Quote rosa nei CdA e politiche di gender parity: situazione attuale e prospettive per il futuro La visione degli head hunter Enzo De Angelis, Chiara Lupo Roma, 15 settembre 2011
Spencer Stuart e la Corporate Governance > Spencer Stuart ha una practice dedicata ai Board Services, focalizzata sulla selezione di Consiglieri d Amministrazione, di Presidenti e sulla consulenza nelle principali tematiche di Corporate Governance. > Ogni anno la Board Practice effettua 600 ricerche nel mondo > Spencer Stuart riveste un ruolo attivo nel campo della Corporate Governance collaborando con altre primarie istituzioni: - pubblicando ogni anno, in sedici Paesi, lo Spencer Stuart Board Index; - organizzando regolarmente dei seminari per i Consiglieri d Amministrazione, con la SDA Bocconi in Italia, con la Wharton University negli Stati Uniti e con la London Business School in Gran Bretagna; - redigendo numerosi articoli e pubblicazioni, in Italia e all estero; - partecipando a conferenze, seminari ed altri eventi; - collaborando allo sviluppo regolamentare sui temi della Corporate Governance, mediante ad esempio la partecipazione ad eventi organizzati dalla Consob o contribuendo alle consultazioni pubbliche della Commissione Europea e della stessa Consob. 2
Spencer Stuart Board Index le donne consigliere in Italia Italia 2011 2010 2009 2008 2001 % incarichi affidati a donne nei CdA 5,0% 5,3% 5,3% 4,7% 2,9% Nel 2011 il numero effettivo (persone fisiche) di consiglieri donna è pari a 52 (su 1.027 consiglieri) nelle prime 100 società per capitalizzazione. 3
Spencer Stuart Board Index le donne consigliere negli altri paesi > Vediamo un chiaro trend di mercato a livello europeo verso una maggiore rappresentanza femminile nei board. % presenza femminile nei board Europei (2010 ) Italia Francia Spagna Germania Olanda UK Norvegia Svezia USA 5% 17% 10% 7% 14% 11% 43% 24% 16% > In generale i numeri rimangono ancora limitati, con differenze anche significative, soprattutto nei confronti dei paesi che hanno già introdotti le quote (es. Norvegia) o più attenti alla diversity. > Ma la pressione sta aumentando: ad esempio in Francia c è una forte richiesta di consiglieri donna, e in base alle rilevazioni in corso, il dato sale al 21% per i recenti rinnovi. In UK il dato 2011, che stiamo elaborando in questi giorni, è pari al 16%, in Germania al 15%. 4
Women Board Directors (WBD) Align With Strong Performance at Fortune 500 Companies (*) Pensiamo sia difficile provare questo tipo di relazione così immediata e diretta. Ma le donne devono poter contribuire al governo delle aziende al pari degli uomini. Donne qualificate in un CdA diversificano ed arricchiscono le competenze necessarie per un efficace Corporate Governance, favoriscono l emergere di nuove idee e aprono a nuove prospettive Fonte: Catalyst 2007 5
Le prospettive > La stima del fabbisogno: oltre 5.000 incarichi nei CdA e nei CS di società quotate e pubbliche da ricoprire con donne una volta che la legge sarà a regime (prima dei recenti interventi di finanza pubblica) ipotizzando due o tre incarichi a testa, serviranno almeno 2.000-2.500 donne. > La risposta immediata che viene dal mercato: ci sono migliaia di donne brave, capaci, determinate, interessate. > La nostra esperienza Le ricerche di consiglieri in Italia e all estero Assogestioni Il progetto Ready For Board Women - RFBW 6
Le ricerche di Consiglieri donna in Italia e all estero e Assogestioni > Aumenta la richiesta di donne per i Consigli di Amministrazione: l aumento del numero di candidate presentate negli ultimi 5 anni e del numero di placement femminili si accompagna ad un elevato livello di soddisfazione e di retention espressa dai nostri clienti rispetto a tali placement. > La board practice Spencer Stuart in Europa ha condotto 194 ricerche negli ultimi 12 mesi. Di queste 35 (18%) si sono concluse con un placement donna, con una tendenza all aumento. Non è stato facile. > Siamo stati l advisor di Assogestioni per le campagne assembleari 2008-2009-2010. Nei tre anni abbiamo contattato oltre 500 potenziali candidati, di cui 71 donne (circa il 14%). Abbiamo registrato l interesse e la rispondenza ai criteri stringenti di Corporate Governance di Assogestioni di oltre 250 persone. Negli elenchi da noi proposti, dai quali sono stati tratti i nominativi presentati nelle liste di minoranza, abbiamo incluso 21 donne. Sono state nominate 5 donne su 32 consiglieri eletti (circa 16%) nel triennio. Anche in questo caso, non è stato facile. > Ci aspettiamo una corsa ad accaparrarsi le donne ready, già con esperienza e disponibili (avendo ancora spazio per assumere incarichi). Vediamo già i primi segnali. 7
Il progetto RFBW > Nel 2009 PWA Milan in collaborazione con l Osservatorio sul Diversity Management di SDA Bocconi ed il patrocinio del Ministero delle Pari Opportunità ha promosso il progetto "Ready for Board Women. > Progetto estremamente concreto nato dalla convinzione, se non dalla certezza, che ci sono moltissime donne preparate e disponibili a entrare nei consigli direttivi. Il problema, semmai, è la loro scarsa visibilità. > Output del progetto è un dossier, frutto del lavoro congiunto di un Advisory Board costituito da più attori: membri di PWA, due società di Executive Search (SpencerStuart è una di esse), alcune esperte di Corporate Governance, un consulente di strategie di comunicazione, ecc. > Sono stati definiti precisi criteri di selezione e valutazione dei profili, per l inclusione nel dossier, in relazione al ruolo e alle responsabilità di un consigliere di amministrazione. In particolare: esperienza professionale e/o manageriale, ruolo ricoperto, precedente esperienza di board, seniority, onorabilità e reputazione, internazionalità, ecc. il dossier è il risultato di un vero ed approfondito lavoro di selezione e valutazione basato su criteri stringenti nella consapevolezza che un consigliere assume personalmente responsabilità e svolge un ruolo chiave nelle aziende. 8
Il progetto RFBW: il nostro approccio > Fondamentale per il successo del progetto RFBW (e di qualsiasi ricerca in ambito Board): Promuovere la selezione sulla base di criteri meritocratici ed oggettivi utilizzando un processo strutturato; Delineare competenze, esperienze, requisiti fondamentali e fattori qualificanti ; Avere sempre la consapevolezza che un Board è un organo collegiale e funziona bene se è il risultato di un mix bilanciato fra le giuste competenze e le caratteristiche personali, fra le qualità e le diverse attitudini dei singoli. > Alcuni elementi da considerare quando si ricerca un nuovo consigliere, ad esempio: Professional background Ricopre un ruolo operativo/ceo in un altra società? Deve avere esperienze di general management? Ci sono già/sono richiesti consiglieri con forte background in area finanza o audit? Dovra presiedere un Comitato Audit? Ci sono già/sono richiesti consiglieri con forte background in area Risorse Umane/Legale/Marketing /Operations/Strategic Planning? Diversity (etnica o di genere o di età)? Caratteristiche personali Assoluta integrità, esprime il suo parere dopo aver ascoltato tutti i punti di vista Gravitas, seniority, reputazione sul mercato Sa presentare un punto di vista differente senza creare conflitti Ha un in-check ego; realizza il suo desiderio di potere al di fuori della Boardroom Education, Esperienza Internazionale, Esperienza pregressa di Board (in aziende quotate/non quotate)... 9.
Il progetto RFBW (segue) > Sulla base di queste considerazioni, sono stati presi in esame diverse centinaia di curricula, nel complesso, pervenuti da varie fonti: risultato di una intensa attività di sollecitazione, curricula già presenti nei database delle società di executive search coinvolte, nuovi profili sensibilizzati dalla pubblicità data all iniziativa, segnalazioni... > Il dossier conclusivo, presentato a marzo 2011, contiene 165 profili ready for board (inclusi quelli della precedente edizione). Ci sono altri profili non ancora considerati e che hanno i requisiti? Certamente si. La lista presentata non può essere né completa né esaustiva, il lavoro di individuazione è ongoing ed alcuni settori o tipologie di professioni non sono stati esaminati. Non si tratta di un elenco plug&play da cui attingere indiscriminatamente o a caso : Ready for board vs. Ready for All Boards One size does not fit all 10
Il progetto RFBW (segue) > Quali sono state le evidenze riscontrate e le difficoltà che abbiamo rilevato: alcune aziende, soprattutto le multinazionali e le banche/assicurazioni, non danno facilmente l autorizzazione ai propri dipendenti (uomini e donne); alcune elevate professionalità (es. donne alti dirigenti dello Stato) non possono assumere incarichi nei CdA di società private (e pubbliche); un buon numero di professioniste (in particolare avvocati che operano in studi associati) mostrano grande cautela nell assumere incarichi in Consigli per evitare potenziali conflitti d interesse che pregiudicherebbero l attività professionale dello studio; il numero di incarichi che possono essere assunti contemporaneamente deve essere limitato (uomini e donne). Ie donne con esperienza di CdA sono poche decine in Italia; le donne ai vertici delle aziende sono ancora poche, la carriera manageriale è tuttora ostacolata. allo stato attuale il bacino da cui attingere candidature femminili ready for board è ancora limitato. 11
Cosa fare La legge è un punto di arrivo importante, ma è anche un punto di partenza. > Mantenere elevata la qualità e premiare il merito, favorendo processi di selezione trasparenti dei nuovi consiglieri. La selezione del consigliere giusto è una attività complessa e delicata, che richiede conoscenza ed esperienza. > Promuovere ed estendere la gender parity all interno delle aziende, da un punto di vista organizzativo, consentendo la crescita di profili completi e con le giuste esperienze per poter accedere a posizioni di comando, il serbatoio per la Boardroom. > Coinvolgere università, associazioni di categoria, consulenti ed amministrazioni pubbliche, al fine di sviluppare iniziative di partnership per la formazione dei consiglieri donna. Ma come affrontare i costi? (il legislatore potrebbe renderli deducibili?) 12