UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE FACOLTA DI AGRARIA Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie Dipartimento di Scienze Ambientali e delle Produzioni Vegetali STUDIO DEL PAESAGGIO VEGETALE E ANALISI PROGETTUALE RELATIVA AL RECUPERO DEL PARCO DELL'ANNUNZIATA (ASCOLI PICENO). Tesi sperimentale in Botanica Forestale Laureando: Stefano Marozzi Relatore: Chiar.mo Prof. Fabio Taffetani Correlatore: Prof. Alberto Minelli Anno accademico 2003-2004
INTRODUZIONE Scopo della tesi è quello di studiare l area del Parco dell Annunziata, attraverso l analisi floristica e vegetazionale, al fine di valutare lo stato delle attuali condizioni ambientali e cercando di ricostruire le potenzialità vegetazionali delle aree più antropizzate, anche attraverso il confronto con aree contigue aventi analoghe caratteristiche geologiche, morfologiche e climatiche. Sulla base dei dati raccolti, si procederà ad una riprogettazione del parco più consona alle esigenze attuali, nello specifico, il progetto del giardino interno della Fortezza Pia. Veduta aerea della città di Ascoli Piceno; nel riquadro il Parco dell Annunziata
MATERIALI E METODI L analisi storica è stata effettuata tramite la bibliografia esistente, unitamente a ricerche presso l Archivio di Stato di Ascoli Piceno. L inquadramento geografico del territorio, insieme alle caratteristiche climatiche, geologiche, idrologiche e morfologiche, è stato desunto dalla bibliografia esistente e dai dati di lavoro di tipo più generale. Le conoscenze floristiche e vegetazionali sono state ricavate dallo studio fitosociologico dell area, integrato con la raccolta di campioni di specie vegetali. Lo studio della vegetazione e l analisi del paesaggio sono state condotte a tre livelli: fitosociologico, sinfitosociologico, e geosinfitosociologico. Per quanto concerne la riprogettazione del Parco si è analizzato il PRG vigente e le varianti negli anni apportate, per avere un quadro d insieme della città riguardo le aree di verde fruibile. E stata successivamente elaborata una progettazione per la sistemazione dell area all interno della Fortezza Pia.
ANALISI STORICA Il nome del Parco, inizialmente chiamato delle Rimembranze, sta a ricordare i trecentosettantanove Ascolani caduti sui campi di battaglia della grande guerra 1915/18. Come risulta dall antica pianta disegnata nel 1646 dal Ferretti e dalle molte fotografie dei primi del ventesimo secolo foto dall archivio iconografico della civica pinacoteca, il colle dell Annunziata era praticamente privo di alberi e le strutture architettoniche ivi presenti erano perfettamente visibili da tutta la città.
Con la realizzazione del Parco negli anni 20 ci fu un intensa piantagione (oltre 4000 tra alberi e arbusti, dislocati soprattutto nella parte più alta della collina) che determinò una mimetizzazione delle emergenze architettoniche e una forte riduzione dei punti di osservazione e del valore di panoramicità Prima della realizzazione del Parco (primi 900) Stato attuale
INQUADRAMENTO GEOGRAFICO La zona oggetto di studio è situata nel settore meridionale dell abitato di Ascoli Piceno; nella penisola a monte della confluenza tra il fiume Tronto e il torrente Castellano, precisamente nella zona della città non difesa dai fiumi Nell ambito del pendio meridionale dell alto morfologico su cui si è localizzata la tesi di studio è evidente un ampia piega ad asse suborizzontale al contatto delle arenarie con i livelli marnosi. Nella parte alta del Colle dell Annunziata, la formazione della Laga (miocenica) è costituita da un imponente serie clastica torbitica costituita da arenarie gradate, con strati spessi da qualche decina di centimetri a qualche metro, alternati a livelli marnosi
BIOCLIMA Per lo studio delle caratteristiche bioclimatiche della zona presa in considerazione nel lavoro di tesi, si è fatto riferimento ai parametri pluviometrici e termometrici desunti dagli annuali idrogeologici. La stazione considerata è Ascoli Piceno. Si nota una distribuzione delle precipitazioni con un massimo nel periodo novembredicembre e con un picco relativo in settembre che si realizza però dopo un breve periodo di aridità estiva di modesta entità. Sono stati inoltre analizzati alcuni indici bioclimatici utili per la descrizione dei rapporti tra temperatura e precipitazioni. DIAGRAMMA PLUVIOMETRICO L andamento climatico del grafico può essere agevolmente attribuito al clima submediterraneo.
CONOSCENZE FLORISTICHE Per mezzo delle esplorazioni botaniche e dei rilievi fitosociologici, è stata osservata la presenza, nelle due aree di studio, di un totale di 136 piante superiori. Le specie risultano appartenere a 53 famiglie differenti.
La zona oggetto di studio presenta caratteristiche omogenee per quanto riguarda i tipi vegetazionali riscontrati, anche se si denota una certa eterogeneità per il bosco di Monte Rocco (zona di confronto per l individuazione delle potenzialità del versante fresco dell Annunziata). Allo scopo di individuare le influenze fitogeografiche ed ecologiche dell area, sono state realizzate analisi sullo spettro biologico e su quello corologico. Emicriptofite Fanerofite Nanofanerofite Camefite Geofite Terofite Mediterranee Europee Eurasiatiche Circumboreali Cosmopolite Avventizie,Naturalizza te e Coltivate Endemiche Grafico delle forme biologiche nell area di Ascoli Piceno Composizione percentuale delle diverse forme corologiche
Nell ambito della flora caratterizzante l area oggetto di studio, sono state evidenziate le specie di interesse biogeografico e naturalistico. farnia Acero di monte tiglio nostrale bislingua pungitopo ciclamino
STUDIO DELLA VEGETAZIONE Lo studio del paesaggio vegetale consente di capire quali siano le potenzialità del territorio. La Fitosociologia studia i legami di tipo geografico ed ecologico che si instaurano tra le comunità di specie vegetali e l ambiente che le ospita. Sulla base dei rilievi, effettuati presso il bosco di Monte Rocco e il Colle dell Annunziata nel corso del biennio 2002-2003, e delle tabelle fitosociologiche da essi derivate, sono state individuate le seguenti associazioni vegetali: Daphno laureolae-quercetum cerridis TAFFETANI et BIONDI 1993 Chephalanthero longifoliae-quercetum ilicis BIONDI et VENANZONI 1984 Cisto eriocephali-ampelodesmetum mauritanici Taffetani 2000 Aggruppamento a Oryzopsis virescens Aggruppamento a Parietaria officinalis L. Parietarietum judaicae K. Buckwald 1952 Corno sanguineae- Ligustretum vulgaris ex HORVAT 1956 Centaureo neapolitanae-galietum albi TAFFETANI 2000
PAESAGGIO VEGETALE L analisi del paesaggio vegetale è proseguita attraverso lo studio dei rapporti dinamici che s instaurano tra le associazioni: questo livello d indagine coincide con la Sinfitosociologia. Lo studio del paesaggio vegetale nel territorio del Parco dell Annunziata, ha permesso l identificazione di due diverse serie di vegetazione, una edafoxerofila e una di tipo climacico; oltre ad un aspetto di vegetazione azonale. SERIE EDAFO-XEROFILA DEI SUBSTRATI ARENACEI (Zona sommitale, versante sud) Roso sempervirentis-quercetum pubescentis sigmetum SERIE CLIMACICA DEI SUBSTRATI ARENACEI (Versante nord, nord-est) Daphno laureolae-querceto cerridis sigmetum VEGETAZIONE AZONALE Gli affioramenti rocciosi alla base della Fortezza possono rappresentare zone di potenzialità del bosco di leccio azonale.
LA RIPROGETTAZIONE DEL PARCO Si prevede la riqualificazione della zona dell Annunziata da inserirsi nel programma di recupero del centro storico di Ascoli Piceno. IL Parco dell Annunziata è un sistema forestale prevalentemente di origine antropica fortemente semplificato dove c è difficoltà di rinnovazione naturale. Per la rinaturalizzazione del Parco, si dovrebbe procedere ad una riduzione graduale della copertura, favorendo, laddove presente, la rinnovazione naturale. Il bosco di Monte Rocco, si trova a una distanza dal Parco dell Annunziata di 2,5 km; ha una dimensione ridotta ma è costituito da un elevata ricchezza di specie forestali. Due destinazioni d uso particolare per Monte Rocco Destinazione alla fruizione pubblica Destinazione all evoluzione naturale
PROGETTO DEL GIARDINO INTERNO DELLA FORTEZZA PIA Il progetto del giardino interno della Fortezza Pia esula dal contesto del parco circostante, data la sua posizione, ed è stato elaborato prevedendo varie soluzioni per la creazione di spazi diversificati: - piante a forma; - disegni geometrici con bosso; - vasi in terracotta con piccoli fruttiferi; - vialetti in terra battuta e ghiaietto; - zona pavimentata (nell area ovest), spazio polivalente; - tettoie trasparenti per i resti archeologici; - panchine in travertino o legno trattato; - parapetti in legno trattato; - giochi a norma di legge (spazio ludico per bambini); - statue e reperti archeologici.
L INDICE DI PERICOLOSITA : UN CONTRIBUTO AL CONTROLLO DELLA VEGETAZIONE INFESTANTE NELL AREA MONUMENTALE DELLA FORTEZZA PIA L Indice di Pericolosità delle specie (I.P.), proposto da SIGNORINI (1995a) esprime sinteticamente per ciascuna specie vegetale presente nell area in esame la pericolosità nei confronti dei manufatti architettonici. Si ricava inserendo nello schema di classificazione la specie che viene determinata da tre indici numerici, relativi ai parametri considerati (forma biologica, invasività e vigore, apparato radicale). L I.P. può variare da un minimo di 0 ad un massimo di 10: -I.P. da 0 a 3 poco pericolose; -I.P. da 4 a 6 mediamente pericolose; -I.P. 7 e oltre molto pericolose; Abbondanza della specie nell area in esame, calcolata secondo la seguente scala: + : specie rara o scarsamente abbondante; ++ : specie mediamente abbondante, oppure localizzata; +++ : specie molto abbondante. Valore estetico. A ciascuna specie è stato attribuito un valore da * a *** in relazione al suo aspetto, considerato nel corso dell intero anno.
L Indice di pericolosità potrebbe essere utilizzato nel corso della programmazione degli interventi di controllo della vegetazione sulle mura della Fortezza Pia. Dall analisi dei dati si evidenzia l assenza di individui con I.P. elevato, eccenzion fatta per il Pinus halepensis i cui esemplari presenti sulle mura andrebbero eliminati per la salvuaguardia del muro di cinta della Rocca. Si sono ravvisate diverse specie di particolare valore estetico: Capparis spinosa e Anthirrinum majus. Capparis spinosa Antirrhinum mayus Le specie che vengono lasciate, per l elevato valore estetico, dovranno essere monitorate periodicamente per evitare l eccessiva abbondare. Pino d Aleppo da eliminare tramite diserbo manuale
SENTIERISTICA E FRUIZIONE DEL PARCO Sfruttando i sentieri esistenti del Parco, si vuol far conoscere gli habitat naturali presenti sul Colle dell Annunziata, attraverso cartelli recanti indicazioni sulla flora e sugli aspetti di cenosi di interesse naturalistico. Le tabelle qui di sotto riportate, potrebbero essere utilizzate per la segnalazione di specie naturali in un Parco che, per la gran parte del suo territorio, risulta essere antropizzato. Famiglia: Graminaceae Specie: Ampelodesmos mauritanicus (Poiret) Dur. e Sch. Epoca di fioritura: aprile-giugno Nome comune: Tagliamani Famiglia: Capparidacee Specie: Capparis Spinosa L. Epoca di fioritura: Aprile-giugno Nome comune: Cappero Famiglia: Scrophulariaceae Specie: Antirrhinum majus Epoca di fioritura: da giugno fino a metà autunno Nome comune: Bocca di leone Famiglia:Fagaceae Specie: Quercus robur L. (=Quercus peduncolata Ehrh.) Epoca di fioritura: Aprile-maggio Nome comune: Farnia HABITAT DELL AMPELODESMETO
CONCLUSIONI L obbiettivo di questo lavoro di tesi è stato quello di studiare il paesaggio vegetale del Parco dell Annunziata e della zona di Monte Rocco, attraverso l analisi della vegetazione. Sulla base dei dati botanico-vegetazionali, è stato sviluppato un progetto di recupero e riqualificazione di una delle poche aree verdi fruibili della città di Ascoli Piceno. Per quanto concerne la riprogettazione del parco, è stato necessario raccogliere indicazioni sugli aspetti di cenosi naturali, partendo dal presupposto che non si debbano necessariamente mantenere tutte le piante esistenti. In ultima analisi, il progetto del giardino interno della Fortezza Pia esula dal contesto del parco circostante, data la sua posizione, ed è stato elaborato prevedendo varie soluzioni per la creazione di spazi diversificati. Ringrazio per l attenzione, Stefano Marozzi.