha finanziato alla Scuola Superiore Sant Anna il progetto Training Civilians For Peace Support Operations: Moving Toward An Harmonized Approach volto a contribuire al dibattito relativo alla questione della standardizzazione dei curricula formativi a vari livelli e con vari attori. A tal fine, il progetto prevede l organizzazione di workshop regionali che si sono finora tenuti ad Addis Abeba (giugno 2010), Berlino (novembre 2010), Dar es Salam (aprile 2011). I prossimi appuntamenti saranno a New York nel giugno 2011 e a Carlisle (USA) nel novembre 2011. La Dott.ssa Creta ha concluso il suo intervento con alcune raccomandazioni per il futuro, ispirate dal Rapporto ONU Civilian capacity in the aftermath of civilian conflict, che può trovare una valida applicazione anche a livello nazionale: 1. Definire degli standard per il training, i trainers e i trainees; 2. Istituire un meccanismo di certificazione della qualità dei corsi impartiti; 3. Far sì che i centri di formazione per il peacekeeping estendano la formazione anche al personale civile (nell ottica di missioni integrate); 4. Sviluppare dei global knowledge networks; 5. Far leva sui centri di eccellenza. Nel suo intervento, il Dott. Joel Schuyer (Servizio Europeo per l Azione Esterna) ha descritto dettagliatamente il Goalkeeper/Schoolmaster quale strumento efficace per la gestione delle risorse umane e formative a livello europeo. Il Goalkeeper è stato definito come uno strumento di smistamento di informazioni nell ambito della PSDC, a supporto del reclutamento e della formazione del personale civile, dello sviluppo di capacità civili, della condivisione e scambio di informazioni e con una funzione anche di memoria istituzionale. Si trova in un sito internet sicuro e si compone di tre applicazioni interconnesse: l Headhunter, lo Schoolmaster e il Registrar, a cui si aggiunge un applicazione isolata, il Governor. L Headhunter contiene un catalogo di standard job descriptions, allo scopo di facilitare, a livello europeo, le call for contributions e, a livello degli Stati membri, l individuazione del personale potenzialmente dispiegabile mediante un controllo incrociato con le job descriptions. Esso è collegato allo Schoolmaster, in modo da evitare la dispersione del capitale formativo: infatti, gli Stati membri possono formare il proprio personale prima dell eventuale distacco in una missione coerentemente con le job descriptions contenute nell Headhunter e anche avvalendosi dei corsi annunciati e pubblicizzati nello Schoolmaster. Lo Schoolmaster fornisce informazioni su tutti i corsi di formazione rilevanti per le missioni civili dell UE, organizzati da istituzioni autorizzate a livello nazionale o da centri di formazione europei. Il catalogo è accessibile a tutti gli Stati membri e anche la registrazione è aperta a tutti. Il Dott. Schuyer ha ricordato che anche il NIFOPE può utilizzare questa piattaforma per dare visibilità ai corsi organizzati dai propri membri, a patto che i corsi offerti siano aperti anche a paesi terzi. Come risulterà da un successivo giro di tavolo, tale condizione è rispettata dalla stragrande maggioranza dei centri rappresentati alla giornata di brainstorming, i cui corsi vedono infatti l elevata partecipazione di discenti stranieri. Il Registrar è un roster aperto a tutti gli Stati membri, attraverso il quale i record degli esperti ivi registrati sono combinati con le job descriptions contenute nell Headhunter. Tale applicazione è stata inizialmente concepita per soddisfare le esigenze dell Unione Europea. Tuttavia, si sta lavorando affinché essa possa essere utilizzata anche per la registrazione di esperti da distaccare in altre missioni internazionali (ad esempio ONU e OSCE). In tal modo verrà velocizzato e sistematizzato il processo di reclutamento e 4

potranno essere soddisfatte anche le esigenze degli Stati membri, tendenzialmente contrari ad interfacciarsi con più roster. Il Governor, infine, è un database che offre una panoramica dell intero acquis in materia di gestione civile delle crisi. Si compone di due sezioni, dedicate rispettivamente a: 1) concetti e dottrine europei e 2) misure nazionali per facilitare il dispiegamento di personale civile nelle missioni PSDC. La sezione europea è già attiva, mentre quella aperta agli Stati membri lo sarà a breve e vi potranno essere caricati documenti in materia di legislazione nazionale, di coordinamento tra le istituzioni, regolamenti finanziari, ecc. La sessione informativa si è conclusa con una discussione moderata dal Prof. De Guttry. Il Dott. Bonvicini ha sollevato la questione del coordinatore nazionale che avrà la funzione di focal point per la componente Schoolmaster/Goalkeeper. Il Dott. Schuyer ha confermato che la prima call per la nomina di un coordinatore nazionale è stata lanciata attraverso il Gruppo Politico-Militare. Ciò ha comportato una risposta prevalentemente da parte di attori militari e diplomatici. Ad esempio, al momento il coordinatore nazionale italiano è un accademia militare, il che ha reso più difficile un efficace comunicazione con le controparti civili. Una nuova call è stata lanciata recentemente attraverso il CIVCOM. Il Dott. Schuyer ritiene che idealmente il coordinatore nazionale dovrebbe essere una figura super partes che abbia una visione d insieme sia civile sia militare oppure una figura con natura multidimensionale. Per quanto riguarda il team di esperti in materia SSR che a breve l UE invierà in Libia per la riforma della polizia e della giustizia, il Min. Marotti ha spiegato che è stato formato attraverso un processo triangolare con esperti candidatisi spontaneamente, inseriti in un roster dal Ministero degli Esteri e poi proposti all UE, che ne selezionerà alcuni chiedendo la loro disponibilità. Gli Stati membri finanzieranno poi le proprie unità nazionali. Il Prof. De Guttry ha posto un ultimo quesito riguardante le possibilità di accesso autonomo al Goalkeeper da parte dei free-lance, i quali costituiscono in Italia una parte considerevole degli esperti nazionali da distaccare a Bruxelles o presso le missioni civili UE. Il Dott. Schuyer ha precisato che in linea di principio il Goalkeeper non esclude candidature individuali. Tuttavia, tali candidature presuppongono la presenza di un filtro per attuare la selezione dei curricula idonei. Non tutti gli Stati hanno però la disponibilità materiale e politica di dotarsi di tale struttura. L UE apre dunque il proprio sistema a candidature individuali, ma la decisione se ricorrere o meno a questa modalità spetta ai singoli Stati membri. Il Min. Marotti ha aggiunto che l Italia non ha preso ancora una decisione in merito ed ha incoraggiato proposte di stimolo al dibattito generale, anche da parte dello stesso NIFOPE. BRAINSTORMING OPERATIVO La Dott.ssa Nicoletta Pirozzi (IAI), ha aperto il brainstorming operativo descrivendo nel dettaglio le finalità della rete NIFOPE, mettendo in luce alcune criticità e avanzando delle proposte per il futuro. NIFOPE nasce per mettere a sistema tutti i centri di formazione e le amministrazioni centrali dello Stato, allo scopo di condividere esperienze, materiale didattico, facilities, nell ottica di un coordinamento sempre più efficace e di impulso all armonizzazione dei curricula formativi. A tal fine, è stata predisposta una piattaforma virtuale, ossia un sito dedicato, gestito e curato dalla Scuola Superiore Sant Anna (www.nifope.it), cui tutti partner della rete possono accedere e trovare informazioni utili sulla membership, le attività formative organizzate dagli altri membri della rete, documenti e ricerche in materia di gestione civile delle crisi, ecc. Con riferimento al sito e ai suoi contenuti, la Dott.ssa Pirozzi ha rilevato alcune criticità, che si auspica possano essere superate nel medio termine. La prima riguarda la partecipazione dei partner della rete, che finora, ad eccezione di alcuni, è risultata modesta e non ha consentito l adeguata visibilità delle attività formative condotte dalle amministrazioni centrali dello Stato e 5

dai centri di formazione. Un secondo aspetto riguarda i contenuti del sito, con particolare riferimento alla sezione dedicata alla ricerca, che lo IAI stesso potrebbe ampliare con ulteriori profili per meglio chiarire agli attori nazionali il quadro di riferimento, e alla biblioteca del sito, che potrebbe essere arricchita per delineare lo strategic thinking in atto in materia di PESC/PSDC e gestione civile delle crisi. Prendendo spunto dall intervento della Dott.ssa Pirozzi, il Prof. De Guttry ha chiesto ai rappresentanti dei centri di formazione e delle amministrazioni centrali dello Stato presenti le ragioni della loro finora modesta partecipazione alla rete NIFOPE. In via preliminare, il Dott. Schuyer ha suggerito due elementi che dovrebbero essere presi in considerazione in questa riflessione: in primo luogo, la necessità di attendere il raggiungimento di una massa critica di contributi che sia di stimolo a una partecipazione ancora più attiva di tutti i membri del network; in secondo luogo, l importanza di un ulteriore sforzo da parte del coordinatore del network per rendere più evidente il reale valore aggiunto della rete e del sito, in termini di sinergia e di possibilità di cooperazione tra i partner, e anche per ampliare il pubblico di riferimento e il canale di distribuzione. Allo scopo di conoscere il parere degli altri presenti, il Dott. Bonvicini ha suggerito un giro di tavolo. Ne è emerso un quadro piuttosto variegato. La maggioranza dei rappresentanti dei centri di formazione e delle amministrazioni centrali dello Stato ha confermato la validità dell iniziativa NIFOPE e del suo sito, quest ultimo soprattutto come strumento per lo scambio di documentazione e di materiale relativo alla gestione civile delle crisi. Con riferimento invece alla pubblicizzazione sul sito dei corsi formativi organizzati, la maggior parte dei presenti ha espresso alcune riserve. Queste hanno incluso: il numero chiuso o il carattere riservato di alcune attività; la tendenza a privilegiare canali di informazione/distribuzione già consolidati che non sembrano richiedere ulteriore visibilità; riflessioni ancora in corso sull opportunità di partecipare o meno; l assenza di un senso di appartenenza alla rete, poco incentivata dalla ridotta partecipazione degli altri partner; dubbi sulla reale pertinenza delle attività formative svolte con le finalità e gli interessi di NIFOPE. Tutte le osservazioni sono state accolte dagli organizzatori dell iniziativa. La Dott.ssa Creta e la Dott.ssa Pirozzi hanno chiarito alcuni dei dubbi sollevati: il sito NIFOPE già prevede la possibilità di dare visione anche dei corsi formativi a numero chiuso, specificando la loro natura al momento dell inserimento dei dati. La piattaforma virtuale NIFOPE non dovrebbe essere concepita unicamente come una vetrina, ma anche come uno strumento per favorire sinergie e cooperazione tra i suoi membri. Proprio in quest ultimo aspetto risiede la sua utilità e la pubblicazione delle attività svolte da ognuno ha lo scopo non solo di dare visibilità alle proprie iniziative, ma anche quello di permettere agli altri partner di conoscere l expertise e le competenze di ognuno in vista di possibili collaborazioni. Il brainstorming operativo è continuato con tre interventi relativi a un modello Italia per il predeployment training. Il Cap. Pierpaolo Sinconi ha descritto le attività svolte dal Center of Excellence for Stability Police Units (CoESPU), il quale, istituito nel 2005, si configura come un centro addestrativo e un polo dottrinale, oltre ad essere un assetto nazionale su base multinazionale. Nel quadro delle sue tradizionali attività addestrative, il CoESPU ha avviato in tempi più recenti una maggiore cooperazione e coordinamento tra le componenti civile, militare e di polizia (coinvolgendo l Italian Peacekeeping Training Network); svolge inoltre attività di pre-deployment training per i paesi contributori e offre supporto ai principali attori del peacekeeping (ONU, UA, UE, e NATO), nonché ai centri di addestramento regionali. Di particolare rilevanza per la rete NIFOPE è la cooperazione con gli altri attori del network. Il CoESPU svolge attualmente diverse attività di insegnamento a favore di numerosi corsi dell IIHL di Sanremo; partecipa a scambi di docenti e organizzerà il 6

modulo addestrativo per il Master in Peacekeeping della Scuola Superiore Sant Anna. Collabora inoltre con scambi di docenti con il Centro Post Conflitti di Torino e con il CIMIC Center di Motta di Livenza. In tempi più recenti, l attività addestrativa del Centro si è estesa anche al personale civile di paesi terzi. Considerata l ancora giovane esperienza del CoESPU in questo settore, il Cap. Sinconi ha osservato che il NIFOPE potrebbe essere di particolare interesse e utilità proprio nei processi di selezione del personale civile più idoneo alla partecipazione a tali corsi. Il Col. Antonio Fantastico ha invece illustrato le attività del Centro Studi Post Conflict Operations (CSPCO) dell Esercito Italiano. Il CSPCO rappresenta un centro di pensiero strategico-operativo che sviluppa e promuove l approccio italiano alle Operazioni Post-Conflict di Stabilizzazione e Ricostruzione. Esso svolge attività di formazione avanzata e professionale per personale di medio e alto livello militare, di polizia e civile, incluso il pre-deployment training; concorre alla formazione del personale frequentatore di corsi della forza armata, delle università e di altri enti militari e civili; partecipa al ciclo dottrinale dell esercito dal livello operativo a quello strategico. Anche in questo caso, di rilievo per il NIFOPE è la collaborazione del CSPCO con enti ed organizzazioni analoghe, tra cui alcuni membri della rete, quali l IIHL, il COESPU, l ISPI e la Scuola Superiore Sant Anna. Il Prof. De Guttry ha chiuso il brainstroming operativo ricordando l importanza del pre-deployment training per garantire l adeguata preparazione del personale che verrà dispiegato nelle missioni e quindi il successo delle missioni stesse. A livello UE, tuttavia, risulta che solo il 30/40% del personale distaccato ha seguito tali corsi, il che influenza negativamente l immediata operatività delle missioni. Nei corsi pre-deployment si acquisiscono infatti tutte quelle conoscenze, competenze e skills necessari ad agire efficacemente all interno della missione e a completare le competenze specifiche che l esperto già possiede nella sua specialità. Si discutono ad esempio tematiche relative alla struttura della missione, a specifiche problematiche di sicurezza, agli attori e al contesto in cui si andrà ad operare, al dialogo interculturale, al codice di condotta, al gender mainstreaming. Un caso concreto che la Scuola Superiore Sant Anna coordinerà a breve è un corso pre-deployment per la missione EULEX Kosovo. Il corso si inserisce nel quadro del progetto ENTRI, finanziato dalla Commissione europea. E gratuito per i partecipanti e le iscrizioni sono ancora aperte per gli esperti sono già stati reclutati per quella missione specifica. SESSIONE CONCLUSIVA A chiusura del seminario, il Min. Marotti ha ricordato alcuni concetti chiave emersi durante il dibattito e che saranno utili per guidare le azioni future del network. Vetrina. Finora il sostegno alla rete NIFOPE sembra essere avvenuto sostanzialmente per inerzia e non ha visto una partecipazione attiva di tutti i suoi membri. Il Ministro ha invece ribadito che la rete deve avere un futuro: l Italia ha infatti una capacità di formazione ricca e sviluppata che merita di essere valorizzata ed è soprattutto la cooperazione tra settore civile e militare che richiede un ulteriore approfondimento. Occorre dunque garantire maggiore visibilità alle iniziative di formazione attivate sul territorio nazionale, in particolare attraverso la loro pubblicizzazione sul sito NIFOPE. Le informazioni pubblicate sul sito possono riguardare sia corsi aperti alla partecipazione di personale esterno all istituzione organizzatrice, sia corsi riservati a personale interno. Massa critica. Per il successo della rete NIFOPE è necessaria una partecipazione attiva di tutti i centri di formazione nazionali e delle amministrazioni centrali dello Stato. A tal fine, il MAE si impegnerà a sensibilizzare ulteriormente le istituzioni nazionali per illustrare l iniziativa e spiegarne le caratteristiche e i relativi vantaggi. L ideale sarebbe fissare una scadenza di 30 giorni dalla ricezione del presente rapporto, 7

entro la quale tutti i membri si impegnino a informare gli altri, attraverso il sito NIFOPE, delle proprie attività. Coordinamento. E necessario sviluppare tra i membri NIFOPE le sinergie e il senso di appartenenza indispensabili per il successo della rete e per l efficace partecipazione italiana al Goalkeeper dell Unione Europea. A tal fine, il Ministro ha chiesto alla Scuola Superiore Sant Anna di continuare nel suo sforzo di coordinamento della rete NIFOPE per il prossimo anno. Decisioni e follow-up 1. PRESUPPOSTI Le decisioni adottate e le misure prospettate si fondano sui seguenti presupposti: - La membership al network NIFOPE presuppone un ruolo attivo da parte di tutti gli attori; - Vi è un impegno formale da parte di tutti i partecipanti a fornire informazioni e a condividere idee; - Il Ministero degli Affari Esteri fornisce supporto di tipo politico e si impegna a cercare di valorizzare l iniziativa ed i suoi seguiti anche presso le competenti sedi europee ed internazionali e si impegna, altresì, a condividere con gli aderenti al Network le informazioni rilevanti di cui è in possesso; - La memberhsip al Network è aperta a nuovi membri interessati a parteciparvi secondo le procedure concordate nella riunione costitutiva del Network a Pisa nel 2010. 2. AZIONI IMMEDIATE - La Scuola Superiore Sant Anna si impegna a mantenere attivo il sito del network e i membri del NIFOPE si impegnano a darne pubblicità, anche attraverso l inserimento del link www.nifope.it nei rispettivi siti web; - I soggetti interessati ad aderire al network sono invitati a presentare la propria candidatura utilizzando il modulo disponibile sul sito www.nifope.it; - Il coordinamento centrale del network viene affidato alla Scuola Superiore Sant Anna per l anno in corso; - L IAI si impegna a potenziare i contenuti di ricerca e informazione del sito www.nifope.it; - I membri del network si impegnano a condividere quanto più possibile le informazioni relative ai propri corsi di formazione attraverso il portale predisposto nel sito www.nifope.it; - I promotori del network (MAE, Scuola Superiore Sant Anna e IAI) si impegnano ad allargare il bacino di riferimento di NIFOPE individuando nuovi attori interessati, soprattutto tra coloro che sono responsabili del reclutamento del personale civile; - Un nuovo incontro di tutti i membri NIFOPE sarà organizzato entro il 2012. 3. AZIONI FUTURE - Attraverso l Unità PESC/PSDC del MAE, istituire un sistema di collegamento e garantire un interfaccia costante tra i diversi attori nazionali che operano nei settori della formazione e della ricerca per la gestione civile delle crisi con il Crisis Management and Planning Department a 8

Bruxelles, al fine di garantire una risposta adeguata allo strumento del Goalkeeper e più in generale alle esigenze di formazione e reclutamento dell Unione europea; - Promuovere tra le diverse amministrazioni centrali dello Stato un processo graduale di armonizzazione delle banche dati di personale in stand-by per un possibile dispiegamento in missioni internazionali, così da poter creare una piattaforma unificata anche se decentrata nella sua gestione per le organizzazioni internazionali; - Procedere alla costituzione di una banca dati di personale free-lance a disposizione dell Unità PESC/PSDC del MAE per l individuazione dei candidati da sottoporre alle organizzazioni internazionali per il dispiegamento sul terreno. Tale banca dati dovrà essere sviluppata sulla base delle esigenze e dei criteri identificati dalle principali organizzazioni internazionali in termini di profili professionali richiesti, competenze necessarie, livello di formazione, e così via; - Dare impulso ad attività di standardizzazione dei curricula formativi dei centri di formazione presenti sul territorio nazionale, attraverso la condivisione di informazioni e l istituzione di corsi congiunti, anche di natura integrata civile e militare. Documento redatto da: Valérie Vicky Miranda, Assistente alla ricerca, e Nicoletta Pirozzi, Responsabile di ricerca, IAI 9

ALLEGATO I Scuola Superiore Sant'Anna di Studi Universitari e di Perfezionamento Riunione Annuale del Network Italiano Formazione Peacekeeping ed Emergenze (NIFOPE) Giornata di Brainstorming Mercoledì 18 Maggio 2011 9.30 16.00 Sala delle Conferenze Internazionali Ministero degli Affari Esteri Piazzale della Farnesina, 1 Roma LISTA PARTECIPANTI 10

Rossella Altamura, Collaboratrice Master of Arts in Human Rights and Conflict Management, Scuola Superiore Sant Anna di Pisa Massimiliano Belladonna, Ufficiale Addetto alla Sezione ONU-FMN dell'ufficio Politica delle Alleanze, SMD Politica militare e pianificazione, Roma Gianni Bonvicini, Vice Presidente Vicario, Istituto Affari Internazionale (IAI), Roma Marco Capitani, Funzionario area giuridico-pedagogica, Ministero della Giustizia, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, Direzione Generale del Personale e della Formazione, Roma Salvatore Cervone, Funzionario doganale, Agenzia delle Dogane, Roma Silvia Chiave, Ministero Affari Esteri, Roma Annalisa Creta, CdG Research Laboratory, Scuola Superiore Sant'Anna, Pisa Grazia Curalli, Referente Formazione Internazionale, Dipartimento della Protezione Civile, Roma Andrea de Guttry, Direttore del programma ITPCM, Scuola Superiore Sant Anna, Pisa Antonio Fantastico, Insegnante titolare Cattedra Analisi d'area, Comando per la Formazione- Centro Studi PCO, Torino Carlo Guida Fantini, Ministero Affari Esteri, Roma Maria Rita Mammone, Dipartimento P.S., Ministero dell Interno, Roma Edoardo Marcelli, Responsabile, Settore Cooperazioone Internazionale della Direzione Centrale per gli Istituti di Istruzione presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Ministero dell'interno, Roma Massimo Marotti, Capo Unita' PESC/PSDC, Ministero Affari Esteri, Roma Valerie Miranda, Assistente alla ricerca, Istituto Affari Internazionali (IAI), Roma Maurizio Moreno, Presidente, Istituto Internazionale di Diritto Umanitario (IIHL), Sanremo Patrizia Nicolini, Responsabile Relazioni Internazionali, Ministero dell Interno-SSAI (Scuola Superiore dell Amministrazione dell Interno), Roma Marta Palombo, Tirocinante, Istituto Affari Internazionali (IAI), Roma Stefania Paradisi, Coordinatrice didattica Master, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI), Milano Nicoletta Pirozzi, Responsabile di Ricerca, Istituto Affari Internazionali (IAI), Roma Alessandro Ramundo, Capo 2 Drappello- Sezione Missioni Estere, Comando Generale della Guardia di Finanza, Roma Simone Razzauti, Ministero Affari Esteri, Roma Luciano Roncalli, Capo Squadra Esperto, Dipartimento Vigili del Fuoco e Soccorso Pubblico, Roma Margherita Rosito, Commissario R.d.s., Corpo di polizia penitenziaria, Responsabile sezione II - Ufficio IV, Formazione Direzione Generale del personale e della formazione, Dipartimento dell'amministrazione Penitenziaria, Ministero della Giustizia, Roma 11

Silvia Scarpa, Borsista Post-Dottorato in Diritto Internazionale, Scuola Superiore Sant Anna, Pisa Joël Schuyer, Coordinatore Civilian Capability Development, Crisis Management and Planning Department, Servizio Europeo di Azione Esterna (SEAE), Bruxelles Pierpaolo Sinconi, Capo Ufficio Affari Internazionali, Titolare della cattedra di Diritto Internazionale e DIU, CoESPU Carabinieri, Vicenza Vittorio Torchia, Funzionario doganale, Agenzia delle Dogane, Roma Angela Tosoni, Funzionario, Ufficio Volontariato, Servizio Formazione, Dipartimento Protezione Civile, Roma Erjon Zeqo, Coordinatore dell Area Umanitaria PAB FP Rip. 21, Coordinatore del Master OdP, Provincia Autonoma di Bolzano 12

ALLEGATO II Scuola Superiore Sant'Anna di Studi Universitari e di Perfezionamento Riunione Annuale del Network Italiano Formazione Peacekeeping ed Emergenze (NIFOPE) Giornata di Brainstorming Mercoledì 18 Maggio 2011 9.30 16.00 Sala delle Conferenze Internazionali Ministero degli Affari Esteri Piazzale della Farnesina, 1 Roma PROGRAMMA 13

Obiettivi dell attività 1. Discutere un tema di attuale importanza nel settore della formazione del personale civile delle CMM: il pre-deployment training 2. Promuovere l utilizzazione del Goalkeeper/Schoolmaster tra i membri di NIFOPE 3. Dibattere sul ruolo e sviluppo della rete NIFOPE 4. Aggiornare i membri sulle questioni attualmente in discussione nel settore della formazione del personale delle missioni PESD/PSDC e sulle iniziative in corso. 14

Programma Argomento Facilitatore/i Metodologia di lavoro ACCOGLIENZA 09.30-10.00 Arrivo e Registrazione dei partecipanti Welcome Coffee 10.00 10.30 Saluto e Presentazione dell iniziativa Obiettivi specifici dell incontro e risultati attesi Info logistiche Min. Massimo MAROTTI, Ministero degli Affari Esteri Prof. Andrea de GUTTRY, Scuola Superiore Sant Anna 10.30-11.00 Aggiornamento su questioni attuali ed iniziative in corso in materia di formazione del personale nelle missioni PESC/PSDC 11.00 11.30 Armonizzazione dei curricula formativi del personale civile delle missioni di gestione delle crisi: progressi e next steps 11.30 12.00 Goalkeeper/Schoolmaster: uno strumento efficace per la gestione delle risorse umane e formative nel CMM Dott. Gianni BONVICINI, Vice-Presidente IAI SESSIONE INFORMATIVA Min. Massimo MAROTTI, Ministero degli Affari Esteri Dr. Annalisa CRETA, Scuola Superiore Sant Anna Dr. Joel SCHUYER, SEAE Breve presentazione e Q&A Breve presentazione e Q&A Breve presentazione e Q&A 12.00 12.30 Discussione Modera: Prof. Andrea de GUTTRY Brainstorming 12.30-14.00 Colazione BRAINSTORMING OPERATIVO 14.00 14.30 NIFOPE ad un anno dalla creazione: problematiche attuali e prospettive future Introduce e modera Dr. Nicoletta PIROZZI, IAI Breve presentazione e brainstorming 14.30 15.00 Un modello Italia per il pre-deployment training? (Presentazioni COESPU, Esercito e di un ente di formazione) Cap. Pierpaolo SINCONI, COESPU Breve presentazione e Q&A 15

Col. Antonio FANTASTICO, Centro Studi Post Conflict Operations dell Esercito Italiano Prof. Andrea de GUTTRY, Scuola Superiore Sant Anna 15.00-16.00 Discussione, conclusioni e raccomandazioni Modera: Min. Massimo MAROTTI 16

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