Le iniziative di Promozione Salute in eni



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Transcript:

Convegno Progetto Ricerca Stargate People Care: dalle malattie critiche alle prassi relazionali aziendali Le iniziative di Promozione Salute in eni www.eni.it Milano 26 ottobre 2011 Auditorium Assolombarda Via Pantano, 2

Promozione salute in Azienda: perché? Per migliorare la qualità della vita del dipendente e di conseguenza aumentarne l efficienza e la produttività Per creare una maggior responsabilità sociale dell Azienda Per fidelizzare il personale, con conseguente riduzione del turnover e migliorare il clima sociale all interno dell Azienda stessa Per migliorare l immagine aziendale sia verso l interno che l esterno Per ridurre l assenteismo a breve, medio e lungo termine 2

Vantaggi di una politica aziendale di Promozione della Salute Promozione della Salute Medicina del Lavoro Maggior benessere psico-fisico del dipendente Maggior determinazione ed attenzione ad applicare procedure e metodiche relative alla sicurezza Riduzione infortuni, aumento attenzione ai colleghi, aumento qualità del lavoro 3

Quali forme di prevenzione esistono? 4

La prevenzione in eni Prevenzione primaria: volta a promuovere stili di vita corretti per prevenire l'insorgenza di malattie cardiovascolari, malattie metaboliche, alcuni tumori. Prevenzione secondaria (o programmi di diagnosi precoce): per rilevare, in una fase iniziale, quelle malattie che, se scoperte precocemente possono essere trattate con successo e portare alla completa guarigione l individuo affetto: vedi alcuni tumori (colon-retto, mammella, cervice uterina, pelle) e malattie cardio-vascolari. Prevenzione terziaria: si propone l obiettivo di impedire il ripresentarsi di eventi patologici in soggetti che sono già stati sottoposti ad interventi terapeutici e/o riabilitativi. 5

Prevenzione primaria: Sito intranet Promozione Salute Favorire la diffusione di una cultura della salute e del benessere in azienda Valorizzare tutte le iniziative Eni sulle tematiche relative alla Salute Il sito rappresenta, uno strumento in grado di fornire ai dipendenti Eni la possibilità di gestire al meglio la propria salute e di migliorarla, attraverso: informazione su tutte le iniziative di tipo sanitario loro proposte e facilitazione dell adesione raccolta del parere e del gradimento di coloro che aderiranno alle varie iniziative così da poter apportare le eventuali modifiche necessarie al fine di migliorare i servizi sostenere i progetti in via di sviluppo quali: Eni in forma, che promuove stili di vita corretti. Il sito dedicato alla promozione della salute in azienda è raggiungibile dall area dell Intranet aziendale. 6

Prevenzione primaria 7

Prevenzione primaria: Eni in forma Attraverso un questionario, a cui i dipendenti hanno aderito volontariamente ed in forma anonima, è stato possibile definire un potenziale fattore di rischio in Azienda. In particolare: La maggior parte dell utenza è sedentaria: il 52% non fa attività sportiva ed il 30% pratica 1 ora a settimana. Ma il 49% circa è disposto a farla. Una migliore forma fisica si traduce in un maggior controllo anche dello stress ed una riduzione delle cause di malattie E possibile progettare e realizzare un programma per promuovere un migliore stile di vita per i dipendenti eni Pertanto è stata identificata, come azione prioritaria da implementare per migliorare lo stile di vita dei dipendenti (maggiore resistenza allo stress e minori malattie funzionali), quella di supportarli nel fare più attività fisica 8

Prevenzione primaria: myto 9

Che cos è E un sito web dedicato, accessibile tramite un collegamento dall intranet eni Promozione Salute. Grazie alla collaborazione di esperti consente ai dipendenti un servizio di personal trainer virtuale unitamente ad altre informazioni su stili di vita corretti. Tale servizio può raggiungere senza problemi un gran numero di utenti geograficamente distribuiti Fornisce inoltre un ambiente standardizzato, controllabile e monitorabile 10

Prevenzione secondaria: Piano di Diagnosi Precoce Diversamente dalla prevenzione primaria, attuata prevalentemente tramite eventi formativi o informativi miranti a modificare gli stili di vita, la prevenzione secondaria, o diagnosi precoce, si effettua mediante l attuazione di screening. Lo screening può essere definito come l esame sistematico di una popolazione potenzialmente a rischio, clinicamente sana, con lo scopo di ridurre la mortalità e, possibilmente, anche l incidenza della malattia o morbilità. Lo screening è efficace quando, anticipando la diagnosi della malattia, assicura un indubbio beneficio ai soggetti che vi si sottopongono. 11

Prevenzione secondaria: Piano di Diagnosi Precoce La diagnosi precoce, o prevenzione secondaria, si propone di anticipare il più possibile la diagnosi di un eventuale malattia, così da poterla scoprire in uno stadio iniziale tale, per cui la conseguente terapia potrà essere risolutiva e potrà procurare un sicuro beneficio all individuo che ne è affetto. Da più di 20 anni eni precorrendo i tempi e sensibile alle tematiche relative alla promozione della salute raccomanda ed offre, a condizioni facilitate, la possibilità a tutte le sue persone di sottoporsi ad una serie screening oncologici. 12

Prevenzione secondaria: Piano di Diagnosi Precoce Da ottobre 2002, eni stipula un accordo con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT): nasce così il Piano di Diagnosi Precoce. Il fatto che la LILT sia presente su tutto il territorio nazionale con circa 300 ambulatori consente a tutte il personale eni distribuito nelle varie regioni d Italia di poter effettuare gli screening oncologici. Il Piano di Diagnosi Precoce attualmente è rivolto al 100% dei dipendenti in Italia 13

Prevenzione terziaria Una rete solidale per attuare le norme a tutela dei lavoratori malati di cancro sui luoghi di lavoro 14

Prevenzione terziaria: Progetto AIMaC Nell ambito dell attuazione della policy eni si inserisce il progetto di AIMaC Una rete solidale per attuare le norme a tutela dei lavoratori malati di cancro sui luoghi di lavoro, approvato dal Ministero della Salute e delle Politiche Sociali, al quale eni ha aderito sottoscrivendo un documento di intenti con l Associazione Eni ha deciso di avviare la fase attuativa di sua competenza attivando un progetto pilota che ha come ambito una sede direzionale eni con una popolazione di lavoratori numericamente consistente, in modo tale da rendere significative le risultanze dell iniziativa; a tal fine è stata scelta la Corporate nelle sedi direzionali di Roma e San Donato (2.250 dipendenti) 15

Prevenzione terziaria: Progetto AIMaC Scopo del progetto eni Rendere consapevole, attraverso un adeguata opera di informazione e di sensibilizzazione, il management e il lavoratore: dell esistenza di normative (nazionali, europee, contrattuali) a sostegno delle limitazioni connesse alla malattia delle possibilità di supporto relative al reinserimento del lavoratore in azienda Parallelamente prevedere azioni di sostegno per i lavoratori che hanno un membro del proprio nucleo familiare affetto da malattia oncologica 16

Prevenzione terziaria: Progetto AIMaC La prima fase del progetto ha visto coinvolti i dipendenti di eni corporate e di eni corporate university, delle sedi di Roma e San Donato, ai quali è stato proposto un questionario (in forma assolutamente anonima) con l obiettivo di verificare il grado di conoscenza che essi hanno relativamente ai propri diritti e doveri in caso di grave malattia, in questo caso il cancro, loro o di loro familiari, quando per questo devono assentarsi dal lavoro per terapie, cure od assistenza. Al questionario hanno risposto 474 colleghi su una popolazione di 2.250 dipendenti coinvolti, pari a circa il 21%. 17

Prevenzione terziaria: Progetto AIMaC Dopo una breve introduzione, relativa alla raccolta di dati mirati a definire il campione della popolazione (età, sesso, qualifica), il questionario, si presentava suddiviso in tre parti: Parte A Parte B Parte C Il rapporto di ciascun individuo con la malattia neoplastica (che effetto produce nella persona, se ritenuta o meno una malattia guaribile). La conoscenza delle problematiche oncologiche (rispetto a leggi, forme di assistenza previste ecc; nonché suggerimenti rispetto al tipo di azioni che potrebbe intraprendere l azienda in tal senso). La conoscenza diretta o indiretta della malattia stessa (esperienze personali e/o familiari, le modalità con cui è stata affrontata). 18

Prevenzione terziaria: Progetto AIMaC Le tendenze emerse dal sondaggio sono risultate significative e rappresenteranno le linee guida per la seconda fase del progetto Alcuni esempi: Scarsa conoscenza dei benefici previsti dalla legge per i malati di tumore che non intendono sospendere la propria attività lavorativa: pochissimi sanno che esiste la possibilità di ottenere un part-time per poter effettuare le cure, per poi tornare a tempo pieno una volta ultimate Forte condivisone da parte di chi ha sperimentato la malattia dell importanza di ricevere informazioni in materia lavorativa (in particolare: prevenzione/screening, nuove terapie, benefici di legge) Significativo riconoscimento della prosecuzione dell attività lavorativa come supporto riabilitativo per poter gestire al meglio la malattia 19 19

Prevenzione terziaria: Progetto AIMaC Riconoscimento dell importanza di attuare corretti stili di vita come elemento di riduzione dei rischi di contrarre patologie oncologiche (rilevanza del progetto Eni in forma) Elevata adesione al Piano di diagnosi precoce che Eni propone da anni ai propri dipendenti Tali tendenze derivano da un lato da un approccio emozionale alla malattia in cui prevalgono stati d animo come preoccupazione, ansia e fastidio, e dall altro dalla consapevolezza che il cancro è curabile e abbastanza guaribile. 20 20

Prevenzione terziaria: Progetto AIMaC La seconda fase prevede la realizzazione di un opuscolo informativo atto a fornire tutti quegli elementi necessari per una attuale conoscenza della malattia oncologica e di tutti i supporti normativi o contrattuali dei quali un lavoratore (direttamente colpito dal tumore o con un familiare ammalato) può avvalersi. Verrà altresì costituito uno sportello a cui il dipendente potrà rivolgersi per ottenere maggiori informazioni in merito alle Istituzioni (sezioni INPS, patronati, ecc.), presenti sul territorio, preposte all espletamento delle eventuali pratiche da assolvere. L opuscolo sarà supportato anche da informazioni, notizie e articoli pubblicati sulla intranet aziendale. Una parte dell opuscolo sarà dedicata alla sensibilizzazione dei colleghi e dei responsabili al fine di favorire il normale reinserimento al lavoro delle persone, garantendo la migliore produttività di tali risorse che possono fornire ancora valore aggiunto all azienda. Inoltre è prevista la progettazione di iniziative formative specifiche finalizzate al supporto della gestione di casi in azienda. Successivamente alla fase informativa/formativa è prevista la costituzione di un Disability Management Team per la migliore gestione del reinserimento del paziente in azienda. 21