MATERIA D INSEGNAMENTO: Paleografia e Diplomatica TUTOR:. Archivio di Stato di Perugia Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica Attività di laboratorio Paleografia e Diplomatica Progetto PROGETTO FORMATIVO Finalità del progetto Acquisire capacità di leggere, analizzare, regestare, trascrivere correttamente documenti latini di epoca medievale (con datazione compresa entro l anno 1400) Obiettivo del progetto Regestazione, trascrizione, schedatura, analisi paleografica e diplomatica di n. 3 pergamene o di n. 3 documenti contenuti in (indicare: Istituto di conservazione, archivio, serie, segnatura delle unità oggetto del lavoro) Programma e articolazione delle attività Studio dei documenti Redazione di un elaborato in formato Word contenente: - un testo di introduzione e commento - le schede relative ai documenti oggetto del lavoro. Revisione del lavoro con i tutor Redazione definitiva Risultati degli interventi Redazione di un elaborato in formato Word comprendente: - testo di introduzione e commento contenente dati essenziali sul soggetto produttore, sul fondo archivistico, sulla storia archivistica, nonché sintesi dei dati emersi nel lavoro, con particolare riguardo all analisi paleografica, diplomatica e storico-archivistica; - schede relative ai documenti oggetto del lavoro, redatte secondo le norme allegate Valutazione dell'apprendimento Criteri di valutazione intermedia: capacità di procedere nel lavoro secondo le norme di schedatura stabilite, capacità di lavorare nei tempi stabiliti Criteri di valutazione finale: l elaborato finale deve rispondere alle caratteristiche stabilite nel progetto e deve dimostrare la capacità dell allievo di mettere in pratica le nozioni teoriche apprese nel corso delle lezioni di Paleografia e Diplomatica, dimostrando capacità di comprensione dei testi e di orientamento negli eventi storico-istituzionali, nonché doti espressive e critiche nella redazione e revisione dei testi
Modalità di realizzazione Incontro formativo iniziale con il tutor Lavoro autonomo da parte dell allievo Redazione dell elaborato Incontri periodici con il tutor per l analisi dei risultati in corso d opera Revisione e redazione finale Sede delle attività Durata del progetto
NORME DA SEGUIRE: (frontespizio elaborato finale) Archivio di Stato di Perugia Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica Biennio.. Attività di laboratorio Schedatura e regestazione di (estremi cronologici ) STUDENTE:. TUTOR: MATERIE D INSEGNAMENTO: Paleografia e Diplomatica
Denominazione Scheda soggetto produttore Storia istituzionale e amministrativa Denominazione Scheda fondo archivistico Estremi cronologici Consistenza Mezzi di corredo Storia archivistica Soggetto conservatore Modalità di acquisizione all Archivio di Stato di Perugia Bibliografia archivistica Denominazione Scheda serie Estremi cronologici Consistenza Mezzi di corredo Testo libero (sintesi dei dati emersi nel lavoro, con particolare riguardo all analisi paleografica, diplomatica e storico-archivistica). Scheda unità documentaria DATI IDENTIFICATIVI: Istituto di conservazione in maiuscoletto, fondo archivistico in corsivo, serie in corsivo, normalizzate come in SIAS; indicazione in tondo di: perg., reg., vol., seguita dal numero; se si tratta di registro o volume, indicazione della carta o delle carte. Antiche segnature Data cronica (in termini cronologici moderni; anno, mese, giorno) e topica (forma attuale del toponimo se esistente e identificato, altrimenti riportare la data topica come si trova nel documento, tra virgolette) Regesto
Notaio rogatario (nella schedatura di atti notarili): (ST), nome italianizzato, se possibile, o riportando la forma che ha nel testo, in corsivo; formula di qualifica nel testo originale, in corsivo, città. Traditio (Originale [A] oppure Copia) se Copia: specificare se è Copia semplice; Copia autentica (copia autentica [B], [C], redatta dal notaio., datata oppure non datata; Copia imitativa; Inserto; Estratto redatto dal notaio, in data oppure non datato. Supporto (membranaceo, cartaceo) Dimensioni (mm., hxl; se fascicolo: fasc. di cc. ) Stato di conservazione (pessimo, mediocre, discreto, buono, ottimo) Lingua Scrittura (breve analisi paleografica e identificazione della scrittura) Sigilli attuali (n. sigilli esistenti attualmente) Sigilli originali (n. sigilli esistenti in origine) Sul verso (indicare la presenza di note dorsali coeve o successive, senza trascriverle) Trascrizione
Norme per i regesti: In forma narrativa diretta, al presente indicativo, possibilmente in un unico periodo; include nomi e qualifiche dell autore e del destinatario, l esatta determinazione dell atto giuridico e del suo oggetto, specificato con precisione nelle persone e nei luoghi (senza indicazione dei confini) e nelle sue clausole principali. Italianizzare i nomi di persona, lasciando tuttavia in latino, in corsivo, i nomi di non immediata traducibilità in italiano. Per i toponimi, indicare il corrispondente toponimo attuale, se esistente, altrimenti lasciare il toponimo latino, in corsivo. Norme per la trascrizione dei documenti: Carattere tondo continuo. Inserire capoversi solo all inizio delle partizioni del documento. Usare la lettera iniziale maiuscola: per i nomi propri di persona e di famiglia, per i toponimi, per gli aggettivi derivati da nomi propri (Perusinus), per gli appellativi di ordini religiosi e cavallereschi, per i nomina sacra, per Imperium e Ecclesia, se riferiti alle istituzioni (sancta Romana Ecclesia), per Dominus, se significa Deus (anno Domini); altrimenti, anche se con significato sacro, la parola è minuscola (In nomine domini nostri Iesu Christi), per Sanctus e Beatus, se il termine fa parte di un nome o di un toponimo (conventus Sancti Francisci), ma non se è usato come attributo di santità (sanctus Franciscus). Inserire la punteggiatura con moderazione, secondo l uso moderno. Nelle edizioni critiche, dopo il punto fermo, l iniziale deve scriversi maiuscola se la pausa coincide con la fine di una delle parti del documento; altrimenti si usa la minuscola. Lettere particolari: trascrivere tale e quale la ç e la y; rendere con i la j; rendere con u o v la u rotonda o acuta, a seconda del suo valore fonetico; la y usata in fine di parola come doppia i finale si rende con doppia i. Trascrivere i numerali in numeri romani, arabi o misti, così come compaiono nel testo; non si usa più racchiudere i numeri tra punti. Rendere: segni di croce e sigle convenzionali tra parentesi tonde; il chrismon con (C),il benevalete con (BV), la rota con (R), il signum recognitionis con (SR), il segno di notariato con (ST), il sigillo impresso con (SI), pendente con (SP), se perduto con (SID) oppure (SPD), gli spazi bianchi lasciati nel testo con tre asterischi in orizzontale, le lacune nel testo per macchie o fori con [ ] (anche le eventuali integrazioni vanno poste tra quadre), le lettere in caratteri cancellereschi allungati con tre asterischi in verticale posti prima e dopo le lettere stesse (si fa notare che oggi si preferisce usare, invece degli asterischi, il maiuscolo o il maiuscoletto). Sciogliere le abbreviazioni senza includere tra tonde le lettere che non figurano nel compendio. Inserire note di due ordini: di apparato critico e di commento storico o critico, nella lingua dell editore: le prime con lettere alfabetiche, le seconde con numeri arabi e testo in tondo. Nelle note di apparato si riportano in tondo le parti del documento che si devono commentare e in corsivo il testo dell editore (tali note danno conto delle correzioni su rasura, totale o parziale, delle cancellature, delle correzioni su altre lettere o da altre lettere, delle aggiunte interlineari o marginali, della presenza di segni abbreviativi superflui ecc.).