SPERIMENTAZIONE E DIVULGAZIONE

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Imp_2_01_1.qxd 06/07/2001 12.54 Pagina 14 SPERIMENTAZIONE E DIVULGAZIONE L. Conte, L. Pizzale, S. Vichi, C. Favetta SCIENZE DEGLI ALIMENTI Contributo alla caratterizzazione della produzione oleicola regionale Dipartimento di Scienze degli Alimenti - Università di Udine olivicoltura in Friuli-Venezia Giulia L dopo decenni di abbandono, è stata riproposta e rilanciata nel panorama agricolo regionale. Attualmente sono almeno una ventina le aziende agricole che stanno investendo in olivi. La nostra regione si trova al limite settentrionale dell areale di distribuzione dell olivo e, per questo motivo, la coltura trova espansione solamente in quei comprensori collinari (provincia di Trieste, Collio, Colli Orientali, colline moreniche, fascia pedemontana) caratterizzati da microclimi miti, leggermente ventilati e riparati da correnti fredde. Caratteristiche queste che garantiscono la sopravvivenza della coltura in inverni di media rigidità (F. Battigelli, 1997, P. Parmeggiani, 2001). In Friuli-Venezia Giulia si sta lavorando da diverso tempo attorno all ipotesi di una DOP. Negli anni, diversi sono stati i progetti, tuttavia, mai finora realizzati poiché si sta ancora cercando di definire dei valori per i parametri che possano al meglio definire e caratterizzare la produzione oleicola della Regione, verificando in tal modo anche lo standard qualitativo raggiunto dai produttori locali. Scopo di questo lavoro è fornire dei dati che possano dare un indicazione qualitativa degli oli. In tal senso sono state effettuate analisi per il controllo analitico e sensoriale. Il controllo analitico ha riguardato i parametri di qualità dell olio, quali: l acidità libera percentuale ed il numero di perossidi. Oltre a questi controlli, gli oli sono stati sottoposti all analisi della composizione in acidi grassi, che fornisce utili indicazioni per la caratterizzazione geografica. Campionamento Sono stati analizzati 34 campioni di oli extravergine di oliva provenienti da diverse zone della regione Friuli-Venezia Giulia, di diversa varietà e, in alcuni casi, di diversa epoca di raccolta e ottenuti con diverse tecnologie di estrazione. L areale di produzione oggetto di campionamento comprende zone in provincia di Trieste quali S. Dorligo della Valle, Muggia, Caresana; la zona pedemontana in provincia di Udine tra cui Faedis, Campeglio, Gemona del Friuli, Spessa di Cividale e Tricesimo; zone in provincia di Pordenone in particolar modo Caneva e, infine, una sola località in provincia di Gorizia ossia Capriva. Il periodo per la raccolta e la lavorazione è compreso tra ottobre e dicembre. Si sono presi in considerazione sia oli monovarietali che oli ottenuti da miscela di più cultivar. Nel caso in cui una specifica varietà rappresentasse almeno il 70% del totale, l olio è stato identificato come ottenuto dalla varietà predominante. Le varietà oggetto di campionamento sono state: Leccino, Maurino, Leccio del Corno, Bianchera, Pendolino, Grignano, Picholine, Frantoio, Moraiolo, Coratina, Grignan, Cipressino, Ascolana. Gli oli sono stati estratti con tre tipi di frantoio: A. Frangitore a martelli e centrifugazione con decanter a 3 fasi; B. Frangitore a martelli; percolamento e centrifugazione con decanter a 3 fasi; 14

Imp_2_01_1.qxd 06/07/2001 12.54 Pagina 15 Fig. 1 - Grafici relativi classi di frequenza dei valori di acidità e di numero di perossidi C. Frangitore a martelli e frantoio a molazze; centrifugazione con decanter a 2 fasi; Le determinazioni analitiche Le determinazioni analitiche sono state condotte mediante i metodi ufficiali di analisi previsti dalla legislazione vigente o metodi pubblicati nella letteratura scientifica specializzata ed hanno riguardato: acidità, numero di perossidi, composizione degli acidi grassi, l assorbimento nell ultravioletto, la composizione della frazione dei polifenoli (M. Solinas, 1987, Reg. CEE 2568/91). Risultati I primi parametri controllati sono stati, come già descritto, l acidità percentuale, il numero di perossidi e l assorbimento nella regione dell ultravioletto. Questi parametri sono alla base della classificazione commerciale dell olio di oliva; un olio per essere considerato extravergine deve presentare un valore di acidità percentuale non superiore all 1%, il numero di perossidi non deve superare i 20 meq/kg; l analisi dell assorbimento nella regione dell ultravioletto nel caso di oli di sicura genuinità riveste un ruolo di controllo dello stato di ossidazione dell olio stesso; Nel caso degli oli analizzati in questo lavoro quest analisi insieme alla determinazione del numero di perossidi può fornire indicazioni riguardo la «freschezza» dell olio. I dati relativi ai suddetti parametri sono riportati nella tabella 1. I campioni oggetto di studio rientrano ampiamente nei limiti di legge per quanto riguarda l acidità percentuale: la media è pari a 0.35%, con un range di variazione da 0.13 a 0.89 (Reg. CEE 2568/91). Analizzando la distribuzione dei valori emerge che ben 33 campioni presentano valori di acidità inferiori allo 0.5% (fig. 1). In generale quindi si può affermare che gli oli prodotti sono ottenuti con olive di buona qualità e pratiche di conservazione delle stesse prima della molitura adeguate. Tab 1 - Dati relativi alle determinazioni dell acidità percentuale, del numero di perossidi e dell assrbimento nella regione dell ultravioletto sui campioni oggetto di studio Per quanto riguarda il numero di perossidi il valore medio è pari a 7.7 meq di O 2 attivo/kg di olio, il valore più basso appartiene al campione 7 con il valore di 3.2 ed il valore massimo appartiene al campione 19 con un valore di 19.0. Analizzando il cod. Acidità libera Numero di perossidi Assorbimento UV (g ac. oleico/) (meq O 2 /Kg olio) K 270 K K232 100 g olio 1 0.23 9.65 0.13-0.001 2.27 2 0.27 6.90 0.09-0.002 1.66 3 0.22 6.65 0.19-0.886 2.11 4 0.25 3.88 0.01-0.001 1.61 5 0.17 4.81 0.07-0.001 1.73 6 0.14 4.94 0.09-0.001 1.71 7 0.23 3.18 0.14-0.002 1.71 8 0.44 5.40 0.09 0.000 2.13 9 0.38 5.16 0.13-0.002 2.14 10 0.43 5.38 0.14 0.000 1.61 11 0.26 5.78 0.09 0.000 1.71 12 0.51 5.54 0.14 0.001 2.15 13 0.89 19.05 0.19 0.004 3.33 14 0.31 7.39 0.13 0.001 2.17 15 0.44 5.05 0.06 0.001 1.99 16 0.48 5.95 0.12-0.001 1.91 17 0.50 8.15 0.18 0.001 2.93 18 0.50 7.15 0.12-0.001 2.17 19 0.65 5.71 0.13-0.001 1.88 20 0.15 7.25 0.11-0.001 1.68 21 0.15 6.41 0.13-0.001 1.65 22 0.17 8.74 0.12-0.002 1.61 23 0.40 7.49 0.10-0.001 1.60 24 0.44 11.37 0.12 0.000 1.90 25 0.43 8.28 0.15-0.001 1.92 26 0.20 7.11 0.13 0.000 1.97 27 0.46 16.80 0.15 0.001 2.62 28 0.50 15.13 0.14-0.001 2.17 29 0.13 11.63 0.08-0.001 1.83 30 0.39 8.36 0.14 0.000 2.09 31 0.40 9.02 0.13-0.002 1.63 32 0.30 7.44 0.14-0.001 1.73 33 0.22 6.09 0.12 0.000 1.77 34 0.15 4.49 0.08 0.001 1.46 Media 0.35 7.69 0.12-0.03 1.96 15

Imp_2_01_1.qxd 06/07/2001 12.54 Pagina 16 Fig. 2 - Grafici relativi classi di frequenza dei valori di assorbanza nella regione dell UV Fig. 3 - Grafico relativo classi di frequenza del contenuto in acido oleico grafico di figura 1 relativo alle classi di distribuzione, notiamo che la maggior parte dei campioni presenta valori del numero di perossidi compresi tra 5 e 10. Se confrontiamo questi dati con quelli relativi all assorbimento nella zona dell ultravioletto (fig. 2), rileviamo che i campioni con i valori più alti di numero di perossidi presentano anche valori di K232 elevati. I dati relativi agli assorbimenti a 270 nm ed al K sono invece tutti al di sotto dei limiti fissati per legge (rispettivamente 0.20 e 0.01) (Reg. CEE 2568/91). Utile ai fini della caratterizzazione risulta l analisi compositiva in acidi grassi, diversi dati di letteratura infatti ne hanno evidenziato l importanza nella distinzione tra le diverse zone geografiche. Il contenuto in acidi grassi inoltre, è fortemente influenzato dalla varietà delle olive con cui è ottenuto l olio. Analizzando il grafico relativo alla distribuzione delle classi di frequenza (fig. 3) si nota che mediamente il contenuto in acido oleico (C 18:1), principale acido grasso dell olio di oliva, è pari a 76.1% con un range di variazione da 69.9% a 79.0%. Questo dato è in accordo con i valori medi ritrovati in altre zone oleicole situate in nord Italia come ad esempio la zona del Garda (media di acido oleico pari a 78%). La diversa composizione acidica degli oli ottenuti con varietà predominanti diver- Fig. 4 - Rappresentazione mediante box plot del contenuto in acido oleico negli oli ottenuti da cultivar diverse rese 16 se nell olivaggio è rappresentata in figura 4, in questo tipo di rappresentazione grafica sono evidenziati i valori medi, l errore standard ed il valore minimo e massimo. Dalla figura emerge che gli oli ottenuti da olive appartenenti alla cultivar Leccio del Corno hanno valori percentuali di acido oleico molto elevati. Il contenuto medio in acido palmitico (C 16:0) è pari a 12.7%, con un range di variazione da 10.1% a 15.2%. La percentuale media relativa al contenuto di acido linoleico (C18:2) è pari a 6.3% e varia da un minimo di 4.6% ad un massimo di 10%. I dati relativi al contenuto in polifenoli sono riportati in tabella 2. In tabella sono indicate, oltre alla quantità totale, le quantità dei singoli polifenoli identificati. Le quantità sono espresse in mg/kg di olio utilizando per tutti i polifenoli il fattore di risposta ottenuto per il tirosolo standard. Siccome nella maggior parte dei campioni, il cromatogramma relativo all analisi HPLC evidenziava la presenza di un picco non identificato (indicato in tabella con N.I.), con assorbimenti caratteristici nella stessa regione UV in cui assorbono i polifenoli, lo stesso è stato quantificato ed inserito nella somma totale dei composti fenolici. Analizzando la distribuzione delle classi di frequenza del contenuto totale di polifenoli (fig. 5) si nota che il contenuto medio

Imp_2_01_1.qxd 06/07/2001 12.54 Pagina 17 cod. idrossi- tirosolo ag-deac. N.I. ag-deac- ag ligustro- ag- ag ligustro- Totale tirosolo oleuropeina ligustro- side oleurope- side side (f. elenolica) ina (f. aldeidica) Tab. 2 - Dati relativi al contenuto in polifenoli (mg/kg) nei campioni di olio. 1 5.6 6.4 0.5 41.9 33.4 8.4 3.1 1.1 100.3 2 2.9 2.9 0.0 24.6 17.5 43.3 25.6 0.5 117.2 3 23.1 31.6 10.7 16.5 24.6 29.6 13.4 3.3 152.7 4 7.6 6.7 4.3 48.3 100.1 44.7 31.1 7.2 250.1 5 1.9 5.5 0.0 17.1 57.9 14.8 7.8 5.2 110.0 6 0.3 0.7 0.0 20.7 29.0 6.3 2.3 0.6 59.9 7 24.6 39.0 2.8 4.4 49.5 36.8 108.9 18.5 284.7 8 1.5 3.5 2.3 0.0 7.8 30.0 3.2 0.0 48.2 9 9.0 11.0 2.0 11.7 15.7 19.5 5.1 0.8 74.9 10 0.0 2.1 0.3 0.0 2.5 18.6 0.2 0.2 23.9 11 5.8 12.4 2.1 12.7 42.6 28.0 10.9 3.9 118.5 12 0.7 6.1 0.3 3.9 10.2 31.3 3.2 0.0 55.8 13 0.0 2.6 1.8 0.0 7.6 29.5 0.0 0.8 42.3 14 0.0 5.8 0.0 7.6 20.0 36.4 0.6 0.2 70.7 15 2.1 7.9 5.1 16.9 29.6 29.2 4.7 0.2 95.6 16 1.8 6.8 1.4 49.0 44.2 21.1 6.3 1.0 131.7 17 0.0 6.8 0.6 7.4 34.3 25.2 7.0 2.4 83.7 18 7.4 13.5 4.8 32.0 41.6 34.5 24.0 4.8 162.6 19 3.2 29.5 1.5 6.3 54.9 38.9 17.5 9.1 160.9 20 3.8 2.5 0.5 55.4 32.1 8.7 9.2 1.9 114.1 21 6.0 6.7 2.7 93.0 60.4 18.2 18.1 2.4 207.6 22 1.6 1.8 0.8 41.1 30.7 25.0 16.2 3.1 120.3 23 0.9 2.1 1.6 11.3 43.3 20.5 8.7 2.7 91.0 24 2.0 4.8 2.0 19.4 42.7 28.1 14.7 3.0 116.9 25 8.8 12.5 8.3 31.7 78.6 57.3 27.2 5.1 229.6 26 3.1 11.7 6.3 26.1 75.0 30.2 17.9 3.9 174.1 27 2.4 4.1 2.2 6.9 14.8 34.2 17.0 1.6 83.2 28 2.1 3.2 0.0 0.0 29.2 11.5 4.1 2.2 52.3 29 6.4 14.3 0.0 0.0 11.2 40.3 17.5 0.3 90.0 30 4.7 9.9 4.8 21.1 54.9 33.6 17.5 3.1 149.8 31 2.0 3.4 0.9 27.6 21.6 35.3 6.8 0.8 98.5 32 15.8 16.1 6.1 34.5 53.9 35.5 36.2 6.3 204.3 33 1.4 15.1 5.2 4.8 21.4 45.0 7.3 1.6 101.8 34 1.1 6.6 4.0 29.4 31.2 30.4 7.8 1.2 111.7 Media 4.7 9.3 2.5 21.3 36.0 28.8 14.7 2.9 120.3 Dev. St. 5.9 8.8 2.6 20.2 22.2 11.5 19.0 3.5 61.0 Fig. 5 - Distribuzione delle classi di frequenza del contenuto totale di polifenoli nella maggior parte dei campioni è compreso tra 50 e150 mg/kg, la media è pari a 120 mg/kg con un range di variazione molto ampio che va da 25 mg/kg a 286mg/kg. Questo valore è paragonabile al contenuto medio ritrovato in campioni provenienti da altre zone a nord Italia come la zona del Garda e la zona della Romagna. Osservando la rappresentazione mediante box plot di figura 6, dove sono riportati i dati in funzione delle diverse cultivar, si evince che gli oli ottenuti dalla cultivar Bianchera hanno mediamente un contenuto più elevato di composti fenolici. Conclusioni L indagine condotta ha evidenziato come gli oli prodotti in Regione siano in generale di ottima qualità; qualche dato anoma- 17

lo potrebbe imputarsi a problemi di buona pratica di fabbricazione facilmente risolvibile con una scrupolosa osservanza delle normali norme di conduzione in particolare degli aspetti estrattivi. Il prodotto appare inoltre piuttosto ben caratterizzato, anche in relazione alla frazione polifenolica, di particolare importanza sia per il conferimento delle caratteristiche organolettiche, sia ai fini del corredo di sostanze antiossidanti che rendono l olio ben conservabile e forniscono antiossidanti naturali la cui importanza nella dieta viene oggi costantemente ribadita (M. Esti et al., 1998, D. Ryan et al., 1999). L indagine, condotta in collaborazione con l ERSA, verrà ripetuta nei prossimi anni, con l intento di fornire utili indicazioni per fissare standard compositivi per il prodotto regionale. Bibliografia Battigelli F., 1997. Per una storia dell olivo in Friuli-Venezia Giulia. Spigolando fra i documenti. Un vigneto chiamato Friuli, 2:29-31. Bonessi M. P., 1996. Ulivo in lotta con barbari e gelate. Un vigneto chiamato Friuli, 3: 14. E., 1998a. La coltura dell olivo nel Friuli- Venezia Giulia. Notiziario ERSA, 3: 15-17. E., 1998b. Scelta varietale. Notiziario ER- SA, XI (4-5). E., 1998c. Impianto dell oliveto. Notiziario ERSA, XI (4-5). Fig. 6 - Rappresentazione mediante box plot del contenuto di polifenoli negli oli ottenuti dalle diverse cultivar E., 2000. L olivo e l olio nel Friuli-Venezia Giulia: cenni storici, produzione, caratterizzazione, tipicità. «Convegno su prospettive dell ortofrutticoltura e della viticoltura dell arco alpino nel terzo millennio», 8-10 novembre 2000, Villa Manin di Passariano- Codroipo (Udine). Parmegiani P., 2001. Relazione sulla situazione olivicola nella regione Friuli-Venezia Giulia. Intervento presentato al 1 Corso di assaggiatori d olio. 13-15/25-27 gennaio 2001. Prov. di Trieste. Regolamento CEE 2568/91 L. 248 del 11.07.1991, Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee, Lussemburgo. Montedoro G., Baldioli M., Servili M., 1998. I polifenoli delle olive e degli oli vergini e la loro importanza nutrizionale, organolettica e merceologica. Uliveto Italia, 41: 7-12. Montedoro G., Servili M., Baldioli M., Miniati E., 1992. Simple and hydrolyzable phenolic compounds in virgin olive oil. 2. Initial characterization of the hydrolyzable fraction. J. Agric. Food Chem., 40(9): 1577-1580. Cortesi N., Azzolini M., Rovellini P., Fedeli E., 1995. I componenti minori polari degli oli vergini di oliva: ipotesi di struttura mediante LC- MS. Riv. Ital. Sostanze Grasse, 72: 241-251. Solinas M., 1987. Analisi HRGC delle sostanze fenoliche di oli vergini di oliva in relazione al grado di maturazione e alla varietà delle olive. Riv. Ital. Sostanze Grasse, 64: 255-262. Esti M., Cinquanta L., La Notte E., 1998. Phenolic compounds in different olive varieties. J. Agric. Food Chem., 46: 32-35. Koprivnjak O., Conte L. S., 1998. Specific components of virgin olive oils as active participants in oxidative processes. Food technol. biotechnol., 36(3): 229-234. Ryan D., Robards K., Lavee S., 1999. Changes in phenolic content of olive during maturation. International Journal of Food Science and Technology, 34: 265-274.