Gestione delle attività relative alla sicurezza e salute sul luogo di lavoro in coordinamento con i protocolli di controllo previsti dal D.Lgs.

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Pag. Pag. 1 di 6 Responsabile della redazione e verifica: RGQ Responsabile dell approvazione: Direttore Responsabile delle modifiche: RGQ Descrizione delle modifiche Rev. Data Descrizione della modifica Firma RGQ 00 31/03/11 Prima emissione Non firmato perché archiviato in forma elettronica Indice 1. Premessa 1.1. Scopo 1.2. Campo di applicazione 1.3. Gestione 1.4. Documenti di riferimento 1.5. Definizioni e glossario 2. Modalità operative 2.1. Generalità 2.2. Piano degli investimenti sulla Sicurezza 2.3. Valutazione dei Rischi 2.4. Gestione delle emergenze e del rischio incendio 2.5. Formazione 3. Modulistica

Pag. Pag. 2 di 6 1. Premessa 1.1. Scopo Questa procedura descrive le modalità adottate per il monitoraggio dell attività di dipendenti/collaboratori di FONDAZIONE ENAC LOMBARDIA- C.F.P. CANOSSA in relazione ai potenziali rischi relativi alla sicurezza, salute ed igiene sul lavoro, al fine di minimizzarne il rischio inerente e le responsabilità a carico sia degli individui, che della Fondazione. Inoltre essa descrive le modalità adottate per monitorare che gli appaltatori e/o subappaltatori di lavori di cui l Ente sia committente provvedano a predisporre ed eseguire le misure di sicurezza previste ex lege. 1.2. Campo di applicazione. La presente procedura si applica alla gestione di tutte le attività relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro in coordinamento con D.Lgs. 81/08 (DVR e procedure di sicurezza di ogni sede) e dal 1.3. Gestione e Responsabilità La redazione e la verifica della procedura sono a cura di RGQ Gli aggiornamenti sono effettuati da RGQ L approvazione è a cura del Direttore La distribuzione è a cura di RGQ. Responsabilità Consiglio di Amministrazione Prende atto della pianificazione annuale, ivi inclusi gli oneri relativi, in materia di salute, Direzione igiene e sicurezza sul lavoro, predisposta dal Direttore ha la responsabilità di: Definire, in coordinamento con le direzioni locali e i RSPP (dove nominati), e monitorare periodicamente riferendo al CdA in ordine agli adempimenti ed alle spese da sostenere in materia di salute, igiene e sicurezza sul lavoro; Predisporre, in collaborazione con l RSPP, il Piano di Formazione Annuale. RSPP ha la responsabilità di: Supportare il Direttore per la definizione della pianificazione annuale in materia di salute, igiene e sicurezza sul lavoro;

Pag. Pag. 3 di 6 Suggerire al Datore di Lavoro le migliori modalità di aggiornamento/adeguamento del Documento di Valutazione dei Rischi e farsi parte attiva da punto di vista tecnico per quanto attiene i contenuti tecnici propri del documento stesso; Effettuare sopralluoghi annuali all'interno di ogni struttura e segnalare tramite report le eventuali anomalie riscontrate e gli interventi necessari; Collaborare con il Direttore nella revisione periodica della pianificazione annuale in materia di salute, igiene e sicurezza sul lavoro, relativamente alle evoluzioni normative. Tutti i Dipendenti/Collaboratori hanno la responsabilità di: Adeguarsi e rispettare tutte le norme di legge e le procedure interne in materia di salute, sicurezza ed igiene sul lavoro; Astenersi dall intraprendere azioni suscettibili di minacciare la propria incolumità, nonché quella dei colleghi e, più in generale, della popolazione e dell area circostante; Partecipare ai corsi di informazione, formazione ed addestramento periodici programmati dalla Fondazione in materia di salute, igiene e sicurezza sul lavoro; Utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione individuale consegnati dalla Fondazione a seguito della valutazione dei rischi; Segnalare tempestivamente alla Direzione eventuali deficienze/mancanze di condizioni di sicurezza nell ambito di lavoro, sia per quanto attiene le attrezzature che gli ambienti di lavoro in cui operano gli stessi lavoratori; Preservare la propria sicurezza e salute e quella delle altre persone relativamente alle azioni o omissioni commesse durante il lavoro. 1.4. Documenti di riferimento Tutti i dipendenti/collaboratori di Fondazione ENAC LOMBARDIA C.F.P. CANOSSA sono tenuti a rispettare la normativa - anche di settore- e le prescrizioni interne individuate dalla Fondazione, quali, a titolo esemplificativo: UNI ISO EN 9001 Manuale della Qualità D. Lgs. 81/08 D. Lgs. 231/01 Modello organizzativo ex art. 6, D. Lgs. 231/01

Pag. Pag. 4 di 6 1.5 Definizioni e glossario Datore di Lavoro si intende il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'assetto dell'organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell'organizzazione stessa o dell'unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) si intende il soggetto in possesso dei requisiti indicati dall art. 32 D. Lgs. 81/08, formalmente incaricato dal Datore di Lavoro per il coordinamento del servizio di prevenzione e protezione dai rischi. Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) si intende la relazione periodica sulla valutazione dei rischi esistenti, redatto a seguito di adeguata valutazione degli stessi, tenendo altresì in considerazione, a titolo esemplificativo: l individuazione delle specifiche misure adottate dalla Fondazione per la prevenzione e la protezione, i dispositivi di protezione individuale utilizzati dai lavoratori e la loro idoneità rispetto all attività svolta, le verifiche periodiche svolte ed i programmi di formazione di dipendenti/collaboratori pianificati dalla Fondazione. Dispositivi di protezione individuale (DPI) si intendono i dispositivi per la protezione dei lavoratori esposti a qualsivoglia rischio, i quali vengono distribuiti a dipendenti/collaboratori, con garanzia, da parte della Fondazione, dell idoneità degli stessi e del loro buon conserva mento. 2. Modalità operative 2.1 Generalità Nell ottica di minimizzare il rischio per tutti i lavoratori, ad ogni livello aziendale, nonché per la Fondazione stessa, tutte le decisioni in materia di salute e sicurezza del lavoro devono essere assunte secondo i seguenti principi e criteri: 1. Evitare i rischi e minimizzare attraverso un adeguata e tempestiva valutazione tutti quei rischi che, invece, non possono essere evitati; 2. Combattere i rischi alla fonte; 3. Adeguare il lavoro all uomo, in particolare per quanto concerne la concezione dei posti di lavoro e la scelta delle attrezzature di lavoro e dei metodi di lavoro e di produzione, in particolare per attenuare il lavoro monotono e il lavoro ripetitivo e per ridurre gli effetti di questi lavori sulla salute. A tale riguardo, la Fondazione affida le mansioni ai lavoratori

Pag. Pag. 5 di 6 sulla base delle specifiche capacità e condizioni fisiche degli stessi, coinvolgendo, laddove necessario, l RSPP e tenendo traccia di tutte le attività svolte nella definizione di ruoli e responsabilità dei lavoratori; 4. Tener conto del grado di evoluzione della tecnica; 5. Sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso o che è meno pericoloso; 6. Programmare la prevenzione, mirando ad un complesso coerente che integri nella medesima la tecnica, l organizzazione del lavoro, le condizioni di lavoro, le relazioni sociali e l influenza dei fattori dell ambiente di lavoro; 7. Dare la priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale; 8. Impartire adeguate istruzioni ai lavoratori. 2.2 Pianificazione annuale in materia di salute, igiene e sicurezza sul lavoro Nell ambito dell elaborazione del Piano programma annuale, da sottoporre all approvazione del C.d.A., il Direttore di sede, con il supporto di RSPP, individua le attività e gli oneri relativi agli investimenti da attuarsi per l osservanza delle misure in materia di igiene e sicurezza sul lavoro e li sottopone al Direttore Generale entro il mese di luglio e comunque prima dell inizio dell anno formativo (MD.E0.M.01 e procedura della pianificazione strategica). La pianificazione degli interventi da attuare ha ad oggetto l individuazione chiara e puntuale delle scadenze e responsabilità di attuazione, per il corretto monitoraggio dei rischi inerenti all attività aziendale. Periodicamente il Direttore, in collaborazione con RSPP per quanto concerne l aggiornamento della normativa rilevante, provvede al riesame della pianificazione prevista, al fine di assicurare l effettivo rispetto di obiettivi ed indirizzi in essa indicati. La documentazione dovrà essere messa a disposizione della Direzione Generale attraverso l inserimento di copia dei documenti nella cartella Sicurezza sul DR di ogni sede da parte delle Direzioni di sede in modo che possa essere disponibile per i CdA e in occasione delle verifiche programmate dall OdV. 2.3 Valutazione dei rischi La Fondazione effettua una periodica e costante valutazione dei rischi aziendali, tenendo in considerazione, tra le differenti tipologie di rischio, le fonti di pericolo ordinarie e quelle

Pag. Pag. 6 di 6 straordinarie, i rischi ergonomici, di processo e organizzativi, al fine di individuare aree omogenee di pericolo nei differenti processi aziendali. Tali rischi sono complessivamente individuati nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), predisposto dal Datore di Lavoro mediante il supporto continuativo da parte dell RSPP. Il DVR individua, in particolare: Il procedimento seguito nella valutazione dei rischi, nonché i criteri specifici adottati e le ragioni che portano a classificare un determinato processo/attività a rischio; L emersa necessità, a seguito della valutazione, di consegnare, ad alcuni lavoratori i DPI, nonché le modalità per la consegna e la verifica della costante adeguatezza degli stessi (quali, a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, resistenza, efficienza, buono stato di conservazione, etc.); Il coordinamento con le attività di gestione del sistema sicurezza e, conseguentemente, con il programma degli audit relativi alla verifica periodica dell efficienza e dell efficacia del sistema sicurezza implementato dalla Fondazione, che dovranno essere formalmente recepiti in un Piano di Audit ai sensi del SQ dell Ente specifico per la sicurezza. Tale Piano, programmato all interno del programma annuale di audit di ogni sede che fissa la periodicità dei controlli oltre che le competenze richieste al personale che verrà coinvolto nelle attività di verifica, dovrà necessariamente individuare: le modalità di verbalizzazione dei controlli effettuati e quelle di reporting verso il vertice aziendale, le eventuali azioni correttive da intraprendere, nel caso emergano non conformità, la verifica dell effettiva implementazione delle attività correttive individuate, i tempi stabiliti per l esecuzione delle azioni correttive sulla base dei livelli di priorità assegnati dalla Direzione o RSPP alle medesime (l attività dovrà essere gestita con le modalità previste delle procedure PR.E0.O.03 Audit interni, PR.E0.O.04 Gestione non conformità, PR.E0.O.05 Azioni correttive e preventive). Come previsto dalle procedure richiamate, nel Modulo di Rilievo (MD.E0.O.07) sarà indicata la funzione aziendale o l incaricato individuato a mantenere il controllo dell anomalia riscontrata, intervenendo con urgenza con primi provvedimenti laddove sia richiesto eseguendo il trattamento individuato entro i tempi stabiliti nel modulo stesso e programmando, se necessario, anche le relative azioni correttive. In caso di mancata effettuazione delle misure correttive eventualmente associate al rilievo entro i tempi definiti dal responsabile, la Direzione, attraverso la funzione o l incaricato

Pag. Pag. 7 di 6 individuato, avrà l obbligo di giustificare per iscritto la mancata esecuzione o eventuali ritardi o procrastinazioni dei tempi di attuazione delle misure correttive. 2.4 Gestione delle emergenze e del rischio incendio Al fine di ridurre l impatto di qualsivoglia emergenza sui lavoratori e, più in generale, sulla popolazione e sull ambiente esterno, la Fondazione individua delle misure specifiche per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza. In particolare, la Fondazione prevede: Un adeguata informazione, formazione ed addestramento periodici dei lavoratori sui comportamenti da tenere al verificarsi delle emergenze e in caso di incendio; Le modalità di abbandono, da parte dei lavoratori, della propria postazione o della zona in cui sussiste il pericolo, all immediato verificarsi dell emergenza; Le modalità di attuazione delle misure di prevenzione incendi, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave ed immediato e di pronto soccorso da parte dei lavoratori incaricati; L individuazione dei provvedimenti per evitare rischi per la salute della popolazione o deterioramento dell'ambiente esterno; L indicazione sulle modalità e sulla tempistica/frequenza di svolgimento delle esercitazioni antincendio e prove di evacuazione generale; Che il lavoratore in caso di grave ed imminente pericolo per la propria salute e sicurezza possa abbandonare la sede di lavoro senza subire alcun pregiudizio da parte della Direzione. 2.5 Formazione Al fine di garantire la corretta gestione del sistema di sicurezza implementato, la Fondazione ritiene opportuno che tutti i lavoratori siano adeguatamente informati e formati sul potenziale rischio al quale sono esposti nell espletamento della propria attività lavorativa. A tale proposito, il Direttore, in collaborazione con l RSPP: Definisce modalità di erogazione della formazione di ciascun lavoratore su: rischi dell impresa, misure di prevenzione e protezione, rischi specifici e norme di sicurezza, caratteristiche delle sostanze pericolose, procedure di emergenza, nominativi e ruoli di

Pag. Pag. 8 di 6 RSPP, nonché, laddove applicabile, istruzioni d uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale; Individua le modalità di erogazione della formazione di ciascun lavoratore (a titolo esemplificativo, all assunzione, in caso di trasferimento o cambiamento di mansioni, a seguito dell introduzione di nuove attrezzature, tecnologie, sostanze pericolose); Predispone il Piano di Formazione annuale, con il quale stabilisce i tempi di erogazione, i contenuti, i programmi e gli obiettivi della formazione ai lavoratori sulla base delle modalità e dei criteri definiti. 3. Modulistica MD.E0.M.01 Piano annuale interventi sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Il Piano Annuale della Formazione in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro è inserito nel Piano generale di Aggiornamento definito attraverso le Linee guida per la formazione del personale interno di Ente. La modulistica relativa alla definizione del Programma di audit, piano di audit sulla sicurezza, rilievo delle non conformità e gestione alle azioni correttive (o preventive) è quella prevista dal SQ dell Ente. Tutta la documentazione richiamata (Pianificazione annuale o degli investimenti con relativi allegati, Piano di audit e relativa documentazione [rapporto di monitoraggio, moduli di rilievo e AC], Piano della formazione) dovrà essere messa a disposizione della Direzione Generale attraverso l inserimento di copia dei documenti nella cartella Sicurezza sul DR di ogni sede da parte delle Direzioni di sede in modo che possa essere disponibile per i CdA e in occasione delle verifiche programmate dall OdV.