IL TEATRO ROMANO Struttura architettonica La struttura del teatro romano (theatrum)ricava gli aspetti fondamentali della propria immagine architettonica dalla parallela figura del teatro greco. Tuttavia, a differenza del teatro greco, in cui la cavea è ottenuta sfruttando il pendio del suolo, i teatri romani sono, in genere, realizzati su terreno piano. Ricostruzione al PC del Teatro di Pompeo a Roma
Il teatro comprendeva il palcoscenico ( pulpitum), che serviva all azione ed era diviso in tre parti:la scaena, i il postscaenium ii e il proscenium iii ; esso era coperto da un tetto e chiuso sul davanti da una tenda (aulaeum), che si alzava dal basso verso l alto e che veniva sollevata ad inizio spettacolo. Ricostruzione teatro romano Vi era poi una gradinata concentrica ( cavea), dove prendeva posto il pubblico, divisa in prima cavea (primo ordine), riservata ai cavalieri, e ultima cavea( il secondo ordine), riservata alla plebe. Era presente anche l orchestra, ma poiché, a differenza del teatro greco, quello romano era per lo più privo di cori, essa serviva ad ospitare i senatori, i magistrati e i cavalieri. Attorno alla cavea girava un corridoio( praecinctio), che permetteva allo spettatore di raggiungere il proprio posto. Su tutto il teatro si poteva tirare un tendone (velarium) per riparare dal sole e dalle intemperie. Tra un atto ed un altro, la scena si chiudeva con il sipario ( siparium). Schema di un teatro Greco-Romano
Colosseo o Anfiteatro Flavio Le rappresentazioni teatrali Le prime rappresentazioni teatrali risalgono al IV secolo a. c.. Anche a Roma, come in Grecia, la maggior parte dell attività teatrale si svolgeva nel corso delle feste di carattere religioso (ludi) ed era organizzata dallo stato. Teatro romano di Merida
Le principali feste erano: i ludi Romani, in onore di Giove Ottimo Massimo, che si tenevano a settembre nel Circo Massimo; i ludi Megalenses, in onore della Magna Mater, in aprile; i ludi Apollinares, in onore di Apollo, che si svolgevano in luglio presso il tempio di Apollo. Teatro romano di Pompei I ludi venivano organizzati dai magistrati (edili o pretori), che sceglievano i drammi da rappresentare e stipulavano un contratto con la troupe di attori. Le spese erano a carico dello stato, ma la contropartita era un certo condizionamento esercitato dal potere politico sui testi rappresentati. Teatro romano di Aosta
Il regista era il choragus ed era anche il costumista. L accompagnamento musicale era fornito dal tibicen, un suonatore di flauto (tibia); la melodia era composta da un compositore che poteva non identificarsi con l autore dell opera. Poteva anche esserci il coro, ma si limitava ad eseguire degli intermezzi cantati con l accompagnamento del flauto. Lo spettacolo era gratuito, ma bisognava procurarsi una speciale tessera, che recava anche l indicazione del posto da occupare. Prime forme del teatro romano Le più antiche forme del teatro romano furono: il fescennino, la satura, l atellana, il mimo. I fescennini (termine che deriva da Fescennium,una città dell Etruria meridionale) erano scenette popolari eseguite durante le feste del raccolto. L etimologia del termine sembra poter risalire al latino fascinatium, malocchio, quello gettato agli altri carri incolonnati e carichi di uva in occasione della vendemmia. La satura deriva il nome da satura lanx, cioè un piatto ripieno di frutti e cibi vari. Infatti, come il piatto contadinesco, la satira ebbe un carattere vario, con canti, danze, scherzi, dialoghi. L atellana ( da Atella, città osca della Campania) era una rappresentazione caratterizzata dalla presenza di personaggi fissi, con proprie maschere e costumi. Teatro romano di Cassino Teatro romano di Benevento
Tra questi personaggi ricordiamo: Maccu, sciocco beffato e bastonato, Pappus, tonto e avaro, Bucco, mangione ingordo, Dossenus, gobbo ed imbroglione. Il mimo, spettacolo buffonesco, misto di danza e mimica, ebbe grande successo popolare. Gli argomenti erano tratti dalla vita quotidiana, svolti però in modo caricaturale, con allusioni satiriche e con un intento parodico. A partire dalla seconda metà del III secolo a.c., alle rappresentazioni di carattere improvvisato si contrappone un teatro basato su testi che ricalcano argomenti e contenuti del teatro greco. Gneo Nevio fu il primo a comporre tragedie e commedie di soggetto romano. Sia le commedie che le tragedie ebbero il nome di fabulae. Teatro romano di Antalya - Turchia
Distinguiamo due tipi di commedie: Le fabulae palliatae, commedie con soggetto, nomi e costumi greci ( dal pallium, il mantello greco indossato dagli attori); Le fabulae togatae, commedie di soggetto romano ( dalla toga romana). Distinguiamo, inoltre, due tipi di tragedie: Le fabulae cothurnatae, tragedie di argomento greco ( da cothurnus, il calzare degli attori greci) Le fabulae praetextae, tragedie di soggetto romano ( dalla toga praetexta indossata dai personaggi romani autorevoli) Teatro romano di Antalya - Turchia Gli attori La professione di attore nel mondo romano era considerata infamante, socialmente disonorevole, a differenza del teatro greco, ove gli attori erano osannati, ammirati ed invidiati L attore ( histrio) infatti, apparteneva alla categoria degli schiavi o dei liberti ; insieme agli altri formava una compagnia (grex) ed aveva un proprietario, il capocomico ( dominus gregi),che era spesso attore ed autore al tempo stesso; se recitava male poteva essere frustato o imprigionato, se recitava bene poteva raggiungere la fama.oltre agli attori, prendevano parte all azione anche le comparse (umbrae).
I costumi e le maschere Gli attori si coprivano il volto con maschere (personae), che potenziavano la voce e che variavano a seconda se si trattasse una commedia ( comoedia) o una tragedia (tragoedia). Esse erano di tela con applicata una capigliatura. Nel teatro dei mimi la maschera non esisteva e, vista la popolarità di questo genere, man mano la maschera scomparve dal teatro romano. Gli attori tragici indossavano vesti ricche e pompose e calzavano il cothurnus, la cui alta suola serviva ad accrescere la statura degli attori; i comici vestivano abiti comuni. Schemi teatro romano
Prof.ssa Sabrina Gallucci