Valutazione dell esposizione a luce blu e azioni di vigilanza nei luoghi di lavoro



Documenti analoghi
D.LGS.81/08 TITOLO VIII CAPO V RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (ROA)

Valutazione e protezione dei rischi delle Radiazioni Ottiche Artificiali. Rischio laser in ambito medicale

Capitolo 2 Caratteristiche delle sorgenti luminose In questo capitolo sono descritte alcune grandezze utili per caratterizzare le sorgenti luminose.


UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA. Le radiazioni laser e il d.lgs. 81/08

CAPO IV - PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI

D. Lgs 81/08 titolo VIII AGENTI FISICI. A cura di Norberto Canciani

Riccardo Di Liberto Struttura Complessa di Fisica Sanitaria Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo -Pavia

Procedure di valutazione delle radiazioni ottiche: saldature ad arco, ecc.

SEMINARIO Carmagnola,, 23 febbraio 2010 CHE FARE?

Filtri per la saldatura e tecniche connesse requisiti di trasmissione e utilizzazioni raccomandate

Genova TIPOLOGIE DI LAMPADE

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

Documento di Valutazione dei Rischi di Esposizione a Radiazioni Ottiche Artificiali nell Azienda USL n.12. di Viareggio SORVEGLIANZA SANITARIA

illuminazione artificiale

Dr. Riccardo Di Liberto Struttura Complessa di Fisica Sanitaria Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo -Pavia

Le nuove tecnologie: Opportunità tra innovazione e sicurezza. BOLOGNA : 28 OTTOBRE 2014 Roberto Cavenaghi: - Certificazione prodotto IMQ

Una sorgente luminosa artificiale è generalmente costituita da due parti:

Le sorgenti di radiazioni ottiche artificiali (ROA) non coerenti

POLITECNICO DI TORINO

Valutazione dei Rischi. Normativa e documenti di riferimento. Definizioni (UNI EN ISO 12100)

Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini

METODI DI MISURA PER LA VERIFICA DELLA CONFORMITÀ DI LAMPADE ULTRAVIOLETTE UTILIZZATE IN CENTRI DI ESTETICA E RISULTATI OTTENUTI

AGENTI FISICI TITOLO VIII - AGENTI FISICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI Ing. P. Pierannunzi - Medicina del lavoro 1/16

ILLUMINIAMO IL TUO FUTURO

Pericoli e danni connessi alla presenza di luce blu

Rischio fotobiologico delle lampade Criteri di valutazione del rischio

La valutazione del rischio chimico

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Seminario su D.Lgs.81/08

Sostituzione dei corpi illuminanti esistenti con corpi illuminanti Led

Valutazione e protezione dei rischi delle Radiazioni Ottiche Artificiali

Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012

Valutazione mediante calcoli

In anticipo sul futuro. La tecnica termografica come strumento di verifica e diagnosi di malfunzionamenti

PROCEDURA. Gestione del processo di radioprotezione per personale esterno all AOU Careggi esposto a radiazioni ionizzanti SOMMARIO 1. SCOPO...

Misura delle proprietà di trasmissione e assorbimento della luce da parte dei materiali mediante spettrofotometro

BENVENUTI AL CORSO DI FORMAZIONE per RSPP e ASPP. Filippo Macaluso - Corso di formazione per RSPP e ASPP Modulo A 1

Corso di formazione per Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

Servizio di Fisica Sanitaria e Radioprotezione

Il rispetto delle normative a garanzia del benessere dell uomo

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4

APPUNTI SULLE RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (R.O.A.)

ASPP Modulo A6 RISCHI SPECIFICI : RISCHI DA AGENTI FISICI

ROA: effetti sulla salute e protezione dei lavoratori

Un esperienza di valutazione rischio ROA in sanità

LA TERMOGRAFIA SPETTRO ONDE ELETTROMAGNETICHE

RAPPORTO DI PROVA Venezia,. Foglio n. 1 di 7. Protocollo: Luogo e Data della prova: Richiedente: Materiale testato:

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA

Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici

CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE

SORGENTI LUMINOSE. ALVISI ING. MATTEO

MASTER di PRIMO LIVELLO

Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore. Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore

5) Sul Capo V del DLgs.81/2008 Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA)

PROTEZIONE DELLA VISTA E DEL CAPO

Manuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

SPECIFICA TECNICA DI FORNITURA. PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI STAND-ALONE DI POTENZA NOMINALE NON SUPERIORE A 20 kw

Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico

LA VALUTAZIONE DEL E IL RUOLO DEL TECNICO SICUREZZA LASER

SENSORI E TRASDUTTORI

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione

RSPP - CARATTERISTICHE

LE CAPPE CHIMICHE USO IN SICUREZZA, VERIFICHE E MANUTENZIONI PERIODICHE

Normativa di riferimento. Relatore Dr. Domenico Acchiappati Direttore S.C. Fisica Sanitaria AUSL Modena

RACCOMANDAZIONE SULLA PROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO LE RADIAZIONI IONIZZANTI 1

Convegno ISPESL. La sicurezza nelle macchine tra nuova Direttiva Macchine e Testo Unico. 23 ottobre 2009

GESTIONE DEL RISCHIO NEI DISPOSITIVI MEDICI: DALLA CLASSIFICAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE

LA REALTA PIEMONTESE

"Protezione dei lavoratori da RADIAZIONI OTTICHE (40 ore didattiche)

ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX)

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO E IL PARE

Casi pratici di calcolo dei DPI. Vincenzo Salamone A.O.U. Policlinico-V. Emanuele Catania

1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR

SLINGOFER S.R.L. Informativa Sulle Attrezzature Revisionate e Certificate INDICE STATO DI CONSERVAZIONE SCOPO DEL SERVIZIO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE

Rumore: nozioni generali

PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37

DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE

Belluno, 21 giugno RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI: aspetti prevenzionistici

Fattori di rischio fisico le novità

Linee di indirizzo del nuovo Regolamento attuativo della legge sull'illuminazione Esterna

Inquadramento legislativo e normativo: dal D.Lgs.81/2008 alla UNI/TR 11450:2012 Modena 12 ottobre 2012

REGOLAMENTO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE

DIMENSIONAMENTO DI UN IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PER INTERNI

COME GARANTIRE UN BUON LIVELLO DI RADIOPROTEZIONE NEL LAVORO?

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Protocollosicurezzacnism.doc vers. 17 luglio pag. 1 di 5

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS*

Ospedale dei SS. Cosma e Damiano REALIZZAZIONE CENTRALE FRIGORIFERA LABORATORIO ANALISI

LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

Formazione ed Informazione dei Lavoratori ai sensi degli art.li del D.lgs. 81/08. La sicurezza LASER nei laboratori (ROA)

LA SICUREZZA DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE

Abbronzatura artificiale: problemi di salute pubblica e rispetto delle normative. Risultati attività di vigilanza della ASL di Milano

Transcript:

Università degli Studi di Pavia Facoltà di Ingegneria Corso di aggiornamento sul tema: Pericoli e danni connessi alla presenza di luce blu Pavia 15 novembre 2013 Valutazione dell esposizione a luce blu e azioni di vigilanza nei luoghi di lavoro Giovanni d Amore ARPA Piemonte, Dipartimento Tematico Radiazioni

D.Lgs.n. 81, Titolo VIII Capo V Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni ottiche artificiali - Individuazione di valori limite di esposizione - Modalità valutazione rischi - Disposizioni per riduzione o eliminazione dei rischi - Modalità di sorveglianza sanitaria

D.Lgs.n. 81, Titolo VIII Capo V Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni ottiche artificiali VENGONO ESPLICITAMENTE ESCLUSE LE RADIAZIONI OTTICHE NATURALI La radiazione solare è nel gruppo dei cancerogeni certi per l'uomo indicati dalla IARC - International Agency for Research on Cancer l art.28 impone la valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Obbligo del datore di lavoro ad effettuare una valutazione dei rischi in tutti quei casi nei quali il processo lavorativo o la mansione comportino una significativa esposizione del lavoratore alla radiazione solare

D.Lgs.n. 81, Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni ottiche naturali La valutazione dei rischi per le esposizioni a radiazione naturale viene effettuata sulla base delle disposizioni di cui al Capo I del Titolo VIII (Agenti Fisici Disposizioni Generali) Obbligo di valutazione dei rischi sulla base delle norme di buona tecnica per l individuazione delle adeguate misure di prevenzione e protezione e per la programmazione delle misure atte a garantire e migliorare nel tempo livelli di salute e sicurezza Non c è l obbligo di rispettare i limiti di cui all allegato XXXVII in quanto tali limiti sono previsti dal Capo V

D.Lgs.n. 81, Titolo VIII Capo V Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni ottiche artificiali ARTICOLO 213 Campo di applicazione SORGENTI DI RADIAZIONE NON COERENTE LAMPADE Incandescenza A scarica in un gas Fluorescenti Ad arco LED SALDATORI

Lampada a incandescenza Lampade ad incandescenza alogene Gas alogeno (iodio o bromo) ciclo alogeno tungsteno Bulbo in quarzo (elevate temperature) Spot luminosi Utilizzo Proiettori (5kW) Illuminazione domestica e di ufficio (20 100 W)

Lampade fluorescenti Particolare tipo di lampada a scarica in cui l emissione luminosa visibile è indiretta, ovvero non è emessa dal gas ionizzato, ma da un materiale fluorescente (silicati, fostati, tungstati). Utilizzo delle lampade Illuminazione ambienti (tubi fluorescenti); lampade a basso consumo Test fotosensibilizzazione applicazioni odontoiatriche (lampada di wood) Fototerapia ittero neonatale (luce blu da 400 a 500 nm)

Lampade fluorescenti

Lampada ad arco Producono luce per mezzo di un arco elettrico che si stabilisce tra due elettrodi relativamente vicini contenuti in un bulbo con all interno un gas ionizzabile (esempio, Xenon, Neon, Argon, Kripton, alogenuri metallici). Utilizzate per sorgenti con elevate intensità di emissione luminosa quali fari, proiettori ecc.. Lampade allo Xe utilizzate quali simulatori solari

Lampada ad arco LAMPADE ALLO XENON Lampade ad arco con pressione fino a 12atm Potenza nell intervallo 25kW 75kW

Lampade a LED (Light Emitting Diode) Diodi a giunzione p-n Tensione applicata per ridurre la barriera di potenziale Ricombinazione elettroni - lacune Rilascio di energia (emissione luce)

Lampade a LED (Light Emitting Diode) Luce monocromatica: rosso, verde, blu (luce bianca con una combinazione di più led) Ridotte dimensioni Elevata efficienza Lunga durata a causa di assenza di dispersione di calore

Sorgenti luminose e UV

SALDATURA AD ARCO Lo spettro dipende dal tipo di saldatura e varia rapidamente nel tempo Circa 5% UVà Congiuntivite e bruciature alla pelle Circa 25% Visibileà Lesioni alla retina Circa 70% Infrarossià Cataratta da calore e riscaldamento viso mani Spettro di emissione di un arco da saldature alla distanza di 1 m

Ambienti di lavoro interessati da sorgenti di luce blu Ambienti industriali con uso di saldatori Studi fotografici e televisivi con uso di proiettori Reparti ospedalieri con uso di fototerapia neonatale o dermatologica Centri di estetica Uffici o negozi con particolari fonti di illuminazione (lampade ad alogenuri metallici)

D.Lgs.n. 81, Titolo VIII Capo V Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni ottiche artificiali ARTICOLO 216 Il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura e/o calcola i livelli di esposizione a cui sono esposti i lavoratori La metodologia per valutazioni, misure e/o calcoli è quella prevista da raccomandazioni CIE (Commissione Internazionale per l Illuminazione) e del CEN (Comitato Europeo di Normazione) La valutazione tiene conto dei dati indicati dai fabbricanti delle attrezzature se contemplate in direttive di prodotto

D.Lgs.n. 81, Titolo VIII Capo I Agenti Fisici Disposizioni Generali ARTICOLO 181 La valutazione dei rischi può includere una giustificazione del datore di lavoro secondo cui la natura e l entità dei rischi non rendono necessaria una valutazione specifica PRINCIPIO DI GIUSTIFICAZIONE

Valutazione dell esposizione Giustificazione Talune sorgenti di radiazione ottica, nelle usuali condizioni d impiego, non danno luogo ad esposizioni tali da presentare rischi per la salute e la sicurezza. In questi casi è giustificato non dover procedere ad una valutazione del rischio più dettagliata apparecchiature che emettono radiazione ottica non coerente classificate nella categoria 0 secondo lo standard UNI EN 12198:2009 lampade e i sistemi di lampade, anche a LED, Esente dalla norma CEI EN 62471:2009 classificate nel gruppo Esempi illuminazione standard per uso domestico e di uffici monitor dei computer display fotocopiatrici lampade e cartelli di segnalazione

Classificazione sorgenti non coerenti (UNI EN 12198:2009) Valutazione e riduzione dei rischi generati dalle radiazioni emesse dal macchinario Lo standard si riferisce ad emissioni in tutto lo spettro delle radiazioni non ionizzanti

Classificazione sorgenti non coerenti (UNI EN 12198:2009) Lesione fotochimica sull occhio da luce blu Emissione nel visibile W/m² W/(m²srad) Valori relativi ad una distanza di 10 cm dalla superficie della macchina e ad una media temporale di 8 ore E eff (400 nm 700 nm) L eff (400 nm 700 nm) Radiation emission category W/m 2 W/m 2 sr -1 E eff <1 10-3 10 0 1 10-3 <E eff <10 10-3 100 1 E eff >10 10-3 >100 2

Classificazione sorgenti non coerenti (UNI EN 12198:2009) - E sufficiente che il fabbricante, per adempiere alla normativa vigente, dichiari la categoria di appartenenza. - Per i macchinari appartenenti alla categoria 1, il confronto con il limiti di legge potrà essere effettuato utilizzando cautelativamente il valore più elevato di irradianza o radianza definito per tale categoria - Per i macchinari di categoria 2 non essendo definiti valori di irradianza o radianza massimi, ma solo maggiori di una soglia, per accertarsi del rispetto dei limiti, nel caso in cui il fabbricante non fornisca informazioni sulle emissioni, si dovranno necessariamente eseguire delle misure

Classificazione sorgenti non coerenti (UNI EN 12198:2009) Le macchine rientranti nelle categorie 1 e 2 devono riportare una marcatura specifica riportante quanto segue: Il segnale di sicurezza rappresentante il tipo di radiazione emessa Il numero di categoria (1 o 2) Il riferimento alla norma UNI 12198: 2009

Classificazione sorgenti non coerenti (CEI EN 62471:2010) Sicurezza fotobiologica delle lampade e dei sistemi di lampade Rischio da luce blu Esente Gruppo 1 Gruppo 2 Non provoca rischio retinico entro 10000 sec di esposizione Non provoca rischio retinico entro 100 sec di esposizione Non provoca rischio retinico entro 0,25 sec di esposizione (risposta avversiva)

Classificazione sorgenti non coerenti (CEI EN 62471:2010) Per le lampade per illuminazione generale (GLS) Valori relativi a distanze tali da avere un illuminamento da 500 Lux e non inferiori a 200 mm Per tutte le atre sorgenti luminose (incluse quelle pulsate) Valori relativi ad una distanza di 200 mm

Classificazione sorgenti non coerenti (CEI EN 62471:2010) - Nel caso in cui il fabbricante dichiari il gruppo di appartenenza e sia 1 o 2, la valutazione può essere eseguita confrontando i tempi di esposizione con i tempi massimi indicati nella norma oppure i valori di emissione della classe con i valori limiti dell allegato XXXVII. - Per quelle di categoria 3 si dovranno necessariamente eseguire delle misure, nel caso in cui il fabbricante non fornisca i valori di emissione. Questa norma non definisce vincoli specifici per la marcatura

Dati inerenti la classificazione sorgenti Conoscenza modalità operative Effettuazione della valutazione senza ricorrere a misure Misure non necessarie nel caso di sorgenti classificate in accordo con lo standard UNI EN 12198:2009 (per le macchine) o dello lo standard CEI EN 62471:2009 (lampade o sistemi di lampade) dove i dati di classificazione consentono una ragionevole valutazione dei livelli di esposizione; Nel caso delle saldatrici ad arco dove è noto che con qualsiasi corrente di saldatura e su qualsiasi supporto i tempi per cui si raggiunge una sovraesposizione per il lavoratore addetto risultano dell ordine delle decine di secondi, pur essendo il rischio estremamente elevato, l effettuazione delle misure e la determinazione esatta dei tempi di esposizione può risultare superflua;

Valutazione del rischio Principali sorgenti per cui approfondire la valutazione del rischio Fari di veicoli Sorgente Lampade scialitiche da sala operatoria Lampade per fotoindurimento di polimeri, fotoincisione, curing Luce Nera usata nei dispositivi di test e controllo non distruttivi (eccetto lampade classificate nel gruppo Esente secondo CEI EN 62471:2009) Possibilità di sovraesposizione Bassa (Elevata se visione diretta) Bassa (Elevata se visione diretta) Note Possibile sovraesposzione da luce blu per visione diretta (lavoratori di officine riparazione auto) Per talune lampade i valori limite per esposizioni da luce blu possono essere superati in 30 minuti in condizioni di visione diretta della sorgente Media Le sorgenti UV sono usualmente posizionate all interno di apparecchiature, ma l eventuale radiazione che può uscire attraverso aperture o fessure è in grado di superare i limiti in poche decine di secondi Media - Bassa Il rischio è riconducibile all emissione di UVA associata alla radiazione visibile. Lampade UVA sono utilizzate in dispositivi quali quelli dedicati al controllo e all ispezione dei materiali o per il controllo delle banconote; analoghe sorgenti sono usate nei locali per intrattenimento quali discoteche, pub e nei concerti. Lampade/sistemi LED per fototerapia Elevata La radiazione UV utilizzata per le terapie in dermatologia e la luce blu utilizzata per la fototerapia dell ittero neonatale supera, nel caso del paziente, i limiti di esposizione. Lampade ad alogenuri metallici Elevata Sono utilizzate nei teatri, in ambienti vasti (es.: supermercati) e aperti per l illuminazione esterna e possono superare sia i limiti per gli UV che per la radiazione visibile e in particolare per la luce blu Lampade abbronzanti Media Elevata Le sorgenti utilizzate in ambito estetico per l abbronzatura possono emettere sia UVA che UVB, i cui contributi relativi variano a seconda della loro tipologia.

Valutazione del rischio Analisi preliminare della situazione lavorativa e della sorgente o Numero, posizione e tipologia delle sorgenti da considerare o Presenza di pareti, apparecchiature, oggetti che possano dare luogo a riflessioni significative o Spettro sorgenti ed eventuali dati di classificazione o Distanza operatore sorgente e campo visivo o Tempi di permanenza nelle postazioni di lavoro dove avviene l esposizione Se la classificazione o i dati noti sulle emissioni non consentono di escludere il rischio del superamento dei limiti di esposizione occorre ricorrere alle misure

Valutazione del rischio Censimento sorgenti e acquisizione caratteristiche tecniche Necessità approfondimenti Giustificazione Conoscenza modalità espositive Dati sorgente Dati letteratura Misure Esecuzione calcoli Esecuzione misure Rischio trascurabile Fine valutazione Mancanza dati o standard tecnici Confronto con i valori limite

METODI VALUTAZIONE SPERIMENTALE RADIANZA 1) Misura diretta, utilizzando un radiometro tarato in radianza (nel caso di verifica conformità al d.l. 81, l angolo di accettanza del sensore deve assumere particolari valori che ben riproducono il meccanismo della visione) 3) Valutazione della radianza, eseguendo una misura di irradianza dividendo per l angolo sotteso dalla sorgente (α) (difficoltà nel valutare α) 4) Valutazione della radianza utilizzando un misuratore di irradianza, schermando la sorgente con un diaframma in modo che il rivelatore veda solo la parte di sorgente all interno di un opportuno angolo di accettanza (nel caso di misura dei livelli di esposizione dei lavoratori alla radiazione ottica ai sensi del d.l.81/08 l angolo di accettanza deve essere uguale all angolo effettivo con cui l occhio vede la sorgente a causa dei movimenti oculari, funzione del tempo di esposizione)

Relazione Radianza (L) Irradianza (E) A 1 R A 2 Relazione valida per emissione uniforme dalla superficie della sorgente

STRUMENTI DI MISURA Radiometri: forniscono un valore globale della grandezza fisica per la quale sono tarati nell intervallo spettrale in cui operano Spettroradiometri: consentono di effettuare un analisi spettrale della radiazione

STRUMENTI DI MISURA La valutazione di grandezze fisiche efficaci richiede misure spettroradiometriche o misure radiometriche usando radiometri aventi risposta spettrale prossima alla curva di efficacia biologica di interesse. L accuratezza della misura radiometrica rispetto a quella spettroradiometrica (ottenuta con doppio monocromatore) è generalmente molto inferiore

RISPOSTA RADIOMETRI Anteponendo degli appositi filtri al rivelatore si ottiene una risposta che riproduce gli spettri di azione per la determinazione delle grandezze efficaci Risposta spettrale per misuratore irradianza efficace E B L errore che si commette dipende da: spettro della sorgente da misurare spettro della sorgente usata per calibrare grado di accordo ottenuto tra la risposta spettrale del radiometro e quella ideale L errore aumenta quanto più lo spettro della sorgente in misura è diverso da quello della sorgente utilizzata in taratura e quanto peggiore è l approssimazione della risposta spettrale del radiometro alla curva di efficacia biologica

OTTICA DI INGRESSO Dispositivo o insieme di dispositivi per condurre la radiazione dal punto di incidenza al rivelatore. Il tipo di ottica d ingresso da utilizzare dipende dalla grandezza fisica oggetto della misura. La grandezza fisica oggetto della misura dipende a sua volta da come la radiazione interagisce con gli organi bersaglio. Irradianza l ottica d ingresso deve rispondere coseno: a livello biologico, la pelle, essendo una superficie relativamente piana, si comporta come un ricevitore coseno, ovvero assorbe e diffonde la radiazione proporzionalmente al coseno dell angolo di incidenza. Radianza angolo di vista del sensore deve essere stretto (< 4 ), in accordo alla definizione di queste grandezze Potenza la risposta angolare dovrebbe essere uniforme, in modo che tutta la radiazione venga raccolta indipendentemente dall angolo di incidenza

OTTICA DI INGRESSO : Misuratori di Radianza L ottica di ingresso deve avere un campo di vista ristretto (angolo di accettanza del sensore), ottenibile utilizzando ad esempio: - un teleobiettivo (costituito sostanzialmente da una lente e un diaframma che limita l apertura) - un gruppo ottico, privo di lenti, dotato di una serie di diaframmi che delimitano il campo di vista. Le ottiche per misure di radianza spesso utilizzano un sistema per fornisce un angolo di vista effettivo inferiore a 4. Riduzioni ulteriori dell angolo di visione comportano una riduzione del segnale (che potrebbe essere inferiore al limite di rilevazione strumentale).

SPETTRORADIOMETRI Spettroradiometri a scansione la rotazione del reticolo consente la selezione delle differenti lunghezze d onda che vengono rilevate singolarmente da un fotomoltiplicatore Sistemi multicanale (ad array di CCD) il reticolo è fisso. Le diverse componenti spettrali, separate dalla diffrazione, vengono rilevate contemporaneamente da una serie di sensori CCD

Gli spettroradiometri a multicanale: Rispetto a quelli a scansione, sono più compatti e di facile utilizzo Consentono la rilevazione di spettri di sorgenti variabili nel tempo (anche di sorgenti pulsate o flash) Sono meno accurati degli spettroradiometri a scansione, soprattutto rispetto agli apparecchi a doppio monocromatore Le loro prestazioni sono in genere adeguate nel VIS-IR, mentre nell UV sono da preferire gli strumenti con doppio monocromatore, per il più efficiente abbattimento della luce diffusa

Sorgenti di errore nella misura Straylight interna: diffusione di radiazione all interno dello strumento che limita la capacità del monocromatore di separare le righe. Per sorgenti molto intense, ove le lunghezze d onda di interesse siano molto deboli, una piccola frazione di radiazione diffusa, proveniente dalla restante parte dello spettro, può venire rilevata dal sensore. Per un singolo monocromatore in genere la Straylight è dell ordine di 10-4 mentre per un doppio monocromatore è 10-8

Confronto tra spettroradiometro a scansione e multicanale Spettroradiometro a scansione a doppio monocromatore: OL 756 Spettroradiometro a multicanale: Avaspec - Jeti Buona risposta per segnali elevati e nel visibile Lo spettroradometro Array CCD risponde per segnali superiori a 10-4 W/m2 Mediando su più acquisizioni si riduce la stray light nello spettroradiometro Array CCD (picchi 313 e 320 nm)

Confronto tra spettroradiometro a scansione e multicanale H BLU = 9.87x10 4 W/cm 2 spettror. doppio monocr H BLU = 9.99 x 10 4 W/cm 2 array CCD ACCORDO

STRUMENTI PER LA MISURA DI RADIAZIONE OTTICA Vantaggi Svantaggi Radiometri Spettroradiometri multicanale (Array CCD compatti) Spettroradiometri a scansione (doppio monocromatore) Costi e dimensioni contenuti Rapidità esecuzione misure Semplicità uso Costi e dimensioni contenuti Rapidità esecuzione misure Dato spettrale Grandezza efficaci Possibilità misura sorgenti variabili nel tempo Dato spettrale Grandezza efficaci Accuratezza del dato (Anche nell UV) Mancanza del dato spettrale Dati poco accurati Intervallo di risposta non modificabile Elevata straylight Difficoltà utilizzo UV Costi e dimensioni elevati Laboriosità nell utilizzo e necessità di approfondite conoscenze tecniche Impiego tempo nelle acquisizioni

ESEMPI DI VALUTAZIONI DI ESPOSIZIONE A LUCE BLU Grandezza Fisica misurata Misure effettuate con spettroradiometro a singolo monocromatore con rivelatore array a CCD, tarato in irradianza La radianza è stata ottenuta dividendo l irradianza per la dimensione della sorgente. Cautelativamente si è considerato come dimensione della sorgente l area della superficie avente maggiore intensità luminosa (uso di diaframma); Array CCD Avaspec 2048x14 FWHM 0.5 nm

ESEMPI DI VALUTAZIONI DI ESPOSIZIONE A LUCE BLU Le misure sono state condotte ad una distanza dalla sorgente tale da considerare un valore di γ pari a 110 mrad. Nel caso in cui 11 mrad α 110 mrad, dovrà comunque valere la relazione: γ (angolo accettanza misuratore) α (angolo sotteso dalla sorgente). In queste condizioni l angolo di accettanza della sonda sarà tale da ricevere prevalentemente radiazione proveniente da angoli il cui coseno non differisce significativamente dall unità.

ESEMPI DI VALUTAZIONI DI ESPOSIZIONE A LUCE BLU FARO AUTOMOBILE SORGENTE: Lampada Alogena 100 W Diametro sorgente Ø 1 cm L B = 5215 W/m²sr T max = 3.2 min

ESEMPI DI VALUTAZIONI DI ESPOSIZIONE A LUCE BLU FARO AUTOMOBILE SORGENTE: Lampada Xe 35 W Diametro sorgente Ø 2.4 cm diaframma L B = 1011 W/m²sr T max = 16.5 min

ESEMPI DI VALUTAZIONI DI ESPOSIZIONE A LUCE BLU VIDEOPROIETTORE SORGENTE: Lampada alta pressione 150 W L B = 2470 W/m²sr Diametro sorgente Ø 3 cm T max = 6.7 min

ESEMPI DI VALUTAZIONI DI ESPOSIZIONE A LUCE BLU FARO TEATRALE SORGENTE: Lampada Alogena 1000 W LB = 333 W/m²sr Diametro sorgente Ø 12 cm Tmax= 50 min

ESEMPI DI VALUTAZIONI DI ESPOSIZIONE A LUCE BLU LAMPADA DA LABORATORIO SORGENTE: Lampada arco Xe 1000 W Luce riflessa su uno schermo bianco posto a circa 50 cm di distanza dalla lente bifocale. Diametro sorgente Ø 3 cm diaframma LB = 205 W/m²sr Tmax= 81 min

ESEMPI DI VALUTAZIONI DI ESPOSIZIONE A LUCE BLU LAMPADA ABBRONZANTE SORGENTE: Lampada UVA alta pressione 500 W Diametro sorgente Ø 5 cm diaframma L B = 76331 W/m²sr T max = 13 sec

D.Lgs.n. 81, Titolo VIII Capo I Agenti Fisici Disposizioni Generali ARTICOLO 181 La valutazione dei rischi derivanti da esposizioni ad agenti fisici è programmata ed effettuata, con cadenza almeno quadriennale, da personale qualificato [..]

PROPOSTA DELLA CONSULTA INTERASSOCIATIVA ITALIANA PER LA PREVENZIONE (CIIP) I PROFILI PROFESSIONALI DEGLI ESPERTI NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI DELLA RADIAZIONE OTTICA: E.R.O. A.S.L. T.S.L. Esperto nella valutazione dei rischi derivanti da Radiazioni Ottiche incoerenti (ERO) Addetto alla Sicurezza Laser in ambito sanitario (ASL) Tecnico per la Sicurezza Laser negli ambiti industriali, di ricerca e nei settori civili e ambientali (TSL).

PROPOSTA DELLA CONSULTA INTERASSOCIATIVA ITALIANA PER LA PREVENZIONE (CIIP) Per definire il profilo professionale delle nuove figure è stato necessario individuare prioritariamente e in modo preciso le competenze e i percorsi formativi necessari per tali specifici Esperti in relazione al loro ruolo gli Esperti devono infatti fornire supporto ai datori di lavoro in materia di sorveglianza fisica di radiazione ottica 53

PROPOSTA DELLA CONSULTA INTERASSOCIATIVA ITALIANA PER LA PREVENZIONE (CIIP) Le conoscenze e i requisiti educativo-formativi e di esperienza devono essere adeguati allo svolgimento di mansioni specialistiche, per una corretta valutazione dei rischi connessi con l utilizzo di radiazioni ottiche impiegate in ambito professionale in campo industriale, di ricerca e sanitario per la tutela dei lavoratori e dei pazienti (per gli impieghi in campo medico). 54

PROPOSTA DELLA CONSULTA INTERASSOCIATIVA ITALIANA PER LA PREVENZIONE (CIIP) Il documento elaborato per ciascuna figura professionale (ERO, ASL/TSL) si compone delle seguenti parti che riguardano: - il contesto normativo - i compiti e le responsabilità dell Esperto - le conoscenze dell Esperto - i requisiti educativo - formativi e di esperienza dell Esperto - l aggiornamento professionale dell Esperto 55

PROPOSTA DELLA CONSULTA INTERASSOCIATIVA ITALIANA PER LA PREVENZIONE (CIIP) non coerente UV-VS-IR E.R.O. Radiazione ottica Direttiva valutazione rischi lavorativi 2006/25/CE del 05/04/2006 A.S.L. Medicina coerente LASER T.S.L. Indust/Ricerca/ Sett.civili/amb 1.1. Livello di base 1.2 Livello specialistico Livello unico per A.S.L. e T.S.L. + Utilizzatore medico

PROPOSTA DELLA CONSULTA INTERASSOCIATIVA ITALIANA PER LA PREVENZIONE (CIIP) L Esperto per la valutazione delle Radiazioni Ottiche Incoerenti (E.R.O) è una figura professionale idonea a effettuare attività di sorveglianza fisica e/o valutazione dei rischi diretti e indiretti relativi all impiego delle sorgenti di radiazione ottica che include la valutazione intesa come stima, misura o calcolo dei livelli di esposizione per i lavoratori L ERO, in particolare, possiede le competenze anche nel caso di sorgenti di radiazioni ottiche naturali

PROPOSTA DELLA CONSULTA INTERASSOCIATIVA ITALIANA PER LA PREVENZIONE (CIIP) Livello base: in grado di valutare gli aspetti gestionali e operativi del rischio da esposizione a sorgenti di radiazione ottica artificiali e di potere eseguire valutazioni dei livelli di esposizione dei lavoratori mediante dati forniti dal fabbricante delle attrezzature Livello specialistico: oltre al livello di base, in grado di effettuare anche misure strumentali sui parametri di funzionamento ed emissione delle sorgenti, sulle grandezze fisiche inerenti l idoneità degli ambienti in cui tali sorgenti sono installate e di valutare le grandezze dosimetriche con adatti calcoli

PROPOSTA DELLA CONSULTA INTERASSOCIATIVA ITALIANA PER LA PREVENZIONE (CIIP) CONOSCENZE Livello base: 1.Lo spettro elettromagnetico della radiazione ottica. 2.Le appropriate unità di misura (termini radiometrici e fotometrici). 3.I principi di funzionamento delle sorgenti non coerenti nello spettro UV-VIS-IR. 4.Le caratteristiche di emissione delle sorgenti di radiazioni ottiche non coerenti. 5.Le modalità di interazione della radiazione ottica non coerente con il tessuto biologico (ad es. effetti fototermici o fotochimici). 6.Processi di interazione della radiazione ottica non coerente con i materiali (riflettanza e trasmittanza spettrale, dispersione, soglia di danneggiamento).

PROPOSTA DELLA CONSULTA INTERASSOCIATIVA ITALIANA PER LA PREVENZIONE (CIIP) CONOSCENZE Livello base: 1. I valori limite di esposizione per l irradianza, la radianza, l esposizione radiante. 2. La fisiologia dei tessuti a rischio ed effetti dell esposizione alla radiazione ottica non coerente. 3. Rischi diretti e indiretti relativi all impiego di sorgenti di radiazione ottica non coerente. 4. Caratteristiche dei dispositivi di protezione collettivi e individuali. 5. Normativa nazionale sulla determinazione dei limiti di esposizione ed eventuale normativa regionale. 6. Raccomandazioni e Direttive della Unione Europea. 7. Raccomandazioni e Linee guida emanate da Associazioni Scientifiche Internazionali riconosciute.

PROPOSTA DELLA CONSULTA INTERASSOCIATIVA ITALIANA PER LA PREVENZIONE (CIIP) CONOSCENZE Livello specialistico (oltre quello base): 1.Principi di funzionamento, caratteristiche di emissione di specifiche tipologie di sorgenti. 2.Principi di funzionamento e caratteristiche di risposta dei fotometri e degli spettroradiometri per la determinazione dei livelli di irradianza, irradianza spettrale, radianza e esposizione radiante ai diversi intervalli di lunghezza d onda. 3.Tecniche e procedure di misura delle radiazioni ottiche non coerenti nei diversi intervalli di lunghezza d onda e dosimetria delle radiazioni non coerenti. 4.Normativa tecnica sulle procedure di misura (norme CEI, CENELEC, IEC, UNI, CEN, ISO). 5.Modalità di calcolo dei parametri fisici e delle grandezze dosimetriche relative alle radiazioni ottiche non coerenti in base ai risultati delle misure strumentali ottenute. 6.Metodi di schermatura e riduzione delle emissioni.

PROPOSTA DELLA CONSULTA INTERASSOCIATIVA ITALIANA PER LA PREVENZIONE (CIIP) Radiazione ottica non coerente E.R.O. UV-VS-IR coerente LASER A.S.L./ T.S.L. 4.1 requisiti livello base: a) Laurea tecnica 1 livello b) Corso formazione 25 ore 4.2 requisiti livello specialistico: c) Laurea tecnica 4 a/special. d) Attività documentabile 1 a equipollente a d) e) Corso formazione 40h (1/3 esercitazioni/lab) requisiti comuni: a) Laurea tecnica 1 livello b) Corso formazione 40h (1/3 esercitazioni/lab) c) Attività documentab. 1a

PROPOSTA DELLA CONSULTA INTERASSOCIATIVA ITALIANA PER LA PREVENZIONE (CIIP) Corsi per almeno 10 ore nell arco di 5 anni Tutti i corsi devono essere organizzati da Università ovvero Associazioni scientifiche e/o professionali o enti pubblici di riconosciuta esperienza nel settore specifico con verifica finale dell apprendimento

PROPOSTA DELLA CONSULTA INTERASSOCIATIVA ITALIANA PER LA PREVENZIONE (CIIP) Competenze adeguate allo svolgimento dei compiti di ERO livello base se: -Personale strutturato -SPP/Fisica Sanitaria -Diploma tecnico/ TSRM -5 anni attività documentata

Profili ECEM-ERO-ASL-TSL Luisa Biazzi, ANPEQ Università di Pavia UdP CIIP - coordinatore Sara Adda - AIRP - ARPA Piemonte, Centro Regionale Radiazioni Massimo Borra -ISPESL Dip.Igiene Lavoro, Monte Porzio Catone,RM Giovani D Amore - ARPA Piemonte, Centro Regionale Radiazioni Riccardo Di Liberto -Fisica sanitaria, Fond. Policlinico S. Matteo, Pavia Andrea Guasti - SOD Fisica sanitaria, A.O.U.C, Firenze Renato Marchesini - Fisica sanitaria, Istituto Tumori, Milano Franco Ottenga - AIRM Università di Pisa Franco Pugliese - AIRESPSA AUSL, Piacenza Paolo Rossi ISPESL Dip.Igiene Lavoro, Monte Porzio Catone, RM Renata Sisto ISPESL Dip.Igiene Lavoro, Monte Porzio Catone, RM Alberto Sona - UNI-CEI, Milano Alessandra Tomaselli Dip.Ingegneria, Università di Pavia 65