Centro di Ateneo per i Servizi Informativi. (conforme alla normativa vigente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro) Angelo Violetta



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Transcript:

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II Centro di Ateneo per i Servizi Informativi USO CORRETTO DEI SISTEMI INFORMATICI (conforme alla normativa vigente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro) Angelo Violetta

ANGELO VIOLETTA USO CORRETTO DEI SISTEMI INFORMATICI (conforme alla normativa vigente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro) 1

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A mia madre A chi può bastare l umiltà di un semplice grazie perché non esiste nulla al mondo che potrà rendere a lui omaggio per tutto quello che ha fatto per me Mi manchi Papà 3

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Ringraziamenti Il presente manuale è stato redatto con la supervisione del prof. Enrico De Rosa (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione d Ateneo), e del prof. Eduardo Farinaro (Medico Competente). La copertina è stata progettata dalla dott.sa Stefania Grasso Responsabile Immagine e Comunicazione del CSI. GRAZIE 5

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Presentazione Mi è molto gradito presentare questo manuale, preparato con cura e professionalità dall ing. Angelo Violetta che ringrazio di cuore. Sappiamo tutti quanto sia importante la tematica della sicurezza nell ambiente di lavoro, e oggi tale problematica si è estesa anche alle attività svolte in ufficio, e specialmente alle attività che richiedono l uso di sistemi informatici. Nel volume sono riportati i riferimenti generali e di base per la sicurezza sul luogo di lavoro e poi, più dettagliatamente, le linee guida per l uso corretto dei sistemi informatici. Il manuale vuole essere un utile strumento per gli operatori che svolgono attività di ufficio, ma più in generale per chiunque usi un personal computer, e perfino per i genitori che vogliono educare i propri figli anche su questi aspetti. Il manuale è anche utile per chi debba progettare o sistemare luoghi di lavoro adibiti ad uffici. Si spera che coloro che riceveranno questo volumetto vogliano attivarsi perché le linee guida siano applicate coscienziosamente e, più in generale, ci aiutino a diffondere la cultura della sicurezza. Il Presidente del CSI (prof. Giuseppe Marrucci) 7

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Lo sviluppo della tecnologia dei computer e la prolificazione delle loro applicazioni in innumerevoli campi, ha portato, in brevissimo tempo, alla corrispondente crescita dell uso di unità videoterminali in quasi tutti i settori lavorativi. È evidente, pertanto, che il posto di lavoro al videoterminale (VDT) ha rivoluzionato il tradizionale lavoro d ufficio. Questa trasformazione produce un positivo impatto sulla produttività e sull individuale performance, per la libertà di accesso all informazione e per la facilità di comunicazione. Conseguentemente, tra gli addetti all attività al videoterminale ha cominciato a diffondersi, con sempre maggiore frequenza, l attribuzione di disturbi psico-fisici correlati al suo utilizzo. La psicopatologia del lavoro ha perciò sovente focalizzato la propria attenzione sulle potenzialità di minaccia psicologica insite in questi processi di cambiamento e sui costi in termini di identità sociale, di ruolo e di benessere, che possono gravare sulle persone. Dunque, l utilizzo delle tecnologie informatizzate è stato associato ad un aumentato livello di stress, con manifestazioni di tipo emozionale come l ansietà, la depressione, la tensione nervosa, e irritabilità; e di tipo psicosomatico come l insonnia, l anoressia, l epigastralgie, il mal di testa, la stanchezza eccessiva, e la digestione difficile. Ricerche internazionali dimostrano che gli operatori a tempo pieno al VDT mostrano livelli di stress più elevati rispetto a quelli che utilizzano il terminale part-time o ad altri impiegati d ufficio e le differenze sono più marcate quando l uso continuativo del VDT supera le quattro ore e le condizioni complessive di lavoro, intese come organizzazione ed ambiente, sono carenti. Le condizioni di stress in questo tipo di lavoro sono il risultato di numerosi fattori che è difficile considerare separatamente, in quanto possono svolgere un azione negativa combinata in maniera complessa sul benessere fisico e mentale. 9

Pertanto la condizione di tensione generalizzata e di stress incide tanto più negativamente sull equilibrio psicoemotivo, quanto più conflittuali sono i rapporti di lavoro, e quanto più critici saranno i fattori di clima aziendale e di rischio ambientale (illuminazione, rumore, microclima, fumo passivo, spazi inadeguati, disergonomia della postazione, ecc.). Angelo Violetta 10

S OMMARIO Introduzione... 15 Lavoro al videoterminale... 15 Capitolo 1- Riferimenti al Testo Unico per la Sicurezza... 19 1.1 Definizioni... 19 1.1.1 - Videoterminale (VDT)... 19 1.1.2 - Posto di lavoro... 19 1.1.3 - Unità produttiva... 19 1.1.4 - Pericolo... 19 1.1.5 - Rischio... 20 1.1.6 - Dirigente... 20 1.1.7 - Azienda... 20 1.1.8 - Preposto... 20 1.1.9 - Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP)... 20 1.1.10 - Datore di lavoro... 21 1.1.11 - Servizio di Prevenzione e Protezione dei rischi... 21 1.1.12 - Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione... 21 1.1.13 - Medico competente... 22 1.1.14 - Sorveglianza sanitaria... 22 1.1.15 - Salute... 22 1.1.16 - Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS)... 22 1.1.17 - Sistema di promozione della salute e sicurezza... 22 1.1.18 - Lavoratore... 23 1.1.19 - Prevenzione... 24 1.1.20 - Buone prassi... 24 1.1.21 - Formazione... 24 1.1.22 - Informazione... 24 1.1.23 - Linee guida... 25 1.1.24 - Addestramento... 25 Capitolo 2 Ambiente di lavoro... 27 2.1 - Principali misure di prevenzione... 28 2.2 - Organizzazione dell area di lavoro... 29 2.3 - Caratteristiche delle attrezzature... 29 2.3.1 - Lo schermo... 29 2.3.1.1 - Dimensione dei caratteri... 31 11

2.3.1.2 - Forma dei caratteri (font)...32 2.3.1.3 - Nitidezza dei caratteri...32 2.3.1.4 - Geometria dell immagine...33 2.3.1.5 - Manutenzione per lo schermo...33 2.3.2 - Tastiera e dispositivo di puntamento...33 2.3.2.1 Manutenzione della tastiera e del mouse...35 2.3.3 - La postura alla tastiera...35 2.3.4 - Piano di lavoro...36 2.3.5 - Sedile di lavoro...37 2.4 - Computer portatili...38 2.5 - Stampante...38 2.5.1 - Posizione della stampante...39 2.6 - Stazioni di lavoro CAD...39 2.6.1 - Illuminazione per postazione CAD...40 2.6.2 - Arredi per postazione CAD...40 2.7 Contact Center...41 2.8 Postazione al VDT per disabili...42 2.9 - Requisiti ambiente di lavoro...43 2.9.1 - Qualità dell aria indoor...43 2.9.2 - Patologie correlate...44 2.9.3 - Condizioni di sicurezza...45 2.9.4 - Microclima...45 2.9.4.1 - Ambienti con ventilazione naturale...46 2.9.5 - Parametri microclimatici...47 2.9.6 Fattori microbiologici...48 2.9.7 - Radiazioni...49 2.9.8 - Irraggiamento termico...49 2.9.9 - Illuminazione...49 2.9.9.1 - Colore della luce...50 2.9.9.2 - Grado di riflessione del locale...51 2.9.9.3 - Illuminazione artificiale...51 2.9.10 - Luce diurna...52 2.9.11 Affaticamento da illuminazione...56 2.9.12 - Psicologia del lavoro e attività lavorative...56 2.9.12.1 - Criteri per strutturare le attività lavorative...56 2.9.12.2 - Sette criteri per ripartire correttamente i compiti...58 2.9.12.3 - Criteri per l interazione uomo-computer...60 2.9.13 - Soddisfazione sul lavoro...61 2.9.14 - Organizzazione del lavoro...61 12

Capitolo 3 - Ergonomia e sicurezza ai videoterminali... 65 3.1 - Ergonomia del posto di lavoro con il VDT... 67 3.2 - Affaticamento visivo... 70 3.3 - Ergonomia della visione... 72 3.4 - Problemi posturali... 74 Capitolo 4 Ottimizzare la posizione di lavoro al VDT... 79 4.1 - Spalla... 80 4.2 - Collo... 82 4.3 - Dorso e gambe... 83 4.4 - Avambraccio, polso e mano... 84 4.5 - Avambraccio e mano... 85 4.6 - Occhio... 86 Capitolo 5 - Condizioni di salute e benessere... 87 5.1 - Postura corretta... 87 5.2 - Sintomi oftalmologici... 91 5.3 - Sintomi ortopedici... 91 5.4 - Sintomi psicologici... 94 5.5 - Lavoratrici in stato di gravidanza... 95 Capitolo 6 Green area... 96 6.1 - I vantaggi delle piante... 96 6.2 - Effetti delle piante negli ambienti interni... 97 6.3 - L effetto delle piante sul nostro benessere... 97 6.4 - Un uso effettivo delle piante... 98 Conclusioni... 99 Appendice A Allegato XXXIV - Videoterminali... 101 Bibliografia... 107 Riferimenti normativi... 109 13

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Introduzione Il lavoro al computer prevede una rapida scrittura sulla tastiera, e l utilizzo del mouse come strumento di puntamento. Un uso non confortevole del computer, che significa assumere una posizione scorretta mentre si usa la tastiera con i relativi strumenti di lavoro mal posizionati o stare seduti nella stessa posizione per ore, può favorire l'insorgenza di affaticamento della schiena, dei polsi e delle mani. Quindi, è necessario prevenirli creando il cosiddetto Comfort al computer. Prevenire la stanchezza della schiena, dei polsi e delle mani significa prendersi cura della propria postura e dell'area di lavoro. Il presente volume si pone come obiettivo quello di dare delle indicazioni tecniche per l uso corretto di attrezzature. Le indicazioni che sono riportate fanno riferimento alle normative e alle leggi vigenti che permettono di: garantire livelli di sicurezza elevata per chi lavora a videoterminale, riportando dei modelli di riferimento che soddisfano le performance lavorative (ergonomia); ottimizzare la postazione di lavoro, riducendo al minimo i possibili discomfort per l operatore di videoterminale, elencando quali sono le probabili cause e quali sono le possibili correzioni a garanzia di un ottima condizione di salute e benessere. Lavoro al videoterminale Il videoterminale (VDT) è ormai entrato a far parte degli strumenti comunemente usati sul posto di lavoro. Numerose attività professionali non potrebbero addirittura esistere senza l ausilio di un unità video. È evidente che il posto di lavoro al VDT ha rivoluzionato il tradizionale lavoro d ufficio. D altro canto, il numero dei videoterminali nel settore produttivo è in costante aumento e al giorno d oggi non esiste praticamente quasi nessuna macchina che non sia collegata a un terminale video. In tutti i settori del terziario è evidente una predominanza di posti di lavoro attrezzati con VDT. Ma anche nell industria essi hanno raggiunto una grande diffusione, tanto che non si può più parlare di una 15

concentrazione di VDT in singole categorie professionali. Il fatto stesso che non solo gli uffici di segreteria, ma anche quelli delle officine, siano equipaggiati di VDT, ha incrementato notevolmente l interesse per l ergonomia. Diversa è la situazione per i notebook, sempre più amati dal grande pubblico. Centinaia di migliaia di questi piccoli gioielli tecnologici vengono utilizzati su treni, aerei, in auto, nei ristoranti e anche durante le visite dei clienti. Dato che il luogo di utilizzo difficilmente risponde a criteri ergonomici, non è facile dare consigli a questo riguardo. Bisogna anche tenere conto della tendenza, sempre più frequente negli uffici, ad utilizzare i notebook in postazione fissa. Solitamente, chi utilizza un notebook è più facilmente disposto a lavorare in condizioni disagevoli, in quanto si tratta di un impiego di breve durata e in luoghi sempre diversi (inoltre, le batterie si esauriscono dopo poche ore). In linea di massima le attività al VDT possono essere suddivise nel seguente modo: attività svolte prevalentemente davanti allo schermo (dialogo con il PC); attività svolte prevalentemente con testi (data entry); attività miste; uso sporadico dello schermo. Quando si lavora principalmente con testi cartacei lo sguardo è rivolto soprattutto sul documento. Solo di tanto in tanto si controlla lo schermo. Con entrambe le mani si lavora quasi esclusivamente con la tastiera, mentre il mouse viene utilizzato di rado. La posizione della schiena e del capo è per così dire forzata. Il lavoro è spesso monotono, senza possibilità di variazione. Le parti del corpo maggiormente sollecitate sono la colonna vertebrale, i muscoli di collo e spalle, nonché i muscoli e i tendini di braccia e mani. Anche gli occhi si possono affaticare se i documenti non sono ben leggibili. Nonostante la monotonia del lavoro, l impegno richiesto all utente in termini di ricettività e concentrazione è molto alto. Quando si lavora principalmente con lo schermo si comunica soprattutto con il sistema. Questo vale sia per la creazione di testi e immagini, sia per la ricerca di informazioni (ad es. ricerche in Internet, consultazione di 16

elenchi telefonici on-line, glossari e dizionari in formato CD-ROM, ecc.). I dati vengono inseriti e richiamati con la tastiera e il mouse. Lo sguardo è rivolto soprattutto al monitor, mentre la tastiera viene usata di meno rispetto a quando si immettono dei dati. In questo modo si riduce la percentuale di lavori secondari. I documenti o i manuali tecnici non vengono più prodotti in forma cartacea, ma possono essere visualizzati direttamente sullo schermo. Il lavoratore è quindi sottoposto ad uno sforzo notevole in termini di concentrazione, attenzione e reattività. Un attenzione particolare va rivolta alle postazioni CAD (Computer Aided Design), in quanto i lavoratori sono sottoposti a particolari sollecitazioni. Da un lato si fa ricorso a schermi giganti, con ripercussioni sulla scelta degli arredi d ufficio e dell illuminazione; dall altro, bisogna considerare che molti operatori trascorrono buona parte del loro tempo davanti allo schermo. 17

18

Capitolo 1- Riferimenti al Testo Unico per la Sicurezza Prima di addentrarsi nella descrizione tecnica, è opportuno far riferimento alle principali definizioni. 1.1 Definizioni 1.1.1 - Videoterminale (VDT) Uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato. 1.1.2 - Posto di lavoro L'insieme che comprende le attrezzature munite di videoterminale, eventualmente con tastiera ovvero altro sistema d immissione dei dati, ovvero, software per l'interfaccia uomo/macchina, gli accessori opzionali, le apparecchiature connesse, comprendenti l'unità a dischi, il telefono, il modem, la stampante, il supporto per i documenti, la sedia, il piano di lavoro, nonché l'ambiente di lavoro immediatamente circostante. 1.1.3 - Unità produttiva Stabilimento o struttura finalizzata alla produzione di beni o all erogazione di servizi, dotati di autonomia finanziaria e tecnico funzionale. 1.1.4 - Pericolo Proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni. 19

1.1.5 - Rischio Probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni d impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione. Il rischio (R) è funzione della magnitudo (M) del danno provocato e della probabilità (P) o frequenza del verificarsi del danno. 1.1.6 - Dirigente Persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l attività lavorativa e vigilando su di essa. 1.1.7 - Azienda Il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato. 1.1.8 - Preposto Persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, sovrintende all attività lavorativa e garantisce l attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa. 1.1.9 - Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) Persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all articolo 32 del DLgs. 81/08 designata dal datore di lavoro, cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi. 20

1.1.10 - Datore di lavoro Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l assetto dell organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell organizzazione stessa o dell unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni di cui all articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per datore di lavoro si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale, individuato dall organo di vertice delle singole amministrazioni tenendo conto dell ubicazione e dell ambito funzionale degli uffici nei quali viene svolta l attività, e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessa individuazione, o di individuazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con l organo di vertice medesimo. 1.1.11 - Servizio di Prevenzione e Protezione dei rischi Insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all azienda finalizzati all attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori. 1.1.12 - Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione Persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all articolo 32 del DLgs. 81/08, facente parte del servizio di prevenzione e protezione dei rischi. 21

1.1.13 - Medico competente Medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all articolo 38 del DLgs. 81/08, che, secondo quanto previsto all articolo 29, comma 1 dello stesso DLgs., collabora con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui al presente decreto; i requisiti formativi e professionali del medico competente sono quelli indicati all art. 38 del DLgs. 81/08. 1.1.14 - Sorveglianza sanitaria Insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell attività lavorativa. 1.1.15 - Salute Stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un assenza di malattia o d infermità. 1.1.16 - Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro. 1.1.17 - Sistema di promozione della salute e sicurezza Complesso dei soggetti istituzionali che concorrono, con la partecipazione delle parti sociali, alla realizzazione dei programmi di intervento finalizzati a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori. 22

1.1.18 - Lavoratore Persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un attività lavorativa nell ambito dell organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche, di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell ente stesso; l associato in partecipazione di cui agli articoli 2549 e seguenti del codice civile; il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento di cui all articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196 e di cui a specifiche disposizioni delle leggi regionali, promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro; l allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l allievo sia effettivamente applicato alle strumentazioni o ai laboratori in questione; il volontario, come definito dalla legge 1 agosto 1991, n. 266; i volontari del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco e della protezione civile; il volontario che effettua il servizio civile; il lavoratore di cui al decreto legislativo 1 dicembre 1997, n. 468 e successive modificazioni. 23

1.1.19 - Prevenzione Il complesso delle disposizioni o misure necessarie per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell integrità dell ambiente esterno. 1.1.20 - Buone prassi Soluzioni organizzative o procedurali coerenti con la normativa vigente e con le norme che attraverso la riduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di lavoro, sono elaborate e raccolte dalle regioni, dall Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL), dall Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) e dagli organismi paritetici di cui all articolo 51 del DLgs. 81/08, validate dalla Commissione consultiva permanente di cui all articolo 6 del DLgs. 81/08, previa istruttoria tecnica dell ISPESL, che provvede ad assicurarne la più ampia diffusione. 1.1.21 - Formazione Processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi. 1.1.22 - Informazione Complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili all identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro. 24

1.1.23 - Linee guida Atti di indirizzo e coordinamento per l applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza predisposti dai Ministeri, dalle Regioni, dall ISPESL e dall INAIL e approvati in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. 1.1.24 - Addestramento Complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale e le procedure di lavoro. 25

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Capitolo 2 Ambiente di lavoro La valutazione dei rischi consiste in un esame di tutti gli aspetti attinenti il lavoro, finalizzato ad analizzare i pericoli, verificare le situazioni di esposizione ai medesimi, individuare i rischi e la probabilità che gli stessi diano luogo a lesioni o danni (incidenti, infortuni, malattie professionali, ecc.) per i lavoratori o per altro personale presente in azienda (appaltatori, personale addetto allo scarico delle merci, imprese di pulizia, ecc.), e consente di individuare le misure di prevenzione e protezione per eliminare o ridurre i rischi ad un livello accettabile. Si può pertanto definire la valutazione dei rischi come un processo finalizzato alla programmazione delle misure di prevenzione da attuare presso l Ente. Il datore di lavoro prende i provvedimenti necessari per prevenire i rischi professionali, informare e formare i lavoratori e organizzare i mezzi destinati alla prevenzione. Sulla base della valutazione dei rischi, il datore di lavoro definisce le priorità di intervento che devono tener conto dell accettabilità dei rischi valutando anche i costi e i benefici che la loro riduzione comporta per la comunità. In pratica, la valutazione dei rischi deve consentire di portare alla luce i problemi relativi alla sicurezza e alla salute dei lavoratori, definendo con il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) proposte e programmi articolati per la risoluzione degli stessi e per il miglioramento delle condizioni di salute e di sicurezza. Ai sensi dell articolo 174 del DLgs 81/08, sono stati analizzati attentamente i posti di lavoro degli addetti all utilizzo dei VDT e, verificando attentamente l attività lavorativa degli stessi, sono stati riscontrati e valutati i rischi riportati nella tabella che segue. La tecnica di produzione delle immagini sullo schermo è tale per cui dall'apparecchio vengono generate, oltre alla luce visibile, radiazioni elettromagnetiche di varia lunghezza d'onda, di debole intensità e difficilmente apprezzabili con gli strumenti di misura, come è ormai dimostrato da una serie numerosa di rilevazioni su apparecchi diversi per marca, modello e stato di manutenzione. 27

Tabella 1 Valutazione dei rischi Descrizione del Rischio Probabilità Magnitudo Rischio Livello Elettrocuzione Possibile Grave MEDIO 3 Incendio Possibile Grave MEDIO 3 Stress psicofisico (utilizzo intensivo) Probabile Modesto MEDIO 3 Affaticamento visivo Probabile Modesto MEDIO 3 Urti, colpi, impatti e compressioni Probabile Modesto MEDIO 3 Radiazioni non ionizzanti Possibile Modesto MEDIO 2 Punture, tagli ed abrasioni Probabile Modesto MEDIO 3 Rumore Possibile Lieve MOLTO BASSO 1 La tabella Valutazione dei Rischi si riferisce solo all analisi del posto di lavoro e all utilizzo del Personal Computer. Per avere un quadro generale della valutazione dei rischi modellato per il lavoro di ufficio, si deve far riferimento al DVR (Documento di Valutazione dei Rischi), redatto per singola struttura. Il lavoro del videoterminalista può comportare un pericolo per la salute in relazione alla durata dell'esposizione, alle caratteristiche del lavoro svolto, alle caratteristiche dell hardware e del software, alle caratteristiche del posto di lavoro e dell'ambiente. Effetti sulla salute legati al lavoro con schermo da videoterminale sono dimostrabili per quanto concerne i disturbi oculo-visivi, i disturbi muscolo-scheletrici e, in minore misura, le reazioni da stress. 2.1 - Principali misure di prevenzione Le caratteristiche delle apparecchiature e in particolare dei videoterminali, dei sedili, dei sistemi di illuminazione sono studiate da tempo e ciò ha permesso di definire standard, norme e indicazioni preventive. In questo senso si è indirizzato anche il DLgs 81/08 (integrato e corretto con il DLgs 106/09), nel quale si precisa che ambienti, posti di lavoro e videoterminali siano sottoposti a verifiche e che siano effettuati controlli periodici di 28

alcune variabili come quelle posturali, quelle microclimatiche, illuminotecniche ed ambientali generali. A tale proposito, l allegato XXXIV dello stesso DLgs. 81/08 (vedi Appendice A Videoterminali), fornisce i requisiti minimi delle attrezzature di lavoro, che sono stati rispettati, come precisato nel seguito. I lavoratori addetti ai videoterminali sono sottoposti a sorveglianza sanitaria periodica, per valutare l'eventuale comparsa di alterazioni oculo-visive o generali riferibili al lavoro con videoterminali. Di fondamentale importanza, infine, la prevista informazione e formazione dei lavoratori addetti, nonché il previsto controllo periodico degli operatori, al fine di individuare difetti di postura o modalità operative e comportamentali difformi dai contenuti del presente documento. 2.2 - Organizzazione dell area di lavoro Un accurata sistemazione dell area di lavoro e delle apparecchiature consente di svolgere in modo confortevole la propria attività. Le caratteristiche delle attrezzature, i riflessi e l illuminazione, la circolazione dell aria, il rumore, le radiazioni, l umidità e, non ultima l ubicazione delle prese elettriche sono fattori determinanti per la sistemazione ottimale del posto di lavoro. 2.3 - Caratteristiche delle attrezzature Ogni posto di lavoro moderno è fornito di un computer che risulta costituito almeno da una "case" contenente la C.P.U., un monitor, una tastiera, una stampante ed altre periferiche. A parte le connessioni elettriche, gli elementi il cui cattivo uso crea un rischio per la salute del lavoratore sono lo schermo e la tastiera. 2.3.1 - Lo schermo La risoluzione dello schermo deve essere tale da garantire una buona definizione, una forma chiara, una grandezza sufficiente dei caratteri e, inoltre, uno spazio adeguato tra essi. L'immagine sullo schermo deve essere stabile, esente da sfarfallamento, tremolio o da altre forme di instabilità. La brillanza e/o il contrasto di luminanza tra i caratteri e lo sfondo dello schermo, devono essere facilmente regolabili da parte 29

dell'utilizzatore del videoterminale e facilmente adattabili alle condizioni ambientali. Lo schermo deve essere orientabile ed inclinabile liberamente per adeguarsi facilmente alle esigenze dell'utilizzatore [Figura 1 - Schermo da VDT]. È possibile utilizzare un sostegno separato per lo schermo o un piano regolabile. Sullo schermo non devono essere presenti riflessi e riverberi che possano causare disturbi all'utilizzatore durante lo svolgimento della propria attività. Figura 1 - Schermo da VDT Lo schermo deve essere posizionato di fronte all operatore in maniera che, anche agendo su eventuali meccanismi di regolazione, lo spigolo superiore dello schermo sia posto un po più in basso dell orizzontale che passa per gli occhi dell operatore e ad una distanza degli occhi pari a circa 50-70 cm [Figura 2 - Distanza dallo schermo], per i posti di lavoro in cui va assunta preferenzialmente la posizione della seduta. Figura 2 - Distanza dallo schermo Lo schermo deve essere adattato alle attività che siamo chiamati a svolgere. Come dimensioni minime si intendono quelle che consentono all operatore di visualizzare le informazioni con caratteri e spazi sufficientemente ampi e quindi facilmente leggibili. Non ha neppure senso consigliare una dimensione fissa per lo schermo. Molto spesso è sufficiente un monitor da 15 pollici quando si lavora principalmente con programmi per il trattamento di testi. La tabella riporta una serie di valori di riferimento. 30

Dimensioni di riferimento in funzione dell attività svolta (esempi) Attività Trattamento testi, Leggere informazioni (testi), Inserire maschere e comandi Trattamento testi con grafica, Calcolo di tabelle, Programmazione Trattamento testi con grafica in ambiente DTP (desktop publishing), Calcolo di tabelle e programmazione, con visualizzazione simultanea di molte pagine, Applicazioni CAD Dimensioni schermo 15 pollici 17 pollici 19 e 21 pollici 2.3.1.1 - Dimensione dei caratteri La leggibilità dei caratteri dipende dalla distanza tra gli occhi e lo schermo. Come unità di misura si considera l angolo dal quale si vede il limite esterno dei caratteri (vedi figura a lato). Quindi, con una distanza visiva di 50 cm l altezza dei caratteri deve essere pari come minimo a 2,5 mm. Con una distanza visiva di 60-80 cm l altezza minima dei caratteri deve essere di 3-4 mm. Questo requisito è soddisfatto dagli schermi da 15 pollici, se una pagina A4 viene elaborata con un margine dello schermo di circa 1 cm e con un carattere di 12 punti (ad es. Helvetica, Arial, Times Roman). Oggi è molto facile regolare la dimensione dei caratteri scegliendo una determinata risoluzione in un campo di variazione determinato. La risoluzione può essere di 640 x 480 (VGA), 800 x 600 (SVGA) oppure 1024 x 768 (XGA). Maggiore è la risoluzione, maggiori saranno le informazioni visualizzabili sullo schermo. Tuttavia, la dimensione dei caratteri diminuisce proporzionalmente e quindi c è il rischio che con uno schermo ad elevata risoluzione i caratteri siano troppo piccoli. Per la leggibilità dei caratteri è importante non tanto la quantità delle informazioni visualizzate quanto la dimensione dei caratteri, che dipendono a loro volta dalla distanza visiva. Nella tabella seguente si riporta la risoluzione ottimale dello schermo in funzione della sua grandezza e del modello (schermi 31

fissi). Gli schermi dei notebook hanno solitamente una risoluzione maggiore in relazione alle dimensioni. Risoluzione ottimale in funzione delle dimensioni dello schermo per sistemi fissi Diagonale utile [cm] Dimensioni Schermo piatto Risoluzione 38,1 15 pollici 1024 x 768 punti 40,6 16 pollici 1280 x 1024 punti 43,2 17 pollici 1280 x 1024 punti 45,7 18 pollici 1280 x 1024 punti 48,3 19 pollici 1280 x 1024 punti 50,8 20 pollici 1600 x 1200 punti 53,3 21 pollici 1600 x 1200 punti 58,4 23 pollici 1600 x 1200 punti 2.3.1.2 - Forma dei caratteri (font) I tipi di font con caratteri molto sottili o molto larghi sono poco leggibili. La migliore leggibilità si ottiene quando il rapporto tra la larghezza e l altezza del carattere è di circa 3:4. Anche lo spessore del carattere è importante e deve essere pari al 15 % circa dell altezza del carattere. Per testi relativamente lunghi è bene ricorrere a font consolidati e a lettere maiuscole e minuscole. Solo i testi scritti in maiuscolo o con font particolari sono difficili da leggere. Il font migliore in questo senso è «Arial». 2.3.1.3 - Nitidezza dei caratteri Se i caratteri non sono nitidi, la leggibilità viene compromessa e all occhio umano si richiede un maggiore sforzo accomodativo. Dal punto di vista della fisiologia del lavoro, chi lavora spesso e a lungo con il computer dovrebbe utilizzare uno schermo con una buona nitidezza dei contorni dei caratteri. Un criterio determinante per la nitidezza dei caratteri è il cosiddetto «dot pitch» (indica la distanza verticale tra il punto centrale dei fosfori colorati su uno schermo a colori, misurata in millimetri), indicato in numerosi opuscoli e manuali d uso. Minore è il dot pitch, migliore è la nitidezza dei caratteri sullo schermo. Attualmente, il valore di riferimento è 0,28 mm. 32

2.3.1.4 - Geometria dell immagine L immagine sullo schermo deve apparire perfettamente rettangolare e deve occupare il più possibile l area utile dello schermo. Con i seguenti parametri potete regolare la geometria dell immagine a vostro piacimento: altezza e larghezza dimensionamento orizzontale e verticale distorsione a botte/cuscino parallelogramma rotazione dell immagine distorsione trapezoidale Non ci soffermeremo a lungo su queste impostazioni, in quanto ogni casa costruttrice fornisce un proprio menu per la regolazione dell immagine. 2.3.1.5 - Manutenzione per lo schermo La superficie dello schermo deve essere sempre pulita, priva di impronte o polvere che possono compromettere la qualità dei caratteri. La manutenzione degli schermi piatti è delicata in quanto lo strato superiore è molto sensibile alle pressioni e ai detergenti. Se si utilizza uno straccio umido, è bene non esercitare una forte pressione sulla superficie. Molti produttori forniscono unitamente allo schermo un panno in microfibra, simile ai fazzoletti per la pulizia delle lenti di plastica. 2.3.2 - Tastiera e dispositivo di puntamento La tastiera è il dispositivo di input più importante in una postazione di lavoro al VDT. Dato che l utente ne fa un uso sistematico e abituale è necessario che la tastiera risponda a determinati requisiti ergonomici. La tastiera comunemente in uso ricorda, per forma e disposizione dei tasti, la vecchia tastiera di una macchina da scrivere. Tuttavia, la sua ergonomicità viene spesso messa in discussione. La nozione di «tastiera ergonomica» può essere fuorviante, in quanto l utente ha l impressione che di per sé la tastiera soddisfi tutti i principi ergonomici. Ma anche una tastiera di questo 33

tipo, se utilizzata ininterrottamente, non può certo risolvere malesseri fisici preesistenti. La tastiera deve essere separata dallo schermo, facilmente regolabile e dotata di meccanismo di variazione della pendenza, onde consentire al lavoratore di assumere una posizione confortevole e tale da non provocare l'affaticamento delle braccia e delle mani, [Figura 3 - Tastiera e dispositivo di puntamento]. Lo spazio sul piano di lavoro deve consentire un appoggio degli avambracci davanti alla tastiera nel corso della digitazione, tenendo conto delle caratteristiche antropometriche dell operatore. Figura 3 - Tastiera e dispositivo di puntamento La tastiera deve avere una superficie opaca onde evitare i riflessi. La disposizione della tastiera e le caratteristiche dei tasti devono agevolarne l'uso. I simboli dei tasti devono presentare sufficiente contrasto ed essere leggibili dalla normale posizione di lavoro. Il mouse o qualsiasi dispositivo di puntamento in dotazione alla postazione di lavoro, deve essere posto sullo stesso piano della tastiera, in posizione facilmente raggiungibile e disporre di uno spazio adeguato per il suo uso. Il mouse ha assunto una notevole importanza con l impiego di particolari programmi di grafica. Diversi programmi consentono anche di attribuire liberamente ai tasti del mouse diverse funzioni (ad es. programmazione dei tasti per mancini). L aspetto più importante è che la mano sia appoggiata completamente sul mouse senza esercitare alcuna pressione su di esso. Per questo motivo si consiglia un mouse dalla forma leggermente asimmetrica, adattabile alla forma della mano (questo comporta modelli diversi per mancini e destrimani). Molti utenti hanno difficoltà nel fare doppio clic con il dito indice. Con i mouse a tre tasti è possibile configurare il software del mouse in modo che questa funzione 34

possa essere espletata con il tasto centrale o con il pollice. Esistono anche mouse dotati di una speciale rotellina per far scorrere i testi sullo schermo. Poiché molte persone si lamentano dei disagi causati dall uso prolungato del mouse, ecco alcuni suggerimenti pratici per ridurre tali disagi: adattate le funzioni del mouse alle esigenze individuali; questo può valere per la velocità di doppio clic, la sensibilità, la velocità di accelerazione e la modalità di visualizzazione del puntatore; sforzatevi di usare il mouse con l altra mano; all inizio avrete le stesse difficoltà che incontra un destrimane quando cerca di scrivere con la mano sinistra; evitate, se possibile, di fare doppio clic con l indice; servitevi dei cosiddetti shortcut (scorciatoie) quando ne avete la possibilità; questi comandi sono uguali all interno degli stessi gruppi di programmi e sono facili da imparare. Il vantaggio è che in questo modo evitate di passare continuamente dalla tastiera al mouse e questo vi facilita il lavoro. Sotto il mouse è bene sistemare un tappetino, a patto che sul tavolo ci sia lo spazio necessario. Con il mouse ottico si può fare a meno del mouse pad, in quanto è sufficiente sistemare un foglio di carta sotto il mouse. Esistono anche mouse senza fili che risolvono una volta per tutte il problema del cavo. Solo l utente dovrebbe poter decidere, in base alle proprie esigenze, quale mouse scegliere per il lavoro quotidiano. 2.3.2.1 Manutenzione della tastiera e del mouse Sia il mouse che la tastiera devono essere puliti periodicamente. Per pulire a fondo la tastiera e il corpo del mouse bisogna utilizzare un detergente specifico o alcol denaturato. In caso di sporco tenace è necessario usare un detergente specifico. 2.3.3 - La postura alla tastiera Le dita, fanno un "lungo cammino sulla tastiera: polsi, mani e schiena diritti sono essenziali per un comfort duraturo [Figura 4 - Postura alla tastiera]. Quando si trova la giusta posizione, i muscoli della schiena saranno "non tesi" e flessibili, così i polsi e le mani non dovranno lavorare più del necessario. Quando si lavora con i polsi e le mani diritti, i nervi, 35

muscoli e tendini rimangono rilassati e in posizione confortevole. Quindi più difficilmente si sviluppano affaticamenti e dolori da uso del computer. Figura 4 - Postura alla tastiera 2.3.4 - Piano di lavoro Il piano di lavoro deve avere una superficie a basso indice di riflessione, essere stabile, di dimensioni sufficienti a permettere una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio [Figura 5 - Piano di lavoro]. L altezza del piano di lavoro, fissa o regolabile, deve essere indicativamente compresa fra 70 e 80 cm. Lo spazio a disposizione deve permettere l alloggiamento e il movimento degli arti inferiori, nonché l ingresso del sedile e dei braccioli se presenti. La profondità del piano di lavoro deve essere tale da assicurare un adeguata distanza visiva dallo schermo. Il supporto per i documenti deve essere stabile e regolabile e deve essere collocato in modo tale da ridurre al minimo i movimenti della testa e degli occhi. 36

Figura 5 - Piano di lavoro 2.3.5 - Sedile di lavoro Il sedile di lavoro deve essere stabile e permettere all'utilizzatore libertà nei movimenti, e anche una posizione comoda. Il sedile deve avere altezza regolabile in maniera indipendente dallo schienale e dimensioni della seduta adeguate alle caratteristiche antropometriche dell utilizzatore. Lo schienale deve fornire un adeguato supporto alla regione dorso-lombare dell utente [Figura 6 - Sedile di lavoro]. Nell ambito di tali regolazioni l utilizzatore dovrà poter fissare lo schienale nella posizione selezionata. Lo schienale e la seduta devono avere bordi smussati. I materiali devono presentare un livello di permeabilità tali da non compromettere il comfort dell utente e di essere pulibili. Il sedile deve essere dotato di un meccanismo girevole per facilitare i cambi di posizione e deve poter essere spostato agevolmente secondo le necessità dell utilizzatore. Un poggiapiedi sarà messo a disposizione di coloro che lo desiderino per far assumere una postura adeguata agli arti inferiori. Il poggiapiedi non deve spostarsi involontariamente durante il suo uso. 37

Figura 6 - Sedile di lavoro 2.4 - Computer portatili L impiego prolungato dei computer portatili necessita della fornitura di una tastiera e di un mouse o altro dispositivo di puntamento esterni, nonché di un idoneo supporto che consenta il corretto posizionamento dello schermo. 2.5 - Stampante Anche le stampanti influiscono sulla qualità della postazione al VDT. Solitamente si distingue tra le seguenti tecnologie: stampante a getto di inchiostro: la stampante a getto di inchiostro, spesso a colori, è silenziosa, ma abbastanza lenta. Non dà alcun problema sul posto di lavoro; stampante laser: le stampanti laser sono oggi molto diffuse. Veloci, semplici nella manutenzione e con una buona qualità di stampa, vengono spesso utilizzate come stampanti di rete in una versione ad elevate prestazioni. Una stampante laser può essere paragonata, dal punto di vista tecnico, ad una normale fotocopiatrice. Anche i problemi riscontrati sono simili ad entrambi i sistemi: sviluppano 38

calore dall interno e il raggio laser per la creazione delle immagini emette tracce di ozono (anche se oggi molte stampanti integrano un filtro per ridurre tali emissioni). Le stampanti di nuova generazione passano in modalità stand-by dopo un determinato tempo di inattività con conseguente risparmio energetico e riduzione del rumore. 2.5.1 - Posizione della stampante Quando si configura la postazione di lavoro bisogna anche considerare la collocazione della stampante. Le stampanti individuali, ossia dedicate alla stampa di documenti di un singolo dipendente, possono essere collocate nelle immediate vicinanze del posto di lavoro. Da non trascurare è la direzione del flusso d aria proveniente dalla ventola di raffreddamento. Le stampanti di rete (per lo più a laser ad elevate prestazioni e molto usate) non devono essere poste in prossimità dei posti di lavoro, bensì in locali attigui (ad es. corridoio, archivio, magazzino, ecc.), come per le fotocopiatrici. In questo modo, si esclude il problema del rumore e del calore sviluppato dalle apparecchiature laser. Inoltre, si evita anche il problema delle emissioni di ozono che nelle persone sensibili possono causare fastidiose irritazioni agli occhi. Le ultimissime stampanti sono già dotate nella versione standard di speciali filtri (ad es. a carbone attivo), volti a ridurre sensibilmente le emissioni di ozono. Sarebbe opportuno equipaggiare anche i modelli più vecchi con gli stessi filtri. 2.6 - Stazioni di lavoro CAD In linea di massima tutte le considerazioni fatte sinora valgono anche per le stazioni di lavoro CAD. Trattandosi di un tipo di attività in cui lo schermo è utilizzato in modo sistematico e abituale, è ancora più importante rispettare le raccomandazioni formulate in materia di illuminazione e arredi. Una differenza sostanziale rispetto al disegno tradizionale di un progetto consiste nel fatto che il costruttore vede soltanto un estratto del 39

piano. Per questo motivo è importante che il disegnatore disponga di uno schermo sufficientemente grande. Per visualizzare sullo schermo linee sottili è importante disporre di uno schermo con una buona risoluzione. Una risoluzione di 1600 x 1440 è lo standard per gli schermi tradizionali da 21 pollici, 2058 x 1544 è addirittura possibile con la maggior parte degli schermi. Gli schermi piatti reperibili oggi sul mercato non possono essere all altezza in quanto uno schermo piatto da 18 pollici ha una risoluzione di 1280 x 1024. Si possono quindi prevedere ulteriori sviluppi nelle tecnologie dei videoterminali. 2.6.1 - Illuminazione per postazione CAD Una stazione di lavoro CAD comporta un intenso impegno visivo e per leggere correttamente il contenuto sullo schermo si richiedono elevati requisiti. A complicare il tutto c è il fatto che si utilizzano piani il cui contenuto è riprodotto con caratteri molto piccoli. Per questi motivi l illuminazione deve essere uniforme e senza abbagliamenti, adattabile alle esigenze dell utente. Per illuminare in maniera ottimale la superficie di lavoro si consiglia di utilizzare una moderna lampada da tavolo. Le postazioni CAD si trovano spesso in vecchi uffici, dove l impianto di illuminazione non è del tutto soddisfacente. Per migliorare le condizioni di lavoro, una delle prime misure da attuare è installare delle lampade ad illuminazione indiretta. 2.6.2 - Arredi per postazione CAD Una postazione CAD con uno schermo di grandi dimensioni richiede necessariamente un tavolo di dimensioni adeguate. La distanza di visualizzazione per uno schermo da 21 pollici può variare da 60 a 100 cm. Questo significa che anche il tavolo di lavoro deve avere una determinata profondità oppure disporre di un sostegno speciale per lo schermo (braccio girevole di portata adeguata, lo schermo non deve comunque essere troppo in alto). Di notevole importanza è anche l altezza del tavolo da lavoro. Ultimamente si tende a privilegiare la postazione di lavoro in piedi e questo consente all utente di scegliere se lavorare in piedi o seduto. 40

L altezza deve essere facilmente regolabile, mentre la regolazione per lo schermo e il tavolo di lavoro può essere separata. Uno sgabello alto ad una postazione di lavoro in piedi consente l utilizzo di tavoli, la cui regolazione in altezza può essere realizzata in modo meno complesso. L altezza ideale di seduta è regolata preferibilmente con lo sgabello. 2.7 - Contact Center In un CoCe (Contact Center) sono impiegati degli operatori (addetti) che ricevono o effettuano telefonate con gli utenti. A gestire questa nuova tipologia di servizio è il CSI che gradisce curare in modo particolare i rapporti con gli utenti, studenti, docenti, ecc. Questo servizio consiste nel rispondere in modo rapido ed efficiente a richieste di ogni tipo. Al telefono l umore di un addetto è percepito immediatamente dal chiamante, tanto da influire sul suo comportamento. Per questo motivo è fondamentale che gli addetti ai CoCe lavorino in condizioni ottimali. Operando quasi esclusivamente con strumenti di informazione elettronici, per gestire l enorme mole di dati ogni stazione di lavoro spesso utilizza due schermi. Per motivi economici è consigliabile progettare un contact center secondo i principi ergonomici. A tale proposito, devono essere considerati i seguenti punti: ubicazione; superficie necessaria; microclima, illuminazione, acustica; arredi adattabili individualmente; tecnologie informatiche intuitive; orario di lavoro e regolamentazione delle pause; organizzazione del lavoro. Secondo alcune indagini, se si prendono in esame tutti questi aspetti, i costi aggiuntivi incidono per il 2%, mentre nella migliore delle ipotesi si può ottenere un incremento della produttività dal 5 al 10%. Nel contact center sono soprattutto i fattori psicologici ad incidere maggiormente sulla soddisfazione degli operatori. I più importanti sono: 41

attività monotone e ripetitive (costante concentrazione e monotonia); margine di azione e di tempo; clima sociale; clienti di cattivo umore; controllo invasivo sull attività svolta. La consulenza di un esperto (psicologo del lavoro) può aiutare a trovare una soluzione ai problemi sopra citati. 2.8 Postazione al VDT per disabili L integrazione nel mondo del lavoro delle persone disabili ha messo in evidenza la necessità di adattare le condizioni di lavoro al tipo di disabilità da cui è affetto il lavoratore. I progressi tecnologici nel campo informatico, l introduzione di vari sistemi di software e di ausili tecnici possono compensare il divario tra le persone disabili e gli altri. Per concepire in modo ergonomico e a misura di disabile un posto di lavoro occorre equipaggiarlo con arredi speciali, attrezzature di lavoro e ausili tecnici specifici per il tipo di disabilità. Solo in questo modo si possono abbattere le barriere strutturali. Questo consente ai disabili di operare in modo efficiente, di poter comunicare senza impedimenti con i clienti e di servirsi del PC in maniera ottimale. Come hanno sottolineato molti specialisti, la postura preferita per chi lavora al VDT è quella con il corpo inclinato all indietro. La regolazione dei singoli elementi che compongono la postazione di lavoro deve tenere conto non solo della mansione, ma anche della corporatura del lavoratore. Da alcune indagini è emerso che per il 90% della popolazione la statura è compresa tra i seguenti parametri: 150-172 cm per le donne 160-184 cm per gli uomini Per le persone molto piccole o molto grandi è necessario adottare misure particolari. Gli addetti al VDT devono essere adeguatamente informati su come regolare in maniera ottimale i singoli componenti della postazione di lavoro e sulla corretta postura da tenere. Molti datori di lavoro non esitano a investire ingenti somme di denaro in componenti hardware e software, 42

senza pensare minimamente alle regole ergonomiche più elementari. I costi per un tavolo di lavoro di buona qualità e una sedia moderna con una vita utile da 10 a 15 anni rappresentano solo una minima parte di quanto viene investito. 2.9 - Requisiti ambiente di lavoro Il posto di lavoro deve essere ben dimensionato e allestito in modo che vi sia spazio sufficiente per permettere cambiamenti di posizione e movimenti operativi. Di seguito, vengono riportati il tipo di ambiente in esame con i relativi rischi intrinseci connessi all ambiente di ufficio. 2.9.1 - Qualità dell aria indoor Per aria indoor si intende quella presente negli ambienti confinati non industriali (abitazioni, uffici, ospedali, scuole, ecc.); essa è caratterizzata dalla presenza di sostanze di varia natura che provengono sia dall interno degli edifici che dall esterno. Gli inquinanti presenti nell aria indoor possono essere generati da più fonti, ognuna delle quali di difficile identificazione e non particolarmente dominante, in modo sia occasionale sia continuativo. Nella tabella sottostante sono riassunti i principali inquinanti indoor. Tabella 2 Principali inquinamenti indoor INQUINANTI Asbesto e fibre minerali sintetiche Anidride carbonica (CO2) Antiparassitari Composti organici volatili Formaldeide Fumo di tabacco Ossidi di azoto (NO, NO2) Ossido di carbonio (CO) Ozono (O3) Particolato inalabile Inquinanti microbiologici Radon FONTI Materiali da costruzione, isolanti Occupanti (respirazione), combustioni Legno, aria esterna Arredamenti, fumo, prodotti per la pulizia, isolanti Arredamenti Occupanti Fumo di tabacco, stufe con bruciatore a camera aperta Sistemi di riscaldamento a cottura, fumo di tabacco Aria esterna, fotocopiatrici Fumo di tabacco, fonti di combustione, attività degli occupanti Occupanti, animali domestici, impianti di condizionamento, aria esterna, piante Suolo, acqua, materiali da costruzione 43