COSA È UN RIFIUTO? RIFIUTO: qualsiasi sostanza od oggetto. di cui il detentore si disfi, abbia deciso o abbia l obbligo di disfarsi

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Transcript:

COSA È UN RIFIUTO? RIFIUTO: qualsiasi sostanza od oggetto. di cui il detentore si disfi, abbia deciso o abbia l obbligo di disfarsi Decreto legislativo 152/06

RIFIUTI URBANI Rifiuti domestici, provenienti da locali ad uso abitazione Rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi diversi da civile abitazione, assimilati agli urbani per quantità e qualità. RIFIUTI SPECIALI rifiuti da attività di demolizione, costruzione e scavo rifiuti da lavorazioni industriali, artigianali, commerciali, di servizio

Rifiuti speciali non pericolosi assimilati ai rifiuti urbani Imballaggi primari e secondari (di carta, cartone, plastica, legno, metallo e simili) Contenitori vuoti (fusti, vuoti di vetro, plastica e metallo, latte o lattine e simili) Ritagli e scarti di tessuti di fibra naturale e sintetica, stracci e juta Rifiuti speciali non pericolosi assimilati ai rifiuti urbani Rifiuti ingombranti, quali beni di consumo durevoli, di arredamento, di impiego domestico, di uso comune, provenienti da fabbricati o da altri insediamenti civili in genere Scarti di vegetali in genere (erbe, fiori, piante, verdure, ecc.)

CODICI CER CHE L UTENZA NON DOMESTICA PUÒ CONFERIRE IN PIAZZOLA 150101 Cartone 150102 Imballi in plastica 150106 Imballaggi in materiali misti 200101 Carta e cartone 200138 Legno 200140 Materiale ferroso 200201 Scarti vegetali 200307 Ingombranti

MODALITÀ DI CONFERIMENTO DEI RIFIUTI IDENTIFICAZIONE DELL UTENTE AUTORIZZAZIONI DOCUMENTI DI TRASPORTO NORME GENERALI

IDENTIFICAZIONE DELL UTENTE All ingresso della piazzola è presente un incaricato al controllo e gestione della stessa. Gli utenti dovranno mostrare apposita autorizzazione, rilasciata dal Comune. Saranno ammesse al conferimento solo le utenze che risultano iscritte a ruolo o risultano iscritte in appositi elenchi speciali per le attività artigianali. Potranno essere conferiti solo ed esclusivamente i rifiuti prodotti nell ambito del territorio del Comune. E vietato il conferimento di rifiuti prodotti o provenienti da altri Comuni.

AUTORIZZAZIONI Per conferire un rifiuto prodotto dalla propria attività ad un impianto autorizzato (pubblico o privato) l attività deve essere iscritta all albo gestori ambientali secondo l art. 212 comma 8 del d.lgs. 152/06. L articolo prevede L OBBLIGO DI ISCRIZIONE DELLE IMPRESE CHE RACCOLGONO E TRASPORTANO I PROPRI RIFIUTI Produttori iniziali di rifiuti non pericolosi che ne effettuano la raccolta e il trasporto Produttori iniziali di rifiuti pericolosi che ne effettuano la raccolta e il trasporto di trenta chilogrammi o trenta litri al giorno Le attività che generano il rifiuto devono essere parte integrante ed accessoria dell`organizzazione dell`impresa produttrice: trattasi quindi di imprese che pur non esercitando l attività professionale di trasportatori, trasportano i rifiuti da esse stesse prodotti e tale trasporto, insieme agli altri compiti, costituisce una delle attività ordinarie da cui le imprese traggono un reddito o un altro vantaggio economico.

L`impresa che si iscrive per questo trasporto di rifiuti OGGI deve presentare apposita domanda indicando: LA/LE ATTIVITÀ SVOLTE DALL`IMPRESA, COME INDICATE SULLA CCIAA LA NATURA E LE CARATTERISTICHE DEI RIFIUTI PRODOTTI DALLE SUDDETTE ATTIVITÀ, CHE SI INTENDONO TRASPORTARE (CODICI CER) I VEICOLI, IDENTIFICATI DAL NUMERO DI TARGA TUTTI QUESTI DATI VENGONO POI RIPORTATI SUL PROVVEDIMENTO DI AUTORIZZAZIONE. QUESTO CONSENTE ALL UNITÀ RICEVENTE IL RIFIUTO DI VERIFICARE LA RISPONDENZA TRA QUANTO CONFERITO E QUANTO RIPORTATO IN AUTORIZZAZIONE.

Alcuni esempi così SI

Alcuni esempi così NO

Per una corretta attribuzione dei codici CER l'impresa deve identificare la propria attività con uno o più dei capitoli dell'elenco europeo dei CER. (ad esempio l'attività di falegnameria è identificata dal capitolo 3 e per attribuire i codici CER ai rifiuti prodotti da tale attività è necessario consultare tale capitolo). Es. 03.00 Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e cartone 04.00 Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce e dell'industria tessile 08.00 Rifiuti della p.f.f.u di rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati), adesivi, sigillanti e inchiostri per stampa 09.00 Rifiuti dell'industria fotografica 12.00 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica 13.00 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne oli commestibili, 05 e 12) 14.00 Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto(tranne le voci 07 e 08) 15.00 Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti) 17.00 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati) 20.00 Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni)

Alcune osservazioni Codici del capitolo 20 Ci sono alcuni codici 20. che possono sempre essere richiesti per le seguenti attività: ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE DEL VERDE: tutti i cer della voce 20.02. ATTIVITÀ DI PRODUZIONE DI PRODOTTI DI PANETTERIA/PASTICCERIA: cer 20.01.25 ATTIVITÀ DI ESECUZIONE E RIPARAZIONE DI IMPIANTI ELETTRICI ED ELETTRONICI: cer 20.01.21 Per gli altri codici del capitolo 20.00 la Sezione regionale Lombardia si riserva di valutare ed autorizzare i codici del capitolo 20 in base all'attività dell'impresa, nei casi di comprovata necessità. In nessun caso possono essere richiesti i seguenti codici in quanto trattasi di rifiuti prodotti da terzi e non propri rifiuti: 16.02.10*, 16.02.12*, 16.02.13*, 16.02.14 (raee) In nessun caso possono essere richiesti i seguenti codici in quanto rifiuti contenenti amianto: 17.06.01*,17.06.05* NB. si ricorda alle imprese che l iscrizione all Albo Gestori Ambientali ha validità pari ad anni 10 e la validità è condizionata dal pagamento dei diritti annuali di iscrizione.

DOCUMENTI DI TRASPORTO Durante il trasporto effettuato i rifiuti sono accompagnati da un formulario di identificazione del rifiuto dal quale devono risultare, in particolare, i seguenti dati: NOME E INDIRIZZO DEL PRODUTTORE E DEL DETENTORE ORIGINE, TIPOLOGIA E QUANTITÀ DEL RIFIUTO IMPIANTO DI DESTINAZIONE DATA E PERCORSO DELL ISTRADAMENTO NOME E INDIRIZZO DEL DESTINATARIO Artt. 188 e 193 del D.Lgs. n. 152 del 03/04/2006 D.M. 145 del 01/04/1998

Il formulario di identificazione per il trasporto dei rifiuti, deve essere redatto in quattro esemplari, compilato, datato e firmato dal detentore dei rifiuti, e controfirmato dal trasportatore. Una copia del formulario (c.d. prima copia) deve rimanere presso la Struttura che ha prodotto il rifiuto Le altre tre seguono il rifiuto durante il trasporto.

Il trasportatore, giunto all impianto o piazzola, consegna le tre copie per farle controfirmare e datare dal destinatario. In tali copie verrà segnato il peso del materiale conferito. Di tali copie una rimane al destinatario. Due copie tornano al trasportatore che ne trattiene una. Il trasportatore poi provvede a inviare l altra copia (c.d. quarta copia) al produttore, entro tre mesi dal conferimento del rifiuto. Il produttore si troverà con la prima copia senza peso riscontrato e con la quarta copia con il perso riscontrato.

NORME E NOTE GENERALI I rifiuti devono essere conferiti in modo separato, differenziati per le singole frazioni che la piattaforma è in grado di ricevere. Qualora un rifiuto sia costituito da più parti ulteriormente differenziabili, l utente è tenuto a suddividere il più possibile le varie frazioni di rifiuto prima del conferimento in piattaforma. Ogni automezzo ammesso al conferimento deve portarsi sulla piattaforma negli appositi spazi di parcheggio, ove verranno effettuate le operazioni di carico del materiale di conferimento, a cura del conferente, negli appositi contenitori, muniti di idonea segnaletica di riconoscimento, sotto la supervisione dell incaricato dell Ente Gestore. Tutte le operazioni dei rifiuti dovranno essere effettuate in modo da ridurre in volume i rifiuti conferiti, evitare sversamenti al di fuori dei contenitori e nessun tipo di rifiuto potrà essere collocato al di fuori degli stessi.

ESENZIONE DALL OBBLIGO DEL FORMULARIO L esenzione dall obbligo di redazione del formulario di trasporto rifiuti si applica AI TRASPORTI DI RIFIUTI NON PERICOLOSI EFFETTUATI DAL PRODUTTORE DEI RIFIUTI STESSI, IN MODO OCCASIONALE E SALTUARIO, CHE NON ECCEDANO LA QUANTITÀ DI TRENTA CHILOGRAMMI O DI TRENTA LITRI. Sono considerati occasionali e saltuari i trasporti di rifiuti, effettuati complessivamente per NON PIÙ DI QUATTRO VOLTE L ANNO NON ECCEDENTI I TRENTA CHILOGRAMMI O TRENTA LITRI AL GIORNO NON ECCEDENTI I CENTO CHILOGRAMMI O CENTO LITRI COMPLESSIVI L ANNO Art 193 comma 5 d.lgs 152/06 modificato dal d.lgs. 205/10

UNA TIPOLOGIA DI RIFIUTI PARTICOLARE: I RAEE L acronimo RAEE corrisponde da rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Il D.Lgs. 151/2005 ha introdotto non solo la definizione di RAEE ma ha anche stabilito quali fossero gli obblighi in capo ai produttori di Apparecchiature elettriche ed elettroniche in merito alla gestione delle AEE giunte a fine vita. Con il decreto ministeriale n. 65 del 8 Marzo 2010 il legislatore ha obbligato i distributori di apparecchiature elettriche ed elettroniche, gli installatori e i centri di assistenza tecnica a ritirare gratuitamente dal privato cittadino il RAEE che egli consegna all atto dell acquisto del nuovo AEE a parità che sia equivalente per funzioni.

TIPOLOGIE DI RAEE - RAGGRUPPAMENTI

RAEE professionali e RAEE domestici RAEE domestici: sono rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche originati da nuclei domestici. Ma anche quelli provenienti da altra attività (commerciale, industriale, istituzionale ecc.) che per natura e quantità possono essere considerati analoghi a quelli originati dai nuclei domestici. RAEE professionali: sono rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche destinate ad attività amministrate ed economiche. Essenziale è la destinazione di queste tipologie di rifiuti. I RAEE domestici assumono i codici CER della famiglia 20 e possono essere conferiti sia a centri di raccolta comunali sia a impianti privati specificamente autorizzati (quest ultimo punto non vale a livello nazionale ma in Reg. Lombardia) I RAEE professionali sono identificati dalla famiglia 16 dei codici CER e devono essere conferiti solo ad un impianto autorizzato al recupero. Il ritiro gratuito nell ambito dell uno contro uno è valido per i soli RAEE domestici.

RAEE DOMESTICI 20 01 21* (tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio) 20 01 23* (apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi) 20 01 35* (apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 20 01 21 e 20 01 23, contenenti componenti pericolosi) 20 01 36 (apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 20 01 21, 20 01 23 e 20 01 35) RAEE PROFESSIONALI 16 02 10* (apparecchiature fuori uso contenenti PCB o da essi contaminate, diverse da quelle di cui alla voce 16 02 09) 16 02 11* (apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi, HCFC, HFC) 16 02 12* (apparecchiature fuori uso, contenenti amianto in fibre libere) 16 02 13* (apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci 16 02 09 e 16 02 12) 16 02 14 (apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13)

OBBLIGHI PER UN DISTRIBUTORE AEE (es. negozio) 1) Iscrizione all albo nazionale gestori ambientali nell apposita sezione RAEE comunicando i dati generali del proprio esercizio, del luogo presso il quale si vuole effettuare il raggruppamento, delle targhe dei mezzi che si intendono utilizzare per il trasporto dei RAEE. 2) Comunicare in maniera chiare ai propri utenti che l esercizio è abilitato al ritiro dei RAEE in ragione di uno contro uno. 3) Ritirare a titolo gratuito i RAEE dai propri utenti a fronte della vendita del nuovo a condizione che quest ultimo sia equivalente per funzioni. 4) Raggruppare i RAEE presso il proprio punto vendita, o presso un punto di raggruppamento diverso dal punto vendita 5) I termini temporali del deposito dei RAEE presso i punti vendita o i luoghi di raggruppamento sono di tre mesi; il quantitativo massimo di rifiuti raggruppabile è pari a 3.500 kg per i raggruppamenti R1, R2 e R3 mentre i RAEE dei raggruppamenti R4 e R5 potranno invece essere detenuti fino a un massimo di 3.500 kg complessivi. 6) Compilare uno schedario di carico e scarico per tenere traccia dei RAEE presi in carico e di quelli scaricati presso il centro di raccolta comunale 7) Compilare un documento di trasporto semplificato durante il trasporto dal domicilio dell utente al proprio punto di raggruppamento, o dal punto di raggruppamento al centro di raccolta comunale ed infine dal domicilio dell utente al centro di raccolta comunale. NB i distributori possono avvalersi di un trasportatore terzo.

INSTALLATORI E CENTRI DI ASSISTENZA TECNICA Sono obbligati ad adempiere a tutti gli obblighi dei distributori nel momento in cui la loro attività comprenda la vendita. In caso contrario infatti non sono obbligati ad adempiere all uno contro uno, fermo restando che adempiranno invece a tutti gli obblighi inerenti la gestione dei rifiuti speciali come espressamente citato nel D.lgs. 152/2006. Ulteriore limitazione imposta a tali figure è l impossibilità di avvalersi di un trasportatore e l impossibilità di definire un punto di raggruppamento diverso dai locali all interno dei quali esercitano l attività. Inoltre essi devono compilare un apposito modello di autocertificazione nel quale dichiarano che i RAEE che stanno conferendo al centro di raccolta comunale sono di origine domestica.

DOCUMENTO DI TRASPORTO RAEE schema

SCHEDARIO DI CARICO E SCARICO RAEE - schema

DOCUMENTI ATTESTANTI LA PROVENIENZA DOMESTICA da parte dell installatore o del centro di assistenza tecnica