Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna La lotta agli avvelenamenti degli animali U6 Applicazione delle norme nazionali e regionali per la lotta agli avvelenamenti degli animali in EmiliaRomagna 2 novembre 200 Sala Conferenze della Camera di Commercio Ferrara Giuseppe Diegoli Servizio Veterinario ed Igiene degli alimenti Regione Emilia Romagna
Diapositiva U6 Utente; 30/0/2008
Delibera Regionale n. 469/2009 Approvazione linee guida per la lotta agli avvelenamenti degli animali ) 2
ORDINANZA 8 dicembre 2008 MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati Gazzetta Ufficiale N. 3 del 7 Gennaio 2009 3
ORDINANZA 8 dicembre 2008 Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati. IL MINISTRO DELLA SALUTE Art.. E vietato utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze tossiche o nocive, compresi vetri, plastiche e metalli; e vietato, altresì, la detenzione, l'utilizzo e l'abbandono di qualsiasi alimento preparato in maniera tale da poter causare intossicazioni o lesioni al soggetto che lo ingerisce. Il proprietario o il responsabile dell' animale deceduto a causa di esche o bocconi avvelenati deve segnalare alle Autorita' competenti. (tramite il veterinario) Regolamentazione delle operazioni di derattizzazione e disinfestazione, 4
ORDINANZA 8 dicembre 2008 Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati. IL MINISTRO DELLA SALUTE Art. 2. Compiti del medico veterinario Il medico veterinario che emette diagnosi di sospetto di avvelenamento o viene a conoscenza di un caso di avvelenamento, deve darne immediata comunicazione al sindaco e al Servizio veterinario della Azienda sanitaria locale territorialmente competente. In caso di decesso dell'animale il medico veterinario deve inviare le spoglie all'istituto zooprofilattico sperimentale competente per territorio, accompagnati da referto anamnestico, al fine di indirizzare la ricerca analitica. 5
ORDINANZA 8 dicembre 2008 Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati. IL MINISTRO DELLA SALUTE Art. 3. Istituti Zoooprofilattici Sperimentali. Gli Istituti zooprofilattici sperimentali devono sottoporre ad autopsia l'animale ed effettuare le opportune analisi sui campioni pervenuti o prelevati in sede autoptica. 2. L'Istituto di cui al comma, deve eseguire le analisi entro trenta giorni dall'arrivo del campione e comunicarne gli esiti al medico veterinario che ha inviato i campioni, al Servizio veterinario dell'azienda sanitaria locale territorialmente competente e, qualora positivo, all'autorita' giudiziaria. 6
ORDINANZA 8 dicembre 2008 Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati. IL MINISTRO DELLA SALUTE Art. 4.????Compiti del sindaco????. Il sindaco,deve dare immediate disposizioni per l'apertura di una indagine, da effettuare in collaborazione con le altre Autorita' competenti. 2. Il sindaco, provvede ad attivare tutte le iniziative necessarie alla bonifica dell'area interessata. 3. Il sindaco, entro 48 ore dall'accertamento della violazione dell' art., provvede, in particolare, ad individuare le modalita' di bonifica del terreno e del luogo interessato dall'avvelenamento prevedendone la segnalazione con apposita cartellonistica, nonche' ad intensificare i controlli da parte delle Autorita' preposte. 7
ORDINANZA 8 dicembre 2008 Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati. IL MINISTRO DELLA SALUTE Art. 4. Per garantire una uniforme applicazione delle attivita' previste dal presente articolo, e' attivato, presso ciascuna Prefettura, un «Tavolo di coordinamento» per la gestione degli interventi da effettuare e per il monitoraggio del fenomeno. Il Tavolo coordinato e' composto da un rappresentante della provincia, dai sindaci delle aree interessate e da rappresentanti dei Servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali, del Corpo forestale dello Stato, degli Istituti zooprofilattici sperimentali competenti per territorio, delle Guardie zoofile e delle Forze di polizia locali Ordine Veterinari 8
ORDINANZA 8 dicembre 2008 (proroga 4 gennaio 200) Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati. IL MINISTRO DELLA SALUTE Art. 5. Obblighi per i produttori (modificato dalla proroga 4 gennaio 200). I produttori di presidi medicochirurgici, di prodotti fitosanitari e di sostanze pericolose appartenenti alle categorie dei topicidi, ratticidi, lumachicidi e nematocidi ad uso domestico, civile ed agricolo aggiungono al prodotto una sostanza amaricante che lo renda sgradevole ai bambini e agli animali non bersaglio. Nel caso in cui la forma commerciale sia «un'esca», deve essere previsto un contenitore con accesso solo all'animale bersaglio. 9
Delibera della Giunta regionale 469/ 2009 Approvazione linee guida regionali per la lotta agli avvelenamenti degli animali. Linee guida regionali per la lotta agli avvelenamenti degli animali Individuazione dei percorsi operativi in presenza di bocconi avvelenati e/o di animali deceduti per sospetto avvelenamento. La mancanza d uniformi modalità di raccolta dei dati Identificazione di specifiche procedure. 0
Procedura Bocconi presumibilmente avvelenati Procedura per Animali da compagnia con sintomatologia o deceduti per sospetto avvelenamento Procedure animali appartenenti alla fauna selvatica deceduti per sospetto avvelenamento. Corpo Forestale dello Stato 2. IZS 3. Servizio Veterinario dell AUSL Il Servizio Veterinario territorialmente competente svolge la funzione di filtro e tiene in ogni caso traccia delle segnalazioni.
In caso di ritrovamento di bocconi palesemente sospetti o quando piu di un animale manifesta evidenti sintomi d avvelenamento all interno della stessa area, il Servizio Veterinario, contestualmente alla consegna dei bocconi o delle carcasse, segnala gli episodi al Corpo Forestale dello Stato o ad altre Forze dell Ordine impegnate nelle indagini. In caso d'esito positivo l IZS conserva, a disposizione dell autorità giudiziaria, le esche e le carcasse esaminate. 2
Definizione delle modalità di coordinamento nelle attività di vigilanza, indagine e repressione del fenomeno ai fini della mappatura delle aree interessate A livello regionale il Corpo Forestale dello Stato, articolato in Comandi Provinciali ed un Comando Regionale, appare la struttura più idonea per la raccolta dei dati relativi agli avvelenamenti sia di animali domestici che selvatici e per il monitoraggio del fenomeno. Coordinamento delle Forze dell Ordine attraverso il tavolo della Prefettura 3
Mappatura Avvelenamenti A livello regionale mappatura e valutazione dei dati svolta in collaborazione fra Servizio Veterinario Regionale,l Osservatorio Faunistico Venatorio Regionale,le Amministrazioni Provinciali, il Corpo Forestale dello Stato ed eventuali altre Forze dell Ordine coinvolte nelle indagini. 4
Segnalazioni e bonifica delle aree dove sono stati ritrovate esche avvelenate Nelle aree interessate dal ritrovamento di bocconi avvelenati o dalla morte per sospetto avvelenamento di animali su parere espresso dal Servizio Veterinario dell' AUSL territorialmente competente o dalle forze di polizia, i Sindaci in collaborazione con volontari, i Servizi Veterinari delle AUSL, Polizia Provinciale, Corpo Forestale dello Stato, altre Forze dell Ordine identificano le aree a rischio e tabellano le aree 5
Unità cinofile I Comuni nell effettuare la bonifica delle aree inquinate da bocconi avvelenati possono avvalersi di squadre d'operatori addestrate. Tali squadre utilizzano cani specificamente preparati e sotto il controllo dell'addestratore che ne tutela l'incolumità. In un fattivo rapporto di collaborazione con la Protezione Civile, si auspica che le Associazioni di Volontariato (Associazioni Cinofile, Associazioni Venatorie, Associazioni Tartufai, Associazioni Animaliste) diano la disponibilità a formare coppie conduttore/cane per la ricerca dei bocconi avvelenati nelle aree interessate dal ritrovamento di bocconi avvelenati. Saranno quindi individuate delle specifiche procedure per l utilizzo di cani nella bonifica di aree inquinate da bocconi avvelenati. 6
Programmazione di un piano d'informazione volto a sensibilizzare la popolazione sulle tematiche relative al benessere animale Incontri con le Forze dell Ordine, i cacciatori, i tartufai, gli agricoltori. I Servizi Veterinari delle Aziende USL sensibilizzano le Forze dell Ordine, i cacciatori, i tartufai, gli agricoltori anche attraverso l organizzazione di incontri trattando i seguenti argomenti: Quando possibile gli incontri vanno organizzati in coordinamento fra CFS, Polizia Provinciale ed Azienda USL. 7
Formazione delle Forze di Polizia La corretta formazione del personale delle Polizie Municipali e Provinciali. Fondazione Scuola Interregionale di Polizia Locale, interventi sul problema del maltrattamento degli animali e la normativa vigente di riferimento; Moduli formativi previsti per il personale neo assunto, che attraverso specifici corsi da proporre a polizie municipali e provinciali interessate all approfondimento del tema. I Comuni individuino fra gli agenti della Polizia Municipale, operatori specificamente formati che possano fare da riferimento ai cittadini per le problematiche relative al benessere animale e nello specifico agli avvelenamenti. 8
Progettazione del piano di comunicazione regionale alla Provincia di Ferrara Realizzazione di una specifica campagna di comunicazione/informazione (Depliant illustrativi, spot televisivi, opuscoli, ecc.) destinata alla popolazione e finalizzata ad informare i proprietari di animali su cosa fare e a chi rivolgersi in caso di ritrovamento di esche sospette o sospetto avvelenamento di animali, ad informare i veterinari, a condannare ed emarginare, chi utilizza bocconi avvelenati 9
Riesame della proposta Il percorso proposto viene attivato per un periodo di 3 anni alla fine dei quali il Servizio Veterinario e Igiene degli Alimenti della Direzione Generale Sanità e delle Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna effettua una valutazione dei risultati ottenuti ed in base a questi valuta l opportunità di intervenire eventualmente con modifiche normative per la lotta agli avvelenamenti. 20
In press 2 http://www.izsler.it/izs_bs/allegati/695/30gg_suppl_luglio2009.pdf
Storia Attività Le attività di indagine tossicologia sono strettamente connesse alle attività svolte dai Laboratori Chimici IZSLER. Dati 998 2009 campioni di esche attività costante N esche 200 80 60 40 20 00 80 60 40 20 0 998 999 2000 200 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 22
Attività Mediamente ogni anno 500 600 campioni/anno 800 700 600 500 N 400 300 200 00 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Lombardia 268 25 205 229 24 245 25 Emilia Romagna 482 396 353 39 423 360 3 23
Attività Mediamente ogni anno 500 700 esami (~ 3 ricerche/campione) 2500 2000 500 N 000 500 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Lombardia 640 542 438 566 63 556 554 Emilia Romagna 282 023 954 094 25 48 943 24
Tipologia utenti Principalmente i campioni sono conferiti dalle ASL (~ 60%) e in misura minore da utenze private o da veterinari libero professionisti. Altre Autorità ASL Privato Veterinario 25
Specie animale Circa il 60% dei campioni provengono da animali da compagnia (es. cani, gatti). Il restante è costituito da animali selvatici e animali presenti negli ambienti urbani (es. piccioni, colombi). Api A. compagnia Specie ittiche A. reddito A. selvatici A. sinantropi 26
27 Tipologia Animali 484 24 242 299 249 229 255 302 Totale 8 28 4 56 30 8 3 7 A. sinantropi 02 37 34 55 4 5 42 50 A. selvatici 32 23 7 20 23 6 20 26 A. reddito 2 4 3 3 3 2 6 Specie ittiche 22 6 4 60 46 39 63 96 A. compagnia 0 8 5 5 6 2 5 7 Api 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 Conferimenti Emilia Romagna
Tipologia campioni Conferimenti 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Acqua 0 3 2 0 0 0 Organi 282 237 26 235 276 27 200 Esche 79 39 20 35 32 29 90 Mangime 9 2 3 3 2 5 Altro 2 8 2 6 2 2 6 Totale 482 396 353 39 423 360 3 Le due principali tipologie (~ 95%) sono organi / contenuto gastrico e le esche avvelenate Emilia Romagna 28
Tipologia Materiale 2009 Conferimenti BO FC FE MO PC PR RA RE RN Tot. Esche 44 30 20 5 7 23 26 4 5 84 Animali / Organi 86 88 20 3 4 60 45 27 3 484 29
30 Esche 90 29 32 35 20 39 79 6 56 30 5 Totale 2 0 0 4 4 2 2 3 0 RN 0 8 7 7 0 20 9 7 6 8 RE 0 6 3 4 5 8 6 6 6 7 2 RA 9 28 27 35 36 42 42 25 27 36 8 PR 3 4 3 5 2 7 3 4 4 7 8 PC 8 0 6 5 8 8 22 8 5 9 8 MO 6 6 2 3 5 8 0 9 9 6 FE 7 7 8 6 9 7 2 7 4 0 3 FC 25 40 43 37 36 40 55 70 6 45 42 BO 200 8 200 7 200 6 200 5 200 4 200 3 200 2 200 200 0 99 9 99 8 Provincia
Categorie tossici Positivi Raggruppando tutti i positivi per tipologia di composto si evidenzia come la maggior parte dei casi di intossicazione è attribuibile al riscontro di Pesticidi OrganoFosforati, seguiti da Carbammati, da Cumarinici e da Pesticidi Organo Clorurati 0,7 0,04 8,9 0,33 2,58 3,6 7,98 9,27 3,23 Stricnina Zinco fosfuro Cumarinici Pesticidi organoclorurati Triazine 25,05 Cianuri Metaldeide Pesticidi organofosforati Carbammati Piretroidi 3
Tempi di risposta Tempi medi di risposta calcolati a partire dalla consegna del campione/carcassa alla Sezione Diagnostica all invio del Rapporto di prova relativi al periodo 2002 2009. Anno 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Giorni 36,8 33,9 35,7 29,5 3, 29,9 29, 24.9 32
33 ORGANOFOSFORATI C C Triclorfon Paration etile 8 6 C3 24 C 9 C4 C C7 Metamidofos 3 5 C5 8 8 C5 Malation 3 C G 3 2 G C Isofenfos 2 C2 2 C C Forate 3 6 C 9 2 5 C Dimetoato C C Diclorvos C C Clorpirifos etile 3 3 2 Azinfos metile Esc he Anim Organi Tot RN RE RA PR PC MO FE FC BO
34 ORGANO CLORURATI e CARBAMMATI 2 2 γhch (Lindano) 27 4 C38 68 6 C5 8 C4 C C 3 40 C23 8 C4 α β endosulfan Esch e Anim Organi Tot RN RE RA PR PC M O FE FC BO 4 4 3 Methiocarb 6 24 C 30 4 C2 9 C8 2 C 5 Metomil 4 0 C2 G4 4 G 3 G 0 C2 G2 Carbofuran Esch e Anim Organi Tot RN RE RA PR PC MO FE FC BO
35 METALDEIDE e STRICNINA 3 6 C3 G4 9 2 G2 C 3 C2 G2 Metaldeide Esc he Anim Organi To t RN RE RA P R PC MO FE FC BO 8 4 C7 G 22 3 G 3 C3 2 C 9 C2 3 C Stricnina Esc he Anim Organi To t RN RE RA P R PC MO FE FC BO
36 CUMARINICI FOSFURO DI ZINCO PIRETROIDI 3 C G 4 3 C G Coumatetralyl 4 C4 5 C C C C Bromadiolone Esch e Anim Organi To t RN RE RA P R PC MO FE FC BO 2 G 3 G Fosfuro di zinco Esch e Anim Org To t RN RE RA P R PC MO FE FC BO 2 2 2 Cipermetrina Esch e Anim Org Tot RN RE RA P R PC MO FE FC BO
Distribuzione mensile 60 50 40 30 TOT A. Comp 20 0 0 2 3 4 5 6 7 8 9 0 2 37
38
39
40
4
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43
PHOTO GALLERY 44
Puffo polpetta con coumatetralyl 45
Involtino di carne con?? 46
Involtino di prosciutto con?? 47
Polpettine/gommapiuma con metomil 48
Salsiccia con coumatetralyl 49
Firma d autore Dai dati si rilevano associazioni di p.a. che identificano la stessa mano. Carbofuran + Metomil (2 Carb.) Clorpirifos etile + Forate (2 P. Fosf.) α βendosulfan (P. Clor.) + Metamidofos (P. Fosf.) Carbofuran (Carb.) + Isofenfos (P. Fosf.) ( Gatto FE Sett. + Riccio FE Sett.) 50
Conclusioni Buona l attuale capacità diagnostica. L esame chimico è solo una parte dell attività di diagnosi di avvelenamento. Necessità di richieste analitiche mirate e non generiche. 5
Conclusioni Il laboratorio lavora correttamente se: Campioni in buono stato, e in quantità sufficiente. Scheda anamnestica precisa e completa. E indispensabile poter disporre di quante più informazioni possibili per orientare le ricerche su poche sostanze. Tutte le informazioni dovrebbero essere raccolte ed organizzate. 52
Conclusioni Le linee guida regionali identificano percorso e registrazione casi sospetti una valutazione reale del fenomeno degli avvelenamenti L ordinanza ministeriale attraverso il Tavolo Prefettizio consente il coordinamento delle Forze dell ordine, I sindaci dei comuni anche piccoli trovano nel percorso regionale chiare indicazioni L IZS viene formalmente incaricato dall Ordinanza Ministeriale delle indagini di laboratorio. Il problema della bonifica ha per la prima volta ritrovato un percorso che può garantire il reale rintraccio di tossici presenti sul territorio 53
Conclusioni L informazione e la formazione sono identificate dalle linee guida come un percorso indispensabile alla lotta agli avvelenamenti e lo stanziamento regionale consentirà la realizzazione di un piano organico Campagna di informazione affidata alla Provincia di Ferrara Un piano integrato come quello realizzato ritengo possa a breve garantire un forte ridimensionamento del fenomeno. 54
L avvelenatore 55