REGOLAMENTO DIDATTICO del CORSO DI MASTER UNIVERSITARIO DI I LIVELLO. Counseling e sviluppo delle risorse organizzative



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REGOLAMENTO DIDATTICO del CORSO DI MASTER UNIVERSITARIO DI I LIVELLO Counseling e sviluppo delle risorse organizzative Direttore del corso: Prof. Fabio Dovigo Commissione del Corso di Master: Prof. Giuseppe Delmestri Prof. Fabio Dovigo Prof. Matteo Kalchschmidt Prof. Giuseppe Scaratti Prof. Michele Tiraboschi Prof. Matteo Togni Proposto da SDM School of Management, Università di Bergamo

Art. 1 - Inquadramento tematico del Master Le organizzazioni contemporanee, sia private che pubbliche o no profit, si trovano oggi a fronteggiare in modo sempre più pressante le esigenze poste da un nuovo panorama globale caratterizzato da un alta dinamicità e, al tempo stesso, da un accentuata incertezza che rende necessario assumere il cambiamento come condizione essenziale dell esperienza organizzativa odierna. All interno di tale scenario, le persone rappresentano la risorsa più importante - in termini di know-how, competenze, progettualità, capacità di interazione positiva con gli altri - per garantire una gestione fluida e pienamente efficace delle attività che hanno luogo nelle diverse aree organizzative. Prendersi cura dell organizzazione significa dunque, nel contesto contemporaneo, prendersi cura delle persone che contribuiscono al suo successo, promuovendone la motivazione, valorizzandone la diversità come potenzialità positiva, e facilitando la comunicazione attraverso un attenta gestione degli inevitabili conflitti. Da diversi anni il counseling organizzativo si è affermato come una forma di intervento specifico che consente di sviluppare in modo ottimale le competenze interpersonali di coloro che lavorano all interno delle diverse tipologie di enti, supportando il percorso di crescita degli individui e, al tempo stesso, favorendo lo sviluppo dell organizzazione nel suo complesso. Il Master in Counseling e sviluppo delle risorse organizzative si propone in tal senso di fornire le conoscenze e competenze indispensabili per coloro che intendono operare nell ambito del counseling organizzativo, in particolare per quanto concerne l orientamento rispetto ai percorsi professionali degli individui, la gestione efficace dei conflitti all interno dei gruppi di lavoro, la valorizzazione delle differenze come risorsa fondamentale del funzionamento organizzativo contemporaneo. Art. 2 - Obiettivi formativi e sbocchi professionali Il Master si propone di formare la figura di Esperto in Counseling e sviluppo delle risorse organizzative, attraverso l articolazione di un percorso teorico-pratico in grado di fornire gli strumenti concettuali e operativi essenziali per la progettazione e realizzazione di attività di counseling da svolgere nell ambito delle strutture private, pubbliche e no profit. A tal fine il Master è finalizzato in particolare alla strutturazione di conoscenze ed esperienze rivolte all elaborazione di strategie di intervento nei contesti organizzativi, anche attraverso lo sviluppo di specifici strumenti di analisi, ricerca e valutazione degli interventi effettuati all interno di tali ambiti. La consistenza del fabbisogno professionale della figura professionale che si intende formare è attestata da una serie di ricerche e studi di settore che evidenziano la richiesta da parte del mercato del lavoro dell inserimento in differenti settori (socioeducativo, sociosanitario, giuridico, amministrativo e di comunità) di personale specializzato che possieda specifiche competenze nell ambito di intervento individuato. Art. 3 - Modalità di ammissione Sono ammessi alla frequenza del corso Master di I livello i possessori di: Laurea (N.O.) e (V.O.); Il numero massimo dei posti disponibili è 40. Il numero minimo dei posti disponibili per assicurare la copertura finanziaria è 20. La Commissione si riserva di aumentare il numero di posti disponibili o di attivare il corso con un numero di partecipanti inferiore al minimo qualora si presentassero motivate e particolari esigenze, nel rispetto comunque del numero minimo fissato dagli organi accademici.

Art. 4 - Durata del Master e misura dei crediti Un anno, per complessive 1500 ore così suddivise: 400 di formazione: 150 ore di formazione in aula 250 ore di formazione a distanza 350 ore di project work 600 ore di formazione individuale 150 ore di elaborazione tesi finale Stabilito un rapporto di: 1 C.F.U./25 h. di formazione, il master avrà una durata complessiva di 1500 ore per un totale di 60 crediti formativi universitari Art. 5 - Modalità relative all obbligo di frequenza La frequenza è obbligatoria. Sono ammesse assenze fino al 25% del monte ore d aula e fino al 25% del monte ore di stage. La frequenza delle ore in Fad-formazione a distanza è obbligatoria e verrà verificata in base alla rilevazione degli accessi, all esecuzione delle consegne e alla qualità dei prodotti realizzati. Il Direttore del Master si riserva di ammettere un numero superiore di assenze, previa valutazione della giustificazione delle assenze e della loro incidenza sul percorso formativo. Il Direttore del Master può accettare l iscrizione a singoli insegnamenti, purché i candidati siano in possesso dei titoli accademici richiesti per la partecipazione al Master. Al termine di ogni singolo insegnamento occorre sostenere un esame per ottenere l attestato di profitto con relativa assegnazione dei crediti formativi. Il Direttore può autorizzare la partecipazione a uditori, a costoro verrà rilasciato un attestato di frequenza.

Art. 6 - Articolazione didattica del Master AREE ORE di cui FAD C.F.U. Il counseling nelle strutture organizzative Storia e significato del counseling organizzativo 50 30 5 Il counseling come strategia di empowerment 50 30 5 personale e professionale Gestire il counseling organizzativo: strategie e strumenti 40 30 4 La diversità come risorsa organizzativa La diversità come valore aggiunto per l organizzazione contemporanea La diversità come leva per il cambiamento organizzativo Il confronto con le diversità culturali e le altre diversità: strumenti operativi 50 30 5 40 25 4 40 25 4 La gestione dei conflitti organizzativi Le forme e i significati del conflitto organizzativo 50 30 5 Team e organizzazione tra cooperazione e conflitto 40 25 4 Strategie di mediazione dei conflitto nell ottica ADR 40 25 4 Tot. attività didattica frontale 400 40 Project work 350 14 Attività di formazione individuale 600 Elaborazione tesi finale 150 6 Ammontare complessivo del Master 1500 60

Articolazione interna dei singoli moduli per aree tematiche: AREA Il counseling nelle strutture organizzative (n 3 insegnamenti): 1) Storia e significato del counseling organizzativo - Modulo A: Evoluzione del counseling organizzativo (M-PED/04 25 ore) - Modulo B: Il ruolo attuale del counseling organizzativo (SECS-P/10 25 ore) L insegnamento intende analizzare il ruolo del counseling organizzativo quale risorsa strategica per le organizzazioni private, pubbliche o non profit, in quanto intervento in grado di fornire un supporto allo sviluppo di abilità e competenze inerenti la dimensione professionale e personale sia sul piano individuale, che nel lavoro di gruppo e, più in generale, a livello organizzativo. 2) Il counseling come strategia di empowerment personale e professionale - Modulo A: Il processo di empowerment nel counseling organizzativo (M-PSI/06 25 ore) - Modulo B: Ambiti e obiettivi dell intervento del counseling organizzativo (M-PED/04 25 ore) L attività del counselor organizzativo si è venuta sempre più ampliando nel corso degli ultimi anni, caratterizzandosi come specifica azione rivolta a promuovere lo sviluppo organizzativo in numerosi ambiti, quali i processi di recruiting e selection, la promozione della leadership, il coaching manageriale e lo sviluppo di carriera, la costruzione di gruppi di lavoro efficaci e il loro consolidamento, la gestione della comunicazione e delle riunioni, l analisi dei bisogni organizzativi e il supporto alla progettazione strategica. 3) Gestire il counseling organizzativo: strategie e strumenti (M-PED/04 40 ore) L insegnamento è finalizzato all approfondimento delle strategie e degli strumenti professionali che vengono utilizzati negli interventi di counselor organizzativo. Le attività didattiche verranno realizzate mediante lo svolgimento di una serie di attività laboratoriali, che prevedono in particolare lo sviluppo di simulazioni ed analisi di caso che verranno successivamente discusse a analizzate insieme ai corsisti. AREA La diversità come risorsa organizzativa (n 3 insegnamenti): 1) La diversità come valore aggiunto per l organizzazione contemporanea - Modulo A: La diversità come nuovo fattore identitario per l organizzazione (SECS-P/10 25 ore) - Modulo B: Le dimensioni inclusive dell organizzazione (IUS/07-25 ore) L insegnamento è rivolto ad analizzare il ruolo svolto nelle organizzazioni odierne dal confronto con le differenze, siano esse di genere, età, orientamento sessuale, cultura, ruolo e funzione, quale componente sempre più importante per lo sviluppo di processi organizzativi efficaci, che siano in grado di tenere insieme le diversità e le dissonanze emergenti quotidianamente nel corso dell attività lavorativa. 2) La diversità come leva per il cambiamento organizzativo - Modulo A: L eterogenità come elemento fondante per il cambiamento organizzativo (ING-IND/35-20 ore) - Modulo B: Valorizzare le differenze mediante il diversity management (M-PSI/06-20 ore) Il ruolo del counselor nel contesto organizzativo attuale è promuovere le competenze organizzative che consentano di interpretare l eterogeneità non come un anomalia da eliminare, ma al contrario come un opportunità da valorizzare appieno, cogliendo le potenzialità del diversity management quale dimensione portante del miglioramento sia della struttura organizzativa che del benessere di ciascuno all interno delle diverse situazioni lavorative. 3) Il confronto con le diversità culturali e le altre diversità: strumenti operativi (M-PED/04 40 ore) L insegnamento è finalizzato all approfondimento della funzione del counseling come intervento di sviluppo professionale per la promozione del diversity management all interno delle diverse tipologie di organizzazione.

Le attività didattiche prevedono in particolare l approfondimento di una serie di strumenti operativi che saranno oggetto di esercitazioni e attività laboratoriali specifiche insieme ai partecipanti. AREA La gestione dei conflitti organizzativi (n 3 insegnamenti): 1) Le forme e i significati del conflitto organizzativo - Modulo A: Il ruolo del conflitto nelle organizzazioni (M-PED/04 25 ore) - Modulo B: Il conflitto come fattore di crescita organizzativa (SECS-P/10 25 ore) In ogni organizzazione sono presenti conflitti originati da scarsità di risorse, divisione tra funzioni, rapporti di potere o contrasti di ruolo. Per quanto rappresenti una parte faticosa e a volte frustrante della vita organizzativa, il conflitto costituisce al tempo stesso un elemento potenzialmente costruttivo e di crescita vitale dell organizzazione, nel momento in cui conduce al superamento di vecchi schemi, all individuazione di nuove soluzioni e a un cambiamento positivo per i singoli e per l organizzazione nel suo insieme. 2) Team e organizzazione tra cooperazione e conflitto - Modulo A: Gestire i processi conflittuali nell organizzazione (M-PSI/06 20ore) - Modulo B: L approccio ADR alla risoluzione dei conflitti (M-PED/04 20 ore) Il counselor contribuisce in modo essenziale al processo di trasformazione positiva dei conflitti mediante un orientamento professionale alla mediazione che opera in un ottica win-win. Tale orientamento si basa sull adozione dell approccio proprio dell Alternative dispute resolution (ADR) quale strategia per costruire un confronto funzionale e creare soluzioni creative rispetto alla soluzione problematica, in cui ognuna delle parti in causa possa uscire vincente dal conflitto. 3) Strategie di mediazione dei conflitto nell ottica ADR (M-PED/04 40 ore) L insegnamento sarà indirizzato ad approfondire il significato e il ruolo del lavoro di conflict management svolto dal counselor all interno delle diverse tipologie di organizzazioni, con particolare attenzione alla costruzione delle strategie professionali nella gestione dei conflitti, che verranno sviluppate attraverso la realizzazione di analisi di caso, simulazioni e role-playing. Art. 7 - Modalità delle valutazioni di profitto Al termine degli insegnamenti verranno effettuate verifiche finali che accertino il profitto dello studente in riferimento alle diverse attività didattiche. Alle verifiche di profitto deve essere assegnata una votazione in trentesimi (eventualmente con lode). Per il conseguimento del titolo di Master è necessario conseguire la totalità dei crediti previsti dal piano didattico, superando con profitto (riportando una votazione di almeno 18/30simi) tutte le verifiche finali. Ai fini del calcolo della media dei voti conseguiti nelle verifiche di profitto, ogni voto con lode vale comunque 30 punti. Art. 8 - Modalità di valutazione della tesi di master La votazione della tesi viene ottenuta trasformando in centodecimi la media ponderata (rispetto ai crediti) dei voti conseguiti nelle verifiche di profitto in itinere.

L elaborato di tesi deve essere esposto e discusso in seduta pubblica e al suo contenuto la Commissione Giudicatrice eventualmente assegna un voto (compreso entro i 10 punti) che concorre alla formulazione del voto finale. E possibile prevedere modalità di redazione dell elaborato di tesi come lavoro congiunto. Il voto finale viene espresso in 110mi. Per il conseguimento della lode è necessario il parere unanime della Commissione Giudicatrice La Commissione Giudicatrice è composta da min 5 membri, dei quali almeno 3 nominati tra i Professori di I e II fascia ed i Ricercatori dell Ateneo. La Commissione deve essere composta al massimo da 11 membri. Possono farne parte docenti a contratto dell Ateneo. La commissione è presieduta da un Professore di I o II fascia. Art. 9 Organi del Master e loro competenze Sono organi del Master il Direttore e la Commissione del Corso di Master Spetta al Direttore: Proporre la Commissione di Selezione, ove prevista, composta dal Direttore e minimo altri 2 membri; Definire eventuali criteri di selezione; Proporre le Commissioni per le verifiche di fine insegnamento (minimo 2 membri tra i docenti del Master, di cui uno titolare dell insegnamento); Presiedere la Commissione del Corso di Master e convocarne le riunioni; Predisporre il budget del Master; Dare attuazione alle decisioni e agli indirizzi della Commissione del Corso di Master; Rappresentare il Master nei rapporti con l esterno per gli aspetti didattico-scientifici; Predisporre la relazione finale del Master; Autorizzare la frequenza ai singoli insegnamenti e proporre il relativo importo delle tasse di iscrizione Proporre la nomina del Presidente e dei membri della Commissione Giudicatrice della prova finale per il conseguimento del titolo di Master; Spetta alla Commissione: Individuare gli obiettivi formativi e gli sbocchi occupazionali; Definire i requisiti curriculari per l ammissione al Master; Stabilire il numero min-max posti disponibili; Riconoscere eventuali crediti pregressi; Predisporre la programmazione didattica del Master e proporre la copertura degli insegnamenti; Stabilire i criteri per l erogazione di eventuali borse di studio. L'Università degli studi di Bergamo ha implementato un sistema di gestione per la qualità in conformità alla Norma UNI EN ISO 9001:2008 nell'ambito della progettazione ed erogazione di azioni formative e di orientamento.