EUROPA 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva

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Transcript:

EUROPA 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva LE MARCHE E LA STRATEGIA EUROPA 2020 Gabinetto del Presidente - P.F. Sistemi Informativi Statistici e di Controllo di Gestione

LA NUOVA STRATEGIA EUROPA 2020 Nel marzo del 2010 la Commissione Europea ha approvato la strategia Europa 2020 che sostituisce quella di Lisbona (definita nel 2000). Agevolare lo sviluppo per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva è la priorità della nuova strategia, per rilanciare l economia e consentire all Europa di uscire dalla crisi ed affrontare le sfide del prossimo decennio. Tre sono gli assi fondamentali, su cui si basa il progetto di crescita, che sono strettamente interconnessi fra loro e che si rafforzano a vicenda: 1. CRESCITA INTELLIGENTE (Smart Growth), per lo sviluppo di una economia basata sulla conoscenza e sull innovazione; 2. CRESCITA SOSTENIBILE (Sustainable Growth), per un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva; 3. CRESCITA INCLUSIVA (Inclusive Growth), con un'economia che abbia alla base un alto tasso di occupazione e che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale. I progressi verso tale crescita saranno monitorati sulla base di cinque target principali dell UE, che ciascuno Stato membro tradurrà in obiettivi e percorsi nazionali, definiti in funzione delle rispettive situazioni di partenza, e comunque rivolti a guidare il processo di convergenza tra i diversi paesi. All UE spetta il coordinamento strategico degli obiettivi, che si fonda sul ciclo di programmazione del semestre europeo e sull allineamento, anche temporale, delle fasi di sviluppo, presentazione e discussione dei Programmi di Stabilità (PS), per la sorveglianza fiscale, e dei Programmi nazionali di riforma (Pnr), in cui ciascuno stato membro fissa i livelli di raggiungimento dei singoli obiettivi. I cinque target Ue riguardano occupazione, ricerca e innovazione, cambiamento climatico ed energia, istruzione e lotta alla povertà, che si sintetizzano in otto indicatori statistici che saranno monitorati per valutare la crescita complessiva e convergente dell intera UE e l adeguatezza dei singoli Programmi nazionali di riforma. Rappresentano quindi non solo traguardi da raggiungere, ma sono strumenti di valutazione sull adeguatezza delle politiche nazionali di riforma, tanto più che la Commissione Europea ha la facoltà di dare raccomandazioni e/o censure, qualora gli obiettivi dei singoli stati membri non risultassero soddisfacenti. La Strategia di Lisbona era stata criticata, in effetti, per una eccessiva rigidità di obiettivi che avrebbe compromesso il raggiungimento dei risultati. Gli obiettivi 2001-2010 sono stati raggiunti solo parzialmente, e solo da alcuni Stati membri, anche in virtù della scarsa incisività degli strumenti di indirizzo e coordinamento a disposizione delle istituzioni europee. Per fare il punto sul raggiungimento degli obiettivi di Lisbona, la Commissione Europea, ed in particolare la Direzione Politica Regionale (DG Regio) ha individuato 8 indicatori tra gli obiettivi di Lisbona (occupazione, istruzione, ricerca e sviluppo) sintetizzandoli in un unico indice l Indice di Lisbona, per verificare quanto ciascuna regione è lontana dal raggiungimento dei targets. EUROPA 2020: CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA 1

PUNTO SULLA STRATEGIA DI LISBONA L indice di Lisbona riassume quanto ciascuna regione è più o meno lontana dagli obiettivi fissati dalla precedente strategia. Nella prima mappa (mappa 1) i ranges cromatici mostrano il posizionamento delle regioni in base all indice: più l indicatore è prossimo a 100, più i targets sono raggiunti, viceversa più l indicatore è prossimo allo zero e più la regione è lontana dagli obiettivi. La regione Marche con un indice pari a 46 ha raggiunto quasi la metà degli obiettivi. Nella seconda mappa (mappa 2), viene invece rappresentata la variazione, in punti percentuali, dell indice tra il 2007 e il 2000. Al 2007 la nostra regione ha registrato una variazione dell indice pari a quasi 10 punti percentuali. L Indice di Lisbona nelle regioni italiane - Anno 2007 Fonte: Eurostat, DG REGIO - Regional Focus n.3/2010 INDICE DI LISBONA Indice di Lisbona - Anno 2007 Variazione in punti % dell Indice di Lisbona Anni 2007/2000 Mappa 1 Mappa 2 Fonte: Eurostat, DG REGIO - Regional Focus n.3/2010 Fonte: Eurostat, DG REGIO - Regional Focus n.3/2010 2

GLI INDICATORI DELLA STRATEGIA EUROPA 2020 IN SINTESI Per misurare i progressi compiuti nel conseguire gli obiettivi della Strategia Europa 2020, sono stati individuati 5 obiettivi quantitativi per l'intera Unione europea. Questi sono stati tradotti in obiettivi nazionali per riflettere la situazione e le circostanze specifiche di ogni Paese. Ecco i 5 obiettivi che l'ue è chiamata a raggiungere entro il 2020: Obiettivi e Indicatori Strutturali Obiettivo RICERCA, SVILUPPO E INNOVAZIONE Obiettivo EU 2020 Obiettivo Pnr Italia 2020 Marche Italia UE 27 Confronto Marche Target Italia Spesa in R&S in % del Pil 3% 1,53% 0,7% 1,27% 1,92-0,8 2008 Obiettivo EDUCAZIONE % Abbandono scolastico prematuro (popolazione 18-24 anni con livello istruzione primaria) % Giovani 30-34 anni con livello istruzione terziaria (ISCED 5-6) Obiettivo CAMBIAMENTI CLIMATICI ED ENERGIA Riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (Var% emissioni dal 1990 al 2008) Anno riferim. dati 10% 15% 15,6% 19,2% 14,4% raggiunto 0,6 2009 40% 26% 25% 19,8% 33,6% -1,0 2010-20% prot. Kyoto -13% rispetto al 2005-6,5% rispetto Var 1990/2012 n.d. +4,7-11,3 2008 Percentuale energia rinnovabile su consumi finali energia 20% 17% n.d. 6,8% 10,3% 2008 Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili 10,1% 20,5% 16,7% * Intensità energetica dell'economia (Variazione % del consumo interno lordo energia su PIL - Anni 2009/1995) Obiettivo OCCUPAZIONE 2009 * 2008 UE -20% -13,4% n.d. -6,8% -20,9% 2009 Tasso di occupazione 20-64 anni (%) 75% 67-69% 68,0% 61,1% 68,6% raggiunto 0,0 2010 Obiettivo POVERTA' E INCLUSIONE SOCIALE % Popolazione in famiglie a rischio di povertà o esclusione sociale (indicatore di sintesi dei tre sottostanti) Fonte: ISTAT - EUROSTAT 20 milioni di pov eri 2,2 milioni di pov eri in meno 16,8% 24,7% 23,1% 2009 EUROPA 2020: CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA 3

CRESCITA INTELLIGENTE «Crescita intelligente: un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione. Una crescita che si realizza mediante la promozione della conoscenza e dell innovazione come motori di sviluppo. Ciò significa migliorare la qualità dell'istruzione, potenziare la ricerca in Europa, promuovere l'innovazione e il trasferimento delle conoscenze in tutta l'unione, utilizzare in modo ottimale le tecnologie dell'informazione e della comunicazione e fare in modo che le idee innovative si trasformino in nuovi prodotti e servizi tali da stimolare la crescita, creare posti di lavoro di qualità e contribuire ad affrontare le sfide proprie della società europea e mondiale» (Fonte: documento Strategia EU2020 Commissione Europea ). Gli obiettivi dell'ue per la crescita intelligente comprendono: 1. RICERCA E INNOVAZIONE - livelli di investimento in Ricerca e Sviluppo (pubblico più privato) pari al 3% del PIL dell'ue; 2. ISTRUZIONE - migliori risultati scolastici, in particolare: riducendo gli abbandoni scolastici al di sotto del 10%; garantendo che almeno il 40% dei giovani 30-34enni abbia un'istruzione universitaria (o equivalente). RICERCA E INNOVAZIONE Spesa in R&S in % del PIL Target 2020 EU27 3% Italia 1,53% La sfida di portare la spesa in Ricerca e Sviluppo in percentuale del Pil al 3%, è rimasta inalterata rispetto al target fissato dalla strategia di Lisbona. Nel 2009 la media europea si attesta intorno al 2%, ben lontana dai valori raggiunti nel 2008 dagli Stati Uniti (2,7%) e dal Giappone (3,4%), che sono visti come fari guida. Come si può notare dalla mappa solo due Paesi hanno raggiunto e superato l obiettivo, la Finlandia e la Svezia, e altri due, la Germania e l Austria sono prossimi a raggiungere il target. In Italia, invece la spesa in R&S si attesta, nel 2009 sull 1,27% del PIL. Nel Programma nazionale di riforma (Pnr), l Italia ha fissato come target nazionale da raggiungere nel 2020 l 1,53%. Incidenza della spesa in R&S in % del Pil Anno 2009 Mappa 3 Fonte: Eurostat Nelle Marche la spesa in R&S in percentuale del PIL, nel 2008 era pari allo 0,7%, in lieve crescita rispetto all anno precedente. Nel 2008 sono stati investiti, nelle Marche circa 310.000 mila euro in R&S, di cui il 47% finanziato dalle imprese, con un aumento del 14% rispetto all anno precedente e di ben il 47% rispetto al 2005. Tale variazione, rispetto al 2005 segna un buon risultato, se confrontato all incremento registrato dall Italia (+23,8%) e dall UE (+18,7). Variazione % della spesa in R&S Anno 2008/2005 Fonte: Istat ed Eurostat (valori percentuali) CRESCITA INTELLIGENTE 4

ISTRUZIONE Abbandono scolastico Target 2020 EU27 10% Italia 15% Uno dei target previsti, per monitorare la qualità dell istruzione in Europa, è ridurre gli abbandoni scolastici al di sotto del 10%. Col termine «abbandono scolastico s intendono tutte le forme di abbandono dell istruzione e della formazione prima del completamento della scuola secondaria superiore o dei suoi equivalenti nella formazione professionale. Anche questo indicatore non è nuovo, rispetto a Lisbona 2010. Il tasso di abbandono scolastico prematuro (ossia la percentuale di giovani tra i 18 e 24 anni che possiede al più la licenza media e che non frequenta altri corsi scolastici o svolge attività formative superiori ai 2 anni) nel 2009 in Italia era pari al 19,2%, di ben 4 punti percentuali, distante dalla media UE del 14,4%. Nel 2009 le Marche, con un valore pari a 15,6%, hanno già superato il target nazionale fissato dal Pnr (15%). Giovani 30-34enni Target 2020 EU27 40% con istruzione Italia 26% terziaria Il secondo indicatore individuato per monitorare il miglioramento dell istruzione è il livello di istruzione terziaria superiore (corrispondente al livello europeo ISCED 5-6 della classificazione dei titoli di studio) della popolazione di 30-34 anni. Per il 2020 il target fissato per l EU27 è raggiungere il 40%. In realtà nel 2010, come si vede dalla mappa sottostante, quasi la metà dei paesi europei hanno già raggiunto o sono prossimi a tale obiettivo. La media dell UE27 si attesta intorno al 33,6%. Popolazione in età 30-34 anni che ha conseguito un titolo di studio universitario Anno 2010 (valori percentuali) CRESCITA INTELLIGENTE Tasso di abbandono scolastico prematuro nelle regioni italiane Anno 2009 (valori percentuali) Fonte: Istat Rispetto al 2005, le Marche hanno ridotto di 3,6 punti percentuali il valore di tale indicatore, in linea con l andamento italiano (- 3,1), molto meglio della riduzione che ha registrato l UE 27 (-1,4), in cui tuttavia tale indicatore registra livelli assai più bassi, ma con differenze notevoli tra stati membri. Mappa 4 Fonte: Eurostat 5

L Italia registra invece un valore assai basso dell indicatore (19,8%), rispetto alla situazione europea, collocandosi al quint ultimo posto nella graduatoria UE. Rispetto al 2005 esso ha visto un incremento di quasi 3 punti percentuali; è probabilmente per questa sua difficile situazione di partenza, che l Italia ha fissato nel Pnr, il limite da raggiungere per il 2020 al 26%. Le regioni italiane mostrano valori e trend dell indicatore piuttosto differenti tra loro. Nel 2010, la percentuale di giovani 30-34enni con istruzione terziaria nelle Marche era pari al 25%, con un incremento di 5,5 punti percentuali rispetto al 2005. Tale valore pone la regione al terzo posto nella graduatoria delle regioni italiane, e prossima all obiettivo fissato nel Pnr. Popolazione in età 30-34 anni che ha conseguito un titolo di studio universitario nelle regioni italiane Anno 2010 (valori percentuali) Il differenziale per genere è favorevole alle femmine in tutte le regioni italiane. Particolarmente accentuato il divario in Abruzzo, Molise, Marche, Toscana ed Emilia Romagna, dove il valore registrato dalle donne è superiore di oltre 12 punti percentuali rispetto al dato maschile. Popolazione in età 30-34 anni che ha conseguito un titolo di studio universitario nelle regioni italiane Anno 2010 (graduatoria decrescente in base al valore femminile) CRESCITA INTELLIGENTE Fonte: Istat Fonte: Istat Fonte: Istat Fonte: Istat 6

CRESCITA SOSTENIBILE «Crescita sostenibile promuovere un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva Crescita sostenibile significa costruire un'economia efficiente sotto il profilo delle risorse, sostenibile e competitiva, sfruttare il ruolo guida dell'europa per sviluppare nuovi processi e tecnologie, comprese le tecnologie verdi, accelerare la diffusione delle reti intelligenti che utilizzano le TIC, sfruttare le reti su scala europea e aumentare i vantaggi competitivi delle nostre imprese, specie per quanto riguarda l'industria manifatturiera e le PMI, e fornire assistenza ai consumatori per valutare l'efficienza sotto il profilo delle risorse. In tal modo si favorirà la prosperità dell'ue in un mondo a basse emissioni di carbonio e con risorse vincolate, evitando al tempo stesso il degrado ambientale, la perdita di biodiversità e l'uso non sostenibile delle risorse e rafforzando la coesione economica, sociale e territoriale.» (Fonte: documento Strategia EU2020 Commissione Europea ). Gli obiettivi dell'ue per la crescita sostenibile riguardano principalmente IL CLIMA E L ENERGIA: 1. ridurre le emissioni di gas serra del 20% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020 (se si presentano le condizioni favorevoli anche del 30%). 2. aumentare del 20% la quota di energie rinnovabili nei consumo finali di energia; 3. aumentare del 20% l'efficienza energetica. Variazione % delle emissioni di gas effetto serra Dal 1990 al 2008 CRESCITA SOSTENIBILE CLIMA ED ENERGIA Ridurre emissioni Target 2020 EU27-20% prot. Kyoto gas serra Italia - 13% rispetto al 2005 Fonte: Eurostat Riguardo la riduzione delle emissioni di gas serra, l Ue annota al 2008 una diminuzione del 11,3% rispetto al 1990, ponendosi poco più che a metà strada rispetto all obiettivo del 2020. Differenti e variegate sono le situazioni dei vari paesi europei. L Italia ha visto, rispetto al 1990 un incremento pari al 4,7% delle emissioni. Il parlamento europeo ha approvato, nel corso del 2008, una serie di direttive e decisioni per il pacchetto «clima ed energia», in particolare una diminuzione del 21%, rispetto al livello del 2005, dei settori «energivori» (centrali elettriche ed industrie ad alta intensità energetica) e una diminuzione del 10% delle emissioni degli altri settori. 7

% Energia rinnovabile Target 2020 EU27 20% su consumi finali energia Italia 17% Il secondo obiettivo della nuova strategia EU2020 prevede l impegno, per la comunità europea, di coprire il 20% dei consumi finali di energia con energie rinnovabili. Ciascuno stato ha fissato poi una quota obiettivo, per contribuire a incrementare i consumi finali lordi coperti da energie rinnovabili dell UE; quota che per l Italia è del 17%. L ultimo dato disponibile, riferito al 2008, mostra la media europea sull 11,3%, e mostra altresì una situazione eterogenea tra gli stati membri, con un 61,9% della Norvegia fino all 0,2% di Malta. In Italia, nel 2008, solo il 6,8% del consumo finale di energia era coperto da fonti rinnovabili. Quindi l obiettivo target italiano appare come un obiettivo ambizioso rispetto ai valori di partenza, considerato che tra il 2006 e il 2008 il nostro paese ha incrementato di solo 1,5 punti percentuali la quota coperta da fonti rinnovabili. Il consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili è calcolato come somma: a) del consumo finale lordo di elettricità da fonti energetiche rinnovabili; b) del consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili per il riscaldamento e il raffreddamento; c) del consumo finale di energia da fonti energetiche rinnovabili nei trasporti. La quota di energia da fonti rinnovabili è calcolata dividendo il consumo finale lordo di energia da fonti energetiche rinnovabili per il consumo finale lordo di energia da tutte le fonti energetiche, espressa in percentuale. Non disponendo di tale indicatore complessivo a livello regionale, si può analizzare una delle sue componenti principali (lettera a del precedente paragrafo) ossia il consumo finale lordo di elettricità da fonti energetiche rinnovabili. Percentuale di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili sul consumo interno lordo Anni 2005-2009 CRESCITA SOSTENIBILE Percentuale di energia rinnovabile rispetto al consumo finale di energia Anno 2008 Fonte: Istat Fonte: Eurostat La regione Marche registra un incremento negli ultimi anni sulla percentuale di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, con quasi 3 punti percentuali in più nel 2009 rispetto al 2008, ma dal confronto con il dato italiano e UE, emerge che la regione è in forte ritardo rispetto agli obiettivi proposti dalla nuova strategia. In questo contesto, quindi, la Strategia comunitaria è sicuramente il motore principale per lo sviluppo e l innovazione nel settore energetico delle energie rinnovabili. 8

Intensità energetica Target 2020 EU27-20% dell economia Italia - 13,4% L ultimo indicatore per la crescita sostenibile è un indicatore proxy per il risparmio energetico, che dovrebbe monitorare l aumento del dell efficienza energetica ma è ancora in fase di definizione. L indicatore proxy preso in esame è l intensità energetica dell economia, definito come il consumo nazionale lordo di energia per unità di Pil (chilogrammi di petrolio equivalente per mille euro). L'Europa ha fissato come target una diminuzione del 20% in termini di risparmio di energia mentre l Italia, nel programma nazionale di riforma, ha fissato come suo target, un risparmio del 13,4% di energia. Variazione % del consumo interno lordo di energia su PIL - Anni 2009/2005 (chilogrammi di petrolio equivalente per 1.000 Euro) CRESCITA SOSTENIBILE Fonte: Eurostat L intensità energetica dell economia italiana, nel 2005, si attestava intorno ai 150 chilogrammi di petrolio per 1.000 euro, nel 2009 tale valore è sceso a 140,12. Questa riduzione, come si evidenzia nel grafico sovrastante, è bassa se messa a confronto con le variazioni degli altri stati membri e dell UE27. Inoltre va sottolineato come l andamento dell indicatore sia anche legato all andamento economico, in termini di Pil, che per l Italia è assai inferiore a paesi europei come la Germania, la Francia e la Gran Bretagna. 9

CRESCITA INCLUSIVA Tasso occupazione 20-64 anni Anno 2010 «Crescita inclusiva un'economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale Crescita inclusiva significa rafforzare la partecipazione delle persone mediante livelli di occupazione elevati, investire nelle competenze, combattere la povertà e modernizzare i mercati del lavoro, i metodi di formazione e i sistemi di protezione sociale per aiutare i cittadini a prepararsi ai cambiamenti e a gestirli e costruire una società coesa. L'Europa deve sfruttare appieno le potenzialità della sua forza lavoro per far fronte all'invecchiamento della popolazione e all'aumento della concorrenza globale. Occorreranno politiche in favore della parità fra i sessi per aumentare la partecipazione al mercato del lavoro in modo da favorire la crescita e la coesione sociale.» (fonte: documento Strategia EU2020 Commissione Europea ). Per il raggiungimento di una crescita inclusiva gli obiettivi fondamentali della nuova Strategia sono : 1. OCCUPAZIONE - l obiettivo è di innalzare al 75% il tasso di occupazione della fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni; 2. POVERTA ED ECLUSIONE SOCIALE - il target è diminuire il numero di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione sociale. OCCUPAZIONE Tasso occupazione Target 2020 EU27 75% 20-64 anni Italia 67-69% L obiettivo occupazione è un obiettivo fondamentale perché strettamente interconnesso con quelli relativi all istruzione e alla riduzione della povertà. Migliorare l occupazione contribuisce infatti a ridurre i rischi di povertà e migliori risultati scolastici contribuiscono ad aumentare l integrazione nel mercato del lavoro. La nuova Strategia EU2020 ha scelto come target chiave per l obiettivo occupazione, il tasso di occupazione delle persone in età compresa tra 20-64 anni, fissando come valore da raggiungere il 75%; l Italia nel Pnr, vista la sua situazione di partenza nel 2010 (61,1%) ha fissato come target il 67-69%. Mappa 5 Fonte: Eurostat Nel 2010 l indicatore per la media UE27 è pari al 68,6%, nonostante i progressi ottenuti rispetto all anno 2000 (+2 punti percentuali), si resta comunque molto distanti dall obiettivo EU2020. La cartina (mappa 5) mostra come vi siano ampie disparità tra stati membri: solo sei paesi (Cipro, Danimarca, Norvegia, Islanda, Paesi Bassi e Svezia) hanno già raggiunto il target 2020, quindici paesi presentano un tasso inferiore al 70%, (tra questi anche l Italia) e quattro paesi hanno un tasso sotto il 60%. L Italia seppur ha visto aumentare il valore di tale indicatore, rispetto al 2000 di quasi 4 punti percentuali, rimane lontana di ben 14 punti dal target EU2020 e di 6-8 punti dal target fissato nel Pnr. Se si analizza la situazione a livello regionale, la regione Marche nel 2010 ha fatto registrare un tasso di occupazione 20-64 anni pari al 68%, con un incremento rispetto al 2000 di quasi 4 punti percentuali. CRESCITA INCLUSIVA 10

Tasso occupazione 20-64 anni nelle regioni italiane Anno 2010 (valori percentuali) La situazione tra le regioni italiane mostra, anche in questo caso, forti divari territoriali. Mentre alcune regioni del nord e del centro, tra cui anche la regione Marche (68%), hanno già superato il target fissato dal Pnr, e alcune (Trentino, Emilia-Romagna e Valle d Aosta) sono anche prossime al target europeo, le regioni meridionali presentano tutte un valore sotto la media nazionale e fortemente distante da entrambe i targets. Tasso occupazione 20-64 anni nelle regioni italiane per genere Anno 2010 (valori percentuali) Se si analizza l indicatore per genere, emergono profondi divari territoriali: se da un lato l occupazione vede prevalere la componete maschile in tutte le regioni, i gap tra la componente maschile e femminile sono molto più marcati nelle regioni meridionali. POVERTA ED INSCLUSIONE SOCIALE Persone a rischio di povertà Target 2020 EU27-20 milioni di poveri Italia -2,2 milioni di poveri Il secondo obiettivo relativo alla crescita inclusiva, si propone la riduzione, nell arco di un decennio, della popolazione a rischio di povertà o di esclusione sociale. L UE ha fissato il suo target nella riduzione, in valore assoluto, a 20 milioni di poveri in meno; mentre l Italia a 2,2 milioni di poveri in meno. L indicatore scelto per il monitoraggio di questo obiettivo, che è la sintesi di altri tre indicatori, è la popolazione in famiglie a rischio di povertà o esclusione. Popolazione in famiglie a rischio di povertà e inclusione sociale Anno 2009 (valori percentuali) CRESCITA INCLUSIVA Mappa 6 11 Fonte: Eurostat

Per l Italia, nel 2009, esso ha un valore pari a 24,7%, lievemente superiore alla media europea EU27 che registra un valore di 23,1%. Circa un quarto della popolazione italiana quindi si presenta a rischio povertà. Il confronto con i paesi europei, mostra una situazione migliore in Repubblica Ceca (14%) e nei paesi del Nord Europa (Paesi Bassi, Svezia, Finlandia e Austria) nei quali il valore è sotto al 17%. Negli ultimi tre anni la percentuale di popolazione a rischio di povertà, in Italia, è sostanzialmente stabile (intorno al 25%). Popolazione in famiglie a rischio di povertà e inclusione sociale nelle regioni italiane Anno 2009 (valori percentuali) Tale valore pone la nostra regione al nono posto nella graduatoria in ordine decrescente tra le regioni italiane. A livello territoriale, le differenze appaiono assai consistenti. Nel meridione si evidenziano i più alti tassi di povertà, con la Sicilia che registra un valore quasi doppio rispetto all Italia; mentre al nord, e in particolare nel nord-est, le percentuali scendono anche di oltre 10 punti rispetto alla media italiana. CRESCITA INCLUSIVA La percentuale di persone a rischio di povertà nella regione Marche è pari al 16,8%. 12

Fonte dei dati Eurostat ed ISTAT Per informazioni: Regione Marche P.F. Sistemi Informativi Statistici e di Controllo di Gestione Via G. da Fabriano, 2/4 60125 Ancona Tel. 071-806.4470 Fax. 071-806.4480 http://statistica.regione.marche.it E-mail: funzione.sistatistico@regione.marche.it Redazione ed elaborazioni statistiche: Cristina Carletti tel. 071-806.4473 E-mail: cristina.carletti@regione.marche.it 13