Dal Centenario le radici del futuro. Sommario. Nessun distinguo. Alla crisi si risponde con la vera solidarietà.

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marzo 2010 Elogio della solidarietà, per vincere la crisi I Convegni di marzo ora parlano del futuro Scrivi la tua pagina. La Finestra si apre ai giovani e offre spazio a giornalisti in erba.

EDITORIALI Sommario Dal Centenario le radici del futuro EDITORIALI Dal Centenario le radici del futuro 3 Nessun distinguo. Alla crisi si risponde con la vera solidarietà 3 primo piano Una gara di solidarietà, per superare la crisi 4 COPERTINA Caritas diocesana: educazione alla gratuità 6 convegno Tra Cent anni prospettive sul Futuro 8 INTERVISTA Trovare il meglio di sè e del mondo 9 INTERVISTA Attenti al punto di rottura. La crisi che non è ancora finita 10 INTERVISTA La notizia: un fatto che crea sconcerto 11 INTERVISTA Eron e Gif: l arte fuori dagli schemi 12 attualità La scelta del Credito Cooperativo 13 Eventi I pazzi di Dio, speranza per l Italia 14 cultura I criteri e le ragioni della scelta professionale 15 banca e impresa Scouting: dalla conoscenza la ripresa 16 C è un evento che in questi anni, costantemente, con l arrivare dei primi segni della primavera, ha caratterizzato la vita culturale del nostro territorio. Da sei anni, Romagna Est ha portato nomi di grandissima levatura ai propri convegni di marzo. L occasione di festeggiare il Centenario, infatti, ha acceso in Romagna Est una febbrile ricerca di iniziative e di idee per non far cadere invano quella data, ma renderla punto di inizio per un cammino rinnovato. Questo è il significato dell imponente lavoro di ricerca storica e di analisi del passato, fortemente voluto da Romagna Est e concluso lo scorso anno. Il dvd, il sito www.casse-rurali.it e soprattutto i convegni sono l espressione del desiderio di fare memoria delle proprie radici, ma non per spirito archivistico o nostalgico. L idea trainante, come abbiamo ripetutamente chiarito su La Finestra, era quella di sapersi proiettare con più forza sul futuro. Questo è quanto diverrà esplicito al prossimo Convegno. Il lavoro storico appena concluso, infatti, ha dato avvio ad un percorso di tale rilevanza ed importanza, che merita una prosecuzione. I Convegni andranno avanti, seppure cambiando ovviamente il taglio. Se prima l incentratura era il passato, pur allo scopo di illuminare il futuro, ora sarà esplicitamente il futuro. Porre a tema il futuro, sembra essere un paradosso o un impresa impossibile. In realtà, è proprio la ricchezza di riflessioni realizzata in questi anni che ha tracciato le piste che saranno in grado di delineare, entro ovvi limiti, le prospettive future. Ecco allora che il titolo Tra Cent anni... prospettive sul futuro non è bizzarro, non è cosa impossibile, ma, per i soci di Romagna Est e quanti hanno seguito il lavoro svolto, risulta la naturale prosecuzione di una traccia affascinante, che sicuramente offrirà lumi nuovi per affrontare la sfide che ci troviamo innanzi.. banca e territorio Sport e beneficenza, una grande vittoria di squadra! 17 COOPERAZIONE La dura vita del mare: tremenda e fascinosa 18 news Credit Protection Insurance, Carta BCC prepagata Tasca, Tutto qui 19 ROMAGNA EST BREVI Vivere per gli Altri, briscola di Sant Antonio, Scrivi la tua pagina! 20 IL BUONPAESE Porchetta, che passione!!! 22 AGENDA Eventi e non solo 23 sede legale Savignano sul Rubicone sede amministrativa Bellaria Igea Marina tel 0541-342711 internet www.romagnaest.it info@ romagnaest.it Tra cent anni prospettive sul futuro Corrado Monti Presidente di Romagna Est Una scelta con la testa Nessun distinguo. Alla crisi si risponde con la vera solidarietà. La finestra Informazioni della Banca di Credito Cooperativo Romagna Est Sede legale: Corso Perticari 25/27, 47039 Savignano sul Rubicone (FC) Sede amministrativa: P.zza Matteotti 8/9, 47814 Bellaria Igea Marina (RN) Registrazione Tribunale di Rimini n 12/2006 Numero 18: marzo 2010 Foto: Alunni scuola di Chalha, Bangladesh Elaborazione: Kaleidon Direttore Responsabile Roberto Zalambani Direzione e redazione P.zza Matteotti 8/9 47814 Bellaria Igea Marina (RN) Coordinamento redazionale Angela Tassinari Stampa CISCRA Villanova del Ghebbo (RO) Progetto e impaginazione Kaleidon Rimini Stampato su carta Cyclus riciclata al 100%. Questo prodotto viene fabbricato secondo le più rigide normative di rispetto dell ambiente Se l attuale, speriamo sempre più esangue, crisi economico-finanziaria è stata senza dubbio frutto di errori gravi, provenienti anche dal mondo bancario ed economico in generale, ora, con altrettanta certezza, si può affermare che vi sono sforzi importanti per cercare di raddrizzare una situazione che ha fatto temere un tracollo sociale generalizzato e che ha messo in ginocchio numerose persone ed aziende. Il sistema bancario nazionale è intervenuto con il Piano Famiglia, e numerosi enti si sono attivati in direzione della solidarietà e del fattivo impegno per sanare le situazioni di maggiore disagio. In questo contesto l intervento specifico di Romagna Est assume un significato decisamente rilevante. Con il Fondo di Solidarietà, Romagna Est intende coprire le esigenze dei suoi clienti e soci in difficoltà, arrivando a saldare essa stessa le rate dei mutui. Perché interventi di questo genere? Per capire, occorre entrare nella logica del Credito cooperativo. Occorre pensare ai fondi di mutualità e beneficenza che la banca accantona. Occorre riflettere sul fatto che una banca costituita da soci cooperatori, ovvero messi assieme non dal desiderio di spartire utili, ma di ricevere mutualità - ovvero sostegno nel momento del bisogno e non del profitto-, è destinata ad agire in maniera differente e con una marcia in più. Per noi il cliente è una persona, ed una persona che si trovi in difficoltà va innanzitutto aiutata. Non ci sono alternative di sorta o distinguo da apporre. In situazioni eccezionali, occorre mettere in moto una vera solidarietà. Pierino Buda Vice Presidente di Romagna Est Vice Presidente Vicario Federazione Regionale 3

primo piano primo piano Romagna Est ha aderito prontamente alle iniziative del sistema bancario nazionale ed ha rilanciato con proposte sue proprie. Una gara di solidarietà, per superare la crisi Continuano a tenere banco le preoccupazioni per la situazione sociale ed economica che la crisi finanziaria vissuta lo scorso anno ha generato. E una situazione non facile, i cui elementi più critici si avvertono proprio ora, quando, paradossalmente, tutti gli osservatori stanno conclamando l uscita dal tunnel. Ciò è dovuto proprio al rifluire della crisi finanziaria sul piano dell economia reale e di lì sul piano dei vissuti sociali. In sostanza, se resta vero, e alcuni dati confortano, che la crisi è alle spalle, tuttavia sul piano della vita reale è proprio ora che la gente comune, in particolare chi si trova in situazioni particolarmente sfortunate, avverte le sue conseguenze più gravi. In sostanza, se resta vero, e alcuni dati confortano, che la crisi è alle spalle, tuttavia sul piano della vita reale è proprio ora che la gente comune, in particolare chi si trova in situazioni particolarmente sfortunate, avverte le sue conseguenze più gravi. Di che eventi si tratta? La perdita della occupazione, la morte di un congiunto portatore di reddito in famiglia o la perdita di audo per le famiglie che hanno contratto dei mutui, al direttore di Romagna Est, Paolo Garattoni. Direttore, è ancora grave la situazione? Come abbiamo recentemente ribadito, la situazione permane difficile. La stretta è forte e diverse persone sono in grave difficoltà. Questo ci interpella e non ci lascia indifferenti. Dunque abbiamo inteso promuovere ogni sforzo per mantenere viva la coesione sociale e la capacità di sostentamento, in particolare, delle famiglie in difficoltà nel pagamento delle rate dei mutui. Questo ci interpella e non ci lascia indifferenti. Dunque abbiamo inteso promuovere ogni sforzo per mantenere viva la coesione sociale e la capacità di sostentamento, in particolare, delle famiglie in difficoltà nel pagamento delle rate dei mutui. In che modo? In primo luogo aderendo prontamente al Piano Famiglie, ovvero il programma di sospensione delle rate dei mutui approntato dall Associazione Bancaria Italiana, e poi rilanciando. Rilanciando? Sì. Romagna Est non solo si fa tramite delle iniziative del sistema bancario nazionale, ma interviene con propri fondi per sanare le situazioni più difficili. Lo abbiamo chiamato Fondo di Solidarietà. E questo non è in fin dei conti strano. La nostra identità ci richiama costantemente ad un attenzione particolare ai bisogni della persona. E quando il denaro manca, i bisogni urgono, si deve fare di tutto Proprio per venire incontro a queste problematiche, vi sono alcune concrete iniziative che a partire dalle massime istituzioni del mondo bancario, giungono fino ai singoli istituti sparsi sul territorio e di lì al cliente. Tra le situazioni di difficoltà più grave, come ben si può immaginare, vi sono quelle relative a coloro che hanno contratto un mutuo o un debito. La minore capacità retributiva delle famiglie può generare squilibri nel proprio bilancio familiare di portata davvero critica. Come di consueto chiediamo lumi sulle opportunità che si vanno aprenper mettere nelle condizioni il cliente e il socio affinché possa risollevarsi Romagna Est non solo si fa tramite delle iniziative del sistema bancario nazionale, ma interviene con propri fondi per sanare le situazioni più difficili. Ma andiamo in ordine. Ci parlava del Piano Famiglie Si tratta di una misura straordinaria di sospensione dei rimborsi delle rate dei mutui per le famiglie in difficoltà a seguito della crisi. In sostanza le famiglie possono venire da noi, o negli altri istituti bancari che abbiano aderito al Piano, e fare domanda per sospendere il rimborso delle rate per un periodo di 12 mesi. Naturalmente ciò vale per le famiglie che abbiano subito particolari eventi, tali da comportare la perdita o la contrazione del reddito. Paolo Garattoni, direttore generale di Romagna Est. tosufficienza, la cessazione dell attività di lavoro autonomo, l ingresso nella Cassa integrazione e similari. Tali eventi devono essere certificabili, ad esempio con una lettera di licenziamento, un certificato di morte, oppure una documentazione che comprovi l ultimo reddito imponibile. Gli eventi poi si devono riferire al periodo in cui si è rilevata la crisi economico-finanziaria. Il periodo preso in considerazione è quello che va dal 1 gennaio 2009 al 31 dicembre 2010. In sostanza come funziona? Si presenta domanda, debitamente documentata ed entro il 31 gennaio 2011, in banca - e per questo noi siamo disponibili a fornire tutte le delucidazioni del caso-, così da poter avviare la pratica non oltre 45 giorni dalla data di presentazione. In caso di diniego, il cliente verrà avvisato non oltre i quindici giorni. Il modello della domanda è in rete, sul sito di ABI ma anche su quello di Romagna Est, oppure si può venire a ritirarlo presso i nostri sportelli. Ma quali sono i finanziamenti interessati? I mutui, secondo un ampia varietà di tipologie, erogati a persone fisiche (sono escluse le società), che non superino i 150 mila euro. I portatori del mutuo non dovranno aver realizzato più di 40 mila euro di reddito annuo. E se chi ha contratto il mutuo è stato costretto a ritardi di pagamento delle rate? Può usufruire del Piano Famiglia purché il ritardo non abbia superato i 180 giorni. Ma ci diceva che Romagna Est, aggiunge a questa iniziativa energie proprie Sì. Con il Fondo di Solidarietà intendiamo rafforzare questa politica di difesa della persona e della famiglia. Di che si tratta? Utilizzando le risorse che sono a disposizione del Consiglio di Amminstrazione di Romagna Est per la mutualità e la beneficenza, abbiamo costituito un fondo, per tutta la durata del 2010, per intervenire in favore dei clienti e dei soci di Romagna Est che abbiano contratto mutui e che, a causa di situazioni gravi (malattie, infortuni, invalidità o morte di un componente del nucleo familiare) siano in difficoltà a coprirne le rate. L intervento è rivolto alle famiglie, sono esclusi i mutui destinati ad attività produttive e quelli stipulati da società. Quindi ricalca la casistica del Piano Famiglia In cosa consiste la novità? Romagna Est non solo permette il dilazionare delle rate, ma se ne fa direttamente carico, coprendone la cifra fino alla metà. Romagna Est non solo permette il dilazionare delle rate, ma se ne fa direttamente carico, coprendone la cifra fino alla metà. La famiglia in difficoltà dunque si trova aiutata a dimezzare il carico delle rate del proprio mutuo per dodici mesi. Per essere più precisi potremmo dire che gli interventi avranno anche un attenzione specifica alle diverse situazioni delle famiglie. L intervento sarà più massiccio per le famiglie con più di due figli. Rimane il limite di non eccedere i dodici mesi, fino ad esaurimento del plafond che abbiamo a disposizione. Quale è lo scopo? Intendiamo dare capacità di autonomia e di ripresa alle famiglie. In quanto banca locale sentiamo il dovere di fare di tutto perché il tessuto del territorio permanga vitale e capace di offrire a tutti condizioni di vita dignitosa. Ci troviamo di fronte a una situazione eccezionale e Romagna Est, quale banca di credito cooperativo, vuole tradurre concretamente le proprie finalità mutualistiche e di sostegno al territorio, con un aiuto tangibile alle famiglie in difficoltà. C è altra carne al fuoco? Qualcosa che riguardi anche le imprese? Stiamo elaborando ulteriori strategie perché la crisi non faccia danni irreparabili al territorio. In tal senso però, come abbiamo ribadito in numerose altre occasioni, non siamo soli. Ci sentiamo parte di un territorio che intendiamo ascoltare e sollecitare. Per questo la vera forza sarà nelle sinergie che si potranno mettere in atto. Noi siamo pronti, oltre a prendere iniziativa, a raccogliere le sollecitazioni che provengono da altri soggetti della comunità di appartenenza. Posso dire che presto vi saranno importanti novità, essendo in atto una buona collaborazione con amministrazioni pubbliche e categorie economiche. Mi sto riferendo all intenzione, già fattiva, di mettere in atto un progetto di solidarietà, quale risposta ai bisogni di coesione sociale e di rilancio dell economia del territorio. L obiettivo in questo caso sarà, mettendo in moto soggetti pubblici e privati, offrire un aiuto a quelle aziende che stanno garantendo lavoro a persone altrimenti disoccupate, con un evidente beneficio a tutta la collettività. 4 5

copertina copertina Intervista a 360 al direttore della Caritas diocesana di Rimini, don Renzo Gradara. La crisi morde ancora e chiede l impegno di tutti. Caritas diocesana: educazione alla gratuità unisce alla presenza sul campo tutto il lavoro della formazione, l attenzione all integrazione attraverso il sostegno ai bambini degli immigrati. Nelle immagini, scene di vita e attività della Caritas diocesana. Più di 66 mila pasti sono stati distribuiti nel 2009 dalla Caritas Diocesana, il 30% dei quali a italiani. Il dato fornisce una sintesi piuttosto efficace di quello che ha significato il 2009, l anno della crisi globale, per il territorio e per la sua gente. Un dato che verrà dettagliato nel rapporto completo relativo all attività della Caritas riferita al 2009 in uscita il prossimo aprile. Un dato che verrà dettagliato nel rapporto completo relativo all attività della Caritas riferita al 2009 in uscita il prossimo aprile. Ma il direttore don Renzo Gradara non ha bisogno di attendere il verdetto numerico per descrivere una realtà che lui e i suoi volontari toccano con mano tutti i giorni. Una realtà in cui la povertà non ha più solo il volto degli extracomunitari, ma sempre di più colpisce anche gli italiani. Se si estrapolano da quei 66.452 pasti distribuiti nel 2009 i soli pranzi, siamo a 31.576 contro i 26.375 del 2008. Il 30% di chi ne ha usufruito sono stati italiani. Se si estrapolano da quei 66.452 pasti distribuiti nel 2009 i soli pranzi, siamo a 31.576 contro i 26.375 del 2008. Il 30% di chi ne ha usufruito sono stati italiani, il 20% romeni, il 9% marocchini, il 7% ucraini e il 6% tunisini. Più del 60% delle persone incontrate dalla Caritas è di sesso maschile di età compresa in prevalenza tra i 25 e i 54 anni. Ovvero in età da lavoro. Ovvero disoccupati. Se infatti nelle fasce di età più alte in qualche modo intervengono gli ammortizzatori sociali, come la pensione, paradossalmente i meno anziani in difficoltà si trovano del tutto senza reti. In caso poi di famiglie disgregate le sofferenze sono decisamente maggiori. Molti, gli uomini separati che si trovano a doversi occupare di se stessi e contemporaneamente dei figli e della ex moglie, sobbarcandosi doppi affitti e così via. Il 2009 ha registrato aumenti di accessi nelle varie Caritas parrocchiali che si sono attestati in alcuni casi intorno al 30-40% in più rispetto al 2008. Questo è il dato fornito, per esempio, dalle Caritas parrocchiali di Savignano sul Rubicone (16 i volontari che ne fanno parte) che dalla fine del 2008 hanno riscontratoun forte aumento delle richieste di aiuto per cause legate alla perdita del lavoro. Mentre nel 2008 erano stati distribuiti pacchi viveri a 25 famiglie, nel 2009 si è raggiunta quota 40. A questi si aggiungono un totale di 4mila euro in prestiti e 3700 euro di contributi per il pagamento di bollette della luce e del gas. Di analoga portata il bilancio della Caritas bellariese, formata da 10 volontari. Nelle località balneari incide anche la stagionalità del lavoro: nella sola Bordonchio 10 sono state le famiglie assistite oltre alle 40 che si sono rivolte ai servizi sociali comunali. Anche qui le maggiori difficoltà riscontrate dalle famiglie sono dovute alla perdita del posto. La crisi ha colpito l edilizia e il settore del cartongesso ma nondimeno le badanti. Le famiglie infatti pur di risparmiare riducono all osso le spese. Certamente il numero di chi ci chiede assistenza è in aumento conferma il direttore don Renzo Gradara sono tornate a cercarci persone che non vedevamo da 4 o 5 anni. Nordafricani, albanesi, marocchini sono stati i primi a perdere il lavoro. Certamente il numero di chi ci chiede assistenza è in aumento, sono tornate a cercarci persone che non vedevamo da 4 o 5 anni. Qual è il quadro che si prospetta per quest anno? Sono del parere che le difficoltà non siano finite, anzi, la ripresa da questa ondata negativa non sarà immediata e i paracadute sociali stanno venendo a meno. Sono del parere che le difficoltà non siano finite, anzi, la ripresa da questa ondata negativa non sarà immediata e i paracadute sociali stanno venendo a meno. Ma qual è il ruolo delle Caritas in questo contesto? Non quello dell assistenzialismo, tengono a sottolineare gli operatori che si prefiggono anche un obiettivo educativo, e non solo il mero aiuto materiale, che pure resta corposo. La rete della Caritas diocesana è piuttosto fitta: 58 Caritas parrocchiali Il direttore della Caritas diocesana di Rimini, don Renzo Gradara. che assieme al parroco si prendono cura delle persone bisognose della parrocchia. Le loro attività consistono nell ascolto e nella distribuzione di pacchi viveri e indumenti. Ci sono poi 11 Caritas interparrocchiali (ultima nata nel 2009 quella dei Frati di Santo Spirito a Rimini) che incontrano anche persone di passaggio e non solo parrocchiani. A queste vanno aggiunti 28 centri di ascolto di cui ben 4 nati nel 2009. I centri di ascolto vanno oltre la distribuzione di generi di prima necessità e attivano invece forme di orientamento e accompagnamento della persona. E, ancora, 26 punti di distribuzione degli alimenti che non necessariamente si accompagnano ai centri di ascolto; 3 mense a Rimini, Riccione e Cattolica; 2 dormitori con una capienza di 50 posti letto e una dozzina, solo d inverno, a Cattolica. In totale sono 150 i volontari attivi sul territorio, 15 i dipendenti che amministrano l intera struttura, dai 150 ai 200 i pasti al giorno distribuiti. Senza contare le docce, i posti letto, i pasti consegnati a domicilio agli anziani. Tuttavia, quale che sia il servizio offerto, lo spirito è sempre quello dell accoglienza e della solidarietà, della comprensione delle cause della povertà, dell accompagnamento. Talvolta si riesce anche a trovare un nuovo posto di lavoro. Tuttavia noi non siamo un agenzia di collocamento prosegue don Renzo certamente cerchiamo di mettere in rete i contatti e di trovare delle opportunità, ma soprattutto noi facciamo l accompagnamento alle persone. Quest ultimo in particolare è il compito dei centri di ascolto che operano a stretto contatto con i servizi sociali cercando di attivare una rete di aiuto alla persona o alla famiglia che sta vivendo un momento di particolare bisogno. L educazione alla solidarietà è il compito proprio che la Caritas svolge in seno alla Comunità, tiene a sottolineare il direttore. Proprio per raggiungere questi fini educativi si L educazione alla solidarietà è il compito proprio che la Caritas svolge in seno alla Comunità, a cui si unisce tutto il lavoro della formazione, l attenzione all integrazione, il sostegno ai bambini degli immigrati. Talora è necessaria una sorta di presa di distanza dalla pretesa all assistenzialismo che può capitare di incontrare in chi chiede aiuto. E infine occorre non dimenticare tutto il fronte della solidarietà internazionale. Nel 2009 a Igea Marina, per fare un solo esempio, la Caritas ha raccolto 25 mila euro per la costruzione di un impianto fotovoltaico in Benin. Cè qualcosa di più che dovrebbero fare le istituzioni sotto il fronte della solidarietà? I servizi sociali si adoperano, qualcosa è stato fatto conclude don Gradara ma poiché a loro volta devono fare quadrare i conti, la loro sensibilità deve essere sempre stimolata e verificata. Devo sottolineare che Romagna Est sotto questo aspetto è sempre stata sollecita. Mi riferisco per esempio all iniziativa dei contributi a fondo perduto per aiutare le famiglie nei pagamenti degli affitti. Non è da tutti spendersi in progetti come questi. 6 7

convegno intervista Dopo i convegni sui suoi primi cent anni, Romagna Est si proietta sul futuro e cerca nuove strade per il dopo-crisi. Tra Cent anni prospettive sul Futuro Per essere davvero liberi bisogna avere le radici recita Mina nello spot pubblicitario di una nota marca di pasta. E più o meno questo il principio fondante dell operato di Romagna Est ed è anche il filo rosso che collega le iniziative pensate dalla Bcc come momento pubblico per soci e clienti, tra le quali il ciclo del Centenario di Romagna Est Bcc che per sei anni ha visto la banca impegnata in un percorso di indagine e documentazione sulle origini e la storia del Credito Cooperativo. Una ricerca, per l appunto, delle proprie radici. Il ciclo del Centenario di Romagna Est Bcc per sei anni ha visto la banca impegnata in un percorso di indagine e documentazione sulle origini e la storia del Credito Cooperativo. Ciclo che si è concluso nel 2009 e che ora lascia il posto ad una serie tutta nuova di appuntamenti che ha per motto Vedi il mondo fra cent anni, dedicati a indagare il futuro. Ne saranno protagonisti personaggi che a vario titolo sono immersi appieno nella vita del paese come sociologi, economisti, imprenditori, giornalisti, esperti in discipline di carattere etico. Tutti, per il ruolo speciale che rivestono, in grado di portare valore aggiunto ai lavori. Il primo appuntamento sarà con il convegno Tra Cent anni... prospettive sul futuro dal titolo Una mano per la ripresa che si terrà il 20 marzo, a partire dalle ore 9,30 presso il Centro Congressi Europeo Bellaria. La giornata del 20 marzo sarà guidata da Giuseppe Cruciani, noto conduttore de La zanzara, programma di attualità di Radio 24, l emittente radiofonica appartenente al gruppo del Sole 24 Ore. Con lui saliranno sul palcoscenico del Pala Congressi altri Tra cent anni prospettive sul futuro Una mano per la ripresa Bellaria Igea Marina, Sabato 20 marzo 2010 Ore 9.30 Centro Congressi Europeo Intervengono Oscar Giannino Giornalista ed Economista Monica Maggioni Giornalista TG 1 Luca De Biase Giornalista Il Sole 24 ore - Scrittore Giovanni Baglioni Musicista Sergio Gatti Direttore Generale Federcasse Coordina Giuseppe Cruciani Giornalista Radio 24 giornalisti di calibro quali l economista Oscar Giannino, altra autorevole voce di Radio 24 (in curriculum fra le collaborazioni, in genere per le pagine economiche, spiccano quelle con il Foglio, il Riformista, Libero), la caporedattrice della redazione esteri del Tg1 Monica Maggioni (il suo volto è familiare al pubblico perché ha seguito come inviata i più importanti eventi che si sono succeduti nel panorama internazionale degli ultimi dieci anni, dalle elezioni dei due Presidenti Usa, alla guerra in Iraq, alla seconda intifada) e Luca De Biase, giornalista del Sole 24 Ore e scrittore. Luca De Biase ha affrontato su diverse testate (ItaliaOggi, Mondo Economico, Fortune Italia, Espansione, Panorama, The Industry Standard, Corriere della Sera, l Espresso e La Stampa) tematiche legate alla innovazione tecnologica, prospettive sociali ed economiche. È attualmente caporedattore di Nòva 24, inserto del giovedì del quotidiano Il Sole 24 ore, dedicato ai temi della ricerca e dell innovazione, e professore di giornalismo allo Iulm di Milano. Completano la rosa dei relatori il musicista Giovanni Baglioni, 26 anni, figlio di Claudio e della prima moglie Paola Massari (ispiratrice di Questo piccolo grande amore), virtuoso della chitarra che ha esordito nel 2009 con il suo primo cd Anima Meccanica. Con loro Sergio Gatti che nel suo ruolo di Direttore Generale di Federcasse, porterà al dibattito il punto di vista del Credito Cooperativo Italiano. Il convegno, aperto a tutti gli interessati, punterà a individuare quali siano le strade per riprendersi in mano il futuro e uscire dalla crisi che ha colpito l economia mondiale. Il convegno, aperto a tutti gli interessati, punterà a individuare quali siano le strade per riprendersi in mano il futuro e uscire dalla crisi che ha colpito l economia mondiale. Romagna Est dal canto suo ha tracciato una prima strada con la poderosa operazione avviata a novembre che ha destinato 50 milioni di euro a sostegno del territorio. Un iniezione di fiducia, spiega il Vice Presidente Pierino Buda in linea con il nostro dna di romagnoli che davanti ad un problema non si perdono d animo ma lo guardano in faccia e si tirano su le maniche per risolverlo. Romagna Est dal canto suo ha tracciato una prima strada con la poderosa operazione avviata a novembre destinando 50 milioni di euro a sostegno del territorio. Uno sguardo al futuro che, come avvenuto per il passato, avrà una dimensione micro (il territorio e le sue dinamiche) ma anche macro (il contesto italiano e internazionale). Siamo consapevoli conclude Buda di essere una parte del tutto. Sara Foschi vive un avventura straordinaria. Immersa nella miseria del mondo, testimonia una ricchezza sconosciuta. Trovare il meglio di sè e del mondo Sara Foschi non fa una vita consueta. Non traffica tra preoccupazioni per lo shopping oppure per decidere dove passare il sabato sera. Eppure è una ragazza come tante, giovane, piena di vita, tesa a cercare la propria felicità. Vive a Chalna nel sud del Bangladesh e le sue ore sono donate totalmente agli altri, ai bambini abbandonati in strada, alla povertà che grida disperazione in ogni angolo. L abbiamo chiamata, laggiù, scomodandola prima che partisse la sua giornata, così diversa e così uguale alle nostre, e le abbiamo posto qualche domanda. La tecnologia ci ha aiutato e grazie a Skype ecco questa intervista, in cui un soffio di vita nuova sembra bruciare i chilometri e giungere fino alla nostra ricca Romagna. Sara, ma come mai si trova qui? All età di 17 anni ho incontrato don Oreste Benzi. Avevo sete di felicità. Volevo capire meglio me e il mondo. Don Oreste ha accolto il mio desidero di capire la vita e l ha accolto. Gli avevo chiesto di poter fare un po di volontariato e lui mi ha proposto di partire per l India! E stata un esperienza che mi ha coinvolto pienamente, anche dal punto di vista spirituale. Era il 96 o 97. Poi, dopo un breve ritorno, sono ripartita per il Bangladesh. Ma perché partire? La prima volta ero molto inconsapevole. Ero un adolescente piena di problemi e cercavo qualcosa. sono innamorata di questa vita, anche se è molto dura, e non la cambierei per nulla al mondo. Ora e molto diverso sono innamorata di questa vita, anche se è molto dura, e non la cambierei per nulla al mondo. Perché? Non so se rispondo ma soprattutto in questa fase della mia vita sento che lo stare qui tira fuori il meglio di me, mi libera. Io non mi sento molto all altezza ma sono nelle mani di un Altro e sono felice quando posso fare da tramite di Lui. E dunque una scelta religiosa? E l essere amati che permette di amare. D altro canto qui ricevo molto di piu di quello che do. Ma come si svolge la tua giornata? Qui la missione e molto grande... perche i numeri e i bisogni bengalesi sono grandi! La missione della papa Giovanni è un vero e proprio villaggio con 120 persone, 5 case famiglia e altre famiglie, spesso donne sole con i figli disabili, che vivono con noi Poi ogni giorno ci sono 650 studenti che frequentano la nostra scuola e usufruiscono della mensa Quanti italiani siete? Siamo in 6 ed io sono la più giovane, ma la più anziana di esperienza! Ci sono difficoltà di integrazione? Da noi il problema più urgente è la povertà e la fame. Per il villaggio di Chalna la comunità ha fatto moltissimo in questi anni. Tutti i bambini della zona vanno a scuola e questo per noi è motivo di grande gioia. Certo che per i fuori casta, abbandonanti da tutti e intoccabili, è dura. Noi cerchiamo prima di tutto di far capire loro che sono amabili. Loro si sono sempre sentiti da buttare ed è difficile vincere questo sentimento. Poi però, superata questa fase, rompiamo la catena e anche in chi ci circonda cresce il rispetto Siete accettati anche dal punto di vista religioso? La maggioranza è islamica, con una grossa minoranza induista. I cristiani sono pochissimi. Eppure il dialogo è vivo, anche grazie al notevole lavoro svolto da altri missionari, quali i salesiani e quelli del PIME. Stupisce la serenità di Sara. Eppure è immersa nella miseria e nella povertà. Lei, con i suoi piccoli, combatte la buona battaglia e forse proprio la consapevolezza di questo le offre questa serenità, ed è qualcosa di cui tutti abbiamo bisogno. Per questo bisogno comune le chiediamo, ed è quasi doveroso, l ultima cosa. Cosa possiamo fare per la vostra missione? La cosa migliore è inviare denaro. Come? E possibile fare un bonifico al conto che presenta queste IBAN: IT 06 E 06285 24201 CC0017057554, oppure un versamento sul c/c postale n. 12104477, entrambi intestati alla Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII Condivisione fra i Popoli ON- LUS, Via Valverde 10 47923 Rimini. Importante! Inserire la causale Bangladesh. Potete anche contattarci alla email condivisione@apg23.org. Grazie! Sara Foschi con Shibu, il bimbo spastico di 10 anni, raccolto da Sara mentre era denutrito e abbandonato dalla madre, che provava vergogna ad avere un figlio così. Oggi è il bimbo più amato della comunità ed è stato possibile operare il reinserimento in famiglia. 8 9

intervista intervista Giovanni Baglioni porta una nuova tecnica nell uso della chitarra e comunica emozioni sorprendenti. Aprire nuove strade, nella musica e nella vita. L impatto con la musica di Giovanni Baglioni, giovane compositore e chitarrista, figlio del famosissimo Claudio, è un esperienza sorprendente. Fin dal primo ascolto delle note della sua chitarra, ci si trova immersi in una ricerca di originalità che eccede il consueto. Giovanni Baglioni, sarà presente al prossimo Convegno di Romagna Est, del 20 marzo, dal tema Vedi il mondo fra cent anni. Lì ci parlerà del ruolo della musica nell immediato futuro. In questa intervista vogliamo conoscere un po meglio il musicista e l uomo. Giovanni, lei ha una tecnica di approccio del tutto particolare allo strumento musicale della chitarra. Si parla di una rivoluzione. Ce ne parla? Ho la consapevolezza di essere un tassello di una vera e propria rivoluzione, che nasce ben prima di me, in terra americana. La rivoluzione consiste nell intuizione di poter utilizzare la chitarra in maniera più completa, più ampia, più creativa. Tale novità viene dal musicista Michael Hedges, scomparso negli anni 90, che ha lasciato una tradizione, da noi ancora poco conosciuta e seguita, che è sorprendente. Di che si tratta, se si può spiegare a parole? Consiglio di visitare il mio sito (www.giovannibaglioni.com) e lì ascoltare alcuni brani, ma possiamo dire che si tratta di utilizzare la chitarra anche attraverso il tapping, l impiego di accordature alternative, l uso della mano sinistra over the neck, un uso ritmico della stessa chitarra. Ma come è nata questa attenzione alla produzione artistica ed alla tecnica di Hedges? Questa scoperta si lega in maniera molto forte con la mia decisione di far diventare la musica, la mia strada. Infatti, malgrado ovviamente abbia respirato in casa un senso di nobiltà della musica grazie alla figura di mio padre, non avevo mai pensato ad essa come alla mia professione o scelta di vita. E stato ascoltando un disco di Tommy Emmanuel, regalatomi da un amico di famiglia, musicista che accompagnava le prime tournée di mio padre, che ho capito che la chitarra poteva essere qualcosa di più di uno strumento di accompagnamento, funzione peraltro già importante. Io suonavo la chitarra come fanno tanti giovani e la cosa non andava al di là di un gusto e divertimento. Ho visto nuove potenzialità di comunicazione musicale assolutamente sorprendenti ed è nato il desiderio di sperimentarle In quel disco ho visto nuove potenzialità di comunicazione musicale assolutamente sorprendenti ed è nato il desiderio di sperimentarle. Così ho imparato una tecnica adeguata ed ho sperimentato il gusto di riprodurre personalmente quelle innovazioni di suoni e di tecniche, che permettevano di esprimere, in maniera incredibilmente efficace, sensazioni, sentimenti, emozioni. Di lì, la scelta di far della musica la mia vita, anche professionale. Il tutto è un cammino piuttosto recente. Album e progetti? Essendo pochi anni che ho intrapreso questa strada, ho un solo album all attivo, Anima Meccanica. In progetto ve n è un altro ma non ho alcuna fretta per produrlo. Voglio che esca quando è maturo. In compenso ho intrapreso un intensa attività di concerti. Al Convegno di Romagna Est, lei ci parlerà del ruolo della musica nel futuro Sì, un tema arduo, ma io credo che ci sia un preciso spazio per la musica nella costruzione del nostro futuro. Solitamente si individua nei cantautori, impegnati, ricchi di messaggi, talora ideologici, coloro che hanno un ruolo propositivo nell ambito della cultura. E sicuramente vero, ma io credo che anche la musica stessa, senza l aggiunta di altro, abbia un ruolo importante. La musica è portatrice di per sé di un educazione mentale, di un gusto per la bellezza, che è vitale. Oggi, in momenti di crisi, il rischio, umanamente comprensibile, è quello di pensare di tagliar via il superfluo, ciò che non è un bisogno materiale primario. Invece è solo a partire da questa dimensione più umana e globale, che può esserci un futuro. La musica non sfama, ma apre la mente, suscita una nuova creatività, che potrà darci la possibilità di scoprire risorse impensate e che vanno oltre l immediato. Dunque credo sia un grande errore rinchiudersi nelle necessità e dimenticare la dimensione dell arte, all interno della quale la musica ha il grande pregio dell immediatezza e di aprire un canale di comunicazione con le nuove generazioni. Franco Mosconi, economista. Monica Maggioni ci racconta la complessità, in gran parte sconosciuta, di un mondo in forte cambiamento. Il futuro, tra economia e politica globali Monica Maggioni sarà prestigiosa ospite del convegno di Romagna Est in programma il 20 marzo al Centro Congressi Europeo di Bellaria nel corso del quale giornalisti, economisti e protagonisti della scena pubblica approfondiranno le tematiche legate agli effetti della crisi, cercando le possibili vie di uscita. Monica Maggioni sarà prestigiosa ospite del convegno di Romagna Est in programma il 20 marzo al Centro Congressi Europeo di Bellaria. Dal suo privilegiato punto di osservazione, Monica Maggioni, caporedattrice della redazione esteri del Tg1 e inviata nei più importanti eventi che si sono succeduti nel panorama internazionale degli ultimi dieci anni -dalle elezioni dei due Presidenti Usa alla guerra in Iraq, alla seconda intifada-, offre una lettura dal di dentro della situazione geo-politica internazionale. Da una crisi economica così profonda possono derivare possibili conflitti? E una domanda legittima. Ho vissuto lo scorso anno negli Stati Uniti, quindi proprio nell anno della crisi, ed era tangibile fra gli americani un forte sentimento di paura. Ho vissuto lo scorso anno negli Stati Uniti, quindi proprio nell anno della crisi, ed era tangibile fra gli americani un forte sentimento di paura. Come accade in genere quando si verificano eventi imprevisti, era facile immaginare effetti catastrofici. La crisi ha avuto due effetti: il primo sul piano pratico, come la difficoltà oggettiva di chi ha perso il lavoro; il secondo sull atteggiamento mentale delle persone, che si sono fatte travolgere da una sorta di psicosi. In situazioni come queste, anche le crisi già in essere ogni singola realtà o paese ha la propria viene enfatizzata e si aggrava. Le persone si pongono in un atteggiamento di difesa. Ognuno cerca di proteggere l esistente e la propria realtà. L anno scorso in America la preoccupazione era la seguente: siamo immersi in una crisi profonda, dobbiamo cercare di stare in piedi nonostante questo e invece ci tocca occuparci di situazioni esterne al paese, come l Afghanistan e l Iraq (dove l America ha ancora migliaia di uomini). E un atteggiamento che riflette un cambiamento e mostra come ogni situazione venisse letta attraverso la lente della crisi. Questo ha costretto i Paesi a immaginare azioni comuni. Queste sono le due lezioni che il mondo ha imparato dalla crisi: il modo in cui l economia si realizza è del tutto globale; non possiamo pensare ad una scissione tra la geo-politica e l analisi economica. Un esempio è quello della crisi iraniana, da leggere in termini energetici, con dietro tutta la questione del petrolio, del gas. Nessuna di queste questioni può essere trattata in chiave esclusivamente politica né esclusivamente in chiave economica. Possiamo immaginare una via di speranza rispetto a questo scenario? Direi di si, in quanto la crisi ha portato con sé la consapevolezza dei rischi di un certo modo di fare finanza. La costruzione della bolla dei subprime ha dato una lezione durissima a tutti. Anche se molti analisti tendono a dire che la situazione oggi non è comunque cambiata, la consapevolezza ci pone in uno stato di maggiore attenzione. L uomo comune può difendersi? Sono molto scettica. Non c è alcuna possibilità da parte dei cittadini di difendersi. C è una tale opacità tra chi gestisce questi meccanismi e una tale complessità, che siamo completamente in balia di questi sistemi. Quali sono i fronti caldi nel pianeta in questo momento? Il nodo chiave della situazione geopolitica attuale è il rapporto dei paesi con l Iran e con la Cina. Paradossalmente le due situazioni sono collegate. La Cina pone forti deterrenti rispetto alle sanzioni all Iran. La prepotente presenza della Cina sullo scenario mondiale implica del resto che anche un paese come l America debba fare i conti con la potenza cinese. Se sul fronte della crisi l urgenza è l Iran, l altro attore dal quale non si può prescindere è la Cina e la sua forza economica. In questo momento ci sono in corso guerre che la gente non conosce e di cui i media non parlano? Ci sono sempre fronti di guerra aperti, molti che la gente non conosce. In questo momento ci sono 20 conflitti monitorati aperti, qualche volta regionali, che vengono sottostimati ma che dietro nascondono meccanismi e manovre di interessi tali da risultare in realtà molto più ampi. 10 11

intervista attualità Dalla strada al Chelsea Art Museum di New York: il percorso artistico di un graffitaro che traccia il futuro dell arte Eron e Gif: l arte fuori dagli schemi Eron e Federica Gif. Lui, al secolo Davide Servadei, riminese, eletto nel 1990 il miglior spray-artist italiano, autore di graffiti che gli hanno valso premi e collaborazioni prestigiose tra le quali Coca Cola Italia, Ligague, Ivan Grazian. Lei pittrice e autrice di ambientazioni per alcune serie Rai, in giugno esporrà al Museo Carrà di Trieste. Sono una delle coppie protagoniste del Calendario Romagna Est 2010. La pittura è la loro voce. Eron e Federica Gif sono una delle coppie protagoniste del Calendario Romagna Est 2010. La pittura è la loro voce. Le opere figurative di Federica Gif interpretano le dinamiche della società. Esemplari, in tal senso, la serie delle sardine che seguendo la stessa corrente risultano omogenee ed uniformi, gli smiles che regalano espressività alla comunicazione via web, i golfisti che rappresentano un intero gruppo sociale. Dietro a tutto ciò una ricerca sulla tendenza dell uomo ad unirsi ai suoi simili, spinto da un senso di appartenenza e di identificazione, quasi che assimilare tratti di altri individui possa ingannare la solitudine. I dipinti figurativi di Eron, smalti spray da ferramenta e tempera acrilica, spruzzati su tela, propongono, chiosa lui stesso, riflessioni sull atto del disegnare come istinto innato dell essere umano... tentativi di dare concretezza fisica al pensiero. Eron, quando e come nasce la sua passione per questa forma d arte? Ho iniziato all età di 15 anni a praticare la cosiddetta street art sui treni e sui muri delle città, affascinato da questa forma di espressione creativa, nata nei ghetti di New York agli inizi degli anni 70 e del tutto fuori dagli schemi e dai canoni dell arte tradizionale. Il graffiti-writing è nato per un esigenza di auto-affermazione in una società che spesso discriminava chi veniva dalla periferia metropolitana. Ma proprio dal ghetto e dal disagio dei quartieri più poveri nascono non solo il graffissimo e la street-art, ma anche il jazz poi entrato a far parte della Storia dell Arte e della Musica. Come si diventa famosi in questo campo? Graduale e naturale è stato l inserimento all interno del circuito dell arte contemporanea, nel quale opero già da diversi anni. Oggi, per diventare un artista quotato e di successo, il tempo di attesa è sicuramente inferiore rispetto a un po di anni fa. A livello internazionale, esistono giovani artisti poco più che trentenni che valgono più dei maestri storici, autori di opere che vanno da 80 mila euro fino al milione e più... Se c è talento, osservando alcune regole fondamentali si può approdare a traguardi importanti. Occorre la costanza e la fiducia nel proprio lavoro e la capacità di condurre la propria ricerca a risultati inediti. Inoltre, come dice il filosofo e linguista Edoardo Lombardi Vallauri, uno dei segreti per riuscire in campo creativo, è quello di cercare di crescere, evolversi e maturare, senza perdere quell entusiasmo propositivo tipico dell adolescente che unito a tutta la cultura e l esperienza dell adulto si trasforma in un arma di comunicazione potentissima. Quali sono le opere alle quali lei è più legato? Lavoro in maniera talmente intensa su ogni opera che realizzo, che il legame si equivale per tutte. Forse quella alla quale sono più affezionato è l opera Untitled che mi ha condotto ad esporre al Chelsea Art Museum di New York lo scorso luglio. Nell era del web, quale futuro per le arti pittoriche? Già da qualche anno sto portando avanti un progetto parallelo volto a documentare, tramite brevi video della durata di circa due minuti ciascuno, il work in progress di ogni opera che realizzo, e che pubblico su youtube. Credo che proprio grazie alla diffusione virtuale-digitale delle opere figurative si accenda ancora di più il desiderio di vedere dal vivo ciò che si è precedentemente potuto osservare solo sul web. Del resto più un opera viene pubblicata, più acquista notorietà e prestigio. Federica Gif ed Eron, una coppia creativa. Sergio Gatti, nuovo Direttore Generale di Federcasse, interviene intorno al ruolo del Credito Cooperativo in questo tempo di crisi. La scelta del Credito Cooperativo Sergio Gatti, nuovo Direttore Generale di Federcasse. Tempo di crisi, tempo di scelte. In tanti sono chiamati a scegliere. Così i nostri soci, le loro famiglie, le impreseclienti, i nostri interlocutori nelle comunità. E noi con loro. Nelle stagioni complicate, scegliere assume un valore più profondo. E il Credito Cooperativo è tutt altro che ingessato e conservatore. Anzi, in banche come Romagna Est prevale la capacità di innovare nella continuità e di interpretare il ruolo sempre più prezioso di banca delle comunità Nelle stagioni complicate, scegliere assume un valore più profondo. Entrano in gioco dilemmi e interrogativi sul campo sulle prospettive strategiche di medio e lungo respiro, sulle vere priorità. Capita così che si mettano in discussione dati e tendenze che fino a pochi mesi prima erano (o apparivano) solidi e acquisiti, quasi definitivamente. Ma proprio in tempo di crisi il fare insieme, il fare rete, diventa la scelta. Oggi più che mai ciascuna Banca di Credito Cooperativo ha bisogno della rete, di tutti gli snodi della rete. Ma cos è la rete delle BCC italiane e alla quale partecipa anche Romagna Est? La rete è una delle condizioni della competitività, l altra è l identità interpretata dalla singola BCC in modo coerente e creativo. L identità e la rete sono i due fattori che hanno consentito alle oltre 400 BCC italiane di tenere nell anno più difficile da 80 anni a questa parte e di continuare a dare fiducia e ossigeno a milioni di famiglie e imprese. Senza le BCC la crisi sarebbe stata più dura, ha detto con chiarezza il Governatore della Banca d Italia e presidente del Financial Stability Board, Mario Draghi lo scorso 10 dicembre. Ma come è costituita la rete del Credito Cooperativo? Sono 50 le società, gli enti, gli organismi di secondo (ovvero regionali) e terzo grado (nazionali) che le BCC hanno voluto costituire negli anni per essere competitive, coerenti, ben rappresentate. La più piccola conta un dipendente, la più grande oltre settecento. La rete - in tempo di crisi - è chiamata a fare gli straordinari. Prendiamo Federcasse, la Federazione Italiana delle BCC. E da cento anni la casa comune di tutti gli organismi associativi e imprenditoriali che le BCC nel tempo si sono date per essere competitive, coerenti, tutelate e rappresentate. La storia centenaria di Federcasse apre uno spiraglio sulle radici e sulle linee di lavoro future di un moderno sistema di banche mutualistiche in un paese a imprenditorialità diffusa come il nostro. La rete del Credito Cooperativo, una delle più complesse e articolate tra le reti di imprese in Italia, ha contribuito in modo decisivo a far diventare la comunità delle BCC italiane la quarta realtà bancaria italiana (alle spalle di colossi bancari verticali come Banca Intesa, Unicredit, MPS) in termini di raccolta del risparmio e di erogazione di prestiti, una risorsa preziosa per non restringere gli spazi reali e diffusi di democrazia economica. Dunque, un supporto al posizionamento competitivo per superare i limiti delle piccole dimensioni. Ma la rete del Credito Cooperativo va oltre. E assume un ruolo politico in senso ampio. Rende possibile il pluralismo delle forme imprenditoriali nel difficile e ipercompetitivo settore bancario e rende possibile il vivere in autonomia anche a banche di piccolissime dimensioni, agevolando il protagonismo delle comunità e il radicamento nei territori, concretizzando la possibilità di continuare a dare voce e a fornire leve di governo ai ceti produttivi: proprio a quei ceti definiti pro-pro, produttori-professionisti, considerati la spina dorsale del nostro modello di sviluppo economico e sociale e secondo alcuni privi di voce e di adeguata rappresentatività e che proprio nel territorio di competenza di Romagna Est sono particolarmente diffusi. Ogni mattino che avviamo il lavoro insieme ai nostri colleghi che operano negli snodi della rete accettiamo la sfida: siamo chiamati a gestire il presente e sfidati a non restarne schiacciati. La lunga storia del Credito Cooperativo ci spinge ad essere realisticamente ottimisti: anche perché il pessimismo ingessa e conserva. E il Credito Cooperativo è tutt altro che ingessato e conservatore. Anzi, in banche come Romagna Est prevale la capacità di innovare nella continuità e di interpretare il ruolo sempre più prezioso di banca delle comunità, gestita dalla comunità, in una logica di moderna mutualità. Interpretando con sapienza e intelligenza le domande del territorio, ma anche prevenendole. Un lavoro entusiasmante. Capace di restare vitale e creativo anche dopo il secolo di vita. Capace di scegliere. Soprattutto in tempi di crisi. 12 13

eventi cultura I sacerdoti sono oggi per l Italia e il mondo intero una speranza. Uomini come gli altri, e con gli stessi difetti, portano una speranza più grande. I pazzi di Dio, speranza per l Italia L ultimo testo di Aldo Cazzullo, L Italia de noantri, presentato in collaborazione con Romagna Est a Rimini il 31 gennaio scorso. I preti si sporcano le mani, sono portatori di radicalità, non sono chiusi nelle categorie destra o sinistra. Don Benzi passava per essere un destro, in realtà era un innovatore, un costruttivo, un fondatore. Con la sua tonaca nera lunga fino ai piedi, parlava con tutto il corpo, era come se sentisse su di sé il dolore del mondo. A parlare è Aldo Cazzullo, giornalista, inviato del Corriere della Sera, che nel suo ultimo libro L Italia de noantri dedica un intero capitolo il più lungo ai preti. Si tratta di un libro nel libro spiega l autore inizialmente avevo proposto all editore di dedicare un intero volume ai preti. Il capitolo-libro si intitola I pazzi di Dio e fra i ritratti di quei pazzi, che peraltro Cazzullo - è evidente e trasuda da ogni riga stima, c è anche quello di don Benzi. Nella galleria di personaggi che comprende cardinali e preti di strada, da Camillo Ruini al Cardinale Angelo Scola a don Gelmini a don Vitaliano Della Scala e altri ancora, il fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII viene definito un Folle in Cristo, un pazzo di Dio come il suo predecessore Francesco di cui si è stato detto de toto corpore fecerat linguam. La lunga e affettuosa descrizione con cui il giornalista tratteggia la figura di don Oreste Benzi nasce dalla frequentazione diretta. I clienti delle prostitute, si legge nel libro, non immaginano quanto hanno fatto soffrire don Benzi. Il mistero dell iniquità lo sperimentava sul suo corpo. Le lacrime del mondo le sentiva sulle guance, sempre arrossate La lunga e affettuosa descrizione con cui il giornalista tratteggia la figura di don Oreste Benzi nasce dalla frequentazione diretta. Ho accompagnato don Benzi nelle vie Crucis racconta l autore parlava in inglese, si faceva capire, diceva sempre alle ragazze io ti proteggerò. Non dimenticherò mai un episodio che ho vissuto durante una sosta in autogrill, uno dei luoghi principi dell omologazione. Il ragazzo che guidava aveva preso un ghiotto, l altro volontario un rustico, io un fattoria. Non una cena memorabile: in piedi attorno al tavolinetto dell autogrill, con una Coca piccola nel bicchiere di carta. Stavamo per addentare i panini quando arrivò da dietro il quarto passeggero, fulmineo, con il dito puntato come a indicare un sacrilegio, tipo Salomone davanti a Saul che aveva cominciato il sacrificio senza di lui: Cosa fate? Fermi tutti! Posate i panini sul tavolo! Obbedimmo. Don Oreste Benzi socchiuse gli occhi, tracciò sul nostro povero pasto un ampio segno di croce, mormorò una preghiera. E si allontanò senza mangiare. Era la prima volta, e sarebbe stata l ultima, che vidi benedire un ghiotto, un rustico e un fattoria all autogrill. Dal suo libro la Chiesa esce in positivo, eppure la crisi delle vocazioni è una realtà e alcuni episodi di cronaca non sono stati esemplari. Ho un giudizio positivo sulla Chiesa. Guardi, proprio in questo momento sto scrivendo un articolo che anticipa il libro Padre di don Massimo Camisasca, fondatore della Fraternità di San Carlo Borromeo. L autore non risparmia un richiamo all ordine ai sacerdoti, spesso carrieristi e vanitosi. E un libro severo ma importante. La Chiesa del resto è fatta di uomini. Io rimango convinto che nell Italia di oggi la Chiesa faccia il suo lavoro, semmai sono i politici ad essere cedevoli. In questo vuoto di valori la Chiesa è un riferimento. La battaglia di Don Benzi contro la prostituzione non si avvicinava a un utopia? E evidente che la sua era una battaglia impossibile da vincere però lui l ha combattuta e nel migliore dei modi. La prostituzione c è sempre stata, ma un conto se è per libera scelta, un conto se in schiavitù o quando diventa tratta di minori. Meno male che ci sono preti che se ne occupano. Ha conosciuto Paolo Ramonda, il successore di Don Oreste Benzi? Si, ne ho ricevuto una grande impressione. E un uomo straordinario, cresciuto accanto a don Oreste, l eredità che raccoglie è importante e lui farà sicuramente un buon lavoro. Si è svolto il 26 Febbraio, organizzato da Romagna Est e tenuto dal prof. Piantoni, un importante momento in cui si è messo a fuoco il problema dell orientamento agli studi ed alla professione. I criteri e le ragioni della scelta professionale Babbo, da grande vorrei fare l attore, anzi no, il plastichino. In tenera età tutti i bambini sono stati caldamente esortati dai genitori a raccontare i propri sogni e le proprie proiezioni nel mondo degli adulti, senza alcun sussulto da parte di questi ultimi quando le aspirazioni espresse non fossero del tutto coerenti fra loro o con le ambizioni in genere, queste inespresse dei genitori stessi. Ma il tema cosa farò da grande, così simpaticamente affrontato quando i figli sono ancora piccoli, torna con prepotente urgenza quando il piccolo, nel frattempo cresciuto e ormai in odore di maturità, deve decidersi in concreto per il dopo-diploma. Ma il tema cosa farò da grande, così simpaticamente affrontato quando i figli sono ancora piccoli, torna con prepotente urgenza quando il piccolo, nel frattempo cresciuto e ormai in odore di maturità, deve decidersi in concreto per il dopo-diploma. E allora bisognerà affrontarlo, arrivandoci, possibilmente, preparati. Lo hanno ben compreso i figli e i nipoti dei soci di Romagna Est che hanno avuto la possibilità, grazie alla banca, di prendere parte recentemente ad una giornata di orientamento postdiploma, curata da uno dei maggiori esperti nel settore, il prof. Gianfranco Piantoni. Formatore del management di importanti imprese italiane e non solo, il professore, già docente in strategia aziendale alla Bocconi, nel tempo libero grande appassionato di sport e sostenitore dei suoi risvolti educativi e formativi, è anche un fan della spiaggia di Bellaria Igea Marina dove ha trascorso in compagnia della famiglia moltissime estati. Immediata la sintonia con la direzione di Romagna Est che ha accolto con entusiasmo la proposta del professore della giornata di orientamento, realizzata con giovani che frequentano l ultimo anno delle scuole superiori, in particolare liceo classico, scientifico e ragioneria. Una occasione preziosa, a costo zero per le famiglie, alla quale è seguita anche la possibilità di incontrare il professore per un colloquio personalizzato nel corso del quale mettere a fuoco la propria personale strategia per il futuro. Gli studenti delle scuole superiori nel corso dell ultimo anno scolastico cominciano ad interrogarsi sulle possibili scelte universitarie. E molto importante illustrare loro, come orientamento di fondo, i criteri e le ragioni di una scelta così importante. Gli studenti delle scuole superiori spiega l esperto - nel corso dell ultimo anno scolastico cominciano ad interrogarsi sulle possibili scelte universitarie. E molto importante illustrare loro, come orientamento di fondo, i criteri e le ragioni di una scelta così importante. Tanto più in un contesto in cui la scelta post-diploma deve tener conto del fatto che l accesso alla maggior parte delle facoltà universitarie prevede un test di ammissione, il cui superamento è propedeutico all iscrizione. Ma l orientamento si rende indispensabile anche se il ragazzo è indirizzato ad un master o ad un corso di perfezionamento e non necessariamente al tradizionale corso di laurea. Perché? Anche per i giovani già sufficientemente orientati, serve elaborare una serie di alternative a scendere, nel caso in cui fosse necessario sostenere dei test di ingresso. Se questo lavoro non è fatto in precedenza, una eventuale non ammissione genera un panico che suggerisce scelte non ottimali e spesso sbagliate. Il messaggio al genitore in sostanza potrebbe essere questo: non spaventiamoci se nostro figlio vuol fare l attore e non limitiamo le sue aspirazioni ma suggeriamogli di prepararsi un alternativa, e non un semplice ripiego, nel caso la sua prima scelta non andasse a buon fine. L incontro con il prof. Gianfranco Piantoni ha avuto lo scopo di passare in rassegna i molteplici passaggi della vita nei quali, grazie ad un lavoro accurato di orientamento, abbiamo potuto leggere al meglio le scelte da fare. Quello della scelta dell università è il primo snodo importante della vita di una persona. Affrontato con gli strumenti giusti,consente di non avere rimpianti per il resto del proprio percorso professionale. 14 15