Scrivere al centro di un cartellone la parola PROSTITUZIONE e scrivere tutto quello che emerge dai ragazzi.



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Transcript:

LA TRATTA DEGLI ESSERI UMANI La donna oggetto OBIETTIVI Attivare nei ragazzi una coscienza critica, che li aiuti a riflettere sulle problematiche legate al ruolo della donna oggetto, collegato al dramma della prostituzione. Fornire ai partecipanti alcuni stimoli per mettersi nei panni dell altro o dell altra e per diventare consapevoli dei propri comportamenti individuando le responsabilità personali. Suonare un campanello d allarme che svegli la coscienza, imparando a guardare la realtà con occhi nuovi. ETÀ Classi superiori e adulti DURATA Indicativamente 2 ore N ANIMATORI Consigliamo 2 educatori (possibilmente un maschio e una femmina). SVOLGIMENTO: Per introdurre l argomento, si dice ai ragazzi che durante l incontro si parlerà di un tema di grande attualità e sarà fondamentale ricevere il contributo di tutti. Scrivere al centro di un cartellone la parola PROSTITUZIONE e scrivere tutto quello che emerge dai ragazzi. Successivamente si srotola il cartellone su cui c è scritto la parola prostituzione e si chiede ai ragazzi: cosa ti viene in mente se dico prostituzione? Per introdurre il video Il corpo delle donne proponiamo un intervista alla regista, che spiega la motivazioni che l hanno spinta a realizzare il documentario. Potete scegliere se riprodurre il video dell intervista oppure riportare solo alcuni concetti. Ecco i link dove trovare il video dell intervista Prima parte (8.39 minuti): http://www.youtube.com/watch?v=rfunjhypnno Seconda parte (9.43 minuti): http://www.youtube.com/watch?v=iy4shhilbia A fianco proponiamo la versione integrale del video documentario Il corpo della donna che riprende degli spezzoni di programmi di intrattenimento televisivi. Se non ritenete opportuno mostrare il video Il corpo delle donne (durata 24 minuti) http://www.ilcorpodelledonne.net/?page_id=89

nella versione integrale, vi invitiamo a selezionare le parti che ritenete più incisive. In modo particolare la scena del minuto 21.52. Dopo aver visto il video si consegna ai ragazzi un foglietto con una domanda. Cosa pensano i ragazzi/le ragazze di questo video? Il foglietto viene diversificato per i ragazzi e per le ragazze. Alla fine si raccolgono i foglietti (che devono restare anonimi) e si leggono a voce alta. Per rispondere a questa domanda cercate di invitare i ragazzi e le ragazze a scrivere pensato/reagito Leggiamo insieme le risposte e ne parliamo insieme Come spunto utile al confronto, riprendiamo le domande del video. - Perché non reagiamo? - Perché non ci presentiamo nella nostra verità? - Perché accettiamo queste umiliazioni continue? - Perché non ci occupiamo dei nostri diritti? - Di che cosa abbiamo paura?

Vedi attività Cosa devo chiedere Ecco alcuni spunti per la riflessione: La prostituzione non nasce quando un uomo carica in macchina una donna, al fine di consumare un atto. La prostituzione è qualcosa che nasce molto prima, ed è un problema complesso che si afferma a piccoli passi. È facile puntare il dito contro le istituzioni, è facile giudicare ciò che è lontano da noi, ma è proprio vero che io non centro niente? Non esistono solo gli estremi, sono le piccole scelte quotidiane che dicono agli altri ciò che siamo. In questo modo noi diventiamo, inconsapevolmente complici di una realtà che sta distruggendo la dignità umana. Davvero non siamo coinvolti??? In base alla realtà del vostro gruppo potete personalizzare questa parte. La TV propone dei programmi di intrattenimento, ma siamo noi che scegliamo di guardarli). Spesso le giustificazioni che utilizziamo sono: Io guardo certi programmi perché non voglio raggiungere certi livelli. Facebook ci offre la possibilità di nasconderci dietro un altra identità (identità di un amico, oppure identità inventata). A volte non ci preoccupiamo neanche di nasconderci, tanto è normale ed è così facile cliccare su quel MI PIACE o commentare foto che distruggono per sempre la nostra dignità. Forse ogni tanto ci farebbe bene guardare questa realtà non come giudici, ma come colpevoli. Non abbiamo il diritto di giudicare, ma di scegliere con libertà. La libertà non significa fare quello che voglio senza limiti, ma imparare a scegliere senza essere condizionati dalla massa. Per questo la prostituzione non è legata solo alla vita sulle strade, ma alla quotidianità che permette, all interno delle nostre case, di lasciare passare di tutto, urtando talvolta la sensibilità dei più piccoli. Raramente ci preoccupiamo di custodire ed educare con delicatezza a certe tematiche quali la Questa riflessione è indicata soprattutto per gli adulti.

sessualità e l affettività e, col passare del tempo, l immagine della donna è sempre più mercificata riducendosi a semplice prodotto. In quest ottica alimentiamo sempre di più il desiderio del piacere dimenticandoci per sempre l unicità del dono. In quest ottica ecco due messaggi: UOMINI cerchiamo di abolire queste affermazioni: Non c è niente di male! ma chiediamoci cosa c è di bene?, lo fanno tutti oppure c è chi fa peggio io scelgo di dire di NO, io scelgo di non diventare il prodotto di una massa, ma di scegliere liberamente DONNE imparare a custodirsi e custodire i propri morosi e amici. Non essere complici e tentatrici. Per concludere questo incontro vi proponiamo la Lettera di Giovanni Paolo II alle donne. Nel video ci sono le parti più significative http://www.youtube.com/watch?v=o7lzm9pitsk DEBRIEFING Ascolto dei ragazzi su che cosa pensano delle fasi dell incontro. CON IL CASCO È un tranquillo venerdì sera estivo. Il gruppo di amici di Fabio si ritrova nella solita piazza del quartiere per decidere cosa fare durante la serata. Non esce nessuna proposta divertente e che li metta tutti d accordo; allora uno propone di andare tutti a fare un bel giro alla Bruciata a vedere le prostitute. Dopo una breve discussione, tutti accettano e partono con il motorino. Intanto alla Bruciata due volontari di Rabbunì stanno parlando con una ragazza africana, quando arriva il gruppo dei ragazzi. Questi ultimi cominciano a sfottere e insultare la ragazza, che sembra dare loro poca importanza, come se fosse abituata. Improvvisamente a Fabio si ferma il motorino. Mentre uno dei due volontari si avvicina per parlargli, i suoi amici cominciano ad allontanarsi qualche centinaio di metri senza però staccare gli occhi da quello che stava succedendo. Commento [AG1]: Il progetto Rabbunì nasce nel 1995 come desiderio di alcuni cristiani della Chiesa di Reggio Emilia di condividere il cammino pasquale (di croce e resurrezione) di chi si trova sulla strada.

Il volontario propone a Fabio di ripetere ciò che ha appena detto togliendosi però il casco: Metti la faccia sotto il lampione, proprio come fa la ragazza. Fabio, ignorando completamente la proposta, cerca di riavviare il motorino senza successo. Allora raggiunge a piedi con una certa fretta i suoi amici. Che intanto lo stavano prendendo in giro. I volontari continuarono a parlare con la ragazza, mentre i ragazzi spariscono inghiottiti nella notte. Le domande: 1. Quando lasciamo che l incontro con gli altri ci tolga le nostre difese? 2. Siamo disposti a mostrare il nostro volto nell incontro con chi è diverso da noi? 3. Quanto conta per noi un rapporto d amicizia? UN AMICO L incontro con Alina è avvenuto in una sera di marzo di qualche anno fa davanti al Campovolo di Reggio Emilia. C eravamo già incontrati la prima volta in modo informale e avevamo parlato circa 20 minuti (il tempo necessario per una prestazione) del suo Paese (Albania), delle sue speranze; avevo provato ad ascoltare il suo pianto. Il secondo incontro non è avvenuto in auto. Siamo rimasti sulla strada, a cui io davo le spalle. Ad un certo punto, dietro di me, un clacson chiamava Alina al suo lavoro. Scostandosi un poco, visto che le coprivo la visuale, si è rivolta al cliente dicendogli: Questa sera non vengo, c è il mio amico prete. La mia riflessione è partita dalla paura che si sapesse di un prete sulla strada. Poi ho colto la grandezza di una donna (una ragazza di 16 anni) nel saper cogliere, a partire dalla sua situazione, quello che veramente conta. La mia presenza, considerata quella di un amico (era la seconda volta che mi vedeva), le ha permesso di prendere le distanze da tutto un mando dal quale era sfruttata. Le domande: 1. Cosa vuol dire per te mettersi in gioco? 2. Il denaro, il potere, il piacere: cosa suscitano in te queste realtà? 3. Quanto sei disposto a giocare della tua vita per i legami che vivi con le persone? COSA DEVO CHIEDERE? Dal Vangelo di Marco (6,17-29) Erode infatti aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, che egli aveva sposata. Giovanni diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade gli portava rancore e avrebbe voluto farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo, e vigilava su di lui; e anche se nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.

Venne però il giorno propizio, quando Erode per il suo compleanno fece un banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla ragazza: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le fece questo giuramento: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». La ragazza uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». Ed entrata di corsa dal re fece la richiesta dicendo: «Voglio che tu mi dia subito su un vassoio la testa di Giovanni il Battista». Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto. Subito il re mandò una guardia con l'ordine che gli fosse portata la testa. La guardia andò, lo decapitò in prigione e portò la testa su un vassoio, la diede alla ragazza e la ragazza la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputa la cosa, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro. Le domande: 1. A chi nella tua vita riconosci il ruolo di Giovanni Battista? 2. I tre personaggi principali (Erode, Erodìade e sua figlia) quale considerazione hanno per se stessi e per gli altri? 3. I tre personaggi possono essere ricondotti alla figura di cliente, sfruttatore e donna prostituita dei giorni nostri. Erode il cliente, Erodìade lo sfruttatore, Salomè la ragazza prostituita. Come si atteggiano? E se io fossi a loro posto cosa farei?