Infermieristica basata sulle prove di efficacia

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Transcript:

Corso di Laurea in: Infermieristica (Presidente Prof. G. La Torre) Infermieristica basata sulle prove di efficacia Prof.ssa Carolina Marzuillo Prof.ssa Alice Mannocci Prof. Giuseppe Catalano carolina.marzuillo@uniroma1.it

Ricapitolazione. EPIDEMIOLOGIA: OBIETTIVI Descrivere stati di salute e di nella popolazione Individuare determinanti di salute e di Valutare l efficacia degli interventi sanitari (preventivi o curativi) Studi Descrittivi Studi Analitici Studi Sperimentali Prevalenza: frequenza dei casi esistenti Le misure di occorrenza PREVALENZA & INCIDENZA Incidenza: occorrenza di nuovi casi PREVALENZA Numero di casi sul della popolazione INCIDENZA Numero di nuovi casi sulla popolazione sana durante un determinato intervallo di tempo Incidenza cumulativa Tasso di incidenza (densità di incidenza)

STUDI DI COORTE esposti non malati malati Popolazione Soggetti sani Tempo Direzione studio non esposti non malati malati VANTAGGI Calcolo diretto dei tassi di incidenza nei gruppi esposti e non esposti Valutazione attendibile dei nuovi casi di e misurazione attendibile dei fattori di rischio possibilmente associati alla Possibilità di valutare il ruolo di fattori di esposizione su patologie multiple nonché analizzare i fattori di esposizione rari. SVANTAGGI Lunga durata Laboriosa organizzazione Costi elevati Possibilità di perdita dei soggetti al follow-up Non utilizzabili per valutare malattie rare 3

STUDI CASO-CONTROLLO Valutare l associazione tra fattori di rischio e malattie confrontando le frequenze (odds) di esposizione tra soggetti malati (casi) e soggetti non malati (controlli) VANTAGGI Breve durata; Costi limitati; Utile per valutare malattie rare; Possibilità di valutare il ruolo di fattori di rischio multipli SVANTAGGI Non consentono il calcolo della frequenza di (prevalenza e incidenza); Dati relativi all esposizione non sempre attendibili; Non utilizzabili per valutare esposizioni rare 4

Gli studi trasversali: fotografia Descrizione della prevalenza di un fenomeno (, fattore di rischio,etc) in una popolazione Informazione su atteggiamenti della popolazione a: servizi sanitari, bisogni di salute percepiti, etc. Valutazione dell associazione tra fattori di rischio e malattie confrontando la prevalenza di tra soggetti esposti e non esposti VANTAGGI Breve durata Costi limitati Se il campionamento è corretto i risultati di prevalenza sono generalizzabili all intera popolazione SVANTAGGI Non consentono il calcolo dell incidenza Non garantiscono una buona qualità delle informazioni sull esposizione e sulla Non consentono di stabilire con esattezza la sequenza temporale tra esposizione e 5

Studi di Coorte: Rischio Relativo (RR): STIMA LA FORZA DELL ASSOCIAZIONE TRA FATTORE DI RISCHIO E MALATTIA esposizione + - + - a c b d MISURE DI ASSOCIAZIONE a+b c+d a+c b+d a+b+c+d RR = incidenzacumulativanegliesposti incidenza cumulativa nei non esposti = a/(a+b) c/(c+d) Studi Caso-Controllo: ODDS RATIO (OR): STIMA APPROSSIMATA DEL RR E MISURA DELLA FORZA DI ASSOCIAZIONE TRA FATTORE DI RISCHIO E MALATTIA caso controllo a/(a+c) esposizione + - a c b d Odd exp+ b/(b+d) a/(a+c) d/(b+d) OR = = = x Odd exp- c/(a+c) b/(b+d) c/(a+c) d/(b+d) a (b+d) d (a+c) a x d = x x x (a+c) b c = (b+d) c x b = 6

STUDI DI EPIDEMIOLOGIA ANALITICA MISURE DI FREQUENZA E DI ASSOCIAZIONE MISURE DI FREQUENZA PRINCIPALI MISURE DI ASSOCIAZIONE STUDI TRASVERSALI Prevalenza Odds ratio di prevalenza STUDI CASO-CONTROLLO Frequenza (ODDS) di esposizione tra i casi Frequenza (ODDS) di esposizione tra i controlli Odds ratio STUDI DI COORTE Incidenza cumulativa Tasso di incidenza Rischio relativo 7

STUDI SPERIMENTALI Paragonare l efficacia di due o più trattamenti terapeutici o preventivi (sperimentazione clinica) su gruppi di persone VANTAGGI Sono gli studi più corretti da un punto di vista metodologico; costituiscono gli unici modelli di studio in grado di stabilire l efficacia degli interventi; se ben condotti non sono suscettibili a bias di selezione, di misclassificazione e di confondimento SVANTAGGI Problemi etici, in particolare per le valutazioni di trattamenti già entrati nella pratica clinica; lunga durata; costi elevati; difficoltà organizzative

livelli di prevenzione fattori di rischio prevenzione primaria inizia la prevenzione secondaria iniziano i sintomi prevenzione terziaria

prevenzione secondaria durante il periodo di latenza clinica accertamento diagnostico precoce trattamento nella fase asintomatica sull uomo apparentemente sano screening educazione sanitaria

prevenzione terziaria dopo l insorgenza della recupero e riabilitazione sull uomo invalido inabile convalescente ammalato

diagnosi precoce del cancro individuazione di una neoplasia maligna prima della comparsa dei sintomi quando il cancro è di dimensioni ridotte e può essere trattato

altri criteri per lo screening facilità di esecuzione adeguata disponibilità di servizi agevolazioni economiche accuratezza del test trattamento idoneo in caso di conferma del cancro

cancro della cervice uterina rispetta tutti i requisiti per la prevenzione secondaria è una neoplasia frequente ha una crescita lenta test di screening accurato disponibilità di un efficace trattamento nella fase precoce

cancro della mammella rispetta tutti i requisiti per la prevenzione secondaria neoplasia più frequente nel sesso femminile ha una crescita lenta test di screening accurato disponibilità di un efficace trattamento nella fase precoce

cancro del polmone non rispetta i requisiti per la prevenzione secondaria neoplasia più frequente test di screening non assenza di un trattamento efficace

cancro del polmone praticabile una prevenzione primaria fattori di rischio fumo di sigaretta anche fumo passivo

programmi di screening attuabili cancro della mammella mammografia visita medica (palpazione ed esame visivo) autopalpazione cancro della cervice uterina pap test

prevenzione terziaria dopo l insorgenza della recupero e riabilitazione sull uomo invalido inabile convalescente ammalato

caratteristiche del test di screening non test + a b a + b test - veri positivi falsi positivi c d falsi negativi veri negativi c + d a + c b + d

caratteristiche del test di screening: sensibilità probabilità che il test sia positivo posto che l individuo sia malato proporzione di soggetti con la che sono risultati positivi al test sensibilità = veri positivi / malati sensibilità = a / (a + c)

Sensibilità = a/(a+c) non test + a b a + b veri positivi falsi positivi test - c d c + d falsi negativi veri negativi a + c b + d

caratteristiche del test di screening: specificità probabilità che il test sia negativo posto che l individuo sia sano proporzione di soggetti senza la che sono risultati negativi al test specificità = veri negativi / tot non malati specificità = d / (b + d)

Specificità = d/(b+d) non test + a b a + b test - veri positivi falsi positivi c d falsi negativi veri negativi a + c b + d c + d

caratteristiche del test di screening: valore predittivo positivo (PV+) probabilità che il soggetto sia malato posto che sia positivo al test indica quanti dei positivi sono realmente ammalati PV+ = veri positivi / tot positivi al test PV+ = a / (a + b)

Valore predittivo positivo = a/(a+b) test + a non b a + b test - veri positivi falsi positivi c a + c d falsi negativi veri negativi b + d c + d

caratteristiche del test di screening: valore predittivo negativo (PV-) probabilità che il soggetto sia sano posto che sia negativo al test indica quanti dei negativi sono realmente sani PV- = veri negativi / tot negativi al test PV- = d / (c + d)

Valore predittivo negativo= d/(c+d) test + test - a c a + c non b veri positivi falsi positivi d falsi negativi veri negativi b + d a + b c + d

caratteristiche del test di screening: alcuni esempi (Ia) considera 100.000 soggetti asintomatici, di cui 10.000 hanno una la prevalenza della è del 10% (non molte malattie, es. diabete, ipertensione) sensibilità del test di screening: 90% specificità del test di screening: 90% calcola i valori predittivi del test

caratteristiche del test di screening: alcuni esempi (Ib) veri positivi (sensibilità) 90% di 10.000 = 9.000 veri negativi (specificità) 90% di 90.000 = 81.000 falsi positivi (90.000 non malati 81.000 veri negativi) 10% di 90.000 = 9.000 falsi negativi (10.000 malati 9.000 veri positivi) 10% di 10.000 = 1.000

caratteristiche del test di screening: alcuni esempi (Ic) test + test - 9.000 9.000 veri posi falsi pos 1.000 81.000 falsi neg non veri neg 18.000 82.000 10.000 90.000 100.000 PV 50% 98.8%

100.000 soggetti asintomatici, di cui 10.000 hanno una (prevalenza = 10%) sensibilità del test di screening: 90% specificità del test di screening: 90% test + test - non 9.000 9.000 veri pos falsi pos 1.000 81.000 falsi neg veri neg 18.000 82.000 10.000 90.000 100.000 PV 50% 98.8%

caratteristiche del test di screening: alcuni esempi (Id) per una frequente e per un test valido il valore predittivo positivo è del 50% cioè, di tutti i positivi al test di screening solo la metà ha la

caratteristiche del test di screening: alcuni esempi (IIa) considera 100.000 soggetti asintomatici, di cui 1.000 hanno una la prevalenza della è dell 1% sensibilità del test di screening: 90% specificità del test di screening: 90% calcola i valori predittivi del test

caratteristiche del test di screening: alcuni esempi (IIb) veri positivi (sensibilità) 90% di 1.000 = 900 veri negativi (specificità) 90% di 99.000 = 89.100 falsi positivi (99.000 non malati 89.100 veri negativi) 10% di 99.000 = 9.900 falsi negativi (1.000 malati 900 veri positivi) 10% di 1.000 = 100

caratteristiche del test di screening: alcuni esempi (IIc) test + test - 900 9.900 veri pos falsi pos falsi neg non 100 89.100 veri neg 10.800 89.200 1000 99.000 100.000 PV 8.3% 99.9%

100.000 soggetti asintomatici, di cui 1.000 hanno una (prevalenza = 1%) sensibilità del test di screening: 90% specificità del test di screening: 90% test + test - 900 9.900 veri pos falsi pos falsi neg non 100 89.100 veri neg 10.800 89.200 1000 99.000 100.000 PV 8.3% 99.9%

caratteristiche del test di screening: alcuni esempi (IId) per una meno frequente e per un test valido il valore predittivo positivo è solo dell 8% cioè, di tutti i positivi al test di screening meno di uno su dieci ha la

caratteristiche del test di screening: alcuni esempi (IIIa) considera 100.000 soggetti asintomatici, di cui 100 hanno una la prevalenza della è dello 0,1% (ad esempio come accade nello screening del cancro) sensibilità del test di screening: 90% specificità del test di screening: 90% calcola i valori predittivi del test

caratteristiche del test di screening: alcuni esempi (IIIb) veri positivi (sensibilità) 90% di 100 = 90 veri negativi (specificità) 90% di 99.900 = 89.910 falsi positivi (99.900 non malati 89.910 veri negativi) 10% di 99.900 = 9.990 falsi negativi (100 malati 90 veri positivi) 10% di 100 = 10

caratteristiche del test di screening: alcuni esempi (IIIc) test + test - 90 9.990 veri pos falsi pos falsi neg non 10 89.910 veri neg 10.080 89.920 100 99.900 100.000 PV 0.9% 100%

100.000 soggetti asintomatici, di cui 100 hanno una (prevalenza = 0,1%) sensibilità del test di screening: 90% specificità del test di screening: 90% test + test - 90 9.990 veri pos falsi pos falsi neg non 10 89.910 veri neg 10.080 89.920 100 99.900 100.000 PV 0.9% 100%

caratteristiche del test di screening: alcuni esempi (IIId) per una rara e per un test valido il valore predittivo positivo è solo dell 1% cioè, di tutti i positivi al test di screening meno di uno su cento ha la