ALLARME TASI: NEGOZI E CAPANNONI RISCHIANO AUMENTI BOOM

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Transcript:

ALLARME : NEGOZI E CAPANNONI RISCHIANO AUMENTI BOOM Bortolussi lancia un appello ai Sindaci: Attenzione a non mettere fuori mercato molte aziende con l acqua alla gola per mancanza di liquidità ======================================== Rispetto al, fa sapere l Ufficio studi della CGIA, il prelievo fiscale sugli immobili strumentali potrebbe subire quest anno un ulteriore aggravio: sui capannoni di quasi 400 euro (+11,4%), mentre sui negozi di circa 140 euro (+17,1%). In termini assoluti il carico fiscale aggiuntivo sugli immobili ad uso commerciale e produttivo previsto per quest anno potrebbe aggirarsi attorno a 1,6 miliardi di euro. Se, invece, il confronto viene eseguito rispetto al 2011, anno in cui si è pagata per l ultima volta l Ici, l incremento del carico fiscale rischia di essere addirittura esponenziale: per i capannoni potrebbe sfiorare l 89%, per i negozi l aumento dovrebbe aggirarsi attorno al 133%. Un vero e proprio boom. Si tratta ovviamente di stime, effettuate a partire dalla rendite catastali medie rilevate dall Agenzia del Territorio. Le aliquote utilizzate in questa ipotesi sono quelle medie deliberate dai 100 capoluogo di provincia negli anni scorsi. Per il, invece, si è ipotizzato che i applichino la medesima aliquota Imu del e aumentino al massimo quella della Tasi: operazione molto diffusa in gran parte dei capoluogo che hanno già deliberato per il.

Alla luce delle difficoltà finanziarie in cui versano dichiara il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi non è da escludere che molte Amministrazioni comunali applicheranno un aliquota Tasi sugli immobili strumentali ben superiore a quella base. E bene che i Sindaci facciano attenzione: un ulteriore aumento del carico fiscale sugli immobili produttivi e commerciali potrebbe mettere fuori mercato molte aziende che sono sempre più con l acqua alla gola per la mancanza di liquidità. Rispetto al, sono due i fattori che rischiano di far aumentare nuovamente il peso fiscale sugli immobili strumentali: - la riduzione della quota di Imu deducibile ai fini delle imposte dirette che scende dal 30 per cento del al 20 per cento previsto per quest ano; - l introduzione della Tasi (il nuovo tributo sui servizi indivisibili), in sostituzione della maggiorazione Tares. Ricordiamo che la Tasi si applica sulla stessa base imponibile dell Imu e sostituisce la maggiorazione Tares che nel era pari a 0,3 euro al metro quadrato. La CGIA ricorda che, sulla base delle decisioni prese dal legislatore, l aliquota massima Imu più Tasi sulle abitazioni diverse da quella principale e sugli immobili strumentali non potrà superare l 11,4 per mille. Dall analisi delle delibere degli unici capoluogo di provincia che hanno approvato quest anno le aliquote Imu e Tasi sui fabbricati ad uso produttivo e sui negozi, si è rilevato che negli ultimi due anni l aliquota media Imu ha superato il 9 per mille,

discostandosi in maniera significativa dall aliquota base del 7,6 per mille. Attualmente, come dicevamo più sopra, sono solo una decina i capoluogo di provincia che hanno pubblicato sul sito del Dipartimento delle Finanze le delibere di approvazione delle aliquote. Analizzando questi documenti è stato possibile realizzare le simulazioni presentate di seguito. Sono due le tipologie di immobili strumentali considerati: un capannone (categoria catastale D1), un negozio (categoria catastale C1), le rendite sono quelle medie risultanti dalla banca dati del catasto relativamente all area territoriale del relativo comune. Nel nostro campione la situazione peggiorerà in 7 comuni, mentre nei rimanenti 3 si rileva un miglioramento. Negli Enti locali in cui il prelievo si fa più pesante, l aliquota rimane uguale a quella del, ma si aggiunge la Tasi il cui peso è superiore all abolizione della maggiorazione Tares. Il risultato è un aggravio netto per l imprenditore. Ad esempio a Brescia l aliquota Imu applicata sugli immobili strumentali nel rimane al livello massimo già raggiunto nel e si aggiunge la Tasi con aliquota del 0,8 per mille. A Forlì l aliquota della rimane a zero, ma viene aumentato il prelievo Imu che passa dal 9,8 al 10,6 per mille. A Biella e a Pesaro si registra un miglioramento, più legato ai meccanismi fiscali che al semplice confronto delle aliquote. Si riduce l aliquota Imu, e si introduce la. La somma delle aliquote supera quella della sola Imu nel, il miglioramento dipende dal fatto che la Tasi dovrebbe essere deducibile al 100% ai fini del reddito di impresa, mentre l al 20%. Infine, Modena, che non solo non prevede la Tasi per gli immobili strumentali, ma addirittura riduce il prelievo portando l aliquota dal 10,1 per mille del al 8,6 del.

Come si può vedere, analizzando il comportamento dei Sindaci è difficile stimare il gettito della Tasi relativo agli immobili strumentali. Si parte da circa 1 miliardo di euro, che si otterrebbe se si applicasse l aliquota base del 1 per mille sino ad arrivare a circa 1,6 1,7 miliardi. Prelievo sui capannoni (importi in euro) Categoria catastale D1 2011 2012 rispetto al aggravio nel rispetto al 2011 MEDIA ITALIA 2.032 3.446 3.446 3.839 +393 +11,4% +1.807 +88,9% * Si è calcolato l importo versato al netto del risparmio fiscale legato alla parziale deducibilità dell alla deducibilità della maggiorazione (nel ) e della (nel ). Questa ultima si è ipotizzata interamente deducibile. Le aliquote sono quelle medie risultanti dall analisi delle delibere dei circa 100 comuni capoluogo di provincia. Per il si è ipotizzato che i applichino la medesima aliquota del e aumentino al massimo quella della. Prelievo sui negozi (importi in euro) Categoria catastale C1 2011 2012 aggravio nel rispetto al rispetto al 2011 MEDIA ITALIA 404 901 804 941 +137 +17,1% +537 +132,9% * Si è calcolato l importo versato al netto del risparmio fiscale legato alla parziale deducibilità dell alla deducibilità della maggiorazione (nel ) e della (nel ). Questa ultima si è ipotizzata interamente deducibile. Le aliquote sono quelle medie risultanti

dall analisi delle delibere dei circa 100 comuni capoluogo di provincia. Per il si è ipotizzato che i applichino la medesima aliquota del e aumentino al massimo quella della. Prelievo sui capannoni (importi in euro) Categoria catastale D1 2011 2012 rispetto al aggravio nel rispetto al 2011 Aosta 1.099 2.507 2.503 2.673 +170 +6,8% +1.574 +143,1% Biella 2.534 4.170 4.426 4.226-200 -4,5% +1.692 +66,8% Brescia 3.899 7.631 7.473 7.865 +392 +5,2% +3.965 +101,7% Cremona 2.342 3.653 3.790 3.798 +8 +0,2% +1.457 +62,2% Forlì 771 1.295 1.274 1.382 +108 +8,4% +611 +79,2% Macerata 985 1.672 1.642 1.718 +76 +4,6% +733 +74,5% Modena 1.249 2.162 2.123 1.816-308 -14,5% +567 +45,4% Pesaro 1.292 2.126 2.093 1.933-160 -7,6% +641 +49,6% Pordenone 1.430 2.372 2.369 2.577 +208 +8,8% +1.147 +80,2% Sassari 1.485 2.376 2.361 2.609 +248 +10,5% +1.125 +75,8% ITALIA 2.032 3.446 3.446 3.839 +393 +11,4% +1.807 +88,9% *Si è calcolato l importo versato al netto del risparmio fiscale legato alla parziale deducibilità dell alla deducibilità della maggiorazione (nel ) e della (nel ). Questa ultima si è ipotizzata interamente deducibile. Si sono utilizzate le rendite medie dei capannoni (categoria catastale D1) in ogni comune considerato. Gli enti locali nella tabella sono quelli le cui delibere di applicazione della sono state pubblicate sul dito del Dipartimento delle Finanze al 2 maggio. L ultima riga si riferisca ai dati medi nazionali. Le aliquote sono quelle medie risultanti dall analisi delle delibere dei circa 100 comuni capoluogo di provincia. Per il si è ipotizzato che i comuni applichino la medesima aliquota del e aumentino al massimo quella della.

Prelievo sui negozi (importi in euro) Categoria catastale C1 2011 2012 aggravio nel rispetto al rispetto al 2011 Aosta 291 894 787 880 +93 +11,8% +589 +202,5% Biella 529 1.173 1.112 1.097-15 -1,3% +568 +107,5% Brescia 537 1.416 1.239 1.347 +108 +8,7% +810 +151,0% Cremona 961 2.020 1.860 1.939 +79 +4,3% +978 +101,9% Forlì 531 1.203 1.053 1.185 +132 +12,6% +653 +123,0% Macerata 333 763 670 724 +53 +8,0% +390 +117,1% Modena 374 873 767 676-91 -11,8% +303 +80,9% Pesaro 545 1.209 1.059 1.015-44 -4,2% +470 +86,2% Pordenone 618 1.381 1.214 1.385 +171 +14,1% +767 +124,2% Sassari 661 1.425 1.249 1.445 +196 +15,7% +784 +118,7% ITALIA 404 901 804 941 +137 +17,1% +537 +132,9% *Si è calcolato l importo versato al netto del risparmio fiscale legato alla parziale deducibilità dell alla deducibilità della maggiorazione (nel ) e della (nel ). Questa ultima si è ipotizzata interamente deducibile. Si sono utilizzate le rendite medie dei negozi (categoria catastale C1) in ogni comune considerato. Gli enti locali nella tabella sono quelli le cui delibere di applicazione della sono state pubblicate sul dito del Dipartimento delle Finanze al 2 maggio. L ultima riga si riferisca ai dati medi nazionali. Le aliquote sono quelle medie risultanti dall analisi delle delibere dei circa 100 comuni capoluogo di provincia. Per il si è ipotizzato che i comuni applichino la medesima aliquota del e aumentino al massimo quella della. Mestre - 2 Maggio