REGIONE PUGLIA Acquedotto Pugliese S.p.A. - 70123 Bari - Via Vittorio Emanuele Orlando, n.c. - Tel. 080.5723670 - Fax 080.5723628 Codice CUP: E66D11000110005 Progettisti: Ing. Marco D'Innella Ing. Maria Luisa D'Aluiso Elaborato: POTENZIAMENTO DELL'IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI MONOPOLI (BARI) ACQUEDOTTO PUGLIESE S.p.A. DIREZIONE INDUSTRIALE PROID PROGETTO DEFINITIVO Progettista Opere elettriche/elettromeccaniche: P. I. Luigi Del Popolo Responsabile Progetto: Ing. Donato De Giorgio Prot. N : Data: Febbraio 2013 Nome file: Cod. Progetto: 0448 Cod. SAP: 230000000726 Scala: Il Responsabile del Procedimento Ing. Massimo PELLEGRINI Il Direttore Tecnico Ing. Raffaele ANDRIANI RELAZIONE IDRAULICA ED IDROGEOLOGICA Emesso per PROGETTO DEFINITIVO / / / rev. data descrizione dis. contr. appr.
INDICE 1 IL PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI)... 2 1.1 GENERALITA... 2 1.2 DESCRIZIONE DEL PROGETTO... 4 1.3 VERIFICHE DELL INTERFERENZA DEGLI INTERVENTI CON IL PAI DELLA PUGLIA... 6 1.4 CONCLUSIONI... 11 Relazione di compatibilità idrologica e idraulica Pagina 1 di 11
IL PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI) 1.1 GENERALITA La legge n. 183/1989 sulla difesa del suolo ha definito il bacino idrografico inteso come il territorio dal quale le acque pluviali o di fusione delle nevi e dei ghiacciai, defluendo in superficie, si raccolgono in un determinato corso d acqua direttamente o a mezzo di affluenti, nonché il territorio che può essere allagato dalle acque del medesimo corso d acqua, ivi compresi i suoi rami terminali con le foci in mare ed il litorale marittimo prospiciente nonchè ha stabilito che il bacino idrografico debba essere l ambito fisico di pianificazione per superare le frammentazioni e le separazioni prodotte in seguito all adozione di aree di riferimento aventi confini meramente amministrativi. Strumento di gestione del bacino idrografico è il Piano di Bacino che si configura quale strumento di carattere conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d uso finalizzate alla conservazione, difesa e valorizzazione del suolo e alla corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristiche fisiche e ambientali del territorio interessato. La Autorità di Bacino Interregionale della Puglia, con delibera del Comitato Istituzionale n 39 del 30.11.2005, ha approvato il Piano di Bacino della Puglia, stralcio Assetto Idrogeologico (PAI). Il P.A.I. ha le seguenti finalità: - la sistemazione, la conservazione ed il recupero del suolo nei bacini imbriferi, con interventi idrogeologici, idraulici, idraulico-forestali, idraulico-agrari compatibili con i criteri di recupero naturalistico; - la difesa ed il consolidamento dei versanti e delle aree instabili, nonché la difesa degli abitanti e delle infrastrutture contro i movimenti franosi ed altri fenomeni di dissesto; - il riordino del vincolo idrogeologico; - la difesa, la sistemazione e la regolazione dei corsi d acqua; - lo svolgimento funzionale dei servizi di polizia idraulica, di piena, di pronto intervento idraulico, nonché di gestione degli impianti. Inoltre ha valore di piano territoriale di settore ed è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d uso Relazione di compatibilità idrologica e idraulica Pagina 2 di 11
finalizzate alla conservazione, alla difesa ed alla valorizzazione del suolo ricadente nel territorio di competenza dell Autorità di Bacino della Puglia. A tal fine il PAI prevede la realizzazione dei seguenti interventi: - la definizione del quadro di rischio idraulico ed idrogeologico in relazione ai fenomeni di dissesto evidenziati; - l adeguamento degli strumenti urbanistico-territoriali; - l apposizione di vincoli, l indicazione di prescrizioni, l erogazione di incentivi e l individuazione delle destinazioni d uso del suolo più idonee in relazione al diverso grado di rischio riscontrato; - l individuazione di interventi finalizzati al recupero naturalistico ed ambientale, nonché alla tutela ed al recupero dei valori monumentali ed ambientali presenti; - l individuazione di interventi su infrastrutture e manufatti di ogni tipo, anche edilizi, che determinino rischi idrologici, anche con finalità di rilocazione; - la sistemazione dei versanti e delle aree instabili a protezione degli abitati e delle infrastrutture con modalità di intervento che privilegino la conservazione ed il recupero delle caratteristiche naturali del terreno; - la difesa e la regolarizzazione dei corsi d acqua, con specifica attenzione alla valorizzazione della naturalità dei bacini idrografici; - il monitoraggio dello stato dei dissesti. La determinazione più rilevante ai fini dell uso del territorio è senza dubbio l individuazione delle aree a pericolosità idraulica e a rischio di allagamento. A tal fine, il Piano individua le aree caratterizzate da un significativo livello di pericolosità idraulica, e, in funzione della frequenza con cui esse sono interessate dai deflussi, le classifica in: - Aree a alta pericolosità idraulica (AP). Porzione di territorio soggette ad essere allagate con un tempo di ritorno (frequenza) inferiore a 30 anni; - Aree a media pericolosità idraulica (MP). Porzione di territorio soggette ad essere allagate con un tempo di ritorno (frequenza) compresa fra 30 anni e 200 anni; - Aree a bassa pericolosità idraulica (BP). Porzione di territorio soggette ad essere allagate con un tempo di ritorno (frequenza) compresa fra 200 anni e 500 anni. Nel contempo l Autorità di Bacino della Puglia ha perimetrato le aree soggette a pericolosità da frana individuando tre fasce a pericolosità geomorfologica. Per la pericolosità da frana il PAI prevede: - Aree a Pericolosità da frana molto elevata (PG3): comprende tutte le aree già coinvolte da un fenomeno di dissesto franoso; Relazione di compatibilità idrologica e idraulica Pagina 3 di 11
- Aree a Pericolosità da frana elevata (PG2): comprende versanti più o meno acclivi (a secondo della litologia affiorante), creste strette ed allungate, solchi di erosione ed in genere tutte quelle situazioni in cui si riscontrano bruschi salti di acclività; - Aree a Pericolosità da frana media e moderata (PG1): in corrispondenza di depositi alluvionali (terrazzi, letti fluviali, piane di esondazione) o di aree morfologiche spianate (paleo superfici). Il Piano definisce, infine, il Rischio idraulico (R) come Entità del danno atteso correlato alla probabilità di inondazione (P), alla vulnerabilità del terreno (V), al valore esposto o di esposizione al rischio (E) determinando: - Aree a rischio molto elevato R4; - Aree a rischio elevato R3; - Aree a rischio medio/moderato R2; - Aree a Rischio Moderato - R1. 1.2 DESCRIZIONE DEL PROGETTO Gli interventi e le opere definite nel presente progetto rispondono alla necessità di risolvere problemi di adeguamento infrastrutturale e di potenziamento funzionale per sopperire alle carenze dell impianto nella sua attuale conformazione. Il presente progetto ha un triplice scopo: Potenziamento della capacità di depurazione dell impianto depurativo di Monopoli; Adeguamento tecnico-funzionale l impianto in modo da assicurare la conformità alla normativa vigente; Ammodernamento della dotazione impiantistica ed elettromeccanica presente sull impianto stesso. Relazione di compatibilità idrologica e idraulica Pagina 4 di 11
Il presente progetto esecutivo prevede l ammodernamento ed il potenziamento impiantistico e funzionale al Dlgs. 152/2006 e s.m.i dell impianto di depurazione a servizio del Comune di Monopoli, di proprietà del Comune stesso, attualmente esistente ed in esercizio, ubicato in località Contrada Torre D Orta, a circa 2 km a nord-ovest dell abitato. L intervento ricade tra quelli previsti dalla Delibera C.I.P.E. 3 Agosto 2012 Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC). Programmazione regionale delle residue risorse del FSC a favore del settore ambientale per la manutenzione straordinaria del territorio, ovvero tra gli interventi ad alta priorità ambientale relativamente al Servizio Idrico Integrato nella regione Puglia dei quali l Acquedotto Pugliese è stato individuato quale Soggetto Attuatore. La sopravvenuta normativa di riferimento, unitamente alle indicazione relative agli Abitanti Equivanti gravanti sull impianto indicati dal PTA vigente di 64.695A.E., non consentono di procrastinare ulteriormente gli interventi previsti nel presente progetto. Atteso che gli strumenti pianificatori dall Autorità Competente non prevedono delocalizzazione del presidio depurativo a servizio del Comune di Monopoli e che gli interventi di adeguamento/ potenziamento sono finalizzati alla salvaguardia igienico- Relazione di compatibilità idrologica e idraulica Pagina 5 di 11
sanitaria-ambientale, la presente relazione ha la finalità di effettuare una verifica di compatibilità degli interventi in relazione all acquisizione dei necessari pareri tecnico-amministrativi. Le opere previste in progetto sono quelle sottoriportate: Nuova stazione di grigliatura al posto della palazzina servizi e delle vasche Imhoff; Nuova stazione di dissabbiatura, necessaria per l allontanamento delle sabbie; Nuova stazione di laminazione ed equalizzazione della portata al posto dei sedimentatori lineari esistenti; Nuovo sedimentatore primario circolare di diametro 28 m a valle della nuova stazione di laminazione al posto della denitrificazione esistente (ex bacino combinato); Realizzazione di una zona anossica e di una stazione di denitrificazione all interno della vasca di ossidazione-nitrificazione; rifacimento del sistema di aerazione nella stazione di ossidazione (sostituzione delle turbine esistenti con sistema di insufflazione a bolle fini); Realizzazione di nuovo ispessimento meccanizzato dei fanghi circolare di diametro 12 m, a monte della digestione anaerobica al posto della denitrificazione esistente a pianta quadrata; Sistema di drenaggio delle acque meteoriche che saranno depurate a norma di legge e convogliate nelle tubazioni che portano al recapito finale e costruzione di una nuova stazione per le acque di ritorno da sollevare in testa all impianto; Ripristino del sistema di digestione anaerobica, linea gas e sistema di riscaldamento dei fanghi; Rifunzionalizzazione dei letti di essiccamento d emergenza dei fanghi; Modifica delle tubazioni e del piping dell impianto (scavi e posa in opera di tubazioni in acciaio o in PE); Modifica degli impianti elettrici per l alimentazione delle nuove apparecchiature. 1.3 VERIFICHE DELL INTERFERENZA DEGLI INTERVENTI CON LE AREE A PERICOLOSITA IDRAULICA INDIVIDUATE DAL PAI DELLA PUGLIA Dall analisi della cartografia con specifico riferimento alle aree a pericolosità idraulica del PAI vigente si evince che la localizzazione degli interventi non risulta essere interferente con le aree a diversa pericolosità idraulica (AP, MPe BP). Relazione di compatibilità idrologica e idraulica Pagina 6 di 11
Analogamente gli interventi in progetto non ricadono in aree perimetrate a rischio idraulico. Relativamente alla presenza del reticolo idrografico, si evince che l intervento in esame risulta essere ad una distanza di circa 100m da un reticolo idrografico ricadente nel territorio del Comune di Monopoli, ovvero in fascia di pertinenza fluviale compresa tra 75 e 150 m a destra e a sinistra dell asse fluviale. In proposito, si specifica che i reticoli idrografici riportati nella carta idrogeomorfologica, nel caso del Comune di Monopoli, risultano essere ufficiali in quanto condivisi in fase di adozione e approvazione del PUG Comunale. In merito alla disciplina delle aree fasce di pertinenza fluviale, l art 10, comma 4 delle NTA del PAI prevede che: Relazione di compatibilità idrologica e idraulica Pagina 7 di 11
All interno delle fasce di pertinenza fluviale sono consentiti tutti gli interventi previsti dagli strumenti di governo del territorio, a condizione che venga preventivamente verificata la sussistenza delle condizioni di sicurezza idraulica, come definita all art. 36, sulla base di uno studio di compatibilità idrologica ed idraulica subordinato al parere favorevole dell Autorità di Bacino. Di fatto, relativamente all area interessata dagli interventi oggetto del presente progetto, preso atto che: - gli interventi non modificano la morfologia del suolo né implicano alterazioni funzionali dello stesso, in quanto l area interessata è stata già oggetto di scavo e precedente edificazione ovvero è già attualmente occupata dall esistente impianto di depurazione peraltro in esercizio; - non ci sono intersezione dirette con i reticoli idrografici; - la maggior parte degli interventi previsti sono riconducibili al ripristino delle vasche in calcestruzzo ammalorate e alla sostituzione delle opere elettriche ed elettromeccaniche che allo stato attuale risultano vetuste ed usurate tanto da compromettere la corretta funzionalità dell impianto; inoltre, in linea generale, le nuove stazioni da realizzare, ritenute indispensabili al fine di assicurare l efficienza del processo depurativo, saranno ubicate in aree attualmente già occupate da altre stazioni esistenti ma non funzionanti, pertanto in aree già rimaneggiate; - in nessun modo l esecuzione dei lavori e delle opere da realizzare costituirà variazione delle condizioni di scorrimento di acque superficiali; - gli interventi in questione risultano infrastrutture di interesse pubblico (infrastrutture primarie obbligatorie dal punto di vista ambientale); - gli interventi non sono delocalizzabili in quanto relative al succitato impianto già edificato ed attualmente in esercizio; tutto ciò conduce ad affermare che il progetto è conforme a quanto previsto dalle norme tecniche del P.A.I. Inoltre, per completezza dell analisi cartografica si accenna che parte degli interventi verranno eseguiti in aree in PG2 relativamente al vigente Piano di Assetto Idrogeologico (trattazione oggetto di specifica relazione in riferimento alle aree a pericolosità geomorfologica). Secondo quanto prescritto dal PAI all art.11 comma 3: Nelle aree a pericolosità geomorfologica, tutte le nuove attività e i nuovi interventi devono essere tali da: Relazione di compatibilità idrologica e idraulica Pagina 8 di 11
a) migliorare o comunque non peggiorare le condizioni di sicurezza del territorio e di difesa del suolo; b) non costituire in nessun caso un fattore di aumento della pericolosità geomorfologica; c) non compromettere la stabilità del territorio; d) non costituire elemento pregiudizievole all attenuazione o all eliminazione definitiva della pericolosità geomorfologica esistente; e) non pregiudicare la sistemazione geomorfologica definitiva né la realizzazione degli interventi previsti dalla pianificazione di bacino o dagli strumenti di programmazione provvisoria e urgente; f) garantire condizioni adeguate di sicurezza durante la permanenza di cantieri mobili, in modo che i lavori si svolgano senza creare, neppure temporaneamente, un significativo aumento del livello di pericolosità; g) limitare l impermeabilizzazione superficiale del suolo impiegando tipologie costruttive e materiali tali da controllare la ritenzione temporanea delle acque anche attraverso adeguate reti di regimazione e di drenaggio; h) rispondere a criteri di basso impatto ambientale facendo ricorso, laddove possibile, all utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica. Inoltre al comma 4: La realizzazione di tutti gli interventi previsti nelle aree di cui al comma 1, salvo gli interventi di cui all art. 12 punto c), sono sottoposti al parere vincolante dell Autorità di Bacino. comma 5: Nessun intervento può essere approvato da parte della competente autorità di livello regionale, provinciale o comunale senza il preventivo o contestuale parere vincolante da parte dell Autorità di Bacino. L art. 14 elenca nello specifico gli interventi consentiti nelle aree a pericolosità morfologica elevata PG2 ovvero: a) gli ampliamenti volumetrici degli edifici esistenti esclusivamente finalizzati alla realizzazione di servizi igienici, volumi tecnici, autorimesse pertinenziali, rialzamento del sottotetto al fine di renderlo abitabile senza che si costituiscano nuove unità immobiliari nonché manufatti che non siano qualificabili quali volumi edilizi, purché corredati da un adeguato studio geologico e geotecnico da cui risulti la compatibilità con le condizioni di pericolosità che gravano sull area. b) Ulteriori tipologie di intervento sono consentite a condizione che venga dimostrata da uno studio geologico e geotecnico la compatibilità dell intervento con le condizioni di pericolosità dell area ovvero che siano preventivamente realizzate le opere di consolidamento e di messa in sicurezza, con superamento delle condizioni di instabilità, relative al sito interessato. Detto studio e Relazione di compatibilità idrologica e idraulica Pagina 9 di 11
i progetti delle opere di consolidamento e di messa in sicurezza dell area sono soggetti a parere vincolante da parte dell Autorità di Bacino secondo quanto previsto agli artt. 12, 24, 25 e 26 in materia di aggiornamento dal PAI. Qualora le opere di consolidamento e messa in sicurezza siano elemento strutturale sostanziale della nuova edificazione, è ammessa la contestualità. In tal caso, nei provvedimenti autorizzativi ovvero in atti unilaterali d obbligo, ovvero in appositi accordi laddove le Amministrazioni competenti lo ritengano necessario, dovranno essere indicate le prescrizioni necessarie (procedure di adempimento, tempi, modalità, ecc.) nonché le condizioni che possano pregiudicare l abitabilità o l agibilità. Per tutti gli interventi sopraelencati, l AdB richiede, in funzione della valutazione del rischio ad essi associato, la redazione di uno studio di compatibilità geologica e geotecnica che ne analizzi compiutamente gli effetti sulla stabilità dell'area interessata. Detto studio è sempre richiesto per gli interventi di cui ai punti a) e b) del presente articolo. Nel caso in esame, gli interventi inerenti il depuratore ricadono sicuramente addirittura tra quelli consentiti nelle aree a pericolosità geomorfologica elevata (PG2) in quanto trattasi di sistemazione e rifunzionalizzazione di opere già esistenti, nonchè interventi necessari per la manutenzione di opere pubbliche o di interesse pubblico (art.14, comma 1). Si procederà infatti prevalentemente al ripristino delle vasche in calcestruzzo ammalorate e alla sostituzione delle opere elettriche ed elettromeccaniche che allo stato attuali risultano vetuste ed usurate tanto da compromettere la corretta funzionalità dell impianto. La realizzazione di nuove vasche e/o altre strutture fuori terra, stante la particolare configurazione del territorio, verrà effettuata in maniera tale che in nessun modo si possano peggiorare le condizioni di sicurezza, arrecare pericolo per la popolazione o compromettere la stabilità del territorio. D'altronde le dimensioni delle suddette opere da realizzare sono alquanto ridotte in quanto quelle strettamente necessarie ad assicurare l efficacia del processo depurativo. Gli interventi sul depuratore consentiranno di ottenere una portata trattata avente caratteristiche fisico-chimiche che rispettano i limiti di cui alla Tabella 1e 3 dell All. 5 - parte terza del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. ovvero rispetta le Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche. Alla luce di quanto appena esposto, gli interventi in questione risultano tra quelli consentiti già nelle aree interessate da PG2 (all art.14 del PAI) in quanto sono: o necessari all adeguamento e alla messa a norma in materia igienico-sanitaria; Relazione di compatibilità idrologica e idraulica Pagina 10 di 11
o sono interventi di ristrutturazione e manutenzione di opere pubbliche già esistenti e non comprometteranno la stabilità del territorio o la possibilità di realizzare il consolidamento dell area interessata. Ciò conduce ad affermare che il progetto è conforme a quanto previsto dalle norme tecniche del P.A.I. Per tutto quanto sopra, atteso che tutti gli interventi in progetto sono da qualificarsi come interventi di ampliamento e ristrutturazione di infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico esistenti, riferiti a servizi essenziali e non delocalizzabili, che il progetto non prevede opere che intersecano direttamente il reticolo idrografico, nonché che i movimenti di terra saranno quelli strettamente necessari alla realizzazione delle volumetrie necessarie ad assicurare l efficienza depurativa, si può ritenere che in nessun modo l esecuzione dei lavori e delle opere da realizzare costituirà variazione delle condizioni di scorrimento di acque superficiali e che gli interventi previsti nel progetto risultano compatibili con le NTA del PAI.. 1.4 CONCLUSIONI Le opere in progetto non costituiscono in alcun modo fattore di incremento delle condizioni di pericolosità idraulica dell area di intervento, non interferendo peraltro direttamente con il reticolo idrografico, così come anche comprovato da anni di gestione dell esercizio dell impianto già esistente. Per quanto premesso, si ritiene che gli interventi previsti nel presente progetto risultano essere compatibili con gli obiettivi del P.A.I. Relazione di compatibilità idrologica e idraulica Pagina 11 di 11