Convegno 10 maggio 2012 Legge Golfo Mosca una rivoluzione per l equilibrio di genere. L Europa si auspica : piu quote rosa e l Italia?
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1 Convegno 10 maggio 2012 Legge Golfo Mosca una rivoluzione per l equilibrio di genere L Europa si auspica : piu quote rosa e l Italia? Filippo Annunziata Unione Commercianti Corso Venezia 47/49 - Milano
2 Perché una legge Una legge imposta non piace a nessuno, soprattutto alle donne ART 3 della Costituzione: Pari dignità sociale di tutti gli individui senza distinzione di sesso, razza, religione. E compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che. impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all organizzazione politica, economica e sociale del Paese ART 23 della Carta dei diritti dell Unione Europea: sancisce che all interno della comunità la parità tra uomini e donne DEVE essere assicurata in tutti i campi compreso quello del lavoro e della retribuzione. Il principio della parità non osta al mantenimento o all adozione di misure che prevedano vantaggi specifici a favore del sesso sotto rapresentato 2
3 Qualche numero. La forza lavoro è sempre più rappresentata da donne ( oltre il 35%). Le laureate in materie economico giuridiche superano il 60 % dei laureati totali. Le iscritte all Ordine professionale sono nell ordine delle migliaia (solo a Milano). EPPURE Nel 2011 su membri degli organi sociali (CdA, consigli di sorveglianza, consigli di gestione e collegi sindacali) delle società quotate, le donne erano 317 pari al 7,4% del totale. Nei collegi sindacali su 263 aziende, 154 erano quelli tutti al maschile Fonte :Cuomo Mapelli: Economia e Management , SDA Bocconi. 3
4 Presenza di donne negli organi sociali delle società quotate al 1 gennaio 2011 Presenza femminile N. società 2009 N. società oggi % società 2009 % società oggi Nessuna donna ,7 29,9 < del 10% di donne 10%-20% di donne ,7 38, ,7 18,6 20%-30% di donne ,1 10,6 30%-40% di donne 4 6 1,4 2,2 > Del 40% di donne 1 1 0,4 0,4 TOTALE ,0 100,0 FONTE: DATI CONSOB, RIELABORATI DALL OSSERVATORIO DIVERSITY MANAGEMENT DELLA SDA BOCCONI 4
5 Presenza di donne nei Cda, Cdg e Cds delle società quotate al 1 gennaio 2011 Presenza femminile N. società oggi % società oggi Nessuna donna donna donne o più donne 6 2 TOTALE ,0 FONTE: DATI CONSOB, RIELABORATI DALL OSSERVATORIO DIVERSITY MANAGEMENT DELLA SDA BOCCONI 5
6 Presenza di donne nei collegi sindacali delle società quotate al 1 gennaio 2011 Presenza femminile N. società oggi % società oggi Nessuna donna donna donne o più donne 3 1 TOTALE ,0 FONTE: DATI CONSOB, RIELABORATI DALL OSSERVATORIO DIVERSITY MANAGEMENT DELLA SDA BOCCONI 6
7 Perché poche donne? Nel periodo la grande maggioranza delle società quotate italiane è stata collegata in un unica rete attraverso una piccola minoranza di amministratori e sindaci. (Drago, Polo e Santella -2007) Spesso si è costituito un gruppo molto stabile nel tempo e con forte componente famigliare. E ancora radicata la convinzione che non ci siano donne qualificate per entrare in un consiglio di amministrazione o in un collegio sindacale di una società quotata o che non siano facilmente identificabili. I criteri di selezione dei board members in Italia sono empirici e spesso basati su conoscenze personali e non rispondono a criteri standard di selezione e di professionalità. 7
8 Che cosa accade in Europa? Anche in Europa mediamente la presenza femminile nelle posizioni apicali è ampiamente sotto la quota che la Commissione Europea si auspica (il 30% a fine 2015 e il 40% a fine 2020). A fine 2010 un campione delle 334 maggiori società quotate europee evidenziava come la percentuale di donne nei CdA fosse dell 11,7% passando dall 8,5% del (Fonte: EPWN Board Monitor 2010). Le differenze però tra i vari paesi sono tangibili e dove le leggi sulle quote sono state introdotte da tempo i risultati sono arrivati e sono ormai stabili. 8
9 Le attività svolte per implementare la diversità di genere Le attività per incrementare le donne nei cda e nei collegi sindacali possono essere di differenti e possono essere discrezionali nella loro implementazione (codici di autodisciplina) o obbligatorie (leggi). Il primo paese ad adottare una legge vincolante è stata la Norvegia nel 2006 e la rappresentanza femminile nei boards ha raggiunto il 40% circa. Altri paesi hanno seguito il suo esempio; altri come UK stanno andando verso la strada dell adozione di codici di autodisciplina. L osservazione dell andamento di queste differenti metodologie evidenzia come nel caso dell adozione di codici non vincolanti il processo di riequilibirio sia molto piu lento. 9
10 La Comunità Europea La Comunità europea (tramite il suo Presidente e il dipartimento di Giustizia) sta svolgendo una importante attività per il raggiungimento della parità uomo donna: Marzo 2010: Carta delle donne Settembre 2010 : Elaborazione di una strategia per il periodo per la parità di genere, con invito ad una rappresentanza di società europee a portare la presenza delle donne nei cda al 30% entro il 2015 e al 40% entro il Marzo 2012: Consultazione pubblica lanciata da Vivienne Rending per valutare la necessità di un intervento diretto dell Europa, qualora si ritenesse che gli obbiettivi non fossero raggiungibili nei tempi auspicati. Consultation on Gender imbalance in corporate boards in the EU Termine consultazione: 28 maggio 2012 JUST-GENDERBALANCE-CONSULTATION@ec.europa.eu 10
11 Breve sintesi differenze in Europa Norvegia raggiunto il 40% (legge dal 2006 ); Spagna target al 40% nel 2015 (legge dal 2007); Francia target al 20% nel 2014 e al 40% nel 2017 (votato dal parlamento francese con approvazione associazione imprese) ; Germania obbiettivo volontario al 30% entro il 2018 per tutte le società quotate; UK obbiettivo volontario su pressione del governo al 25% entro (Cuomo Mapelli:Gender diversity e corporate governance dopo la legge Golfo-Mosca)-SDA Bocconi 11
12 La legislazione in materia di rappresentanza femminile nei vari paesi europei Simona Cuomo, Adele Mapelli- (2012) Un posto in CDA costruire valore attraverso la diversità di genere Capitolo 2 p.53 di Livia Aliberti Amidani - 12
13 La presenza femminile nei board in dieci paesi europei FONTE: EUROPEAN PWN BOARD WOMEN MONITOR 2008,
14 Cosa cambierà nel 2013 ma già nel in Italia? La legge N. 120 e, il più recente Salva Italia, (art. 36) hanno sicuramente gettato le basi per un fortissimo scossone nella governance delle società quotate e della PA. Le società si stanno accingendo a modificare gli statuti e già con queste assemblee, dove gli organi sono in rinnovo, si parla molto di quote rosa. Verrà probabilmente ridotto ove possibile il numero dei componenti gli organi sociali di amministrazione rendendo più efficiente il processo di governance. Per i prossimi due rinnovi si valuta saranno nominate tra ottocento e mille donne nei vari organi amministrativi e di controllo delle società quotate senza contare le società a partecipazione pubblica. Gli Investitori Istituzionali stanno dando un forte impulso privilegiando la selezione di candidati donna per il ruolo di consiglieri indipendenti. 14
15 Quali donne? Come selezionare le candidate; I punti focali sono: Come rendere fruibili le professionalità ed i curricula per le liste degli azionisti di maggioranza ed anche delle liste di minoranza per la nomina degli amministratori indipendenti e dei sindaci? Gli ordini delle professioni di Milano in materie economico giuridiche di M tramite i propri comitato Pari Opportunità (CPO), ha avviato iniziative a favore e a supporto delle colleghe interessate a questo processo. 15
16 Questions & Answers 16
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