Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Ufficio XI BRESCIA Il Dirigente
E per me motivo di grande piacere poter partecipare a questo incontro e portare non solo il mio saluto personale ma quello dell UST di Brescia e della scuola bresciana tutta. Il tema del Convegno è di particolare interesse per il mondo della scuola; ogni azione dell istituzione scolastica è finalizzata infatti a far sì che le giovani generazioni possano inserirsi consapevolmente e attivamente nella vita sociale e produttiva seguendo le proprie inclinazioni e dispiegando le proprie competenze. Quest opera che assume un grande valore per tutta la società e non solo per il singolo individuo si presenta molto complessa per una serie di ragioni che cercheremo di argomentare.
Il problema della formazione oggi presenta caratteristiche molto diverse rispetto al passato. Mentre prima si poteva lecitamente supporre che la preparazione ad un determinato mestiere presentasse un alto livello di stabilità, oggi questo è impensabile in quanto i processi di produzione sono sottoposti continuamente a innovazioni e cambiamenti. La formazione deve quindi mirare all acquisizione di competenze spendibili sul mercato ma nel contempo ad una robusta preparazione di base in grado di durare nel tempo. La flessibilità appare una cifra indispensabile.
Il rapporto con il territorio appare una esigenza ineludibile per una scuola che voglia predisporre un offerta formativa non astrattamente intesa. In effetti la conoscenza delle opportunità che il territorio può offrire costituisce una garanzia di qualità per una scuola attenta ai bisogni dell utenza.
Sotto questo profilo appare quanto mai utile e necessario il ruolo che può giocare il volontariato a supporto delle azioni di orientamento che la scuola è chiamata istituzionalmente a svolgere. Un Ente come Maestri del Lavoro, ad esempio, presenta al proprio interno una serie di competenze e professionalità che possono proficuamente essere spese per aiutare i giovani a fare delle scelte consapevoli anche avvalendosi della suggestione dell esempio e dell esperienza che i volontari possono offrire.
Un proficuo lavoro di collaborazione esige però che vengano definite congiuntamente le modalità attraverso le quali dispiegare un azione comune. E importante quindi che la scuola conosca le risorse professionali presenti nel mondo del volontariato e d altro canto è indispensabile che le agenzie esterne abbiano cognizione delle regole di funzionamento dell istituzione scolastica. E questo anche per evitare confusione di ruoli o sovrapposizioni.
Anche la cornice organizzativa entro cui collocare questi contatti appare importante in quanto la vita della scuola è contrassegnata da scadenze, riti, adempimenti che vanno adeguatamente conosciuti per non inficiare un proficuo lavoro di collaborazione.
Gli ambiti entro cui si può esplicare tale collaborazione sono vari e tutti molto importanti: si è detto prima del valore dell orientamento. Una scelta ben fatta (negli studi, nel lavoro) crea meno dispersione, aumenta l interesse verso ciò che si fa e consente alle persone di stare dentro consapevolmente nelle situazioni in cui si trovano (scolastiche o professionali). Un cattivo orientamento ha anche dei costi sociali in quanto porta ad incrementare artificiosamente certi indirizzi di studio che non danno adeguati sbocchi lavorativi e si traducono in frustrazione per le singole persone.
Un altro ambito di collaborazione è quello dell alternanza scuola-lavoro. I giovani hanno bisogno di vedere realizzate sul campo le competenze acquisite a scuola. L intreccio tra teoria e pratica rappresenta da sempre l elemento di forza di ogni formazione adeguatamente intesa. Entrare in azienda o in qualche servizio rappresenta un modo per agire l apprendimento, per vederlo tradotto in pratiche e processi lavorativi concreti.
Un ultimo aspetto (ma non ultimo come importanza) è la testimonianza dell esempio che esperti come i Maestri del Lavoro possono portare all attenzione dei giovani. Questo aspetto non va trascurato anche per la risonanza simbolica e relazionale che può suscitare negli interlocutori.
Infine un ultima considerazione: quanto è stato detto va nella direzione di promuovere un etica del lavoro, ossia la sua centralità nella vita non solo delle singole persone ma dell intera società. Il lavoro non rappresenta solo il mezzo per procurarsi i mezzi di sostentamento per sé e la propria famiglia, ma è anche un potente mezzo di realizzazione del proprio sé, delle proprie capacità e attitudini.