Stazioni di sollevamento Le stazioni di sollevamento sono particolari installazioni che vengono impiegate nel caso in cui delle acque (siano esse liquami, acque piovane o acque pulite) debbano essere fatte defluire o vanno "trasferite" da un punto all'altro e non è possibile farlo tramite tubazioni a pelo libero. Generalmente ciò avviene quando la distanza è eccessiva per dotare della necessaria pendenza delle condotte o quando si deve portare queste acque in un punto posto a quota più elevata.
La norma che regola la progettazione e la realizzazione di un impianto di sollevamento è la UNI EN 12050-1 ( Impianti di sollevamento delle acque reflue per edifici e cantieri Parte 1: Impianti di sollevamento per acque reflue contenenti materiale fecale ), del maggio 2015, che rappresenta il punto di riferimento per il pompaggio delle acque nere e grigie (vale a dire i reflui civili). La stessa prevede che queste installazioni possano essere realizzate sia mediante elementi prefabbricati (siano essi modulari o vasche in cemento armato vibrato monoblocco) o realizzati in opera e ne specifica (tra l'altro) i requisiti generali ed i principi costruttivi. La seconda parte della normativa (UNI EN 12050-2 - Impianti di sollevamento delle acque reflue per edifici e cantieri Parte 2: Impianti di sollevamento per acque reflue prive di materiale fecale ) tratta invece le stazioni di sollevamento delle acque reflue che non contengono sostanze organiche di origine civile. Un'adeguata progettazione e realizzazione di una stazione di pompaggio e sollevamento consta dei necessari sistemi di controllo che devono prevedere sia il funzionamento in automatico che in modalità manuale di tutte le pompe impiegate. Tali sistemi vanno dotati inoltre di uno o più dispositivi di allarme (visivo e/o sonoro). Inoltre tutte le vasche di accumulo ed i pozzetti devono essere a perfetta tenuta idraulica, cosa che rende particolarmente adatte allo scopo le cisterne prefabbricate in cemento armato vibrato. Gruppo di pompaggio: fare le scelte giuste Estremamente importante è la scelta del gruppo di pompaggio, intesa sia come scelta tipologica che prestazionale ed è quindi buona norma rivolgersi a professionisti del settore (progettisti e produttori di gruppi di pompaggio) per non ricorrere in spiacevoli (se non pericolosi) malfunzionamenti (frequenti guasti alle apparecchiature, sottodimensionamento delle prestazioni delle pompe o loro frequenti intasamenti, ecc). Si ricorda infatti che il lavoro di un impianto di sollevamento consiste nel "trasferire meccanicamente un afflusso di acqua dotato di una certa portata (spesso non costante) senza il quale tale trasferimento non avverrebbe: basti quindi pensare ad esempio a cosa succede in caso di guasto o sottodimensionamento delle pompe di un sollevamento di acque nere (e maleodoranti).
Quanto al numero delle pompe, se da una parte la norma ne prescrive due, entrambe di identiche prestazioni e l'una di soccorso all'altra, risulta essere una buona scelta quella di adottarne tre e/o di dotarsi di un'ulteriore pompa di riserva in caso di guasti che comportano necessariamente la sostituzione di una delle macchine al lavoro. Scelta della vasca di accumulo Analogamente a quanto detto per il gruppo di pompaggio, altrettanto vale per il dimensionamento della cisterna di accumulo dell'acqua. A riguardo vale sempre il principio fondamentale: il lavoro della stazione di sollevamento deve avvenire ad un corretto numero di "avviamenti giornalieri". Una capacità della vasca troppo esigua comporta una frequenza di attacco delle pompe eccessiva aumentandone le possibilità di avarie mentre una capacità sovradimensionata comporterà un tempo di permanenza più alto che (specie nel caso di reflui "carichi") può innescare fenomeni di
sedimentazione (che sono a loro volta causa di intasamenti delle pompe), processi di fermentazione (con insorgenza di odori molesti) o stagnamento. Componentistica ausiliaria E' possibile dotare gli impianti di componenti aggiuntivi a seconda dei casi. Ad esempio è possibile, come accennato sopra, prevedere un sistema con tre pompe (una di marcia, una di riserva e una di emergenza) o di averne comunque una ulteriore non installata e sempre pronta a sostituire quelle al lavoro in caso di guasti. Altro componente che può essere assai utile (se non indispensabile) è una griglia in acciaio inox all'ingresso del refluo in vasca. Si fa notare infatti che nella stragrande maggioranza dei casi i sollevamenti vengono previsti a monte di un impianto di trattamento e pertanto le macchine hanno a che fare con reflui "freschi" che di sovente trascinano materiale grossolano e la scelta di pompe trituratrici a volte può non bastare per scongiurare l'intasamento della girante. Molto utili e comode
allo scopo sono ad esempio le nostre griglie a cestello a pulizia manuale e agevole estrazione (mediante apposite slitte), di cui riportiamo sotto una fotografia. Per un consulto gratuito ed un corretto dimensionamento i progettisti dello Studio Associato sono a disposizione dell'utente che ne fa richiesta al fine di formulare un preventivo a titolo gratuito e senza impegno per il potenziale committente.