4. L ISTRUZIONE UNIVERSITARIA

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4. L ISTRUZIONE UNIVERSITARIA 4.1 IL FINANZIAMENTO L entità della spesa complessiva rispetto al PIL La spesa complessiva per l istruzione universitaria rispetto al Pil è nel nostro paese la più bassa in ambito Ocse, anche nel confronto con i paesi meno sviluppati come Portogallo e. L incidenza della spesa per l istruzione terziaria sul Pil italiano è equivalente a poco più di un quarto della quota della spesa destinata complessivamente alla scuola primaria, secondaria e post secondaria. La quota del PIL destinata all'istruzione terziaria è la più bassa in ambito OCSE, 2005 (valori %, PIL= 100) primaria + secondaria + post-secondaria non terziaria terziaria Portogallo Rep. Slovacca Media OCSE Media EU19 4.6 4.2 4.0 3.8 3.8 3.4 3.4 3.3 2.9 2.9 2.9 2.7 3.8 3.6 Portogallo Rep. Slovacca Media OCSE Media EU19 1.6 1.5 1.4 1.4 1.3 1.3 1.2 1.1 1.1 0.9 0.9 1.5 1.3 2.9 0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 Fonte : elaborazione Confindustria su dati OCSE, 2008 Chi finanzia la spesa universitaria In quasi tutti i paesi Ocse la spesa è in gran parte finanziata con risorse pubbliche. Si tratta soprattutto di trasferimenti diretti dallo Stato in, e, di risorse governate e prelevate a livello regionale o locale in e. Il finanziamento da parte del settore privato rappresenta nella media OCSE una quota poco al di sotto del 27% del totale. Negli e in l incidenza del finanziamento privato sale a oltre il 65%. Nell Unione Europea, quote poco al di sotto di un terzo si rilevano in (30.6%) e (33%), quasi un quarto in. La quota parte finanziata dal settore pubblico in è al di sotto della media europea e Ocse, 2005 (valori %, totale spesa istruzione terziaria= 100) 100% 80% 60% 40% 3 97 % pubblica % privata 12 15 16 16 22 30 32 33 88 85 84 84 78 70 68 67 65 66 17 83 27 73 20% 35 34 0% Fonte : elaborazioni Confindustria su dati OCSE, 2008 Portogallo EU19 (media) OCSE (media) 44

Forme di finanziamento pubblico della domanda universitaria La maggior parte dei sussidi pubblici, mediamente quattro quinti circa, è destinata alle istituzioni universitarie. La parte residuale è indirizzata al finanziamento della domanda sotto forma di borse di studio e di prestiti agli studenti. Le borse di studio sono le forme più diffuse di sostegno agli studenti universitari nei paesi Ocse. I prestiti, inesistenti in, giocano un ruolo rilevante negli Stati uniti, nel e in. In le borse di studio sono l'unica forma di finanziamento della domanda universitaria, 2005 (valori %, totale spesa finanziata dal settore pubblico = 100) studenti università di cui: di cui: totale studenti borse di studio prestiti 98.6 1.4 0.8 n.d. 92.1 7.9 7.9 n.d. 91.8 8.2 8.2 n.d. Portogallo 91.1 8.9 8.9 n.d. 85.2 14.8 14.8 n.d. 83.2 16.8 16.8 n.d. 82.9 16.6 16.6 n.d. 80.9 19.1 14.1 5.1 78.5 21.5 0.7 20.9 76.5 23.5 14.9 19.1 74.2 25.8 6.7 n.d. 72.9 27.1 10.3 16.8 OCSE (media) 82.4 17.3 10.4 7.8 Fonte: elaborazioni Confindustria su dati OCSE, 2008 La spesa pro capite cumulata durante il percorso universitario La spesa media per studente lungo tutto l arco di studi risulta comparativamente bassa in. Nel 2005, i maggiori livelli di spesa pro capite si sono registrati nei paesi scandinavi, in e nel. Tuttavia, l ammontare speso in appare più consistente se si considera la spesa cumulata, ossia la spesa annua per studente moltiplicata per gli anni di effettiva durata degli studi. L infatti è tra i paesi in cui una rilevante percentuale di studenti non riesce a laurearsi nei tempi previsti dai piani di studio. Sulla base di questo indicatore, la spesa italiana per studente risulta superiore o in linea con quella di paesi come,, e. In la spesa pro-capite cumulata si distribuisce su una durata degli studi relativamente più lunga, 2005 80,000 70,000 60,000 50,000 40,000 30,000 20,000 4.7 5.4 4.9 4.3 4.1 4.7 4.0 5.0 3.2 5.3 4.1 10,000 0 Regno Unito OCSE (media) All'interno delle barre la durata degli studi universitari Fonte : elaborazioni Confindustria su dati OCSE, 2008 45

Glossario Borse di studio e sovvenzioni varie: sono finanziamenti agli studi concessi a studenti meritevoli perché non dispongono di un adeguato sostegno economico da parte della propria famiglia, oppure come premio per particolari risultati nelle arti, nelle scienze o altro. 46

4. L ISTRUZIONE UNIVERSITARIA 4.2 GLI STUDENTI Gli immatricolati all università nel confronto internazionale In nel 1999 il 25% dei giovani 19enni (età tipica di immatricolazione in ) decideva di immatricolarsi all università, ma nel 2006 la quota ha registrato un aumento di oltre 7 punti percentuali, raggiungendo il 32%, risultando la più elevata nel confronto internazionale. Per ciò che concerne gli altri paesi si osserva il forte incremento di immatricolati negli, passati dal 9% del 1999 al 24% del 2006. Gli immatricolati in percentuale dellla popolazione in età tipica (valori %, n immatricolati/popolazione della corrispondente età) 1999 2006 5 7 12 13 13 12 15 18 Paesi Bassi Norvegia 23 18 16 20 Finalndia 21 23 9 24 23 27 25 32 Fonte: elaborazioni Confindustria su dati Eurostat Tasso di immatricolazione puntuale per età I dati relativi agli immatricolati per età confermano che, nei principali paesi europei, i giovani preferiscono intraprendere gli studi universitari nell età di conseguimento del diploma. In particolare, in il 56% degli studenti si immatricola a 19 anni di età.,, e registrano la quota più elevata in anticipo rispetto all, mentre in il totale degli immatricolati mostra un lieve picco intorno ai 20 anni di età. Distribuzione degli immatricolati per età puntuale nella coorte 17-29, 2006 (valori %, n immatricolati per età puntuale/ n immatricolati 17-29 anni) 60 50 40 * 40 56 30 20 10 27 27 15 0 17 anni 18 anni 19 anni 20 anni 21 anni 22 anni 23 anni 24 anni 25 anni 26 anni 27 anni 28 anni 29 anni * 2003 Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Eurostat 47

Gli iscritti all università Tutti i paesi analizzati registrano un incremento nel numero di iscritti all università dal 1998 al 2006. In particolare l evidenzia una crescita del 8.6%, con oltre 2 milioni di iscritti. Gli iscritti all'università (valori assoluti) 1998 2006 Var. % 2006-1998 13,284,002 17,487,475 31.6 3,963,658 4,084,861 3.1 1,938,423 2,336,111 20.5 2,097,694 2,289,465 9.1 2,027,422 2,201,201 8.6 1,869,082 2,029,023 8.6 1,746,170 1,789,254 2.5 Paesi Bassi 461,374 579,622 25.6 280,712 422,614 50.6 250,047 308,966 23.6 Norvegia 183,026 214,711 17.3 Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Eurostat I dati relativi alla percentuale di studenti universitari rispetto alla popolazione della coorte 20-24 anni, mostrano nel 2006 un valore molto elevato in (il 93%), seguita a distanza dalla (89%) e dagli (83%). In circa due giovani su tre di età compresa tra i 20 e i 24 anni è iscritto all università (il 64%), nel 1998 era il 46%. Quanti sono gli iscritti all'università in percentuale della popolazione corrispondente (valori %, popolazione 20-24 = 100) 1998 2006 79 74 63 55 47 51 43 53 48 41 46 47 53 46 51 51 46 45 39 47 48 52 54 54 56 59 59 60 62 64 65 78 79 80 83 83 89 Austria Portogallo EU 27 Paesi Bassi Polonia Norvegia Slovenia 93 Fonte: elaborazioni Confindustria su dati Eurostat 48

Gli studenti universitari per gruppi disciplinari In tutti i paesi presi in esame si nota la netta predominanza degli iscritti ai corsi economico-giuridici, a scapito degli altri gruppi disciplinari, specie del gruppo tecnico-scientifico. Per quanto riguarda il gruppo scientifico si rileva una percentuale molto contenuta in tutti i paesi, ma soprattutto in ( il 10%) e in (5%); per ciò che concerne, invece, quello tecnico, le percentuali più basse di iscritti ai corsi di laurea corrispondenti sono in (8%), Norvegia e (7%). La composizione degli iscritti per gruppi disciplinari (valori %, totale iscritti =100) Economico-giuridico Umanistico Tecnico Scientifico Altri gruppi 22 20 26 14 18 26 28 16 11 19 27 20 7 9 19 27 26 8 15 19 29 23 16 5 18 32 20 18 15 15 Norvegia 32 26 7 10 24 35 20 11 13 18 37 22 16 10 15 0% 20% 40% 60% 80% 100% Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Eurostat I dati relativi agli iscritti all università per tipo di diploma mostrano, coerentemente con quanto detto precedentemente, una forte preferenza per i corsi di laurea economico-giuridico, a prescindere dal tipo di diploma conseguito. Per alcune tipologie di lauree si riscontra una certa coerenza: oltre 17 mila diplomati tecnici si iscrivono ad un corso di laurea tecnico e oltre 21 mila diplomati scientifici si iscrive ai corsi scientifici; ma è altresì vero che una quota ben maggiore di questi intraprende un corso di laurea economicogiuridico (30 mila) e umanistico (oltre 14 mila). Gli iscritti all'università per diploma conseguito, 2006/07 Tecnico Scientifico Economico-giuridico Umanistico valori valori valori valori assoluti valori % assoluti valori % assoluti valori % assoluti valori % Istituto professionale 1,292 2.7 3,131 6.6 7,433 6.6 4,775 7.2 Istituto tecnico 17,136 35.7 11,456 24.2 38,895 34.4 11,923 18.0 Istituto magistrale 314 0.7 1,523 3.2 5,484 4.9 7,860 11.9 Liceo scientifico 21,423 44.6 21,262 44.8 30,605 27.1 14,171 21.4 Liceo classico 3,084 6.4 5,612 11.8 15,789 14.0 10,006 15.1 Liceo linguistico 781 1.6 1,617 3.4 6,593 5.8 8,450 12.8 Altra scuola 3,025 6.3 1,926 4.1 5,633 5.0 7,675 11.6 Istituto straniero 1,009 2.1 902 1.9 2,601 2.3 1,352 2.0 Totale 48,064 100.0 47,429 100.0 113,033 100.0 66,212 100.0 Fonte : elaborazione Confindustria su dati Miur 49

Glossario Gruppo umanistico: comprende le facoltà di Lettere, Filosofia, Lingue, Pedagogia, Scienze dell istruzione primaria, Psicologia. Gruppo economico-giuridico: comprende le facoltà di Economia, Scienze Statistiche, Giurisprudenza, Scienze Politiche. Gruppo scientifico: comprende le facoltà di Matematica, Fisica, Chimica, Farmacia, Geologia, Biologia, Agraria. Gruppo tecnologico: comprende le facoltà di Ingegneria e Architettura. Altri gruppi: comprende Educazione Fisica. Tasso di immatricolazione: ra ppresenta il rapporto tra coloro che si iscrivono per la prima volta all università e la popolazione della coorte corrispondente. Per un confronto internazionale si è scelta la coorte 17-29 anni. 50

4. L ISTRUZIONE UNIVERSITARIA 4.3 I LAUREATI La quota di laureati sulla popolazione di riferimento L incidenza di laureati sulla popolazione aumenta man mano che si restringe la coorte di riferimento. L con una quota del 13% sulla popolazione 25-64 anni passa al 17% per la popolazione di età 25-34, per poi raggiungere il 39% nell età tipica da laurea, un valore superiore alla media OCSE. Quota percentuale di laureati sulla popolazione 25-64 25-34 età tipica da laurea (= 23-25; 24-27) Canada Nuova Australia Corea Norvegia Belgio Paesi Bassi Svizzera Islanda Media OCSE Lussemburgo Polonia Ungheria Austria Messico Rep. Slovacca Rep. Ceca Portogallo Turchia 10 13 13 14 141518 2224 18 18 24 26 272830 33 35 353839 33 30 30 30 31 313233 40 47 0 10 20 30 40 50 Canada Corea Nuova Belgio Norvegia Australia Paesi Bassi Lussemburgo Media OCSE Svizzera Islanda Polonia Ungheria Portogallo Austria Messico Rep. Slovacca Rep. Ceca Turchia 28 32 32 33 3336 27 17 19 19 20 2122 13 1517 54 55 53 39 41 41 42 42 4244 39 39 39 3738 0 10 20 30 40 50 60 Islanda Australia N. Zelanda Polonia Paesi Bassi Norvegia Media OCSE Rep. Slovacca Portogallo Ungheria Svizzera Rep. Ceca Austria Turchia 63 59 52 48 47 45 43 43 41 39 39 39 39 37 36 35 33 33 30 30 29 21 21 20 15 0 10 20 30 40 50 60 70 Fonte: elaborazioni Confindustria su dati Ocse, Education at a Glance 2008 Il numero di laureati Osservando il trend dei laureati dal 1998 al 2006, si nota come l, abbia registrato un incremento del 55.4% rispetto al 1998, una variazione inferiore solo a quello della (74.5). Il ha mostrato, invece, un decremento pari rispettivamente al 4.4%. Il numero di laureati (valori assoluti) 1998 2006 var % 2,066,595 2,639,006 27.7 1,117,192 1,067,939-4.4 497,188 643,600 29.4 465,895 640,848 37.6 322,487 358,706 11.2 240,880 285,957 18.7 179,862 279,492 55.4 Paesi Bassi 80,111 117,392 46.5 34,822 60,762 74.5 38,456 40,044 4.1 Norvegia 32,813 33,529 2.2 Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Eurostat 51

Il confronto internazionale dei laureati per i programmi di studio A e B Nei programmi di tipo A, l registra, tra i paesi selezionati, l incidenza più alta di laureati sulla popolazione tipica da laurea: 39% a fronte di una media Ocse del 37% (il valore più alto in assoluto è dell Australia con il 59%). Questo risultato è ancor più apprezzabile se si considera che la quota si è più che raddoppiata rispetto al 2000 quando era pari al 19%. Si precisa che la popolazione tipica da laurea varia da paese a paese: 23-25 in, 25-26 in, 20-22 in. Laureati di tipo A (valori %, n laureati per tipologia/popolazione in età tipica di laurea) 2000 2006 45 40 35 30 25 20 21 26 33 36 37 39 39 39 39 15 10 5 0 18 25 30 34 28 19 37 30 19 Media Ocse Fonte: elaborazioni Confindustria su dati Ocse, 2008 Nel programma di tipo B l mostra un ritardo notevole rispetto agli altri paesi, essendo l incidenza nulla o quasi a seconda degli anni. Paesi come, registrano una quota piuttosto elevata di questa tipologia di laureati: oltre 1 laureato ogni 4 possiede un titolo universitario di tipo B. Laureati nella tipologia di programma di tipo B ( in % della popolazione in età tipica di laurea) 2000 2006 1 0 8 8 9 10 Media Ocse 11 11 12 15 ** 8 15 18 19 * 15 27 29 Fonte: elaborazioni Confindustria su dati Ocse, 2008 28 52

La quota di laureati sulla popolazione 25-34 può essere scomposta per tipologia di programma A e B. L mostra l incidenza più esigua di laureati sia di tipo A sia di tipo B. In generale, i laureati di tipo A prevalgono su quelli di tipo B, ad eccezione delbelgio dove le quote sono invertite. In e Canada la composizione dei laureati è piuttosto equilibrata tra le due tipologie. Composizione dei laureati per tipologia di programma, 2006 (valori %, popolazione 25-34 anni con un titolo terziario =100) 60 Tipo A Tipo B 50 40 30 22 13 14 8 26 9 24 9 9 5 2 20 10 1 17 19 26 28 29 29 29 30 31 32 35 40 0 Belgio Canada Norvegia Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Ocse, 2008 La composizione delle lauree per disciplina In Europa, come negli, il numero maggiore di laureati si registra nelle discipline economiche e giuridiche. Tuttavia, nelle discipline tecnico-scientifiche l Europa mostra una quota più alta di laureati rispetto agli. La quota maggiore di laureati si registra nel gruppo economico-giuridico, 2006 (valori %, totale laureati = 100) Economico-giuridico Umanistico Tecnico Scientifico Medico Altro 42 14 15 13 13 4 39 22 16 9 12 3 38 25 7 10 14 7 31 26 8 14 18 1 28 21 16 12 14 8 Norvegia 27 27 8 9 24 5 27 22 18 5 13 10 25 23 18 9 25 2 24 25 14 13 20 3 23 20 21 11 19 6 0% 20% 40% 60% 80% 100% Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Eurostat 53

In la preferenza per il gruppo economico-giuridico e per quello tecnico è superiore alla media europea (16% circa la quota di laureati nelle discipline tecniche). Pressoché in linea con la media europea è, invece, il dato relativo al gruppo umanistico; i laureati nel gruppo scientifico sono invece significativamente più bassi della media. I laureati per diploma di scuola secondaria superiore I dati relativi ai laureati per tipo di diploma di scuola secondaria superiore mostrano una quota consistente di coloro che hanno conseguito la maturità scientifica in tutti i corsi di laurea. Per ciò che concerne gli altri tipi di diploma sono oltre 35 mila i laureati in discipline economico-giuridiche provenienti dagli istituti tecnici, mentre sono quasi 20 mila quelli provenienti dal liceo classico. I laureati per diploma di scuola secondaria superiore, 2007 Scientifico Economico-giuridico Umanistico Tecnico valori assoluti valori % valori assoluti valori % valori assoluti valori % valori assoluti valori % Ist. professionale 655 1.3 1,621 4.8 4,608 4.3 2,966 4.2 Ist. tecnico 14,913 29.2 7,491 22.1 35,051 32.7 10,057 14.3 Ist. magistrale 252 0.5 975 2.9 4,482 4.2 10,316 14.7 Liceo scientifico 26,327 51.5 17,694 52.1 33,601 31.4 17,906 25.4 Liceo classico 3,821 7.5 4,205 12.4 19,411 18.1 15,333 21.8 Liceo linguistico 434 0.8 741 2.2 5,211 4.9 8,057 11.4 Altra scuola 2,350 4.6 598 1.8 3,025 2.8 4,771 6.8 Ist. straniero 2,329 4.6 620 1.8 1,715 1.6 980 1.4 Totale 51,081 100.0 33,945 100.0 107,104 100.0 70,386 100.0 Fonte: elaborazioni Confindustria su dati MIUR 54

Glossario Programma di studi tipo A: i programmi terziari di tipo A (ISCED 5A) sono prevalentemente teorici e sono concepiti per fornire competenze sufficienti per accedere ai programmi di ricerca avanzati e a professioni altamente qualificate. Hanno una durata teorica minima di 3 anni (full-time equivalent), ma tipicamente durano 4 o più anni. Questi programmi non sono necessariamente offerti dalle università. Viceversa, non tutti i programmi riconosciuti come universitari a livello nazionale soddisfano i criteri per essere classificati come tipo A. Secondo la classificazione dell Unesco Isced-97, vi sono inclusi: "Diploma di laurea di 1 livello (3 anni); Diploma di Laurea" (4-6 anni); "Diploma Universitario" (3 anni); Diploma di laurea specialistica a ciclo unico (5-6 anni). Sono compresi anche i "Diploma di specializzazione" (2-5 anni), Professional Post-graduate; "Attestato di partecipazione al Corso di perfezionamento" (1 anno), Certificate; master di 1 /2 livello, Master of first and second level; Specializzazione post-laurea, Specialisation course. Programma di studi tipo B: i programmi terziari di tipo B (ISCED 5B) sono normalmente più brevi di quelli di tipo A e sono mirati a fornire competenze pratiche, tecniche e professionali per accedere direttamente al mercato del lavoro, benché possano essere previste alcune basi teoriche. Hanno una durata minima di 2 anni (full-time equivalent). Secondo la classificazione dell Unesco Isced-97, vi sono inclusi "Diploma di Accademia di Belle Arti" (4 anni) : Diploma from Finearts Academy; Diploma "Accademia di arte drammatica Diploma di attore o diploma di regista (3 anni) Dramatic Art Studies; Diploma di Istituto Superiore Industrie Artistiche" (4 anni), Higher Artistic Studies; Diploma "Conservatorio musicale (specializzazione di 2 anni) Music Conservatory;, Diploma Accademia di Danza Diploma di avviamento e/o perfezionamento (3 anni) Dance Studies. IFTS: i percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore sono finalizzati alla formazione di tecnici specializzati e si rivolgono ai giovani diplomati e agli adulti occupati. Ampio spazio è dedicato al conseguimento di abilità professionali tramite esperienze pratiche (è obbligatorio uno stage in azienda pari al 30% delle ore complessive del corso), nel rispetto di standard di livello nazionale con un adeguato spessore culturale e metodologico. I percorsi IFTS hanno una durata da 2 a 4 semestri (1-2 anni), per un minimo di 1.200 ore fino ad un massimo di 2.400 e sono strutturati in modo tale da permettere una personalizzazione che risponda alle esigenze specifiche del corsista. 55

4. L ISTRUZIONE UNIVERSITARIA 4.4 INSERIMENTO PROFESSIONALE DEI LAUREATI Il rendimento occupazionale della laurea varia a seconda del gruppo disciplinare A circa tre anni dal conseguimento del titolo universitario, il 73% dei laureati del 2004 svolge un attività lavorativa nel 2007 sia che si tratti di corsi triennali che di corsi lunghi. I laureati che trovano più facilmente lavoro sono quelli del gruppo tecnico, il 66% e l 89.6% del totale rispettivamente per i corsi triennali e lunghi. Quelli con maggiori difficoltà nella ricerca di impiego appartengono ai gruppi economico-giuridico anche se è pur vero che i laureati in materie giuridiche ed economiche, a tre anni dalla laurea, possono da poco aver portato a termine l attività di praticantato richiesta dopo il conseguimento del titolo di studio. Una situazione particolare è rappresentata dai laureati del gruppo medico: a tre anni dal conseguimento del titolo di studio, solo il 23.7% dei laureati concorsi lunghi lavora. L esiguità della quota è certamente riconducibile al percorso formativo post-laurea che prevede l iscrizione a scuole di specializzazione di durata pluriennale. La condizione occupazionale dei laureati italiani per gruppi disciplinari, 2007 (valori %, totale laureati triennali o lunghi a tre anni dalla laurea /totale laureati) corsi di laurea triennali corsi di laurea lunghi Tecnico 66.0 34.0 Tecnico 89.6 10.4 Umanistico 65.3 34.7 Umanistico 77.0 23.0 Scientifico 62.3 37.7 Economico-giuridico 70.9 29.1 Economico-giuridico 61.3 38.7 Scientifico 69.8 30.2 Medico 55.8 44.2 Medico 23.7 76.3 Totale 73.1 26.9 Totale 73.3 26.7 0% 20% 40% 60% 80% 100% Lavorano Non lavorano 0% 20% 40% 60% 80% 100% Lavorano Non lavorano Fonte: elaborazioni Confindustria su dati Istat Il tasso di disoccupazione tra i giovani laureati In il tasso di disoccupazione dei giovani laureati, è il più alto tra i paesi considerati sia per la coorte 20-24 sia per quella 25-29. Il tasso di disoccupazione tra i laureati, 2006 (valori %, persone in cerca di occupazione con laurea = 100) 20-24 25-29 12.0 11.0 10.0 8.0 6.0 4.0 2.0 9.2 8.2 8.4 7.9 6.0 6.0 4.9 4.8 2.7 3.9 1.9 0.0 Fonte: elaborazioni confindustria su dati OCSE, 2008 56

Nel periodo 1995-2006 il tasso di disoccupazione tra i laureati è diminuito in quasi tutti i paesi presi in considerazione anche se il calo più rilevante si è registrato in (-9.1 punti percentuali) e in (- 5.4 punti). Tasso di disoccupazione tra i laureati*, 2006 (valori %, laureati di 25-64 anni in cerca di occupazione/forza lavoro 25-64 con laurea) 2006 Variazione 1995-2006 5.5-9.1 5.1-1.4 4.8-2.5 4.8-0.1 4.2-0.3 3.7-5.4 Belgio 3.7 0.2 2.5-0.2 2.2-1.5 2.2-2.0 Fonte: elaborazioni Confindustria su dato Ocse, 2007 e 2008 Il differenziale retributivo dei laureati rispetto ai diplomati Nella maggior parte dei paesi Ocse, con un titolo di istruzione terziaria si può ottenere una retribuzione di molto superiore a quella percepita da un diplomato. In tale differenziale è tra i più elevati nell ambito dei paesi presi in considerazione: nel 2006 la retribuzione media di un laureato risultava superiore a quella di un diplomato del 57%. Nel confronto europeo, il nostro paese mostra il differenziale più elevato. Il differenziale retributivo tra laureati e diplomati è tra i più elevati, 2006 (valori %, retribuzione dei laureati/ retribuzione diplomati di età 25-34) ** 151 160 157 ** ** 139 133 130 126 * Norvegia* * 112 110 108-20 40 60 80 100 120 140 160 180 *2005, **2004 Fonte: elaborazioni Confindustria su dati OCSE, 2008 57

La disomogeneità dei redditi per gruppi di corsi di laurea A tre anni dal conseguimento del titolo, mediamente un laureato guadagna poco più di 1,200 euro netti mensili. La laurea che garantisce il reddito netto mensile più elevato in assoluto è quella che appartiene al gruppo medico. Più remunerative della media appaiono anche le lauree-corsi lunghi del gruppo tecnico e scientifico con circa 1,300 euro al mese. Reddito dei laureati per gruppi disciplinari, 2007 (valori assoluti in euro) corsi triennali corsi lunghi altro 1,416 medico 1,412 medico 1,412 tecnico 1,378 economico-giuridico 1,282 scientifico 1,298 tecnico 1,222 economico-giuridico 1,279 scientifico 1,219 altro 1,247 umanistico 1,118 umanistico 1,165 Totale 1,243 Totale 1,274 0 200 400 600 800 1,000 1,200 1,400 1,600 0 200 400 600 800 1,00 0 1,20 0 1,40 0 1,60 0 * Reddito medio mensile netto dei laureati del 2004 che nel 2007 svolgono un lavoro continuativo a tempo pieno Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Istat 58

Glossario Persone in cerca di occupazione: comprendono le persone non occupate tra 15 e 74 anni che: - hanno effettuato almeno un azione attiva di ricerca di lavoro nei trenta giorni che precedono l intervista e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un attività autonoma) entro le due settimane successive all intervista; - oppure, inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla data dell intervista e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un attività autonoma) entro le due settimane successive all intervista, qualora fosse possibile anticipare l inizio del lavoro. Tasso di disoccupazione: rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze di lavoro. Tasso di disoccupazione dei laureati: rapporto tra le persone in cerca di occupazione con laurea e le forze lavoro con laurea. 59

4. L ISTRUZIONE UNIVERSITARIA 4.5 L ATTRATTIVITÀ DEL SISTEMA TERZIARIO La quota di studenti stranieri quale indicatore di attrattività Un indicatore di qualità del sistema universitario è la capacità di attrarre studenti stranieri. Il sistema italiano appare poco competitivo con soltanto il 2.4% di studenti stranieri sul totale degli iscritti a fronte di una media Ocse del 9.6%. Nell ambito dell Unione Europea,, e, accolgono nel loro sistema universitario il maggior numero di studenti stranieri in percentuale del totale degli iscritti. Gli Stati Uniti, invece, si collocano ai livelli più bassi (3%). Studenti stranieri iscritti nell'istruzione terziaria, laurea e dottorato (valori %, n laureandi e dottorandi stranieri /n studenti dell' istruzione terziaria) Lussemburgo Nuova Zelanda Australia Svizzera Austria Canada Belgio Norvegia Rep.Ceca Olanda Portogallo Islanda Ungheria * Rep. Slovacca Turchia Corea Polonia 20.9 19.2 17.9 15.5 14.6 12.1 11.4 11.2 9.8 8.4 6.7 6.3 6.1 4.6 4.5 3.3 3.2 3.0 2.9 OCSE = 9.6 2.9 2.5 2.4 0.9 0.8 0.7 0.5 *2005 Fonte : elaborazioni Confindustria su dati OCSE Studenti che studiano fuori dal paese di origine Gli studenti che decidono di iscriversi in un paese diverso da quello di origine sono in in media l 1% del totale. Tale pe rcentuale è inferiore a quella che si registra in paesi come (2.4%) e (1.8%). 28.5 42.2 0.0 5.0 10.0 15.0 20.0 25.0 30.0 35.0 40.0 45.0 Studenti iscritti fuori dal Paese di origine, 2006 (valori %, totale studenti iscritti = 100) Portogallo Polonia Corea India Cina 0.2 0.3 0.5 0.8 0.8 1.0 1.0 1.2 1.6 1.8 2.0 2.4 3.4 4.8 14.6 0.0 2.0 4.0 6.0 8.0 10.0 12.0 14.0 16.0 Fonte: elaborazioni Confindustria su dati OCSE, 2008 60

Mobilità internazionale dei cervelli L si colloca agli ultimi posti in graduatoria quanto a mobilità di cervelli in entrata: la percentuale di studenti di dottorato provenienti dall estero è solo il 5% del totale; l indice che misura la capacità di attrarre personale altamente qualificato assume in il valore più basso tra i paesi considerati. Mobilità internazionale dei cervelli Studenti di Ph.D stranieri (valori %, totale studenti di dottorato = 100) Occupati stranieri "high skilled" (indice in scala 0-10*) Paese 2006 2008 Svizzera 44.2 9.0 Nuova Zelanda 42.8 5.6 42.7 8.0 Canada 38.3 7.4 35.8 5.2 Belgio 31.0 5.2 Australia 29.7 7.5 Norvegia 22.3 4.4 Austria 20.9 5.7 20.6 4.3 19.2 4.2 19.2 5.4 16.8 4.2 Islanda 12.2 5.8 Ungheria 8.1 4.4 Rep. Ceca 8.0 5.2 Portogallo 7.7 3.8 7.5 4.3 Slovenia 5.5 3.1 5.0 3.0 Corea 4.7 4.5 Estonia 3.4 4.5 Polonia 2.9 4.3 Turchia 2.7 4.5 1.8 3.8 Rep. Slovacca 0.7 3.7 Cile n.d. 6.5 Cina n.d. 5.3 India n.d. 5.8 n.d. 4.4 n.d. 7.9 Lussemburgo n.d. 7.7 Messico n.d. 4.4 Paesi Bassi n.d. 6.3 Russia n.d. 5.0 n.d. 8.4 * I dati, tratti da IMD- 2008, indicano per valori vicino a 0 scarsa capacità da parte di un paese di attrarre personale altamente qualificato e viceversa per valori vicini a 10. Fonte: elaborazioni Confindustria su dati OCSE e IMD (2008) 61

Quanto a capacità di attrarre e mantenere talenti l si posiziona agli ultimi posti, mentre gli altri paesi partner, come e, si collocano nella parte alta della classifica. Capacità di attrarre e mantenere talenti, 2008 (indice in scala 0-10) Singapore Australia Olanda Svizzera Norvegia Corea N. Zelanda Hong Kong Austria Malesia India Belgio Canada USA Lussemburgo Sudafrica Tailandia Taiwan Filippine Brasile Giordania Israele Turchia Rep. Ceca Lituania Rep. Slovacca Perù Ungheria Indonesia Cile Estonia Ucraina Argentina Venezuela Slovenia Colombia Cina Croazia Russia Messico Romania Bulgaria Portogallo Polonia 4.0 8.3 8.3 8.0 8.1 7.8 7.8 7.7 7.7 7.7 7.6 7.6 7.6 7.5 7.5 7.5 7.5 7.4 7.4 7.3 7.3 7.1 7.1 7.1 7.0 7.0 6.9 6.9 6.6 6.8 6.6 6.5 6.5 6.4 6.5 6.3 6.3 6.2 6.1 6.0 5.8 5.9 5.9 5.5 5.7 5.3 5.5 5.2 5.2 5.2 5.1 5.1 4.9 5.1 4.9 0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 6.0 7.0 8.0 9.0 Fonte : IMD, 2008 62

Le università italiane nella classifica internazionale THES Secondo la graduatoria pubblicata dal THES (Times of Higher Education Supplement) nessuna università italiana risulta tra le prime 100 al mondo. L unica università italiana che nel 2008 si è posizionata tra le prime 200 è l università di Bologna (192 posto), mentre La Sapienza è scesa (205 ). L Università di Bologna nel 2008 ha perso 19 posizioni in graduatoria passando dal 173 posto nel 2007 al 192 nel 2008. L analisi dei punteggi dei singoli criteri sottostanti la classifica (vedi Glossario), ci fornisce indicazioni utili per capire la perdita di posizioni registrata dall università di Bologna: - il numero di citazioni nelle pubblicazioni scientifiche è fortemente diminuito (lo score è passato da 62 a 40) - il rapporto docenti/studenti è peggiorato (lo score è diminuito di 3 punti) Ranking THES (posizione in graduatoria) 0 50 100 2004 2005 2006 2007 2008 1 (1) Harvard 2 (2) Yale 3 (3) Cambridge 4 (4) Oxford 5 (7) California Institute of Technology 6 (5) University College London 7 (9) Imperial College London 8 (8) University of Chicago 9 (10) MIT 10 (11) Columbia University.. 100 (80) University of Southampton In parentesi la posizione nel 2007. 125 La Sapienza 150 162 159 173 200 186 Bologna 197 207 183 192 205 250 Fonte : elaborazioni Confindustria su dati THES Nella classifica THES delle Università tecniche il Politecnico di Milano è tra le prime 100 università al Mondo e rispetto al 2007 ha migliorato la sua posizione in graduatoria, passando dal 66 al 63 posto. Classifica THES UNIVERSITA' TECNICHE Rank 2008 Rank 2007 Università Paese Punteggio 1 1 Massachusetts Institute of Technology US 100 2 2 University of California, Berkeley US 93.9 3 3 Stanford University US 85.3 4 4 California Institute of Technology US 81.6 5 5 University of Cambridge UK 76.2 6 7 Carnegie Mellon University US 71.6 7 6 Imperial College London UK 70.9 8 8 Georgia Institute of Technology US 68.9 9 9 University of Tokyo 67.4 10 11 University of Toronto Canada 66.0 50 49 University of Science and Technology of China Cina 42.3 63 66 Politecnico di Milano 39.5 Fonte: elaborazioni Confindustria su dati Times Higher Education 63

L analisi dei criteri THES evidenzia che la distanza tra le università italiane e quelle al top della classifica è spiegata dalla qualità degli insegnanti, dall internazionalizzazione e dalla qualità della ricerca, intesa solo come citazioni nelle pubblicazioni scientifiche. THES 2008: punteggio medio delle università italiane rispetto al punteggio medio delle top 10 per singolo indicatore/criterio Punteggio medio prime 10 università Punteggio dell' 120 100 80 81 100 100 100 100 100 99.8 69 60 40 20 21 40 26 28 0 Valutazioni espresse dal mondo accademico Valutazioni espresse dai datori di lavoro Rapporto docenti/studenti Numero delle citazioni nelle pubblicazioni scientifiche Percentuale di insegnanti stranieri Percentuale di studenti stranieri Qualità ricerca I, peso 40% Occupabilità laureati, peso 10% Qualità insegnanti, peso 20% Qualità ricerca II, peso 20% Internalizzazione, peso 10% Fonte : elaborazioni Confindustria su dati THES Le università italiane nella classifica internazionale SHANGHAI Anche secondo la graduatoria pubblicata dall università di SHANGHAI, nessuna università italiana si colloca tra le prime 100, ma ve ne sono ben 5 tra le prime 200. La diversa posizione in graduatoria delle università italiane rispetto alla graduatoria THES è dovuta semplicemente all utilizzo di criteri differenti per la valutazione generale. La prima università italiana in graduatoria è l Università di Milano al 139esimo posto, seguita dall Università di Pisa (143 ), dall Università di Roma La Sapienza (145 ), dall Università di Padova (188 ) e da quella di Torino (194 ). Classifica SHANGHAI delle prime 500 università Rank 2008 Rank 2007 Università Paese Punteggio 1 1 Harvard University US 100 2 2Stanford University US 73.7 3 3University California - Berkeley US 71.4 4 4University Cambridge UK 70.4 5 5Massachusetts Inst Tech (MIT) US 69.6 6 6 California Inst Tech US 65.4 7 7Columbia University US 62.5 8 8 Princeton University US 58.9 9 9University Chicago US 57.1 10 10University Oxford UK 56.8 139 137 Università di Milano 21.4 143 140 Università di Pisa 20.3 145 142Università degli Studi di Roma - La Sapienza 22.1 188 190 Università di Padova 17.7 194 197 Università di Torino 16.4 248 251Università di Bologna 15.8 257 259Università di Firenze 15.2 334 229 Politecnico di Milano 12.5 365 466Università di Ferrara 10.3 366 367Università di Genova 11.6 374 376Università di Napoli- Federico II 12.2 381 383Università di Palermo 11.6 442 447 Politecnico di Torino 8.8 445 338Scuola Normale Superiore di Pisa 9.9 456 - Università di Bari 8.8 459 459Università di Cagliari 9.3 461 - Università Cattolica - Sacro Cuore 9.6 484 - Università di Parma 9.8 485 385Università di Pavia 9.8 486 386Università di Perugia 9.7 490 490Università di Roma - Tor Vergata 9.8 493 495Università di Siena 9.2 Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Shanghai University 64

Nella graduatoria di Shanghai i divari maggiori tra gli score italiani e quelli delle top 10 si riscontrano nella qualità dello staff universitario, nell output della ricerca e, infine, nella qualità dell istruzione. SHANGHAI 2008: il punteggio medio delle università italiane rispetto al punteggio medio delle top 10 per singolo indicatore/criterio Punteggio medio prime 10 università Punteggio medio 90.0 80.0 70.0 69.5 78.4 67.6 77.4 64.4 63.3 60.0 50.0 40.0 30.0 20.0 10.0 0.0 Ex studenti che abbiano ottenuto un Premio Nobel Qualità istruzione, peso 10% 2.3 2.0 Unità di ricerca dell'università che abbiano ottenuto un Premio Nobel Qualità facoltà I, peso 20% Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Shanghai 8.8 Ricercatori dell'università che hanno ottenuto citazioni Qualità facoltà II, 33.4 Numero di articoli citati nel Science Citation Index, Social Science Arts & Humanities peso 20% Ricerca I, peso 20% 7.2 Articoli pubblicati sulla rivista Nature & Science Ricerca II, peso 20% 16.7 Dimensione dell'istituzione SIZE, peso 10% I dipartimenti universitari nella classifica internazionale CHE Il CHE fornisce la graduatoria dei dipartimenti universitari eccellenti, in ambito europeo. In base a questa classifica, l presenta delle eccellenze nelle scienze naturali e nella matematica. In particolare, nella fisica le medaglie ottenute sono state 14 (2 d oro, 10 d argento e 2 di bronzo), ripartite tra i dipartimenti di Firenze, Padova, Pisa e La Sapienza; nella chimica il dipartimento dell università di Bologna ha ottenuto 1 medaglia d oro e 2 d argento; nella matematica il dipartimento di Tor Vergata ha ottenuto 3 medaglie di cui 1 d oro e 2 di argento. I dipartimenti universitari eccellenti secondo la classifica CHE (valori assoluti, numero di dipartimenti eccellenti per università) FISICA CHIMICA MATEMATICA 7 10 1 9 13 4 6 10 Paesi Bassi 2 3 1 1 2 5 1 11 10 9 6 1 4 Sapienza 4 Padova 2 3 Pisa Paesi Bassi 3 Firenze 1 Svizzera 4 5 7 5 11 17 3 2 8 1 Paesi Bassi Svizzera 3 3 3 3 9 11 2 1 1 5 1 Svizzera 3 1 3 1 2 1 3 3 1 2 Medaglia d'oro Medaglia di bronzo Bologna Medaglia d'argento Belgio 1 1 1 2 2 2 Tor Vergata Fonte: elaborazioni Confindustria su dati Center for Higher Education (CHE) 65

Nuove misure THES: il ranking dei paesi come brainpower builders Per la prima volta nel 2008 il THES ha pubblicato le nuove graduatorie elaborate da Quacquarelli e Symonds che misurano la capacità di fornire istruzione superiore mettendo a confronto, dunque, non i singoli atenei ma i sistemi universitari dei vari paesi. La classifica prende in considerazione 40 paesi di cui si analizzano complessivamente 600 istituzioni universitarie. La performance dei sistemi universitari viene misurata attraverso 4 criteri/indicatori: sistema, accesso, eccellenza, economico (vedi glossario). Nella classifica complessiva l occupa il 12esimo posto a pari merito con il Belgio. Nelle prime 5 posizioni figurano USA,, Australia, Canada e. I più capaci nel produrre università di rango mondiale 40393837363534333231302928272625242322212019181716151413121110 9 8 7 6 5 4 3 2 1 Australia Canada Paesi Bassi Corea Sud Svizzera Belgio Nuova Zelanda Cina Hong Kong Taiwan Austria Tailandia Israele India Singapore Malesia Brasile Sud Africa Norvegia Indonesia Filippine Messico Russia Rep.Ceca Polonia Cile Argentina Turchia 35 44 43 43 41 79 79 79 77 77 76 75 72 71 70 66 66 66 66 65 65 63 61 57 56 54 54 53 53 52 51 49 100 98 94 92 92 90 89 86 0 20 40 60 80 100 120 Fonte : elaborazioni Confindustria su dati THES-QS. 66

Passando alle singole graduatorie, la posizione dell cambia: 15esima secondo l indicatore sistema che prende in considerazione il numero di Atenei compresi nella lista delle prime 500 università del mondo; 3 posto per accesso ossia l incidenza dei frequentanti quegli Atenei rispetto alla popolazione del paese; 30 posto in base all eccellenza, considerato che gli investimenti non sono selettivi ma a pioggia ; 17 posto secondo il criterio economico che valuta oltre all ammontare del finanziamento anche l efficacia dello stesso. 40 39 38 37 36 35 34 33 32 31 30 29 28 27 26 25 24 23 22 21 20 19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 USA UK Germany Canada Australia Netherlands Japan France Switzerland Hong Kong China Beìgium Sweden Singapore Italy South Korea Denmark NewZealand Israel Ireland India Finland Spain Taiwan Austria Malaysia Norway Thaiiand Brazil Russia Argentina Turkey Philippines Greece Indonesia South Africa Poiand Mexico Chile Czech Rep. La posizione dei 40 paesi secondo i singoli criteri (punteggi) "sistema" "accesso" "eccellenza" "economico" 100 95 98 92 92 91 91 83 87 78 80 75 75 73 73 71 66 66 65 65 63 62 61 58 51 54 47 47 42 46 39 40 38 36 35 31 34 27 31 21 40 39 38 37 36 35 34 33 32 31 30 29 28 27 26 25 24 23 22 21 20 19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 USA Australia Italy UK Canada France Germany Austria Netherlands NewZealand Sweden South Korea Japan Greece Ireland Beìgium Finland Czech Rep. Taiwan Switzerland Norway Singapore Hong Kong Malaysia Thaiiand Denmark Poiand Israel Mexico South Africa Chile Indonesia Spain China Brazil Turkey Russia Philippines India Argentina 18 22 17 2 45 52 44 38 40 32 35 26 31 97 100 94 96 93 89 87 83 83 82 82 81 80 79 77 79 75 74 71 74 61 65 61 60 60 54 59 40 39 38 37 36 35 34 33 32 31 30 29 28 27 26 25 24 23 22 21 20 19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 USA UK Australia Japan Canada Switzerland Hong Kong France Singapore Denmark Ireland China South Korea Netherlands Germany NewZealand Sweden Beìgium Israel Finland Austria Taiwan Mexico India Thaiiand Norway South Africa Russia Spain Italy Argentina Brazil Greece Malaysia Chile Philippines Czech Rep. Indonesia Poiand Turkey 100 100 99 98 98 98 98 97 98 96 96 96 95 96 95 94 93 94 91 91 88 87 83 82 81 78 78 77 77 76 75 75 68 74 62 66 54 61 50 26 40 39 38 37 36 35 34 33 32 31 30 29 28 27 26 25 24 23 22 21 20 19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 USA India UK China Germany Japan Australia Philippines Canada Indonesia France Thaiiand Netherlands Brazil South Korea Malaysia Italy Sweden Belgium NewZealand Switzerland South Africa Russia Israel Spain Turkey Finland Argentina Hong Kong Taiwan Mexico Denmark Ireland Austria Chile Poiand Greece Norway Singapore Czech Rep. 99 100 96 98 93 88 89 86 88 82 84 77 75 76 66 71 64 64 62 63 59 62 54 51 54 50 50 49 49 47 45 45 41 45 40 38 23 26 22 20 0 50 100 150 0 50 100 150 0 50 100 150 0 50 100 150 Fonte : elaborazioni Confindustria su dati THES-QS, Times of Higher Education Supplement-Quacquarelli Symonds 67

Glossario Studenti di Ph. D: sono gli studenti del dottorato di ricerca. Brain Gain: indica la fuga di cervelli dal Paese di origine verso aree più favorevoli dal punto di vista geografico, economico e professionale. THES: il Times for Higher Education stila una graduatoria delle migliori università al mondo sulla base dei seguenti criteri qualitativi/opinioni e quantitativi: CRITERI QUALITATIVI 1. Peer Review (valutazioni da parte del mondo accademico) = 40% 2. Citations per Faculty (numero di citazioni nelle pubblicazioni scientifiche) = 20% 3. Recruiter Review (valutazioni espresse dai datori di lavoro intervistati) = 10% qualita ricerca occupabilità dei laureati CRITERI QUANITATIVI 4. International Faculty (percentuale di docenti stranieri) = 5% 5. International Students (percentuale di studenti stranieri) = 5% 6. Student Faculty (rapporto studenti/insegnanti) = 20% Internazionalizzazione = attrattività dei talenti qualità degli insegnanti SHANGHAI: l università di Shanghai fornisce una classifica delle 500 università migliori al mondo tenendo conto di diversi indicatori, ciascuno dei quali contribuisce alla determinazione dello score con un peso differente. I sei criteri utilizzati sono: 1. Alumni (Ex-studenti dell università che hanno ottenuto un premio Nobel/medaglia) = 10% 2. Award (Staff dell istituzione che ha vinto un premio Nobel o una medaglia) = 20% 3. HiCi (Ricercatori citati in 21 aree specifiche) = 20% 4. N&S (Articoli pubblicati in Natura e Scienza = 20% 5. SCI (Articoli citati in Science Citation Index-expanded, Social Science, and Arts & Humanities) = 20% qualita istruzione qualità facoltà ricerca 6. Size (misurata dal personale a tempo pieno) = 10% dimensione dell istituzione CHE: il Centre for Higher Education di Gütersloh.esamina i dipartimenti accademici del mondo, considerando: le pubblicazioni le citazioni le alte citazioni il premio Marie Curie (mobilità dei ricercatori e trasferimento delle loro competenze) 68

Il CHE non fornisce una graduatoria delle eccellenze ma si limita ad indicare per ogni singolo criterio che tipo di medaglia (oro/argento/bronzo) è stata attribuita al dipartimento considerato. THE-QS SAFE, National System Strenght evaluation: è una classifica internazionale dei sistemi universitari nazionali basata su 4 criteri/indicatori: 1. system: cattura la capacità di ciascun paese di produrre università di rango mondiale basandosi sulla performance delle istituzioni universitarie nei ranking mondiali formula=n università tra le top 500 / posizione media in graduatoria 2. access: misura la bravura di ciascun paese nel fare accedere gli studenti all università formula=n full time equivalent student nelle top 500/vpopolazione 3. flagship: evidenzia se i criteri di attribuzione del finanziamento pubblico sono meritocratici e volti a valorizzare i migliori Atenei (letteralmente le navi ammiraglie) 4. economic: riconosce il livello e l efficacia del finanziamento che la collettività dedica al sistema universitario nazionale formula: - 5 punti per ciascuna università tra le top 100-4 punti per ciascuna università tra 101-200 - 3 punti tra 201-300 - 2 punti tra 301-400 - 1 punto tra 401-500 69

4. L ISTRUZIONE UNIVERSITARIA 4.6 LA RICERCA UNIVERSITARIA La prosecuzione degli studi dopo la laurea L si colloca nella parte più bassa della classifica dei paesi per incidenza di studenti che intraprendono i programmi di studio post-laurea rispetto al totale degli iscritti nell istruzione terziaria. Tuttavia, merita di essere segnalato che tra il 1999 e il 2006 la quota è passata dallo 0.7% all 1.9%, con una preferenza per i programmi di tipo scientifico, matematico e informatico. e registrano le quote più alte, nonostante la riduzione verificatasi tra il 1999 e il 2006. Negli gli studenti iscritti nei programmi post-laurea sono risultati stabili tra il 1999 e il 2006. Studenti nei programmi di dottorato di ricerca (in % del totale degli studenti dell' istruzione terziaria) 9.2 5.6 6.2 5.6 7.2 4.8 3.9 3.6 1.4 1.4 0.7 2.0 1.0 2.1 2.9 1999 2006 1.2 0.2 0.5 1.0 1.3 1.4 1.5 1.8 1.9 2.1 2.1 2.2 3.2 3.4 4.0 4.3 5.1 5.6 6.6 6.7 7.2 Islanda Paesi Bassi Turchia Polonia Bulgaria Sati Uniti Portogallo Austria Rep. Ceca -15.0-10.0-5.0 0.0 5.0 10.0 Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Eurostat Il numero di ricercatori Il numero di ricercatori accademici in è tra i più bassi al mondo. Nel 2006, infatti, il numero di ricercatori italiani risulta pari ad oltre 82mila, a fronte dei 200mila della Corea, oltre 460mila della Russia, oltre 700mila del, oltre un milione e 200mila della Cina e un milione e 400mila circa degli Stati Uniti. Numero di ricercatori, 2006 (valori assoluti) 1,600,000 1,400,000 1,200,000 1,387,882 1,332,397 1,223,756 1,000,000 800,000 709,691 600,000 464,357 400,000 200,000 282,063 199,990 82,489 0 * EU27 Cina Russia Corea * *2005 Fonte : elaborazioni Confindustria su dati OCSE 70

Anche in rapporto al numero di occupati l è uno dei paesi con il minor numero di ricercatori (3 ogni mille occupati): tra i paesi presi in considerazione solo il Messico mostra un incidenza più bassa (1.2 ricercatori su 1,000 occupati). Al primo posto figura il con 11 ricercatori ogni 1,000 occupati, seguito a breve distanza dalla (10.2) e dagli (9.7). Numero di ricercatori per 1000 occupati, 2006 (valori assoluti in unità ogni 1000 occupati, n ricercatori/ n occupati) * * Polonia Portogallo* * Messico* 1 UE27 (6) 3 4 4 4 6 6 7 8 10 10 OCSE 2005 (7.3) 11 0 2 4 6 8 10 12 * 2005 Fonte : elaborazioni Confindustria su dati OCSE Circa la distribuzione geografica dei ricercatori si osserva che, fatto 100 il totale mondiale, il 24% dei ricercatori si trova negli, il 23% nell Unione Europea, il 21% in Cina e il 12% in. Distribuzione dei ricercatori, 2006 (valori %, totale mondo = 100) 24% Altri 9% EU 27 23% Corea 3% Russia 8% 12% Cina 21% Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Ocse 71

La remunerazione dei ricercatori: i differenziali a livello internazionale In termini di remunerazione annua dei ricercatori, l si posiziona a metà classifica con un salario medio annuo di circa 36mila euro, di poco inferiore a quello medio europeo di quasi 38 mila euro. Al top della graduatoria figura la Svizzera, mentre la Cina occupa l ultimo posto con remunerazione più bassa: un ricercatore cinese prende 26 volte in meno di un ricercatore svizzero e 10 volte in meno rispetto a un ricercatore italiano. Il basso costo del lavoro si estende, dunque, anche alla manodopera altamente qualificata. Salario dei ricercatori, 2006 (remunerazione media annua in euro) Svizzera Australia Lussembu Austria Danimarc Paesi Bassi Norvegia Belgio Regno Islanda Cipro Israele Media UE Portogallo Malta Slovenia Rep. Ceca Croazia Turchia Ungheria Lituania Estonia Polonia Lettonia Slovacchia India Romania Bulgaria Cina 68,872 64,150 63,865 62,406 61,355 60,727 60,156 59,103 58,997 58,462 56,132 56,053 56,048 50,879 50,803 45,059 44,635 42,552 37,948 36,201 34,908 29,001 28,078 27,756 25,685 19,620 16,671 16,249 15,812 13,851 11,748 11,659 10,488 9,178 9,177 6,286 3,556 3,150 82,725 0 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000 60,000 70,000 80,000 90,000 Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Commissione Europea La spesa delle Università in Ricerca e Sviluppo L è l ultima in graduatoria, insieme alla, in termini di spesa per R&S da parte delle università (HERD) in percentuale del PIL, con un valore pari allo 0.33. 72

Nella graduatoria internazionale per spesa in R&S l' si posiziona nella parte bassa (valori %, Pil prezzi correnti = 100) Israele Corea Austria Canada Belgio Paesi Bassi Slovenia Rep. Ceca Norvegia Lussemburgo Cina * Russia Ungheria Portogallo Turchia Polonia Rep. Slovacca Romania spesa R&S totale in % PIL 1.1 1.1 1.21.3 1.6 1.71.8 1.5 1.5 1.4 1.5 0.6 0.8 0.81.0 0.6 0.5 0.5 EU15 = 1.9 1.8 1.92.12.4 2.5 2.6 3.2 3.4 3.4 3.7 4.6 2.5 OCSE = 2.3 0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 Canada Austria Fianlandia Israele Norvegia Belgio Turchia * Corea Rep. Ceca Ungheria Slovenia Polonia Cina Rep. Slovacca Romania Russia Lussemburgo spesa R&S delle università in % PIL 0.47 0.46 0.43 0.41 0.41 0.39 0.38 0.37 0.34 0.33 0.27 0.32 0.33 0.25 0.24 0.13 0.170.24 EU15 = 0.42 0.12 0.08 0.07 0.04 OCSE = 0.39 0.69 0.76 0.66 0.65 0.63 0.62 0.00 0.20 0.40 0.60 0.80 1.00 * dato del 2005 Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Ocse Se si analizza la composizione percentuale della spesa complessiva in R&S, si nota che le università italiane effettuano quasi un terzo della ricerca complessiva a fronte di una media Ocse del 17%. In la quota parte di ricerca svolta dalle università è al di sopra della media Ocse (valori %, totale spesa in R&S = 100) Imprese Università Settore pubblico Istituzioni non profit * Canada Regno unito Cina OECD (media) 50.4 54.7 55.5 61.7 63.3 69.9 70.3 71.1 71.3 74.9 77.2 68.8 30.2 17.3 2.1 35.5 9.3 0.4 27.6 16.7 0.2 26.1 10.0 2.2 18.2 17.3 1.3 16.3 13.8 14.3 11.1 4.2 9.2 19.7 18.7 9.3 0.6 20.4 4.5 0.2 12.7 8.3 1.9 17.1 11.4 2.6 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% * dati del 2005 Fonte: elaborazioni Confindustria su dati Ocse 73

Si segnala, tuttavia che nel confronto con il 2001 le università italiane hanno investito di meno nel 2006, cosicché l ha perso tre posizioni collocandosi all ultimo posto nella graduatoria dei paesi considerati. La spesa in R&S delle Università sul PIL (HERD) (valori %, HERD/PIL) 0.83 0.58 0.60 0.45 0.71 0.41 0.41 0.45 0.40 0.41 0.43 0.42 0.34 0.24 0.28 0.35 2006 2001 0.76 0.69 0.65 0.63 0.62 0.47 0.46 0.43 0.41 0.41 0.39 0.38 0.37 0.34 0.33 0.33 Canada Israele Norvegia Belgio Turchia -1.00-0.50 0.00 0.50 1.00 Fonte : elaborazioni Confindustria su dati OCSE 74

Pubblicazioni e citazioni: il citation impact Nel periodo 1995-2004 i ricercatori accademici italiani hanno effettuato quasi 303mila pubblicazioni posizionandosi al quarto posto in Europa per numero di pubblicazioni. L' occupa i primi posti per numero di pubblicazioni, 1995-2004 (valori assoluti cumulati nel periodo) Paesi Bassi Belgio Polonia Austria Rep. Ceca Ungheria Portogallo Rep. Slovacca Slovenia Estonia Lituania Lettonia Cipro Lussemburgo Malta 302,730 211,198 187,435 145,835 98,363 92,718 74,420 69,708 68,047 47,286 41,591 37,576 29,257 26,029 19,109 12,157 5,343 4,613 3,158 1,659 938 454 462,375 680,826 628,692 0 100,000 200,000 300,000 400,000 500,000 600,000 700,000 800,000 Fonte: elaborazioni Confindustria su dati CRUI Da un analisi più attenta, si osserva che l, pur pubblicando molto, viene poco citata. L apporto alla ricerca scientifica e tecnologica dell è dunque ritenuto meno autorevole rispetto ai paesi del Nord Europa, che pur producendo di meno sono ampiamente citati. Il citation impact misura il rapporto tra le citazioni ottenute e le pubblicazioni effettuate da parte dei ricercatori accademici. Nell analisi comparata dei paesi dell UE-25, l si colloca al decimo posto, con il 8.7%, valore leggermente al di sopra della media europea. I posti più alti della classifica sono occupati dai Paesi Bassi e dalla, con più di 11 citazioni per pubblicazione. 75