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Economia Provinciale - Rapporto 2001 8 Lavoro 8.1 Mercato del Lavoro 8.2 Previsioni sul Mercato del Lavoro CAMERA DI COMMERCIO 547

Economia Provinciale - Rapporto 2001 8 Lavoro 8.1 Mercato del Lavoro CAMERA DI COMMERCIO

Mercato del Lavoro Mercato del Lavoro DATI ISTAT FORZE DI LAVORO La rilevazione campionaria sulle Forze di lavoro costituisce la principale fonte statistica sul mercato del lavoro italiano: da essa vengono derivate le stime ufficiali a livello aggregato degli occupati e delle persone in cerca di lavoro. Il suo utilizzo per analisi sia di tipo congiunturale, sia strutturale è quanto mai ampio: l evoluzione dei principali indicatori del mercato del lavoro può essere studiata in modo disaggregato a livello territoriale, settoriale e per le principali caratteristiche socio-demografiche della popolazione. L indagine viene svolta a gennaio, aprile, luglio e ottobre: dalla media delle quattro rilevazioni si ottiene il dato annuale. Livello di precisione delle stime In merito all affidabilità dei risultati di tale indagine, è opportuno sottolineare che, se i dati nazionali e regionali presentano un sufficiente grado di attendibilità, i dati provinciali trovano limite nella natura campionaria dell indagine: la loro valenza è essenzialmente quella di essere indicatori di tendenza. L ISTAT, a tale riguardo, nella sua pubblicazione annuale, definisce l intervallo di confidenza statistico dei dati forniti. Tale tabella viene fornita con riferimento esclusivo ai dati regionali. Questo sta a riprova dell attenzione con la quale debbano essere presi a riferimento i dati a livello provinciale. Per curiosità statistica, peraltro, pubblichiamo la tabella degli errori relativi percentuali delle principali stime regionali applicabili ai dati per la Liguria. Ciò sta a significare che una stima degli occupati in agricoltura pari a 100 deve intendersi compresa in un intervallo di + o - 7,7, e quindi tra 92,3 e 107,7 mila unità RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001 551

Definizioni e classificazioni adottate Forze di lavoro. Comprendono gli occupati e le persone in cerca di occupazione. Persone in cerca di occupazione. Sono persone che: non si dichiarano occupate, si dichiarano in cerca di occupazione, hanno effettuato almeno un azione di ricerca di lavoro entro i 30 giorni che precedono l intervista, sono immediatamente (entro 2 settimane) disponibili ad accettare un lavoro qualora venga loro offerto. Esse sono classificate in: disoccupate, ossia persone in età di 15 anni e oltre che hanno perduto una precedente occupazione alle dipendenze per licenziamento, fine di un lavoro a tempo determinato, dimissioni; persone in cerca di prima occupazione, ossia persone in età di 15 anni e oltre che non hanno mai esercitato un attività lavorativa oppure l hanno esercitata in proprio, oppure ancora, hanno smesso volontariamente di lavorare per un periodo di tempo non inferiore ad un anno; altre persone in cerca di lavoro, ossia le persone in età di 15 anni e oltre che dichiarano di: - iniziare un attività in futuro avendo già trovato un occupazione alle dipendenze, o chi avendo predisposto tutti i mezzi per l esercizio di un attività in proprio, nella settimana di riferimento non ha lavorato per tale occupazione, in quanto inizierà a lavorare in futuro. - essere in altra condizione: casalinga, studente, ritirato dal lavoro, ma ad una successiva domanda della stessa intervista hanno affermato di cercare un occupazione e di essere immediatamente disponibili per lavorare. Occupati. Comprendono le persone in età di 15 anni e oltre che: - hanno dichiarato di possedere un occupazione, anche se nella settimana di riferimento non hanno svolto attività lavorativa per qualsiasi motivo; - hanno indicato una condizione diversa da occupato, ma hanno tuttavia effettuato almeno un ora di lavoro nella settimana di riferimento. Il tasso di disoccupazione si ottiene dal rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro, mentre il tasso di occupazione è dato dal rapporto tra gli occupati e la popolazione di 15 anni e oltre. 552 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

Mercato del Lavoro Il tasso di attività è il rapporto tra le persone appartenenti alle forze lavoro e la popolazione di 15 anni e oltre. Queste definizioni evidenziano come l indagine ISTAT dia una misura della disoccupazione più realistica del fenomeno, rispetto ai dati forniti dall Ufficio di Collocamento, tenuto conto che l iscrizione al Collocamento non sempre corrisponde a uno stato di reale inoccupazione e di ricerca attiva di un lavoro. Revisione delle serie storiche delle forze lavoro L Istituto nazionale di statistica ha portato a termine nel corso del 2000 la revisione delle serie storiche della rilevazione trimestrale sulle forze di lavoro relative al periodo ottobre 1992 - aprile 1999. In estrema sintesi, la revisione esprime una dinamica dei principali aggregati del mercato del lavoro per gli anni successivi al 1995 complessivamente più favorevole di quanto precedentemente pubblicato (maggiore crescita dell occupazione e del tasso di occupazione; minore crescita del numero delle persone in cerca di occupazione e del tasso di disoccupazione). L operazione di revisione è usuale per tutti gli aggregati e gli indici economici per i quali vengono pubblicate stime provvisorie. Ciò avviene correntemente, ad esempio, per i dati di contabilità nazionale, gli indici della produzione industriale, gli indici dei prezzi, i dati sul commercio estero. Operazioni di revisione hanno riguardato anche le serie delle forze di lavoro nel 1984 e nel 1995, per adeguare le stime ai dati di popolazione rilevati con i censimenti; nel 1977 e nel 1986, a seguito del cambiamento dei criteri definitori. La revisione in oggetto è stata motivata da una pluralità di ragioni, essenzialmente legate al rispetto dei vincoli posti dal nuovo regolamento comunitario in materia di procedure di calcolo dei pesi e all adozione di dati di popolazione prodotti secondo il metodo anagrafico. In particolare, le innovazioni metodologiche introdotte si riconducono a tre tipologie principali: innovazioni nelle procedure per il calcolo dei coefficienti di riporto all universo dei dati campionari; innovazioni nelle procedure di controllo e correzione degli errori; completo adeguamento delle definizioni agli standard comunitari. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001 553

Oltre che per dovere di precisione, si è ritenuto di dare evidenza all uscita delle serie revisionate anche al fine di giustificare le eventuali discrepanze con dati pubblicati in precedenti edizioni di questo lavoro che il lettore potrebbe rilevare. Le Forze lavoro Analisi del tasso di occupazione Nel 2001 gli occupati nella provincia risultano essere 81.000, con un rapporto occupati/forze lavoro pari al 94,18%. Un dato che, salendo dall 85,88% del 1996 fino al 93,26% dello scorso anno, conferma un andamento crescente. Come detto sopra, se si rapportano gli occupati alla popolazione di 15 anni e oltre, si ottiene il tasso di occupazione. La popolazione oltre i 15 anni nella provincia, sempre secondo i dati dell indagine Forze Lavoro, ha avuto nell ultimo anno un andamento crescente con un aumento dell 1,03 %; il dato relativo al numero di unità occupate, invece, è passato da un incremento del 7,8% nel 2000 ad una diminuzione del 2,4% di quest anno (in valore assoluto: - 2.000 unità): 554 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

Mercato del Lavoro dall unione dei due fenomeni si è determinata la diminuzione del tasso di occupazione dal 42,3% del 2000 al 41% del 2001. Rimanendo vero che dal 1996 al 2001 il tasso di occupazione ha avuto un andamento che ha portato al recupero di 4,8 punti percentuali, il dato del tasso di occupazione della provincia spezzina risulta nel 2001 essere inferiore alla media regionale. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001 555

Scomponendo il tasso di occupazione per classi di età, risulta che nella classe che comprende i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni il tasso di occupazione (tasso di occupazione giovanile) supera di poco il 20% (20,3%). 556 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

Mercato del Lavoro Il tasso di occupazione giovanile, seguendo un andamento in linea con quello dell indicatore globale, non evidenzia alcuna ripresa rispetto al 2000 e anche rispetto ai dati regionali e nazionali, il dato denuncia una condizione più svantaggiata. Più incoraggiante invece la situazione della fascia di età immediatamente superiore (25 29 anni) che evidenzia un tasso di occupazione pari al 65% ( 60% nel 2000). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001 557

Questo dato è giustificato dal fatto che l inserimento professionale è legato al prolungamento del periodo formativo sia a livello scolastico che professionale. In questo senso i dati relativi alla distribuzione per fasce d età dell occupazione, nella nostra provincia, come anche a livello regionale, evidenziano una struttura tendenzialmente omogenea alla struttura nazionale. Da notare il dato relativo alla componente femminile: il tasso di occupazione femminile che dal 1997 ha iniziato un percorso di crescita con un recupero di 6,4 punti percentuali, nel 2001 è pari al 30,3%, con un inversione di tendenza rispetto al trend (- 2 punti percentuali rispetto al 2000). 558 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

Mercato del Lavoro A livello di struttura per fasce di età, i dati sull occupazione femminile rivelano come la sperequazione in riferimento al sesso sia un fenomeno ancora molto forte. Nel confronto con i dati delle altre province liguri, il tasso di occupazione femminile globale risulta vicino alla media regionale. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001 559

L occupazione per settore economico Il 75,3% degli 81.000 occupati nella provincia spezzina è impiegato nel settore del terziario, il 24,7% nell Industria. Il settore dell Agricoltura non ha nel 2001 rilievo percentuale: essendo infatti il dato ISTAT approssimato in migliaia, tale settore non ha raggiunto il livello minimo di significatività richiesto dall indagine. Si conferma peraltro la tendenza che caratterizzava la struttura per settori economici della nostra provincia negli anni precedenti. Ragionando invece in termini di valori assoluti, la diminuzione occupazionale registrata secondo i dati ISTAT tra il 2000 e 2001, pari a circa 2.000 unità, sarebbe da attribuire alle perdite dei settori Agricoltura 560 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

Mercato del Lavoro (- 1.000 unità) e Industria (- 2000 unità) e al parziale recupero da parte del settore Altre attività (+1.000 unità). Entrando nel dettaglio del settore industriale, il 70% (14.000 unità) è impiegato nella trasformazione industriale e il 20% (4.000 unità) nel settore Costruzioni. Per trasformazione industriale si intendono tutti quei settori che rientrano nelle sezioni C (Estrazione di minerali), D (Attività manifatturiere) ed E (Produzione e distribuzione energia elettrica gas e acqua) delle classificazioni delle attività economiche per le imprese ATECO 91. Nell ambito del terziario, (Graf. n. 12/Lav) il 24,6% (15.000 unità) è impiegato nel Commercio (per ulteriori approfondimenti vedi cap. Commercio). Sul restante 75,4% delle Altre attività i dati delle stime ISTAT non rendono disponibili ulteriori informazioni. Resta pertanto inesplorabile una quota che pesa in misura superiore al 56% sul totale degli occupati della provincia. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001 561

Altra variabile analizzata dall indagine ISTAT è l occupazione alle dipendenze. I dati che l ISTAT fornisce sono, come per gli altri dati relativi agli occupati, le medie annuali espresse in migliaia. Non è invece espresso un dato ufficiale che significhi il rapporto tra il numero di occupati alle dipendenze e il numero di occupati totale. Procedendo tuttavia al calcolo, ovvero rapportando gli aggregati come ora descritti, risulta che il tasso di occupazione alle dipendenze nella provincia spezzina è pari al 72,8%, al di sopra sia della media regionale che di quella nazionale. Esaminando il periodo 1996-2001 è possibile notare come all inizio del periodo il valore della nostra provincia era invece inferiore alle medie liguri e nazionali. 562 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

Mercato del Lavoro Degli occupati alle dipendenze, il 39,5% è rappresentato dalla componente femminile. Il settore economico che evidenzia la maggior percentuale di occupazione alle dipendenze è il settore industriale, con una percentuale pari al 75% sul totale degli occupati del settore, raggiungendo la punta dell 85,7% nella sottovoce Trasformazione industriale. La disoccupazione Le persone in cerca di occupazione, in valore assoluto, sarebbero secondo le stime ISTAT 5.000, di cui il 60% di sesso femminile (71,4% nel 2000). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001 563

Il dato in valore assoluto disegna un trend decrescente, ma è chiaro tuttavia come essa non rappresenti in sé un indicatore significativo, dovendosi necessariamente analizzare l andamento dell aggregato alla luce dei movimenti demografici e in particolare di quella porzione di popolazione che viene qualificata come forze lavoro. 564 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

Mercato del Lavoro Come sopra illustrato il dato relativo agli occupati ha evidenziato tra il 2000 e il 2001 una diminuzione dell 1,3% e il numero delle persone in cerca di occupazione ha registrato una diminuzione del 28,6%. La somma dei due fenomeni ha modificato la composizione dell aggregato forze lavoro che si è tradotta in una riduzione del tasso di disoccupazione. Tale riduzione conferma il trend degli ultimi anni: il tasso di disoccupazione ha evidenziato, infatti, nel periodo una notevole e costante riduzione, passando dal 13,3% del 1996 al 6,1% del 2001. Inoltre il tasso di disoccupazione della nostra provincia risulta essere inferiore sia alla media regionale (6,5%) che a quella nazionale (9,5%). Secondo le stime ISTAT, la provincia spezzina nel 2001 con un tasso di disoccupazione del 6,1% occupa il 53 posto nella graduatoria nazionale. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001 565

Esaminando il tasso di disoccupazione per fasce di età, si conferma come l emergenza lavoro si identifichi ancora con la situazione dei più giovani: il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni), denuncia infatti il valore nettamente più alto (35,3%). È da notare che il 2001 è caratterizzato dalla brusca ascesa (31,2% nel 2000) di questo indicatore che riporta il tasso di disoccupazione giovanile vicino ai valori del 1999 e al di sopra della media regionale e nazionale, in controtendenza rispetto al trend di ripresa avviatosi dal 1996 che aveva portato ad un recupero di 15,1 punti percentuali tra il 1996 e il 2000. 566 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

Mercato del Lavoro Il tasso di disoccupazione femminile (inferiore alla media nazionale, pari al 13%) è nettamente in calo, denunciando una velocità di decrescita (dal 21,9% del 1996 al 9,8% del 2001) superiore a quella del tasso complessivo. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001 567

La distribuzione per fasce di età evidenzia invece un peggioramento nella disoccupazione femminile relativa alle fasce più giovani, ovvero la fascia 568 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

Mercato del Lavoro che va dai 15 ai 24 anni (+2,1 punti percentuali rispetto al 2000) e la fascia che va dai 25 ai 29 anni ( +1 punti percentuali rispetto al 2000), anche se nell arco del periodo 1996-2001, hanno contribuito alla riduzione del tasso di disoccupazione femminile globale, passando rispettivamente, dal 58,3% al 41,6% e dal 44,1% al 30,7%. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001 569

DATI DI FONTE AMMINISTRATIVA I dati sul mercato del lavoro forniti dai Centri per l impiego sono dati di fonte amministrativa, pertanto è necessario essere consapevoli del fatto che l andamento delle operazioni amministrative può influire anche notevolmente sull attendibilità complessiva dei dati stessi. Un limite ulteriore di questo particolare dato è quello che non tutti gli iscritti al collocamento sono effettivamente disoccupati, ma potrebbero invece essere più opportunamente calcolati tra le non forze lavoro in età lavorativa, come per il caso degli studenti, mentre, per contro, vi sono disoccupati effettivi che non risultano iscritti al collocamento. Inoltre, l iscrizione al collocamento non è strettamente vincolata al luogo di residenza. È poi da dire che, mentre l andamento degli avviamenti ha un elevato grado di attendibilità, minore è quella dell andamento delle cessazioni, poiché non tutte le aziende segnalano l avvenuta cessazione alla circoscrizione di collocamento competente. Quando si utilizzano questi dati, è quindi necessario tener presente le loro limitazioni, che sono tuttavia compensate da alcuni punti di forza. Il primo di essi è sicuramente la cadenza mensile con la quale i dati stessi vengono forniti. Il secondo è che i dati rilevati sono riferiti all universo e non a un campione. Andamento dei Lavoratori assunti e licenziati Il saldo avviamenti cessazioni dal rapporto di lavoro relativamente agli iscritti all Ufficio di Collocamento nel 2001 è positivo (+ 7.410 unità). L indice di movimento occupazionale (rapporto tra il saldo assunti licenziati e la somma degli assunti e dei licenziati) rispetto al semplice saldo 570 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

Mercato del Lavoro assunti licenziati, ha il vantaggio di tener conto del volume complessivo dei movimenti occupazionali. L indice assume lo stesso segno del saldo: è positivo se il numero degli assunti è superiore a quello dei licenziati, è negativo nel caso contrario. È tanto più vicino a 1 quanto più il numero dei licenziati si avvicina a zero e tanto più vicino a -1 quanto più il numero degli assunti si avvicina a zero. È pari a zero quando il numero dei licenziati e quello degli assunti coincide. Oscilla intorno a zero quando il movimento occupazionale è scarso. Tale indice, calcolato sui dati dell Ufficio di Collocamento, è, per il 2001, pari a 0,45, rappresentando una situazione di movimento occupazionale positiva e maggiore rispetto agli ultimi due anni (indice di movimento occupazionale pari a 0,13 nel 1999 e 0,29 nel 2000 ). Degli avviati al lavoro in modo definitivo, il 45,29% è di sesso femminile. Il dato evidenzia un trend di crescita rispetto al 1998, quando su un totale di avviati di 13.411 unità, la componente femminile aveva un peso del 39,43%. Se la composizione per sesso degli avviati in modo definitivo viene invece esaminata nei settori economici di destinazione, risulta che la componente femminile è nettamente maggioritaria negli avviati nei settori Pubblica Amministrazione (70,23%) e altre attività (terziario) (60,11%), mentre è prevalente quella maschile nei settori industria (90,31%) e agricoltura (64,5%). La ripartizione degli avviati per settore economico evidenzia come la quasi totalità degli avviamenti in modo definitivo siano assorbiti dal settore altre attività (67,11%) e dal settore industriale (29,03%). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001 571

Nell ambito degli avviamenti in via definitiva, a riprova del più generale fenomeno di flessibilizzazione del lavoro, le dinamiche degli avviati con contratto a tempo parziale e a tempo determinato rispetto al totale degli avviati in via definitiva raggiungono rispettivamente un peso pari al 23,88% e al 56,99% del totale. 572 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

Mercato del Lavoro Per quanto riguarda gli avviamenti senza cancellazione, si ricorda che essi riguardano tutti coloro che vengono assunti a tempo determinato per meno di quattro mesi nell anno solare o a tempo parziale con meno di venti ore la settimana e che, pur essendo occupati, conservano per questo motivo il diritto all iscrizione alle liste di collocamento. L andamento di questo aggregato rappresenta pertanto un altro indicatore della frequenza dei fenomeni di lavoro precario, mettendo in evidenza le forme di occupazione più limitate. Nel 2001 gli avviati senza cancellazione sono stati pari a 6.017 unità, con un peso della componente femminile pari al 56,62%. L indice di precarietà (rapporto tra numero degli assunti senza cancellazione dalle liste di collocamento e numero totale degli assunti) attestandosi su un valore pari al 33,44%, evidenzia un trend di crescita (1998: 26,57%, 1999: 31,35%, 2000: 33,02%). Tale indice, che rappresenta l incidenza delle forme di lavoro parziale o precario rispetto al totale delle assunzioni, calcolato su base mensile analizza il peso di tali forme di lavoro anche sotto l aspetto della stagionalità. Il settore che ha assorbito il maggior numero di avviamenti senza cancellazione (80,90%) è, come per gli assunti in via definitiva, quello delle altre attività, dove hanno trovato collocazione 4.868 persone (di cui il 63,31% di sesso femminile) (Graf. n. 27/Lav). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001 573

Nuovi iscritti al Collocamento (dati di flusso) Nel 2001 si sono iscritte all Ufficio di Collocamento della Spezia 2.282 persone in cerca di prima occupazione e 5.640 si sono iscritte nelle liste dei disoccupati (precedentemente occupati). Gli iscritti nelle liste dei disoccupati sono prevalentemente di sesso maschile (59,50%), mentre tra i nuovi iscritti in cerca di prima occupazione è prevalente la componente femminile (53,16%). L indice di dequalificazione dell offerta (rapporto tra il numero di nuovi iscritti al collocamento che non hanno espresso alcuna opzione per settore di attività e il numero totale dei nuovi iscritti), che è assunta spesso in analisi economica quale indicatore della qualificazione professionale e della capacità di allocamento sul mercato del lavoro, è pari al 44,54%. 574 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

Mercato del Lavoro Con riferimento ai nuovi iscritti disoccupati, è possibile calcolare anche l indice di visibilità della disoccupazione (rapporto tra il numero dei nuovi iscritti disoccupati in un dato mese e i licenziati nello stesso mese). Tale indice rappresenta la propensione da parte dei lavoratori licenziati a rimanere presenti sul mercato del lavoro, manifestata attraverso il rinnovo dell iscrizione al collocamento. Poiché non è possibile sapere se una persona che viene licenziata si iscriverà nuovamente al collocamento nello stesso mese oppure nei mesi successivi, si è scelto convenzionalmente di utilizzare i dati relativi alle iscrizioni e ai licenziamenti riferiti allo stesso mese. Se l indice si avvicina a zero, la visibilità della disoccupazione è bassa. Se l indice è uguale a uno, il numero dei nuovi iscritti è uguale a quello dei licenziati. L indice può anche essere maggiore di uno, nel caso che il numero dei nuovi iscritti superi quello dei licenziati. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001 575

Iscritti al Collocamento (dati di stock) Nel 2001 il numero degli iscritti al Collocamento ha raggiunto le 20.007 unità. Per quanto riguarda la ripartizione degli iscritti tra disoccupati (precedentemente occupati) e iscritti in cerca di prima occupazione (mai occupati), i primi rappresentano il 63,02% degli iscritti (12.608 unità) e i secondi il 36,98% (7.399). Ai fini di un analisi del trend di questi aggregati, risulta tuttavia opportuno prendere in considerazione i valori registrati nei rispettivi mesi di settembre affinchè i dati non siano influenzati dalle modifiche intervenute nelle modalità di espletamento delle operazioni amministrative eseguite a fine anno dall Ufficio di Collocamento. Nel periodo 1996-2001, a fronte di una diminuzione dell 11,61% del totale degli iscritti, risulta evidente un incremento del peso percentuale della partizione disoccupati che, rappresentando il 40,69% nel 1996, costituisce nel 2001 il 62,37% del totale. 576 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

Mercato del Lavoro Relativamente alla composizione per sesso si mantiene il maggior peso delle unità di sesso femminile (61,37% degli iscritti). La prevalenza del dato femminile su quello maschile si conferma anche a livello delle singole partizioni: dei disoccupati il 59,54% è di sesso femminile e degli iscritti in cerca di prima occupazione ben il 64,48%. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001 577

La composizione degli iscritti per settori economici conferma sostanzialmente il trend, rimanendo la categoria dei non classificati quella con il maggior peso percentuale. OSSERVATORIO OCCUPAZIONALE INAIL Un altra fonte sulla situazione dell occupazione in provincia è rappresentata oggi dai dati INAIL. A partire dal 16.3.2000, infatti, l INAIL ha avviato un Osservatorio occupazionale che rende disponibili in tempo reale nelle pagine del sito ufficiale i dati contenuti nelle denunce nominative degli assicurati pervenute nel periodo indicato. Al di là del fatto che la data dell evento (assunzione o cessazione) potrebbe riguardare un periodo antecedente, fatto che può creare lievi scostamenti, i dati forniti dall INAIL hanno il pregio di essere ragionevolmente attendibili, dato l obbligo per i soggetti interessati, per legge sanzionato, di presentare le denunce in oggetto. L elemento di rilievo che viene in evidenza dalle tabelle INAIL è il fatto che, per l anno 2001, nella provincia spezzina sarebbero significativamente più numerose le assunzioni a tempo indeterminato rispetto a quelle a tempo determinato. 578 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

Mercato del Lavoro Cassa Integrazione Guadagni Nel 2001 sono state autorizzate nella provincia della Spezia 1.115.521 ore di Cassa Integrazione, il 49,62% in più rispetto al 2000 ( 745.580 ore di Cassa Integrazione). L andamento crescente caratterizza sia gli interventi ordinari che straordinari: la crescita del dato relativo agli interventi straordinari risulta tuttavia anche più incisiva ( da 40.872 ore nel 2000 a 192.650 nel 2001) di quella relativa agli interventi ordinari ( da 704.708 ore a 922.871). La componente degli interventi ordinari rimane comunque quella prevalente sul totale (82,73%) sul totale, come dal 1996 ad oggi. Nell ambito degli interventi ordinari, i settori che registrano un maggior incremento risultano essere il chimico (da 181.205 ore a 267.197) e il meccanico (da 191.609 ore a 246.591). La gestione edilizia ha visto un forte incremento, con riferimento agli interventi ordinari, soprattutto nell industria edile (da 92.091 ore a 173.601 ore) e nell artigianato edile (da 72.410 ore a 127.537 ore). Per quanto riguarda gli interventi straordinari nell ambito della gestione ordinaria, il grosso incremento registrato nel numero di ore autorizzate è RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001 579

da ricondurre alla dinamica del settore chimico, che, tra il 2000 e il 2001, è passato da 2.088 a 67.237 ore, e alla dinamica del settore vestiario, abbigliamento, arredamento, che dal 2000, anno in cui non aveva registrato ore di interventi straordinari, è passato all autorizzazione di 61.908 ore nel 2001. Nel settore gestione edilizia non si sono registrate ore di interventi straordinari. Il settore commercio, già azzerato negli anni scorsi non ha registrato ore di cassa integrazione. 580 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2001

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