Bruno FEDERICO Cattedra di Igiene
|
|
- Nicoletta Carraro
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 METODOLOGIA GENERALE DELLA RIABILITAZIONE Misure di effetto Anno Accademico 2009/2010 Bruno FEDERICO Cattedra di Igiene 1
2 Nesso di Causalità E ciò che mette in relazione le cause con gli effetti che esse producono La gran parte dell epidemiologia consiste nello studio dei nessi di causalità E importante ricordare che le prove epidemiologiche non sono sufficienti a stabilire un nesso di casualità, ma costituiscono solo elementi circostanziali Esistono diverse tipologie di cause cause necessarie cause sufficienti cause necessarie e sufficienti cause non necessarie né sufficienti Last JM, A Dictionary of Epidemiology, 3rd Ed, Oxford Univ Press, 1995 (Causality) 2
3 Definizione di Causa La causa di uno specifico evento di malattia è un evento, condizione o caratteristica che ha preceduto l evento di malattia, e senza il quale la malattia non si sarebbe per nulla verificata o si sarebbe verificata in un tempo successivo In effetti, nessun evento, condizione o caratteristica specifiche sono sufficienti di per sé a produrre l effetto questa definizione non si riferisce al complesso del meccanismo causale, ma soltanto ad un suo componente Rothman K, Greenland S, Causation and Causal Inference, In: Rothman K, Greenland S Modern Epidemiology, Lippincott-Raven,
4 Causalità Ogni evento non ha un unica causa, ma più di una Ogni evento può verificarsi attraverso diversi meccanismi d azione Diversi fattori possono contribuire in ognuno dei meccanismi d azione 4
5 Come misurare un effetto causale L approccio ideale per misurare un effetto causale non è realizzabile Confrontare l esperienza dei soggetti esposti con quella degli stessi soggetti in assenza dell esposizione, quando ogni altra condizione rimane costante, non è possibile Utilizzeremo un approccio indiretto per studiare l effetto di una particolare esposizione Confronteremo gruppi di individui che differiscono per l esposizione Confronteremo gruppi di individui che differiscono per la presenza o meno dell esito oggetto di interesse 5
6 Misure di effetto Relativo Rischio Relativo (RR), Odds Ratio (OR) Assoluto stima dell incremento relativo di rischio di una popolazione rispetto ad una popolazione di riferimento Rischio Differenziale (RD), Number Needed to Treat (NNT) Stima della differenza assoluta di rischio tra una popolazione ed una popolazione di riferimento 6
7 Misure di effetto relativo Si costruiscono facendo un rapporto tra due misure di frequenza Il Rischio Relativo è un termine generico che indica un rapporto tra: Il tasso di incidenza tra gli esposti ed il tasso di incidenza tra i non esposti La proporzione di incidenza tra gli esposti e la proporzione di incidenza tra i non esposti R / R E NE È una misura adimensionale Il valore di 1 rappresenta l assenza di effetto 7
8 Misure di effetto relativo Valori più grandi di 1 indicano un aumento del rischio associato all esposizione Valori più piccoli di 1 indicano una diminuzione del rischio associato all esposizione Quando i gruppi messi a confronto sono più di due, un gruppo fa da riferimento Gli altri gruppi vengono, uno per uno, confrontati con il riferimento N.B. Il rischio relativo non è un rischio È una misura di effetto, non una misura di frequenza 8
9 Il Rischio relativo (RR) Rischio per gli esposti 0 1 Rischio Relativo 0 1 = Rischio per i non esposti Rapporto campo esistenza: 0 0 Fattore protettivo 1 Fattore di rischio 0 0
10 Esempio di Rischio Relativo Trial clinico IBIS-I (prevenzione del cancro della mammella) R E = 69/3578 = R NE = 101/3566 = RR = R E /R NE = 0.019/0.028 = 0.68 la riduzione del rischio di tumore della mammella nel gruppo di soggetti trattati con il farmaco rispetto al gruppo trattato con placebo, è del 32% ( =0.32) 10
11 Misure di effetto relativo Un altra misura di effetto relativo è l Odds Ratio È un rapporto di odds e non un rapporto tra misure di incidenza (densità d incidenza o proporzione d incidenza) Viene calcolato negli studi caso-controllo Ha la stessa interpretazione del RR Se l evento è raro, il valore dell OR è simile a quello del corrispondente RR odds E / odds NE 11
12 L Odds Ratio (OR) Odd per i malati 0 Odds Ratio 0 = Odd per i non malati Rapporto campo esistenza: 0 0 Fattore protettivo 1 Fattore di rischio 0 0
13 Misure di effetto assoluto Si costruiscono facendo la differenza tra due misure di frequenza: Il tasso di incidenza tra gli esposti ed il tasso di incidenza tra i non esposti La proporzione di incidenza tra gli esposti e la proporzione di incidenza tra i non esposti R R E NE Nel caso della differenza tra densità d incidenza l unità di misura è t -1 Il valore di 0 rappresenta l assenza di effetto 13
14 Misure di effetto assoluto Valori positivi indicano un aumento del rischio associato all esposizione Valori negativi indicano una diminuzione del rischio associato all esposizione 14
15 Il Rischio differenziale (RD) Rischio per gli esposti Risk Difference (excess risk) (0 1) - (0 1) = Rischio per i non esposti Numero puro campo esistenza: Fattore protettivo 0 Fattore di rischio +1
16 Esempio di Rischio Differenziale Confronto tra angioplastica e terapia fibrinolitica nell infarto miocardico acuto R A = 8.2% R F = 6.2% RD = R A - R F = 8.2% - 6.2% = 2.0% la differenza assoluta nel rischio tra i due interventi è di 2 eventi per 100 soggetti trattati 16
17 Number Needed To Treat (NNT) Esprime il numero di soggetti che è necessario trattare per evitare un evento (negativo) per la salute NNT= 1 R R E NE Quanto più piccolo è tale valore (sempre positivo) tanto maggiore è l efficacia del trattamento in esame 17
18 Esempio di NNT Confronto tra angioplastica e terapia fibrinolitica nell infarto miocardico acuto Evento: morte R A = 8.2% R F = 6.2% RD = R A - R F = 8.2% - 6.2% = 2.0% NNT = 1/RD = 1/0.02 = 50 Occorre trattare 50 soggetti con ter. fibrinolitica invece che con angioplastica per evitare un evento negativo (morte) 18
19 La tabella di contingenza 2x2 Esposizione Si No Si A B Effetto No C D Rischio per gli esposti R E = A/(A+C) Rischio per i non esposti R NE = B/(B+D) Il loro rapporto fornisce il rischio relativo RR= R E /R NE La differenza fornisce il rischio differenziale RD= R E - R NE
20 La tabella di contingenza 2x2 Supponiamo di avere un campione di 100 soggetti da noi raccolto: 50 sono i soggetti fumatori 50 i non fumatori 20 sono i soggetti che si sono ammalati dopo un tempo t di osservazione 80 soggetti sono rimasti sani
21 La tabella di contingenza 2x2 Osserviamo i seguenti dati: Esposti Non espost i Malati Non malati
22 La tabella di contingenza 2x2 Calcoliamo il rischio per i due gruppi oggetto di studio (fumatori e non fumatori): Esposti Non espost i Malati Non esposti malati / non esposti = Rischio per i non esposti Non malati /50 = Esposti malati / Esposti = Rischio per gli esposti 19/50 = Proporzioni campo esistenza: 0 1 Stime puntuali della probabilità di malattia
23 La tabella di contingenza 2x2 Calcoliamo il Rischio Relativo: Esposti Non espost i RR = R E /R NE = 0.38/0.02 = 19 Malati Non esposti malati / non esposti = Rischio per i non esposti Non malati /50 = Esposti malati / Esposti = Rischio per gli esposti 19/50 = Proporzioni campo esistenza: 0 1 Stime puntuali della probabilità di malattia
24 La tabella di contingenza 2x2 Calcoliamo l Odds Ratio: Esposti Non espost i OR = Odd E /Odd NE = 0.61/0.02 = 30 Malati Non malati Non esposti malati / non esposti non malati= Odd di malattia per i non esposti 1/49 = Esposti malati / Esposti non malati= Odd di malattia per gli esposti 19/31 = Odds campo esistenza: 0
25 La tabella di contingenza 2x2 Calcoliamo il rischio differenziale Esposti Non espost i RD = R E - R NE = = 0.36 Malati Non esposti malati / non esposti = Rischio per i non esposti Non malati /50 = Esposti malati / Esposti = Rischio per gli esposti 19/50 = Proporzioni campo esistenza: 0 1 Stime puntuali della probabilità di malattia
Principi ed organizzazione della prevenzione e della riabilitazione (2)
Università Sapienza Università di Cassino Corso di Laurea Triennale in Fisioterapia Corso integrato di Metodologia generale della riabilitazione Anno accademico 2010/2011 Principi ed organizzazione della
DettagliMisure di associazione (Misure della relazione di occorrenza)
Misure di associazione (Misure della relazione di occorrenza) Docente: Prof. Giuseppe Verlato Sezione di Epidemiologia e Statistica Medica, Università di Verona Misure di associazione Esprimono il grado
DettagliMisure di associazione (Misure della relazione di occorrenza)
Misure di associazione (Misure della relazione di occorrenza) Docente: Prof. Giuseppe Verlato Sezione di Epidemiologia e Statistica Medica, Università di Verona Misure di associazione Esprimono il grado
DettagliStatistica Medica. Bruno Federico. Cattedra di Igiene - Università degli Studi di Cassino b.federico@unicas.it
Università di Cassino Università Sapienza di oma Corso di Laurea in Infermieristica Corso integrato di Igiene, Epidemiologia e Statistica Anno accademico 2010/2011 Statistica Medica Bruno Federico Cattedra
DettagliMisure di frequenza di malattia
Misure di frequenza di malattia la malattia come stato: prevalenza la malattia come evento: incidenza, incidenza cumulativa Docente: Prof. Giuseppe Verlato Sezione di Epidemiologia e Statistica Medica,
DettagliLO STUDIO DELLA CAUSALITÀ
LO STUDIO DELLA CAUSALITÀ Nesso di Causalità E ciò che mette in relazione le cause con gli effetti che esse producono La gran parte dell epidemiologia consiste nello studio dei nessi di causalità E importante
DettagliCOME LEGGERE I RISULTATI DI UNO STUDIO CLINICO CONTROLLATO
COME LEGGERE I RISULTATI DI UNO STUDIO CLINICO CONTROLLATO Il metodo di presentazione dei risultati: le misure di efficacia Medici, amministratori sanitari e pazienti sono più entusiasti nei confronti
DettagliEsposizione ed effetto
Esposizione ed effetto In epidemiologia, si è spesso interessati a conoscere quale sia l effetto di una determinata esposizione. - Es. 1. qual è l effetto di una dieta vegetariana sulla salute? La dieta
DettagliEpidemiologia descrittiva
Epidemiologia descrittiva Un evento morboso deve essere descritto in termini di Tempo Luogo Persona Epidemiologia descrittiva Variazioni temporali Tendenze a lungo termine Variazioni cicliche Regolari
DettagliLO STUDIO DELLA CAUSALITÀ
LO STUDIO DELLA CAUSALITÀ Fondamenti teorici della disciplina La distribuzione dei fenomeni morbosi non è casuale nelle popolazioni, bensì è influenzata da differenti fattori individuali ed ambientali
DettagliElementi di Epidemiologia per la Valutazione Comparativa di Esito
Elementi di Epidemiologia per la Valutazione Comparativa di Esito La valutazione della qualità dell assistenza: quali domande? L incidenza di alcuni esiti negativi dell assistenza ospedaliera (come la
DettagliLa misura del rischio Misurare la probabilità di malattia Rischi assoluti e rischi relativi
SCINZ MOTORI UNIVRSITA DI CASSINO Insegnamento di IGIN La misura del rischio Misurare la probabilità di malattia Rischi assoluti e rischi relativi IGIN Prof. Giovanni Capelli Cattedra di Igiene 80 SCINZ
DettagliInfermieristica basata sulle prove di efficacia
Corso di Laurea in: Infermieristica (Presidente Prof. G. La Torre) Infermieristica basata sulle prove di efficacia Prof.ssa Carolina Marzuillo Prof.ssa Alice Mannocci Prof. Giuseppe Catalano carolina.marzuillo@uniroma1.it
DettagliMISURE di FREQUENZA (CONTINUAZIONE) LA PREVALENZA. Quale è il CASO? Come viene definito?
Quale è il CASO? Come viene definito? MISURE di FREQUENZA (CONTINUAZIONE) Il caso (di ) di cui si sta valutando la frequenza deve essere definito in modo univoco perché i criteri usati per identificare
DettagliEPI OVERVIEW
EPI OVERVIEW ANNARITA.VESTRI@UNIROMA1.IT L EPIDEMIOLOGIA MODERNA EPIDEMIOLOGIA Studio della distribuzione e dei determinanti degli stati e degli eventi di pertinenza sanitaria in specifiche popolazioni
DettagliRischio per categorie
SMID a.a. 2004/2005 Corso di Metodi Statistici in Biomedicina Rischio per categorie 14/2/2005 Il rischio si può misurare Rischio in termini proporzionali o non proporzionali ossia come rapporto tra due
DettagliLe Misure di Associazione Esercizio 3. Paolo Villari
Le Misure di Associazione Esercizio 3 Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive Sapienza Università di Roma Paolo Villari paolo.villari@uniroma1.it Negli anni 20, sulla base di osservazioni
DettagliLE MISURE DI EFFETTO NELLA RICERCA CLINICA
Giornale Italiano di Nefrologia / Anno 27 n. 3, 2010 / pp. 296-300 MASTER IN EPIDEMIOLOGIA CLINICA LE MISURE DI EFFETTO NELLA RICERCA CLINICA Fabio Provenzano, Giovanni Tripepi, Carmine Zoccali CNR-IBIM,
DettagliLezione VIII: test. χ 2. Statistica inferenziale per variabili qualitative. Prof. Enzo Ballone. Lezione 9a- Test del chi quadrato.
Lezione VIII: χ 2 test Cattedra di Biostatistica Dipartimento di Scienze Biomediche, Università degli Studi G. d Annunzio di Chieti Pescara Prof. Enzo Ballone Lezione 9a- Test del chi quadrato. Statistica
Dettagli! Per i clinici è frequente andare incontro a delle difficoltà nel tradurre i risultati della ricerca sperimentale sulle terapie nella loro pratica
! Per i clinici è frequente andare incontro a delle difficoltà nel tradurre i risultati della ricerca sperimentale sulle terapie nella loro pratica clinica.! I risultati dei clinical trial sono descritti
DettagliMetodo epidemiologici per la clinica _efficacia / 1. L analisi dei dati
Metodo epidemiologici per la clinica _efficacia / 1 L analisi dei dati Metodo epidemiologici per la clinica _efficacia / 2 Quali soggetti analizzare? Metodo epidemiologici per la clinica _efficacia / 3
DettagliMisure epidemiologiche di rischio!
Misure epidemiologiche di rischio! Individuali (e di popolazione) Rischio Relativo (RR) Odds Ratio (OR) = Stima del rischio relativo CONFRONTO TRA FREQUENZE DI MALATTIE 1! Negli studi epidemiologici si
DettagliPARTE SECONDA CEM: EFFETTI BIOLOGICI E SANITARI
PARTE SECONDA CEM: EFFETTI BIOLOGICI E SANITARI Cap. 4: Epidemiologia (principi metodologici) Cap. 5: Rapporti e Convegni Internazionali: posizioni conservative (5A) e cautelative (5B) 1 CAPITOLO 4 EPIDEMIOLOGIA
DettagliAREA CRITICAL APPRAISAL INTRODUZIONE ALLE MISURE DI EFFICACIA
AREA CRITICAL APPRAISAL INTRODUZIONE ALLE MISURE DI EFFICACIA dott. Alessandro Battaggia Tre steps a) Misurare l' outcome in ciascuno dei due bracci b) Confrontare matematicamente i due bracci (stima puntuale
DettagliMarika Vezzoli. Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale Università degli Studi di Brescia
Marika Vezzoli Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale Università degli Studi di Brescia Quando X e Y hanno 2 modalità (ovvero sono entrambe binarie) ci troviamo dinanzi al caso particolare
DettagliMisure di effetto assoluto
Misure di effetto assoluto Si costruiscono facendo la differenza tra due misure di frequenza: Il tasso di incidenza tra gli esosti ed il tasso di incidenza tra i non esosti La roorzione di incidenza tra
DettagliLa relazione causa-effetto
La relazione causa-effetto valutare il rischio in epidemiologia associazione statistica e rapporto causa-effetto gli studi analitici: generalità Misurare l incidenza di malattia in un gruppo di popolazione...
DettagliMETODOLOGIA GENERALE DELLA RIABILITAZIONE. Indicatori sanitari. Bruno FEDERICO Cattedra di Igiene
METODOLOGIA GENERALE DELLA RIABILITAZIONE Indicatori sanitari Bruno FEDERICO Cattedra di Igiene 1 Anno Accademico 2009/2010 2 Misure di frequenza Frequenza in Epidemiologia L epidemiologia studia la frequenza
DettagliSTATISTICA INFERENZIALE PER VARIABILI QUALITATIVE
1 STATISTICA INFERENZIALE PER VARIABILI QUALITATIVE La presentazione dei dati per molte ricerche mediche fa comunemente riferimento a frequenze, assolute o percentuali. Osservazioni cliniche conducono
DettagliRischio relativo e Odds Ratio
Scuola di specializzazione In Fisica Sanitaria a.a. 2005/2006 Rischio relativo e Odds Ratio Prof. Maria Antonietta Penco penco@fisica.unige.it 20/03/2006 Rischio Relativo Il Rischio è la probabilità che
DettagliMisure di frequenza in epidemiologia. Rapporti Proporzioni Tassi
Misure di frequenza in epidemiologia Rapporti Proporzioni Tassi Cosa c è nel numeratore? Cosa c è nel denominatore? Rapporto Esempi E il quoziente di due numeri Il numeratore non è necessariamente incluso
DettagliEPIDEMIOLOGIA: DALLA TEORIA ALLA PRATICA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA, NEUROSCIENZE, MEDICINA SPERIMENTALE E FORENSE SEZIONE DI IGIENE EPIDEMIOLOGIA: DALLA TEORIA ALLA PRATICA CORSO DI IGIENE Prof.ssa Marisa
DettagliMetodologia epidemiologica e Igiene II
Università Cattolica del Sacro Cuore Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva e Medicina Legale Anno accademico 2011/2012 Metodologia epidemiologica e Igiene II Bruno Federico Cattedra
DettagliI metodi per la misura dell efficacia e della tollerabilità delle terapie
C.I. di Metodologia clinica I metodi per la misura dell efficacia e della tollerabilità delle terapie Obiettivo Conoscere ed utilizzare i principali strumenti per analizzare criticamente i risultati degli
DettagliMetodologie e strumenti dell epidemiologia analitica Le misure di associazione Paolo Villari
Metodologie e strumenti dell epidemiologia analitica Le misure di associazione Paolo Villari paolo.villari@uniroma1.it Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive Sapienza Università di Roma CONTENUTI
DettagliMisure di frequenza in epidemiologia
Misure di frequenza in epidemiologia rapporti proporzioni tassi Misure di frequenza in epidemiologia Cosa c è nel numeratore? Cosa c è nel denominatore? Rapporto = 5 / 2 = 2,5 / 1 è il quoziente di due
DettagliEpidemiologia! per studiare la frequenza delle malattie occorrono tre misure fondamentali:
Epidemiologia! per studiare la frequenza delle malattie occorrono tre misure fondamentali: prevalenza incidenza cumulativa tasso d incidenza (densità d incidenza) Prevalenza! N. di casi presenti Popolazione
DettagliEpidemiologia (3) Bruno Federico
Università degli Studi di Cassino Università La Sapienza di Roma Corso di Laurea Triennale in Infermieristica Anno accademico 2008/2009 Epidemiologia (3) Bruno Federico Cattedra di Igiene - Università
DettagliClassificazione degli studi epidemiologici
Classificazione degli studi epidemiologici STUDI DESCRITTIVI -DI CORRELAZIONE O ECOLOGICI -CASE REPORT/SERIES -TRASVERSALI STUDI OSSERVAZIONALI - A COORTE - CASO-CONTROLLO -SPERIM. CLINICHE STUDI SPERIMENTALI
Dettaglimalattia ESPOSTI no malattia PERSONE SENZA MALATTIA malattia NON ESPOSTI no malattia Come schematizzare il disegno di uno studio di coorte
Come schematizzare il disegno di uno studio di coorte P O P O L A Z I O N E PERSONE SENZA MALATTIA ESPOSTI NON ESPOSTI malattia no malattia malattia no malattia Tempo Direzione dell'indagine Tasso di incidenza
DettagliMisure epidemiologiche di rischio. Rischio Relativo (RR)
Misure epidemiologiche di rischio Individuali (e di popolazione) Rischio Relativo (RR) Odds Ratio (OR) = Stima del rischio relativo Calcolo Incidenza: riepilogo Le persone sono tutte sane all inizio del
DettagliEndpoint di efficacia in oncologia. Valter Torri Istituto Mario Negri
Endpoint di efficacia in oncologia Valter Torri Istituto Mario Negri Il ciclo di vita di un famaco In clinica classificazione in fasi con obiettivi e misure di esito differenti I: sicurezza II: attività
DettagliIL DISEGNO DELLO STUDIO
IL DISEGNO DELLO STUDIO Studi epidemiologici Per identificare delle cause di malattia, abbiamo bisogno di metodi e strategie che ci consentano di evidenziare delle relazioni e stabilire l esistenza di
DettagliSTUDIO CASO-CONTROLLO
Lezione 4 STUDIO CASO-CONTROLLO Obiettivi di uno studio caso-controllo: Valutare il ruolo di uno o più fattori di rischio nella eziopatogenesi di una sola malattia, valutando la diversa esposizione al
DettagliClassificazione degli studi epidemiologici!
Classificazione degli studi epidemiologici! STUDI DESCRITTIVI - DI CORRELAZIONE O ECOLOGICI - CASE REPORT/SERIES - DI PREVALENZA O TRASVERSALI STUDI ANALITICI O OSSERVAZIONALI - A COORTE - CASO-CONTROLLO
DettagliERRORI IN EPIDEMIOLOGIA
ERRORI IN EPIDEMIOLOGIA Errori in Epidemiologia Accuratezza (o validità) Errori sistematici Confondimento Misclassificazione Selezione Precisione Errori random Errore Errore random Errore sistematico Numerosità
DettagliIL DISEGNO DELLO STUDIO
IL DISEGNO DELLO STUDIO Studi epidemiologici Per identificare delle cause di malattia, abbiamo bisogno di metodi e strategie che ci consentano di evidenziare delle relazioni e stabilire l esistenza di
DettagliMisure epidemiologiche di rischio!
Misure epidemiologiche di rischio! Individuali (e di popolazione) Rischio Relativo (RR) Odds Ratio (OR) = Stima del rischio relativo Calcolo Incidenza: riepilogo! Le persone sono tutte sane all inizio
DettagliEndpoint di efficacia in oncologia
Percorso di Formazione Linee Guida AIOM Endpoint di efficacia in oncologia Valter Torri IRCCS Istituto Mario Negri Post verità Il ciclo di vita di un famaco In clinica classificazione in fasi con obiettivi
DettagliStudi caso-controllo
Studi caso-controllo Con gli studi di tipo descrittivo e trasversale si possono formulare ipotesi sulla presenza di fattori di rischio, ma non dimostrare la presenza reale di un nesso causale tra il fattore
DettagliInfermieristica basata sulle prove di efficacia
Corso di Laurea in: Infermieristica (Presidente Prof. Giuseppe La Torre) Infermieristica basata sulle prove di efficacia Prof.ssa Carolina Marzuillo Prof. Giuseppe La Torre Prof. Volpe carolina.marzuillo@uniroma1.it
DettagliERRORI IN EPIDEMIOLOGIA
ERRORI IN EPIDEMIOLOGIA Errori in Epidemiologia Accuratezza (o validità) Errori sistematici Confondimento Misclassificazione Selezione Precisione Errori random Errore Errore random Errore sistematico Numerosità
DettagliDipartimento di Samità Pubblica e Malattie Infettive Sapienza Università di Roma
I bias negli studi epidemiologici. Elementi di statistica descrittiva ed inferenziale.l epidemiologia sperimentale Paolo Villari paolo.villari@uniroma1.it Dipartimento di Samità Pubblica e Malattie Infettive
DettagliGli indicatori sanitari Misurare la malattia e la salute
SCINZ MOTORI UNIVRSITA DI CASSINO Insegnamento di IGIN GNRAL Gli indicatori sanitari Misurare la malattia e la salute Indicatori negativi di salute INSGNAMNTO IGIN GNRAL INTGRATO SALUT Prof. Giovanni Capelli
DettagliGli studi longitudinali (o di coorte) sono utilizzati: per la stima dell incidenza delle patologie per la stima della mortalità
Prof.ssa G. Serio, Prof. P. Trerotoli, Cattedra di Statistica Medica, Università di Bari /6 Gli studi longitudinali (o di coorte) sono utilizzati: per la stima dell incidenza delle patologie per la stima
DettagliSimulazione di esercizi su test di significatività e 95%CI
Simulazione di esercizi su test di significatività e 95%CI 1) In un trial clinico vennero trattati 10 pazienti ipertesi con un preparato di Rawolfia. I valori pressori (in mmhg) riscontrati prima del trattamento
DettagliEsercizi sull associazione di variabili categoriche
Dipartimento di Fisica SMID a.a. 004/005 Esercizi sull associazione di variabili categoriche Prof. Maria Antonietta Penco penco@fisica.unige.it tel. 003536404 7//005 Esercizio Tra i 40 e 50 anni la probabilità
DettagliDisegni di studio nella ricerca epidemiologica
Disegni di studio nella ricerca epidemiologica Dott. Pamela Di Giovanni Disegni epidemiologici La ricerca epidemiologica utilizza, per i suoi scopi, diverse strategie di studio che vengono distinte in
DettagliE = P(A) N. Teoria della probabilità. E = = 160 (numero atteso di soggetti con l influenza) E = = 390
Teoria della probabilità Definita la probabilità di un evento o di una qualsiasi combinazione di eventi, è immediato definire il numero di eventi attesi in una serie di prove ripetute in modo casuale.
DettagliEpidemiologia. Studia la distribuzione delle malattie nelle popolazioni ed i fattori che ne influenzano l insorgere e la diffusione.
Epidemiologia Studia la distribuzione delle malattie nelle popolazioni ed i fattori che ne influenzano l insorgere e la diffusione. Epidemiologia descrittiva comprende gli strumenti metodologici necessari
DettagliINTERVALLI DI CONFIDENZA
INTERVALLI DI CONFIDENZA A cura di Alessandro Battaggia 2005 La possibilità di estrapolare o meno alla popolazione generale i risultati ricavati dallo studio dei campioni rappresenta argomento della statistica
DettagliIgiene nelle Scienze motorie
Il metodo epidemiologico consiste nel : Igiene nelle Scienze motorie Studi epidemiologici 1. Porre un ipotesi 2. Verificarla per mezzo di una ricerca specifica 3. Utilizzare le conclusioni per porre nuove
Dettaglip = p q OR = p q Misura l esistenza di una malattia. E legato alla incidenza in quanto - Prevalenza = Incidenza x tempo medio di durata della malattia
- Prevalenza (prevalence) è una misura della proporzione di persone ammalate in un certo periodo. Può essere misurata in modo puntiforme (point prevalence) oppure su un periodo (period prevalence). - Prevalenza
DettagliVALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA DELLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI ANAGNI
Roma, 20 aprile 2010 VALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA DELLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI ANAGNI Obiettivo Valutare le condizioni di salute della popolazione residente nel comune
DettagliFumare fa male alla salute, ma quanto fa bene smettere? Alessandra Tavani
Fumare fa male alla salute, ma quanto fa bene smettere? Alessandra Tavani Dipartimento di Epidemiologia Scopo della epidemiologia Individuare i fattori di rischio delle malattie Ottenere stime quantitative
DettagliMEDICINA BASATA SULL EVIDENZA (EBM)
www.fisiokinesiterapia.biz MEDICINA BASATA SULL EVIDENZA (EBM) JAMA 1992;268:2420-2425 Evidence-Based Medicine Working Group Evidence-based medicine. A new approach to teaching the practice of medicine.
DettagliClassificazione degli studi epidemiologici
Classificazione degli studi epidemiologici STUDI DESCRITTIVI -DI CORRELAZIONE O ECOLOGICI -CASE REPORT/SERIES -TRASVERSALI STUDI OSSERVAZIONALI - A COORTE - CASO-CONTROLLO -SPERIM. CLINICHE STUDI SPERIMENTALI
DettagliCome vengono rappresentati i risultati degli studi?
Come vengono rappresentati i risultati degli studi? Outcome di natura continua oppure dicotomica Gennaio 2017 Laurea magistrale delle professioni sanitarie Michela Bozzolan michela.bozzolan@unife.it 1
DettagliScuola di specializzazione In Fisica Sanitaria a.a. 2005/2006 Epidemiologia Prof. Maria Antonietta Penco
Scuola di specializzazione In Fisica Sanitaria a.a. 2005/2006 Epidemiologia Prof. Maria Antonietta Penco penco@fisica.unige.it 20/03/2006 Sensibilità e specificità di un test Consideriamo la seguente tabella:
DettagliStudiare e intervenire in un sito inquinato Causalità e evidenza epidemiologica
Comune di Terni in collaborazione con ASL Terni Giornata di approfondimento Salute e ambiente a Terni: conoscenze attuali e prospettive di studio e intervento Terni 14 settembre 2018 Studiare e intervenire
DettagliTABELLE DI CONTINGENZA
TABELLE DI CONTINGENZA Frequenze di dati nominali raggruppati in categorie sono spesso organizzate in forma di tabella di contingenza. Il caso più semplice implica due variabili casuali dicotomiche; le
DettagliANALISI DEI DATI EPIDEMIOLOGICI
ANALISI DEI DATI EPIDEMIOLOGICI Statistica descrittiva ed inferenziale Campione Media, dev. standard, RR, RD, Stat. descrittiva Statistica descrittiva ed inferenziale Popolazione Campione Media, dev.
DettagliConoscere per scegliere: orientarsi in sanità Pistoia, 25 febbraio 2012
Conoscere per scegliere: orientarsi in sanità Pistoia, 25 febbraio 2012 Dal rischio assoluto al rischio relativo, al numero di persone da trattare: come lavorare sui numeri Monia Puglia Settore Servizi
DettagliEPIDEMIOLOGIA. Epidemiologia EPIDEMIOLOGIA
EPIDEMIOLOGIA Le malattie croniche costituiscono il principale problema sanitario nei paesi sviluppati e lo stanno diventando nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo La maggior parte delle malattie
DettagliElementi di epidemiologia per la valutazione comparativa di esito
Elementi di epidemiologia per la valutazione comparativa di esito Dipartimento di Epidemiologia del S.S.R. - ASL Roma 1 Via Cristoforo Colombo, 112 00147 - Roma Edizione 2016 SOMMARIO OBIETTIVI DEL CORSO
DettagliSMID a.a. 2004/2005 Corso di Metodi Statistici in Biomedicina Prognosi clinica 28/2/2005
SMID a.a. 2004/2005 Corso di Metodi Statistici in Biomedicina Prognosi clinica 28/2/2005 Formulazione La prognosi non è altro che la stima della probabilità di un certo esito Quando il medico fa una previsione
DettagliVALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA DEI TUMORI INFANTILI TRA I RESIDENTI DEI NOVE COMUNI DELLA VALLE DEL SACCO
Roma, 28 novembre 2011 VALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA DEI TUMORI INFANTILI TRA I RESIDENTI DEI NOVE COMUNI DELLA VALLE DEL SACCO Obiettivo In risposta alla richiesta della Associazione Minerva Pelti Onlus
DettagliCONCETTI CHIAVE DELL EPIDEMIOLOGIA
CONCETTI CHIAVE DELL EPIDEMIOLOGIA PROF. ALFREDO SAVARESE CONCETTI CHIAVE DELL EPIDEMIOLOGIA Scopi dell epidemiologia: descrivere (studi descrittivi), verificare associazioni causa-effetto (studi osservazionali),
DettagliGLI STUDI EPIDEMIOLOGICI ANALITICI GLI STUDI CASO-CONTROLLO
GLI STUDI EPIDEMIOLOGICI ANALITICI GLI STUDI CASO-CONTROLLO CLASSIFICAZIONE DEGLI STUDI EPIDEMIOLOGICI DESCRITTIVI STUDI OSSERVAZIONALI TRASVERSALI CASO-CONTROLLO A COORTE STUDI SPERIMENTALI SPERIMENTAZIONI
DettagliVALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA DELLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI CIVITAVECCHIA
Roma, 24 marzo 2009 VALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA DELLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI CIVITAVECCHIA Introduzione L obiettivo di questo rapporto è la valutazione delle condizioni
DettagliVALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA DELLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI CECCANO
Roma, 17 novembre 2011 VALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA DELLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI CECCANO Obiettivo Valutare le condizioni di salute della popolazione residente nel comune
DettagliLa misura della frequenza di malattia nelle popolazioni. Popolazione e casi
La misura della frequenza di malattia nelle popolazioni Popolazione e casi 1) Tutti gli studi epidemiologici sono basati su una particolare popolazione ( popolazione sorgente o base dello studio) che viene
Dettagli16/04/2015. L epidemiologia osservazionale può essere classifica anche in base al tipo di dati che raccoglie. Studi osservazionali: studi analitici
Le inchieste epidemiologiche, a seconda della posizione assunta dal ricercatore nei confronti della realtà allo studio, possono essere distinte in osservazionali e sperimentali EPIDEMIOLOGIA Studi osservazionali:
DettagliL epidemiologia nei secoli
Epidemiologia Studia la distribuzione delle malattie nelle popolazioni ed i fattori che ne influenzano l insorgere e la diffusione. L epidemiologia nei secoli V sec. A.C.: Ippocrate osserva che alcune
DettagliI metodi per la misura della prognosi
C.I. di Metodologia clinica I metodi per la misura della prognosi Obiettivo Conoscere ed utilizzare i principali strumenti per identificare i fattori di rischio e i fattori prognostici 1 Gallo Metodologia
DettagliIl termine Coorte deriva dalle coorti romane. Coorte esposta. Coorte esposta. Effetto. Coorte non esposta. t 1. Effetto. Effetto. Coorte non esposta
STUDI DI COORT Studi di coorte Il termine Coorte deriva dalle coorti romane Coorte esposta ffetto Coorte esposta Coorte non esposta t 1 ffetto Coorte non esposta ffetto t 2 Studio di coorte: caratteristiche
DettagliSTATISTICA INFERENZIALE PER VARIABILI QUALITATIVE
1 STATISTICA INFERENZIALE PER VARIABILI QUALITATIVE La presentazione dei dati per molte ricerche mediche fa comunemente riferimento a frequenze, assolute o percentuali. Osservazioni cliniche conducono
DettagliInsegnamento di Epidemiologia
Insegnamento di Epidemiologia Epidemiologia E' lo studio della frequenza e della distribuzione dei fenomeni salute/malattia nelle popolazioni e dei fattori e le circostanze che le determinano Descrivere
Dettaglila scelta del disegno dello studio epidemiologico
società italiana multidisciplinare per la prevenzione delle infezioni ospedaliere corso precongressuale C INTRODUZIONE ALLA METODOLOGIA STATISTICA ED EPIDEMIOLOGICA APPLICATA AL CONTROLLO DELLE INFEZIONI
DettagliEPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA: INDICATORI E MODELLI D INDAGINE
università degli studi di padova CICLO DI LEZIONI SCIENZE DI BASE PER I DOTTORATI DI RICERCA DELL AREA MEDICA anno accademico 2005/2006 EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA: INDICATORI E MODELLI D INDAGINE Francesco
DettagliRelazioni tra variabili: le tabelle di contingenza
Lezione 6 Relazioni tra variabili: le tabelle di contingenza "The Physicians Health Study" è uno studio clinico randomizzato condotto allo scopo di valutare il possibile effetto di riduzione della mortalità
DettagliDisegno dello studio
Disegno dello studio Prof. Giuseppe Verlato Sezione di Epidemiologia e Statistica Medica Università di Verona Osservazionale Epidemiologia Sperimentale Descrittiva Analitica Valutativa Epidemiologia Clinica
DettagliLauree magistrali professioni sanitarie 1 anno Corso di Epidemiologia sperimentale
Lauree magistrali professioni sanitarie 1 anno Corso di Epidemiologia sperimentale Prof G. Gabutti Dipartimento di Scienze Mediche Università degli Studi di Ferrara Introduzione e aspetti generali Dal
DettagliLEZIONI DI STATISTICA. Elaborazione dei dati
CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA LEZIONI DI STATISTICA Elaborazione dei dati Rapporti statistici Elaborazione dei dati: rapporti statistici I RAPPORTI STATISTICI (FREQUENZA RELATIVA QUOZIENTE - TASSO)
DettagliStudi osservazionali di coorte
Studi osservazionali di coorte Michela Baccini Dipartimento di Statistica, Informatica e Applicazioni, Università di Firenze Studio di coorte In epidemiologia, una coorte è definita come un gruppo di soggetti
DettagliTitolo: Ambiente e Tumori. nome e cognome: Dr. Paolo Collarile. Centro di Riferimento Oncologico di Aviano - IRCCS
Titolo: Ambiente e Tumori nome e cognome: Dr. Paolo Collarile affiliazione: SOC Epidemiologia Oncologica Centro di Riferimento Oncologico di Aviano - IRCCS Monfalcone, 07/06/2017 1 IARC LIONE, 2015 INQUINAMENTO
Dettagli