16/04/2015. L epidemiologia osservazionale può essere classifica anche in base al tipo di dati che raccoglie. Studi osservazionali: studi analitici
|
|
- Alessia Di Giovanni
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Le inchieste epidemiologiche, a seconda della posizione assunta dal ricercatore nei confronti della realtà allo studio, possono essere distinte in osservazionali e sperimentali EPIDEMIOLOGIA Studi osservazionali: studi analitici OSSERVAZIONALE SPERIMENTALE DESCRITTIVA ANALITICA L epidemiologia osservazionale può essere classifica anche in base al tipo di dati che raccoglie DATI AGGREGATI ECOLOGICI OSSERVAZIONALI TRASVERSALI DATI INDIVIDUALI CASO-CONTROLLO ANALITICI PER COORTE Rivelano la frequenza e la distribuzione di eventi sanitari in popolazioni o gruppi di individui (mortalità, morbosità, natalità, ecc. ) Sono importanti perché: richiamano l attenzione sulle caratteristiche degli individui che hanno maggior rischio di contrarre una malattia, su dove e quando questa potrà manifestarsi forniscono informazioni essenziali per la programmazione delle strutture sanitarie rappresentano la tappa fondamentale per procedere alla formulazione di ipotesi eziologiche che andranno poi verificate attraverso studi epidemiologici analitici 1
2 La correlazione è un valore che esprime la relazione lineare tra due variabili quantitative Generalmente si indica con r e varia tra -1 e 1 Si rappresenta graficamente sul grafico di dispersione : piano cartesiano in cui i valori di una variabile compaiono sull asse orizzontale e quelli dell altra variabile sull asse verticale i dati riferiti a ciascuna unità vengono rappresentati sul grafico come un punto di coordinate pari ai valori delle due variabili rilevate per quella unità Quando la nuvola di punti è inclinata verso l alto, da sinistra a destra, vi è una relazione crescente : le variabili sono direttamente proporzionali Quando la nuvola di punti è inclinata verso il basso, da sinistra a destra, vi è una relazione decrescente : le variabili sono inversamente proporzionali Quando la nuvola di punti è sparsa, ossia vi sono dei punti in tutti i quadranti, vi è assenza di correlazione -1<r<-0,5-0,5<r<0,5 0,5<r<1 Correlazione alta e negativa Assenza di correlazione Correlazione alta e positiva Indagine condotta in Cina nel 1987 Studio ecologico di correlazione tra tassi di mortalità per tumore all esofago e quantità di sale venduto (ipotizzato come fattore di rischio) Correlazione evidente e statisticamente significativa ma la conferma dell ipotesi potrà avvenire solo dopo studi analitici Un campione rappresentativo di una popolazione viene esaminato in un preciso istante al fine di determinare: lo stato di salute/malattia l esposizione ad un particolare fattore di rischio la presenza di qualsiasi altra condizione L indagine di prevalenza trova scarse applicazioni per: malattie o condizioni rare (dove occorrerebbe esaminare un campione molto vasto per trovare pochi casi) malattie di breve durata (in quanto identificherebbe solo i casi con malattia in quello specifico momento) 2
3 Esempio di studio trasversale Scopo: investigare la relazione tra valori serici di omocisteina, folati, vitamina B12 e disturbi cognitivi nell anziano Gli studi ecologici e trasversali rispondono alle domande: cosa, chi, quando, dove? Gli studi analitici forniscono indicazioni anche sul Perché? L epidemiologia analitica indaga l eventuale relazione causa-effetto esistente fra fattori di rischio e malattie Risultati Con questi studi è possibile valutare la forza di una associazione 3
4 Si tratta tipicamente di studi retrospettivi malattia malattia Il disegno dello studio caso-controllo prevede che si considerino sempre due gruppi di soggetti: uno di malati o affetti dalla particolare condizione in studio (CASI) Retrospettivi Caso-controllo studio Prospettici Per Coorte uno di soggetti aventi le stesse caratteristiche dei primi, dai quali differiscono solo per non essere affetti dalla malattia (CONTROLLI) I casi non costituiscono un campione randomizzato di tutti gli esistenti ma è fondamentale che i controlli abbiano le stesse caratteristiche individuali dei casi (tranne la malattia) Si valuta quindi la frequenza con cui il fattore di rischio è distribuito nei due gruppi NON si fa CAMPIONAMENTO La scelta dei malati è obbligata dalla presenza della malattia Possibilità di scelta dei controlli: Matching - per ogni malato si seleziona una persona che abbia le stesse caratteristiche ritenute importanti per l'indagine (età, sesso, luogo di nascita, condizione sociale ecc.) ma che non sia affetto dalla malattia considerata oppure portatore di condizioni correlate alla malattia stessa Appaiamento di gruppo - si seleziona un gruppo di controllo che, globalmente, abbia caratteristiche simili a quelle dei casi (stessa età media, stesse percentuali delle varie condizioni sociali, ecc.) tranne che la malattia o condizioni correlate con essa. Generalmente viene reclutato un controllo per ogni caso, ma in alcune circostanze (ad esempio con un numero di casi limitato) si possono selezionare due o quattro controlli La raccolta dei dati anamnestici deve avvenire in modo identico per i due gruppi e può consistere in: una revisione di cartelle cliniche un intervista (questionario, recall 24 ore, ecc) ai partecipanti allo studio un intervista a parenti, qualora i casi siano persone decedute o in condizioni tali da non poter rispondere (malati gravi, bambini) 4
5 Nello studio caso-controllo ci si chiede: Vediamo se (e quanto) la probabilità di trovare soggetti esposti al fattore di rischio è maggiore fra i malati rispetto alla popolazione sana Esposti Non esposti Casi (persone malate) Un associazione tra malattia e fattore di rischio è presente quando la percentuale degli esposti tra i casi è significativamente maggiore di quella degli esposti nel gruppo di controllo L associazione tra l esposizione ad un presunto fattore di rischio e la malattia viene misurata mediante il calcolo del rapporto di probabilità: ODDS RATIO (OR) Esposti Non esposti TEMPO Direzione dell indagine Controlli (persone sane) Popolazione E+ E- M+ a c M- b d OR = a x d c x b OR>1 OR=1 OR<1 La probabilità di osservare il fattore di rischio é maggiore nel gruppo dei soggetti malati rispetto ai soggetti controllo. Tanto più elevato é il valore di OR, tanto più forte è l associazione Assenza di associazione fattore di rischio-malattia La probabilità di osservare il fattore di rischio é maggiore nel gruppo dei soggetti controllo rispetto al gruppo dei soggetti malati, pertanto non si tratta di un fattore di rischio ma di un fattore protettivo Nel tentativo di indagare la possibile correlazione tra utilizzo di lampade abbronzanti ed insorgenza di melanoma è stato condotto uno studio epidemiologico reclutando 600 soggetti con diagnosi di melanoma e 600 soggetti sani. Dopo intervista attraverso un apposito questionario è emerso quanto segue: tra i soggetti malati 250 non erano utilizzatori di lampade abbronzanti mentre i restanti si erano sottoposti a lampade per un tempo compreso tra le 5 e le 10 ore/anno; tra i soggetti sani 300 non erano utilizzatori di lampade abbronzanti, 300 ne avevano fatto uso per un tempo compreso tra le 5 e le 10 ore/anno. Calcolare il valore di OR e commentare il risultato ottenuto. 5
6 Melanoma+ Lampade Lampade Melanoma Uno studio vuole valutare se consumo di caffè (esposizione) e infarto al miocardio (evento) sono associati. Vengono selezionati soggetti con scarso consumo (< 3 tazzine/die) e con alto consumo (> 3 tazzine/die) di caffè. Tra gli alti consumatori di caffè, 78 avevano avuto un infarto, mentre erano solo 48 gli infartuati tra gli bassi consumatori di caffè. Calcolare il valore di OR considerando il consumo di caffè come un possibile fattore di rischio per l infarto OR = 350 x 300 = 1,4 250 x 300 Caffè + Caffè - Infarto Infarto Nello stesso studio è stato indagato anche il numero di fumatori e i casi di infarto che si sono verificati tra i fumatori e i non fumatori. Ne è risultato quanto segue: sia i fumatori che i non fumatori erano tra i fumatori 98 soggetti avevano avuto un infarto tra i non fumatori 28 soggetti avevano avuto un infarto Calcolare il valore di OR considerando il fumo di sigarettacome un possibile fattore di rischio per l infarto OR = 78 x 1352 = 1,66 48 x
7 Fumo + Infarto + 98 Infarto Con gli studi caso/controllo si può anche analizzare la presenza di fattori confondenti, il prossimo esercizio ne è un esempio Fumo OR = 98 x 1372 = 3,69 28 x 1302 Gli sperimentatori hanno quindi deciso di stratificare i soggetti in base al fumo ottenendo quanto segue: dei fumatori: FUMATORI Infarto + Infarto avevano un alto consumo di caffè e di questi 70 avevano avuto un infarto Caffè consumavano poco caffè e e di questi 28 avevano avuto diagnosi di infarto dei non fumatori: Caffè avevano un alto consumo di caffè e di questi 8 avevano avuto un infarto consumavano poco caffè e di questi 20 avevano avuto diagnosi di infarto Calcolare i valore di OR stratificando la popolazione per il fumo di sigaretta e considerando il consumo di caffè come un possibile fattore di rischio per l infarto Cosa si può concludere? OR = 70 x 372 = 1,00 28 x 930 7
8 NON FUMATORI Tenendo costante il fumo l effetto del caffè scompare Infarto + Infarto - Caffè Caffè OR = 8 x 980 = 1,00 20 x 392 Con gli studi caso/controllo si può anche analizzare la presenza di relazioni dose/risposta, il prossimo esercizio ne è un esempio Sono stati analizzati 1357 soggetti con diagnosi di tumore al polmone ed altrettanti soggetti sani. Ad ognuno è stato chiesto di compilare un questionario per conoscere le abitudini fumatorie. È emerso che tra i casi solo 7 erano non fumatori e che 1350 erano fumatori. Di questi 565 fumavano da 1 a 14 sigarette al giorno, 445 ne fumavano da 15 a 24, i restanti ne fumavano più di 25. Tra i controlli, invece, 61 erano non fumatori e 1296 erano fumatori. Di questi 706 fumavano da 1 a 14 sigarette al giorno, 408 ne fumavano da 15 a 24, i restanti ne fumavano più di 25. Calcolare i valori di OR in base al numero di sigarette fumate al giorno 8
9 Tumore polmone + Tomore polmone - Fumo OR tot = 1350 x 61 = 9, x 7 Sigarette OR 1-14 = 565 x 61 = 6, x 7 Sigarette Sigarette > OR = 445 x 61 = 9, x 7 Fumo OR >25 = 340 x 61 = 16, x
Classificazione degli studi epidemiologici!
Classificazione degli studi epidemiologici! STUDI DESCRITTIVI - DI CORRELAZIONE O ECOLOGICI - CASE REPORT/SERIES - DI PREVALENZA O TRASVERSALI STUDI ANALITICI O OSSERVAZIONALI - A COORTE - CASO-CONTROLLO
DettagliClassificazione degli studi epidemiologici
Classificazione degli studi epidemiologici STUDI DESCRITTIVI -DI CORRELAZIONE O ECOLOGICI -CASE REPORT/SERIES -TRASVERSALI STUDI OSSERVAZIONALI - A COORTE - CASO-CONTROLLO -SPERIM. CLINICHE STUDI SPERIMENTALI
Dettagli20/04/2015. Retrospettivi Caso-controllo. Prospettici Per Coorte
OSSERVAZIONALI DATI AGGREGATI DATI INDIVIDUALI ECOLOGICI TRASVERSALI ANALITICI CASO-CONTROLLO PER COORTE malattia Retrospettivi Caso-controllo studio malattia Prospettici Per Coorte Un gruppo di persone
DettagliIgiene nelle Scienze motorie
Il metodo epidemiologico consiste nel : Igiene nelle Scienze motorie Studi epidemiologici 1. Porre un ipotesi 2. Verificarla per mezzo di una ricerca specifica 3. Utilizzare le conclusioni per porre nuove
DettagliLa relazione causa-effetto
La relazione causa-effetto valutare il rischio in epidemiologia associazione statistica e rapporto causa-effetto gli studi analitici: generalità Misurare l incidenza di malattia in un gruppo di popolazione...
DettagliEPI OVERVIEW
EPI OVERVIEW ANNARITA.VESTRI@UNIROMA1.IT L EPIDEMIOLOGIA MODERNA EPIDEMIOLOGIA Studio della distribuzione e dei determinanti degli stati e degli eventi di pertinenza sanitaria in specifiche popolazioni
DettagliGLI STUDI EPIDEMIOLOGICI ANALITICI GLI STUDI CASO-CONTROLLO
GLI STUDI EPIDEMIOLOGICI ANALITICI GLI STUDI CASO-CONTROLLO CLASSIFICAZIONE DEGLI STUDI EPIDEMIOLOGICI DESCRITTIVI STUDI OSSERVAZIONALI TRASVERSALI CASO-CONTROLLO A COORTE STUDI SPERIMENTALI SPERIMENTAZIONI
DettagliGLI STUDI EPIDEMIOLOGICI ANALITICI GLI STUDI DI COORTE
GLI STUDI EPIDEMIOLOGICI ANALITICI GLI STUDI DI COORTE CLASSIFICAZIONE DEGLI STUDI EPIDEMIOLOGICI DESCRITTIVI STUDI OSSERVAZIONALI TRASVERSALI CASO-CONTROLLO A COORTE STUDI SPERIMENTALI SPERIMENTAZIONI
DettagliLe Misure di Associazione Esercizio 3. Paolo Villari
Le Misure di Associazione Esercizio 3 Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive Sapienza Università di Roma Paolo Villari paolo.villari@uniroma1.it Negli anni 20, sulla base di osservazioni
DettagliNozioni di demografia: piramidi dell età
Epidemiologia Studia lo stato di salute e di malattia della popolazione e dei relativi fattori di rischio (ambientali, comportamentali, genetici) che agiscono come determinanti nel continuum salute-malattia.
DettagliEpidemiologia descrittiva
Epidemiologia descrittiva Un evento morboso deve essere descritto in termini di Tempo Luogo Persona Epidemiologia descrittiva Variazioni temporali Tendenze a lungo termine Variazioni cicliche Regolari
DettagliNicola Bartolomeo. Cattedra di Statistica Medica - Scuola di Medicina Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Pag. 1 di 44
Nicola Bartolomeo Cattedra di Statistica Medica - Scuola di Medicina Università degli Studi di Bari Aldo Moro Pag. 1 di 44 La ricerca scientifica svolge un ruolo determinante nell evoluzione di tutte le
DettagliGli studi epidemiologici
ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE: Gli studi epidemiologici Età Sesso Razza Luogo di nascita Caratteristiche familiari Stato di nutrizione Rappresentazione cartografica della mortalità per
DettagliMisure epidemiologiche di rischio. Rischio Relativo (RR)
Misure epidemiologiche di rischio Individuali (e di popolazione) Rischio Relativo (RR) Odds Ratio (OR) = Stima del rischio relativo Calcolo Incidenza: riepilogo Le persone sono tutte sane all inizio del
DettagliSTUDIO DI COORTE. Lezione 5. Obiettivi di uno studio di coorte:
Lezione 5 STUDIO DI COORTE Obiettivi di uno studio di coorte: Calcolare i tassi di incidenza di un fenomeno o di una malattia Calcolare il rischio relativo e attribuibile attraverso l analisi delle esposizioni
DettagliDisegni di studio nella ricerca epidemiologica
Disegni di studio nella ricerca epidemiologica Dott. Pamela Di Giovanni Disegni epidemiologici La ricerca epidemiologica utilizza, per i suoi scopi, diverse strategie di studio che vengono distinte in
DettagliInfermieristica basata sulle prove di efficacia
Corso di Laurea in: Infermieristica (Presidente Prof. Giuseppe La Torre) Infermieristica basata sulle prove di efficacia Prof.ssa Carolina Marzuillo Prof. Giuseppe La Torre Prof. Volpe carolina.marzuillo@uniroma1.it
DettagliObiettivi di uno studio trasversale o di prevalenza:
Lezione 3 CLASSIFICAZIONE DEGLI STUDI EPIDEMIOLOGICI DESCRITTIVI STUDI OSSERVAZIONALI TRASVERSALI CASO-CONTROLLO A COORTE STUDI SPERIMENTALI SPERIMENTAZIONI CLINICHE SPERIMENTAZIONI SUL CAMPO SPERIMENTAZIONI
DettagliDipartimento di Samità Pubblica e Malattie Infettive Sapienza Università di Roma
Definizione ed obiettivi dell epidemiologia. Classificazione degli studi epidemiologici. Metodologie e strumenti dell epidemiologia descrittiva. Misure di frequenza di malattia. Paolo Villari paolo.villari@uniroma1.it
DettagliErrori (o bias) negli studi epidemiologici
Errori (o bias) negli studi epidemiologici Errore casuale o random: sono i più pericolosi perché i più difficili da individuare e per questo motivo non è possibile tenerne conto in fase di analisi Variazione
Dettaglimalattia ESPOSTI no malattia PERSONE SENZA MALATTIA malattia NON ESPOSTI no malattia Come schematizzare il disegno di uno studio di coorte
Come schematizzare il disegno di uno studio di coorte P O P O L A Z I O N E PERSONE SENZA MALATTIA ESPOSTI NON ESPOSTI malattia no malattia malattia no malattia Tempo Direzione dell'indagine Tasso di incidenza
DettagliIL DISEGNO DELLO STUDIO
IL DISEGNO DELLO STUDIO Studi epidemiologici Per identificare delle cause di malattia, abbiamo bisogno di metodi e strategie che ci consentano di evidenziare delle relazioni e stabilire l esistenza di
DettagliEpidemiologia analitica
Epidemiologia analitica DISEGNO DI UNO STUDIO TRASVERSALE (CROSS-SECTIONAL) TEMPO DIREZIONE DELL INDAGINE Popolazione Persone con una determinata esposizione Persone senza una determinata esposizione
DettagliMisure epidemiologiche di rischio!
Misure epidemiologiche di rischio! Individuali (e di popolazione) Rischio Relativo (RR) Odds Ratio (OR) = Stima del rischio relativo Calcolo Incidenza: riepilogo! Le persone sono tutte sane all inizio
DettagliDipartimento di Samità Pubblica e Malattie Infettive Sapienza Università di Roma
I bias negli studi epidemiologici. Elementi di statistica descrittiva ed inferenziale.l epidemiologia sperimentale Paolo Villari paolo.villari@uniroma1.it Dipartimento di Samità Pubblica e Malattie Infettive
DettagliEPIDEMIOLOGIA ANALITICA
Università degli Studi di Perugia FACOLTÀ DI FARMACIA - CORSO DI IGIENE E SANITA PUBBLICA- EPIDEMIOLOGIA ANALITICA Prof. Silvano Monarca Modalità di applicazione del metodo epidemiologico EPIDEMIOLOGIA
DettagliDisegno dello studio
Disegno dello studio Prof. Giuseppe Verlato Sezione di Epidemiologia e Statistica Medica Università di Verona Osservazionale Epidemiologia Sperimentale Descrittiva Analitica Valutativa Epidemiologia Clinica
DettagliIL DISEGNO DELLO STUDIO
IL DISEGNO DELLO STUDIO Studi epidemiologici Per identificare delle cause di malattia, abbiamo bisogno di metodi e strategie che ci consentano di evidenziare delle relazioni e stabilire l esistenza di
DettagliInfermieristica basata sulle prove di efficacia
Corso di Laurea in: Infermieristica (Presidente Prof. Giuseppe La Torre) Infermieristica basata sulle prove di efficacia Prof.ssa Carolina Marzuillo Prof. Giuseppe La Torre Prof. Volpe carolina.marzuillo@uniroma1.it
DettagliMisure epidemiologiche di rischio!
Misure epidemiologiche di rischio! Individuali (e di popolazione) Rischio Relativo (RR) Odds Ratio (OR) = Stima del rischio relativo CONFRONTO TRA FREQUENZE DI MALATTIE 1! Negli studi epidemiologici si
DettagliMetodologie e strumenti dell epidemiologia analitica Le misure di associazione Paolo Villari
Metodologie e strumenti dell epidemiologia analitica Le misure di associazione Paolo Villari paolo.villari@uniroma1.it Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive Sapienza Università di Roma CONTENUTI
DettagliEpidemiologia (3) Bruno Federico
Università degli Studi di Cassino Università La Sapienza di Roma Corso di Laurea Triennale in Infermieristica Anno accademico 2008/2009 Epidemiologia (3) Bruno Federico Cattedra di Igiene - Università
DettagliScelta del disegno dello studio
Scelta del disegno dello studio La scelta del disegno dipende da: 1) Tipo di domanda a cui vogliamo rispondere determinare il livello di malattia in una popolazione identificare cause di malattia o sottogruppi
DettagliDisegno dello studio
Disegno dello studio Prof. Giuseppe Verlato Sezione di Epidemiologia e Statistica Medica Università di Verona Osservazionale Epidemiologia Sperimentale Descrittiva Analitica Valutativa Epidemiologia Clinica
DettagliRischio per categorie
SMID a.a. 2004/2005 Corso di Metodi Statistici in Biomedicina Rischio per categorie 14/2/2005 Il rischio si può misurare Rischio in termini proporzionali o non proporzionali ossia come rapporto tra due
DettagliEpidemiologia e disegni di studio
Epidemiologia e disegni di studio L epidemiologia valuta le associazioni tra fattori di esposizione ed esiti di salute all interno di predefinite cornici logico-formali Esposizione X Malattia Y Tali cornici
DettagliEPIDEMIOLOGIA: DALLA TEORIA ALLA PRATICA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA, NEUROSCIENZE, MEDICINA SPERIMENTALE E FORENSE SEZIONE DI IGIENE EPIDEMIOLOGIA: DALLA TEORIA ALLA PRATICA CORSO DI IGIENE Prof.ssa Marisa
DettagliInfermieristica basata sulle prove di efficacia
Corso di Laurea in: Infermieristica (Presidente Prof. G. La Torre) Infermieristica basata sulle prove di efficacia Prof.ssa Carolina Marzuillo Prof.ssa Alice Mannocci Prof. Giuseppe Catalano carolina.marzuillo@uniroma1.it
DettagliMetodologia epidemiologica Gli studi epidemiologici
Metodologia epidemiologica Gli studi epidemiologici STUDI EPIDEMIOLOGICI Perseguono finalità diverse e rispondono a diversi disegni di studio (uno di carattere orientativo, l altro di carattere specifico).
DettagliEPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA: INDICATORI E MODELLI D INDAGINE
università degli studi di padova CICLO DI LEZIONI SCIENZE DI BASE PER I DOTTORATI DI RICERCA DELL AREA MEDICA anno accademico 2005/2006 EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA: INDICATORI E MODELLI D INDAGINE Francesco
DettagliInfermieristica basata sulle prove di efficacia
Corso di Laurea in: Infermieristica (Presidente Prof. Giuseppe La Torre) Infermieristica basata sulle prove di efficacia Prof.ssa Carolina Marzuillo Prof. Giuseppe La Torre Prof. Volpe carolina.marzuillo@uniroma1.it
DettagliClassificazione degli studi epidemiologici
Classificazione degli studi epidemiologici STUDI DESCRITTIVI -DI CORRELAZIONE O ECOLOGICI -CASE REPORT/SERIES -TRASVERSALI STUDI OSSERVAZIONALI - A COORTE - CASO-CONTROLLO -SPERIM. CLINICHE STUDI SPERIMENTALI
DettagliSTATISTICA INFERENZIALE PER VARIABILI QUALITATIVE
1 STATISTICA INFERENZIALE PER VARIABILI QUALITATIVE La presentazione dei dati per molte ricerche mediche fa comunemente riferimento a frequenze, assolute o percentuali. Osservazioni cliniche conducono
DettagliFumare fa male alla salute, ma quanto fa bene smettere? Alessandra Tavani
Fumare fa male alla salute, ma quanto fa bene smettere? Alessandra Tavani Dipartimento di Epidemiologia Scopo della epidemiologia Individuare i fattori di rischio delle malattie Ottenere stime quantitative
DettagliEpidemiologia. disciplina che studia la distribuzione e le cause delle malattie nell uomo
Epidemiologia disciplina che studia la distribuzione e le cause delle malattie nell uomo Epidemiologia osservazionale: epidemiologia descrittiva : lo studio della frequenza e della distribuzione geografica
DettagliMisure di associazione (Misure della relazione di occorrenza)
Misure di associazione (Misure della relazione di occorrenza) Docente: Prof. Giuseppe Verlato Sezione di Epidemiologia e Statistica Medica, Università di Verona Misure di associazione Esprimono il grado
DettagliL epidemiologia nei secoli
Epidemiologia Studia la distribuzione delle malattie nelle popolazioni ed i fattori che ne influenzano l insorgere e la diffusione. L epidemiologia nei secoli V sec. A.C.: Ippocrate osserva che alcune
Dettagli24/01/2012 STUDIO CASO-CONTROLLOCONTROLLO
PIANIFICAZIONE DELL INDAGINE STATISTICA INDAGINI SULLE ASSOCIAZIONI TRA VARIABILI TRASVERSALI (PREVALENZA) CASO-CONTROLLOCONTROLLO PROSPETTICI O DI COORTE (INCIDENZA) STUDIO CASO-CONTROLLOCONTROLLO Si
DettagliEPIDEMIOLOGIA. Epidemiologia EPIDEMIOLOGIA
EPIDEMIOLOGIA Le malattie croniche costituiscono il principale problema sanitario nei paesi sviluppati e lo stanno diventando nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo La maggior parte delle malattie
Dettagli13/04/2015. x k (X + Y) Il numeratore non è necessariamente incluso nel denominatore. Tassi standardizzati
Relazione tra quantità indipendenti tra loro È il quoziente di due numeri Il numeratore non è necessariamente incluso nel denominatore Suddividere una popolazione in due gruppi di soggetti con differenti
DettagliEpidemiologia. Vittorio Krogh S.C. Epidemiologia e Prevenzione Fondazione IRCSS, Istituto Nazionale Tumori - Milano
Epidemiologia Nutrizionale Vittorio Krogh S.C. Epidemiologia e Prevenzione Fondazione IRCSS, Istituto Nazionale Tumori - Milano "Strumenti di Sorveglianza Nutrizionale: luci ed ombre 28 Novembre 2014,
DettagliSeconda Parte Specifica per la tipologia di scuola - Statistica sanitaria e Biometria - 22/07/2016
Domande relative alla specializzazione in: Statistica sanitaria e Biometria Scenario 1: In uno studio prospettivo condotto per valutare la relazione tra l'uso di estrogeni e rischio di cancro alla mammella,
DettagliLa sorveglianza PASSI per Guadagnare Salute I dati nella ASL Roma D. La sorveglianza PASSI
La sorveglianza PASSI per Guadagnare Salute I dati 2010-2013 nella ASL Roma D La sorveglianza PASSI a cura di Rosanna Trivellini e Domenico Follacchio P.A.S.S.I. (Progressi delle Aziende Sanitarie per
DettagliLezione VIII: test. χ 2. Statistica inferenziale per variabili qualitative. Prof. Enzo Ballone. Lezione 9a- Test del chi quadrato.
Lezione VIII: χ 2 test Cattedra di Biostatistica Dipartimento di Scienze Biomediche, Università degli Studi G. d Annunzio di Chieti Pescara Prof. Enzo Ballone Lezione 9a- Test del chi quadrato. Statistica
DettagliSimulazione di esercizi su test di significatività e 95%CI
Simulazione di esercizi su test di significatività e 95%CI 1) In un trial clinico vennero trattati 10 pazienti ipertesi con un preparato di Rawolfia. I valori pressori (in mmhg) riscontrati prima del trattamento
Dettagli1. Introduzione ai disegni sperimentali. 5. Analisi della regressione lineare. 6. Confronto tra proporzioni di due o più campioni indipendenti
BIOSTATISTICA 1. Introduzione ai disegni sperimentali 2. Un carattere quantitativo misurato in un campione: elementi di statistica descrittiva e inferenziale 3. Confronto tra medie di due campioni indipendenti
DettagliEPIDEMIOLOGIA ANALITICA
Università degli Studi di Perugia FACOLTÀ DI FARMACIA - CORSO DI IGIENE E SANITA PUBBLICA- EPIDEMIOLOGIA ANALITICA Prof. Silvano Monarca Modalità di applicazione del metodo epidemiologico EPIDEMIOLOGIA
DettagliStudio della relazione causale : 4 tappe successive
Studio della relazione causale : 4 tappe successive 1. Riscontro di una associazione tra due eventi Studi traversali (ecologici) ASSOCIAZIONE STATISTICA vera / spuria (bias) Costanza di associazione 2.
DettagliMortalità e Incidenza patologie cardiovascolari e respiratorie nei comuni di Rodengo Saiano, Gussago, Castegnato e Ospitaletto - Settembre
Mortalità e Incidenza patologie cardiovascolari e respiratorie nei comuni di Rodengo Saiano, Gussago, Castegnato e Ospitaletto - Settembre 2012 - A cura dell Osservatorio Epidemiologico, ASL di Brescia
Dettaglirischio cardiovascolare
rischio cardiovascolare rischio cardiovascolare 30 ipertensione arteriosa 31 ipercolesterolemia 32 calcolo del rischio cardiovascolare 33 29 Rischio cardiovascolare Le malattie cardiovascolari rappresentano
DettagliBruno FEDERICO Cattedra di Igiene
METODOLOGIA GENERALE DELLA RIABILITAZIONE Misure di effetto Anno Accademico 2009/2010 Bruno FEDERICO Cattedra di Igiene 1 Nesso di Causalità E ciò che mette in relazione le cause con gli effetti che esse
DettagliGli oggetti della ricerca osservazionale
Gli oggetti della ricerca osservazionale Outcome (endpoint; variabile di risposta) Parametro d outcome (misura di frequenza o sintesi) Determinante (fattore, esposizione, trattamento) Relazione di occorrenza
DettagliMisure di frequenza di malattia
Misure di frequenza di malattia la malattia come stato: prevalenza la malattia come evento: incidenza, incidenza cumulativa Docente: Prof. Giuseppe Verlato Sezione di Epidemiologia e Statistica Medica,
DettagliStudi caso-controllo
Studi caso-controllo Con gli studi di tipo descrittivo e trasversale si possono formulare ipotesi sulla presenza di fattori di rischio, ma non dimostrare la presenza reale di un nesso causale tra il fattore
DettagliDifferenze di genere in salute
Differenze di genere in salute dati provinciali Aldo De Togni, Paolo Pasetti Differenze biologiche e funzionali un approccio di genere non è un approccio per sesso Il genere è una costruzione sociale sesso
DettagliSTUDIO CASO-CONTROLLO
Lezione 4 STUDIO CASO-CONTROLLO Obiettivi di uno studio caso-controllo: Valutare il ruolo di uno o più fattori di rischio nella eziopatogenesi di una sola malattia, valutando la diversa esposizione al
DettagliElementi di Epidemiologia per la Valutazione Comparativa di Esito. Mirko Di Martino
Elementi di Epidemiologia per la Valutazione Comparativa di Esito Mirko Di Martino Roma, 2019 I contenuti del corso Misure di occorrenza (frequenza) Misure di associazione P-value e intervalli di confidenza
DettagliEpidemiologia. Studia la distribuzione delle malattie nelle popolazioni ed i fattori che ne influenzano l insorgere e la diffusione.
Epidemiologia Studia la distribuzione delle malattie nelle popolazioni ed i fattori che ne influenzano l insorgere e la diffusione. Epidemiologia descrittiva comprende gli strumenti metodologici necessari
DettagliMisure di associazione (Misure della relazione di occorrenza)
Misure di associazione (Misure della relazione di occorrenza) Docente: Prof. Giuseppe Verlato Sezione di Epidemiologia e Statistica Medica, Università di Verona Misure di associazione Esprimono il grado
DettagliEpidemiologia e inquinamento in provincia di Savona
Epidemiologia e inquinamento in provincia di Savona Sono stati tradotti in grafici quello che sembra scaturire più evidente dagli studi epidemiologici di mortalità per malattie totali e singole cause condotti
DettagliBLAND-ALTMAN PLOT. + X 2i 2 la differenza ( d ) tra le due misure per ognuno degli n campioni; d i. X i. = X 1i. X 2i
BLAND-ALTMAN PLOT Il metodo di J. M. Bland e D. G. Altman è finalizzato alla verifica se due tecniche di misura sono comparabili. Resta da comprendere cosa si intenda con il termine metodi comparabili
Dettaglielementi di Neurologia per fisioterapisti a cura di Giuseppe Meco II edizione ampliata
A06 13 elementi di Neurologia per fisioterapisti a cura di Giuseppe Meco II edizione ampliata Copyright MMIV ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo,
DettagliStudi primari. Tipi di studio epidemiologici STUDI OSSERVAZIONALI STUDI OSSERVAZIONALI
Tipi di studio epidemiologici Studi primari Paolo Pandolfi U.O. Epidemiologia, Promozione della Salute e Comunicazione del Rischio 1 2 UNA DISTINZIONE FONDAMENTALE E' QUELLA CHE SUDDIVIDE GLI STUDI EPIDEMIOLOGICI
DettagliEPIDEMIOLOGIA ANALITICA
Università degli Studi di Perugia FACOLTÀ DI FARMACIA - CORSO DI IGIENE E SANITA PUBBLICA- EPIDEMIOLOGIA ANALITICA Prof. Silvano Monarca Modalità di applicazione del metodo epidemiologico EPIDEMIOLOGIA
DettagliProgetto Donna. Ricerca
Ricerca Progetto Donna Indagine trasversale per la valutazione del profilo di rischio cardiovascolare nella popolazione di soggetti assistibili di sesso femminile afferenti ai Medici di Medicina Generale
DettagliLEZIONI DI STATISTICA MEDICA
LEZIONI DI STATISTICA MEDICA A.A. 2010/2011 Lezione n.6 - Distribuzione bivariata Sezione di Epidemiologia & Statistica Medica Università degli Studi di Verona Esempio: distribuzione dell abitudine al
DettagliCORSO DI STATISTICA MEDICA Prof. Enzo Ballone
CORSO DI STATISTICA MEDICA Prof. Enzo Ballone eballone@unich.it 0871/3554004-4007 www.biostatistica.unich.it Perché il medico deve conoscere la STATISTICA? 1.La medicina sta diventando quantitativa. 2.La
DettagliPerché il medico deve conoscere la STATISTICA? 1. LA MEDICINA STA DIVENTANDO
Lezione 1 a Introduzione alla Statistica Medica Perché il medico deve conoscere la STATISTICA? 1. LA MEDICINA STA DIVENTANDO QUANTITATIVA. 2. LA STATISTICA PERVADE LA LETTERATURA MEDICA. 3. PER PROGRAMMARE,
DettagliClasse di fosfatasemia 16 25 26 30 31 35 36 41 Totale Numero soggetti 3 20 18 9 50
Esercizi di Statistica 1) Su un gruppo di 49 pazienti diabetici, trattati con farmaci ipoglicemizzanti, sono stati rilevati i seguenti valori (mg/100ml) della glicemia a digiuno: 138, 164, 150, 132, 144,
DettagliMarika Vezzoli. Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale Università degli Studi di Brescia
Marika Vezzoli Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale Università degli Studi di Brescia Quando X e Y hanno 2 modalità (ovvero sono entrambe binarie) ci troviamo dinanzi al caso particolare
DettagliCdL in INFERMIERISTICA DOMANDE RECENTEMENTE UTILIZZATE PER GLI ESAMI
CdL in INFERMIERISTICA DOMANDE RECENTEMENTE UTILIZZATE PER GLI ESAMI DISTRIBUZIONE DI FREQUENZA (LEZIONE 3) 1) La tabella seguente riporta il numero delle dita delle due mani in un gruppo di falegnami
DettagliSERVIZIO EPIDEMIOLOGICO
Indagine su disturbi e malattie respiratorie e fattori ad essi correlati nella popolazione infantile residente nel comune di Brescia. Analisi per circoscrizione di residenza PREMESSA L ASL di Brescia ha
DettagliSistema di sorveglianza Passi
Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Sistema di sorveglianza Passi Percezione dello stato di salute Sardegna Quadriennio 2010-2013 1 A cura del coordinatore regionale del sistema di
DettagliVERSO LA PROGETTAZIONE DI UNO STUDIO DI FARMACOLOGIA CLINICA Udine, febbraio 2016
VERSO LA PROGETTAZIONE DI UNO STUDIO DI FARMACOLOGIA CLINICA Udine, 25-27 febbraio 2016 Bias e confounding negli studi osservazionali. Strumenti di controllo. Studi osservazionali il ricercatore si limita
DettagliPARTE SECONDA CEM: EFFETTI BIOLOGICI E SANITARI
PARTE SECONDA CEM: EFFETTI BIOLOGICI E SANITARI Cap. 4: Epidemiologia (principi metodologici) Cap. 5: Rapporti e Convegni Internazionali: posizioni conservative (5A) e cautelative (5B) 1 CAPITOLO 4 EPIDEMIOLOGIA
DettagliE = P(A) N. Teoria della probabilità. E = = 160 (numero atteso di soggetti con l influenza) E = = 390
Teoria della probabilità Definita la probabilità di un evento o di una qualsiasi combinazione di eventi, è immediato definire il numero di eventi attesi in una serie di prove ripetute in modo casuale.
Dettagli11/03/2014. Esempio. Il P-esimo percentile di una variabile ordinata è quel valore sotto il quale si trova il P % delle osservazioni
Principali misure in epidemiologia Tassi Tassi di mortalità Curva di Lexis Piramidi delle età Tassi di incidenza e prevalenza Densità di incidenza Misure di posizione e di dispersione Media Mediana Moda
DettagliMediterranean Health Interview Surveys Studies: long term exposure to air pollution and health surveillance. Paolo Carnà LIFE12 ENV/IT/ MED HISS
Mediterranean Health Interview Surveys Studies: long term exposure to air pollution and health surveillance LIFE12 ENV/IT/000834 MED HISS Fattori di suscettibilità ed effetti a lungo termine dell'inquinamento
DettagliLezione 2 Come leggere l articolo scientifico
Analisi critica della letteratura scientifica Lezione 2 Come leggere l articolo scientifico Struttura dell articolo Introduzione Metodi Risultati e Discussione Perché è stato fatto? Come è stato condotto?
DettagliIl termine Coorte deriva dalle coorti romane. Coorte esposta. Coorte esposta. Effetto. Coorte non esposta. t 1. Effetto. Effetto. Coorte non esposta
STUDI DI COORT Studi di coorte Il termine Coorte deriva dalle coorti romane Coorte esposta ffetto Coorte esposta Coorte non esposta t 1 ffetto Coorte non esposta ffetto t 2 Studio di coorte: caratteristiche
DettagliPresentazione dell edizione italiana
Presentazione dell edizione italiana Prefazione xiii xvii 1 Introduzione 1 1.1 Statistica e medicina.......................... 1 1.2 Statistica e matematica........................ 2 1.3 Statistica ed
DettagliLa misura della frequenza di malattia nelle popolazioni. Popolazione e casi
La misura della frequenza di malattia nelle popolazioni Popolazione e casi 1) Tutti gli studi epidemiologici sono basati su una particolare popolazione ( popolazione sorgente o base dello studio) che viene
DettagliPiani per la salute e tabagismo Ferrara provincia senza fumo
Piani per la Promozione della Salute Piani per la salute e tabagismo Ferrara provincia senza fumo Tabagismo in Emilia Romagna Nuove prospettive 4 giugno 2009 Maria Caterina Sateriale Piani di contrasto
DettagliUniversità degli Studi di Cassino Corso di Laurea Specialistica Classe LM-67 - Scienze e tecniche delle attività motorie preventive ed adattate
Università degli Studi di Cassino Corso di Laurea Specialistica Classe LM-67 - Scienze e tecniche delle attività motorie preventive ed adattate Insegnamento di Metodologia Epidemiologica Compito prova
DettagliDOMANDA DI RICERCA TIPI DI RICERCA
DOMANDA DI conoscenza esistente del problema: letteratura, esperienze relative al problema oggetto di studio, teorie già note, osservazione dirette di fenomeni/comportamenti nelle organizzazioni TIPI DI
DettagliIntroduzione alla statistica con Excel
Introduzione alla statistica con Excel Davide Sardina davidestefano.sardina@unikore.it Università degli studi di Enna Kore Corso di Laurea in Servizio Sociale A.A. 2017/2018 Variabili quantitative e qualitative
DettagliCARTELLA STAMPA. Stato di salute della popolazione di Calcinatello e Vighizzolo: risultati studio epidemiologico
DIREZIONE GENERALE SERVIZIO ATTIVITA SPERIMENTALI E MALATTIE RARE U. O. Comunicazione viale Duca degli Abruzzi, 15 Tel. 030/3838315 Fax 030/3838280 E-mail: comunicazione@ats-brescia.it CARTELLA STAMPA
DettagliMISURE di FREQUENZA (CONTINUAZIONE) LA PREVALENZA. Quale è il CASO? Come viene definito?
Quale è il CASO? Come viene definito? MISURE di FREQUENZA (CONTINUAZIONE) Il caso (di ) di cui si sta valutando la frequenza deve essere definito in modo univoco perché i criteri usati per identificare
Dettagli